Tumgik
#facciamo anche questa di stronzata
italianwhore1 · 26 days
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Ok you know what? 4/20 is very american. Yes yes blaze it or whatever
Io voglio festeggiare il 10/4
Perché voglio la 104 e voglio parcheggiare sulle strisce gialle
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rebekah-22 · 2 years
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Va male, va tutto male.
Lo so che sono io la merda, ho sbagliato io anzi sbaglio sempre io! È colpa mia, ormai me lo ripeto sempre.
Questa non è più una relazione è una tortura, ci facciamo male entrambi l'una all'altro.
Io lo amo, lui mi ama. Ma non come vorrei essere amata e viceversa.
Non siamo compatibili, non andiamo d'accordo nemmeno sulla più piccola stronzata e fa male fare sempre lite e finire per buttarci merda addosso per cose inutili.
Dovremo lasciarci, dovremmo prendere strade diverse.
Ma non posso, non riesco a starti lontana ho bisogno di te accanto per vivere. La mia vita con te fa schifo, ma prima di te era 1000 volte peggio, quindi non abbandonarmi anche tu.
Sei stato tu a rendermi migliore e allo stesso tempo sei stato tu a rendermi peggiore.
Per quanto può far male questa relazione io ne ho veramente bisogno,ho bisogno di te.
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kittemuort01 · 2 years
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Mi sono rotto il cazzo
Degli esperimenti del frequentiamoci ma senza impegno
Stiamo insieme ma non vediamoci che poi ho paura
Anzi vediamoci quanto ci pare
Ma vediamoci in compagnia
Mi sono rotto il cazzo dei codardi con l'amore degli altri
Mi sono rotto il cazzo perché poi non si dorme più
Si sta svegli finchè non muore la speranza
Maledetta stronza che non muore mai mentre io vorrei dormire
Mi sono rotto il cazzo di questa città
Degli aperitivi a dieci euro, del clima di terrore a gratis
Dei giovani di sinistra, arrivisti, bugiardi, senza lode
Gente che in una gara di idiozia riuscirebbe ad arrivare secondo
Mi sono rotto il cazzo di quelli che vogliono andare un anno all'estero
Ma prima tre mesi da cameriere, così guadagno qualche soldo
Svegliati stronzo che sono trent'anni che mamma ti mantiene
E le dispiace pure che vai a fare il cameriere
Mi sono rotto il cazzo delle signorine che vogliono fare un sacco di cose
Ma non ne sono in grado e se ne accorgono tardi
E allora 800 euro per la reflex, 200 per yoga e 300 per i peli del culo e 600 d'affitto
Per emanciparsi
Mi sono rotto il cazzo della puzza di piscio delle zone industriali
Della puzza di industria
Dei giardini pubblici
Di tutti a lavoro in auto, una persona per auto Per finanziare meglio l'Eni
Mi sono rotto il cazzo della critica musicale
Non siete Lester Bangs
Non siete Carlo Emilio Gadda
Si fa fatica a capire cosa scrivete
Bontà di dio
Avete dei gusti di merda
C'avete rotto il cazzo etichette indipendenti
Con 400 euro ti registro il disco in casa, suona bene, lo metti su Vimeo
Fai girare la voce
Tra un anno a Coachella
E tra due anni
A fare il benzinaio
Mi sono rotto il cazzo che se vince la sinistra vince la droga
E mai che mi invitino a un festino
Mi sono rotto il cazzo del più grande partito riformista d'europa
Del facciamo quadrato nel grande centro nei girotondi
Del partito dell'amore
Del governo ombra
Di chi si difende dai processi e non nei processi
Dei militari nei giardini pubblici a fare la guardia a chi piscia il cane
Mi sono rotto il cazzo della sicurezza come fiera della forca
E del fascino della divisa
Sarebbe bello bruciassero meno fabbriche e Crollassero meno scuole
E scippassero più vecchiette
Mi sono rotto il cazzo di c'è la crisi c'è la crisi
Da domani acquisto solo cacciabombardieri
E' un po' di tempo ormai
Che vendiamo solo sangue e compriamo solo merda
Mi sono rotto il cazzo che bisogna essere lavoratori flessibili
Come ergastolani in turnee ma molti più sorridenti
Dei fascisti col culto del corpo che diventano campioni di greco-romana
E poi fanno gli agguati ai ragazzini di notte
In cinque contro uno
Mi sono rotto il cazzo che non sono d'accordo con te
Ma morirei affinché tu possa dire la tua stronzata
Che poi i nazisti sono giovani che amano la politica
I comunisti prendono a modello Cristo
Mentre i preti contestualizzano bestemmie
E nella guerra per la pace vince da sempre
Il voto moderato
Fate una cosa bella, ma bella davvero
La prossima volta che dite una stronzata
Ammazzatevi da soli
Mi sono rotto il cazzo anche di me stesso
Che mi conosco fin troppo bene e ho ancora tutta la vita davanti
Che cazzo faccio da qui fino alla pensione
Che poi mica me la danno, e comunque
Non avevo le carte
Mi sono rotto il cazzo anche di te
Che per fortuna non ti conosco
E forse sei la speranza
Giuro che se ti incontro
Giuro che se ti incontro
Finisce male
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thousandyears3005 · 3 years
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18 luglio, 04:46
è notte,
quasi l'alba, in questo momento è buio fuori e l'unica fonte di luce in strada sono i lampioni, sicuro che quando finirò, ci saranno le prime luci del giorno.
Premetto, sono fatto, mi sarò fumato tre joint, o forse 4.. vabbe poco importa, quindi non badare agli errori se ci saranno.
Questa è per te G.
Si lo so e notte inoltrata e non ti ho mai scritto a quest'ora, ma so anche che forse è l'unico momento in cui posso parlarti senza filtri.
Che stai facendo? non ora, in generale intendo.
Periodicamente ci facciamo questa domanda e ultimamente (se "ultimamente" si possano definire gli ultimi 2 anni) la risposta non era delle migliori.
Intanto parte nelle cuffie "repeat after me" a tutto volume per farmi uno di quei viaggioni sotto fattanza (roba che se non stessi ascoltando musica penso che potrei crollare sulla scrivania).
"You don't love him,
you don't love him,
you don't love him,
you just fucking"
mamma mia the weeknd cantami la vita.
Cerco di tornare in me se no finisce che mi metto sul letto a fumarmi un altro joint ascoltando musica, "perdendomi".
Stai crescendo ancora, hai 24 anni, ancora per poco, ma lo sai, l'età è solo un numero del cazzo, non si finisce mai di cresce, non si finisce mai di impara, e purtroppo manco di sbaglia, si possono ridurre gli errori o le stronzate, si, ma non siamo perfetti, io non mi ritengo perfetto anzi tutt'altro proprio, quindi chill e ascolta.
So che hai passato un periodo di merda, e forse lo stai passando tutt'ora (per altri motivi), ma guardati indietro di boh, un anno e mezzo? guardati o ricordati com'eri.
Eri terrorizzato dall essere un fannullone perchè eri bloccato gia da un anno con l'uni. Ora? L'hai passato, punto.
E ti conosco, so gia che pensi si ok ho passato un esame, ora ne mancano tipo boh altri 20 30 manco lo so, insomma te ne mancano, senza farci tanti giri di parole. True, però prima di quei 20 30 o quanti cazzi sono c'era solo "quell'esame"; e tu porco dio "quell'esame" l'hai passato, ce ne hai messo, ma lo hai fatto, step by step no?
Adesso ne hai 30? ok poi saranno 29 poi 28 e cosi via, non rompere il cazzo, rimboccati le maniche e finisci sti cazzi di studio che me so rotto i coglioni pure io dell'uni.
Quindi tema universitario "stiamo lavorando per voi", stai nella strada giusta, quindi una cosa buona.
Di cosa vuoi parlare ora? Verona, ti sei rotto il cazzo?
Sincero non lo so, cioè dovunque sto poco mi importa basta che non sia un buco di paesino del cazzo come prima, però sarò sincero penso a mia madre delle volte, mio padre sti cazzi tanto lo sai che rapporto cè, però a lei ci penso si, non è giovane come le altre madri dei miei amici per ditte, che hanno 45 50 anni, cioè lo sai lei ormai va per i 65, vive sola (e comunque sai, sta a 500 km da me, anche la più singola stronzata, o il più banale dei problemi e io non ci sono accanto a lei, non posso starci e cazzo a volte "rosico" troppo.) Vorrei godermela di più, non ti dico chissachè, ma anche un pranzo o una cena a settimana insieme a settimana, cazzo se mi piacerebbe..
Ne abbiamo passate tante insieme, troppe.. è anche giusto che lei non stia sola, lontana da persone che davverp le vogliono bene.
Sai..
Prima erano due le donne della mia vita, ora è solo una, giustamente direi anche. E no tranquillo non rinizierò con la solita lamentela e tutto. Sappiamo cosa è successo. Non servono altre parole per quella pagina di vita. Quello che ti voglio dire sono le sensazioni "nuove" che sto provando.
"Nuove" tra virgolette perchè in realtà non sono nuove, le avevo gia provate in parte. Anche dopo il primo amore (o quello che è stato), quella sensazione di vuoto, ma che qualunque cosa tu faccia aoh non je la fai, cè. E continuerà ad esserci. Mi vien da ridere perchè una di queste notti so finito a vede non so in che modo, un video del cazzo che forse diceva il vero o forse minchiate, ma vabbe, in poche parole diceva che quando tu ti innamori il tuo cervello fa partire (non so come cazzo spiegarlo) tipo dei "segnali" o vibrazioni, vabbe spiegata di merda, che ovviamente ti facevano stare bene, cioè che nel mentre le provi tu stai bene insomma,come appunto drogato perchè era da un po che non lo provavi, oche forse non avevi mai provato, quindi tutto nuovo, effetto wow, e il tuo corpo lo sente, la tua mente pure, sei felice, sei attivo, emo capito, stai bè.
I cazzi ovviamente arrivano quando il tuo cervello non produce più tutte quelle cose che ti fanno sta de cristo, perchè finisce la relazione, o la conoscenza, frequentazione, qualunque sia il legame con quella persona; Il tuo cervello non si comporta più come prima, il tuo corpo si sente in maniera diversa, mente uguale e proprio come una droga la rivuoi.
Rivuoi quelle sensazioni, quei momenti stupidi passati insieme. Non ti importa dei viaggi, delle mille cose iperwow che avete fatto, in quei momenti ti vengono, o almeno, vengono a me in mente, quei momenti dove forse non succedeva nulla, o quasi, ma una risata, uno sguardo rubato mentre vedevamo il nostro programma preferito al letto, quando ci guardavamo negli occhi mentre scopavamo, o alla tua espressione, le tue varie espressioni mentre andavamo al sushi o che ordinavamo sushi da asporto, completa felicità.
(dallo schermo del pc vedo riflessa la finestra perchè intanto fuori il cielo si sta schiarendo, il giorno effettivo sta per arrivare)
Insomma i momenti che solo le due persone che li vivono possono sapere e possono spiegare.
Tutto sta roba per dire che quelle sensazioni nuove, che nuove non sono, arrivano di meno, anzi in confronto a qualche settimana, o mese fa, molto meno, ma quando arrivano..
non ti dico..
A volte sto facendo tutt'altro, oppure sto co la testa a pensa, cazzo ne so, la vittoria dell'Italia per dirti, minchia domenica notte, cioè stavamo festeggiando da tipo 3 4 ore, sfasciati a merda, bevuto, fumato, devastato sotto ogni punto di vista, e saranno state le 4 e mezza di notte (tipo all'incirca l'ora in cui ho iniziato a scrive oggi questi pensieri) e niente, blackout.
Per tipo 20 minuti stavo in mezzo a gente che saltava, urlava, le peggio cose, e io, quasi scena da film, come se mi potessi vedere da un terzo occhio, immobile fissare il vuoto.
Un down totale.
Ecco sti momenti non mi mancavano, però allo stesso tempo so che fanno parte del processo di guarigione..
Tu hai fatto tutto ciò che potevi. Hai sbagliato inizialmente, ma lo hai riconosciuto, e già questo vedendo come vanno le cose in giro non è scontato.
Sei tornato, con umiltà, cercando di dimostrare a te stesso e a lei che potevi migliorare, che potevi essere meglio, anche se detta cosi boh me sto a dipinge come un mostro.
ma che cazzo sto a scrive?
vabbe tu ci hai provato. Non volevi avere rimorsi, e fino all'ultimo sei stato li, speranzoso.
Ha deciso altro lei, vai avanti G.
VAI AVANTI.
basta pensarci, o almeno è normale se succede ma come un pensiero che viene deve essere un pensiero che vai via subiro dopo. (Me se stanno ad incrocia gli occhi te lo dico).
Hai sbloccato l'uni, a settembre rinizi, ritorni in ambienti con tante persone giovani, con tante nuove esperienze, rinizia una nuova vita insomma. ora passa l'estate tranquillo, provaci.
Un giorno tutto ciò, le frustrazioni, la delusione, la rabbia anche, spariranno e sai cosa rimarrà?
Rimarrà semplicemente una bella pagina di vita, una delle poche forse, ma che ne è valsa la pena vivere.
Sono le 6:04
Lampioni spenti.
Ora vai, sfogarti ti ha fatto bene, forse non te ne rendi conto, ma buttare fuori ciò che pensi aiuta.
keep strong G.
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Ho sempre avuto dubbi su un sacco di cose gente situazioni ma ho sempre "sotterrato" tutto perché so che non corrisponde all'opinione della maggior parte. Non mi sono mai vergognata di una mia opinione no, mai, solo che ho sempre pensato fossi io a dover adattarmi all'opzione della maggioranza tutto qua
"generations of pride"
Io non capisco orgoglio di cosa. Orgoglio io lo collego a qualcosa per cui hai faticato e poi raggiunto, raggiunto un livello più alto in qualcosa, sport, lavoro, uni
Adesso sempre che bisogna essere orgogliosi per tutto anche se non hai mai fatto un cazzo
Io sono orglioso di essere gay. E io sono orgogliosa di essere nata allora. Non capisco. Che orgoglio c'è nell'essere gay, etero, lesbiche, nel respirare? Nel senso che non ti vergogni perché sei gay e non ti devi nascondere? Ma questo rega se nel 2021 ancora qualcuno non lo ha capito va lasciato nel suo paesino con la capre e ciao.
Ma perché bisogna esternare sempre qualsiasi stronzata che facciamo? Ma davvero credete che noi esseri umani, 7 miliardi, ogni azione, ogni pensiero, ogni parola, ogni scoreggia si ognuno di noi sia importante?
Eh ti piace il cazzo? Lo so anche a me piace il cazzo. A te invece piace la figa? Benone. Io invece ho la mia e me ne basta una. Grazie, la bacio e la saluto e arrivederci.
Io non capisco questa fierezza in qualsiasi stronzata.
Mi dico a volte ma sì però tu magari non hai mai subito insulti, battute, etc. Non sai cosa vuol dire. Ma chi è che di noi non è mai stato vittima di ste cose, per un motivo e per l'altro? Io per esempio è una vita che vengo definita come quella strana. E che cazzo devo fare adesso? Una sfilata con tutti quelli che si sentono strani, fuoriposto e senza una direzione? Ah minchia di sicuro non sono la sola.
E poi perché bisogna sempre sfoggiare la propria sessualità a tutti cazzo. A me sinceramente mi da fastidio che non si faccia altro che parlare di cazzo, figa, vibratori, anal plug e bla bla
Come questa gallina del cazzo che si siede a tavola con altre 15 persone ne conosce solo 2 e comincia a parlare dei suoi vibratori, perché masturbarsi è bello, masturbarsi è sano e masturbarsi e normale. Ma ascolta ma chi cazzo sei? Ma ti pare normale che tu ti siedi davanti a te e comincia a parlarmi della tua figa? Ma che schifo ma chi ti conosce cristo dio. Ma credi veramente di essere l'unica in sta tavola che si masturba imbecille?
A me il cazzo mi piace e pure tanto ma lo devo andare a dire in giro? Non capisco semplicemente questo bisogno di dover comunicare le proprie cose a chiunque e tra l'altro con un senso di orgoglio, come se scopare non piacesse a tutti. Ma perché. Non si può tenersi le cose private per sé rega bisogna sdoganare qualsiasi cosa fra un po cagheremo tutti insieme in piazza perché shitting is freedom shitting is love
Mah
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kon-igi · 4 years
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Salve doc! Qual è la sua opinione rispetto ai tamponi obbligatori, ormai da quello che ho capito, in tutta Italia per chi rientra da Grecia, Croazia..? Ho chiamato per informarmi ed essendoci di mezzo ferragosto e la domenica, per chi ad esempio torna il venerdì, c’è un’attesa da rispettare fino al martedì (nella nostra regione, non so nelle altre) Mi sembra più una mossa per disincentivare il turismo all’estero, considerando che in località marittime italiane i contagi sono alti. Cosa ne pensa?
Ti racconto una storiella zen che cercherà di essere esemplificativa del problema e della possibile soluzione.
Tra il tempo in cui l’oceano inghiottì l’Atlantide e il sorgere dei Figli di Arias, io e miei vecchi amici decidemmo di farci dare le chiavi di un appartamento dalla zia di uno di noi, un monolocale affacciato sul mare di una località di cui non faccio il nome perché a distanza di 30 anni ci sono ancora le nostro foto segnaletiche appese nella farmacia e nell’edicola in piazza.
Tralasciando ciò che avvenne il sabato pomeriggio e il sabato sera per le vie di quella ridente cittadina marittima (dico solo che i parrocchiani non hanno potuto sentire la campana la domenica mattina finché il prete non ne ha comprata una nuova), alle prime luci dell’alba tornammo in appartamento e in preda agli effetti collaterali di sostanze destanti stupore assolutamente biologiche e coltivabili in serra, mangiammo voracemente tutto quello che avevamo rubato, comprese le ostie e dei pomodori arraffati nell’orto della scuola materna.
Crollammo satolli e storditi, chi sul pavimento, chi sul divano, chi sul balcone e Morfeo Latore di Sogni, Figlio di Ipno e Nyx, ebbe pietà della nostra terrena stanchezza biochimica e ci prese sotto le sue nere ali fluenti.
Parentesi doverosa: eravamo appena diciottenni e adesso siamo tutti stimati professionisti e padri di famiglia, perciò nel prosieguo della narrazione userò i nostri soprannomi per non creare disagio sociale.
Io fui il primo a svegliarmi, chiedendo - come da rituale - dove fosse il gatto, ma visto che tutti dormivano e nessuno mi chiedeva ‘Quale gatto?’ mi risposi da solo ‘Quello che mi ha appena cagato in bocca’. La sensazione era quella di aver sughettato un tank sovietico con un tubo da flebo per riempire il serbatoio del mio Ciao ed essermi bevuto metà del cherosene spillato.
La pelle mi prudeva, gli occhi mi bruciavano e il pavimento ondeggiava come se fosse ricoperto di... di...
Formiche.
Non come se...
C’ERANO DELLE CAZZO DI FORMICHE OVUNQUE! SUI RESTI DI CIBO, SUL TAVOLO, SUL DIVANO, SULLE PARETI E PERSINO IN FACCIA A QUEI BEOTI RONFANTI DEI MIEI AMICI!
Mi tocco la mia di faccia e comprendo la ragione del prurito e del bruciore.
Qualcosa si rompe dentro di me e dopo aver inspirato una quantità di aria sufficiente a gonfiare un dirigibile Good Year urlo
VENGONO FUORI DALLE PARETI! VENGONO FUORI DALLE FOTTUTE PARETI!
Dei miei amici posso elencare una quantità enorme di difetti ma certo non posso dire che tutti i fumetti e i giochi di ruolo con cui ci nutrivamo allora non li avessero resi veloci e letali nell’affrontare una minaccia improvvisa ed esterna.
Bishop, con indosso un paio di mutande al contrario, agguanta un cuscino e comincia a menare colpi a qualsiaso oggetto, persona o suppellettile intorno a lui, col risultato di creare una pioggia monsonica di imenotteri incazzati che schizzano ovunque come una piaga biblica, allora Mangog, che a dispetto della stazza aveva l’aplomb e l’autocontrollo di una casalinga isterica in un fumetto anni ‘50, comincia a strillare e - prese due bombolette spray a caso da sotto il lavello brulicante di vita - comincia a spruzzare ovunque quello che a occhio (e a naso) potrebbe essere tanto insetticida quanto disincrostante per forni a base di sangue di Alien. Il grosso problema è che Nightcrawler - memore degli insegnamenti del nonno apicoltore - urla ‘Bisogna stordirle col fumo!’ e poi dà fuoco a un giornale.
Non so se a distanza di anni e col ripetere la storia - come mi accusano sempre le mie figlie - l’esplosione fiammante del propellente dello spray sia passata dal bruciarci solo le sopracciglia a causare un cratere di dieci chilometri di diametro ma il fatto è che veniamo schiaffeggiati da una mano rovente e ci ritroviamo con le orecchie sibilanti a guardarci attorno e a non capire cosa cazzo fosse successo.
Ed è a quel punto che Totenkranz, il più cirrotico di tutti, si alza da divano dov’era svenuto e chiede con voce roca e liquida 
OH, RAGAZZI! MA COSA STATE FA...BLEEEAARRGHHHH!
E ci inonda la faccia e il corpo con un fiotto di vomito a schizzo, a malapena trattenuto dai denti, in cui possiamo apprezzare una nota di vodka da discount, Tavernello e un retrogusto di sottaceti e arachidi maldigerite.
Le formiche erano appena diventato l’ultimo dei nostri problemi.
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Tutta questa storia serve a dirti che quando ti svegli ricoperto di formiche, anche se credi di essere un incrocio tra un Ninja, un Marine Coloniale e un Mago Guerriero Chierico Elfo Scuro di 75° livello, prima fai la cosa istintiva che ti salta subito in mente, poi aggiusti il tiro e quindi fai la seconda cagata, poi ci ragioni sopra e arriva la terza stronzata più grossa e infine, dopo tutta una serie di danni collaterali, pieno di vomito, morsi di formiche e con decisamente meno peli della sera prima, forse hai una visione d’insieme più ampia che ti permetterà, la volta successiva, forse di fare la cosa giusta al primo colpo. Forse.
Gli Italiani non si erano mai svegliati in mutande sul pavimento ricoperti di Coronavirus e quindi adesso dobbiamo accettare chi prova a tirare cuscinate, chi a incendiare giornali e chi a spruzzare insetticida. E subire pure chi ci vomita addosso. 
La prossima volta - perché ci sarà una prossima volta, quant’è vero il dio della scienza - speriamo di agire veloci ed efficaci, memori dell’insegnamento tratto da questi 6 mesi di merda ma per adesso facciamo con quello che abbiamo.
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liberi-pensieri · 3 years
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Averti rivista è stato affascinante.
Sei cambiata molto, sei te stessa, più centrata. Ti sento autentica.
Ho rivisto chi è la persona a cui ho voluto così tanto bene.
Una parte della mia memorie si è sbloccata. È stato incredibile.
Mi sentivo Viviana. Mi sentivo una bambina. Avevo una paura grandissima.
Mi è piaciuto ammettere a te e con te ciò che sono, sono stata e vorrei più non essere. Mi ha fatto bene.
Ti ho vestita di negatività per molto tempo per poterti cancellare.
Apatica, insensibile, cattiva, questo sono stata. Il muro che ho creato per poterti allontanare ha allontanato me dai miei sentimenti.
“amare… pff una perdita di tempo, una prigione” questa la convinzione che ogni volta che provavo e ricevevo amore mi faceva allontanare, di corsa, terrorizzata.
Avevo paura di soffrire e far soffrire.
Il senso di colpa che ho maturato nei tuoi confronti è stato immenso, mi ha roso l’anima. Credevo di essere una persona maligna, acerba, velenosa e spregevole. Credevo di essere una trappola per tutti coloro mi avessero voluto bene.
Credevo, credevo, al punto che lo diventavo.
Come un costante fascio di nervi ambulante mi aggiravo ipertesa fra le persone a cui volevo bene e frustrata diffondevo malessere, giudizio e confusione.
Ma ora basta, ora voglio vedere, accettare tutto questo e cambiare.
Posso cambiare.
Posso amare.
Posso essere.
Anche se mi sento fragile. Anche se mi sento vulnerabile.
Sono una codarda, mi tiro sempre indietro, non ho mai baciato, non mi sono mai davvero buttata senza calcolare mille ipotesi di quelle che potevano essere le conseguenze.
Ora basta, sono stufa di fare finta.
Faccio finta da sempre, da quando mi comportavo da bulla e mi illudevo di essere invincibile. Ancora vesto quella maschera, critico gli altri per non guardare me stessa. Faccio la spessa ma poi sono una foglia, sottile. Parlo, parlo tanto agli altri, do consigli, ma io dove sono, dove finisco. Faccio la vittima “non mi ascolta nessuno…” stronzata. Non ho più voglia di essere così. Il primo passo e accorgersene, il secondo accettarlo. Lo vedevo da tempo, ma non volevo capirlo.
Sono stufa.
Ora cambio.
Aver fatto star male chi amavo e ciò che mi muove, che mi fa desiderare il cambiamento.
Ho fatto male al mio amore: Z, M, F; ho fatto male a me stessa.
Ora basta.
Non facciamo finta.
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vincentp17 · 3 years
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Qualcosa da dire - IL Destino
Il destino, non mi pare sia un argomento semplice cui trattare, non liquidandolo con un centinaio di parole almeno. Tutti crediamo nel libero arbitrio, tutti vogliamo, pretendiamo di essere artefici del proprio destino, persino le maggiori religioni delle nostre civiltà ne trattano, definendoci esseri liberi di pensare e credere in quello che vogliamo ma soprattutto di essere artefici dello stesso destino. In parole poveri, ci definiamo creature liberi, nonostante l'esistenza di un essere supremo onnisciente e onnipotente cui nemmeno una foglia mossa dal vento non è sotto il suo controllo; si, parecchio contraddittoria la religione in questione, ma non ne farò menzione, d'altronde direi che lo sono tutte le religioni, nel più e nel meno, nel fare le loro affermazioni di verità avvolte assolute, che siano monoteiste o no.
Tutti noi verremmo costruirci il nostro futuro, essere artefici, nel bene e nel male, del nostro destino, vivere la vita come la sogniamo, la desideriamo ma questo non sempre è possibile, a dire il vero non lo è quasi mai; nella mia esperienza di vita, dio, non dio che costruisce il destino del mondo, posso affermare, almeno per quanto riguarda la mia vita, che fare delle scelte libere non sempre è possibile, non sempre vivendo in una società cui tutto hanno i loro bisogni e spesso, per non dire sempre, si finisce per scontrarsi proprio in quei bisogni che non vogliamo, che non siamo capaci di condividere liberamente, ovvero di permettere agli altri di pensarla diversamente.
Pensare di essere liberi, di essere artefici del proprio destino in una società, dove tutti, in un modo o nell'altro, siamo vincolati da una vita sociale che in primis non abbiamo nemmeno scelto alla nascita, interconnessi in un mondo che diventa sempre di più ipertecnologico, la cui vita sociale diventa sempre più virtuale di un mondo immaginario costruito a oc da ignoti personaggi che ci speculano economicamente sopra. In poche parole, oggi, come oggi, la libertà si direbbe quasi una mera illusione, un sogno ad occhi aperti cui non si è sicuri di conoscere a pieno il senso, tanto meno il significato del termine LIBERTA'.
Ecco parliamo di social, di quelle piattaforme dove migliaia, ma forse e meglio dire da milioni a miliardi di individui che si incontrano in quel ciberspazio giornalmente, quello spazio virtuale dove nulla è reale, nemmeno la persona che dice di essere è certo che sia quella che è, a parte i suo avatar che vedi nel monitor e i dati che diffonde di sé stessa/o. Proprio quel mondo, in cui tutti pensano di potersi sbizzarrire a essere quello che vogliono, a dire quello che nemmeno pensano, tanto nessuno li può identificare, potendo così essere nella vita reale ciò che di loro viene accettato, comportandosi come hanno sempre fatto; in poche parole, essere e comportarsi in tutti quei modo che nella vita reale non sarebbe accettato, in cui la società non lo permette ma soprattutto essere sé stessi o almeno quello che pensano sia ciò che vogliono essere; diciamo la verità, una esistenza vissuta a reprimere quella parte di sé che nella società non è permissiva, non plausibile, finisce per rendere totalmente inconscia quella parte di personalità, parte di noi che non siamo più capaci di conoscere, tanto meno di capire quello che realmente è.
Tutti quei social nascosti, in cui proclamano la privacy in modo alquanto tracotante, definendola un loro diritto assoluto, e nessuno nega che lo sia, che la propria intimità è un diritto inderogabile e soprattutto inviolabile, danno libero sfogo ai loro istinti senza pensare minimamente che in tal modo sono i loro impulsi ad avere il controllo e non la loro coscienza, poiché questa viene deliberatamente assopita dai primi. Ma questo non accade solo nei social, essi non sono altro che uno strumento come un altro, un luogo come un altro cui poter mettere in atto i loro propositi, soprattutto dar libero sfogo ai loro impulsi, tutte quelle loro tendenze che non hanno mai esposto, che sono stati costretti negli anni a reprimere perché definiti non consoni nella società in cui si vive. Nessuno di loro, si immagina, vuole ammettere, che alla fin fine, divenendo succubi dei loro impulsi finiscono per essere questi a dirigere la loro esistenza, non solo essi mettono in dubbio il loro libero arbitrio ma inesorabilmente anche il loro destino per le scelte che questi gli impongono. Ognuno di loro, pensando che la volontà di esprimersi venga del loro essere, non immaginano, non vogliono nemmeno pensare che ogni singola loro azione è soggetta ai loro impulsi, e anche se non totalmente, inesorabilmente condizionata da quel loro lato istintivo completamente privo di raziocinio e soprattutto di coscienza.
Il condizionamento, indubbiamente, implica delle scelte non del tutto volontarie, questo, infatti, come specifica lo stesso termine, compromette la propria capacità raziocinante,  nel senso che se qualcuno ci espone a degli stimoli eccessivi non che anomali, finisce per occultare parte della realtà che ci circonda esponendoci a qualcosa di artificioso e costruito ad oc in modo che solo parte di quella che è la reale realtà ci venga presentata o che solo parte di essa venga esaltata rendendola più visibile agli occhi di chi guarda.
Questa è la realtà del ciberspazio, la virtualizzazione della realtà, del mondo in cui viviamo, che se non guardata con occhi attenti e soprattutto con molto raziocinio, difficilmente si riesce a scorgere il tranello che esso realmente finisce per essere. Il condizionamento è lo strumento che è finito per divenire internet in questi ultimi anni, ormai non v'è alcun dubbio che nella rete internet la così detta privacy altro non è che mera illusione che solo alcuno vorrebbero farci credere. Nella rete tutti siamo spiati nessuno escluso, basti pensare che ad ogni passo che facciamo nel ciberspazio, ogni singolo operatore di provider non fa altro che registrare tutto quello che facciamo nella rete internet, la scusa è la ricerca di mercato, capire e scoprire da parte di quelle compagnie dell'alta finanza quali sono i prodotti più richiesti e consumati da parte di possibili, potenziali acquirenti.
A titolo personale, dopo molti anni di navigazione nella rete internet, praticamente da quando il World Wide Web esiste, posso affermare che tale sistema di raccolta dati al solo scopo di ricerca aziendale volta al miglioramento del mercato, è praticamente una stronzata colossale, nel senso che la pubblicità ad personam alla fin fine, come ho già parlato in precedenza, altro non fa che condizionare e non informare realmente, nel senso che manipola la reale quantità di mercato, cioè occulta parte dei prodotti, per esporre prodotti mirati, ovvero di un determinato tipo. Alla fin fine, questo sistema di pubblicità mirata, altro non è che un condizionamento belle e buono, nel senso che favorisce alcuni prodotti a discapito di altri, in poche parole una spietata concorrenze che fa vince sempre chi ha più capitali quindi dispone di maggiori contatti.
A questo punto, tutto questo condizionamento, finisce indubbiamente per limitare, e non di poco, il cosi detto libero arbitrio di ogni singolo individuo. Ognuno di noi poi pensa di essere libero nel prendere decisioni giornaliere ma alla fine, non si rende nemmeno conto di quanto sia limitata la sua libertà individuale nel fare certe scelte. Il condizionamento è tale, così martellante, non solo nella rete ma anche nei media di televisione e radio, non meno se leggi un quotidiano ma anche se leggi un romanzo, in esso se ci fai attenzione, la pubblicità è presente e nemmeno poi così tanto poca. Ma di certo non è la pubblicità che ci condiziona, che ci spinge a credere a una cosa invece che a un altra, essa alla fin fine altro non è che informazione, dati su un determinato consumer che sono divulgati per dare conoscenza, il male vero e proprio altro non è che il modo di farla la pubblicità. Pubblicità, informazione e progresso, diceva in passato alla RAI, adesso, invece questo veicolo di informazione altro non è diventato che una accozzaglia di menzogne, il cui unico scopo non è divulgare informazione su un prodotto da consumer, ma qualcosa volta a condizionare il cliente ingannandolo in modo subdolo e ambiguo, il tutto per spronarlo a comprare tutto ciò che vogliono loro.
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intotheclash · 3 years
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Pedalare non mi era mai pesato, anzi: mi piaceva. E, strano a dirsi, preferivo la salita. Non quella ripida che ti spezza le gambe, quella meno aspra, anche se lo stesso dura, delle nostre colline. Ero uno scalatore nato. Non tanto per la tecnica, quella, francamente, lasciava molto a desiderare, ma per la "tigna", quella si che ne avevo da vendere. Poi ora avevo il cuore leggero, il mio turno a trainare il rimorchio lo avevo fatto. Ora toccava agli altri sciropparsi Bomba sulla via del ritorno. Sarebbero stati cazzi! Soprattutto per il Tasso, cui, in sorte, era toccato, dopo una burrascosa conta, il tratto finale, quello peggiore, quello con la salita più ripida. Già pregustavo la colorita sfilza di bestemmie che, immancabilmente, sarebbe fuoriuscita da quella sua boccaccia storta. Viaggiavamo senza fretta, belli serrati in gruppo, per poter chiacchierare senza dover alzare troppo la voce. Il compito ci era facilitato dallo scarsissimo, se non addirittura quasi inesistente, traffico su quella porzione di asfalto che sonnolente ci accompagnava verso casa. Strada da briganti, diceva sempre mio padre.
"Chi cazzo era quel ragazzino, Pietro? Lo avevi mai visto?" Chiese Tonino affiancandomi, fino a sfiorare il suo pedale con il mio.
"Che vuoi che ne sappia? Sto sempre con voi, se lo avessi visto prima, lo avreste visto anche voi."
"Eppure lo si dovrebbe conoscere. Sembrava, più o meno della nostra età. Ma non ci viene a scuola?"
"Beato lui!" Si intromise il Tasso.
"Veniva dall'altra riva del fiume, forse va a scuola in un altro paese."
"E dove?" Insistette il Tasso.
"Che cazzo ne so, Tasso! Mica faccio l'indovino! Risparmia il fiato piuttosto, che, a te, ti tocca la salita. Guarda Sergetto come sbuffa e come è diventato rosso. E qui la strada è pianeggiante. Pensaci."
Sergetto, chiamato in causa, prima si voltò dietro di se e lanciò un'occhiataccia assassina a Bomba, poi, rivolto a noi, disse:" 'Sto culone pesa come un maiale morto! Forse era meglio se lo facevamo a pezzi e lo portavamo un pezzo per uno!"
Ridemmo e lo consolammo, il suo turno era agli sgoccioli. Lui si chinò nuovamente sul manubrio, mandandoci allegramente a quel paese.
"Comunque gli hai messo addosso una bella fifa!" Disse improvvisamente Bomba, con una nota di ammirazione nella voce e tornando al discorso di prima.
"Può essere." Risposi, per nulla convinto. Anzi, ero sicuro che non fosse così.
"Col cazzo! Quello se voleva ci gonfiava tutti come camere d'aria! Avete visto come lanciava i sassi? Più lontano di Bomba. E sparava certi cazzotti!" Si intromise Schizzo.
"Ma di quali cazzotti parli, rincoglionito!" Ruggì il Tasso.
"Tu stai zitto, stupido! Ti ha spedito nell’acqua senza quasi toccarti. Pensa cosa ti faceva se ti dava davvero due o tre cazzottoni!"
"Comunque, se gli saltavamo addosso tutti insieme, ce lo mandavamo noi all'ospedale!" Disse in un sibilo Sergetto, con quel poco fiato che gli era rimasto.
"E' da vigliacchi mettersi in tanti contro uno!" Lo bacchettai.
"Si, ma se quell'uno te le suona per bene, io dico che è meglio essere vigliacchi e darle, piuttosto che essere coraggiosi e prenderne."
"E bravo Sergetto!" Si congratulò Bomba, dandogli uno scappellotto amichevole sulla testa.
"Vaffanculo tu! E scendi, piuttosto, la mia parte l'ho fatta. Adesso tocca a Tonino e, la prossima volta, senza bici, te ne resti a casa!"
Bomba scese dalla bicicletta con lentezza esasperante, fece qualche passo per sgranchirsi le gambe e disse:" Aspettate un attimo. Visto che ci siamo dovuti fermare, ne approfitto per fare una pisciatina; con tutti quegli scossoni, la vescica stava quasi per scoppiarmi."
"Cazzo, Bomba, pisci più tu che il mio cane quando lo porto a spasso! Ma come fai a pisciare così tanto? Forse non è vero che sei grasso, sei semplicemente gonfio di pipì!" Lo apostrofò ferocemente il Tasso.
Ridemmo e smontammo tutti dai nostri cavalli. La stessa idea ci aveva investito tutti, contemporaneamente: Gara di pisciata!" Urlammo.
Ci riparammo da sguardi indiscreti dietro un fitto roveto e ci calammo i pantaloni ancora umidi. Quella stessa sera, quando i nostri genitori avrebbero visto le condizioni dei nostri panni, sarebbero state legnate sicure. Pazienza. Eravamo abituati a buscarle. Ogni motivo era valido per buscarle; fitte come la grandine di Marzo.
"Come facciamo? A chi finisce più tardi, o a chi va più lontano?" Domandò Schizzo, facendo riscaldamento. E non vi dico come.
"A chi va più lontano!" Fu la risposta corale.
Pronti? Via! La gara fu breve, ma intensa e appassionante. Come lo sono soltanto le gare tra ragazzini. Naturalmente vinsi io, in questo caso a fare la differenza era la tecnica, non la dimensione della pompa. Si trattava di tenere la pelle ben sigillata sopra la punta dell'uccello per due o tre secondi dopo che avevi iniziato a fare pipì, poi mollavi all'improvviso e il getto che ne scaturiva faceva impressione. Come la Cascata delle Marmore.Si riusciva a superare anche i tre metri.
"Cavolo, Pietro! Vinci sempre! Ma come fai ad andare tanto lontano? Tu non c'hai un pisello, c'hai un idrante! Eppure mi scappava da morire, ero convinto di vincere!"  Disse Bomba, sconsolato.
"Tu? Come pensi di vincere con quel pisellino che ti ritrovi?" Lo punzecchiò Tonino.
"Non è vero che è piccolo! Sembra piccolo solo perché io sono troppo grosso. Tutto qui." Si difese Bomba.
Un po' lo consolammo e un po' lo sfottemmo, poi nuovamente tutti in sella. C'era ancora da soffrire prima di arrivare. Giungemmo in paese che erano le otto passate. E passata pure l'ora di cena. Il che stava a significare che i nostri familiari erano già seduti al tavolino. Senza di noi. In poche parole: botte sicure! Mai arrivare tardi per pranzo o per cena, altrimenti la tua sorte era segnata. Per cui, quella stessa sera, sarebbe stata doppia razione. Una per il ritardo, un'altra per i vestiti bagnati. Ci salutammo al primo incrocio e ci demmo appuntamento per il mattino seguente. Eravamo tutti consapevoli del fatto che, per dopo cena, potevamo anche scordarci di uscire. Delle gran pacche sulle spalle furono il nostro saluto, poi via, ognuno in bocca al proprio destino. Destino scritto, non si sapeva quando, da una mano cinica e spietata, acerrima nemica dei ragazzini.
Salii lentamente i gradini che conducevano a casa mia, cercando di inventare qualche scusa credibile, in modo da farla franca. O, almeno, di limitare i danni. Niente. Non mi veniva in mente niente. Avrei dovuto improvvisare.
"Prego, si accomodi!" Mi incoraggiò mio padre, non appena aprii la porta: " Il signorino ha deciso di cenare con noi, stasera? Tanto l'albergo è sempre aperto!"
"Scusa, papà, è che non avevo l'orologio. E nessuno dei miei amici l'aveva.." Borbottai a bassa voce, ma con lo sguardo, quello si, di uno colpevole, ma pienamente pentito. Però, che scusa di merda che avevo trovato! Non ero capace ad improvvisare. Come poteva essermi venuta in mente quella stronzata dell'orologio? Poi non avrei mai dovuto nominare i miei amici. Mio padre non li poteva soffrire. Né loro, né chi li aveva generati. Anche se, dopo, era sempre al bar a giocarci a carte.
"Non avevi l'orologio? Poverino! Questo cambia tutto. Su, vieni vicino a paparino tuo, che deve spiegarti una bella cosa!"
Sorrideva, ma non mi fregava, era incazzato nero. Lo sapevo, ma non potevo sottrarmi. Non avevo scelta. Feci due timidi passi nella sua direzione e, prima ancora di prepararmi, mi imbattei direttamente nel suo colpo preferito. Rimediai una scoppola dal basso verso l'alto, proprio lì, dove termina il collo e inizia la testa, che mi fece drizzare tutti i capelli e lacrimare gli occhi.
"Si può sapere dove cazzo sei stato fino ad ora?" Mi urlò furioso.
Ora si che lo riconoscevo!
"Al fiume." Risposi mestamente.
"Come al fiume? Ma sei matto? Quante volte ti ho detto che non voglio che ci vai?" Si intromise mia madre, la sola idea la riempiva di paura. Non aveva mai imparato a nuotare e l'acqua la terrorizzava.
"Zitta, ora, donna! Ora tocca a me! Tu fai il secondo turno. Lo sgridi e lo picchi dopo che io avrò finito." E giù una grassa risata. L'avevo già detto: era fatto così, se le cantava e se le suonava.
"Che sei andato a fare al fiume?"
"A fare il bagno."
"E ti sembra questa l'ora di ritornare? E' vero, scusami, non avevi l'orologio. E neanche i tuoi amici l'avevano. Ma c'è una differenza sostanziale: i tuoi amici sono degli insignificanti stronzetti, figli di morti di fame, tu invece l'orologio ce l'hai! Te l'ho regalato io stesso, quando hai fatto la Comunione."
"Mi si è rotto!" Quasi piagnucolai. Ero stanco, non vedevo l'ora che la smettesse.
"Cosa, cosa? Ti si è rotto? Da solo? Allora hai proprio deciso di farmi incazzare! Tu lo hai rotto! Tu rompi tutto. Hai rotto tutti i regali che hai ricevuto. L'orologio lo hai rotto, la penna Parker l'hai rotta, il binocolo l'hai rotto, pure la cornice d'argento hai rotto!"
"Non è vero! Quella l'hai rotta tu!"
"Così sarei stato io. Questa è bella. E quando lo avrei fatto?"
"Me l'hai tirata contro quella volta che avevo rotto le scarpe nuove per giocare al calcio col pallone di cuoio."
"Lo vedi allora come stanno le cose? E' come dicevo io: rompi sempre tutto!"
Certo che non ero d'accordo, ma conveniva tacere. Non era da star lì a questionare ancora. E per un fatto già cotto e mangiato, col rischio di fargli aumentare l'incazzatura. Gli diedi ragione, tanto non costava nulla, e mi misi seduto al mio posto. Avevo una fame da lupo. Chissà cosa c'era di buono per cena. Mia madre aspettò che mi fossi accomodato, prese una scodella dalla credenza e la riempì fino all'orlo dello stesso minestrone che mi era toccato per pranzo. Depose il tutto davanti a me e mi porse, con una gentilezza volutamente esagerata, anche il cucchiaio. Odiavo con tutte le mie forze il minestrone, odiavo in generale tutto il cibo liquido. Ma, più di tutto, odiavo il cucchiaio! Strumento di merda! Tuttavia non protestai. Non quella sera. Era chiaro: quella era la seconda parte della punizione, la peggiore, ma non avrei potuto farci nulla.
"E' gelato!" Commentai non appena l'ebbi assaggiato.
"Strano," Commentò con candore la mamma, "Eppure lo avevo riscaldato per benino. Come avrà fatto a raffreddarsi così in fretta? Di solito ti lamenti che ti brucia la lingua. Poco male, ora lo finisci tutto, poi mangi un po' di pane e prosciutto e vai di corsa a farti un bel bagno."
Ecco, quella si che era una cosa che proprio non riuscivo a digerire. Perché uno che era stato a mollo tutto il santo giorno e che quindi si era già abbondantemente lavato, una volta tornato a casa, doveva lavarsi di nuovo? Era assurdo! O, forse, soltanto i grandi erano in grado di capirlo.
"Ah, dimenticavo: appena finito di lavarti, te ne vai di corsa al letto. Dopo cena non esci, così impari!" Aggiunse la santa donna.
Come volevasi dimostrare.
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rikyevil-blog · 5 years
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Mi sono rotto il cazzo degli esperimenti
Del frequentiamoci ma senza impegno
Stiamo insieme ma non vediamoci che poi ho paura
Anzi vediamoci quanto ci pare
Ma vediamoci in compagnia
Mi sono rotto il cazzo dei codardi
Con l'amore degli altri
Mi sono rotto il cazzo perché poi non si dorme più
Si sta svegli finché non muore la speranza
Maledetta stronza
Che non muore mai mentre io vorrei dormire
Mi sono rotto il cazzo di questa città
Degli aperitivi a dieci euro,
Del clima di terrore a gratis
Dei giovani di sinistra, arrivisti,
Bugiardi, senza lode Gente
Che in una gara di idiozia riuscirebbe
Ad arrivare secondo
Mi sono rotto il cazzo di quelli
Che vogliono andare un anno all'estero
Ma prima tre mesi da cameriere,
Così guadagno qualche soldo
Svegliati stronzo che sono trent'anni che mamma ti mantiene
E le dispiace pure che vai a fare il cameriere
Mi sono rotto il cazzo delle signorine
Che vogliono fare un sacco di cose
Ma non ne sono in grado e se ne accorgono tardi
E allora 800 euro per la reflex,
200 Per yoga e 300 per I peli del culo e 600 d'affitto
Per emanciparsi
Mi sono rotto il cazzo della puzza di piscio delle zone industriali
Della puzza di industria dei giardini pubblici
Di tutti a lavoro in auto,
Una persona per auto per finanziare meglio l'Eni
Mi sono rotto il cazzo della critica musicale
Non siete Lester Bangs
Non siete Carlo Emilio Gadda,
Si fa fatica a capire cosa scrivete
Bontà di dio
Avete dei gusti di merda
C'avete rotto il cazzo
Etichette indipendenti
Con 400 euro ti registro il disco in casa,
Suona bene, lo metti su Vimeo, fai girare la voce
Tra un anno Acocella
E tra due anni a fare il benzinaio
Mi sono rotto il cazzo
Che se vince la sinistra vince la droga
E mai che mi invitino a un festino
Mi sono rotto il cazzo del più grande
Partito riformista d'Europa
Del facciamo quadrato nel grande
Centro nei girotondi
Del partito dell'amore
Del governo ombra
Di chi si difende dai processi e non nei processi
Dei militari nei giardini pubblici
A fare la guardia a chi piscia il cane
Mi sono rotto il cazzo della sicurezza
Come fiera della forca
E del fascino della divisa
Sarebbe bello bruciassero meno fabbriche
E crollassero meno scuole
E scippassero più vecchiette
Mi sono rotto il cazzo
Di c'è la crisi c'è la crisi
Da domani acquisto solo cacciabombardieri
È un po' di tempo ormai
Che vendiamo solo sangue e compriamo solo merda
Mi sono rotto il cazzo
Che bisogna essere lavoratori flessibili
Come ergastolani in turnee ma molti più sorridenti
Dei fascisti col culto del corpo
Che diventano campioni di greco-romana
E poi fanno gli agguati ai ragazzini di notte
In cinque contro uno
Mi sono rotto il cazzo che non sono d'accordo con te
Ma morirei affinché tu possa dire la tua stronzata
Che poi I nazisti sono giovani che amano la politica
I comunisti prendono a modello Cristo
Mentre I preti contestualizzano bestemmie
E nella guerra per la pace vince da sempre
Il voto moderato
Fate una cosa bella ma bella davvero
La prossima volta che dite una stronzata
Ammazzatevi da soli
Mi sono rotto il cazzo anche di me stesso
Che mi conosco fin troppo bene
E ho ancora tutta la vita davanti
Che cazzo faccio da qui fino alla pensione
Che poi mica me la danno
E comunque non avevo le carte
Mi sono rotto il cazzo anche di te
Che per fortuna non ti conosco e forse sei la speranza
Giuro che se ti incontro
Giuro che se ti incontro
Finisce male
Lo Stato Sociale
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solosepensi · 5 years
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Il discorso tipico dello schiavo (di Silvano Agosti )
Uno degli aspetti più micidiale dell'attuale cultura, è di far credere che sia l'unica cultura.. invece è semplicemente la peggiore.
Bèh gli esempi sono nel cuore di ognuno.. per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta..
Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso: "Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l'unica vita che ho, perché non ne avrò un'altra, c'ho solo questa.. e loro mi fanno andare a lavorare 5 volte.. 6 giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno.. per fare cosa? come si fa in un giorno a costruire la vita?!"
Allora, intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero perché sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire..
Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta: "Questi stanno rubandomi la vita, in cambio di due milioni e mezzo al mese, bene che vada, mentre io sono un capolavoro il cui valore è inenarrabile"
Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere 77 miliardi e un essere umano due milioni e mezzo al mese, bene che vada. Secondo me, poi, siccome c'è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono aumentati almeno 100 volte.. e allora il lavoro doveva diminuire almeno 10 volte! Invece no! L'orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla Natura. Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella di, mettiamo, di fare l'amore, no?!
Immagina che tu vivi in un sistema politico, economico e sociale dove le persone sono obbligate, con quello che le sorveglia, a fare l'amore otto ore al giorno.. sarebbe una vera tortura.. e quindi perché non dovrebbe essere la stessa cosa per il lavoro che non è certamente più gradevole di fare l'amore, no?! Per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana.. certo c'ho il mitra alla nuca.. lo faccio, perché faccio il discorso: "Meglio leccare il pavimento o morire?" "Meglio leccare il pavimento" ma quello che è orrendo in questa cultura è che "leccare il pavimento" è diventata addirittura una aspirazione, capisci?
Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e debba essere pure grado a chi gli fa leccare il pavimento, capisci? Tutto ciò è "oggettivamente" mostruoso, ma la dove la coscienza produce coscienza, tutto ciò è "effettivamente" mostruoso..
"SI VABBE' MA ORMAI E' IRREVERSIBILE LA SITUAZIONE"
Si, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime, perché è il tipico dello schiavo, no?! Il vero schiavo.. il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà detto: "Eh si! sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mò arrivi te a dire questa stronzata.. e come farai a spiegarlo, a tutti gli esseri umani?" e lui: "Non è affar mio, signori.."
"Allora guarda, noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così tutto torna nell'ordine delle cose".. hai capito? Perché tutto l'Occidente vive in un'area di beneficio perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del Mondo. Quindi non è che noi stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina.. no.
E' un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di Mondo e da un pò di benessere a 1/4 di Mondo, che siamo noi..
quindi, signori miei, o ci si sveglia.. o si fa finta di dormire.. o bisogna accorgersi che siete tutti morti..
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Neck Deep - Wishful Thinking
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Mi viene sempre in mente cosa dire 
Quando ormai è troppo tardi per dirlo
(da: Staircase Wit)
1. Losing Teeth
Perdere i denti
   Non vedevamo l'ora che si allungassero le giornate
Stavamo sù tutta notte a devastarci
Tutte le stronzate che abbiamo fatto da ragazzi
Se ci ripenso sembra ieri che perdevamo i dentini
Sono rimasto in piedi di nuovo stanotte
Cerca di farmi ragionare
   Ma a quanto pare adesso è arrivato il momento di fare i bagagli, chiudere gli occhi e fuggire come me
Se fai prima tu io ti seguo a ruota
Tanto diventare grandi è tutto tempo perso
Dirsi addio è tutto fiato sprecato
Terremo duro fino alla fine amaramente
   Mi ricordo ogni serata estrema che abbiamo fatto
Il calore freddo e l'amaro in bocca che mi lasciava
Giovani, scemi e spensierati e spericolati
Ma c'era del metodo in quella follia
   Mi sono abbioccato in soggiorno
Sono partito ma ci rivediamo presto
Mi annoio ora che non ci sei
Come prima, a casa non c'è niente da fare
Anche se ci lamentavamo sempre
Ne è valso davvero la pena tutto questo tempo perso
Ogni giorno e ogni sera un ricordo
Stammi bene e non dimenticarti di me, per favore
   Chi cazzo se ne frega di cos'hanno da dirci
Tanto noi lo facciamo lo stesso
E se ci spacchiamo un osso o mi si frigge il cervello
Ci siamo presi un rischio e ci siamo fatti due belle risate
Cazzo ce ne frega se non siamo come gli altri
Noi non abbiamo bisogno di loro
Cosa ne sanno loro di noi?
Tutti i momenti che abbiamo passato insieme
Col mondo ai nostri piedi e i capelli al vento
   Però certe cose devono per forza cambiare
E per quanto non mi piaccia
Mi sento morire a dirci addio voltando pagina e passando al prossimo capitolo
Sperando che non ci porti disastri ora che il mondo a quanto pare è così grande
Ma non respiro tra queste pareti bianche
E se questo grande mondo immenso crollasse stasera, ci vediamo dall'altra parte
   Mi sono abbioccato in soggiorno
Sono partito ma ci rivediamo presto
Mi annoio ora che non ci sei
Come prima, a casa non c'è niente da fare
Anche se ci lamentavamo sempre
Ne è valso davvero la pena tutto questo tempo perso
Ogni giorno e ogni sera un ricordo
Stammi bene e non dimenticarti di me, per favore
       2. Crushing Grief (No Remedy)
Dolore devastante (Nessuna cura)
   È vestita di nuovo di blu e di nero, a volte un abito rosso e giallo
Mi sa che non riesce a decidersi
Difficile trovare una traccia di luce
Non ero all'altezza per farla mia
O forse sono stato troppo lento ed ero la seconda opzione?
Lo sapevo che sarebbe arrivato questo giorno
Ho un paio di cose da dire di cui devo liberarmi
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Un dolore devastante, non esiste nessuna cura
Mi hai ridotto a uno straccio
Sei andata a letto col nemico
E mi mancherà la nostra cara vecchia routine
Fare qualche tiro, fare sesso, fare ancora qualche tiro
Lo so che mi chiedevi di più
Ma io non sarò mai fatto così
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Possiamo discuterne di questa faccenda
Ma non mi faccio troppe illusioni
Mi sono proprio stufato delle tue stronzate
Tanto diventa sempre una gara a chi urla di più
Ed è strano quanto vola il tempo e quanto cambia la gente
Eh, sì, è strano quanto sei cambiata...
   Non ho bisogno di te
Stammi lontana
Non ho bisogno di te
Le cose sono cambiate
   Un dolore devastante, non esiste nessuna cura
Mi hai ridotto a uno straccio
Peggio di così non posso stare
   Ho cominciato a superare l'idea che tu fossi la persona migliore per me
Ho combattuto passo dopo passo tutto il tempo
Ho imparato e amato e sofferto
Ne sono uscito illeso, benché tradito
Andare sul sicuro? Col cazzo
Non ti faccio prendere il sopravvento
       3. Staircase Wit
Spirito della scala
   Inizio ad avere un brutto presentimento, ma comincia ad arrugginire
Continuo a sperare nelle cose di cui abbiamo discusso
Ma il discorso che è uscito non è una roba da niente
   Adesso splende il sole, ma per te non splende
Tu mi ricordi la pioggia a luglio e la tristezza che ho provato per un anno
E le nuvole hanno sempre la tua forma, ma c'è una luce che le separa
   Ti ho sempre detto che un giorno facevo le valigie e me ne andavo
Tu mi hai sempre riso in faccia e mi facevi vedere il mondo tutto grigio
Mi stendo sul letto che hai rifatto tu per poter dire finalmente che sto bene
Puoi anche dire "come ti pare"
Tanto non cambio idea, perché so che sto meglio adesso
Ma mi ritrovo con uno spirito della scala
Mi viene sempre in mente cosa dire quando ormai è troppo tardi per dirlo
   Non giudicarmi per le cattive abitudini che ho
Potrei benissimo indicare ogni tuo difetto, svelare tutte le tue imperfezioni
   Sotto la superficie ho visto l'orrenda verità nascosta dietro quella bellezza
   Ti ho sempre detto che un giorno facevo le valigie e me ne andavo
Tu mi hai sempre riso in faccia e mi facevi vedere il mondo tutto grigio
Mi stendo sul letto che hai rifatto tu per poter dire finalmente che sto bene
Puoi anche dire "come ti pare"
Tanto non cambio idea, perché so che sto meglio adesso
Ma mi ritrovo con uno spirito della scala
Mi viene sempre in mente cosa dire quando ormai è troppo tardi per dirlo
   Mi sono trattenuto, mi è mancato il coraggio
Avevo troppa paura di parlare quando mi hai dato la mano
E mi hai dato il cuore ma dovevi tenertelo per te
   Dovevi tenertelo, tenertelo per te
Preferivo che te lo tenevi per te
       4. Damsel in Distress
Fanciulla in difficoltà
   Stasera stiamo svegli fino a tardi
Alla fine mi addormento per terra
Non c'è mai una persona nuova
Vediamo cosa mi sento di fare...
Anzi, vaffanculo, me ne vado
La conversazione continua a cadere
Non so neanche da chi siamo
Quasi preferivo restarmene a casa
Però venerdì sera da solo uno si annoia
   E a quel punto lei fa il suo ingresso
Entra dalla porta trascinandosi indifesa
Con i suoi sporchi trucchetti nascosti bene
Ha già fatto così mille volte
   Ti puoi vantare, ti puoi compiacere
Rimangiati tutto, spero che ti ci strozzi
Ma l'erba non sembra tanto verde dalle tue parti
Tutte le stronzate che hai detto
Affondi o resti a galla?
O ti trovano appesa a un corda sulla vecchia quercia?
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
   Magari torno a casa a piedi per dormirci sù
E pensare a un po' di cose mentre avanzo nel buio
Ma l'unico briciolo di me che ho visto in lei era nel suo specchietto sinistro e mi fissava
   Ora sei a casa, sarai di nuovo da sola
Sono le cinque quando si mette a letto
Cominciano a scorrerle i pensieri nella testa
Si addormenta, poi si sveglia e vorrebbe essere morta
Schifata dalle persone di cui si è fidata, che ne hanno approfittato e l'hanno lasciata in disparte
Per cui si attacca alla bottiglia
E spera di non finire a piangersi addosso anche domani
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
L'anno prossimo fa 21 anni ma ha perso la testa
Fa qualche stronzata quasi tutte le volte che ci prova
Mi ha afferrato la mano mentre la accompagnavo alla porta
   È una strega, è messa male, è solo tempo perso
Fanciulla in difficoltà in rapido declino
E lei che vorrebbe solo una persona che le volesse bene
L'anno prossimo fa 21 anni ma ha perso la testa
Fa qualche stronzata quasi tutte le volte che ci prova
Mi ha afferrato la mano mentre la accompagnavo alla porta
       5. Zoltar Speaks
Parla Zoltar
   Ai lupi interessa ben poco delle grida delle pecore
Se la ridono nel branco guardandoci soffrire
L'autodistruzione è imminente
Facciamo tutti vedere i denti
Guardiamo il mondo che crolla ripreso dalle telecamere di sorveglianza
   Non essere cieco, ormai è chiaro come stanno le cose
E lo è già da un po' di tempo
Ho visto i segnali, e il peggio deve ancora venire
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
   Basterebbe aprire le tende e vedresti la luce
Le bugie del cazzo che ti vengono a dire e le stronzate che ci beviamo
Ci resta solo da rialzarci e combattere il sistema che hanno creato per avere in pugno la tua anima
   Come ci siamo arrivati a questo punto?
Mi sembra che siamo tutti intrappolati su un ponte che crolla
Come ci siamo arrivati a questo punto?
Le cose di maggior importanza sono morte e stanno in una fossa
E dov'è che è andato tutto storto?
Perché va così già da troppo tempo
E dov'è che è andato tutto storto?
Dov'è che è andato tutto storto?
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
   Ma che è successo al punto di vista alternativo?
Quando le cose andavano bene e il mondo poteva cambiare
Rendiamocene conto, beata illusione
Cominciano ad affiorare le crepe e il progresso comincia a rallentare
Abbiamo perso di vista il nostro orizzonte
Il nostro ego ha cominciato ad aumentare
Rendiamocene conto, beata illusione
       6. Growing Pains
Difficoltà iniziali
   Dico buonanotte
La mattina mi sveglio con una luce accecante maledicendo tutti gli errori
E dicendo che non sono come pensi tu
Spezzo tutti i legami, ignoro tutti i cartelli per l'uscita
   Perché tu hai avuto le tue montagne da scalare
E io ho i miei scheletri da nascondere
Nei pensieri più profondi dove dubito di me stesso
Rimugino sul passato un po' come chiunque
   Non portarti tutto il peso sulle spalle
Non pesa neanche tanto
Mi spaccherò la schiena, ma almeno sentirai di avere qualcuno al tuo fianco
   Dimenticati del passato e di quanto hai sofferto
Le difficoltà iniziali che non ti fanno dormire
Ti canto una ninnananna di canzoni che ti dicono che andrà tutto bene
Lo metti in continuazione sullo stereo quando io non ci sono e non riesci a dormire
Tu comunque sappi che è così anche per me
   E ogni volta che ti vedo mi ricordo perché mi hai conquistato quel giorno di metà dicembre
Quanto eravamo giovani e ingenui, con il cuore in mano
Ma so che andrà tutto bene
   Loro non lo sanno quanto ci diamo nel giro di un istante
Sono innamorato perso anche delle cose più piccole
Quella luce che hai negli occhi o quello sguardo che fai
Sicura perché sai che conosciamo entrambi qual è il nostro posto
   Nessuna come te, amore, nessuna al mondo
Il tocco perfetto per il quadro che avevo in mente
Nessuna come te, amore
Nessun altro posto al mondo dove vorrei stare
   Non portarti tutto il peso sulle spalle
Non pesa neanche tanto
Da quando ci siamo conosciuti è come se ci fossimo incrociati nel momento giusto
   Dimenticati del passato e di quanto hai sofferto
Le difficoltà iniziali che non ti fanno dormire
Ti canto una ninnananna di canzoni che ti dicono che andrà tutto bene
Lo metti in continuazione sullo stereo quando io non ci sono e non riesci a dormire
Tu comunque sappi che è così anche per me
       7. Say What You Want
Di' quello che ti pare
   Sto tornando a casa
Domani sarò lì con te
Ci vediamo presto
Mi sveglierò accanto a te
Sempre che tu voglia ancora
   Questo posto non lo sopporto
Cos'altro rimane qui per me a parte il tuo viso?
È l'unica cosa che mi fa rimanere qui
   Fai pure, di' quello che ti pare
Non parliamo mai delle cose
Non mi fai mai sapere
   Mi dici, fai "sei fortunato"
Io dico le cose che non contano nulla
Quando sono via le serate sono vuote
Mi hai dato la tua parola che non ti saresti dimenticata di me
       8. Mileage
Chilometraggio
   "Vorrei essere dovunque tranne che a casa"
Dicono tutti così, come se ne sapessero qualcosa
   Ma ogni strada porta verso casa
E ogni uscita ti porta in un posto che non conosco
E ogni città dice di non essere più quella di prima
Tutti vogliono essere più che un volto in mezzo alla folla
   Tiratemi fuori da questo cumulo di foglie cadute sui vialetti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, scegliere una vita regolare
Io resto steso al buio, penso che andrà tutto bene
Tiratemi fuori dal tempo che perdo e dalle settimane stressanti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, io aspetto il momento giusto
Perché resto steso al buio cercando di fare la cosa giusta
   E mi distrugge pensare che sapevamo già da inizio anno che questi sarebbero stati i nostri ultimi giorni
Ma cosa ti fa pensare che la tua nave non affonderà?
Puoi anche scappare, ma dentro ti sentirai comunque uguale
   Dentro ti sentirai comunque uguale
Non perdere sonno a pensarci
Non ridurti a uno straccio per questa cosa
   Tiratemi fuori da questo cumulo di foglie cadute sui vialetti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, scegliere una vita regolare
Io resto steso al buio, penso che andrà tutto bene
Tiratemi fuori dal tempo che perdo e dalle settimane stressanti
Puoi restare steso qui in mezzo al muschio, io aspetto il momento giusto
Perché resto steso al buio cercando di fare la cosa giusta
   E troverai un po' di serenità in mezzo a tutti questi dubbi
Le luci si abbasseranno e noi cresceremo ma questa cosa non si spegnerà
Non farti schiacciare dal peso che ti porti addosso
Fammi sapere la prossima volta che sei di nuovo in zona
       9. Sweet Nothings
Parole dolci
   Riportatemi all'oceano
Senti il calore della sabbia sotto i piedi
L'emozione – fuggire dalla realtà
Se potessi anche solo iniziare a spiegare
Tutti i miei difetti, tutte le mie paure, tutti gli errori stupidi che ho commesso
Sorvoleresti comunque su tutte le cose che nascondo e sulla mia incapacità di esprimermi?
   La mattina svegliami
Ho dormito fino a pomeriggio inoltrato
Faccio dei sogni tetri e contorti
Ma stanotte sogno te
Sono entrato dalla finestra
Mi sono tagliato con il vetro rotto
Sono quasi morto dissanguato con te tutta notte
Ma non ho nessun tipo di rimpianto
   Ho l'abitudine di sfidare la sorte
Se faccio finta di niente magari per una volta funziona
Mentre eravamo a letto avvinghiati hai rotto il silenzio chiedendo
“Amore, tu ci pensi a me?”
“Amore, tu ci pensi a me?”
Sì, continuamente, tipo ogni sera
   La mattina svegliami
Ho dormito fino a pomeriggio inoltrato
Faccio dei sogni tetri e contorti
Ma stanotte sogno te
Sono entrato dalla finestra
Mi sono tagliato con il vetro rotto
Sono quasi morto dissanguato con te tutta notte
Spero che tu non hai nessun tipo di rimpianto
   “Amore, tu ci pensi a me?”
“Amore, tu ci pensi a me?”
   Lo sguardo che avevi negli occhi
Pendevi dalle mie labbra quando ti aprivo il mio cuore
Ma tu l’hai ricucito ogni volta
       10. What Did You Expect?
Cosa ti aspettavi?
   Son passati sei mesi e mi fa ancora schifo tutto quello che ti fa sorridere
Ci sono già passato, spero solo che finisca anche stavolta
Ma ho imparato per esperienza che l’amore è un rischio
E spero solo che ascolti questa canzone
Almeno magari capisci cosa si prova a ritrovarsi qui
Sveglio e lontanissimo dai sogni
Non venirmi a dire che andrà tutto bene
   Ho le ossa rotte che cadono a pezzi
Sento che mi strisci sotto la pelle
Hai preso e hai mandato tutto a puttane
Perché non sei capace di tener chiuse le gambe
   Mi vedrai lì a tagliare i ponti e cercare un senso di distacco
A strapparmi i punti post-traumatici che mi tenevano insieme
Talmente lontano che ho la mente che corre
Non riesco a smettere di camminare avanti e indietro
Pensando a dove potevamo arrivare se tu avessi resistito alla tempesta
   Che vadano a farsi fottere la sua macchina e i suoi soldi
Pagherà anche tutto lui, ma in realtà non ha niente
Di certo non mi farò vedere quando capirai che io potevo essere un supporto più stabile
Per la vita che ti dovrai costruire quando lui ti verrà a mancare
Non venirmi a dire che andrà tutto bene
Non ne posso più di sperare che hai ragione
   Mi vedrai lì a tagliare i ponti e cercare un senso di distacco
A strapparmi i punti post-traumatici che mi tenevano insieme
Talmente lontano che ho la mente che corre
Non riesco a smettere di camminare avanti e indietro
Pensando a dove potevamo arrivare se tu avessi resistito alla tempesta
   Prendimi per intero
Fammi a pezzi
Smontami osso per osso e vienimi a dire che ancora non sai chi sono
Hai un bel coraggio a pensare che possiamo rimanere amici
Beh, cosa cazzo ti aspettavi?, che ti facessi i complimenti?
   Prendi quello che rimane di me, un frammento rotto
Evidentemente cercherò di dare il meglio che posso anche senza di te
So che mi ritroverò su sentieri già battuti
Dovrò dimenticarmi di te e questi spettri farli restare nel passato
Prendi quello che rimane di me, un frammento rotto
Evidentemente cercherò di dare il meglio che posso anche senza di te
So che mi ritroverò su sentieri già battuti
Dovrò dimenticarmi di te e questi spettri farli restare nel passato
Andrà tutto bene, credo
       11. Blank Pages
Pagine vuote
   Le pagine vuote mi tengono sveglio
Ma queste notti durano troppo per scrollarsele di dosso
I nervi saltano troppo facilmente
Fingersi coraggiosi è troppo difficile
Stressato e mi sta passando la voglia
Ho caldissimo ma sento il gelo della sconfitta
Succede ogni volta
Mi spingo al limite e alla fine rigo dritto
   Mi rimetterò in piedi, salverò la pelle
E schiaccerò il dubbio che mi assilla, si spera
Per riuscire finalmente a risolvere questa cosa
Sto cancellando le frasi e perdendo un sacco di tempo
A interrogarmi ancora con l'inchiostro intrappolato in questa penna
   Ignoralo e non calcolarlo è un pensiero fisso che mi risuona
Le parole giuste sono troppo difficili da trovare
Stai tranquillo e aspetta un segno
Nulla di buono, un buono a nulla
Questa strada dovrà pur portare da qualche parte che valga i dubbi, lo stress, gli sforzi
Ho sempre saputo di non riuscire a gestire la pressione
   Mi rimetterò in piedi, salverò la pelle
E schiaccerò il dubbio che mi assilla, si spera
Per riuscire finalmente a risolvere questa cosa
Sto cancellando le frasi e perdendo un sacco di tempo
A interrogarmi ancora con l'inchiostro intrappolato in questa penna
   Ripenso ai tempi che nessuno conosceva il mio nome
Era facilissimo scappare
La mia mente senza pensieri era un posto molto più sicuro
   Mi chiedo sempre perché non riesco a decidermi anche solo a provarci
A resistere fino alla fine
Simulo un sorriso e fingo
Ah, ma c'è ancora tempo per far aprire queste ferite
Confessare ogni cosa su questa pagina
Fuggire da questa gabbia
Ah, ma c'è ancora tempo per far aprire queste ferite
Confessare ogni cosa su questa pagina
Fuggire da questa gabbia
       12. Candour
Candore
   Ieri sei venuto a mancare
Attratto da quella luce in lontananza
Le tenevi la mano mentre lei ti ascoltava
Lei gli ha detto quanto le sarebbe mancato
Ha detto addio ai suoi figli
E si è liberato del peso
   Ho le tue mani, ma gli occhi di mia madre
Il tuo tatto e i tuoi modi, e il suo senso della giustizia
Ti ho sentito sveglio in piena notte
Che ti liberavi delle cose che ti tenevi dentro
   Ti sei ammazzato di lavoro
E alla fine ti hanno mandato a casa con uno scatolone con dentro tutte le tue cose
Ogni cosa viene amata e poi perduta
   Conserverò un istante sigillato nel tempo dentro una cornice
Un piccolo ricordo di quei tempi che pensavo non sarebbero mai cambiati
Dicono tutti che si vede benissimo che ho preso certe cose da te
Penso che sai anche tu che non resterai qui per sempre
E conti i giorni che mancano a quando potrai riposare gli occhi stanchi e lasciarti andare
   Le lezioni che ho imparato al tuo fianco le ricorderò per tutta la vita
L'uomo che spero di diventare so che ce l'ho dentro di me
Lo so, fai anche senza dirlo
Lo so che a modo tuo sei fiero
Lo so che a modo tuo sei fiero
   E mi hai visto crescere mentre io ti ho visto invecchiare
Ho preso tutto da te, mi portavi in spalla
Avrei dovuto dirtelo ieri
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autolesionistra · 5 years
Text
Nelle mille asperità che si annidano in agguato nelle interwebs e che rendono la navigazione più simile alla deriva sulla zattera del Géricault ci sono alcuni riferimenti che tendo a tenermi cari.
Il primo è il più volte citato principio di asimmetria della stronzata, faro che illumina anche gli angoli più oscuri del dark web ma lascia un poco scoperti (o meglio, ti lascia giusto con un'impietosa stima delle forze in campo) quando uno la stronzata decide in qualche modo di affrontarla.
Il secondo è il principio di Mario. Mario è un mio amico, e agli albori di internet e delle sinfonie gorgogliate dai modem analogici ebbe a dire “se interponi un computer nella comunicazione fra due persone ne tiri fuori il peggio”.
Un altro spunto trovato di recente (e subito perso, quindi non ho linki) era la definizione della trollata internettara come spostamento intenzionale di una discussione da un piano razionale ad un piano puramente piano emotivo. Che sembra il programma dell'attuale governo ma questa è un'altra storia. Comunque mi è piaciuta molto, soprattutto ribaltata, da usarsi a mo' di cartina tornasole per capire come si sta caratterizzando un qualche scambio.
Però così finiamo in un altro buco nero: la definizione di razionale.
We want to be rational, but if we don’t have a good definition for what that means, how can we tell if we’re being rational or not? In fact being rational is so tied up with the ways human think and solve problems that being irrational essentially means that it’s impossible to make progress or win an argument. If someone tells you that “you’re not being rational”, but you feel you are, who’s right? The dictionary definition doesn’t help us too much: “based on or in accordance with reason or logic.”
(*)
E si continua con una bella disamina che si conclude (spoiler alert) definendo razionale come "Attempting to prove yourself wrong".
Fra parentesi, questo approccio al "razionale pesato" nel senso di aver presente i propri limiti è presente anche nella definizione di agnosticismo di Thomas Henry Huxley, eccellente biologo e detentore di spettacolari basette che lo definiva come:
to follow reason as far as it can take you, but then, when you have established as much as you can, frankly and honestly to recognize the limits of your knowledge
E non so di preciso dove volessi arrivare con questo discorso ma facciamo che ci sono arrivato.
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