Tumgik
#lasciare a metà
ragazzoarcano · 2 months
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“Forse non finiamo all'inferno per quello che facciamo. Forse finiamo all'inferno per quello che non facciamo. Per le cose che lasciamo a metà.”
— Chuck Palahniuk
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cuoreinsaziabile · 9 months
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der-papero · 24 days
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Cosa è il nazismo
Più volte ho scritto post sul mio ex-padrone di casa, sostenitore (se non attivista) di quella ideologia, visto il gran numero di reperti trovati dopo aver acquistato l'immobile, però oggi vi mostro un modo che aveva, tutto suo, di odiare il prossimo.
Perché di fondo questo è, il problema dei nazisti e simil- (tipo i fasci) non è tanto l'odio verso gli altri esseri umani, dal mio punto di vista quello è un diritto della persona, bensì il fatto che loro ci tengono a fartelo sapere che gli stai sul cazzo (il 99.9% delle volte in forma violenta), te lo devono dire, è più forte di loro, e vogliono assicurarsi che tu abbia capito che gli stai sul cazzo, altrimenti non ci dormono la notte, diventa un odio a metà.
Il nostro eroe esercitava questo odio in tanti modi (chiamava la Polizei ad ogni ora per denunciare il vicino se faceva una scorreggia in bagno e si sentiva, alzava barricate, litigava con chiunque del vicinato, parlava male dei vicini in giro per il paese, e altre robe carine), ma uno di questi mezzi me l'ha lasciato purtroppo in eredità, e solo dopo anni sono arrivato quasi al punto di vedere il problema risolto.
Vedete questo giardino?
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Ne ho due, uno è quello della foto, un altro è più piccolo all'entrata della casa. Oggi ci sono due bellissime siepi di lauro, più un'altra pianta in fondo che non so bene cosa sia e non si vede benissimo dalla foto (ma è favolosa, perché potete entrarci letteralmente dentro e lasciare che vi abbracci 🥰), ma prima entrambi i lati e davanti erano disseminati di questa bestia, i cui due ultimi esemplari sto sradicando oggi:
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Per darvi un'idea, ogni "spina padre" è lunga due dita, e poi su ogni spina ci sono tanti piccoli aculei, e hai voglia ad usare protezioni, prima o poi ti fai male (infatti anche oggi ha chiesto il suo tributo di sangue).
E lui così dichiarava il suo odio verso i due confinanti, questa pianta cresceva, inevitalmente finiva anche sul loro terreno, e ogni volta che provavano a tagliarla puntualmente si facevano male (che poi ogni puntura, io non so che cazzo c'è sulla punta, ma lascia un fastidio/dolore che dura un paio di giorni).
Oggi, mentre il vicino mi guardava sradicare la prima delle due, ha esclamato "eh, erano proprio dei simpaticoni i nostri ex-vicini, due amabili vecchietti!".
Ma poi alla fine si combatte così il nazismo, con tanta pazienza e dedizione, sradicando piante urticanti una ad una e piantandone di nuove, magari di quelle che ti abbracciano mentre ti prendi cura di loro.
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Cari affezionati tumblerini siamo ormai oltre la metà di settembre e visto che non c'è due senza tre ho deciso di creare anche per quest'anno il mio PHOTOBER, modificandolo un po' per renderlo più semplice e meno stressante.
Il tema scelto sono le vibrazioni positive (good vibes) quindi per il mese di ottobre ogni settimana invito chi vorrà partecipare a scattare da un minimo di 3 ad un massimo di 5 foto che vi trasmettono vibrazioni positive, così da riportare un po' di pensieri positivi in una società che vive nel grigio della monotonia e della depressione.
Se vorrete (è facoltativo) potete aggiungere una didascalia alle foto per condividere con il popolo di Tumblr cosa vi trasmette quella foto o per quale motivo l'avete scattata.
Le settimane da considerare sono :
2-8
9-15
16-22
23-29
Negli ultimi due giorni (30-31) sceglierò il miglior scatto inviato/pubblicato da ogni partecipante raggruppandolo in un unico collage per celebrare la fine del mese tutti insieme!
Per iscriversi basta lasciare un commento sotto a questo post con il nickname che si vuole utilizzare per partecipare (può essere il proprio nickname di Tumblr o un altro a propria scelta)
Le modalità di pubblicazione restano le stesse delle scorse edizioni. Pertanto a vostra discrezionalità potete scegliere una delle seguenti modalità:
Inviare in chat privata a @persa-tra-i-miei-pensieri le foto e provvederò io a pubblicarle sul mio blog taggando chi l'ha scattate
Pubblicare sul proprio blog le foto taggando @persa-tra-i-miei-pensieri con #photober
Unica regola da rispettare che sembra banale ma non lo è: NON si accettano foto prese dal web, le foto devono essere state scattate dal partecipante, non importa se realmente nel mese di ottobre ed è indifferente la qualità dello scatto che può essere realizzato con macchina fotografica, cellulare o qualsiasi altro dispositivo.
Come al solito ci si può iscrivere in qualsiasi momento purché entro il 23 ottobre.
Se non si riescono a realizzare tutti gli scatti non è un problema perché l'unico obiettivo dei miei Photober è quello di divertirsi e mettersi alla prova senza alcuna pressione.
Vi aspetto numerosi nei commenti e buon PhoTober a tutti! 🍁☺️🍂📸
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wutternach · 6 months
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amour de l'après-midi
Oggi mi occupo di te. Quante volte lo ho voluto fare senza potertelo dire, quante volte ho sentito il desiderio di farti ascoltare la mia voce nel silenzio delle pareti nascoste dalle librerie di legno chiaro. Ascoltare, questo devi fare, sentire entrare nella testa le parole. Chiudere gli occhi e lasciare che io solo possa vedere la luce del sole del tardo pomeriggio entrare dalle tapparelle a metà. La polvere che si muove lenta, le mani che si occupano della tua pelle calda.
Oggi mi occupo dei tuoi pensieri, li prendo tra le dita e li muovo lenti, confondendoli, accarezzandoli, trasformandoli da sacri a profani, da disillusi a speranzosi. Oggi le mie mani ti prendono la carne, te la rendono morbida, te la rendono cambiata. Con il tempo che ci vuole a vivere il piacere, a farlo entrare dalla schiena, a farlo passare nelle scapole, sentirlo sfiorare il collo. Il tuo collo da scoprire, il tuo collo da annusare, da sfiorare con le dita e accompagnare con le mani aperte.
Senti il calore sui palmi, senti il calore negli occhi. Oggi lascia fare, lasciati fare, lasciati amare, lasciati toccare, lasciati baciare, lasciati accarezzare, lasciati prendere, lasciati andare. Oggi lascia le mie mani sui tuoi fianchi sinuosi, sui tuoi spigoli scoperti, lascia la tua pelle davanti ai miei occhi, preda del mio desiderio, oggetto delle mie dita. Lascia che il mio piacere di dare diventi il mio piacere di dire, che il tuo godere del desiderio diventi piacere delle parole ascoltate. Con cura, con delicatezza, con sfrontatezza. Oggi ti parlo dei segreti che ho custodito nella mia mente, ti confesso pensieri irrealizzati e sempre più forti, mentre ti scopro la pelle ambrata. Oggi ti dico tutti i miei veri desideri su di te, sulla tua bocca, sul tuo seno che ogni giorno è più bello, sui tuoi capezzoli che diventano ogni ora più invitanti. Oggi ti parlo della mia voglia con le mani ferme sul tuo culo nudo, così senti nelle orecchie e senti nella pelle. Oggi ti lecco la schiena e ti parlo di noi, dei giorni passati e di quelli futuri, delle idee più segrete, delle volte che mi hai fatto godere, delle volte in cui ti ho fatta godere, delle mille volte in cui ti farò godere solo entrandoti nei pensieri, nei momenti più improbabili. Senti la mia bocca come si occupa della tua tranquillità? Senti la mia lingua che ti lecca i brividi, che ti succhia le scapole? Pensa tutti i momenti in cui avresti voluto essere nuda davanti a me, esibire il tuo corpo erotico al mio sguardo estatico. Ricorda tutte le volte in cui hai voluto osare, in cui hai voluto superare il limite per vivere l’orgasmo che ti prende la testa, prima che il corpo. Ripensa ai giochi proibiti, voluti, preparati, dimenticati e poi vissuti, alle mani che hai desiderato addosso, tra le gambe, sulla fica, nella bocca aperta, con gli occhi fissi nei tuoi. Mani di un altro, mani di un’altra. Vivi le mie carezze che diventano strette, le mie mani dolci che diventano forti. Senti il piacere del sentirsi toccata, esplorata, avvinghiata. Girati, esponiti, apri il tuo desiderio segreto alle mie labbra. Fatti leccare la pelle, il calore, l’odore, fatti annusare il sapore, fammi succhiare il bisogno di sentirti amata, presa, desiderata, voluta come se fossi l’unica cosa al mondo, come se fossi la più attraente, desiderabile, invitante, eccitante, arrapante persona che c’è. Fammi prendere quello che sei per me, oggi, fattelo sentire addosso, piena di un desiderio senza confini, senza paure, senza freni. Riempi le mie mani, la mia bocca, le mie labbra, regalami tutta la tua passione.  E io ti farò sentire l’amore sotto la pelle.
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junjourt · 4 months
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Mimmo: un bel personaggio, ma con troppe scopiazzature
A differenza del sentire comune, sapevo fin dall'inizio che io non avrei odiato Mimmo, perché già basandomi sulle sue comparse nella prima stagione avevo intuito del potenziale e Domenico Cuomo è troppo bravo.
Ma questo potenziale è stato davvero sfruttato?
La sua trama è stata costruita abbastanza bene, sicuramente meglio di molte altre. È un personaggio sfaccettato che, nonostante l'inclinazione alla violenza dovuta al suo background, sa essere anche dolce e divertente. La firma di Domenico ha dato, inoltre, quel tocco in più. Ma i problemi sono tanti.
Partiamo dalla forzatura di trama: nella prima stagione è stato detto esplicitamente che Mimmo, a Nisida, era stato condannato al carcere e non c'era la possibilità di avere uno sconto di pena. Nella nuova stagione, però, lo ritroviamo improvvisamente a Rebibbia e in semilibertà. Quando è successo? Come? Non ci è stato spiegato in alcun modo, forse perché una spiegazione non c'è proprio. Si vocifera di un suo ritorno nella terza stagione che mi chiedo come giustificheranno, visto ciò che comporta un programma di protezione testimoni.
Il legame con Mare Fuori: dai numerosi riferimenti e paragoni fatti dal pubblico e dai giornali è diventato evidente che questo personaggio, il suo prestavolto e la sua trama criminale volessero richiamare questa serie nella speranza di portare un pubblico ancora più numeroso. Una mossa che si inserisce nella generale ossessione di paragonare qualunque prodotto Rai rivolto a un pubblico più giovane a Mare Fuori. Ma preferire forzare tale paragone al creare una storia coerente e di qualità non ha giovato (lo dimostrano le numerose critiche alla seconda stagione di Un professore).
Il rapporto con Simone: i Mimmone hanno conquistato una discreta parte di pubblico, soprattutto chi ha iniziato a vedere la serie per Domenico e chi non ha guardato la prima stagione. A me NON è piaciuta per niente, per diversi motivi: prescindendo da pareri personali, quale il fatto che per due anni ho sperato in uno sviluppo dei Simuel e il fatto che, per quanto Domenico e Nicolas siano attori eccezionali, non ho percepito alcuna chimica romantica tra di loro (tanto che, tolti baci e "dichiarazioni d'amore", mi sembravano fratellini), resta un problema che oserei definire oggettivo.
La storia dei Mimmone ha ripreso troppo le dinamiche e addirittura LE FRASI ("vengo con te") dei Simuel della prima stagione, come a volerli a tutti i costi sostuire in tutto e per tutto: Simone che si mette in mezzo a brutti giri per aiutare, l'altro che gli dice che dovrebbe stare lontano da certe situazioni perché è un bravo ragazzo, Simone che nasconde qualcosa per loro a casa propria, loro che vanno in moto insieme, 2 baci con il secondo seguito da un rapporto intimo (censurato) ecc. Anche la questione del fato che avrebbe fatto incontrare Mimmo e Simone (che poi quale fato, la forzatura di trama?) è una brutta copia del fato che ha fatto incontrare Manuel e Simone (Anita e Manuel che erano in ospedale il giorno in cui Jacopo è morto, il dinosauro di Jacopo che Dante regala al piccolo Manuel quello stesso giorno, tutta la storia della metà mancante con la scena di Manuel e Simone sulla tomba di Jacopo, che segna un passaggio di testimone).
Mimmo ha sostituito Manuel anche nelle dinamiche con Dante, che sì, ci sono sempre state ed era giusto che ci fossero ancora, ma non al punto da lasciare completamente da parte il rapporto tra Dante e Manuel, che nella s2 è stato quasi inesistente. Ciò, probabilmente, anche a prescindere da Mimmo, ma la trama è stata quella: Mimmo/Manuel si mette nei guai, Dante lo scopre, indaga e si rivolge a Er pantera. L'unica differenza è che Manuel si è rivolto a Dante di sua spontanea volontà, per Mimmo ci ha dovuto pensare Simone. Per il resto, però, anche qui la dinamica è stata uguale. Potevano creare un personaggio molto più autonomo e invece in tanti aspetti lo hanno reso molto legato al Manuel (e ai Simuel) della prima stagione. E la fetta di pubblico (quella di gran lunga più grande) che ha seguito la serie sin dall'inizio, si è appassionata a essa per Manuel e Simone e sperava di vedere l'evoluzione romantica del loro rapporto e una degna rappresentazione della bisessualità attraverso Manuel, quel pubblico che per due anni ha mantenuto vivo l'interesse sui social, si è visto ripropinare la stessa trama con uno dei personaggi cambiato e si è sentito profondamente preso in giro.
Forse lo scopo degli autori era proprio riproporre la trama che ha portato loro un grande successo pensando che bastasse cambiare uno dei personaggi? In parte sembrano esserci riusciti, ma è una parte minima. La storia era praticamente già scritta, bastava proseguire la linea dettata dalla prima stagione. Invece hanno preferito inserire un altro personaggio e dargli una trama simile a quella di Manuel quando Manuel era già lì.
Se comunque hanno deciso di mostrare una coppia omosessuale, che bisogno hanno avuto di andare a cercare un'altra persona quando Manuel era già lì e aveva delle potenzialità enormi e si sapeva che il pubblico non aspettava altro che vedere tali potenzialità espresse?
Dobbiamo ringraziare Domenico che è riuscito a dare un tocco diverso alla storia di Mimmo, perché altrimenti questa storia rischiava di essere un fallimento su tutti i fronti.
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janniksnr · 2 months
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io ci provo nella vita a essere una persona calma e paziente e gentile ma la gente che mi circonda evidentemente non mi vuole aiutare !!
sfogo sulla vicenda sotto perché non voglio rompere le balle sulla dash con i miei post chilometrici rip
giovedì propongo a delle mie amiche (3) di venire a cena a casa mia. ricevo come risposta da tutte un "ti faccio sapere", nello specifico una mi dice che dovrebbe vedersi con un'altra persona e mi aggiornerà. ieri una di loro mi dice che non ci sarà, mentre da parte delle altre due silenzio stampa. paziento fino alle 16.30 di oggi (per la cena avevo proposto di vederci verso le 19.30 (a gran premio finito perché ci sono pur sempre delle priorità eheh)) e poi, con un po di rodimento, scrivo dicendo che mi avrebbero potuta avvisare se la risposta all'invito era no invece di farmici arrivare per deduzione vista l'ora. tempo un minuto e ricevo subito la prima accusa di voler fare polemica (!!) dall'amica che doveva forse vedersi con un'altra perché lei cito testualmente aveva saputo proprio alle 16.31 che non si sarebbe vista e a breve mi avrebbe avvisata che per la cena ci stava. ora, con tutta la calma del mondo, trovo poco carino avvisare una persona che si deve anche organizzare appunto per la cena , con così poco preavviso come trovo poco carino lasciarmi appesa per parte del pomeriggio non dandomi eventualmente la possibilità di organizzare altro per il sabato (non avrei comunque fatto niente e me ne sarei stata a casa ma è principio !!). a questo punto io rispondo che giovedì mi avrebbe potuta avvisare che sarebbe rimasta in dubbio sulla sua presenza fino all'ultimo perché non ho la palla di vetro e se non ricevo notizie penso che si sia scordata di avvisarmi (tralascio il fatto che con tutto il bene non è che posso stare ad aspettare che finisci di organizzarti con gli altri e poi siccome altri ti danno buca allora vieni a cena ma vabbè). a ciò mi viene detto "vabbè io potevo anche dirtelo però anche tu potevi richiedere conferma" SCUSA ?!?!?!!!??? cioè ti invito giovedì per sabato e pretendi che ne so che venerdì stia di nuovo li a dire "ma quindi ci sei? 👉🏻🥺👈🏻" quando tu mi hai detto che mi avresti aggiornata?? l'impegno lo hai tu, sei tu che non sai se ci sarai, ma sono io che ogni giorno devo chiederti se hai una risposta. ma poi posso capire se tipo faccio l'invito il lunedì per il sabato e allora a metà settimana posso chiedere di nuova una conferma ma da giovedì a sabato c'è bisogno che ti ricordo di averti invitato a cena ma tutto bene ??????!! e poi mi viene detto "la prossima volta se sono in dubbio dirò subito di no" si esatto perché se non si è in grado di gestire gli impegni e si rischia di lasciare appesi gli altri è meglio dire di no o quantomeno non fare le vittime ma vabbè
io davvero ci provo a non fare la puntigliosa però a volte mi sembra proprio che siano cose base cioè essere in dubbio o avere altri impegni è super lecito però ecco venire a sentenziare sul fatto che avvisare alle 16.30 mi deve andare bene perché è il giusto preavviso o pretendere che dopo aver fatto un invito due giorni prima io stia tutti i giorni a chiedere conferma di una presenza mi sembra un po' assurdo poi ovviamente mi viene detto che sono pesante cerco la lite bla bla bla e alla fine i sensi di colpa li fanno venire a me
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i-am-a-polpetta · 10 months
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al lavoro ho ritrovato sul mio drive una cartella con gli screenshot fatti dal mio telefono nel duemilaventi/ventuno. C'erano lì riportate diverse immagini di miei post scritti in un momento in cui ero profondamente alla deriva, come corpo morto in mezzo al mare lasciato solo a se stesso in balìa delle onde, del vento e degli agenti atmosferici. mi sembra passata una vita intera. un'esistenza intera, cominciata, finita e poi re iniziata da capo. un essere umano maestro di equilibri instabili. instabili come il cielo di Milano di questa mattina che promette sole ma continua a ribadire pioggia insieme ad un'atmosfera velata da questo colore bianco sporco che ti cambia il colore degli occhi. eppure, in mezzo a questo appartamento fissando un soffitto che stavolta c'è ripenso al fatto che quella stessa persona che vomitava tutte le sere, che aveva la testa spaccata a metà, che soffriva, soffriva tanto sono sempre io.
apro l'archivio di Tumblr e leggo gli scritti di uno dei periodi più buii della mia intera esistenza a seguire cure pesantissime che non portano a nulla se non allo sfinimento fisico e morale.
adesso mi sento una persona, ho Imparato ad amare, a lasciar correre e sentirmi nel presente. certo la mia vita continua e continuerà a dipendere da farmaci che non mi facciano impazzire ma forse devo solo fare pace con tutto questo e accettare il compromesso di essere una persona difettosa.
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sofysta · 1 year
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I Giorni della Merla nascono da un mito "siciliano"
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Con l’inizio di gennaio, hanno avvio i giorni bui e freddi che seguono le feste di fine d’anno, che culmineranno al termine del mese con le famose giornate della Merla, tradizionalmente considerate le più rigide dell’anno.
La versione più comune della storia popolare (e moderna) del mito dei Giorni della Merla vuole che il mese di gennaio, che inizialmente aveva 28 giorni, facesse degli scherzi ad un merlo, che per non patire il freddo decise di non lasciare il nido per quei giorni. Così il malefico gennaio introdusse altri tre giorni, i cosiddetti “giorni della merla" (29, 30 e 31), per poter scatenare la sua ira contro il povero animale affamato. Il merlo così cercò riparo e cibo in un comignolo per quei giorni suppletivi, facendo variare il colore del suo piumaggio, che da bianco era diventato nerastro per via della cenere.
Questa versione però deriva come detto da una storia molto più antica, che proviene proprio dalla nostra regione.
Il mito di Proserpina, molto vivido in Sicilia per il culto presente nella provincia di Enna fino alla diffusione del Cristianesimo (l’ingresso agli Inferi era nei pressi del Lago di Pergusa), vuole che a seguito del patto matrimoniale che la dea ha avuto con suo marito Ade, lei potesse passare metà dell’anno con sua madre Demetra, divinità dell’agricoltura e della natura.
Demetra infatti possedeva un attaccamento materno molto forte nei confronti della figlia, che la spingeva a disperarsi e deprimersi quando ella era lontana da lei.
Le conseguenze di questa disperazione erano visibili a tutti. Demetra trascurava per il dolore così tanto i suoi compiti divini che l’inverno si diffondeva in tutto il globo, condannando chiunque alla fame e al deperimento. Proprio per aiutare la madre e scongiurare che questa condannasse il creato al gelo, Persefone con il permesso di suo marito aveva accettato il consiglio di Zeus di trasferirsi ogni anno per sei mesi da Demetra, favorendo così il rifiorire delle piante e l’innalzamento delle temperature.
Questo viaggio verso la casa materna era però preceduta dall’arrivo di un messaggero alato, che avvisava la madre dell’arrivo della figlia e che non aveva problemi di spostarsi né durante la brutta né durante la cattiva stagione: il merlo.
Se nei giorni in cui il merlo usciva dal nido per compiere il suo dovere le temperature erano miti, l’animale indicava che l'inverno sarebbe durato a lungo, perché Persefone l’anno precedente si era attardata nel ritornare nell’Ade e nel nuovo anno sarebbe giunta dopo da sua madre.
Se invece le giornate erano invece veramente molto fredde, l'inverno sarebbe stato breve, perché Demetra avrebbe preteso presto la figlia, essendo in scadenza i sei mesi di convivenza fra lei e suo marito.
Il merlo così, da animale privo di importanza e di significato, divenne così forse il più importante messaggero divino dopo Hermes e il popolo greco-romano confidava nel suo comportamento per comprendere o meno se la Primavera sarebbe stata bella e vicina.
Tale mito trarrebbe ovviamente origine da una naturale capacità della specie e di molti altri uccelli stanziali di percepire, nel periodo antecedente la stagione degli amori, i segnali dell’arrivo del bel tempo.
Dovendosi infatti preparare per la nidificazione, il loro orologio biologico si sarebbe adattato proprio per carpire questi segnali, in previsione del corteggiamento e dell’organizzazione generale che precede la messa al mondo dei pulcini.
Il culto di Demetra decadde con l’inizio del Medioevo, ma il rispetto che il folklore popolare poneva nei confronti di questi uccelli rimase, finché nacquero nuove storie e il merlo divenne il vero ed unico protagonista della vicenda, che si diffuse in tutta Italia a partire proprio dalla Sicilia.
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odioilvento · 1 year
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E sta arrivando, passando oggi per la tristezza.
Manca una settimana al cambio lavoro e oggi mi accorgo che alcune cose mi mancheranno.
Tutto molto di corsa, dimissioni con metà preavviso, quasi neanche il tempo di pensarci, esami, visita medica, divise, armadietto, una marea di firme, nuova caposala che già mi ha inserito nel gruppo WhatsApp. Ormai è tutto pronto, devo solo aspettare il primo maggio.
E ultimi turni nel mio reparto, colleghi che passano, entrano a salutarmi e mi dicono che ho fatto bene a cambiare, alcuni che mi abbracciano nonostante abbia lavorato con loro un solo turno e questo mi fa molto piacere e mi strabilia un po'.
Questo posto mi ha insegnato, oltre a fare questo tipo di lavoro che per me era totalmente nuovo, che lavorare con tanti colleghi è un casino. Come ti trovi bene con alcuni, ti trovi male con altri. Ed ho imparato che non si può piacere a tutti e che va benissimo così, anzi meglio così. E che rimango quella che comunque cerca di fare un turno scorrevole e piacevole con chiunque. Soprattutto per il bene dell'ospite.
Ed è quello che oggi mi fa più rattristare. Lasciare il rapporto che si crea con alcune persone che assisti. Come ieri pomeriggio, un signore ex dirigente Eni, che ha viaggiato per il mondo, piuttosto rigido e che la moglie ha viziato parecchio, che ha bisogno di assistenza fisicamente ma che con la testa è ancora presente, che mi guarda e mi dice: hai gli occhi buoni, oppure: ogni tanto mi ricordi mia figlia, ti... e non sa continuare, io allargo le braccia come in un abbraccio, senza parlare e lui mi dice: esatto, e mi prende il viso e mi dà un bacio sulla fronte. Questo so che mi mancherà, anche se magari troverò qualcosa di simile anche dove andrò.
E anche le risate. Una donna che l'ultimo mese ne ha avute di ogni, ha girato gli ospedali, viene da noi allettata. Spirito giovane, ci spiega il vero significato del 25 aprile, ci racconta che sul cellulare chatta con l'ex moroso di suo figlio gay ma a lui non lo dice perché è in Spagna a lavorare e non si parlano più, che ci fa vedere i video di bonazzi che invia al suo toyboy e sta aspettando la risposta. Un elenco di battute sulle tette grosse che deve vendere al miglior offerente. Una risata dietro l'altra. E so che anche questo mi mancherà.
E mi mancheranno anche i miei stati vegetativi, il loro silenzio, il suono delle pompe che sento ogni tanto nelle orecchie anche fuori dal reparto, riconoscere nel silenzio chi sta tossendo o capire come stanno solo dal colore del viso. Mi mancheranno anche loro e credo davvero tanto.
Oggi è così, vedo di più quello che mi mancherà e solo scrivendolo mi scende una lacrima.
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eleonorasimoncini · 4 months
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«È questo il difetto delle parole. Stabiliamo che non c’è altro mezzo d’intenderci e di spiegarci, e finiamo con lo scoprire che restiamo a metà della spiegazione e così lontani dal comprenderci che sarebbe stato molto meglio lasciare agli occhi e al gesto il loro peso di silenzio. Forse anche il gesto è un di più. In fin dei conti, non è altro che il disegno di una parola, il muoversi di una frase nello spazio. Ci restano gli occhi e il loro accesso privilegiato alle apparizioni»
José Saramago
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der-papero · 2 months
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Ma la macchina nuova?
Eh Gimsy, l'AUDI m'ha paccato :/
Aveva detto Febbraio, massimo Marzo, mo' se ne esce che arriva a Luglio, che è un cazz di guaio, perché a metà Luglio io sarò giù in Italia alla mia vera casa. Se arriva prima, bene, altrimenti se la tengono in garage e la ritiro a Settembre, che devo fa'.
Ovviamente mi dispiace lasciare la mia Meggie, anzi, fosse per me vorrei tenerla per sempre, ma ormai ha 130.000 km, ne avrà di sicuro altri 10.000 da qui a Luglio, ed inizia a sentirli.
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telefonamitra20anni · 7 months
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Marcello, andata e ritorno.
Marcello era la disintegritá morale, in una onestà perfettamente integrata in sé stessa. Era l'accettazione di un limite convenzionale, lo stupore infantile dinnanzi ad un errore, ad una sofferenza. Era l'ambigua emotività, alla ricerca di calore, di un istinto. Era il suo stesso istinto. Marcello non era il compromesso, la pazienza, il raziocigno e l'ostilità. Era l'esplosione costante, l'accettazione di un limite, il riconoscimento dello stesso. Era il viaggio e il ritorno, l'egoismo puerile e adulto, la furbizia bambina, era la sua meraviglia e il disincanto, la libertà. Marcello era il suo stesso schema, dove ci si rintanava per generosa vigliaccheria. Era l'osservatore acuto, il turista alla ricerca di se, e di mille altre cose, che nemmeno lui sapeva. Marcello era libertà gentile, inopportuna per la sua opportunità, come una nota stonata in un lento jazz ma opportunamente adeguata per fare la differenza. Era metà del peccato, e del peccatore aveva coscienza. Lui era quello a cui credeva, assenza vivace e presenza generosa. Marcello, era andata e ritorno perché nel mezzo c'è spazio aperto per l'attesa, alimento di istinto, passione, emotività, passività. Era fedeltà non canonica, dogmatica, antica. Era lucidità morale vestita da immoralità agli occhi altrui. Era cinismo felice, che scuote, contrasta, ammazza lo schema; dirompente nella sua apatia, era il giusto risultato di un equazione non risolta, rispiegata, rivista e rinnegata. Era contrasto acceso non lasciato al caso, il "si per sempre" a cui non credere, era la stoicità e la viltà, era un viaggio celebrale, seduttivo che si lascia fraintendere, era Edipo e la Sfinge, un mondo da attraversare con la leggerezza di un viandante che vorrebbe restare. Era l'abbandono e la rivolta, la meta a cui dava la scelta: prendere o lasciare.
"Accettami così come sono, la vita è una festa, viviamola insieme" cit. 8½
Fonte video tik tok.
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gelatinatremolante · 1 year
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Ciaooo❤️❤️❤️ tu che sei bravissimo, hai una ricetta di cookies con le gocce di cioccolato da darci? 💓
Che emozione, è da tanto che non mi veniva chiesto e sei troppo gentile. Comunque ci sono tantissime ricette e alla fine riescono più o meno tutte, quella che ho fo fatto fin dalla prima volta consiste nel mescolare 100g di burro a temperatura ambiente con 100g di zucchero semolato (o di canna oppure metà e metà); aggiungere due uova medie (una alla volta) e l'astratto di vaniglia fino a quando non sono assorbite; aggiungere 180g di farina 00 setacciata insieme a 1 cucchiaino di lievito fino a quando il tutto non è ben amalgamato e un pizzico di sale; per poi aggiungere circa 150g di gocce di cioccolato, mescolare e magari lasciare per un po' l'impasto nel frigo. Si formano dei mucchietti di impasto ben distanziati e si informa a 180 gradi per circa 15 minuti 🍪
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imafuckingwarrior · 2 months
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Quando mi accorgo di non piacere a qualcuno cerco di piacergli ancora meno, non mi piace lasciare le cose a metà
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noneun · 1 year
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Era il 21 Novembre quando...
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...decisi di riempire di terra un vasone 100x40 cm per avere in terrazzo qualcosa che potesse assomigliare il più possibile al giardino che non ho. E siccome nel mio ipotetico giardino ci sarebbe sicuramente un laghetto, ecco che ci ho infilato una vaschetta di plastica e due medaka nati nel mio mini pond. Il fil di ferro è ovviamente una protezione anti-gatto, per evitare che il vascone venga usato come lettiera o che i pesci vengano predati (sì, Luna, sto parlando a te).
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Nonostante l'intenzione mai cambiata di lasciar crescere le piante che fossero germogliate spontaneamente, un mese dopo ho deciso di interrare i bulbi di narciso trombone (Narcissus pseudonarcissus) e di Zafferano maggiore (Crocus vernus).
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Due mesi dopo era spuntato solo qualche ciuffetto di centocchio (Stellaria media), complice il freddo che aveva anche congelato parte della superficie del micro-laghetto.
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A fine Febbraio il centocchio aveva già colonizzato quasi tutto lo spazio ed era fiorito, e qualche bulbo aveva iniziato a spuntare.
Ma era solo il preludio all'esplosione di questa prima metà di Marzo:
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I pesciolini vivono tranquilli all'ombra del centocchio, ma l'acqua è un po' torbida. Ho provato ad aggiungere dell'Elodea densa, una pianta acquatica che assorbe nitrati e fosfati e rilascia ossigeno. Spero che inizi a crescere e a fare il suo lavoro.
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