My ★★★★★ Review of [REC] (2007)
#FilmReview #Horror
Synopsis – A television reporter and her cameraman record the horrifying outbreak of a disease that turns humans into vicious cannibals.
Directors – Paco Plaza, Jaume Balagueró
Starring – Manuela Velasco, Pablo Rosso, Javier Botet
Genre – Horror
Released – 2007
⭐⭐⭐⭐⭐
Rating: 5 out of 5.
[REC] is a found-footage horror film that has managed to etch its name in the annals of horror cinema…
Manuela Velasco, Ferran Terraza, Jorge-Yamam Serrano, Pablo Rosso, David Vert, Vincente Gil, Martha Carbonell
Review: This movie doesn't mess around. It knows exactly what it is, and what it wants to do. It sets the story, and then just throws you right into it.
It's a found footage movie, so sometimes you feel the need to yell at the camera man because you literally can't see what's going on. I think it's interesting that they were able to tell a linear story, in the most chaotic way possible.
Part of what makes this movie so uncomfortable to watch is that it is so chaotic throughout the whole movie. It made me very anxious, and it really makes it so you have no idea what's going to happen next. It keeps you on edge the whole time, and I'm glad that the movie is shorter then usual.
The acting is great, It really makes you feel like you're watching a documentary team just getting in way over their head. The despair, and fear looks and feels real.
The movie is very bottled. You're limited in what can happen, because the characters are limited. They were able to develop characters in that limited situation. I just find it so interesting that they were able to do that in such a chaotic environment.
This has been a horror movie that has cemented it's place in the history of horror, I'm glad I was able to watch it. I was so anxious and uncomfortable throughout the whole thing that I probably will never watch it again. That's what a good horror movie is.
Era il 1943 e Françoise Gilot stava pranzando insieme a un’amica. Pablo Picasso la vide e rimase folgorato dalla sua bellezza. Le offrì un cestello pieno di ciliegie rosse. La giovane Françoise aveva quarant’anni meno di Picasso (lei ne aveva 21, lui 61), ma s’innamorò di lui e divenne la sua amante e musa. Rimase accanto al pittore per dieci anni, ne ebbe due figli, Claude e Paloma, ma alla fine decise di averne abbastanza del suo ego smisurato e lo lasciò. Fu l’unica delle donne di Picasso ad avere il coraggio di troncare la relazione. Nel 1953 Gilot se ne andò, ma prima il pittore le rivolse una minaccia: «Se pensi che la gente avrà interesse per te, ti sbagli di grosso: nessuno si curerà di te in quanto tale, saranno solo curiosi della persona che ha condiviso la mia vita». In realtà Picasso si sbagliava: Gilot è, tutt’ora, una pittrice nota negli ambiente artistici. E ha pure raccontato gli anni trascorsi insieme a Picasso in un libro, La mia vita con Picasso, libro di cui il pittore cercò in tutti i modi di bloccare l’uscita
“Ode alla pace”, la poesia di Pablo Neruda contro tutte le guerre
La follia umana sembra aver preso il sopravvento. In realtà, le guerre sono presenti in quasi ogni parte del mondo. L’Ode alla pace di Pablo Neruda vuole essere una preghiera affinché si fermi la barbarie e trionfi la pace.
Ode alla pace di Pablo Neruda
Sia pace per le aurore che verranno,
pace per il ponte, pace per il vino,
pace per le parole che mi frugano
più dentro e che dal mio sangue risalgono
legando terra e amori con l’antico
canto;
e sia pace per le città all’alba
quando si sveglia il pane,
pace al libro come sigillo d’aria,
e pace per le ceneri di questi
morti e di questi altri ancora;
e sia pace sopra l’oscuro ferro di Brooklyn, al portalettere
che entra di casa in casa come il giorno,
pace per il regista che grida al megafono rivolto ai convolvoli,
pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome
Rosario, pace per il boliviano segreto come pietra
nel fondo di uno stagno, pace perché tu possa sposarti;
e sia pace per tutte le segherie del Bio-Bio,
per il cuore lacerato della Spagna,
sia pace per il piccolo Museo
di Wyoming, dove la più dolce cosa
è un cuscino con un cuore ricamato,
pace per il fornaio ed i suoi amori,
pace per la farina, pace per tutto il grano
che deve nascere, pace per ogni
amore che cerca schermi di foglie,
pace per tutti i vivi,
per tutte le terre e le acque.
Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno alla Patagonia, dove
il vento fa vibrare le stalle
e spruzza ghiaccio
l’oceano. Non sono che un poeta
e vi amo tutti, e vago per il mondo
che amo: nella mia patria i minatori
conoscono le carceri e i soldati
danno ordini ai giudici.
Ma io amo anche le radici
del mio piccolo gelido paese.
Se dovessi morire mille volte,
io là vorrei morire:
se dovessi mille volte nascere,
là vorrei nascere,
vicino all’araucaria selvaggia,
al forte vento che soffia dal Sud.
Nessuno pensi a me.
Pensiamo a tutta la terra, battendo
dolcemente le nocche sulla tavola.
Io non voglio che il sangue
torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica:
ed io voglio che vengano con me
la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole
En exclusiva, las primeras imágenes de Mario Vaquerizo como Sor Juanita en la película ‘La reina del convento’ La ópera prima de la directora Carmen Perona, llegará exclusivamente a los cines el próximo 2 de febrero de la mano de Begin Again Films l reparto lo completan Isabel Ordaz, Gemma Cuervo, Antonia San Juan, Aída Domenech, María Alfonsa Rosso, Javier Hernández, Paz Padilla, Marisol Muriel, Gloria Ramos, África Esparducer, Pablo Liñares, Bibiana Fernández y El Monaguillo
"Crocifissione" - Renato Guttuso - 1941, olio su tela
dimensioni 200 × 200 cm. "Galleria Nazionale d'Arte Moderna", Roma
Guttuso, nella realizzazione dell'opera, cercò di discostarsi dalla precedente tradizione iconografica pensando addirittura di ambientare la scena in un interno, come in un lavoro di Pablo Picasso. Scelse poi come ambientazione il Golgota tuttavia utilizzò uno schema spaziale del tutto nuovo con la disposizione delle tre croci non una di fianco all'altra ma in diagonale una dietro l'altra secondo uno schema simile a quello seguito da Rembrandt nel disegno 'Cristo in croce tra i due ladroni'. La prospettiva ricorda certamente quella di Tintoretto utilizzata, ad esempio, nell'Ultima Cena, ma appare in questo caso volutamente irreale per creare così un senso di straniamento ancora maggiore nell'osservatore. Il volto di Cristo è nascosto dalla croce di uno dei due ladroni e possiamo solo immaginarne la smorfia di dolore. La pennellata presenta il tratto spesso e deciso tipico di Guttuso che unitamente ai colori accesi e dalle tinte pastello danno una forte carica espressiva ai corpi dei personaggi e all'opera stessa. La spigolosità delle figure, seppure tipica di Guttuso ricorda con forza quella del Rosso Fiorentino.
Le farfalle ballano
velocemente
un ballo
rosso
nero
arancione
verde
azzurro
bianco
granata
giallo
violetto
nell\'aria
nei fiori
nel nulla
sempre volanti
consecutive
e remote.
Le farfalle