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#terapie brevi
cinquecolonnemagazine · 5 months
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Nefrectomia renale e la prevenzione del tumore del rene
Tutti abbiamo letto la notizia di Paola Perego operata di nefrectomia parziale per bloccare il progredire di un tumore al rene. Nel suo post di ringraziamento all'equipe medica, la Perego ha ribadito l'importanza della prevenzione: in cosa consiste la nefrectomia e come si previene il tumore al rene? Nefrectomia renale: cos'è e a cosa serve La nefrectomia è un intervento chirurgico che comporta l'asportazione del rene. E' eseguita per contrastare diverse patologie dell'organo e, in alcuni casi, risulta particolarmente efficace in campo oncologico. La nefrectomia può essere: - parziale: si asporta solo una parte di rene. Si pratica quando il tumore è circoscritto - citoriduttiva: si asporta solo il tumore preservando quanto più possibile tessuto renale - radicale: si asporta il rene nella sua interezza insieme al tessuto adiposo circostante. In ambito oncologico l'intervento si pratica quando il tumore inizia a svilupparsi anche sui tessuti circostanti o in alternativa all'asportazione parziale. Non sempre l'intervento comporta l'apertura dell'addome. In alcuni casi, infatti, può essere condotto per via laparoscopica: eseguendo, cioè, delle piccole incisioni attraverso le quali si inseriscono gli strumenti operatori. La pratica mininvasiva porta a tempi di recupero più brevi. Il tumore al rene in Italia Secondo la Società Italiana di Uro-Oncologia, ogni hanno si registrano più di 12.700 casi di tumore al rene (dati del 2022). Pur essendo un tumore piuttosto insidioso, l'oncologia ha fatto passi da gigante in questo ambito. Se la diagnosi di tumore arriva quando la neoplasia è ancora allo stadio iniziale, il 50% dei pazienti riesce a guarire, mentre la sopravvivenza a cinque anni è attestata al 71%. Nel nostro Paese, però, il 30% dei casi di tumore al rene è scoperto quando è già in fase avanzata o metastatica. In questi casi sia la radioterapia sia la chemioterapia sono strumenti che hanno poco successo. L'immunoterapia e altre terapie mirate stanno dando negli ultimi decenni migliori risultati. In molti casi assicurano il controllo della malattia e una sopravvivenza abbastanza lunga. La prevenzione del tumore al rene Il tumore al rene è ancora sottovalutato e molto spesso viene scoperto per caso effettuando esami per altre patologie. Eppure, soprattutto in campo oncologico, la prevenzione svolge un ruolo importante. Come si previene il tumore al rene? E' anche vero che non esistono linee guida che prevedono uno screening mirato alla prevenzione di questo tipo di tumore. A oggi sappiamo che è importante eliminare i fattori di rischio come il fumo di sigaretta, l'obesità, l'ipertensione arteriosa. E' altrettanto raccomandato eseguire, a cadenza annuale, un'ecografia addome completo per monitorare non solo i reni ma anche gli altri organi che potrebbero sviluppare una neoplasia. In copertina foto di fernando zhiminaicela da Pixabay Read the full article
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wdonnait · 8 months
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Epilessia Mioclonica cos'è , come si manifesta e conseguenze
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/epilessia-mioclonica-cose-come-si-manifesta-e-conseguenze/116393?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116393
Epilessia Mioclonica cos'è , come si manifesta e conseguenze
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L’epilessia è una condizione neurologica complessa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Tra le varie forme di epilessia, l’epilessia mioclonica rappresenta una categoria distintiva che richiede una comprensione accurata e una gestione adeguata. In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’epilessia mioclonica, concentrandoci sui suoi sintomi, cause, diagnosi e opzioni di trattamento.
Cos’è l’epilessia mioclonica?
L’epilessia mioclonica è una forma specifica di epilessia caratterizzata da mioclonie, che sono brevi e improvvisi scatti muscolari o movimenti involontari. Questi episodi mioclonici possono coinvolgere una o più parti del corpo e possono variare in intensità. L’epilessia mioclonica può colpire individui di tutte le età, ma è più comune in giovani e adolescenti.
Sintomi dell’epilessia mioclonica
I sintomi principali dell’epilessia mioclonica includono:
Mioclonie: Questi sono i movimenti involontari repentini e brevi dei muscoli, che possono verificarsi in varie parti del corpo.
Convulsioni: Le mioclonie possono essere associate a crisi convulsive generalizzate, durante le quali la persona può cadere a terra e avere spasmi muscolari diffusi.
Alterazioni della coscienza: Durante le crisi, è possibile che la coscienza venga temporaneamente persa.
Sonno disturbato: Le mioclonie possono essere più evidenti al risveglio o prima di addormentarsi.
Cause dell’epilessia mioclonica
Le cause dell’epilessia mioclonica possono variare da paziente a paziente, ma in molti casi, la causa rimane sconosciuta. Alcuni fattori che possono contribuire all’insorgenza dell’epilessia mioclonica includono:
Fattori genetici: L’epilessia mioclonica può essere ereditaria, con una storia familiare di epilessia.
Lesioni cerebrali: Lesioni cerebrali traumatiche o acquisite, come traumi cranici o ictus, possono aumentare il rischio di sviluppare questa forma di epilessia.
Anomalie cerebrali congenite: Anomalie strutturali del cervello presenti dalla nascita possono essere un fattore predisponente.
Infezioni del sistema nervoso centrale: Alcune infezioni possono influenzare il funzionamento del sistema nervoso e contribuire allo sviluppo dell’epilessia.
Diagnosi dell’epilessia mioclonica
La diagnosi dell’epilessia mioclonica richiede una valutazione completa da parte di un neurologo. Il processo diagnostico può includere:
Anamnesi e storia clinica: Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sui sintomi, la loro frequenza e i fattori scatenanti.
Esami neurologici: Questi esami possono aiutare a identificare eventuali segni fisici di alterazioni cerebrali.
Elettroencefalogramma (EEG): Questo test registra l’attività elettrica del cervello e può rivelare anomalie caratteristiche associate all’epilessia.
Imaging cerebrale: Scansioni come la risonanza magnetica (RM) possono identificare anomalie strutturali del cervello.
Trattamento dell’epilessia mioclonica
Il trattamento dell’epilessia mioclonica è basato sulla gravità dei sintomi, sulla frequenza delle crisi e sulla risposta individuale ai farmaci. Le opzioni di trattamento includono:
Farmaci antiepilettici: Il trattamento di prima linea coinvolge farmaci come il valproato, la lamotrigina o il levetiracetam, che mirano a ridurre la frequenza e la gravità delle crisi.
Chirurgia: In casi selezionati in cui i farmaci non hanno successo, la chirurgia può essere considerata per rimuovere la zona del cervello responsabile delle crisi.
Dieta chetogenica: Alcuni pazienti possono trarre beneficio da una dieta a basso contenuto di carboidrati e ricca di grassi, con il supporto di un dietologo.
Terapie complementari: Terapie come la stimolazione nervosa vagale o la terapia fisica possono essere utilizzate in aggiunta ai farmaci.
Conclusioni
L’epilessia mioclonica è una forma complessa di epilessia caratterizzata da mioclonie e crisi convulsive. La diagnosi e il trattamento richiedono un approccio personalizzato e la consulenza di un neurologo esperto. Con il giusto supporto medico, molte persone affette da epilessia mioclonica possono condurre una vita soddisfacente e gestire efficacemente la loro condizione. La consapevolezza e la comprensione dell’epilessia mioclonica sono fondamentali per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre il loro stigma sociale.
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hauoraorg · 2 years
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Ansia E Terapie Brevi: Terapia Breve Strategica e Solution Focused
Ansia e terapie brevi: la terapia breve strategica e la terapia breve centrata sulla soluzione per affrontare l'ansia in tempi brevi. #psicologiadelbenessere #psicologia #hauora #ansia #attaccodipanico #terapiebrevi #terapiabrevestrategica
Ansia e terapie brevi: la terapia breve strategica e la terapia breve centrata sulla soluzione per affrontare l’ansia in tempi brevi. I problemi legati all’ansia sono estremamente diffusi. Nel Marzo del 2015 al 23° congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria, tenutosi a Vienna i disturbi d’ansia si sono aggiudicati il primo posto sul podio in quanto a frequenza. (more…)
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giuliakmonroe · 3 years
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𝐁𝐞𝐧𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐁𝐥𝐨𝐠 🎔
Post inaugurale di questo blog, ovviamente di domenica, perché è il giorno in cui mi dedicherò a questo sito e vi posterò un breve recap di quella che è stata la mia settimana, tra vita personale, lavorativa, sportiva e tutti i progetti con i quali mi sono oberata.
Progetti di cui trovate una panoramica completa in questo video:
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Per il resto, so che come post introduttivo non è regolare, uno ci si aspetta un minimo di presentazione, ma se siete qui a leggere immagino che mi conosciate già per vie traverse, quindi sarebbe alquanto inutile ammorbarvi con una serie di informazioni sulla sottoscritta che già dovreste aver potuto reperire dagli altri Canali tramite i quali siete giunti fin qui; invece, per chi è nuovo e gli è capitato questo mio post confusionario sotto le mani, beh... seguitemi e imparerete a conoscermi. In fondo, è come quando ci si incontra per la prima volta a una festa e si comincia a parlare: non è che uno sviscera tutto e subito di sé con una bella lista di cosa ci piace o non ci piace, giusto?
Comunque, per chi proprio non lo sapesse, comunico l'unica cosa per me davvero importante: sono un'aspirante scrittrice; tra poco meno di un anno sarò una scrittrice esordiente, perché sto per pubblicare il mio primo romanzo cartaceo per la DarkZone Edizioni, e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di aprire questo blog.
Sto cercando di migliorare la mia presenza online, perché come spiego nel video di cui sopra, internet è ormai l'unico mezzo per farsi conoscere, soprattutto in questa giungle selvaggia che è diventata l'editoria italiana, dove c'è più gente che scrive di quella che legge. É una vera e propria guerra e io sono pronta a combatterla. Sì, se vi fa piacere, potete immaginarmi con una divisa militare, una fascetta in testa e due strisce nere disegnare sulle guance. Renderebbe l'idea di quanto io sia seria in questo mio progetto supremo (che poi racchiude in sé tutti i progettini più piccoli di cui mi avete sentito blaterare su).
Ora, passando al recap: da oggi in poi, ogni domenica vi porterò tramite le mie parole dietro le quinte della mia vita, raccontandovi un po' di me attraverso ciò che mi succede durante tutta la settimana. SHOW, DON'T TELL. Chi scrive come me, sa a cosa mi riferisco.
Dato che però oggi è 30 Agosto, ultimo giorno di ferie, ho deciso di fare un recap di tutto il mese, quindi mettetevi comodi, prendete un pacco di biscotti o di patatine o di gelatine tutti i gusti più uno, insomma ciò che più aggrada le vostre papille gustative, e immergetevi in questo breve racconto del mese appena trascorso. Cercherò di non essere noiosa, lo prometto. Sto cercando anche di migliorare come scrittrice, inserendo una vena di ironia nei miei romanzi, quindi questo sarà un ottimo esercizio.
Le mie ferie sono iniziate il 31 Luglio (sì, il giorno del compleanno di Harry Potter, auguri in ritardo Harry e anche zia Jo, che nonostante tutte le mille critiche per le sue esternazioni sul web poco oculate, rimarrà per sempre la mia autrice preferita e il modello a cui ispiro. Per niente pretenziosa io, vero? PS. Non sono affatto di nuovo ossessionata da Harry Potter, è solo un'impressione. Sarà la riscrittura della mia primissima fanfiction, ovvero "Un Particolare In Più" - la trovare su Wattpad e su EFP, dove le sto dando un vero e proprio restyling!). Comunque, sono solo alla prima riga e già sono uscita dal tema, fantastico, Giulia, davvero. Ah già, per chi non mi conosce e se non fosse chiaro dal nome del blog, sono Giulia, piacere! Sopportatemi, non ho intenzione di frenare la mia mente o le mie dita, quindi scriverò qualsiasi cosa mi venga in mente senza farmi troppi problemi o senza farci troppi ricami sopra, quindi sarà sicuramente un blog confusionario, ma tant'è. In fondo, non è così che funziona un diario personale?
Ad ogni modo, cercando di tornare sulla retta via.
Quest'anno, per la prima volta da quando ho abbandonato il mondo degli studi e mi sono inoltrata nel mondo del lavoro, ormai sei anni fa, sono davvero riuscita a staccare la spina. Sì, il pensiero del mio ufficio ogni tanto si è affacciato e mi ha tormentata un pochino, caricandomi il petto di un peso che nell'ultimo periodo lavorativo ho sentito fin troppo spesso, ma sono riuscita ad allontanarlo tempestivamente e a godermi ogni giorno senza pensare a quando questo meritato riposo sarebbe giunto al termine. Non ho neanche risposto alle chiamate dei miei colleghi e probabilmente verrò additata come la solita antipatica, menefreghista e asociale, ma davvero, non mi importa. Io ne avevo bisogno. Avevo bisogno di fingere che non esistessero, almeno per questo mese. Avevo bisogno di ricaricare le batterie, pensare solo a me stessa, godermi la mia provvisoria libertà e dedicarmi a tutto ciò che nel resto dell'anno posso fare solo durante le mie brevi pause dal lavoro (che, facendo un calcolo approssimativo, si riducono davvero a due sole ore piene al giorno, il che è abbastanza deprimente).
Ho vissuto l'ultimo periodo al lavoro davvero male. Quest'anno era partito benissimo, avevo trovato la mia dimensione, mi sentivo fiera di me. Se mi seguite su Instagram (altrimenti al lato della Homepage trovate tutti i link dove venire a seguirmi) sapete che ero riuscita ad adottare uno stile di vita più "zen", se vogliamo definirlo in questo modo. Avevo capito che farmi coinvolgere dai problemi del lavoro, starci male, prendermeli a cuore o prendermene la responsabilità, anche quando non spettava a me, e starci male, con attacchi di ansia, di panico, difficoltà a respirare, come se mi si allagassero i polmoni e l'ossigeno che vi immettevo non fosse mai abbastanza... ecco, non era giusto. Dovevo riuscire a guardare tutto con più distacco, a preoccuparmi del mio lavoro e non anche di quello degli altri, perché se non se ne facevano un problema loro, perché avrei dovuto farmelo io? Eppure, per quanto ci abbia provato, gli ultimi due mesi sono stata letteralmente abbandonata a me stessa. Gestivo tutto da sola in ufficio, cercavo di risolvere ogni problema e alla fine sono annegata.
Quest'anno non può e non deve ripetersi.
Sono riuscita a rimettermi in sesto. Domani tornerò in ufficio e, a dispetto di quel che pensavo, non sono così depressa e nemmeno preoccupata. Riesco a respirare (abbastanza) bene quando ci penso, il senso di oppressione è quasi del tutto sparito, quindi penso di essere riuscita a calmarmi e sono pronta a ricominciare. Ricominciare sì, ma con uno spirito nuovo. Non mi sobbarcherò più del lavoro degli altri e penserò solo a fare il mio, al meglio delle mie capacità, com'è giusto che sia.
Non pensavo davvero che avrei parlato così tanto del mio lavoro, in questo post, ma forse sentivo la necessità di farlo. La necessità di esternare come mi sono sentita e come mi sento ancora adesso quando ci ripenso. La scrittura, in fondo, è una delle migliori terapie e per me ha sempre funzionato. Vorrei piangere, dopo aver scritto questo papiro, chissà perché. Sento anche un piccolo peso sul cuore, ma sorrido e proseguo. Non c'è alcun motivo per essere agitate.
Comunque, dicevo... anzi, in realtà "scrivevo".
In questo mese di ferie mi sono rilassata, ma sono stata anche contenta di non aver oziato tutto il giorno, ma di essere riuscita a iniziare tanti nuovi percorsi, che hanno poi dato vita ai molteplici progetti di cui al video. Ecco quindi una breve lista delle cose per cui sono grata a queste ferie:
1) Ho scritto, tanto e tutti i giorni; maggiormente mi sono dedicata alla mia FanFiction su My Hero Academia, "Distance", che trovate su Wattpad, EFP e Fanfiction.net, ma ho anche ripreso in mano, oltre ogni previsione, "Un Particolare In Più" e la sto revisionando, cambiando e decisamente migliorando. Ho lavorato tantissimo anche alla revisione di "Un Frammento Nel Cuore", romanzo in uscita (ancora non ho una data neanche indicativa) con Le Mezzelane e sono orgogliosa dei progressi che ho fatto, di come la stiamo evolvendo insieme all'editor. É stato terribile e al tempo stesso meraviglioso scoprire quanto lavoro ancora io debba fare per migliorare come scrittrice e intendo farlo, garantito.
2) Sono uscita dal blocco del lettore e ho ripreso rileggendo la Saga dell'Attraversaspecchi. Una cosa bella (e terrificante!) di me è che la mia memoria non funziona molto bene, quindi sto leggendo i libri quasi fosse la prima volta. Certo, ho un'idea generale di cosa succede, ma non ricordavo quasi nulla dei dettagli e della trama di ogni singolo libro, quindi immergermi di nuovo nel mondo di Ofelia e Thorn è fantastico e mi sta facendo sognare forse ancor di più che la prima volta.
3) Mi sto allenando giornalmente, seguendo video di esercizi su YouTube che mi stancano il giusto, appagando la mia voglia di migliorare sia dal punto di vista estetico che atletico. Da Settembre riprenderò anche il corso di JuJitsu, quindi spero di riuscire a mantenere un buon ritmo, a non farmi scoraggiare e stressare troppo dal lavoro e ad avere costanza con tutti gli allenamenti. Dall'anno scorso ho perso circa 10 Kg, ma adesso sto veramente faticando a buttare giù ogni grammo, anzi capitano giorni, come oggi, nei quali nonostante sia ligia, mi alleni e mangi intorno alle 1300 calore al giorno, la mia stupida bilancia segna grammi in più invece che in meno, ma pazienza, devo essere paziente e non arrendermi. Vedrò i risultati col tempo, se non mi lascio abbattere.
4) Ho passato un sacco di tempo con la mia famiglia e per me è una cosa super importante. Amo i miei genitori, sono la mia vita, e poter trascorrere del tempo con loro, specialmente da quando ho "lasciato il nido" e ho cominciato a costruirmi una vita tutta mia, è per me meraviglioso. Devo anche ammettere di essere stata estremamente fortunata a incontrare un ragazzo meraviglioso, che capisce le mie esigenze e non mi fa mai pesare nulla, anzi. Un vero amore e forse non lo sa, perché non lo dimostro mai abbastanza, ma gli sono grata e lo amo per tutto quello che fa per me.
5) Ho visitato un sacco di posti nuovi e ho scattato tante foto, altra cosa che mi ha reso super contenta: da una parte, non me ne sono stata sempre chiusa in casa, ma ho riscoperto la gioia di passeggiare all'aria aperta, nella natura, in luoghi nuovi e meravigliosi; dall'altra, sto cercando di imparare ad accettare me stessa e il mio fisico per come sono, quindi anche se non sono perfetta, anche se non sono una modella, mi sono atteggiata a tale e ho scattato foto stupende in posti stupendi. Ve ne lascerò una carrellata nei prossimi post.
Bene, direi che per oggi è tutto (non lo so, ho scritto un romanzo, ma cosa vi aspettavate da una scrittrice?)
Spero abbiate voglia di seguirmi qui (come su tutti gli altri social, che vi ricordo trovate nella mia Homepage).
Alla prossima domenica, un bacio enorme.
Vostra Giulia K. Monroe
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I danni delle terapie psicologiche
Quando intraprendete una terapia psicologica (che sia per risoluzione di problemi, crescita personale, migliore conoscenza di sé stessi) pensate bene chi scegliete. Quelli che dicono di risolvere “i problemi in tempi brevi” vi stanno mentendo, vi stanno sommessamente dicendo che la mente umana (la vostra mente!!!) è tanto semplice da riuscire ad essere compresa in un lasso di tempo limitato, in un lasso di tempo che banalizza la lunga storia del vostro dolore, del suo tacito agire; del tempo di cui si è servito per farvi diventare ciò che ora siete.
Quando qualcuno vi propone una risoluzione sicura ed immediata sentitevi offesi, costernati. Se a spiegare sono bravi tutti i laureati in psicologia, psichiatria e psicoterapia (e mettiamoci pure quei trogloditi-mentecatti-megalomanici dei cuonselor) a comprendere e sentire il dolore sono solo quei professionisti che riescono a stare insieme a questo e a sentirlo scorrere dentro di sé (fino anche a spaventarsene in tanti casi) per poi ridarvelo come qualcosa su cui lavorare insieme: trasformato e maturativo.
Parlare, arringare, favellare del dolore altrui comporta delle conoscenze che vanno oltre quella mediche, oltre le scienza necessarie per guarire un mal di schiena. Chi pensa che la sofferenza mentale prescinda dalla filosofia, dalla antropologia, dalla spiritualità, dalla sociologia e da tutte quelle cose inesatte ecc vi sta mentendo, vi sta deridendo, inosservando, dispregiando, rubandovi soldi e sopratutto tempo.
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tergestin · 4 years
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Dal prof. Guido Silvestri
L'OTTIMISMO CHE VIENE DALLA CONOSCENZA
Scrivo questo post alla fine di una giornata di 14 ore tra ospedale e laboratorio (e domani sarà ancora peggio).
Sono stanchissimo, ho mal di testa, ma lo faccio volentieri perché credo fermamente che fare BUONA INFORMAZIONE sia utilissimo in un momento difficile come questo.
1. ORIGINE DEL VIRUS. E’ uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini). Per cui la storia del virus “creato” in laboratorio si conferma una bufala colossale.
2. COVID-19 NEI BAMBINI. Lo studio comprensivo della infezione COVID-19 nei bambini cinesi dimostra che su 2145 casi totali oltre il 90% erano asintomatici, lievi o moderati, con un solo decesso riscontrato, per una letalità dell’infezione – definita come numero di morti diviso per il totale dei casi – che è, per gli infettati sotto i 18 anni, pari a <0.05% (Dong Y et al. Pediatrics 2020).
3. LETALITA’ DI COVID-19. Mentre i morti aumentano drammaticamente sia in Italia che in altri paesi, è importante ricordare che sulla base dei dati complessivi a disposizione la letalità è stimata inferiore al 2%, il che significa che il 98% delle persone infettate guariscono (Fauci AS, comunicazione personale). Il numero alto di morti che osserviamo in questi giorni è pertanto da relazionare al numero alto di persone infettate, spesso con sintomi lievi o addirittura senza sintomi. Ricordo anche che tutti i dati disponibili confermano che la stragrande maggioranza dei decessi ha più di 60 anni e presenta co-morbidità importanti (diabete, ipertensione, COPD, cardiopatia ischemica, etc).
4. VIRUS SULLE SUPERFICI. Uno studio recente indica che SARS-CoV-2 vive fino a tre giorni in certe superfici come plastica ed acciaio, e solo per poche ore in superfici come cartone e rame. Il virus sembra sopravvivere per tempi brevi, alcune ore al massimo, come aerosol (Van Doremalen et al., N Engl J Med 2020). Evitiamo paranoie del tipo "il virus sopravvive nell'asfalto per mesi", che sono basate sul nulla.
5. IMMUNITA’ NATURALE. I dati sull’immunità naturale verso SARS-CoV-2 che è acquisita da persone infettate e guarite non sono al momento tali da permettere affermazioni perentorie, ma per quanto sappiamo sugli altri coronavirus una immunità naturale almeno temporanea dovrebbe svilupparsi per un periodo di almeno 6-12 mesi (Ralph Baric, intervista sul "The Week in Virology podcast" – ricordo che Baric sta ai coronavirus come Maradona sta al calcio).
6. TERAPIE. Al momento la cosa più importante nei casi severi o critici di COVID-19 – che sono una minoranza – é il supporto respiratorio, mentre non ci sono “farmaci magici” che fanno guarire dalla malattia, né in Russia né altrove. Però ragionevoli speranze vengono da antivirali come il Remdesivir, e immunomodulatori come Tocilizumab, Baraticinib, ed altri. Ricordo che queste ultime sono terapie da riservare a casi severi o critici, mentre quelli lievi e moderati guariscono da soli o con terapia sintomatica.
7. VACCINO. Si sta lavorando alacremente soprattutto qui negli USA su diverse piattaforme vaccinali, in particolare vaccini a RNA e vaccini a base della proteina spike (S) ricombinante. Questi vaccini potrebbero essere pronti per gli studi clinici iniziali (safety + immunogenicity) entro il prossimo autunno, anche se per studi di efficacia clinica vera e propria ci vorranno probabilmente 12-18 mesi.
8. EFFETTO TEMPERATURA. Continuano ad esserci indizi – non prove, ma certamente indizi – che i danni della pandemia di COVID-19 possano almeno in parte attenuarsi con l’arrivo della primavera. In questo senso sarà importante seguire l’andamento dell’epidemia in Africa, America Latina e Sud-Est Asiatico, in particolare Malaysia, Indonesia, Philippines, India e Bangladesh (e forse anche nell’Italia del Sud).
9. EFFETTO CIARLATANI. Per favore smettiamo una volta per tutte di ascoltarli. Mi riferisco sia ai ciarlatani in malafede -- che sono solo degli sciacalli, cialtroni ed accattoni -- che a quelli, ahimé, in buonafede, cioè persone credulone ed impaurite che spargono disinformazione perché, molto semplicemente, non sanno di cosa stanno parlando. La disinformazione non serve mai a nulla, in generale e tanto meno in una situazione come questa.
10. OTTIMISMO, SEMPRE E COMUNQUE. Io rimango nonostante tutto fermamente ottimista, e sono convinto che tra qualche mese torneremo a vivere come prima – anzi, che vivremo meglio di prima, se da questa grande paura avremo imparato le giuste lezioni, come scienziati, come cittadini (sia in Italia che in USA) e come umanità in generale. Perché questa è la vera, grande sfida che dobbiamo vincere tutti insieme – anche per onorare nel modo migliore possible le vittime di questa malattia.
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camomillasensibile · 2 years
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In 28 anni ho vissuto tante vite... periodi della mia vita scanditi dal mio malessere... periodi in cui sono stata bene tanto da non poterci credere e poi tante piccole vite tutte diverse a seconda delle terapie e dei medicinali che assumevo... ho avuto la mia vita da pseudoindipendente dove mi bastava all'occorrenza prendere quella unica pillolina "bloccapanico", poi quella in cui "purtroppo non produci abbastanza serotonina"... respiro di sollievo perché bastava quell'altra pillolina per stare meglio... poi nessun effetto più... varie brevi vite e domani inizierá questa "nuova vita" sperando sia la più giusta e definitiva... quella in cui riuscirò finalmente a trovare me stessa, quella giusta gradazione per gli occhiali, che mi faccia vedere il mondo nel modo più bello... quella chiave che dopo tante prove con altre chiavi simili riesca ad aprire la porta della mia casa...della mia mente, del mio corpo e della mia anima...
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marco-lanzetta · 3 years
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Artrosi al ginocchio a TV2000 e pillole anti artrosi
Durante la mia recente partecipazione al programma Il Mio Medico, in onda su TV2000, ho parlato di artrosi al ginocchio.
Nel corso della diretta, che si è svolta presso il Centro Nazionale Artrosi, abbiamo trattato numerosi temi, tra cui:
Aumento di casi di artrosi nell’ultimo anno e le parti più colpite
Importanza della visita e come si svolge presso il Centro Nazionale Artrosi
Terapie conservative
Quali integratori scegliere e i protocolli di fitoterapia del Centro Nazionale Artrosi
Infiltrazioni e trapianto di cellule staminali mesenchimali
Attività fisica con l’artrosi al ginocchio
Il link per rivedere la puntata: https://youtu.be/8xYqpVotmx4
Venerdì è stata inoltre inaugurata una nuova rubrica, sempre su TV2000, dedicata all’artrosi. Si tratta di brevi consigli in pillole, che fornirò tutti i venerdì, con argomenti diversi ma tutti accomunati da un unico macro-tema: come contrastare l’artrosi.
Ecco la prima pillola: https://youtu.be/I9JRInYLjko
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giancarlonicoli · 4 years
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14 ott 2020 08:00
“L'EFFICACIA DELLE NUOVE MISURE? LO SCOPRIREMO TRA UN MESE” - IL VIROLOGO CARLO PERNO: “IL VIRUS NON HA PERSO FORZA. È MUTATO NEL SENSO CHE HA FISSATO UNA MUTAZIONE CHE LO AIUTA A REPLICARE MEGLIO…OGGI IN TERAPIA INTENSIVA FINISCONO ANCHE TRENTENNI E QUARANTENNI CHE SVILUPPANO LA FORMA PIÙ GRAVE DELLA MALATTIA PER LA CARICA VIRALE RICEVUTA E MOTIVI GENETICI - TUTTI I GUARITI SVILUPPANO ANTICORPI, MA MENO DELLA METÀ LI HA NEUTRALIZZANTI, DUNQUE TANTI POSSONO RIAMMALARSI”
-
Francesco Rigatelli per “la Stampa”
Il professor Carlo Perno, 64 anni, ha seguito la prima ondata da direttore del Laboratorio di Microbiologia del Niguarda di Milano e ora la seconda a capo di quello del Bambin Gesù di Roma.
Le nuove misure freneranno la curva?
«A marzo pensavamo di vedere i risultati del lockdown in dieci giorni, ma arrivarono un mese dopo. L' impennata attuale è legata a tanti fattori, tra cui una coda delle vacanze finite a settembre. Allo stesso modo se il Dpcm sarà efficace lo scopriremo tra un mese».
Nell' attesa rischiamo il lockdown?
«Il Dpcm è orientato a ridurre i contatti personali multipli. Se accadrà, dato che il virus si trasmette per incontri diretti, dovremmo vedere un calo della curva, ma non in tempi brevi».
C'è sempre chi dice: troppo tardi o non basta.
«Si è cercato un equilibrio accettabile tra virologia ed economia. Certo prima di avere dei risultati la curva salirà: chi si è infettato in questi giorni ha un' incubazione di 7-10 giorni, non a caso il tempo della nuova quarantena».
Aveva ragione chi diceva che il virus non è mutato?
«È più complicato: il virus non ha perso forza sia dal punto di vista virologico sia clinico, ma al contempo un po 'è mutato, nel senso che ha fissato una mutazione che lo aiuta a replicare meglio. Questo non significa che sia più cattivo, semplicemente si diffonde di più».
Le terapie intensive sono al limite?
«No, ma i posti liberi calano e, a differenza della prima ondata, senza grandi differenze regionali. Campania, Veneto, Trentino-Alto Adige e Sardegna sono i luoghi più a rischio secondo la mappa dell' European center for disease control. In ogni caso, l' Italia è messa meglio della Francia e molto meglio della Spagna».
Chi finisce in terapia intensiva oggi?
«Anziani, immunocompromessi, ma anche trentenni, quarantenni, cinquantenni e sessantenni che sviluppano la forma più grave della malattia per varie ragioni, tra cui la carica virale ricevuta e motivi genetici».
È il pienone degli ospedali che decide il lockdown?
«Si tende ad escluderlo, ma si tratta di una decisione politica. L' auspicio è che le misure prese lo evitino».
Il dato per capire la situazione è la percentuale di positivi su tamponi fatti?
«È un dato interessante, ma va interpretato. A marzo si tamponavano solo i malati, mentre oggi molte più persone. Inoltre molto dipende da quanti tamponi si fanno. Non sempre le regioni con percentuali basse sono messe meglio».
Ora che non ci lavora più: che problema ha la Lombardia con i tamponi?
«Di approvvigionamento, perché è un territorio molto grande con oltre 10 milioni di abitanti. Ogni ospedale poi lavora in modo diverso. Ora il sistema di approvvigionamento è stato centralizzato, ma pare non funzioni al meglio».
E gli oltre 100mila tamponi al giorno in Italia bastano?
«Si tratta di un grande miglioramento rispetto al passato, perché così siamo in grado di cercare i contagiati, ma bisogna aumentarli ancora».
I guariti possono reinfettarsi?
«Tutti i guariti sviluppano anticorpi, ma meno della metà li ha neutralizzanti, dunque tanti possono riammalarsi. Questo significa che alle conoscenze attuali l' immunità di gregge è impossibile».
Una nota positiva?
«Paradossalmente che il virus sia mutato poco, perché così è più probabile che si trovi un vaccino efficace».
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enkeynetwork · 4 years
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Virus mutageni, perché il Coronavirus fa paura
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I virus mutageni purtroppo sono una realtà più diffusa di quanto si pensi. Lo stesso Nuovo Coronavirus, o covid-19, ha suscitato allarme proprio per le sue capacità di mutare. Ma non è certo l'unico virus in circolazione con questa caratteristica; la stessa influenza è un agente patogeno mutageno, che può sviluppare nuovi ceppi di diversa aggressività. Capire come funziona la natura mutagena dei virus è anche la chiave per riuscire a sconfiggerli. In questo campo la ricerca scientifica non conosce orari, e non si ferma mai. Infatti la battaglia contro virus di questo tipo è un'autentica lotta contro il tempo. I virus mutageni spaventano proprio per la difficoltà di fondo nel trovare cure e vaccini efficaci. La scienza però insegna che anche queste terribili patologie possono essere sconfitte. O, quanto meno, contrastate. Ma come fanno i virus a mutare la loro struttura, vanificando l'efficacia delle cure? Scopriamo insieme una delle minacce più subdole e diffuse con cui l'umanità deve confrontarsi ogni giorno, in ogni angolo del globo.
Cosa sono i virus e come si trasmettono
I virus, mutageni o meno, sono dei parassiti acellulari di dimensioni microscopiche. Per poter sopravvivere, hanno bisogno di un corpo ospite da "vampirizzare". Quando identificano una cellula che possa fungere da ospite, i virus si attaccano alla membrana esterna e penetrano all'interno. A questo punto iniziano a replicare centinaia di altre cellule-virus, riproducendosi all'infinito.
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Una cellula sotto attacco da virus I nuovi microrganismi, a loro volta, cercheranno altre cellule da "infettare". Nel frattempo il virus termina le funzioni vitali della prima cellula ospite, causandone la morte. Dopodiché passa a sua volta a infettare altre cellule sane. Quando parliamo di "trasmissione" dei virus (mutageni e semplici) ci riferiamo al modo in cui questi microrganismi passano dalle cellule di un corpo ospite a un altro. Il modo più temuto, perché più difficile da arginare, è quello aereo. I microrganismi cioè rimangono attivi nell'aria e sulle superfici per un periodo di tempo determinato. E, se entrano a contatto con un corpo ospite compatibile, possono procedere a infettarlo.
I virus mutageni
Una minaccia ulteriore è rappresentata dai virus mutageni o trasformanti. Questi ultimi sono conosciuti scientificamente con il nome di retrovirus o virus a RNA. La loro pericolosità è dovuta alla maniera in cui il retrovirus si "adatta" a un DNA diverso da quello che era in origine il suo target d'elezione. Se i virus normali sono molto selettivi nella scelta delle cellule ospite e possono affliggere solo cellule con un determinato nucleo, per i retrovirus questo non vale. Infatti il virus è in grado di trasferirsi anche a cellule ospiti che in precedenza non erano compatibili con il suo DNA. Ciò permette, ad esempio, che una malattia di origine animale possa contagiare anche l'uomo. Il Covid-19 o Nuovo Coronavirus rientra in questa categoria di patogeni. Ma non è certo l'unico; la scienza già in passato ha dovuto confrontarsi con i virus mutageni.
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I virus mutageni possono infettare vittime di altre specie Un altro aspetto allarmante quando si parla di virus a RNA è la loro strabiliante velocità di adattamento. Spesso la mutazione avviene in tempi così brevi che non solo è difficile arginarla, ma perfino predirla. La ricombinazione genica, infatti, ha un preavviso brevissimo. Il più emblematico di questi casi, prima dell'esplosione mediatica del Nuovo Coronavirus, era stato il virus H5N1. Originariamente sviluppatosi soltanto fra gli uccelli, si era modificato in brevissimo tempo per adattarsi a corpi ospiti mammiferi. E infettando, quindi, anche l'uomo.
Si possono sconfiggere i virus mutageni?
Da quanto detto finora emergono grosse difficoltà nell'arginare e contrastare i virus mutageni. Gli organismi ospiti, infatti, spesso non dispongono di anticorpi in grado di debellare la malattia. Inoltre, i virus stessi possono sviluppare nuovi ceppi più aggressivi o più celeri, in grado di resistere a eventuali cure farmacologiche. Non pensate, però, di trovarvi intrappolati in un film sugli zombie dove non c'è modo di arginare le epidemie. La scienza, infatti, in moltissimi casi è riuscita a contrastare l'azione dei virus a RNA, controllandone gli effetti e limitandone la portata. I virus mutageni, infatti, solitamente causano infezioni dal lungo decorso, consentendo a medici e scienziati di testare varie terapie antivirali per tenere sotto controllo il fenomeno.
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La ricerca è fondamentale per combattere virus mutageni come la SARS Un farmaco antivirale, per essere efficiente, deve avere un ampio spettro d'azione e poter agire anche su eventuali mutazioni del ceppo originario. Inoltre è fondamentale evitare un qualsiasi contrasto con il sistema immunitario dell'organismo ospite, che potrebbe causare crisi di rigetto. Il caso più emblematico è stato forse quello dell'HIV. A tutt'oggi, gli unici pazienti completamente guariti dal virus sono soltanto due. L'ultimo risale a qualche giorno fa, in Inghilterra. Ma il virus, oggi, è contrastato da farmaci antivirali che ne attenuano la ferocia. Impedendogli di replicarsi e dando migliori prospettive di vita a chi ne soffre. Anche il Nuovo Coronavirus rappresenterà una sfida a lungo termine per gli scienziati? Da quanto sembra, no; infatti sarebbe già stata sintetizzata una prima fiala di vaccino contro il Covid-19. Che, tuttavia, sarà disponibile per l'acquisto solamente fra un anno. Read the full article
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giulianuma · 4 years
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#Repost @gruppopdpiemonte • • • • • • @maurizio_marello : 🏥 "Oggi il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore alla sanità della Regione Icardi hanno annunciato l’apertura di una parte del nuovo #ospedale di #Verduno per i pazienti affetti da #coronavirus, appena ottenute le ultime certificazioni mancanti. ✔️ Se tale mossa sarà confermata dai fatti e soprattutto se sarà effettuata in tempi brevi, sarà fondamentale per salvare tante vite umane. E’ di tutta evidenza che il numero dei contagi continuerà ad aumentare ancora per qualche giorno e nella nostra #Regione, stante anche l’elevato numero di anziani, la percentuale delle terapie intensive è decisamente alta (circa 180 persone su un migliaio di contagiati). Dedicare qualche padiglione di una struttura molto grande come quella di Verduno equivarrebbe grossomodo a costruire un nuovo ospedale per il coronavirus, come è stato fatto in Cina. ➡ Questo è il tempo dell’emergenza sanitaria, nel quale è prioritario limitare i contagi e salvare vite umane. Lo si fa attraverso comportamenti individuali (restare a casa, lavarsi sovente le mani, non toccare naso, bocca e occhi, indossare le mascherine etc..) e mediante la messa a disposizione di nuovi posti letto di terapia intensiva. Lo si fa anche ponendo medici e infermieri nella condizione di poter lavorare in sicurezza dotandoli di idonei dispositivi a partire dalle mascherine professionali, la cui mancanza rappresenta una delle maggiori criticità di questi giorni. 🎯 L’ #ospedale di Verduno può essere il vero punto di svolta nella gestione di questa epidemia. E forse l’apertura in questo momento rappresenterà anche il modo per “riconciliare” noi, cittadini del territorio di Alba-Bra-Langhe e Roero, con una struttura che, considerati le peripezie e i ritardi nella costruzione, non abbiamo mai sentito nostra fino in fondo" (presso Asti) https://www.instagram.com/p/B90sg8Aoh-1/?igshid=1ponwh4xicd1j
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Goal  Oggi ho incontrato un’amica del cuore che non vedevo da anni. per caso improvvisamente mi è apparsa. Mi si è aperto il cuore. Siamo terrone. Abbiamo parlato nei tavolini del centro nel modo dei terroni. Adeguato, nessun silenzio d’omertà, poche parole chiare tra noi mentre intorno ascoltavano. E’ un’esperienza che avevo dimenticato in questi anni d’abbandono. Un caffè una sigaretta, spesso più d’una. Semplice come è gigantesca l’empatia e la comunicazione facile, gli altri commentavano la solita scemenza, porta sfiga. No, lei sa. Sono sensitiva e in me alberga una strega, nel mio ventre comunque anziano e sterile da sempre, ma ho parlato. Gli altri mi osservavano, sempre con ambigui sorrisi o parole traslate rivolte ad altri- nel regno dell’omertà se chiedi rispondo. Un attimo di immenso lucore anche se notturno. La comunicazione è facile quando facile la si intende, noi terroni amiamo gli scugnizzi napoletani, ma questa volta non sono stata apostrofata di sbieco, facili domande tra me e lei e gigantesche facili risposte. Io sono sensitiva e indago i misteri, so leggere i destini  e leggo tarocchi e non sbaglio mai, entro nel regno dell’empatia. Traduco uno sguardo un gesto una parola nella lettura del destino -come l’orbo Tiresia - come Cassandra condannata ad essere non creduta nonostante il dono della vista. Inutile mentire, il mio ventre secco è la dimora delle letture tutte- dei destini delle donne degli uomini dei santi dei demoni del male del bene alternati e fantastici come in una lanterna magica- Luci e ombre consustanziali, dialetticamente conviventi. Un demone alberga quel ventre mio che non ha mai concepito. E per questo da sempre le letture di tutti i libri che tutto narrano -dai greci ad oggi - il frutto della mia empatia e del mio fascio di nervi acuto tanto insultato. Giusto comunque, ho i miei buchi neri. Nel nostro occidente orientalizzato. Non è il mio ego che parla è la voce di una cassandra spesso inascoltata. Quell’amica del cuore mi ha capita -  poche parole che erano tutto. Sono anziana e ho la mia cagnolina e un tetto e basta. E una pensione dopo il lavoro che c’è stato ovviamente. Ma la libertà di cui ora godo dopo il pensionamento mi apre lo pneuma - il soffio vitale la mia destra la mia sinistra la mia anima il mio animus, in solitudine. Oggi sono stata felice. Dopo la guarigione da un tumore grave che mi ha fatto soffrire nella carne non nella psiche. Anche nella mia psiche. la mia sterilità è il mio enigma e il mio ventre accoglie semine di grano bruciato da quando con un gesto folle mio padre nell'85 si è ucciso- Un giorno ho scritto a mio fratello  nostro padre non è mai morto. lui mi conta le parole. E’ vero io lo penso sempre -è memoria come nella nostra cappella fiorita,  e forse per questo una gigantesca empatia ha nutrito nel dolore il ventre arso e infruttifero, solo disamore e diversità scritte con lettere di fuoco nella mia mente, e finalmente stasera ho trovato ascolto, poche parole semplici e chiare non allusioni omertose o giudizi tradotti da odi atavici. Se l'odio esiste è la rabbia delle parti mancanti, ma questo mio ritornare indietro all'evento che ha determinato la mia vita non è odio ma lontananza, le radici le ho perse e mio padre in me continua ad esistere attimo per attimo anche ora che governo casa per le pulizie domestiche. Empatia e un'anima sottilissima, insieme ai miei giganteschi errori e alla malattia che mi governa da sempre e richiede farmaci. Ogni diverso o forse non proprio tutti ma molti chiude in una parentesi la realtà per un'innata empatia. Mio fratello mi rimprovera un messaggio papà non è mai morto. E’ un dialogo con mia madre che sempre abbiamo in segreto esternato tra noi,   anche se forse atea -se esistono i veri atei - mi diceva un tempo papà è sempre dentro di te ti aiuta anche se non c'è più. Ho ricordi dei miei mille e più amanti che volevano scopare senza alcun amore. E poi della solitudine che amo, spero che la mia vecchiaia mi tolga responsabilità quotidiane, ora ho gli anni a farmi da guardia. Mio padre era un ingegnere edile e elettrotecnico le responsabilità per un fallimento lo hanno annientato. Leggo Cioran da laureata in filosofia-  sono migliori i fannulloni e gli indifferenti non producono guerre o estremismi devastanti. Cioran gira intorno al gioco degli scettici, se scrive non è un fannullone. Ha ragione, io ero da fannullona in un tavolino di una citta di provincia e non ho fatto del male non ho fatto del bene. Ho parlato, con poche schiette parole, Ho spiegato che nessuno mi ha mai amata. odiavano il lato poco nobile di me, sciatta tesa sola indifferente alla femminilità, mi chiamano l'ibrida in paese, non ricordo carezze d'uomini, per loro non ero una donna amabile ero tesa stupida diversa e androgina e pazza. E' vero che papà non è mai morto ha sfidato Dio e il destino e si è ucciso, mostrando il suo mondo scomparso. Il ventre si prosciuga quando le radici si spezzano, il mio almeno, Io non ho partorito e non sono stata amata da nessuno, solo qualche relazione occasionale di un giorno due non di più- Non ero in grado di amare  per il semplice motivo che nessuno mi amava, per queste gigantesche parti mancanti nutro arti stregoniche e prevedo destini   per maniaca empatia, ma l'empatia riguardava il mondo, dal cielo stellato agli incontri casuali, quando ti trafiggono di insulti porta pazienza- La Passione secondo Matteo di Bach -non ho mai conosciuto l'uomo che con carezze profonde mi diceva l'amore. Si allontanano tutti da me. Non parlo di specchi ma di solitudine da me voluta e inevitabile, li amavo tutti, non amavo qualcuno, tutti perché tutti avessero del bene non il dolore, Io soffro di sindrome abbandonica e dicevo sempre al mio analista -vorrei tanto un uomo che mi raccogliesse come si raccoglie un bambino abbandonato in una cesta. Rispondeva sempre -questo non accade mai, giusto. Eppure è accaduto al re dell'Olimpo a Zeus raccolto nella cesta in un ruscello, e allora era arroganza la mia, e realmente non piacevo a nessuno come ragazza prima donna poi. Ora sono anziana, e finalmente libera di dire sono sola e mi diverto così, un film un libro un tè pulizie di casa musica, la mia solitudine è umile giusta le responsabilità spero finite. La cura della casa  e con la mia pensioncina misera vado avanti felice  e stasera l'empatia ha parlato in mio nome. Tempo fa un analista lacaniano mi diceva- prima i vitelloni si divertivano ora li psichiatrizzano tutti- Stasera ero una vitellona anche io. I miei abiti sono sportivi un paio di jeans un giaccone, la vita mia percorre sempre gli stessi minimi tragitti e brevi, e la vita a porte chiuse. Ho perso il mio bene dice Orfeo, io ho perso il mio bene il mio amore non c'è più, non mi amava non mi ha mai amata, era lontano anziano anche lui, indifferente  e pensando il filosofo morto nel 1995, molto vicino a noi,  Cioran, sommario di decomposizione, trovo  giusto non salutarmi, non mi ha voluta salutare, non mi ha chiesto sei guarita dal tumore o non ce la fai, indifferente e bravo, comprende la vita. Approfondisco sempre di più Cioran, chi ama i carichi di amore e dolore è sempre paladino di qualcosa e finisce in guerra. I miei sensi di morte ci sono da sempre  e chi si uccide continua ad esistere dentro come dialogo e memoria anche di immagini lontane dei fili interrotti, di fatiche di Sisifo-e se ricordo delle pagine attraenti della filosofia penso ai diari di Kierkegaard l'abbandono di Regina e il suo amore per i dialoghi con i suoi cari morti. Comunque ho insegnato, a volte con più autorevolezza, a volte un po' pressappochista, Io amo la narrativa per l'avventura di carta, da vivere con la mia cagnolina che dorme nel cuscino accanto al mio- Insegnare mi allontanava dai libri che amo, e ora lentamente, frastornata dalla malattia dagli interventi dalle terapie dai ricoveri, e dagli anni, torno a leggere, ho scelto di rileggere David Copperfield, le vicende epiche di un bambino, lentamente, spesso smetto e leggo salmi dal messale, o pagine di storia, è perfetto così sono una indifferente e una fannullona, mio fratello sosteneva che giudico troppo, forse, ero sempre il no perenne, l'allontanamento. Cioran comunque si scaglia anche nei confronti delle Terese D'Avila e delle esaltazioni mistiche che confondono piacere e dolore in godimenti sfrenati producendo ulteriori esaltazioni che diventano guerre di religione. E questo tanto per dire, ma la Chiesa un po' di male ce lo fa, illusioni di rinascita e ipocrisie se non vogliamo dire crociate o guerre intestine. Eppure sono tornata in chiesa ogni giorno con il messale in latino di mia nonna che ovviamente non c’è più e che comunque ha perso due figli di morte violenta, zio Carlo in un incidente e dopo undici anni mio padre suicida. Lei non ha mai smesso la fede -Dio aveva scelto i suoi fiori, ed è diventata bisnonna la nonna mia dal nome di stella alpina Edelweiss, non ha perso lucidità pura e casta come Dio voleva. c'è un abisso tra il nulla e il niente, il nulla ontologicamente può definirsi assoluto, il niente non ha statuto di alcun tipo. il niente è il mio ventre. Eppure le donne sole sono le più generose. Le meno asfittiche. Poi questa notte -riuscendo di nuovo più tardi solo quattro passi al distributore automatico per un caffè passando di fronte alla birreria  il locale di fronte con televisore -ho sentito l'urlo, goal, partita vinta, meno male una vittoria.
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paoloferrario · 5 years
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Domenico Ribatti, La cura del cancro nel Novecento. Dalla chirurgia alle nuove terapie molecolari, Carocci editore, 2019
Domenico Ribatti, La cura del cancro nel Novecento. Dalla chirurgia alle nuove terapie molecolari, Carocci editore, 2019
Carocci editore
Il #cancro non è una malattia ma una costellazione di malattie, in rapporto alle diverse localizzazioni anatomiche, e le varie forme che assume differiscono l’una dall’altra in termini di risposta alle terapie e di prospettiva di guarigione. Perciò è difficile pensare che il cancro, nella sua complessità, possa essere sconfitto in tempi relativamente brevi. Domenico…
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alessandrocova · 4 years
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Il Coaching: un contributo al benessere psicologico
Il Coaching: un contributo al benessere psicologico. A cura di Giorgia Federici (Psicologa-Psicoterapeuta).
Il Coaching, un metodo strutturato e personalizzato per portare al benessere psicofisico in tempi brevi!! Un metodo efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati senza dover percorrere terapie psicologiche lunghe e in profondità!!
Se desideri conoscere te stesso e avanzare in direzione dei tuoi obiettivi, allora è la via da percorrere. Se vuoi vivere con maggior pienezza e soddisfazione e…
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tmnotizie · 4 years
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ASCOLI – La Famiglia Gabrielli risponde all’appello del presidente della Regione Marche Luigi Ceriscioli e dona un milione di euro per la realizzazione della nuova struttura che ospiterà cento posti letto di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. La proposta del presidente della Regione Marche è stata immediatamente analizzata da parte del vertice dell’azienda ascolana e dopo aver valutato l’entità e la validità dell’intervento ha deciso di intervenire immediatamente  con un’azione concreta.
“La struttura di 100 posti letto per la terapia intensiva,  adatta alla lotta contro il Covid-19 deve essere realizzata in tempi estremamente brevi e quindi occorrono aiuti immediati – hanno detto i rappresentanti della famiglia Gabrielli – ed è per questo motivo che abbiamo deciso immediatamente di prendere una decisione che comporta l’erogazione di una donazione di un milione di euro.
Noi siamo un’azienda ascolana e riteniamo questa iniziativa coerente con quanto abbiamo fatto sino ad ora per il nostro territorio. Siamo consapevoli che le Marche, la nostra comunità, è in una situazione di emergenza e quindi ci auguriamo di essere una delle realtà che darà concretamente vita a questa importante infrastruttura. Anzi, invitiamo le altre realtà imprenditoriali delle Marche a supportare l’iniziativa intrapresa dalla Regione”.
Ieri la decisione è stata formalizzata nel corso di una riunione del consiglio di amministrazione della holding della Famiglia Gabrielli e oggi sarà inviata la lettera di adesione al progetto alla Regione Marche.
La donazione di un milione di euro si aggiunge alle altre iniziative intraprese in questi giorni dal Gruppo Gabrielli che si è immediatamente schierato al fianco delle strutture sanitarie del territorio impegnate a fronteggiare l’emergenza del coronavirus.
Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il Gruppo Gabrielli ha acquistato trenta letti per le terapie intensive e migliaia di mascherine che sono state prontamente donate anche ai nosocomi di San Benedetto, Ascoli e Pescara oltre alle associazioni di volontariato.
“Ovviamente seguiamo quotidianamente l’evolversi della situazione emergenziale legata alla pandemia da coronavirus – ha detto Giancarlo Gabrielli presidente della Holding della Famiglia Gabrielli – e continueremo a rimanere in ascolto delle istanze del nostro territorio”.
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italianaradio · 5 years
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Mihajlovic ha la leucemia: l’annuncio in conferenza stampa
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/mihajlovic-ha-la-leucemia-lannuncio-in-conferenza-stampa/
Mihajlovic ha la leucemia: l’annuncio in conferenza stampa
Mihajlovic ha la leucemia: l’annuncio in conferenza stampa
“Ho la leucemia ma la batterò”. E’ quanto annunciato, tra le lacrime, da Sinisa Mihajlovic in una toccante conferenza stampa al Centro Tecnico di Casteldebole, convocata proprio per parlare della malattia contro cui sta combattendo.
“Quando me l’hanno detto è stata una bella botta, sono stato due giorni in camera a piangere”, ha detto l’allenatore del Bologna che ha spiegato che “la malattia è in fase acuta e aggressiva, ma attaccabile”. “Da martedì andrò in ospedale e non vedo l’ora di iniziare a lottare per guarire” ha aggiunto commosso. E ancora: “Ho spiegato ai miei giocatori che lotterò per vincere come ho insegnato loro a fare sul campo. Questa sfida la vincerò, non ci sono dubbi. La vincerò per me, per mia moglie, per la mia famiglia e per tutti quelli che mi vogliono bene che sono parecchi. Ci vorrà del tempo ma si guarisce”.
Qualche giorno fa il tecnico serbo non si è presentato nel ritiro di Castelrotto ed era stato detto che aveva un attacco febbrile. “Quando siamo partiti per il ritiro avevamo detto che avevo la febbre. Lo abbiamo fatto perché dovevo andare a fare degli esami”, ha spiegato Mihajlovic. “Le analisi hanno detto che c’era qualcosa di irregolare, era leucemia”, ha aggiunto. Accanto a lui, in conferenza, c’era anche il dottor Gianni Nanni. “Non è vero che aveva la febbre – ha dichiarato –. Scusateci per la bugia, il mister non ha nessun sintomo. Si è presentato con un problema tipico di uno sportivo dopo le vacanze. Abbiamo fatto una risonanza magnetica ed è emerso che c’era un segnale a livello osseo da indagare. Nell’arco di 5 giorni abbiamo scoperto la verità”.
Nonostante le pause che dovrà prendersi per curarsi, Mihajlovic continuerà a essere il tecnico del Bologna. La conferma arriva sia dal medico del Bologna Gianni Nanni che dal direttore dell’area tecnica Walter Sabatini. “Mihajlovic potrà e deve continuare le sue attività. Ci saranno momenti che sarà lontano dalla squadra per le terapie, ma questo non significa che non inciderà, che non dirà la sua sulla squadra. Parliamo di una malattia che si può combattere e vincere. E vincere anche in tempi brevi” ha detto Nanni.
“Il mister ha avuto molto coraggio per parlare della sua situazione di salute. Noi gli siamo vicini, tutta la società è con lui. È il nostro conduttore e gli vogliamo bene: sconfiggerà questa malattia. Noi andremo avanti con lui, l’allenatore del Bologna sarà Sinisa. Non è una cosa umanitaria, ma una questione tecnica: è il migliore anche non al 100%” le parole di un commosso Walter Sabatini.
“Ho la leucemia ma la batterò”. E’ quanto annunciato, tra le lacrime, da Sinisa Mihajlovic in una toccante conferenza stampa al Centro Tecnico di Casteldebole, convocata proprio per parlare della malattia contro cui sta combattendo. “Quando me l’hanno detto è stata una …
Luisa Ginetti
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