Tumgik
#probabilmente per non farlo giocare tanto
violeblanche · 2 years
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ma la tedeschia non ha convocato gosens ma allora.
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lo-stregatto · 1 year
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Semplicemente pensavo di aver trovato una persona che vede il mondo così come lo vedo io, forse perché ho il vizio di cercarmi negli altri, forse perché cerco qualcuno che mi veda e per farlo bisogna comprendermi, capire come vedo il mondo, la vita, le relazioni.
Vorrei qualcuno che mi guardasse così come ti guardavo io, solo che ho finito col guardarti troppo e senza chiederti mai nulla, da tutti i punti di vista. Pensavo ci capissimo da sempre, invece c'è stato un distacco che non ho mai avvertito come netto, ti ho sempre avuto per pochi istanti e mi sono fatta bastare quelli, basando le mie emozioni e i pensieri su quei pochi minuti in cui guardavamo insieme il mondo, riempiendo il silenzio di sguardi e parole che poi di logico avevano ben poco, perché tanto non ci importava nulla, in quel momento forse non esisteva altro.
Ho finito col cercarti in chiunque, nel vederti ovunque, pensarti sempre, hai finito col diventare la mia ossessione preferita, forse quella alla quale mi aggrappavo di più, l'unica costante che abbia mai avuto.
Ma cosa posso aver imparato da questo? Probabilmente che merito un amore corrisposto una volta nella vita, tutti meritiamo un amore così, qualcuno che si conceda e che non scappi di fronte alle prime difficoltà, qualcuno che abbia voglia di scoprirci, spogliarci, guardarci; qualcuno che non mi faccia pesare le insicurezze, che non mi tratti come un'avventura. È difficile, non c'è mai stato nulla di costante nella mia vita, tante persone sono entrate nella mia vita e poi sono sparite, altre c'erano da prima che io potessi sceglierle e poi hanno finito col lasciarmi anche loro, così ho imparato ad apprezzare le cose fugaci e forse a preferirle a quelle durature perché è tutto ciò che conosco.
Forse tutto questo è un bene, un nuovo inizio, forse così posso imparare ad amarmi di più e a vivere secondo il mio sguardo e non quello degli altri, non il tuo.
Con te non mi sono mai sentita al sicuro, sei tu in primis a non sentirti in pace con te stesso, come posso aver pensato anche solo per un minuto di poter guarire tutto ciò che ti faceva stare male? Come ho potuto credere che tu potessi farmi del bene quando non sai volerne nemmeno a te stesso?
Ci sono così tante così di te che non mi sono mai piaciute, le stesse però alle quali ero affezionata perché ti rendevano più umano degli altri, in qualche modo più vero. Ho sperato di poter crescere con te, di poterti rendere felice perché so che non lo sei, ho avuto la presunzione di poter colmare quel vuoto che senti, di poterti guarire da tutte quelle cose che mi racconti con la voce strozzata, a volte in lacrime e altre volte con il più grande distacco. Sono stata presuntuosa a credere di poter giocare un ruolo così grande nella tua vita quando la verità è sempre stata davanti ai miei occhi, semplicemente non volevo accettarla; non accettavo di non piacerti abbastanza, credevo semplicemente che non fossi in grado di amare e io volevo imparare a farlo insieme a te, non mi importava del fatto che ci fossero sempre altre persone prima di me perché mi bastava giocare un ruolo, mi bastava vederti tornare ogni volta, nonostante non fossi mai la tua prima scelta.
Ti ho aspettato per così tanto, ho riempito così tanti fogli perché non sapevo dove mettere tutti quei sentimenti e tutti quei pensieri rivolti a te, ho ascoltato tutte le canzoni che mettevi in macchina, mentre cucinavi, mentre disegnavi per sentirmi parte del tuo mondo.
Ho cercato di farlo lentamente, senza forzare nulla, lasciandoti i tuoi spazi, prendendomi i miei e augurandomi che il futuro avesse in serbo per noi qualcosa di più grande perché avevo così tanto l'impressione di vivere una di quelle storie che finiscono con l'essere la trama di un film, uno di quelli con il lieto fine.
Ho tentato di avvicinarmi, ma più mi avvicinavo e più sentivo che mi allontanavi, semplicemente credevo che tu avessi paura, che fossi confuso, così come ne ho avuta anche io e come lo sono stata anche io per tanto tempo. Nessun paio di occhi, nessuna persona è stata in grado di superare ciò che provo da sempre per te, non ho mai guardato nessuno con la stessa intensità, eppure alla fine mi sono resa conto di aver guardato una versione di te creata da me, sono stata infatuata per così tanto tempo di una mera idealizzazione.
Gli occhi con cui mi guardavi erano semplici occhi spaventati dalla vita, dall'amore e dal contatto umano, tu non hai mai avuto paura di avvicinarti, semplicemente non ti andava, o forse ti andava in qualche momento particolare.
E più sia.o andati avanti, più tutto questo è sfumato senza che io me ne rendessi conto, ho perso la rotta e ho creduto, ancora una volta, di essere sulla stessa lunghezza d'onda, come se fossimo simili, come se viaggiassimo parallelamente, senza mai incontrarci.
La verità è che tu ed io non siamo così simili, forse lo eravamo un tempo, ma avevi ragione; le nostre strade si sono separate da tempo, im modo in cui tu percepisci il mondo non è lo stesso mio. E in fin dei conti sai una cosa? Il modo in cui vedo lo vedo io, il modo in cui desidero prendermi cura di qualcuno è ciò che cerco, non ho bisogno di qualcuno che non si spinga oltre, di qualcuno che si lasci sopraffare dalle prime difficoltà, ho bisogno di qualcuno che mi ami, che mi veda, di qualcuno che abbia voglia di prendersi cura di me, così come ne ho io.
Senza rancore perché in fin dei conti non c'è nulla di cui aver paura adesso, nulla che possa più confondermi, nulla a cui mi possa stupidamente aggrappare perché ho ben chiara la situazione.
Abbi cura di te, ci vediamo, felice che sia accaduto tutto questo, ti voglio bene.
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spritzapeiron · 5 months
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Lo scrittore meteora
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Quando il calciatore, bandiera di una vita della squadra del cuore, si ritira tutti piangono e sventolano le sciarpe al vento con le lacrime agli occhi. Tutti si chiedono il perché è finita. Forse poteva giocare qualche anno in più, forse se non fosse stato per quell’infortunio avrebbe potuto vincere ancora. In pochi invece si pongono la domanda fondamentale: perché lo abbiamo amato così tanto e perché ora che se ne sta andando lo stiamo piangendo?
Spritz Apeiron non è stata probabilmente la bandiera di cui tutti ci ricorderemo, anzi forse si avvicina di più a quei calciatori meteora che per qualche ragione alla fine non sfondano e si perdono nel dimenticatoio. Sono quei giocatori non proprio fenomenali, ma più umani che ci piace ogni tanto tirare fuori magari davanti ad una bevuta tra amici per scherzo ricordando i vecchi tempi andati. 
Spritz Apeiron probabilmente è stato questo, un piccolo progetto con una parabola di vita molto ristretta che ricorderemo con il sorriso in bocca e magari anche con un po’ di nostalgia.
Quando finisce qualcosa ci chiediamo sempre il perché è finito tutto, ma oggi ho voglia di raccontare perché invece ho amato questo progetto e la ragione è che mi ha permesso di scrivere qualcosa di me.
Ma in un mondo in cui la scrittura è un mezzo troppo lento per arrivare alle persone, in cui le intelligenze artificiali possono produrre testi come Dickens, perché continuare a scrivere? Perché abbiamo scelto questo format a piccoli testi per farvi arrivare i nostri pensieri?
La realtà è che la scrittura ti fa sentire vivo. Vivo nel senso che ti fa gioire, ma ti fa anche penare tanto. Abituato come sei a leggere solo chi scrive di mestiere, quando ti leggi nella tua scrittura tutt’altro che perfetta ti incazzi, ci perdi tempo ma alla fine scendi sempre a quel compromesso in cui ti accetti. Accetti che quelle parole che hai scritto sono spesso sbagliate, confusionarie, nate da un pensiero intricato che fatica a prendere forma. Accetti che in fondo sei anche questo, una normalissima persona non geniale che con i suoi pensieri non aggiungerà niente a quello che già è stato detto, ma che in fondo in fondo un po’ ti vuoi bene e qualcosa lo vuoi dire pure te in questa vita.
Perché i pensieri sono come quei capelli pieni di nodi e la scrittura è quell’arte paziente che ti aiuta a districare quei nodi che giunti ormai al pettine, hanno un bisogno urgente di liberarsi e farsi sentire. Così a fatica riesci a buttare giù qualche parola che piano piano inizia a prendere ordine e accetti, di solito con non poca insoddisfazione, che quello che hai scritto lo hai scritto te nelle sue imperfezioni e che va bene così.
Questo testo stesso mi è costato fatica. Potevo farlo scrivere a ChatGpt e sarebbe sicuramente venuto fuori meglio. Ma questo non è un compito per casa, questo è il mio racconto e anche se non avrò la penna di Tolstoj, come il calciatore meteora non ha i piedi di Maradona, ci tengo venga fuori a modo mio. 
Forse quel calciatore avrebbe avuto ancora tanto da mostrare al mondo. Forse quei suoi piedi potevano ancora incantare gli spettatori di tutto il mondo. Ma invece decide di ritirarsi. Forse si è stufato, penserete voi… forse alla fine non è che fosse così bravo e ha semplicemente deciso di tagliare la corda prima di ridursi a qui giocatori ormai anziani che continuano a giocare perché non riescono a smettere.
Non ci ritiriamo certo da campioni noi, ma come “scrittori” meteore speriamo di avervi lasciato qualche ricordo di Spritz Apeiron e chissà che ogni tanto con qualcuno dei nostri testi non abbiamo fatto qualche gol che vi abbia fatto emozionare.
Perché alla fine di tutto questo scrivere ti senti bene. Alla fine di tutto l’importante è rimanere ed essere umani.
Leo
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oltreilvelodimaya · 7 months
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Prendetevi 10 min del vostro tempo e leggetevi, questa bellissima l'Intervista su cui sto lavorando da molti mesi, fatta a Yu e Simon i mistici degli spiriti.
Io li chiamo così, ma alcuni li chiamano medium o spiritualisti come si fanno chiamare non ha importanza, perchè quello che fanno è straordinario, hanno la capacità di parlare e vedere gli spiriti, si i fantasmi quelli di cui molti di noi ha un pò di paura e li teme.
Oggi parleremo con loro del mondo degli spiriti e dell'aldilà e delle anime e le curiosità che possono succedere con loro in compagnia.
il mondo degli spirti e la morte è qualcosa, che in fondo, ci ha sempre affascinato, ma che in un certo senso spaventa, molto per come siamo stati condizionati a pensare al concetto della morte stessa.
Ora sono qui loro per raccontarci, il loro punto di vista.
Ciao Yu ciao Simon voi siete dei tramite per gli spiriti riuscite in qualche modo a portare i loro messaggi ai loro cari, e aiutare quelli che non devono rimanere intrappolati in questo mondo.
- Quando avete scoperto di poter vedere gli spiriti?
Yu: all'età di 5 anni ho visto una bambina fantasma e c'era anche mio padre quel giorno, che è quello che mi ha trasferito il mio dono, alla nascita. io vidi questa bambina e per fortuna quel giorno ero con mio padre, e lui mi disse che quella bambina non doveva proprio essere li quando, io gli indicai anche dove stava. così mio padre, mi spiegò dopo questo evento, che quello che vedevo lo vedeva anche lui, da quando aveva la mia età, ma che però non potevo parlarne con nessuno, se non con lui. perchè altrimenti la gente non avrebbe capito, e mi avrebbero portato via il dono, e io non avrei più potuto giocare con quella bambina. insomma tentava di proteggermi dai mali del mondo che non accettano queste cose. Ed effettivamente se questa cosa non l'avessi coltivata, almeno insieme a lui e non mi avesse insegnato, o ne avessi parlato con qualcuno, c'è gente strana in giro, e i maestri quando vai a scuola, probabilmente oggi sarei bloccato e dovrei sbloccare questo mio dono. devi avere la fortuna di avere un familiare così che ti aiuti e crescerlo. se non puoi farlo dovrai farlo da solo, e lavorarci da solo con il tempo saranno gli spiriti a guidarti dalle persone giuste che potranno aiutarti.
Simon : anche io è successo quando ero piccolo, già a pochi mesi ricordo che vidi mio bis nonno, e se lo ricordavano tutti in famiglia mia, che era scomparso qualche mese prima, lui era seduto sulla sua solita poltrona, dove stava seduto di solito, prima di morire a casa sua. e mio padre che credeva tantissimo a queste cose, anche a gli alieni se devo essere sincero e al paranormale. mi chiese di andare da lui e di salutarlo da parte sua, perchè lui non lo poteva vederlo. e di dirgli di non preoccuparsi che qui era tutto ok e ce la stavamo cavando, anche se gli mancava tanto, Io lo feci e dopo questo episodio, non si è più presentato e credo sia passato dall'altra parte sereno e felice. ed è successo varie volte, che io vedessi qualcosa. oggi vedo talmente troppe cose che i mortali ( li chiamo così per comodità) perchè effettivamente siamo (come anime immortali) e i mortali non possono capire tutto e quindi mi limito ai messaggi che gli spiriti hanno. io però il mio dono l'ho proseguito, come Yu mi è stato trasferito dalla mia famiglia, mia nonna, la mamma di mio padre era una strega verde praticamente curava con le erbe e curava dai malocchi praticava divinazione e come me vedeva gli spiriti.
Come avete imparato a distinguere gli spiriti dalle persone ?
Yu - Beh all'inizio non è semplice, ma poi ti abitui alle diverse energie che emanano. infatti un entità ha un energia differente da una persona in carne ed ossa, una vibrazione più alta.
- è stato difficile convivere con questo dono?
Simon : si perchè ti senti davvero solo e incompreso, anche se non è propriamente così alla fine.
Yu - se dici di averne a che fare ti chiudono in un manicomio come minimo e buttano la chiave, la gente tende ad essere suscettibile ci dando dei pazzi, dei truffatori ma io nemmeno chiedo denaro per queste cose e non posso farlo.
Succede però che se questa condizione non la stai accettando ti renderà la vita impossibile hai la testa piena, spesso in confusione. oggi non è più così perché ho imparato ad accettarlo, accoglierlo a gestirlo, ma fino a quel momento era tutto un caos nella mia testa da impazzirci davvero, quindi si può davvero finire in qualche struttura se non hai mente ferma.
Simon - Se non sai come gestirle e non capisci che succede pensi che te lo sai immaginando o tu che sei pazzo e a volte arrivi a fare l'errore di usare sostanze, per togliere tutto questo non serve a niente se non a farci del male.
- Quale è il vostro compito e perché avete questo dono lo sapete?
Simon : Era scritto nel mio piano akashico la mia anima, doveva fare questo tipo di esperienza e da dio mi è stato fatto questo dono, per aiutare gli altri, che va usato solo e soltanto a scopo di aiutare .
Yu - E Aiutare gli spiriti a passare oltre.
Simon - Sì soprattutto, alcune volte noi li aiutiamo a passare oltre perchè devono completare il ciclo e rinascere con le lezioni da imparare.
- vi piace questo dono? Oppure vi fa sentire a disagio?
Yu - Per molto tempo, mi ha fatto sentire diverso sbagliato e mi chiedevo perchè a me?? perchè?? Ma poi ho imparato a gestirlo ad amarlo e oggi ringrazio di averlo perchè oggi posso dire di avere imparato tantissimo da loro.
Simon - Per accettare il tuo dono devi anche accettare te stesso ed amare te stesso, con pregi e difetti io non ero proprio preparato alla spiritualità per me era tutta fuffa da Hippie new age. Accettazione e tutto torna alla calma e allo zen e soprattutto, amore imparare ad amare perchè è quello che ci tiene in vita e ci fa anche stare bene.
- è vero che i bambini sono in grado di comunicare con gli spiriti?
Yu - Sì tutti i bambini vedono gli spiriti poi con la crescita si dimenticano.
– avete a che fare solo con spiriti di persone che sono trapassate o è possibile incontrare anche un animale?
Yu - Si si a volte capita di vedere un animale domestico tornare a casa a trovare il padrone, e si accertano anche che prendano un altro animale magari in difficoltà a cui dare una nuova casa.
Simon -Si vedono anche altro genere di entità come i maestri ascesi angeli, demoni.
- I demoni esistono?
Yu- Sì ma per vedere i demoni o dette anche ombre, li vedi in certi luoghi, a bassa vibrazione, a me è capitato di vederli in delle chiese e voi direte è assurdo sono luoghi sacri. no perchè loro si materializzano, con le persone, quindi se ci sono delle persone di basse di vibrazione, eccole che appaiono anche in una chiesa, che sia un altro posto è irrilevante per loro ma vogliono nutrirsi della tua ombra. ma una volta che hai imparato a vedere quelle cose, poi loro è come se vedessero te e tu dovrai essere forte ed affrontarle se non vuoi essere il suo cibo.
– Quando le anime si reincarnano, vi hanno mai detto se sono mai stati qualcos'altro oltre ad una persona.
Simon - Alcuni spiriti mi hanno raccontato, che in una vita passata erano stati anche degli animali è così che va il ciclo di evoluzione dell'anima.
- nella mente umana sorge sempre una domanda, cioè a cosa serve il test della vita? Se la vita vera è dall'altra parte secondo gli spiriti?
Simon - Allora loro ti dicono, che questo mondo è un illusione, noi siamo solo degli attori che stanno recitando una parte, e ognuno di noi ha un suo ruolo, che molti scoprono solo dopo morti, che è come una specie di risveglio, per l'anima, sarà passato un battito di ciglia. il tempo trascorso su questa dimensione, anche se per noi la vita è durata che ne so tipo 90 anni, per l'anima è un attimo. poi molte lezioni le si apprendono o non si apprendono in base a delle scelte che facciamo.
Yu- Oppure puoi vederla come un videogioco che comunque tu quando giochi ad un games con il tuo avatar provi delle emozioni, il fatto è che noi dobbiamo trovare qualcosa che ci appaga quanto ci appaga un superamento di livello al videogioco ed è questo che ci manca.
– e una volta passati oltre, non possono più tornare qui? vi hanno mai parlato di come vedono la nostra dimensione?
Yu - Le anime, possono fare tutto ciò che vogliono non hanno limiti o confini, come li abbiamo noi possono venire a visitarci come nostri cari come i nostri antenati e guidarci.
Simon - la nostra dimensione viene vista come un gioco un film, perciò quando io a volte sono frustrato e dico a loro che sono stanco, loro mi dicono tipo beh, io sto mangiando i pop-corn continua il film o no?
Yu - molti ricordano la propria morte, anche e quando si sono staccati dal corpo, per diventare spirito. e lo raccontano come se si fossero svegliati da un lungo sonno.
- Le anime dopo morte cosa fanno?
Simon - Una volta staccate dal proprio corpo se non avvertono delle pressioni in questa terra, vengono guidate oltre, che è quello che io chiamo il mondo delle anime, perchè entrando in questa dimensione, e lasciando questo, perdono lo spirito che sta insieme ad anima e tornano ad essere solo anima un unica cosa.
– E come è il mondo delle anime?
Simon - io ci sono stato ed è bellissimo pieno di luce è li che poi ti ricongiungi ai tuoi avi i tuoi cari prima di rinascere. se glielo chiedi possono fartelo anche vedere, magari in sogno.
– come si vede uno spirito o un anima dopo morto?
Simon - Io sono stato in coma a causa di un incidente stradale e ricordo che quando, ero la mia anima prima di andare dalle anime su, che al distacco, ha preso il controllo e parlava da sola, mi vedevo fuori dal corpo e il paramedico in ambulanza che diceva: non so se ce la faremo ad arrivare in tempo all'ospedale. e la mia anima che tentava di rassicurarlo e diceva tranquillo, tanto posso farmene altri 1000 di corpi nuovi, esattamente come diceva Yu del videogioco e gli avatar. ma lei diceva : non ho ancora finito di fare quello per cui sono venuto in questa vita, perciò non me posso andare. cioè a lei non interessava che io stavo morendo, lei voleva finire ciò che aveva iniziato e per fare questo era disposta anche a ricominciare da capo. menomale poi sono tornato.
– come percepiscono il tempo nel mondo degli spiriti?
Yu - Non esiste il tempo da loro e secondo me non è un caso se a volte vengono a disturbarmi mentre dormo loro spuntano a dirmi cose.
- e cosa ti dicono?
Yu - di solito vogliono solo socializzare un pò molti sono chiacchierini altri lo sono un pò meno.
ma nel loro mondo hanno praticamente una dimensione dove dicono di avere tutto ciò che a loro serve per essere felici. ma ogni tanto a loro piace scendere e vedere cosa facciamo. e se incontrano uno di noi rimangono spesso sopresi e curiosi, se gli dico Hey guarda che sto cercando di dormire, e loro mi guardano si indicano ma dici a me?
E io gli dico si dico a te! quindi si mettono a parlare o scappano via impressionati.
– cosa è dio per loro?
Simon - Dio o l'universo o coscienza cosmica universale, chiamatelo come volete, siamo noi in cammino evolutivo l'universo e dentro di noi noi anime, siamo esseri divini che devono imparare e illuminarsi.
– cos'è per loro il bene e il male?
Yu - é una cosa duale che fa parte di questo mondo, ma per loro il bene e il male non esiste esistono le lezioni da imparare belle o brutte che siano sono lezioni.
– ma allora se non esiste bene e male perché esiste la cattiveria la crudeltà? Persone che uccidono?
Simon - Questo è ego, viviamo in un mondo dominato dall'ego ciò che ci porta a commettere atti violenti, farci guerra tra di noi è ti basta accendere la tv. ma è ciò che ci siamo costruiti con la società e la crescita o magari frequentando compagnie sbagliate che hanno influenzato a pensarla in un certo modo di te stesso, o su certe cose, ma non sei tu, non sei anima sei una maschera che ti è stata fatta per essere figo. tutte queste sono emozioni basse, che non hanno a che fare con l'anima. L'ego senza un lavoro spirituale, su se stessi, se prende il controllo totalmente di noi diventa quella cosa che quando ti guardi allo specchio, ti dice che fai schifo, che devi dimagrire, perchè su i social bombardano con il corpo perfetto. che il mio naso è brutto che sono brutto. porta frustrazione, alla gelosia a cosa come dove cavolo è la mia fidanzata? mi sta tradendo? la ammazzo cose così... partono sempre da una scarsa empatia autostima su di se, al giudizio al pettegolezzo, tutti sentimenti bassi e che ti prendono energia. al volersi scontrare con gli altri perché non ti senti mai abbastanza. perché lavoro tutto il giorno e mi faccio il culo per due soldi e gli altri invece no tutti felici e contenti e ricchi? la coppia che si fidanza e quello che rosica di invidia dietro le quinte. oltre alla terapia con dei professionisti c'è da fare un lavoro serio su di noi stessi.
Yu - il nostro ego è il prodotto di ciò che ci hanno detto fin da piccoli, non sei capace, non puoi farcela, smettila di piangere, fai l'uomo, non fare la femminuccia. ma può derivare anche da sistemi schematici di credenze, quali la religione che preme nel senso di colpa specialmente se affrontiamo il tema della sessualità tabu. senza consapevolezza non si va da nessuna parte!
è importante quindi toglierti dai pensieri limitanti e quindi aprire la mente informarsi, studiare, andare alle nuove opportunità che sono le cose che vuole anima.
Simon - Quando avete imparato ad ascoltare la vostra anima, quando riuscirete a sentirla, avrete tutte le risposte, nessuno potrà ingannarvi o mentirvi sarete finalmente sereni e consapevoli nel vostro percorso di vita, sentirete che è come un bambino che vuole apprendere curiosa, che vuole fare esperienza e crescere insieme a te. degli altri che fanno cose, non ti deve importare. infatti se a lei chiedi ma quello ha fatto quella cosa brutta a quella persona, ci sono rimasto male, lei ti risponderà ma tu chi sei? quale è il tuo nome? tu devi pensare al tuo percorso, non puoi giudicare quello di un altro perchè, ha fatto una brutta azione, non sei tu che giudica, non sei qui per questo. in pratica ti sta dicendo fatti gli affari tuoi che ognuno ha i propri karma e anche il giudicare è karma. le persone non diventano cattive dal nulla erano soltanto maschere, perchè lo diventano man mano con il corso del tempo a seconda delle situazioni che ha vissuto. e poi tu non sai che karma deve scontare l'altra persona.
– se una persona ha commesso un omicidio ad esempio? Cosa succede dall'altra parte quando muoiono?
Yu - Sono lezioni da apprendere, anche queste perciò la tua anima ti mette a confronto con l'altra anima, della persona a cui hai infletto quel dolore o un qualche tipo di sofferenza. o hai offeso e la tua anima vive quello che hai fatto all'altro in modo che tu comprendi e poi dovrai reincarnarti, scontando quel tipo di karma
– perché alla nascita dimentichiamo le nostre vite passate secondo gli spiriti?
Yu - Gli spiriti dicono che questo mondo è fatto così e noi dobbiamo imparare a ricordare chi siamo da dove veniamo e perchè siamo qui.
– noi possiamo in qualche modo comunicare con gli spiriti? o con i nostri cari?
Yu - Certo, anche se voi non avete la capacità nostra, ma potete però imparare attraverso i vostri doni, a sentirli o comunicare ci sono molte alternative, come la scrittura automatica, meditazione canalizzazione, con ovviamente tutte le protezioni, il fare loro una domanda e vi risponderanno con numeri o altri segni che volete voi, in modo che possiate provare a capire. chi ha chiaroveggenza, chi è capace di sentire le cose a pelle, o esercitare la chiaro udienza, senza però effettivamente vederli con gli occhi e parlarci come facciamo noi.
Simon - gli spiriti sono sempre intorno a noi è come una grande città invisibile con tante persone, siamo noi che abbiamo dimenticato come tornare a vederli e quindi dobbiamo ricordare, come si fa. con tanta pratica spirituale che non ha niente a che vedere con le religioni che ti impediscono di usare le tue doti o addormentano il terzo occhio.
– noi ci struggiamo per la morte di qualcuno, perché temiamo la morte anche noi, secondo voi?
Simon – in sostanza sì, ma poi perchè c'è questo senzo di separazione tra noi e loro che non esiste in realtà perchè il mondo vive sul concetto della separazione per tutto, che in realtà non esiste! é egoistico da parte nostra, quando una persona se ne va, bisogna accettarla e rispettarla, ci sta essere tristi sfogarsi per l'accaduto ma poi la vita deve continuare, non ti deve bloccare.
A volte è dai lutti, che si comprendono certe cose, io ho compreso tante cose. è deciso dalla loro anima, finito il loro compito sulla terra è giusto che tornino a casa. ho faticato molto su questo tema in passato, non lo capivo, ma poi ho imparato al risveglio, che dall'altra parte mio padre veglia sempre su di me, e qualche volta ci parlo anche, siamo noi che la percepiamo come una distanza, ma non c'è distanza, loro sono qui ancora puoi parlarci. è che siamo troppo attaccati alla parte materiale, perché ci hanno insegnato così : se non vedo non credo, se non lo tocco con mano non ci credo, se non lo dice la scienza non ci credo, tutti concetti errati di questo mondo manipolazioni e condizionamenti. ci sono cose che la scienza non può provare, perchè devi essere tu ad avere fede in questo e ritrovare l'amore in tutte le forme sfumature che preferisci.
– il dolore è reale, come la malattia gli spiriti ricordano il loro dolore dopo morti?
Yu - Dipende dalla causa della morte ma molto spesso accade che prima della morte, hanno perso conoscenza, e quindi il dolore non lo avvertono in questo modo nel caso di una malattia è un pò diverso ma c'è chi ha buon cuore di usare dei sedativi per permetterti di morire senza dolore.
– le divinità che credono in questo mondo esistono secondo gli spiriti? E si possono vedere?
Simon - Le divinità siamo noi che le abbiamo create senza di noi non esisterebbero ma non hanno potere sul nostro mondo. un pensiero unico di tante persone genera e manifesta quello che vuole. noi abbiamo il potere di cambiare le cose a nostro piacimento.
– ti sarà capitato di parlare con qualcuno e ti dice: seeh ma io non ho imparato niente è solo una vita orribile.
Yu - Bene se non hai imparato niente la situazione si ripete uguale anche se in sistemi diversi, ogni volta. e se non l'hai capita nemmeno prima di morire la ripeti. quindi datevi una mossa.
- Questa energia dio è un punitore omicida, come lo leggiamo nella bibbia ad esempio?
Yu - Dio non è assolutamente come lo raccontano nel nostro mondo, che punisce, lui è una energia che crea la vita è l'energia di tutte le cose. è difficile da spiegare, sta negli alberi nelle piante, in quell'onda del mare. ma è come la terra, quanto male gli facciamo a questo pianeta ma lei comunque prosegue il suo cammino, e non decide di ucciderci tutti con punizioni. ma esistono le leggi universali che sono le regole da seguire per l'evoluzione.
– Secondo gli spiriti esiste il diavolo?
Simon - Siamo noi che gli diamo vita con i sistemi di credenze esattamente come per le divinità. tu credi nel diavolo quella si paleserà, le tue paure o quelle di un altro possono dare vita al peggio di te.
– inferno e paradiso esistono secondo gli spiriti?
Simon - Allora non è come lo racconta la chiesa o i cristiani che rimani li a bruciare all'inferno e tutto finito. semplicemente per come la vedono loro, esiste il karma e ti reincarni e a seconda del karma che porti, farai una vita da inferno o una vita paradisiaca, ma comunque con karma e delle lezioni da apprendere.
Yu - per alcuni è un punto di vista per altri è uno stato mentale, che ti crei tu con le tue fobie paure condizionamenti da cui devi tirarti fuori. ma non esiste il paradiso e l'inferno per come lo concepiscono e hanno creato in questo mondo, la religione, che hai una sola vita e poi finisci in uno dei due è in realtà un sistema per spaventare le persone e a seguire ciò che ti dice la chiesa.
– quante sono le dimensioni degli spiriti?
Simon - Dipende dalle entità ma devono essere tipo infinite, ci sono varie vibrazioni che vivono in dimensioni diverse e a seconda di come l'anima è evoluta.
– Come li vedete voi come persone normali o come a volte vediamo su you tube come entità bianche che evaporano?
Yu - dipende dal medium o dal sensitivo perchè non li vediamo tutti allo stesso modo, io li vedo proprio come una persona anche se leggermente più trasparente degli altri, essendo solo energia.
Simon - Si anche io come lui o a volte li sento a percezione e basta specie se ho chiuso i portali, sento solo i brividi di freddo, quando passano ma non li vedo e nemmeno li sento d'estate è utile ma d'inverno con il freddo Brrrr .
– nelle memorie degli spiriti vi è capitato di parlare con qualcuno che provenisse da un altro pianeta un alieno?
Simon - Si certo molte anime vengono da altri pianeti, come tante che sono nate sulla terra a meno che non è un anima giovane e quindi ha iniziato sulla terra.
– perché alcuni spiriti rimangono intrappolati qui e a volte li vediamo spostare oggetti?
Yu - classifichiamone alcuni che rimangono intrappolati
spiriti per morte violenta: questi per rabbia e vendetta possono restare intrappolati nel loro rancore, alimentando il fenomeno del poltergeist e possono anche essere pericolosi.
spiriti suicidi: loro rimangono per un periodo bloccati perchè hanno infranto il patto animico e perchè violi la legge dell'amore su di te stesso, quindi occorre un pò di tempo e la cosa brutta è che avendo infranto questo patto possono si ricongiungersi nell'aldilà con le anime stesse, ma non potrà rinascere di nuovo con le stesse anime molto probabilmente perchè loro hanno continuato il loro piano senza di lui.
è considerato suicidio anche morire a causa di una dipendenza quindi fumo, alcool droghe, problemi alimentari come la anoressia o la dipendenza dal cibo. anche perchè sei consapevole che quella roba ti fa male quindi è esattamente questo.
spiriti di incidenti stradali a volte succede che la morte avviene talmente all'improvviso in questi casi, che non si rendono nemmeno loro conto, che sono morti e continuano a fare la solita vita che facevano prima e se avviene questo e noi ne troviamo uno dobbiamo intervenire per sbloccare l'entità da questo limbo e farla passare dall'altra parte e poi passare nel ciclo di reincarnazioni.
Chi ha commesso un omicidio suicidio: a volte restano qui perchè temono il giudizio karmico perchè l'anima sa benissimo cosa le attende poi dopo aver fatto un pasticcio simile, allora anche qui se ne troviamo uno interveniamo e lo incoraggiamo ad andarsene dall'altra parte assumendosi le sue responsabilità.
Nel caso fossero serial killer l'anima di questi l'hanno completamente persa quindi non rimarrà bloccato ma può rimanere energia residua di questa persona, nei luoghi che ha vissuto prima di morire.
spirito ed anima sono la stessa cosa?
Yu- No lo spirito viene perso con il passaggio nella dimensione delle anime perchè non gli serve più lo spirito è ciò che mantiene in vita una persona e all'interno contiene l'anima torna a casa e quando deciderà di rinascere si formerà un nuovo spirito tutto nuovo.
Simon -Ancora oggi si può parlare con le anime, non fantasma di quelle persone che su questo piano hanno portato una cultura come l'arte, l'occulto.
Yu – Si a me è capitato di conversare con Crowley su Akasha puoi leggere anche il suo libro. Ero curioso!
– oggetti e spiriti? Come accade che una persona possa rilasciare la sua energia in un oggetto e portare male o bene?
Simon - Vi sarà mai capitato di ereditare da un vostro caro un oggetto particolare che magari apparteneva a lui quando era in vita? bene se lo ha tenuto tanto a lungo e ci era affezionato, con se questo si ricarica della sua energia, se è stata una persona allegra solare positiva vi porterà la stessa cosa a voi con la sua energia, è come se vi proteggesse, ma se era tutto il contrario una persona arrabbiata, rancorosa, negativa riceverete la stessa cosa, perciò quando vi fanno un regalo del genere verificate sempre che tipo di persona era stata in vita. se è un oggetto che vi piace e volete tenerlo, ci sono dei metodi per purificarlo ripulirlo dalle energie.
– cosa hanno da dire gli spiriti sull'energia negativa e positiva?
Yu - Per loro non esistono proprio come il bene e il male queste cose non esistono da loro. loro dicono che se tu hai paura delle energie negative quelle avrai semplice siamo noi o gli altri che abbiamo intorno a crearle insomma questo genere di energie con i nostri pensieri, azioni parole. e noi dobbiamo proteggerci proprio da questi mantenendo l'aura pulita.
- Esistono entità che vogliono farci del male?
Simon - So bene che il cinema horror ha fatto un bel lavaggio del cervello su queste cose, ma non possono farci davvero del male, se il potere non glielo diamo noi,di farci del male.
come è detto in precedenza, le ombre o demoni sono quelli che si crea la gente con le loro credenze e si nutrono delle loro paure della loro rabbia. ma non possono farci del male fisicamente, ma possono però spingerti a fare azioni non proprio carine perchè sono come delle voci nella tua testa, negative se pensi di avere la testa piena di voci negative è ora di fare una bella pulizia energetica.
Questo mondo è duale e noi dobbiamo fare questo tipo di esperienza, per trascenderla, ma esistono anche loro le ombre come esiste la luce.
– quando gli spiriti passano nella dimensione delle anime smettono di provare fame sete o di avere i bisogni primari che noi abbiamo di solito?
Yu - Se non sei morto a causa di una dipendenza si se invece sei morto con una dipendenza, che ti ha ucciso, non solo rimani intrappolato, ma vuoi usare altre persone vive, allo scopo di poter rivivere quella sensazione di appagamento, solo che non accade mai perchè sei morto, a volte le ombre facendo credere che vogliono aiutarle, invece sfruttano questo genere di entità per avvicinarsi a qualcuno, e creano i cosiddetti vampiri energetici, che si nutrirà di voi, perchè ne esistono di due tipi di genere spiritica che si nutrirà di te e si attacca a te e di genere persona negativa che ombra, che attenzione però, deve comunque portarti una lezione.
Simon - perchè in questo mondo luce e tenebre devono coesistere, come deve coesistere caos e disordine, su questo piano meglio se in equilibrio, ma ovviamente se è sbilanciata porta a problemi anche su di noi, infatti è importante conoscere le proprie ombre, anche se non ci piace, anche se non vogliamo accettarla, ma esiste e dobbiamo riconoscerla, farci pace, e portarla in equilibrio. riconoscerla, ci aiuta anche a controllarla e a gestire le proprie emozioni. non reprimerle, perchè le emozioni sono importanti e vanno sempre sfogate siamo umani, ma non è tutto pace amore e luce la spiritualità, ma è fatta anche di ombre di sfide e lezioni.
– voi avete mai provato un esperienza di premorte?
Yu - Allora io credo che chi ha a che fare con gli spiriti debba testarlo prima o poi è come un rito di inizializzazione, poi vieni riportato indietro, ma questo serve per capire il tuo compito e anche per vedere il punto di vista dall'altra parte.
Io sono morto per circa 1 min in sala operatoria durante un intervento mi si era fermato il cuore, poi è ripartito ma in quell'attimo di solo un minuto, io ho visto tantissime cose dall'altra parte e ho capito verità che forse non avrei capito qui.
Simon - Sono stato in coma per 3 settimane ho raccontato prima del viaggio in ambulanza, poi però sono volato via si volavo! ero leggerissimo, e sono volato in un altra dimensione, dove ho incontrato i miei antenati, mio padre che pensavo fosse arrabbiato con me o che fosse deluso, invece non era così.
– provate a raccontare la vostra esperienza.
Simon - Quando ero con le anime c'era tanta luce ho visto gente felice, che rideva e scherzava, mio padre mi ha portato a conoscere i miei avi e mi disse che ero solo di passaggio, e che io potevo comunicare con loro, che sarei tornato indietro per finire il mio compito per cui ero venuto, ho toccato una luce piena di amore, un amore che non esiste in questo mondo secondo me così forte, che ti travolge, che io credo fosse dio e che mi rassicurava che sarebbe andato tutto bene e poi mi sono risvegliato mi sono trovato nel mio letto dolorante perchè avevo delle fratture e stordito.
Yu - Io sono uscito dal mio corpo e camminavo tranquillamente, vedevo il mio corpo sul lettino con i medici intorno a me, e ho detto vabbeh vado a farmi un giro già che ci sono sapevo che non stavo morendo, la mia anima mi diceva che sarei tornato ma prima dovevo vedere una cosa, prima sono passato fuori dalla sala operatoria dove c'era mia moglie, seduta che attendeva la fine dell'intervento, è stato strano perchè ero io il fantasma in quel momento lei non mi poteva vedere. poi anche io sono stato trasportato da un energia particolare dall'altra parte e avevo tutte quelle anime intorno a me che mi guardavano come se fossi un attore di un cinema. poi anche io dall'alto ho visto una luce una sagoma in realtà e mi ha aiutato a ricordare ciò che avevo dimenticato, poi sono tornato ricordo che tutto andava a rallentatore fino a fermarsi il tempo, e poi è ripartito normale quando sono entrato nel mio corpo.
– Vi siete ricordati subito di questa esperienza?
Simon- io si ero sotto shock e da li a poco decisi di entrare all'accademia degli alchimisti.
Yu - Alcune cose si ma alcuni ricordi sono riaffiorati con il tempo forse perchè la mia mente doveva prima abituarsi, ero molto razionale un tempo e faticavo a dare un senso a queste cose.
Cosa succede all'anima di chi ha fatto un voto che a quanto pare poi dall'altra parte non ha alcuna importanza? Come un prete?
Yu - Si infatti è così non hanno alcuna importanza, ma ti rovini lo stesso perchè tu dai devozione e ti sacrifichi per un illusione, affidarti a qualcosa del genere è karmico va a violare la legge sull'amore e sull'equilibrio tra l'altro le religioni non ti parlano delle leggi dell'universo. Ti recitano i comandamenti che ti servono in questo mondo, ma non ti servono come anima.
è come una macchia nella tua anima che purtroppo influenzerà anche le vite successive. quindi a volte chi fa un voto di castità ad esempio questo vi darà grossi problemi a trovare un partner in una vita successiva, e la tua vita sessuale rischia di non esserci proprio, come chi ha fatto un voto di povertà è destinato a vivere nella povertà anche dopo. quindi bisogna sempre indagare.
Simon - Se volete capire il piano della vostra anima si può ricorrere alla numerologia, che è molto utile in questi casi, per capire dove devi andare a lavorare su di te quindi anche nella matrice del destino.
– cos'è l'amore per uno spirito?
Simon - Dicono che L'amore è ovunque puoi toccarlo puoi, vederlo puoi sentirlo. non è soltanto un amore tra madre e figlio, o di coppia. anche l'amore non è distinzione, neanche di sesso. tendiamo molto a classificare l'amore in base alla persona con cui stiamo, ma l'amore è lo stesso uguale anche su di noi stessi. dobbiamo provare la stessa cosa. perchè noi non dobbiamo amarci abbastanza? e invece preferiamo amare un partner e farci amare da lei o lui? non deve funzionare così perchè è una ricerca di approvazione, si creano così le dipendenze affettive. se vuoi trovare l'amore per prima cosa impara ad amare te stesso. e lo so che a dirlo è facile, ma poi a metterlo in pratica è più difficile specialmente, se non hai mai conosciuto o non sai cosa sia l'amore, cosa si prova.
– ci sono delle regole che voi dovete rispettare, altrimenti c'è una qualche pena o un effetto karmico su di voi?
Yu - Si ci sono delle regole che impari bene ad osservare e mettere in pratica.
Simon - Non possiamo chiedere soldi quando si tratta di loro perchè solleva energie non belle, insomma bisogna aiutare tutti nello stesso modo.
– ci sono cose che non potete dirci per qualsiasi motivo che sapete solo voi? magari perché vi serve saperlo a voi. O non siamo pronti a ricevere quella informazione?
Yu - dipende quale informazione ci viene data, tante cose non le possiamo dire, perchè sono gli spiriti a negarcelo, altre non è il momento, altre non sono pronti per quella notizia, altre per ragioni che potrebbe influenzare e per libero arbitrio, le decisioni devono prenderle da soli.
Simon - a volte ci dicono loro quando è il momento di parlare di qualcosa a noi dicono e ci dicono di prepararci.
– gli spiriti sono in grado di avvertirvi di un futuro o se siete in una zona di pericolo?
Yu - si si certo! a me è successo talmente tante volte, che ormai non le conto più, ti proteggono ti dicono magari di fare una strada diversa e vieni a sapere dai notiziari, che poi li c'è stato un incidente cose così.
Simon - Non ti dicono nulla quando la tua anima ha stabilito che quella è la tua ora e causa di morte e quindi non possono evitare la tua morte o avvertirti. perchè comunque anche se la cosa non ci spaventa più ormai, è meglio così.
Simon - Però a volte capita che il paziente stesso sappia già, da se che sta per andarsene, anche senza una malattia io non so se vi è mai capitato, con un vostro caro, come è successo a mia nonna, proprio perchè hanno secondo me sentito anima, che gli dice di prepararsi, anche se non si spiegano questa sensazione. Ricordo che nonna, era strana pochi giorni prima di morire, ma non è che avesse chissà, quali problemi, di salute perchè è stato tutta una sorpresa, ma era come se, se lo aspettasse infatti mi disse delle cose, quelle ultime che mi sarebbero poi servite nella vita e per comunicare con gli spiriti e anche con lei, perchè con nonna ci parlo e lei mi insegna ancora dall'altra parte.
– vi dicono cose che possono accadere nel futuro, nel mondo, ma che per qualche motivo al momento non potete dirci?
Simon - Si certo, a volte le racconto, ma non vengo sempre creduto per esempio so cosa accadrà alla terra tra pochi anni se non iniziamo a rispettarla sul serio e non parlo solo del cambiamento climatico ma di tutto un insieme di cose che non possono andare avanti.
Yu - anche sulle persone stesse a volte.
a me è capitato di sapere la morte di una persona, in anticipo. ti dicono, salutalo come si deve oggi perchè lui tot giorno morirà. e tu ci rimani di sasso per loro è normale perchè è il corso delle anime svolto il loro compito. oppure, sento solo una scossa, come anche è capitato a volte anche a mio padre. mi capitò di toccare la spalla di qualcuno e ho avuto questa scossa allora chiesi a mio padre secondo lui cosa voleva significare, e lui me lo disse non ci volevo credere invece era vero. e non possiamo dire nulla, mi ha detto, perchè dobbiamo rispettare il cammino delle loro anime, insomma dobbiamo mordercela la lingua, questo fa stare malissimo, anche nei confronti di quelle persone che staranno male per quella persona. ma non possiamo dire niente nemmeno a loro perchè ha progettato tutto lui e dirlo sarebbe un grosso errore che influenzerebbe la sua vita, e sconvolgerebbe gli eventi dell'anima. la sua anima non dipende da noi. dirgli hey domani morirai per questo e quello e non andare, a rispettare la parte animica e sarebbe karmico per noi per libero arbitrio io spero non mi capiti più comunque.
Simon - Però se quella, persona anima magari perchè ha fatto una scelta sbagliata, decide di fare un percorso diverso e non è la sua ora ma rischia comunque la pelle, in quel caso possiamo intervenire o comunque intervengono loro o le entità ed al massimo farai si un incidente ma non rischierai la vita. se vi sembra assurdo, tutto questo. in realtà c'è chi lo ha anche visto con i loro occhi e conoscete benissimo, una storia del genere, quando spararono al papa wojtyla in pieno pubblico, e si salvò per miracolo. li le entità sono intervenute perchè non era la sua ora ancora e lui disse che la Madonna aveva deviato il proiettile, chiamala madonna chiamali spiriti di quello si tratta, non era ancora la sua ora e sono intervenuti loro.
Yu - Perchè in effetti il paese in cui era in visita il papa a quel tempo, aveva non pochi problemi e lui fece la scelta di andare li lo stesso, per portare la chiesa, nonostante il clima che c'era li a quel tempo, quindi sono quelle decisioni sbagliate, rischiose che ti fanno accapponare la pelle quando succede ma che comunque hanno qualcosa da insegnare anche li. che se ci pensi non è cambiato molto da allora anche oggi...
Simon - Durante l'attentato al Bataclan a Parigi tra poco è anche l'anniversario, fu il d 13 novembre 2015 io avevo solo 15 anni quindi è stato un miracolo, anche solo che lo abbia ascoltato in quella occasione uno spirito io andavo a scuola. non spiegò bene il tutto, l'evento, per non spaventarmi forse o non saprei, ma uno spirito venne e mi disse di non uscire di casa quel giorno tot e di uscire se mai il giorno dopo, e di non preoccuparmi che avrei capito e se volevo di avvertire, anche i miei amici o parenti l'ho fatto, alcuni mi presero per pazzo, mio patrigno che si spaventò, quindi gli ho spiegato cosa avevo visto, e la ragione e lui mi ha creduto, anche perchè cazzo, fu una roba orrenda, anzi mi disse di non parlarne con nessuno, ma non ne abbiamo mai più parlato, ma è stata una cosa forte, noi vivevamo a Parigi città e quindi sarebbe stato rischioso uscire di casa, cioè questo lo potevo fare di avvisare. ma io chiesi ma perchè non mi avete spiegato avrei potuto avvertire meglio... io mi sentivo in colpa per quelle persone uccise, ma loro mi dissero non è causa tua, mi ha fatto stare male per tanto tempo. ma a quanto pare, se avessi avvisato o non mi avrebbero creduto o cioè anche andare dalla polizia dove conoscevo tutti perchè mio padre era un poliziotto, ed molti erano suoi colleghi che lavoravano ancora li a dire che potrebbe esserci un attentato e poi si verifica in questo luogo, potrebbero anche ritenerti responsabili del gesto, come facevi a saperlo? troppi casini, in cui hanno voluto evitare di mettermi.
- come posso sapere se ho a che fare con un entità positiva o negativa che vuole solo prendere la mia energia?
Simon - bisogna imparare a lavorare con le energie per riconoscerle perchè così impari a riconoscere le varie energie delle entità e se non sono positive lo avverti perchè hai delle sensazioni a vibrazione bassa quando hai a che fare con quel tipo di entità, se ti senti svuotato dalle energie non è mai un buon segno.
Yu - Anche se ci sono entità che hanno proprio bisogno di energia per manifestarsi in questa dimensione, e poter comunicare, quindi magari per dargli una mano, se proprio è necessario, ditegli dove poterla prendere, possono prenderla da apparecchi elettrici come il vostro telefono o dalla tv, una telecamera, che vedrete all'improvviso che si scaricherà quasi del tutto ma a quello c'è rimedio, ma mi raccomando non deve prenderla da voi anche se vi offrite voi stessi, e a volte so che alcuni lo fanno, ma una volta che gli hai dato il consenso di usare, la tua energia poi lo rifarà altre volte e serve uno di noi a ripulirvi dall'entità.
- come faccio a sapere se in casa mia vive uno spirito?
Yu - Brividi di freddo in luoghi chiusi, come un vento all'improvviso, sensazione di essere osservati, nei casi più eccezionali possono attirare la vostra attenzione facendo qualche dispetto come accendervi la tv all'improvviso, o lo stereo, raramente però riescono a muovere degli oggetti, come le sedie quindi anche se non vedete questi fenomeni non è detto che non ci sia nessuno.
Simon - Il fatto è che voi il regno degli spiriti la pensate come una cosa a parte e loro stanno su e noi giù ma non è così viviamo costantemente insieme a loro, siamo sempre circondati da spiriti anche se non li vedete o non interagiscono con voi. specie nelle zone più energetiche come delle zone portali o giornate portali la loro presenza è molto più frequente. ma quello che vorrà fare sarà di attirare, la vostra attenzione... non è un caso strano, ha a che fare con voi o con la casa, dove vivete, magari è appartenuto al defunto in questione, magari la città è costruita sopra un cimitero succede spesso tipo in America. ma molti passano solo per osservarci, come se fossimo al cinema.
- Cosa succede in quei casi in cui una persona va in coma o c'è una morte celebrale clinica, quindi un danno irreversibile il cuore continua a battere, ma per quanto riguarda la nostra anima lo spirito cosa succede ?
Simon - L'anima quando si vede come intrappolata magari in un corpo vegetale e incosciente, se ne va già via da sola lascia il corpo resta solo lo spirito, e con il tempo torna da dove è venuta ma, per con il problema che potersi reincarnare deve attendere che quel corpo finisca il suo corso.
Nei casi di coma è un pò diverso perchè dipende da cosa ha scelto l'anima, può succedere che non avendo finito il suo compito torna come è successo a me, insomma se è previsto un risveglio l'anima resta nel corpo, e farà il corso della vita che gli rimane. anche se in realtà l'anima risiede in un mondo a se. nei casi di morte celebrale morte mentale, l'anima se ne va da sola nel suo mondo delle anime ma per potersi reincarnare se deve farlo, deve attendere che quel cuore smetta di battere perchè io corpo è suo.
- Quindi è giusto staccare la spina e lasciare andare il caro anche se il cuore batte?
Yu - Diciamo che così permetti meglio il passaggio. non viene considerato omicidio se i familiari decidono così.
- E se scelgono di donare gli organi?
Simon - devi fare in modo che sia una tua scelta questa a l'anima non gliene frega niente, perchè di quel corpo rimarrebbe, solo cenere e polvere quindi se ne fa un altro tranquillamente. ma se hai scelto tu di fare questo gesto c'è sempre un motivo, tra l'altro anche io sono donatore, per mia scelta. in effetti sarebbe meglio se la scelta fosse stata tua fin dall'inizio, invece che debbano scegliere i vostri parenti quindi fatelo sapere nella vostra carta di identità. non fate che resti a loro la scelta, perchè la vita e il corpo è il vostro e dovete decidere voi per voi. potrebbe esserci un motivo animico per cui fate quella scelta.
Yu - solo che il paziente ricevente in alcuni casi potrebbe non tornare lo stesso di prima, perchè all'inizio capita di ricevere l'energia del donatore.
Avrai sentito parlare di quelli che hanno subito un trapianto di cuore e che avevano ricordi non loro, ma di un altra persona e si scopre che erano ricordi del donatore?
Questo non deve spaventare, ma può succedere, perchè si parla di energia e memoria il nostro corpo poi è composto di acqua quindi è come un canale di forza ed energia.
Simon - Comunque è provvisorio, succede all'inizio, perchè poi lo colmerai con la tua di energia.
Yu - Può accadere che lo spirito/anima del donatore, resti al fianco del ricevente, se è stata una sua scelta, di chi ha donato, sua potrebbe essere che quella scelta l'abbia fatta e scritta la sua anima, perchè potrebbe essere, che ci sia un patto animico tra le due persone coinvolte tra donatore e ricevente e doveva svolgersi così, ogni anima, che incontri ha un suo percorso, una lezione da darti, anche in queste cose, potrebbe esserci una lezione da imparare. per esempio ad un ricevente viene data una seconda occasione, da non sprecare, e dovrà imparare a prendersi cura del suo corpo e a volte questo serve per indurre anche il risveglio spirituale. vi sarà capitato di perdere una persona splendida, solare, allegra amorevole con tutti, che aveva tanta voglia di vivere, è perchè queste persone, devono insegnare a te a vivere in questo modo e tu dovevi prendere esempio, quello era il suo compito, e lo ha svolto egregiamente ora tocca a voi. siamo noi che non capiremo mai così struggendoci l'un l'altro accanendoci, litigando
Yu - ecco perchè Simon ha detto prima dovete decidere voi assolutamente perchè ci potrebbe essere un patto animico.
-Ma cos'è veramente un patto animico?
Simon - Prima di rinascere, la tua anima stabilisce un compito da svolgere, uno scopo della vita e compone come ho detto già tutte le scene e le scelte da prendere, ma non può farlo da sola, dovrà chiedere aiuto anche ad altre anime, per fare in modo, che la ostacolino o che la aiutano creando sfide e situazioni da superare, per imparare le lezioni karmiche, nel suo cammino della vita. e le anime possono essere tantissime, ogni persona che incontri che sia a lungo o breve ha uno scopo per te e tu devi comprenderlo.
Yu - Gli spiriti insistono molto su queste cose, perchè a volte capita di lamentarci di una persona, che mi ha fatto arrabbiare, tendiamo a fare il ruolo della vittima, su chi ci ha offeso. pero alla fine sono tutte sfide della vita.
- quando uno spirito/ anima entra a fare parte del bambino nel grembo materno? ve lo hanno mai detto?
Simon - Dal momento che c'è un battito c'è spirito, alla nascita l'anima si unisce al bambino ma è già fuori a vegliare sul pancione.
- Solo noi umani abbiamo un anima o anche una creatura vivente come un animale?
Yu - tutto ciò che è su questo pianeta ha un anima anche gli alberi le piante, i funghi, i fiori un pianeta ha bisogno di anime per poter fare il suo ciclo di vita. è anche stato dimostrato scientificamente che le piante, come gli alberi, provino dolore o sofferenza, esattamente come noi. le piante rilasciano delle particelle nell'aria per avvisare le compagne del pericolo, tutto ciò è spettacolare, i funghi accorrono per cercare di salvare quell'albero, anche perchè molte specie di funghi, dipendono dagli alberi, ci sono molti articoli che parlano di queste cose. e putroppo queste sono verità, scomode a volte e che non viene accettata dalla società. ma ciò che è sbagliato è proprio paragonarci superiore a qualsiasi altro essere vivente, che sia un agnello che sia un orso o che sia un fiore.
- La tavola ouja funziona?
Yu - Sisi funziona io ne ho una in casa è utile in caso mio, se gli spiriti per varie ragioni hanno poca energia anche per farsi vedere da me e poter comunicare ma chi non sa usarla è meglio che ne faccia a meno o che per lo meno ci sia qualcuno competente con voi che può dare una mano. - Quello che vediamo nei video fatti da chi usa una strumentalizzazione per poter captare gli spiriti secondo voi sono cose vere? quegli strumenti possono captare gli spiriti? Yu- Sì gli strumenti funzionano ne ho alcuni anche io per sperimentare e fare ricerca per vedere se effettivamente può essere fattibile. E funziona ma la maggior parte delle volte si imbattono in energie residue e non è detto che il fantasma con cui stanno parlando sia veramente quello che magari è morto in quel punto, perché come abbiamo detto poi devono passare oltre, quindi possono essere entità di passaggio che fingono di essere qualcun altro. Ma può succedere davvero che sia anche quella entità con cui volevano parlare se è rimasta bloccata per una qualche ragione. Ma sono casi molto rari! Almeno per quello che ho potuto sperimentare io.
- Gli spiriti partecipano ai loro funerali quando sono morti?
Simon - Lo spirito partecipa volentieri al suo funerale anche per vedere chi è venuto a trovarlo o per vedere se lo hanno vestito bene. Il funerale sembra una cosa triste e tragica da fare per un nostro caro, ma non lo è per loro.
Yu- Normalmente! Hanno qualche giorno di tempo prima di passare oltre. Per salutare tutti! Di solito 3 giorni proprio così.. possono partecipare e vedere tutto cosa gli hanno organizzato. E nel caso rassicurare chi questo passaggio non lo sta accettando. Simon - in realtà per alcuni di loro fino a che sono ancora spiriti assistere al funerale, può essere piuttosto comico, specie se aveva problemi con i parenti o amici. Io appoggio la scelta di alcuni che, sanno che devono morire, e si fanno il funerale in anticipo, per salutare tutti da vivi e vedere chi c'è. e poi si fanno seppellire e basta. La morte vista così diventa una grande festa e ricordati che è solo un passaggio ad un altra vita.
-E' vero che esistono persone che non hanno un anima? di solito le si associa alle persone cattive.
Simon - In natura questo non sarebbe possibile perchè è quella che in fondo da vita a tutto, l'anima alla nascita. però c'è effettivamente un fondo di verità e accade quando una persona non rispetta la sua anima, la tratta male, non la ascolta per tutta la vita o peggio la rinneghi, o rinneghi la sua esistenza, c'è tanta gente che non crede nell'anima, e ci sono religioni che si basano su questo che in realtà vogliono solo ciucciare la tua energia, se non credi in lei, fai questi pensieri sono un pò come vedere l'anima al diavolo, quando sei totalmente, preso dalla vita materiale e non a quella spirituale. quando vivi costantemente sulle mancanze e pensi solo al denaro, al lavoro, non ti curi di te, facendo tutto il contrario che è il tuo scopo della vita e per cui sei tornato, col tempo l'anima si stacca, e si allontana, ma non è che rimani senza anima, l'anima c'è sempre solo che ormai l'hai eliminata dalla tua vita ed è come se non l'avesse. ma senza di quella con il tempo, ti senti perso, cadi in depressione, ansia e ne pagherai le conseguenze anche come karma.
GRAZIE RAGAZZI PER QUESTA SPLENDIDA CHIACCHIERATA !
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perfectwizardninja · 1 year
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Gli integratori per l'allungamento del pene sono sicuri?
In molti testi che descrivono l'azione e l'efficacia delle pillole every l'allungamento del verga, ci si imbatte nella convinzione che questo tipo dalam rimedio sia eternamente sicuro per l'organismo, ma purtroppo questa non è tutta la verità. Questa sicurezza può variare. Dopo tutto, ogni integratore ha mi composizione diversa, mum è la patto che determina elle modo in cui un determinato ordinato agisce sul vostro corpo e ciò che porterà nel vostro organismo. No bisogna mai acquistare integratori in bottino all'emozione. È certo che si desidera ingrandire il verga il prima possibile se si fixa un grosso afección, ma non vale la pena farlo a costo pada perdere la propria salute. Fortunatamente, low è necessario conoscere tutte le sostanze presenti negli integratori alimentari per poterne valutare abilmente benjamin valore e, appunto, la sicurezza. A tal fine, è sufficiente trovare la classifica delle pillole per l'allungamento delete pene. Esistono già diverse o mi dozzina di classifiche di questo formato sul web, per cui sarebbe adeguato che le consultaste tutte o almeno alcune. In corrente modo si può vedere quale preparazione si ripete di solito in esse. Scoprite quale tipo divvt integratore compare letteralmente in tutte notre classifiche delle pillole per l'allungamento de pene. Se, con tutto ciò, è solitamente tra i primi posti in classifica, significa che probabilmente merita la vostra attenzione. Scrivete quindi il suo nome su un pezzo di mapa e, preferibilmente, digitatelo subito su un motore di analisi internet. Questo perché è necessario guadagnare il maggior gruppo di informazioni possibili sul prodotto che si intende acquistare. Prendetevi il geschwindigkeit di analizzare nuestra sua composizione e gli effetti che ne derivano. Potete anche fare alguna ricerca separata per ogni composto della formulazione per assicurarvi che nessuna lado del prodotto tanto dannosa per voi.
Il prezzo è importante?
Sì at the no. Ma di solito ha la sua importanza e in qualche misura dovrebbe guidarvi. Dopo quasi tutto, lo fate anche voi ogni giorno. Quando si va al negozio every acquistare un originale paio di jeans, si presta attenzione a quanto dans le cas où pagherà per averli. Nonostante le apparenze, raramente si opta per l'opzione più economica possibile. Sapete bene che i jeans che costano meno di duecento zloty non sono affatto dei veri e propri denim jeans e probabilmente scoprirete subito che sono di scarsa qualità. E non vale la pena dalam acquistare né vestiti né integratori alimentari di bassa qualità. Forse non li pagherete molto, ma in realtà ci state solo rimettendo, perché non point out guadagnando nulla con il loro assistenza. Potete ingerirli a manciate e prenderli per anni, mum non vedrete comunque alcun risultato positivo. Quindi non sarebbe meglio investire innenmessgerät quel denaro in un prodotto dalam valore? Anche sony ericsson al momento not potete permettervi dalam investire in un integratore completo per l'allungamento del verga, potete pensare dalam mettere da parte almeno questi cinquanta zloty ogni settimana da ora in poi. Alla fine della giornata, investite il denaro raccolta in un derrata valido, collaudato e ben recensito. No deve essere un prodotto economico, mum ovviamente non deve essere il merce più costoso de mercato.
Armatevi dalam pazienza
Nessun integratore alimentare è in grado di fareeffetto completamente e direttamente. Bisogna sempre aspettare un po' dalam tempo per controllare gli effetti dell'integrazione, a volte un po' più a lungo, a volte un po' eccetto. Quindi, se un produttore di pillole per l'allungamento delete pene sostiene che utilizzando il adatto prodotto sarete in grado di portare in primo piano, ispessire o allungare sensibilmente il vostro pene nel expresión di pochi giorni, si tratta di una pura assurdità e non dovete crederci. Questi miracoli semplicemente non accadono. Ci vuole geschwindigkeit perché i vari principi attivi penetrino nell'organismo in quantità sufficiente a provocare cambiamenti duraturi. Nuestra cosa migliore da fare è individuo pazienti anche cool di iniziare a prendere gli integratori. Non aspettatevi risultati straordinari dopo mi sola settimana pada trattamento. Inoltre, low siate troppo delusi se si scopre che anche un mese di trattamento con integratori not ha modificato votre dimensioni o l'aspetto del vostro pijo nemmeno in minima parte. Di solito, la direction du compresse per l'ingrandimento del pene devono essere assunte per almeno tre u quattro mesi every produrre effetti più che sifficienti e visibili. Alcuni integratori, invece, devono essere utilizzati per molto più clima. Non è maniático che una terapia di questo modelo duri fino a sei mesi, mum non c'è da preoccuparsi, perché arianne tempo passa notevole velocemente e cool che ve eine rendiate conto inizieranno a comparire i primi effetti.
Este prodotto non funziona: che fare?
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Sintesi
È giunto il momento di mettere in atto il vostro piano. Invece di interrogarsi per la centesima volta sulla validità dell'integrazione, è sufficiente investire in alcune pillole per l'ispessimento del verga raccomandate, sicure at the sottoposte a peer-review e verificare divvt persona come funzionano effettivamente per il vostro corpo at the per il vostro organismo. Non rimandate. Non ha coscienza perdere tempo a vivere con i propri complessi. El pene piccolo può essere un problema enorme, come sicuramente avrete scoperto più volte. Se è proprio questo il difetto del vostro aspetto che vi fa sentire minimo attraenti, nessun tenero taglio di capelli o vestiti migliori vi serviranno a qualcosa, a minore che non ingrandiate il vostro falo. Cercate almeno dalam farlo. Se vi accorgete che l'integrazione non funziona per voi, non c'è nulla di male. In fin dei conti, si può sempre cercare pada accettare i propri difetti. Dopo tutto, tutti hanno mi sorta di svantaggio e tutti imparano a conviverci.
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ecommercevolution · 2 years
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sudokulife · 2 years
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Giovedì 28 luglio 2022 h 09.47
E nulla ieri mi sono messo a fissare il soffitto e poi il cielo, ho fatto qualche foto subito dopo e mi sono messo a pensare schiantato per terra, esatto sul pavimento mezzo freddo del terrazzino con la schiena rivolta al balcone e la testa al futuro, quello bello, quello che sogno tante volte quando penso a me e lei e dio quanto mi fa star bene credere ci sarà il nostro lieto fine. Perche queste cose mi fanno star bene, lei mi fa stare bene e non c’è altro posto dove io voglia stare se non al suo fianco per leternita, discussioni varie a parte //primopoi giuro che ne parlerò, magari anche dopo dirò la mia sull’argomento così si capisce meglio “il dilemma” 😩 sennò più avanti buh stanno succedendo cose o meglio casini per quanto riguarda un mio amico e suo fratello e sta cosa non mi pace 🙄// ammetto che sto bene, che sembra essere tutto tranquillo ma non vorrei mai che le cose si incasinassero per colpa loro… io ci sono e ok ma quando capisco che è un po’ troppo sarà un po’ più un casino e non vorrei mai arrivarci…..
Vabe ho deciso orora che racconterò sto fatto così mi sfogo un po’ perché davvero mi sembra una pazzia è non riesco ad andare avanti…. In realtà non c’è molto da dire però ok.
Praticamente un ragazzino con cui giocavo alla play su Fortnite qualche anno fa mi chiese il numero giusto per chiacchierare e mandarci qualche messaggio per chiederci se e quando si sarebbe giocato dato che io non ero spesso online e a lui piaceva giocare con me e chiacchierare del più e del meno. Andando avanti col tempo abbiamo fatto amicizia e a cominciato a rivelarmi cose molto importanti della sua vita, della sua famiglia e tutto il resto e io più o meno uguale sperando di non sbilanciarmi troppo… Ma l’alchimia si distrusse praticamente nel momento in cui qualche settimana fa mi disse che molto probabilmente prova qualcosa per me. Capisco che dopo anni di amicizia e di giocare insieme, aiutarti tra autolesionismo famiglia e tutto io sia diventato importante ma speravo come amico fraterno e nulla di più perché questo è lui per me tuttora. Io sono Stra super innamorato di un’altra persona e ho intenzione davvero serie, se non ci fosse stata quest’altra persona magari sarebbe stato diverso Ma le cose non si possono e soprattutto non voglio cambiarle per nulla al mondo perché davvero, in questo momento sono felice con lei e nulla al mondo potrà mai togliermi questa felicità e di certo non lui o il fratello che praticamente nemmeno conosco! Giuro che mi dispiace farlo stare male ( diquesto mio amico parlo eh il fratello fottesega tanto nn so manco chi e) ma non posso fare altrimenti, basta usare la bontà come scusa e farmi solo male, ora sarò buono solo con chi dico io e più egoista per stare bene. Perché voglio stare bene, vorrei un bel futuro, vorrei non avere a che fare con ste robe e spero sta cosa si reprima il prima possibile! Tempo fa gli diedi la mia parola //sempre questo mio amico //sul fatto che sarei andato a trovarlo ma non sapevo ancora queste cose che lui provava per me né altro quindi mi misid’accordo con lui per andare un giorno o due a casa sua; e questo è successo lunedì e martedì ma devo dire che è stata abbastanza tesa come cosa è lunga nonostante io continuassi a parlargli nei miei sentimenti per quella ragazza che dicevo e che nomino ogni tanto( 😍) e di altro per farlo sviare, per fargli passare sta roba ho provato a fargli fare i compiti fino ma era da capo ogni volta (2 media anche se ha 14 ma vabe per scazzo e svogliatezza ho capito che è stato ben segato) giuro che non c’è la faccio più.. capisco bene che sono timido a volte e spesso se mi sento impacciato o se non mi va una cosa o non ho il coraggio di dissentire se è una cosa che vado banale nn dico nulla però sono stanco e arcistufo della situa quindi devo iniziare a dire di no e evitare certe situazioni che per lui/loro sono fraintendibili.. infatti per quanto riguarda il fratello//Persona che io non conoscevo minimamente prima del mio arrivo a casa di queste persone// niente mi sono presentato e dopo avermi detto anche lui che è un ragazzo trans ma pansessuale abbiamo cominciato a parlare del più e del meno ma cosa importante soprattutto io non avrei mai immaginato nemmeno da parte sua questa cosa! Di sta a casa la prole è ossessionata praticamente da me aiut 😂😂 Mi dispiace ragazzi ma non c’è trippa per gatti, io sono innamorato pazzo di una fantastica ragazza da quasi un anno e ho intenzioni più che serie come vi ho detto quindi se non la finite voi e non lo capite prenderò soluzioni drastiche io mi sa perché sta cosa mi fa davvero male… Comunque continuo dicendo che durante la giornata è andato praticamente tutto bene a parte il fatto di sto ragazzetto che continuava a farmi apprezzamenti e a provarci spudoratamente in qualsiasi modo in qualsiasi momento praticamente o quasi, A parte queste cose la giornata è passata abbastanza liscia: abbiamo mangiato, ho giocato videogiochi chiacchierato e giocato a quel gioco da tavolo tutti insieme, //CONTINUA NEL POST DOPO QOESTO, bye ⬆️⬆️
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sunsetshunter · 3 years
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Non posso certo incolparti per tutte le volte in cui ti ho perdonato senza che tu mi chiedessi di farlo. Non posso cancellare dalla tua mente l'immagine della me vulnerabile, sciatta, stanca, incazzata. Non posso chiederti di restituirmi il piacere che ti ho fatto provare e non posso attaccarmi al tuo campanello solo perché io ti amo tanto e tu mi vuoi bene, ma nemmeno troppo. Però posso provare a lasciarti indietro. A sentirmi bella anche senza camminarti accanto. Per quanto abbia creduto che potessi bastarmi, che potesse andarmi bene anche così, a metà, con la testa molto spesso altrove, con le mani chissà dove, con gli occhi spenti e per quanto mi senta vulnerabile adesso che i miei capelli non sono più resistenti come un tempo e non sono più brava con la dolcezza e i con i sentimenti, a volte percepisco all'altezza del cuore qualcosa che mi spinge a ballare anche senza musica, qualcosa che mi spinge a correre anche se non ho un luogo da raggiungere, qualcosa che mi fa sentire autorizzata a giocare, a scherzare, a mettere un rossetto acceso, ad attirare un po' l'attenzione. Non posso cancellare niente, ma posso modificare questo quadro e trasformare una natura morta in una ragazza che sorride guardando i fiori sul suo comodino prima di uscire. Non posso togliere niente, ma posso aggiungere qualcosa. Uno scopo. Una finestra per osservare chi passa. Due occhi ancora capaci di interessarsi ad altro e non solo a te, non solo a te che in fondo non mi hai mai capito, che in fondo cosa ne sai di come cambia la mia voce quando canto e in che posizione dormo? Cosa ne sai della mia lista di cose da vedere, dei miei diari nascosti, delle calze autoreggenti che ho nell'ultimo cassetto perché non si sa mai? Cosa ne sai del casino che c'è nella mia borsa e dell'odore che ho appena esco dalla doccia? Cosa ne sai? E ti sei permesso di farmi piangere senza chiedermi scusa. Cosa ne sai di quanto tempo mi ci vorrà per stare meglio? Probabilmente tu avrai già dimenticato il mio nome quando io ancora mi volterò a vedere se ci sei ogni volta in cui sentirò pronunciare il tuo. Ma io ballerò ancora, stanne certo.
-Susanna Casciani.
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intotheclash · 3 years
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La coppia era seduta ad un tavolo in disparte, nello spazio esterno di quel minuscolo ristorante. La cornice era da mozzare il fiato. Antichi palazzi signorili incastonavano quella piazzetta di Trastevere, facendola risplendere senza arroganza, come un diamante grezzo non ancora tagliato. A prima vista, i due, avrebbero potuto essere scambiati per una coppia felice in luna di miele, o, quanto meno, per due furtivi amanti in vena di sfidare la gabbia dell'anonimato. Ma un attento osservatore avrebbe sicuramente colto il procedere incerto di chi veleggia su una rotta sconosciuta. Mangiavano poco o niente, parlavano molto. In verità era soprattutto lui a parlare. Troppo e con troppa enfasi. Come un attore consumato che, dopo aver ripetuto la parte un'infinità di volte e limato ogni sbavatura, va in scena la sera della prima convinto di ammaliare e catturare il suo pubblico. Si sentiva in forma, bello ed irresistibile. E bello ed in forma lo era pure, ma di una bellezza stereotipata, da rotocalco rosa. Indossava un impeccabile vestito firmato, grigio scuro, abbronzatura perfetta, denti sfavillanti; proprio non vedeva alcun motivo che potesse impedirgli di fare colpo.
Il problema era che le donne, una parte delle donne, almeno quella, lo vedeva benissimo. Fin troppo evidente. Lo sapeva ancor prima di accettare l'invito a pranzo. Lo sapeva, ma aveva tentato lo stesso. Voltando deliberatamente le spalle all'evidenza. Aveva paura della solitudine e aveva accettato.
Durante il pasto non aveva quasi aperto bocca, tranne che per poche frasi di cortesia e per assaggiare quel cibo, tanto ricercato quanto insipido. Non per mancanza di sale, ma di passione. Era bello, questo sapeva vederlo, ma quella bellezza che arrivava agli occhi era poi incapace di raggiungere la bocca dello stomaco. Niente da fare, la linea doveva essere interrotta. Come se non bastasse, aveva assunto l'atteggiamento del professionista della conquista, era evidente che si sentisse tale. Lei posò la forchetta sul piatto, sbuffò contrariata, si coprì gli occhi con una mano e chiese: “Di che colore sono i miei occhi?”
L'uomo fu colto alla sprovvista. Colpito ed affondato. Non era in grado di rispondere, così cercò, in maniera maldestra, di prendere tempo.
“Come dici Andrea?” Andrea era la donna.
“Ti ho chiesto: di che colore sono i miei occhi? Non è troppo difficile. Puoi farcela anche tu! Non si vince nulla, è tanto per giocare.”
“Che razza di domanda è? Dove vorresti arrivare? Non capisco!” Aveva capito bene invece. Non era stupido. Non fino a quel punto, almeno.
“Lascia perdere, non importa. Chissà cosa succede se ti sforzi troppo. Ti faccio la domanda di riserva: quanti giorni sono che ci frequentiamo?”
L'uomo era in difficoltà. Sentiva il sudore iniziare ad imperlargli la fronte. E non era per il caldo. La situazione stava sfuggendogli di mano. E non riusciva neanche a trovare il tasto reset.
“Quattordici!” Quasi urlò. Cazzo, questa era facile!
“Bravo Umberto! Una l'hai presa! Quattordici giorni e non hai trovato un secondo di tempo per guardarmi negli occhi?”
“Non è vero! Nel modo più assoluto! I tuoi occhi sono bellissimi!” Rispose, ma con uno slancio eccessivo e un tono a metà strada tra l'offeso ed il piagnucoloso che la donna trovò infantile e disgustoso.
“Scommetto tutto quello che ho, anche se non è molto, che se ti chiedessi come sono le mie tette, che taglia porto di reggiseno e di che colore è, non esiteresti un istante a rispondere. Ti giocheresti pure il jolly. O sbaglio?”
Certo che non sbagliava! Aveva delle tette meravigliose. Che sfidavano sfrontatamente la legge di gravità. Sulla taglia del reggiseno, nutriva qualche perplessità. Se la giocavano alla pari la terza e la quarta. Non ne era sicuro. Il colore era facile, visto che ne sporgeva un pezzetto. Turchese. Probabilmente coordinato con le mutandine, che, ormai ne era sicuro, non avrebbe mai visto.
“Il tuo silenzio conferma che ho ragione. Eppure ancora avresti potuto salvare la faccia. Sarebbe bastato ammetterlo. Dirmi: è vero, non ho fatto altro che ammirare le tue tette! Non ci sarebbe stato niente di male. Anche se tu ti sei lasciato prendere un po’ troppo la mano. D'altra parte a me non dispiace mostrarle. E fino a quando riusciranno a tenersi su da sole, continuerò a farlo. Anche in questo non c'è nulla di male. Solo una sana dose di civetteria. Ma, a rischio di sembrare banale, ti informo che c'è dell'altro.”
“Eccome se c'è dell'altro!” Pensò l'uomo. E l'espressione trasognata e vagamente ebete lo tradì di nuovo.
Difatti non sfuggì alla donna. Evidentemente, oltre ad essere decisamente bella, doveva avere un cervello niente male. Non roba che si possa trovare ad ogni angolo di strada.
“Ascolta, Umberto,” Era giunto il momento della disillusione, “Facciamola finita. Ho paura che, da adesso in avanti, tutto ciò che potresti dire, non farebbe che aggravare ulteriormente la situazione. Peccato, avrebbe potuto essere diverso. Ma non tra noi due. Questa è la mia parte, stammi bene e addio.” Concluse sorridendo e lasciando trenta euro sul tavolo. Prese la sua borsetta, fece un mezzo giro sui tacchi e sparì per sempre dalla vista dell'uomo, accompagnata dallo sguardo di tutti i presenti. O, almeno, di quelli appartenenti al genere maschile.
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hellangels · 2 years
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Continuo a trovarti nei miei sogni.
Non so spiegarmi perché, se sei tu o sono io che continuo a volerti costantemente in una realtà sognante, forse perché in quella reale ciò non è possibile.
Nel sogno, ero in un villaggio estivo, ogni famiglia aveva la propria casetta, c'era una grande piscina e un viale enorme dove poter passeggiare, con tanti alberelli ai lati, delle panchine alternate fra di essi e un sole sempre alto e luminoso.
Ero lì con la mia famiglia e già qui tutto molto strano, siccome io ho sempre odiato i club estivi e tu lo sai.
Sai quanto odiavo quei posti dove c'erano gli animatori, spettacoli, orari prestabiliti per ogni momento.. ogni attività. Sai che non mi è mai piaciuto questo genere di cose in quanto sapevi quanto io fossi un'anima libera e non mi sarebbe mai piaciuto dover seguire una routine come questa.
Certo, non era obbligatorio farlo, ma insomma, stare sempre in un villaggio, non era per me.
Detto questo, io ero lì da sola, come ogni vacanza fatta con la mia famiglia, però sai, era una serata così malinconica, così triste, e così, decisi di avventurarmi, passeggiando.. ti vidi giocare a carte con la tua famiglia.
Dopo anni che non ti vedevo.
Che sempre ti ho pensato ma mai a pensare di ritrovarti lì davanti ai miei occhi.
Non so come ma tu anche, mi noti e io scappo via.
Scappo via perché sapevo bene che la tua vita si era separata dalla mia, che avevi lei e io ancora te.
Cerco di cambiare strada ma sento dei passi dietro di me, forse mi hai raggiunto.
Si sembra di sì.
D'un tratto sento urlarmi 'FERMATI'.
Sgrano gli occhi, mi giro e ti guardo.
Avevi una maglietta a mezze maniche e un pantaloncino, quelli con la stoffa sottile, d'estate, che a te piacevano tanto.
Ricordo che li mettevi sempre d'estate.
Avevi anche tutti i braccialetti che hai sempre portato. Sei sempre stato molto legato, li indossavi sempre tutti e chissà se il mio lo portavi ancora, era buio e avevo il ricordo sfocato.
Comunque ci guardiamo e io presa dall'ansia e dai batticuore, ti dico che mi dispiaceva di essere piombata così, che non pensavo di trovarti e che non volevo disturbarti.
Ma tu mi sconvolgi, che con fermezza mi rispondi 'non mi è dispiaciuto.'
Non so che dirti ma tu acccovacci le gambe, ti siedi, e cacci un mazzo di carte e senza chiedermi se volessi giocare, mi sfidi a farlo.
Non so cosa mi spinge a continuare ad assecondarti, del resto l'ho sempre fatto, sapevo che era sbagliato, sapevo che faceva male a me, che lei probabilmente era lì da qualche parte o in un altro luogo, ma era comunque la tua compagna.
Però io in quel momento ero lì e non so per cosa ma sentivo che non avevi dimenticato niente.
Che non mi avevi dimenticata.
Percepivo che non era giusto farlo anche da parte tua, ma eravamo lì e abbiamo giocato a carte tutta la notte, cercando di viverci ogni attimo come se fosse l'ultimo, consapevoli dell'ultima sera, dell'ultima notte insieme e dell'ultima volta che avrei potuto guardarti e immaginare una vita con te, perché posso solo immaginarmela.
Mi hai lasciato tanto dentro e in questo braccialetto, c'è tutto quello che non siamo stati e che probabilmente non saremo mai.
Mi hai lasciato un sole, quello che io ero per te.
Anche se sei andato avanti, c'è qualcosa che mi fa pensare però, che sono ancora con te in qualche modo.
Avrai anche una vita con lei, sembra una vita piena di felicità e spensieratezza.
La nostra non era così, era sacrificata, piena di dolore, malinconica, frastagliata, intensa e anche tossica.
È stato un '''''amore'''' pieno di tante sensazioni dannatamente forti nel bene e nel male e io credo che ci rimane più questo, che tutte le persone che potremo incontrare.
Perché è così, nella nostra vita incontreremo davvero tante persone, ma quelle che ci hanno disarmato l'anima sono quelle che ricorderemo eternamente.
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questouomono · 3 years
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Questo uomo no, #115 - Quello che perde la voce se la acquistano altr3
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Avevo evitato di commentare su questo blog le misere parole di Maggiani, che trovate linkate alla fine dell’articolo di Bettini cui mi riferisco qui. È stato fatto benissimo da altr3 persone, non c’è bisogno di ripetere nulla. Ecco che su Repubica - sempre morbosamente attenta a sbagliare tutto lo sbagliabile sulle questioni di genere, anche quando toccano altre discipline - ieri se ne esce con un altro capolavoro Maurizio Bettini, intitolando L’asterisco toglie voce all’italiano. Per motivi di copyright non posso riportarlo per intero, mi limiterò a gustare insieme a voi alcuni passi, dopo qualche premessa.
Premessa numero uno: il titolo dell’articolo può anche non averlo scelto l’autore dello stesso, ma certamente lo ha avallato e c’è sotto la sua firma. Quindi il responsabile dell’ignoranza espressa nel titolo è Bettini: l’asterisco non toglie voce a nessuno, anzi - come sa chi ne capisce di queste vicende - cerca di darla portando visibilità grafica a un problema sociale che si riflette ormai da parecchi anni nella nostra lingua. Titolare così è ignoranza o malafede - o entrambe.
Premessa numero due: il sottotitolo, In controtendenza con la storia dell’alfabeto lo schwa e gli altri segni grafici non hanno un corrispettivo fonetico, dice proprio una pesante inesattezza: la schwa è proprio un simbolo fonetico dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA) quindi se c’è una cosa sicura è che ha un suono. E se è vero che nessuna parola dell’italiano usa quel suono, è altrettanto vero che parecchi milioni di italiani conoscono quel suono, perché è sicuramente correntemente usato nei dialetti di area napoletana, barese, siciliana, salentina e anche del nord Italia - dei primi ho avuto conoscenza diretta, degli altri mi è stato riferito. Quindi la schwa ha un “corrispettivo fonetico” attualmente quotidianamente usato da decine di milioni di italiani. Quindi sottotitolare così è ignoranza o malafede - o entrambe.
Premessa numero 3: io uso il “3″ al posto del segno schwa, perché mi sta più comodo sulla tastiera. Questo scrivere così è pigrizia o provocazione - o entrambe. Vi prego di deciderlo alla fine di questo post.
Dunque l’articolo di Bettini già comincia malissimo, con due gravi inesattezze che non andrebbero lanciate al pubblico come verità incontrovertibili. Ma è solo l’inizio, il bello arriva dopo la descrizione sommaria dello sviluppo dell’alfabeto, che risparmio di commentare non perché non interessante ma perché ciascun3 può facilmente documentarsi da solo sulla strumentalità di quella ricostruzione storica, che apparirà comunque chiara tra poco. Dice poi Bettini:
Oggi si propone di ampliare il nostro alfabeto con due nuovi segni, lo schwa (il simbolo inclusivo della “e” rovesciata per rendere neutro il genere) o l’asterisco (*), che non rappresentano però suoni grammaticalmente esistenti nell’italiano standard.
Questo è semplicemente falso nella premessa, e aggiungerci una conclusione vera (vecchio furbone di Bettini, vuoi giocare ai sillogismi con un filosofo?) non rende quella premessa meno falsa. Nessun3 vuole proporre di ampliare l’alfabeto, le persone che si occupano di questi problemi, tra le quali molt3 linguist3 - ma ripeto quanto detto sopra, non sono problemi di origine linguistica, sono sociali, quelle linguistiche sono conseguenze di quei problemi - stanno dando voce (loro sì, e seriamente) a una istanza sociale di riconoscimento di soggettività in una lingua che pare non avere attualmente gli strumenti per farlo. Non avrebbe senso “ampliare l’alfabeto” senza che quei problemi sociali di rappresentazione e di soggettivazione fossero risolti socialmente. Quei segni sono nati e si stanno usando per dare voce (rappresentazione, spazio, possibilità, importanza, emergenza) a chi finora non ne ha avuta, e non per toglierla a qualcun altr3. Certo che non sono “suoni grammaticalmente esistenti nell’italiano standard”, e aggiungo una cosa: probabilmente manco lo vogliono essere. Vogliono essere una presenza disturbante che favorisca e provochi un dibattito pubblico sempre più allargato, e non essere la soluzione a qualcosa che - e sono tre - non è linguistico ma sociale, e che non si può risolvere con l’introduzione di due segni. Bettini, come altr3, non sono obbligati a interessarsi di problemi sociali, ma sarebbero gentilmente pregati di avere le capacità di riconoscerli quando li incontrano. Non è difficile, basterebbe documentarsi - di asterisco e schwa si parla da decenni, non da quando l’ha fatto Maggiani. Per non dire da quanto si parla, si studia, si documenta di una società italiana escludente e discriminante verso molte cosiddette “minoranze”. Prosegue Bettini:
Stiamo compiendo cioè un’operazione rovesciata rispetto al passato. Lungo i secoli infatti ci si è sforzati di creare segni capaci di catturare al meglio i suoni pronunciati in una data lingua; oggi invece si vuole introdurne dei nuovi i quali, con ogni probabilità, resteranno privi di un loro corrispettivo fonico reale.
Ecco, in quest’ultimo periodo, l’elefante nella stanza che ancora fa finta di mascherarsi da competenza linguistica. La “operazione” che non vede Bettini non è quella di creare segni per suoni - cosa importante ma che non c’entra nulla - ma di ostacolare la normale e normata pronuncia di alcune parole per far notare che esse possono diventare strumento di oppressione sociale, di sofferenza, di annichilimento di soggettività, per persone che non trovano un corrispettivo nella lingua per la loro umanità. Questo si fa con *, schwa e “3″. Del “corrispettivo fonico reale” a queste persone non importa nulla, attualmente; a loro importa il corrispettivo esistenziale simbolico, che per ora per le loro vite non c’è.
È tanto difficile da capire, Bettini, Maggiani, e tutt3 che ancora ciarlano della correttezza del sistema linguistico o del non voler subire costrizioni? Sì, è difficile. E allora, visto che è il vostro mestiere, studiate prima di dire e scrivere violente e ignoranti sciocchezze. Non è il materiale che manca, e neanche le voci; certo che, se ascoltate solo le vostre di voci, sarà difficile che ne capiate qualcosa.
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shameful-self · 3 years
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Il fumo mi riempie i polmoni e finalmente torno a sentirli, prima dimenticati nella marea d’acqua che li
faceva sparire. Sento l’esigenza di mettermi due dita in gola per vomitare il mostro che sento nel petto,
quel mostro che a 21 anni non dovrei avere. Quel mostro che mi sveglia nel bel mezzo della notte e che allo
stesso tempo mi fa essere in grado di dormire per mezza giornata e svegliarmi comunque con il sonno che
annuvola il mio cervello. A 21 anni dovrei essere in grado, dovrei aver imparato, a sputare fuori ogni cosa
che sento, ogni emozione, ogni sasso che appesantisce il mio stomaco. Invece affogo in barattoli pieni di
emozioni con etichette sfumate dal mare di apatia che mi offusca il petto. Sogno di litigare, di ferire
persone che amo perché non ho mai avuto la possibilità e il diritto di arrabbiarmi, perché io sono sempre la
persona tranquilla, la persona che si fa scivolare tutto addosso. I cuori infranti, gli abbandoni, i torti e le
cicatrici sui polsi e sulle braccia sbiadite e dimenticate ma ancora marcate a fuoco nella mente. Ogni taglio,
ogni sofferenza precisamente incastonata in un muro attorno al cuore che non mi fa provare niente e tutto
nello stesso momento. Vorrei avere la forza di urlare ciò che provo senza sentirmi un peso o un fallimento
ma non posso perché dopo chi sarei? Sarei ancora il mio corpo? Sarei ancora la mia mente? Dovrei studiare,
dovrei respirare senza problemi ma non ci riesco perché forse non me lo merito, forse non mi merito la
felicità o forse è la parte malata del mio cervello che mi impone questi pensieri. Ma ci sono e stanno
logorando ogni parte sana del mio io. Dovrei parlarne con qualcuno, ma come può qualcuno che non mi
conosce capire fino in fondo cosa intendo quando dico che se domani all’improvviso morissi sarei appagata.
Come può comprendermi quando dico che se mi svegliassi e non sentissi più niente sarei finalmente in pace
con me stessa. Come faccio ad aprirmi con qualcuno se non riesco nemmeno ad ammettere a me stessa
che ho paura di me. Che ho paura di quando finalmente arriverò al momento di rottura e non so cosa farò,
non so se ferirò chi amo o se ferirò me stessa più di quanto già non stia facendo. Come può capirmi se
annego nella mia stessa testa. La verità probabilmente è che ho solamente paura perché so che se mettessi
a posto tutto ciò che non va in me non saprei come essere felice, cercherei comunque qualcosa per
distruggermi perché è più facile soffrire che essere felice. E vorrei tornare a quando avevo quattro anni e la
cosa che più mi rattristava era non poter giocare al parco non come ora che aprire gli occhi è una
sofferenza e soffrire mi tiene viva perché se non soffrissi non avrei motivi per vivere. Perché se non soffrissi
se non fossi perennemente arrabbiata non avrei carburante per alzarmi dal letto, perché io non sono io ma
io sono sofferenza e rabbia talmente tanto nascosta sotto i polmoni, sotto lo stomaco e il fegato che c’è
sempre è sempre lì nel retro della mia testa, dei miei pensieri e dei miei respiri. Come faccio ad ammettere
che la prima persona che mi ha visto in ogni mia sfaccettatura mi ha distrutto e ha usato ogni mia paura
ogni mia paranoia per giustificare i suoi errori e le sue mancanze. Come faccio ad ammettere che mi ha
ucciso e che non sarò mai più la stessa persona, che non riesco più a fidarmi di chi amo perché io non sono
più io ma sono una versione distorta e distrutta di quello che ero. Come posso dire ai miei amici e alla mia
famiglia che non sono più sicura del fatto che voglio questa vita, che non sono più sicura di provare
qualcosa per loro se non gratitudine per non avermi abbandonato anni fa quando era giusto farlo. Come
faccio a dire alla persona che considero sorella che se non avessi paura di ferirla e lasciarla sola in questo
momento non sarei nemmeno qui. Perché non sono la prima scelta di nessuno, non sono la prima scelta di
me stessa, di mia sorella che probabilmente sceglierebbe il fidanzato, dei miei amici che hanno un rapporto
più stretto gli uni con gli altri perché io non ci sono mai perché vivo in un’altra cazzo di città e sono sola,
della persona che considero un’altra sorella perché sono troppo complicata e so che sono pesante e sento
troppo e niente allo stesso tempo, non fui nemmeno la scelta di chi mi doveva amare per com’ero che
scelse semplicemente qualcun altro di meno complicato. Non sono stata la prima scelta della persona che
ha contribuito alla mia nascita come potrebbe amarmi qualcun altro se nemmeno il mio stesso padre mi ha
amato abbastanza per rimanere. Non sono nessuno in vita e non sarò nessuno in morte, molti affetti ma
quanti rimarrebbero se dicessi tutto ciò che provo tutto ciò che penso?
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shade-ici · 3 years
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Domenica 1 agosto 2021, Mulino, 22:22
Sono seduta in sala da sola al buio davanti al computer mentre piango silenziosamente. Ad e Am sono in sala che giocano alla Play, IL è di sopra in camera, non so cosa stia facendo, Mc non so dove sia, mentre i miei genitori sono in sala da pranzo a guardare qualcosa alla tv probabilmente stanno già dormendo. Vorrei stare vicino a loro, vorrei guardarli giocare alla play, vorrei essere in camera di sopra a chiacchierare e ridere, vorrei stare nel divano coi miei a guardare un film insieme e commentarlo facendo battute. Lo vorrei tantissimo. Ma non riesco a fare nessuna di queste cose.
Non riesco a parlare, a fatica respiro mentre le lacrime continuano a scorrermi nelle guance. Sento delle fitte violente all'addome che mi tengono mezza paralizzata perché se mi muovo il dolore peggiora. Mi colano le lacrime dagli occhi e dal naso e mi sto bagnando il collo e i capelli e non riesco ad asciugarmi. Mi sento come se fossi fatta di pietra invisibile. Non riesco a raggiungere nessuna delle persone che amo, non riesco a stare in loro compagnia, ho paura di scoppiare a piangere, preferisco farlo piano qui in un angolo al buio senza che nessuno mi senta. Sono brava in questo, riesco a piangere molto silenziosamente se mi impegno. Non è vittimismo, spero che nessuno delle persone che conosco mi veda mai in questo stato pietoso, mi ODIEREI ancora di più se sentissi che provano pena per me, se pensassero che io stia solo cercando attenzioni. Non vorrei mai essere vista in queste condizioni. Mi sento come se mi fossi cagata addosso e avessi dei pantaloni bianchi al matrimonio di qualcuno in mezzo ad un parco in cui tutti mi vedono perché attirati dalla puzza. Questo è come mi sento ora, non vorrei essere guardata da nessuno mentre sto qui sopra a vomitare parole e a pulirmi la merda dai pantaloni. Ho passato uno dei weekend più belli dell'anno, ero al raduno di PL in una casa in collina nella valle affianco alla nostra. Sono felicissima, niente è andato storto, sono state ore bellissime una dopo l'altra. Eppure eccomi qui che piango in preda ad un attacco di panico che a malapena mi lascia scrivere e vomitare parole qui sopra. Mi scoppia la testa, ho abbassato al minimo la luminosità dello schermo perché ogni fotone mi trafigge il cervello come uno spillo, vorrei urlare e gridare aiuto, ma non posso farlo. Non posso cambiare così tanto la vita della mia famiglia, devo tenere duro e continuare a comportarmi a modo, senza nulla di strano. Non voglio dargli preoccupazioni. Voglio che siano fieri di me, voglio che mi vedano forte e capace di farcela da sola. Non voglio che pensino MAI che io possa farmi del male. Io voglio vivere, non voglio ammazzarmi. Non lo farei mai. Proprio perché non voglio essere un peso per nessuno di loro voglio tenere duro per più tempo che posso. Posso farcela, ho una vita bellissima. Un ragazzo meraviglioso, due gatti stupendi che amo come due figli e anche di più. Un sacco di amici VERI, belli, che mi amano così come sono, e so che sanno che non sono del tutto sana in testa, ma mi accettano così, ci giocano anche ci scherzano a volte, e questo mi fa sentire normale e accettata. Mi fa sentire amata e quando riesco a bere alla fonte del loro affetto per me è una delle cose più belle del mondo. Purtroppo ci riesco molto raramente perché è come se avessi una costante patina intorno al cuore che lo rende impermeabile alle robe belle che gli altri hanno per me. Razionalmente le vedo e le apprezzo, ma le emozioni positive, non arrivano sempre. Devo immaginarmele e ricrearle nella mia mente, non arrivano spesso al cuore e allo stomaco, non le sento sulla pelle. Non le vivo, le immagino cercando di capirlo dai loro gesti e dalle loro espressioni facciali. Le immagino e quindi immagino anche come dovrei reagire se stessi davvero provando e sentendo quelle emozioni.
Però, quando ho quei giorni fortunati in cui sento tutto, lì è l'apoteosi. Quando provo delle emozioni mi scuotono fino alle ossa, mi fanno venire i brividi e sono bellissime, sono potentissime, mi stancano da morire, ma dio dio dio se ne vale la pena. Anche solo il pensiero mi ha fatto andare con la mente a ricordi belli in cui le ho provate fortissimo e già questo mi sta facendo bene, non sto piangendo più, mi sta facendo respirare. Mi sento come se stessi bevendo un bicchiere d'acqua freschissima, quel tipo di sollievo lì. Forse, forse (forse), sta servendo a qualcosa scrivere qui sopra.
Se è bastato questo per bloccare l'attacco di panico, proverò anche le prossime volte. Vado a sciacquarmi la faccia e cerco di stare un po meglio per andare dalle mie sorelle, che domani riparto e voglio godermi a pieno la loro compagnia.
Qua è molto fresco, si sta benissimo. Il caldo delle ultime settimane mi stava uccidendo. Finalmente si respira. Sta cambiando il vento. Spero di portare un po' di questo fresco anche a casa mia.
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dorothymacgillivray · 3 years
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«Che hai, LaLaurie? Allergico alle femmine?»
Chiede con naturalezza, visti i suoi modi di non accennare a sedersi, o almeno non lì. Strano? Sicuramente no, ma ogni scusa è buona. «Su, siediti.» Fa anche cenno col capo in direzione davanti a sé. «Mi servi come cavia per una cosa. Niente di traumatico.»
L: « Non direi » per ora, non gli hanno diagnosticato nessuna allergia al gentil sesso « Ma ai tuoi esperimenti probabilmente sì. » Solleva un sopracciglio, studiandola dall’alto della propria seduta, l’espressione perfettamente distesa e unimpressed. « Dunque, posso sapere di che si tratta? »
Dallo zainetto la Corvonero estrae un contenitore in stoffa scura in velluto, grande circa quanto la sua mano, e successivamente da questo prende un mazzo di carte, che poggia sulla superficie dinanzi a sè «Tarocchi.» Giusto per fare capire che no, no stava cercando qualcuno per giocare a poker. «Non ce li ho da molto ma non ho neppure capito se mi piacciono. Per farlo ho bisogno di qualcuno, però.» E questo dovrebbe essere scontato. «Quindi? Te la devi ancora tirare o ci stai?»
L: L’interesse rimbalza per un paio di volte dalla compagna al mazzo di tarocchi « Cosa devo fare? » Un pizzico di perplessità, prima di tornare ad osservarla da dietro il bordo della tazza, impegnato a lasciar scivolare il liquido lungo la gola.
Le dita affusolate e tempestate di anelli di vario tipo intanto iniziano a mescolare in maniera non propriamente rapida, ma neppure goffa, quelle carte dal retro che presenta un pentagono a simboleggiare i quattro elementi. Inizia a spiegargli mentre le osserva. «Beh, nulla di particolare. Tu mi fai una domanda e io interpreto le carte che ti chiederò di scegliere. Può essere di qualsiasi tipo, ma... è meglio se si tratti di un consiglio. Per esempio, come devi agire in un particolare contesto, come raggiungere un certo obiettivo...» Butta tutte le ipotesi che le vengono in mente, finchè poi con un gesto rapido non stende tutte le carte coperte in un piccolo semicerchio, in fila. «È meglio che tu sia chiaro nella tua domanda per un’interpretazione migliore, ma non è necessaria la precisione se vuoi rimanere riservato.» Fa spallucce, poi un segno di avvicinarsi al tavolo Corvonero. «Scegli le carte. Quante vuoi, a istinto.»
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L: Soltanto lo sguardo scuro rimane fedele al focus iniziale: la MacGillivray, ascoltandola nel pieno del suo spiegone sui tarocchi e di quello che dovrà andare a fare lui, di lì a pochi istanti. C’è un attimo di silenzio tombale nel mezzo, dove sono le carte distese ad occupare la scena, più un rapido frullare di pensieri — o così potrebbe sembrare, dal momento che le sopracciglia del LaLaurie si abbassano nella tipica espressione di chi sta rovistando mentalmente, alla ricerca di chissà che cosa. « … » Consigli, dice lei. Consigli. Suono di un veloce risucchio d’aria all’interno dei polmoni, e « Voglio sapere se lo str*nzo figlio di Morgana avrà quello che si merita. » Chiarezza sia, senza mezzi termini e, d’altro canto, neanche dettagli superflui, con la voce che si tinge di una nota più brusca, emotionless, che potrebbe facilmente significare una qualche irritazione. Niente commentini indesiderati a fare da siparietto, piuttosto vede di mettere da parte la tazza, posizionandola sul vassoio, e selezionare le carte da cui si sente più attratto, di getto, trascinandole giusto di qualche centimetro verso di sé, senza girarle. Le muove solamente, per un totale di quattro tarocchi.
Gli occhi color tempesta, che sotto quella poca luce sembrano proprio un grigio sporco, si posano pazienti sul terzino, attenti ad ogni suo cambio d’espressione. Et voilà, evidentemente qualcuno si deve vendicare. Ma il fatto che non abbia seguito i suoi suggerimenti le fa inclinare le sopracciglia in basso, corrucciate. «Mh.» E il Serpeverde poi si avvicina scegliendo quattro carte, che almeno non sono troppe. «Ammetto che un po’ sono curiosa.» Un po’, eh. «Ma se ti ho chiesto di formulare in un certo modo è perchè non si tratta esattamente di prevedere il futuro, piuttosto di mostrarti un possibile scenario. Non so se mi spiego.» Poi toglie di mezzo tutte le altre carte, lasciando solo le quattro scelte, che avvicina a sé. «Ma apprezzo il fatto che tu sia andato al punto.» Meglio di niente, insomma. Ed ecco qua: Dorothy gira la prima carta lentamente per visualizzarne il contenuto, e così poi fa con le successive. Rimane in silenzio per qualche istante, giusto in tempo per ricordarsi bene quei significati. «Duuunque» inizia lo show «La prima carta è un Cavaliere di Coppe al contrario, e potrebbe mostrarmi questa persona di cui mi stai parlando. Un’energia maschile, a contatto con la propria emotività così tanto da farsi coinvolgere negativamente, se non riesce a mantenere il controllo. In un certo senso partiamo bene.» E poi «La seconda carta invece è la Ruota della Fortuna, che sostanzialmente indica un ciclo che va avanti con i suoi cambiamenti e suggerisce che tutto ciò che arriva ritorna indietro, sia esso positivo o negativo. Quindi, se questa persona ti ha fatto del male c’è una buona possibilità che il karma lavori a tuo favore.» Continua a picchiettare contro la superficie, pensierosa, finchè non indica proprio la terza carta. «Questa è la Luna. Rappresenta le illusioni, ma anche l’intuizione. I tarocchi ti suggeriscono quindi di agire celato nel buio e non alla luce del sole, se vuoi fargliela pagare. Devi confondere i tuoi nemici camuffando le tue intenzioni, quindi fa il doppio giochista, cerca di mettere su un piano di vendetta coi fiocchi.» E siamo arrivati all’ultima carta. «Questo invece è il Tre di Denari. Il seme dei denari rappresenta la materialità, ma anche il duro lavoro. Dovrebbe essere la carta della.. collaborazione e del lavoro di squadra: se riuscirai a trovare qualcuno di fidato che ti aiuti nella tua vendetta, il processo sarà più rapido.» Adesso sguardo tutto per il Serpeverde. «Alla fine ti ho comunque dato un consiglio su cosa fare, ma ripeto: c`è una buona possibilità che questa persona abbia "ciò che si merita"» giusto per citarlo, mentre prende anche le quattro carte per infilarle insieme alle altre nel mazzo. «In qualsiasi modo si sviluppi la vicenda dammi un feedback in futuro. Così almeno capisco come sto andando, che ne dici?»
L: « Se non è per fare delle previsioni, a che bolide dovrebbe servire la Divinazione? » Wait, è di quella che parliamo, sì? Bene ma non benissimo, finché la osserva voltare le carte una dopo l’altra e concentrarsi — lui, tuttora appollaiato sul tavolo e fornito di sopracciglia aggrottate, quasi al punto da adombrare le iridi nero pece. By the way, non sembra propenso a volersi perdere una singola parola della lettura, e così il punto finisce per rimbalzare dai tarocchi al volto della Bronzo–blu, ancora una volta. Non apre bocca, tradito soltanto da qualche battito di palpebre vario ed eventuale, fino al termine dell’intero monologo, momento in cui con estrema nonchalance ripesca la sua tazza dal vassoio, consumando una sorsata di tea caldo. « Quindi » ricomincia poi, dopo aver inghiottito « La risposta è sì? » Che tutti questi consigli mica glieli ha chiesti, forse già un’interpretazione concisa gli sarebbe andata a genio « Non c’è bisogno che mi scomodi perché » piccolo gesto non pervenuto della mancina, vago « Ci pensa il destino? » Tanto per capire se ha compreso il messaggio, nonostante qualcosa nell’espressione trasmetta una scintilla di perplessità. « Ok. » Alzata di spalle finale, con leggerezza, culminante nel tintinnare delle porcellane di piattini. « Comunque c’è dell’altro tea, se ne vuoi » nevica « E’ ancora caldo. » Mica glielo versa però, per quello esistono gli Elfi.
#terzoanno #lionel #tarocchi #cucine
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Sono stato taggato un mesetto fa da @sheisallthatmattersforme, che tra l'altro molto probabilmente è la prima persona che ho seguito in assoluto su tumblr, per il 6 random facts about myself. Me ne sono accorto solo adesso 😅
Orbene ecco i primi che mi vengono in mente:
1) Scelgo le canzoni della sveglia in base al livello di volume della traccia. La mia preferita per alzarmi è "Final Masquerade" dei LP ma, nonostante faccia per poco tremare il telefono, a volte non mi sveglia neanche quella.
2) La notte sogno spesso di fare shopping o ripenso alle mie giornate come se fossero scene di un film con me che faccio da narratore esterno con una voce profonda.
3) Mi chiedo spesso se determinate persone che ho perso di vista negli anni mi pensino di tanto in tanto.
4) Ad inizio anno ho deciso di creare uno schema con dei quadrati, uno per ogni giorno, da colorare in base a quanto fossi soddisfatto della giornata in nero, rosso, giallo o verde. Ho abbandonato il progetto un po' per dimenticanza, un po' perché mi rattristava vedere molti rossi.
5) Ho paura a fare il primo passo se amo una persona ma tendo sempre a farlo capire chiaramente. Al contrario, ho difficoltà a cogliere i segnali di chi prova qualcosa per me. Ad esempio, tempo fa un'amica mi si era avvicinata e parlando ad un certo punto mi disse: "Dovresti scioglierti. Ad esempio nel nostro gruppo c'è G. È una bella ragazza, no? Perché non ci provi con lei?". Ho realizzato due anni dopo, ripensandoci, che quella discussione serviva proprio a dirmi che G mi voleva, DUE ANNI
6) Al liceo un gruppo di amici, per scherzare, mi invitò a giocare con loro a calcio sapendo che ero scarsissimo. Ad un certo punto tutti decisero di bloccarsi, pure il portiere, e mi dissero: "Dai, mo fai goal". Mi avvicinai alla porta e preso dall'agitazione calciai male mandando la palla fuori 😂
Se volete, @contoigiorni @unassassinofischiettava @piattume @svolazzando @ilcoloredelmareintempesta @lasestaoradopomezzogiorno-blog @ilguardianodelfaro @preveggenza @iragazzidel99
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merrowloghain · 3 years
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14.02.77 Stamberga Strillante - Hogsmeade
«Tu, uno come lui, non te lo meriti.» è gelido il tono, ed è palese a chi dei due si stia riferendo, dal momento in cui le iridi gli raggiungono al massimo i calcagni, a fissare il pantalone verde bottiglia, con una sensazione d`umiliazione che si fa via via largo sul volto che tiene basso. Stringe la bacchetta, ma non l`alza, nè la punta, semplicemente rimane là, lungo il fianco coperto dalla gonna a tubino che le arriva alle ginocchia. Torna a fissare Tristan quindi, scuotendo il capo ed allargando soltanto il braccio sinistro «Spero tu non debba mai sentirti come mi sono sentita io, tutti questi anni.» ne cerca lo sguardo per quel breve tempo in cui parla «Non credo ne valga la pena.» la mancina che ricade contro il fianco, inerte. Un piccolo cenno del capo e del mento, ad indicare a Delation la direzione intrapresa da Xavier. Hanno finito lì, no? Va pure. In un copione visto mille volte.
T: « ti ammazzo » che ha meno odio di quanto forse sperava. E poi sono loro, o almeno faccia a faccia, quella del serpeverde ancora segnato da un fastidio che ci mette qualche istante a sciogliersi, e a tornare ad una facciata d’apparenza che però, ovviamente le parole di lei, mandano in frantumi. E lo sa che non è a lui che si riferiscono e per questo, sospira, ampio e stanco, socchiudendo gli occhi all’incapacità di molti di chiudere la bocca una dannata volta. Attende quindi, senza neppure voltarsi di capire ciò che accadrà ora, lo sguardo fisso sul catalizzatore della Grifondoro che rimane basso per ora. E così rimane il suo sguardo per un lungo momento, che impiega umettandosi le labbra, concedendosi un ennesimo sospiro. « Immagino che io la veda in maniera differente. » Per lui ne vale la pena. E seppure parli con calma, lo fa con decisione, quella che al gesto di lei gli fa voltare il capo, per cercare l’ipotetica figura del Prefetto. E tutto dipende da cosa troverà alle sue spalle, la decisione su quanto fare infine.
X: Il ‘ti ammazzo’ sibilato che viene semplicemente incassato consapevole che, in ogni caso, quel ‘ti ammazzo’ sarà un qualcosa che verrà posticipato al dopo. Rimane per lunghissimi istanti fermo in quella posizione, il petto che si gonfia e un grosso sospiro che viene emesso prima di fare un passetto indietro, spostare le iridi chiare su Tristan raggiungendo il suo volto, la sua espressione, raggiungendo il suo fastidio prima di arrivare all’ampia stanchezza che ne seguono le parole che, ancora, sono pronunciate però alla sua schiena. A differenza di prima, però, quelle parole arrivano al prefetto nonché indiretto interessato. Gelido il tono di lei, altrettanto gelida la propria uscita « Tu non sai niente. » seccato persino nel doverglielo dire, mentre sceglie solamente di voltarsi con una spalla, seppur lo sguardo non faccia altro che finire nei riguardi di Merrow, lì verso il suo volto. « Ah sì? » sbuffando apparentemente divertito. « E dillo allora, Merrow » senza problemi nel chiamarla per nome « Come ti sei sentita? » inclinando il capo ora, voltandosi appena, non frontalmente a lei, ma principalmente verso Tristan. « Diglielo anche a lui finché ci sei. » tanto ormai, siamo qui no. Se tanto vuoi parlare adesso, parliamo. Ma è quando sente il sospiro di lui che si appresta a portare una mano in avanti, come se lo volesse bloccare prima che possa dire qualcosa « Lascia stare, Tris. » che poi nel mentre quelle parole arrivano e lui non fa altro che rimanere con le iridi inchiodate su di lui nel sentirle. Scuotendo il capo e corrugando le sopracciglia, in una piccola smorfietta che arriva lì al centro di queste, prima di abbandonarla al nulla ed emettere un altro sospiro, stanco. Gli occhi si abbassano, finiscono sul terreno e poi di nuovo in direzione di lei.
Quella scena dei due che si fermano, si bisbigliano cose, non fa altro che rendere le sue parole successive più amare, più tristi, e più cariche di sentimento di quanto forse avesse previsto. Perchè se uno è anaffettivo, l`altro non sa gestire bene i sentimenti, lei non sa imbrigliarli, finendo in una magmatica eruzione ogni volta. Anche se è cambiata, anche se è cresciuta e non urla più, non picchia più, non vuole più fare del male ad ogni minima avvisaglia di dolore che sente per causa altrui. Come quello che Tristan le provoca con quell`unica frase, a farle abbassare appena lo sguardo in un moto di tristezza che racconta molto più di quanto le sue parole possano mai fare. Non basta una biblioteca intera, per poter rispondere a quella situazione, ma è il "Tu non sai niente" di Xavier che sembra alzare la fiamma sotto il calderone, facendole serrare gli occhi con forza, proprio mentre lui torna a guardarla «No. Tu non sai niente, Xavier.» fiele, puro e velenoso, in un rancore che ha troppa emozione dietro per poter risultare asettico e tagliente, finendo per essere caustico, corrosivo e sputato fuori a macchia su tutto ciò che viene dopo. Vuoi giocare, Gutierrez? Giochiamo, allora «Vuoi che lo racconti a lui o che lo spieghi a te? Perchè mi pare che non ci sia una sola cosa che tu abbia capito di me, in tutti questi anni.» astio, vivido e salino «Eppure c`ero. Anche quando non mi volevi, anche quando non volevi nessuno e ne avevi un bisogno disperato.» Tu. Bisogno. «Ti diverti a torturarmi da anni sai perchè? Perchè sai che te lo lascio fare, che ti concedo tutto, persino questo. » scuote il capo lentamente, l`espressione che si contrae in un disgusto pieno, sorvolando su qualcunque altra cosa possano dire loro, per concludere con un «Sei riuscito a perdere l`unica persona che teneva a te più di se stessa.» sorriso sprezzante e storto, prima d`abbassare lo sguardo «Non te ne frega un c*zzo, esattamente come non me ne fregava a me di quello che facevi nei miei confronti. Perchè pensavo ne valesse la pena. Che ne valessi la pena.» lo sguardo che si ferma sulle scarpe altrui «Ti è sempre importato solo di una persona, in questo castello.» prova a dire di no, Xavier. La mascella si serra, e gli occhi che s`alzano alla ricerca del volto di Tristan «Mi dispiace.» a lei. Per te. Per lei. Per tutto.
T: Non si è mosso lo sguardo, ancora sul profilo offerto, le iridi bluastre che infine incrociano quelle del Prefetto, dopo quei momenti immobilità che per qualche motivo finisce per eguagliare, quasi trascinato nella bolla di tensione dell’altro. Lievemente confuso, incerto e alla ricerca di una risposta che sembra non trovare sul suo volto, emozioni che s’impegna a cancellare quando è Merrow a spezzare quel momento, e a dare il via a ciò che l’inglese in qualche modo s’aspettava sin dall’inizio. La rabbia di due caratteri che prendon fuoco facilmente. Ma non si aspettava quelle parole, quel scaricare da parte di Xavier la responsabilità su Merrow, darle in qualche modo la possibilità di gestire il gioco. Ed è sul primo che centra il suo sguardo, cercando di trovare l’ennesima spiegazione a ciò che sembra sfuggirgli, a qualcosa che non riesce a categorizzare, fino a che Merrow prende a parlare, e lui si lasci assorbire dalle parole di lei. E forse, in quelle parole trova più di quanto forse entrambi vorrebbero, quella sua apparenza algida che sembra volersi imporre che non riesce a celare del tutto quei brevi e consci lampi di certezza che in alcune occasioni gli colorano lo sguardo, prima quando lei ammette di concedergli ormai tutto da tempo, lei che ci teneva più di ogni altro e poi, quando alla fine, è su Xavier che si concentra. Ed è solo allora, dopo un momento, che stacca lo sguardo da lei, lentamente, deglutendo, cercando quello del Prefetto, cercando qualcosa che ora sa di dover cercare, per quanto un dubbio sembra rimanere, e si fa largo sui lineamenti neutri quando torna a guardare Merrow, ora voltandosi più in fretta verso di lei. Ed è una tacita richiesta la sua, quella di una conferma che necessita solo come tale e che forse neanche serve, quel ‘mi dispiace’ che interpreta in mille modi diversi e forse molti errati, ma ci penserà dopo. Ora vuole sapere, e poco altro. Ha già detto la sua, se finirà per rimangiarsi la parola non lo farà lì, per quanto gli altri sanno, per lui ne vale la pena.
X: Vuole giocare. E avrebbe giocato, diversamente, se qualcuno glielo avesse concesso. Non con i sentimenti. Non con quell’animo crudele che lo caratterizza. E quell’invito a parlare, intimandola a farlo è solo un qualcosa che lui stesso si aspettava avrebbe fatto. Che avrebbe sbottato. Che avrebbe rilasciato una rabbia che sapeva potesse essere dentro di lei. Che non poteva non esistere. Che doveva essere per forza di cose così. Perché non ha mai creduto, in questi giorni, all’indifferenza. Come avrebbe potuto. Non ha nemmeno bisogno di rispondere a quella domanda/retorica, perché lei comunque non gli lascia il tempo di farlo e, anche se fosse, non avrebbe un senso. E’ lento il capo che viene rivolto verso di lei, seppur mai con tutto il corpo, perché questo continua a rimanere direzionato verso Tristan e ancora leggermente incurvato in quella direzione che stava intraprendendo, ma ciò non toglie che le iridi azzurrine sono lì dirette al volto di lei. E quel che fa è ascoltare. Rimanere in totale ascolto di piccole conferme, di cose che forse non aveva mai raggiunto forse proprio per il fatto che non fossero mai state capite o, volutamente, mai cercate di afferrare. Si diverte a torturarla? E’ quello il motivo? Il disgusto di lei viene catturato, il sorriso sprezzante, il ribrezzo nei suoi riguardi. Coglie piccole sfumature che probabilmente non avrebbe nemmeno creduto di vederle sul suo volto, non per lui almeno. Ma non c’è nulla che possa scalfirlo, in realtà. Lui rimane fermo, impressionabile, con il mento alto, lo sguardo fisso come se si fosse incantato su di lei e stesse facendo di tutto per controllarsi. Immobile, senza nemmeno un gesto, una reazione, un tic nervoso, un sopracciglio che si alza, occhi spostati, dita che si muovono. Nulla. Il totale niente. Si concede solo il normale respiro che alza e abbassa la toracica visibilmente. In tutto ciò la coda dell’occhio non può far altro che tenere d’occhio le reazioni di Tristan. Che sia, in realtà, quello sguardo chiaro che arriva su di lui e che non ricambia per mantenerlo su Merrow o in quella tacita richiesta di qualcosa proprio alla stessa Grifondoro, prima di osservare il cambio di posizione degli occhi di lei a raggiungere proprio la figura di Tristan ed irrompere con un « Octavia. » sì, lei. L’unica persona di cui gli è sempre importato in questo castello. L’unica che se n’è andata. Da lui. Che l’ha lasciato solo in mezzo al m*rda di questo castello. L’unica che era in grado di saper giocare con e insieme a lui. Che sapeva distinguere amicizia da patti. Ma che sapeva sempre dove tornare. Perché in quel caso non era lui che doveva arrendersi, ma era sempre lei a farlo. « Di cosa ti dispiaci, Merrow? » inclinando il capo lentamente, facendo un altro passetto all’indietro, aspettando che ci sia quella risposta e solamente al termine, riportare lo sguardo su Tristan. Un sospiro, una piccola mossa di quella direzione che voleva intraprendere prima, prima di esser bloccato. Abbassa il capo, gli lascia vedere il profilo seppur le iridi andrebbero comunque a cercarlo, mentre un sussurro risulterebbe quasi come un sibilo « Tu vieni o resti? » qui con lei? Riproponendoglielo lui, ora, in una maniera differente rispetto a quella precedente della Grifondoro. Aspettando lì la risposta e solo in qual caso muoversi di conseguenza.
Dopo le sue parole, solo silenzio, per lunghi e pesanti attimi. Gli occhi che sono sempre e solo per Tristan, mentre a Xavier rivolge solo sguardi sghembi all`altezza massima delle sue ginocchia, finendo per sbottare in qualcosa che ha lo strano effetto di spezzare una sorta di cupola che si era creata: d`omertà, di cose non dette, di parole taciute ed emozioni troppo soppresse per non esplodere in qualche maniera. E lo sente, pensante, lo sguardo di Xavier su di sè, totalmente indifferente, come sempre. Lei, che come sempre s`abbatte contro di lui come fa un maremoto con un vascello in pieno oceano. Il pugno sinistro si serra chiuso, in un gesto che vuol frenare se stessa, che cerca di ricordarle che ora basta, che è finita, e che non ha davvero più niente da aggiungere. Le conferme che Tristan cerca non arrivano da lei, nè dall`altro Serpeverde, perchè sono forse troppo impegnati a continuare in qualche strana maniera a fronteggiarsi. Ad ostacolarsi. A portare rancore ed indifferenza perchè in fondo, è forse l`unica cosa che hanno di sincero da offrirsi l`un l`altra. Il nome di Octavia. Uno stringersi di labbra da parte della Loghain, ed un breve contrarsi d`espressione alla domanda di lui finale, che la vede abbassare lo sguardo un paio di secondi, prima d`alzarlo lentamente verso il viso di Tristan. Tutto si sospende, ancora ed ancora, come se il tempo tra loro tre si fermasse e riaccellerasse secondo regole che sfidano la logica. Lo guarda, ed in quegli occhi affusolati c`è talmente tanto di non detto che s`agita e si confonde, che è quasi con sorpresa ma decisione, che schiude le labbra scure per far uscire solo con un filo di voce «Ti voglio bene, Tris.» con lo spirito di chi ha appena segnato una condanna personalissima. Non attenderebbe altro, voltando le spalle ad entrambe facendo appena roteare il lembo inferiore del mantello, allontanandosi, bacchetta ancora stretta nella destra, il più velocemente possibile da lì. Passo svelto che si tramuta presto in corsa, con i capelli che si muovono nell`aria fredda di Febbraio. Bel San Valentino del cazzo.
T: E quel nome poi, arriva dalle labbra di chi non si aspettava, lo sguardo che si cristallizza sul volto di Merrow, nonostante tutto. E sembra tirar le somme, di conversazioni a cui ha dato troppa poca importanza, frasi confuse da una memoria instabile e minacce inavverate. E lo fa anche con quanto, nonostante tutto non viene detto, ma lasciato in sospeso, pronto per essere colto. E diventa più chiaro, il suo sguardo, come la consapevolezza di quanto non aveva capito, di quando dietro le parole e i gesti che ha compiuto, l’altro ha rivisto ciò che è già successo. Non cerca lo sguardo di Xavier, ancora perso in quel susseguirsi di pensieri che lo vede rimettere insieme pezzi che non pensava potessero combaciare in quel modo, pensieri che per un attimo sembrano estraniarlo da lì, da loro, dalle parole che si rivolgono, ma che hanno il potere di riportarlo al presente. Alla consapevolezza di quanto fosse profondo il rapporto fra quei due che ora si danno battaglia, e di come non se ne sia mai effettivamente reso conto. E forse, nelle parole di lei, si rende conto di quanto sia profondo il loro in qualche modo, un respiro più ampio degli altri che gli gonfia il petto, quasi potesse lenire la sensazione d’oppressione dovuta a quelle parole. Perché sa cosa significano, perché percepisce la rinuncia in loro e sa che, anche volendo, ora non sarebbe in grado di risponderle. E sa cosa significherà per lei, ancora una volta. Perché è tutto troppo. Anche quella domanda, posta da Xavier in un sussurro che quasi gli sfugge. E a cui non risposte, verso il quale neppure si volta. Annuisce e basta. Lasciando in sospeso, forse quel che intende, lo sguardo ancora fisso su Merrow, su quelle scuse che in qualche modo sente di doverle porgere ma che gli restano bloccate in gola e in fondo allo sguardo che gli rivolge, per l’ultima volta, prima di fare un passo indietro, mettendo forse in chiaro che parte - ancora una volta - ha scelto.
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