“Sarò trasformato in una parola”: riscopriamo Nichita Stanescu, il poeta che mangiava le libellule, usava la spada e il verbo, in battaglie senza tempo, e fu candidato al Nobel
Fu come un clangore, questa poesia piena di elmi e di sauri, di visioni medioevali e di astrali, stralunate astrazioni, di sangue e di verbo. Nichita Stanescu, che quest’anno compirebbe 85 anni – non fosse morto, troppo giovane, a 50 anni, nel 1983 – è tra i grandi poeti in lingua rumena di sempre, lo dice anche la Treccani: “la sua opera ha segnato un momento di svolta nel panorama letterario degli anni Sessanta, imponendo uno stile e un linguaggio che si allontanano in modo deciso dai canoni estetici della poesia impegnata in voga nell’immediato dopoguerra”. La sua opera è raccolta, in Italia, in un volume ormai irreperibile, La guerra delle parole, a cura di Fulvio Del Fabbro, edito nel 1999 da Le Lettere, nella bella collana poetica ‘Il Nuovo Melograno’. Esordio nel 1960, con Il senso dell’amore, riconoscimenti in tutta Europa, compresa una nomination al Nobel per la letteratura nel 1979, Stanescu “due mesi prima della sua morte, davanti a una platea di studenti, dirà: ‘Se mai morirò, sono sicuro che non sarò cibo per i vermi, poiché io sarò trasformato in parola’” (Del Fabbro). Le sue poesie, dai titoli impareggiabili (Raid nell’interno delle pietre; Alcune generalità sulla velocità; La lotta di Giacobbe con l’angelo ovvero dell’idea di ‘tu’; Il freddo, ovvero la seconda confessione del cattivo sognatore), si stagliano, spesso, come iscrizioni d’oro nel senza tempo.
***
Una cavalcata all’alba
Il silenzio urta contro i tronchi, vi si interseca,
si fa lontananza, si fa sabbia.
Ho rivolto verso il sole il mio unico volto,
le mie spalle strappano foglie nella corsa.
Tagliando il campo, su due zampe
il mio cavallo si erge sull’argilla, schiumante.
Ave, mi volto verso di te. Ave!
Il sole irrompe nel mondo gridando.
Il sole balza dalle cose, gridando
ne muove i contorni sordi e solenni.
La mia anima lo accoglie, ave!
Il mio cavallo si erge su due zampe.
La mia criniera bionda arde nel vento.
*
Il mangiatore di libellule
Mangio le libellule perché sono verdi
e hanno gli occhi neri,
perché hanno due paia di ali
trasparenti
perché volano senza fare rumore
perché non so chi le abbia fatte e come mai
le abbia fatte
perché sono belle e soavi,
perché non so come mai siano belle e soavi;
perché non parlano e perché
non sono convinto che non parlino.
Mangio le libellule perché non mi piace
il loro sapore
perché sono velenose e
perché non mi fanno bene.
Mangio le libellule perché non le capisco,
le mangio perché sono loro contemporaneo
le mangio perché ho provato a mangiare
prima persino le mie mani
ed erano infinitamente più disgustose,
le mangio perché ho provato
a mangiarmi la lingua
la mia lingua di carne
e spaventato ho visto
che essa aveva abbandonato le sue parole
verdastre, dagli occhi neri,
lontano da me, nella fame.
*
Nodo 6
Mi ricordo, ero caduto da cavallo,
e stavo nell’erba, sanguinante,
come un corpo ovale
percorso dalle formiche.
Il mio dolore era un principato
un paese putrido, muto,
quello che era stato il mio occhio era un palazzo,
il mio cuore, un sole nero.
Mi ricordo, ero caduto da cavallo
quando tu hai detto di me
che mi farai rinascere di nuovo regale,
e fra dolori divini –
e mi darai di nuovo la stessa stella
e lo stesso cavallo, di nuovo,
di nuovo mi farai montare in sella,
facendomi parola, eco.
*
Segno 12
Lei era divenuta pian piano parola,
fili di anima nel vento,
delfino negli artigli delle mie ciglia,
pietra che disegna anelli nell’acqua,
stella dentro il mio ginocchio,
cielo dentro la mia spalla,
io dentro il mio io.
Nichita Stanescu
(trad it. Flavio Del Fabbro e Alessia Tondini)
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1 for the Hyper3 fam!
1. Who are they closest to? How did they meet and what do they like to do together?
There is a set of characters who are the closest to each of the Hyper3 fam members. I kinda made lil doodles of that here.
Lilac has Desmond, Robbie has Anais, Paul has Bonsai King, Alex has Biri and Flavio has Daniel.
I won't make a long explanation for each of them cause I'd be here all day-
Inside the Hyper3 fam though, Flavio and Robbie are the closest. They basically decide to start a business together, you gotta have a lot of trust to do that. After the end of the story they're still best friends
There's also Paul and Lilac who are the closest to one another. They have a very healthy father and daughter relationship. Of course they have their ups and downs, but their bond is basically unbreakable.
Alexandra... Yeah.
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10 for the hyperbabies 🥺 👉👈
10. Favorite place? Do they go there often?
I guess Robbie's favorite place is the old warehouse where he keeps all his music equipment. It's a perfect hideout and ideal for guitar practice.
Not really a place but... A whole planet? Alexandra grew up in Mars, that's where she was raised. She misses living there. She and Robbie would go to her hometown in the holidays when he was younger.
Paul has travelled all around the world. His favorite trip was one to Antarctica, where he went to see the Northern Lights. He is not at all used to the cold and he is never going there again. Aurora Borealis was great, but no thanks!
I think Lilac likes to visit Desmond's castle the most. Its walls and hallways are full of magic.
Flavio used to love going to the mall to meet with friends and buy new clothes. Shame he can't go there much anymore.
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17 for the Hyperfam? :0
17. Do they consider themselves to be romantic? Why or why not?
Flavio is a man full of ego, of course he would. Whether he is or not is another story
Robbie doesn't consider himself romantic at all. He is self aware of his social awkwardness
Alex and Lilac? ... Not really a priority.
Paul didn't really think of himself as romantic in the past, but now he'd say he's pretty good at it. He's learned from the best.
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