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#piazza borghese
leocadra · 2 years
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Piazza Navone, Parione / Basilica di Santa Maria Maggiore, Esquilino / Piazza Borghese, Campo Marzio. Rome, Lazio, Italy.
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mammatortellino · 1 year
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Quanto amo Roma. ♥️🔥
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derkabobhall · 1 year
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Laghetto. Piazze. (Roma 2023)
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heartandmagic · 9 months
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3 DAYS IN ROME & VATICAN: CULTURE AND HISTORY ALL TOGETHER
Since I am in the Erasmus exchange program, I have decided to write about my experiences and share them with people who are interested in going abroad. Rome was the first city I visited as an Erasmus student, and I instantly fell in love with it. The city exudes an aura of art and culture. There are numerous significant monuments scattered all around, yet it is surprisingly possible to explore…
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hsmagazine254 · 10 months
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Unveiling the Marvels of Rome: Exploring Attractions, Shopping, Food & Unique Experiences
 Unveiling The Marvels Of Rome Rome, the Eternal City, is a captivating destination that seamlessly blends ancient history with modern charm. From its iconic landmarks to its vibrant culture, Rome offers a plethora of experiences that will leave you spellbound. In this article, we will embark on a virtual journey through Rome, highlighting its top attractions, shopping hotspots, culinary…
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jossarisfoto · 11 months
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Rome | Piazza del popolo | Villa Medici | Spaanse trappen | Villa Borghese | Fontana del Tritone
Zondag, 2 mei 2010 | Vandaag is Villa Borghese het hoofddoel van mijn wandeling. Zoals gewoonlijk start mijn wandeling weer op het Sint-Pieterplein. Net zoals de afgelopen dagen heb ik fantastisch weer. De temperatuur schommelt tussen de 24 en 26 graden.  Aan de Piazza del Popolo bevindt zich een van de kerken waar scenes zijn opgenomen uit de film Angels en Demons naar het boek van Dan Brown.…
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donaruz · 9 months
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2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
10,20
«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
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marcoleopa · 3 months
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Le sentenze non si commentano, recita un vecchio adagio, ma, quando diventano vincolanti e smantellano, porzione dopo porzione, passo dopo passo, i capisaldi della carta Costituzionale, non riesco a tacere ed accettare passivamente la demolizione dell'architrave stessa del concetto di democrazia.
Con una precisa operazione di stigmatizzazione dell'evento del reato, gli ermellini, dopo silviodarcore che già aveva aperto la stura agli ex repubblichini di Salò, spalancano la strada alle interpretazioni di parte del reato medesimo, che sarà valutato dagli organi di polizia e, successivamente, se mai approderà in sede giudiziale, dal collegio giudicante che dovrà valutare se le fattispecie del reato, sono quelle previste dalle leggi Scelba e Mancino.
In breve: se commemorativo, il saluto rientrerà nella libertà di espressione...se pubblico, nella probabile ricostituzione del partito fascista, da valutare
E noi che speravamo di non morire democristiani, dovremo fare i conti con la Mediaset generation, sempre più ricettiva dei disvalori di quei repubblichini, oggi al governo della Repubblica.
Attendo il riesame delle stragi del terrorismo nero, da piazza Fontana a Bologna, passando per l'Italicus e il golpe Borghese, per segnare la definitiva riabilitazione completa dei repubblichini.
Disgusto, oltre ogni possibile immaginazione.
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what are some good places to visit in Italy ? (yeah i could google it up but i want to know your opinion)
Rome: Colosseum, villa Borghese e Pincio, Fontana di Trevi, Galleria Colonna, Altare della Patria, Piazza di Spagna
Florence: everywhere you turn you'll find something interesting and beautiful. Make sure to go to Piazzale Michelangelo
Venice: museums, churches, just being there is beautiful
Turin: Mole Antonelliana, Musei Reali, Monte dei Cappuccini, Museo Egizio, Giardino Roccioso, Villa della Regina, Reggia di Venaria (best during spring)
Aosta, Bardonecchia, Isola d'Elba, Perugia, Tropea, Cagliari.
If you like the sea: Sardegna, Sicilia, Calabria
If you visit some city make sure to use a city pass or something like that, or you'll end up spending a fortune
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stregh · 2 months
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7 Febbraio 1944, Lunedì
Moriva a Fiesole, uccisa durante i bombardamenti, il soprano e attrice cinematografica LINA CAVALIERI
Offrendo ancora bambina ai passanti le violette per un baiocco e un sorriso gratis. Spesso "passa ponte" e, di nascosto dei genitori, a 13 anni, già donna e con i riccioli neri fluenti, s' intrufola al Baraccone delle Meravigliea piazza Pepe, rifacendo il verso alla sciantosa. Così la scopre un maestro di canto, che convince i genitori a farle educare la voce. Basta poco e debutta in abitino di cretonne alla Torre di Belisario a Porta Pinciana; solo un piattino passando tra il pubblicoa fine spettacolo per la "chetta", la questua. Ma è brava e bella, e allora la invitano al Grande Orfeo,e da lì al Salone Margherita. Niente più piattino, ma un contratto e un boa di struzzo. E diventa la diva del pubblico borghese del caféchantant di Roma, esaltata pure da Trilussa: «Fior d' orchidea,/ il bacio dato sulla bocca tua/ lo paragono al bacio d' una dea». Che la qualifica un personaggio di Roma. Ma eccola richiesta a Napoli e Milano; la sua bellezza e il suo modo di cantare seducente nel giro di dieci anni la portano a Parigi per le Folies-Bergères, a Londra per l' Empire, a Vienna per l' English Garden. Arriva a competere con la Bella Otero, ma finisce per essere lei la più bella del mondo, secondo la qualifica che le assegna D' Annunzio nel 1899 nella dedica di una copia del Piacere, definendola «massima testimonianza di Venere in Terra». Ormai ha migliorato tanto la sua voce da trasformarsi in cantate lirica, debuttando nel 1900 nella Bohème al San Carlo di Napoli. Sulla scena è splendido vederla più che udirla, fra portamento sensuale e sontuose acconciature. Famoso per audacia resta il bacio a Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan Opera di New York, al termine del duetto della Fedora. Da allora Lina negli Stati Uniti è "The kissing primadonna". E si diverte a sposarsi. Quattro matrimoni per quattro divorzi. Nel 1899 con il principe russo Aleksandr Bariatinsky; nel 1908 per soli 8 giorni con il milionario americano Robert Winthrop Chanler; nel 1913 con il tenore francese Lucien Muratore; nel 1927 con il pilota automobilistico Giuseppe Campari. E tanti altri amori, dall' industriale Davide Campari che la segue in tournée per pubblicizzare il suo aperitivo, al re del Kazan che la sposerebbe se abbandonasse le scene, ai cantanti Mattia Battistini e Tito Schipa, a Guglielmo Marconi. Fino al suo impresario Arnaldo Pavoni, con il quale passa gli ultimi anni tra la villa della Cappuccina a Rieti e quella di Fiesole. Il 7 Febbraio 1944, durante un attacco aereo su Firenze, una bomba distrugge la villa, seppellendola sotto le macerie con Pavoni e la cameriera. Gina Lollobrigida la rievocherà nel film "La donna più bella del mondo" del 1955. Era nata a Viterbo il 24 dicembre 1875.
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konrul · 9 months
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Lombardy razionalismo italiano tour (post in which will be less architecture and more tour, because my films are waiting to be sent to developing)
So our first base was in Bergamo. A most atmospheric town. If you are in love you must go there. The same if you like stairs and funiculars. The lower station of the first funicular may be crowded and there could be a line of people (you should use the bus if this is the situation) but one morning it was just me, the conductor and his buddy.
I feel that in a couple of years Bergamo may be overridden by tourists, now it were mostly Central European ones and blond people.
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Bergamo - Città Alta
Luckily the former Casa Littoria was open to the public for a boring exhibition. However you couldn't really enjoy the Affresco celebritivo per Antonio Locatelli because they put some reflectors next to it that just blinded you.
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From Bergamo you can go to Como by train. You must change in Milano or Monza, but you will arrive in a couple of hours.
You can't visit Terragni's building, but the Guardia di Finanza people will let you step in and take a photo like this:
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Also in Como you can observe some interesting half measures at the stadium in front of the monument for the fallen ones, where at the main gate (?) the fasces were made unrecognizable but were left untouched at the other gate.
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Also from Bergamo you can reach Milano in about an hour. We went there only because my other half wanted to see the Duomo. So I didn't research any rationalist buildings because there were too many.
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(this is where I post from image)
However just going from the cathedral to a pasta place unwillingly went through the Piazza San Sepolcro and bumped into interesting architecture. Also from the top of the cathedral you can see that brutalist building that you have already seen on this hellsite.
If it wasn't raining we probably wouldn't go into the Camparino in Galleria (but luckily it did):
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(image from the Internet)
You must really go and drink some Campari with seltzer.
After Bergamo we moved our base to Brescia (also around one hour distance by train). So what to do in Brescia? Besides the architecture We are interested in there is a photographic machinery museum (free entrance) and the Vittoria alata.
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Until October you can se the Boxer at Rest next to her, so to double the aesthetic pleasures.
Also in Brescia you could do some rationalist grocery shopping.
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Since in Como I opposed to getting on a boat I had to compensate with a tour of the Isola del Garda owned by the Borghese Cavazzas.
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So you are there, you learn about the family's history and you come home. And after a few days you realize that Junio Valerio Borghese's grandmother was Hungarian (blows your mind).
From Brescia you can go to the Vittoriale in Gardone Riviera by bus. This was the time when I learnt an Italian craft. If there isn't a machine to validate your bus or train ticket or it isn't working then you simply write the date and time on it with a pen.
Not much to say about the Vittoriale. I wish all of my dear mutuals to go there. Be aware: the water in the fountain is luke warm. Better drink a Cedrata Tassoni if you are around the lake (also if you want to be in style). When you leave the Vittoriale, then you should go to the small souvenir shop in the small square. They have cheap cold water, interesting souvenirs and curious liqueurs (like one made from pine).
Last day in Brescia. You can still make some culinary discoveries like the capù scapàt that I enjoyed so much. Cabbage leaves filled with a mix of breadcrumbs and cheese.
At the Risorgimento museum there was one more discovery waiting. A copy of a bust made by Adolfo Wildt.
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Have seen pizza just one time. Eaten none.
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telefonamitra20anni · 11 months
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160 vite, e la mia (tra parentesi).
Ho adoperato il mio mestiere per poter vivere altre vite, per giocarci. Ho lasciato che il mio mestiere di attore, adoperasse la mia. La mia vita, tra mille vite era una parentesi, da fare combaciare, incastonare tra me e gli altri. Per 160 vite ho pagato il prezzo della mia malinconia, della distanza, della superficialità. Si, perché in superficie la mia immagine era altro, erano i miei personaggi, i loro vizi. Ma tra parentesi, c'ero io. Forse, con un poco di rimpianto per una vita più normale, comune. Seppur la notorietà mi abbia levato la fame, privilegiato, abbia alimentato in me, un piccolo desiderio di rivalsa, ha abusato di me, inevitabilmente; condizionando il mio essere padre, esiliandomi dolcemente, levandomi il gusto semplice di andare a prendere le mie figlie da scuola, poiché non subissero la "violenza" mediatica, perché fuori da quelle parentesi, il mio nome era diventato ingombrante. Ha messo in piazza il mio essere marito, amante, uomo. Bada, bene, in quanto uomo, sono fallibile, e per questo non mi sono mai nascosto, se non, per proteggere chi amavo. Era bene che loro rimanessero tra quelle parentesi, al sicuro, mentre io ne ero fuori, a giocare a fare l'attore. Pensando ad una vita più borghese, mi immaginavo architetto, avevo intrapreso gli studi per diventarlo, poi la fortuna, mi baciò e sono stato destinato a vestire altri panni, un guardaroba immenso, forse un po' ingombrante, ma bellissimo.
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schizografia · 3 months
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In uno scuorante quartiere di una città essa medesima per tanti versi scuorante, al primo piano d'una casa borghese vivevano due zittelle colla vecchia madre. E buon per il lettore che io non sento il dovere, che a quanto sembra altri sente imperioso, di descrivere minutamente simili luoghi! Ce ne sarebbe di che fare entrar le paturnie al meglio disposto. [...] Il quartiere era tutto risonante di nomi di patrie battaglie, come sarebbe Montebello, Castelfidardo e simili, le quali vie sboccavano in una piazza denominata appunto Indipendenza, o le correvano nei pressi. Pure, tanta gloria era lì fuori di posto, per non dire addirittura sconveniente, e ad ogni modo non riusciva a turbare in nulla la tranquilla, degna e un poco sonnolenta vita degli uomini e delle cose. [...] Epperò, volendo dir tutto e in modo sbrigativo, nell'intero rione si respirava una vaga aria di grettezza e di reazione, in aperto contrasto con la nomenclatura stradale; e si sentiva un riserbo alquanto ipocrita nonché, più pertinentemente, un odor di moccoli e di panni sporchi.
Tommaso Landolfi, Le due zittelle
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abr · 6 months
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La massoneria come “madre nutrice” del fascismo (...): è questa la tesi che (del)le 200 fittissime e superdocumentate pagine di L’ingrata progenie. Grande guerra, Massoneria e origini del Fascismo (1914-1923), di Gerardo Padulo edita da NIE (...). Il 13 febbraio 1923, il Gran Consiglio del Partito nazionale fascista dichiarava l’incompatibilità fra iscrizione al Pnf e alla massoneria. L’indomani, (Pietro Faudella, grand commis dello Stato e deputato del Regno e illustre massone) parlò pubblicamente di «un atto di ingratitudine verso la massoneria in genere e verso la massoneria milanese in particolare».Lamento rivelatore di uno stato d’animo (...). L’autore (...) disegna la massoneria come una realtà politica a tutto tondo, sia pure sui generis. E pur correggendo il giudizio di Antonio Gramsci che la definì «il partito unico della classe borghese» (...) ne descrive con accuratezza il protagonismo a tutto campo. A cominciare dalla potente spinta interventista sviluppata tra l’estate del 1914 e il fatale 24 maggio successivo (...), allo scopo di unire la Nazione Italia (...). Fin da quando, tra fine ottobre e inizio novembre 1914, il deputato Giuseppe Pontremoli, grado 33° del rito scozzese, gli anticipò 20mila lire per l’acquisto della rotativa che, a partire dal giorno 15, avrebbe stampato il nuovo quotidiano di Mussolini, “Il Popolo d’Italia”. Più o meno da quel momento, marciando divisi per colpire uniti, il futuro Duce e l’antica istituzione “giustinianea” condussero in parallelo la battaglia per la guerra all’Austria. (...) Ma l’affiancamento massonico, la vera e propria osmosi nei confronti del fascismo nascente, emergono con nettezza (...) anche dall’adunata milanese di piazza San Sepolcro (21-23 marzo 1919): l’autore elenca una ventina di 'fratelli' regolarmente iscritti alle “Officine”, sui 52 presenti nel salone del «Circolo degli interessi industriali, agricoli e commerciali», sede notoriamente massonica. Lo stesso vale per la successiva formazione dei 'fasci di combattimento' in molte aree del Paese e infine per le azioni di contrasto violento, non di rado con la connivenza di ufficiali massoni delle Forze armate, agli scioperi – certo non meno violenti – degli operai e contadini. Un fenomeno andato avanti nonostante la rottura personale di Mussolini (...) con i vertici di Palazzo Giustiniani (ma non con i capi dello logge milanesi), arrivando fino alla preparazione, al finanziamento e allo svolgimento della 'marcia su Roma' del 28 ottobre 1922. (...) L’immagine della massoneria che ne emerge, in fondo, ricorda un po’ quello dell’apprendista stregone (...).
via https://www.avvenire.it/agora/pagine/mussolin-64744031b639413292e3d3200905a31c
Chiaro lampante come mai il Benito se li sia tenuti stretti per usarli e poi li ha scaricati: come ogni rivoluzionario con obiettivi dittatoriali, non voleva dividere niente, tipo bolscevichi coi menscevichi. Stessissimo discorso - nessuna divisione di potere - applicò poco dopo a quel proxy massonico popolazzaro locale detto MAFIA.
Per dire che gli UNICI realmente anti massoni in Italì sono i cattolici. Mentre codesti sono tolleranti o perlomeno non ostili all'ebraismo, i fasci non della prima ora, i repubblichini sociali no: sono anti massoni in quanto anti semiti, anti semiti in quanto anti borghesi anti capitalismo: dissonanti arretrati rispetto alle vere destre conservatrici e liberali come delle campane rotte. I fasci so' socialisti, difatti so' terzomondisti, statalisti, pauperisti: bleah.
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criptochecca · 11 months
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I paninari non erano un movimento nel vero senso della parola. Non si appoggiavano a ideologie o valori comuni, quanto piuttosto a un’estetica condivisa che era resa possibile dall’estrazione sociale medio-alto borghese. Questo si traduceva soprattutto nell’ostentazione della ricchezza attraverso vestiti firmati, beni acquistati rigorosamente dai genitori. “I gruppi giovanili che una volta si scontravano per ideologie politiche, neri contro rossi, rossi contro neri”, scriveva in proposito Natalia Aspesi nel 1985, “Oggi si coagulano attorno a una marca, scendono in guerra per la conquista di una ‘firma’”. E la guerra era una vera e propria guerra di classe. Paninari non si diventava, lo si era per dinastia. Con la consueta chiusura delle sottocolture giovani, se non bastava una borchia a farti metallaro, non bastava nemmeno una felpa Best Company a farti paninaro. Ma la differenza sostanziale è che tra i metallari, i punkabbestia o i dark, il ceto sociale e la ricchezza non erano discriminanti: la musica faceva da collante, da terreno comune, e bastava avere il look e i dischi giusti per entrare a farvi parte, al di là delle differenze di classe. Per i paninari, invece, l’immagine era l’unico distinguo, ed era diretta conseguenza di uno stile di vita in cui i soldi non erano un problema, perché ce n’erano in abbondanza. Lo stesso clima di benessere reageniano in America aveva prodotto gli yuppie, i giovani e rampanti lupi di Wall Street [...]. I paninari erano frutto della stessa cultura di riflusso disimpegnato, ma a un livello ancora più estremo. Non volevano produrre ricchezza come gli yuppie, ma solo sfruttarla. E chi non la sfruttava, cioè non poteva permettersi di acquistare quegli abiti, era automaticamente escluso. Il riflusso italiano che permise l’ascesa dei paninari si differenzia da quello americano perché il nostro Paese usciva da un decennio molto difficile. La marcia dei 40mila quadri e impiegati Fiat che nel 1980 protestarono contro i continui picchettaggi degli operai rappresentò un vero e proprio punto di svolta che sancì la fine degli anni di piombo, la vittoria del ceto medio sulle polarizzazioni ideologiche degli anni Settanta. C’è da dire che i primissimi paninari che si radunavano al bar Al Panino e in piazza San Babila, i cosiddetti sanbabilini, erano i giovani di estrema destra che pochi anni prima erano stati immortalati da Carlo Lizzani nel film San Babila ore 20: un delitto inutile. Ma ben presto le aspirazioni politiche vennero lasciate da parte per abbracciare una vita disimpegnata fatta di shopping nei negozi di culto, scorpacciate di hamburger, concerti dei Duran Duran e capodanni a Courma. [...]
Il gusto per lo scherzo, la vita godereccia, la leggerezza e il disimpegno si tramutarono in un codice stilistico che prendeva ispirazione soprattutto dall’America. Non tanto, come sembrerebbe logico, dallo stile dei giovani squali della finanza, ma da una visione un po’ distorta della classe lavoratrice statunitense. Gli stivaletti Timberland erano le calzature tipiche dei taglialegna, mentre i texani e le cinturone si rifacevano una visione kitsch e stereotipata della cultura western. A completare il look, c’erano i nuovi capi sportivi che cominciavano a essere utilizzati per la prima volta anche dai non atleti. Felpe, pantaloni da jogging e sneakers fino agli anni Settanta – almeno in Italia – si indossavano soltanto in palestra. Nel decennio successivo, ostentare la possibilità di praticare sport diventò una moda. Questo, ovviamente, era un riflesso del culto del benessere riferito non solo alla sfera economica, ma anche a quella estetica. L’abbronzatura tutto l’anno, ad esempio, diventò il segno distintivo di chi poteva permettersi di andare in vacanza non solo a Ferragosto.
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kon-igi · 2 years
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QUIS CUSTODIES IPSOS ETC
Da ragazzino vidi un bruttissimo e sconosciutissimo film (magari viene fuori che c’erano attori famosi e che ha vinto l’oscar) in cui un gruppo di ragazzi si facevano giustizia da soli picchiando lo spacciatore che aveva quasi mandato in overdose il fratello minore del protagonista e da lì cominciare ad occuparsi prima di delinquenti vari e poi di tutti quelli che stavano loro sul cazzo.
Lo ricordo perché mi ricordo la linea che tracciai mentalmente quando dal senso di soddisfazione per la giustizia fatta passai a quello del disappunto per una punizione esagerata rispetto a quello che loro reputavano un crimine.
Il film aveva una sua morale ben definita che, per esempio, era assente in un altro film dell’epoca, Death Wish con Charles Bronson (che in Italia è conosciuto come Il Giustiziere della Notte) o meglio, in quest’ultimo si rimarcava la solitudine di un uomo a cui non era rimasto più nulla da perdere ma nei numerosi seguiti non rimane nemmeno quella, sostituita dal compiacimento reaganiano nel distruggere il male puro senza alcun tipo denuncia sociale (vedi First Blood con Stallone e poi invece tutti gli obbrobri muscolosi a seguire).
Il Punitore lo conosciamo più o meno tutti (sia su carta che su schermo), alcuni di voi avranno visto Kick Ass, adorato i due fratelli irlandesi di Boondock Saints o tifato per Rorschach di Watchmen ma tutti questi personaggi (li vogliamo chiamare antieroi? Non credo lo siano) hanno in comune una caratteristica trainante
FANNO QUELLO CHE LA LEGGE NON È CAPACE DI FARE
Ditemi, vi ricordate quando ho accennato al concetto di Eleuterìa (Libertà) e dell’importanza di leggi, norme e regole imposte da un ente ‘superiore’?
Quello che intendevo è che ogni forma di governo può certo essere messa in discussione e criticata ma che nessuno può avere mai la certezza che una norma o una legge siano sbagliate in modo assoluto (l’effetto Dunning-Kruger in genere dà indignate certezze supreme proprio a chi ha meno strumenti intellettivi per comprendere).
Il Paradosso del Sorite ci insegna che sottraendo un granello a un mucchio di sabbia non possiamo sapere quale sarà il numero di granelli tolti dopo il quale il mucchio non può più essere chiamato ‘mucchio’.
Qual è il tipo di giustizia di strada ‘meritevole’ di essere portata avanti e quale invece un atto arbitrario e/o rischioso con cui si potrebbe colpire un innocente (ammesso che i colpevoli meritino di essere linciati).
Riuscite a capire quale granello sia di troppo, soprattutto in una situazione in cui la presunta ingiustizia è riferita e si fa appello alla pancia della folla?
L’effetto Dunning Kruger ci dice che siamo tutti capaci.
Quindi un molestatore di ragazze deve essere fermato, soprattutto se tutto il quartiere dice che è un molestatore... e sicuramente lo sarà, visto che lo hanno scritto pure su facebook.
Cos’è, non va bene che siano stati dei poliziotti in borghese?
Ma che fossero poliziotti è incidentale, poteva essere chiunque nel quartiere, solo che loro avevano la presunta autorità per riuscire a entrare e una certa qual predisposizione a tenere il bastone dalla parte giusta.
Non ci si deve indignare perché i colpevoli sono poliziotti (semmai ci si può domandare quanto replichino questo comportamento nell’esercizio delle loro funzioni), ci si deve indignare perché sono sicuro che in un momento delle vostre vite siete stati felici che finalmente qualcuno avesse fatto questo tipo di giustizia nei confronti di qualcuno che dal vostro punto di vista nessuno era stato capace di fermare.
Un marito che picchiava la moglie a cui qualcuno ha dato una lezione, un molestatore di bambini, un ladruncolo colto sul fatto, una che ci prova col tuo moroso, quello che ti parcheggia troppo vicino allo sportello, il tizio del piano di sopra che tiene alta la musica, il rivenditore di pellet, il carrozziere, l’Enel e infine il Governo e i politici che rubano tutti alla stessa maniera! Ci vorrebbero qualcuno che facesse piazza pulita! Un uomo forte! Uno che fosse giudice, giuria ed esecutore! CI VORREBBE LVI!
Insomma, socialisti quando gli altri devono condividere e fascisti quando gli altri chiedono di condividere.
P.S.
Quel ragazzo è ‘caduto’ dalla finestra il 25 Luglio... 54 giorni fa.
Se non ci fossero stati crampi sfinterici per la futura vittoria della destra, sarebbe stato solo un molestatore in meno con l’epitaffio ‘se l’era cercata’
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