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#rotas
thesilicontribesman · 13 days
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'Rotas Square' Early Religious Acrostic, 2nd Century CE Roman Plaster, Corinium Museum, Cirencester
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welele · 10 months
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Jamás
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zuuron · 8 days
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leregirenga · 3 months
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Eres quien sanas mis heridas, quien recompones mis partes rotas, le das alegría a mis tristezas, eres el ser que mágicamente haces posible que las lágrimas se vuelvan risas y que con un abrazo todo cobre vida.
Leregi Renga
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desorden-en-letras · 1 year
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Nacemos siendo seres completos pero a mitad de vida nos volvemos personas agrietadas y con muchas ruinas.
Mabel-llin
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mateuscosme · 11 months
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Sator Opera Tenet
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rafaelmartinez67 · 1 year
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keshlem · 2 years
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Por momentos pensé que igual me equivocaba, pero no, las cosas rotas, siempre terminan cortando, aunque sea sin querer
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villings · 2 years
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Defenderé tu rostro y tu nombre de los años que se amontonan como piedras rotas. Defenderé tu voz, tus palabras, de estos largos silencios que pesan sobre mis labios. Defenderé tu luz de esta sombra!
Agresiones | Maruja Vieira
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Hay muchas cosas (quizás todas) que están esperando a que te quedes sin trabajo para romperse o caducar y reclamar tu dinero en su urgente renovación. En mi caso ahora que estoy desocupado se le ocurrió romperse al cepillo de dientes. Jamás en mi vida se me rompió uno, hasta ahora: el tipo va perdiendo cerdas a medida que lo uso. Como cuando a alguien se le empieza a caer el pelo. Lo más curioso es que pierde específicamente una cerda por uso. Queda alojada en mi boca una aguja blanda de color turquesa que debo escupir con absoluta pulcritud y muchísimo trabajo porque se pega en lengua, paladar, diente, encía o paredes de la boca y andá a sacarla. Bien molesta porque es fácil de sentir pero difícil de ubicar específicamente, es casi una partícula subatómica: puedo detectar más o menos el rango donde se ubica pero casi nunca el punto específico. Y cuando la encuentro cuesta mucho convencerla de que se suelte, de que abandone su lucha. Se desprende re fácil del cepillo pero re difícil de mi boca. Qué divertido. Otra cosa que justo reclama mi dinero es mi cédula: vence mi documento de identidad, qué ironía, justo yo, identidad. Esa cosa dura años vigente. ¿Cuándo vence? Cuando te quedas sin trabajo, obvio. Debe funcionar como una especie de profecía del Estado, un oráculo oficial del gobierno. Pongamos a prueba esta teoría: seguro cerca de la fecha en la que vence tu cédula te quedas sin trabajo. Me gustaría que me cuenten si funciona o si es una desgracia del universo exclusiva para mí.
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"El  mundo  ha  levantado  su  látigo;  ¿dónde  restallará?" (Virginia Woolf; La Señora Dalloway, 1925)
Acostumbradoalfindelmundolandia: linktr.ee/acostumbradoalfindelmundo
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escritora-sin-fin · 1 year
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La persona que fuí cambio mucho , después de 23 años sin dar con mi paradero , sin ruta , letreros sobre mi cabeza que te reprimen , insultos , desolada , sueños rotos , peor aún cumplidos que se rompieron en el camino.
Quién diría que después de muchas noches sola llegaría una luz , pero que todo tiene un final , cómo quisiera que alguien me saque de esta tortura , que me quema el alma , los pensamientos hablan por solo , yo no puedo controlar , sentirse que ya no puedes más , es como caber mi propio oyó en mi propia tumba.
No sé en qué me han convertido,solo puedo decir que el miedo me va matar , si está equivocado pero ahora mismo no siento ganas de seguir con mi vida.
Nota:
Lo siento tanto pequeña niña de sueños y ilusiones
Lo siento por no verte ayudado
Lo siento verte hecho llorar
Lo siento que nos dejemos así
Lo siento por ser cobarde
Lo siento por no amarte
Lo siento por no valorarte
Lo siento por ya no va más
Lo siento tanto
Espero me perdones.
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zuuron · 30 days
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leregirenga · 1 year
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Tengo algunas esquinas fracturadas, otras partes están rotas, mi corazón algunas abolladuras, mi alma está fragmentada; pero aún con todo eso soy de las que saben querer bonito, besar bonito, abrazar bonito, puedo escribir prosa poética que llegue a tocar fibras, se mirar bonito y de frente y puedo decir un te amo bien bonito.
Así que creo y se que merezco alguien que sea igual, que amarme lo haga bonito.
Leregi Renga
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scienza-magia · 2 years
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Significato esoterico e linguistico del quadrato magico di Sator
L’antichissimo enigma del Quadrato del Sator. Probabilmente lo avete visto scritto su qualche muro, su qualche parete di anfiteatro romano oppure a lato di una strada, sulla facciata di una chiesa o chissà dove altro. Forse vi siete chiesti cosa rappresentassero tutte quelle parole, magari costituiscono un primo tentativo di parole “intrecciate” dell’antichità, magari un semplice rompicapo degli antichi romani. Non vi siete sbagliati di molto, e non ne sapete molto di meno dei tantissimi che hanno tentato di trovare una soluzione al quadrato “Sator”, risalente al tempo dell’antica Roma. In realtà ci troviamo di fronte a un gioco di parole curiosissimo, che viene descritto da un numero impressionante di aggettivi per parole e frasi.
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“Sator Arepo Tenet Opera Rotas”, la lettura delle parole che viene fatta nel tradizionale sistema latino da sinistra a destra, dall’alto in basso, è una frase che può avere molti significati, li vedremo dopo, ma prima di tutto possiamo notare che è palindroma, quindi può esser letta anche da destra a sinistra. Ma non solo. Se leggiamo le parole in verticale, partendo dalla colonna a sinistra dall’alto in basso e seguendo a destra, leggiamo sempre “Sator Arepo Tenet Opera Rotas”, così come se leggiamo partendo dalla colonna di destra ma dal basso verso l’alto. Come lo si legga lo si legga vien fuori questa frase, ma cosa significa? Tentiamo di dare una prima interpretazione per soddisfare l’esigenza dei più curiosi. Sator è il soggetto della frase ed è interpretabile come “seminatore”, in qualsiasi significato lo si possa intendere. Può essere figurato nel senso di divinità oppure seminatore nel senso agricolo, oppure seminatore anche nel senso di padre. In tutti i casi l’accezione da dare alla parola è questa, non ci sono tanti dubbi. Il vero problema è con la seconda parola, “Arepo”. Questa non compare in altri testi latini. Nessuno. E’ esclusiva del quadrato Sator, ed è per questo risulta tanto criptica. La prima possibile interpretazione è quella di un nome proprio, Arepo sarebbe quindi un vocabolo che indica un nome. Però è curioso non compaia in alcun altro scritto, nonostante Arepo sarebbe stato al minimo un nome famosissimo, vista la quantità di quadrati Sator presenti nell’Impero Romano.
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Il quadrato di Sator su una porta di legno a Grenoble (Francia). Fotografia di Tux-Man via Wikipedia Un’altra interpretazione della parola Arepo è quella di “Roncola”, lo strumento che si utilizza per mietere il grano. Nel latino tardo medievale “aripus” significava falcetto, dal greco ἅρπη, uno strumento che veniva associato a Saturno, protettore dell’agricoltura. Quindi “Sator Arepo” sarebbe il seminatore (Saturno) con la roncola. Le tre parole finali sono le più semplici perché siamo sicuri del loro significato. “Tenet, opera, rotas” significa grossomodo: “tiene con cura le ruote”, oppure “guida con cura le ruote”, ma il concetto non cambia. Tutta la frase potrebbe significare quindi: Il Seminatore con la roncola guida con cura le ruote oppure anche: Il seminatore Arepo guida con cura le ruote Altre possibili interpretazioni sono: “Il seminatore, con il carro, guida con cura le ruote”, dal termine gallico “Arepos” che intendeva un carro, oppure anche “pezzo di terra”, quindi “Il seminatore nel campo guida le ruote celesti”. Altri significati attribuiti alla frase sono ancor più distanti e fantasiosi: “Il Seminatore di un arepo mantiene con il suo lavoro il convento”, oppure “Il Creatore delle terre tiene (governa) le ruote celesti”. Insomma ci si può sbizzarrire quanto si vuole andando a cercare significati per Arepo e di conseguenza un’interpretazione fantasiosa delle altre parole, ma la realtà è che Arepo costituisce un “Hapax legomenon”, ovvero una parola che non compare altrove in nessuna forma, e quindi non è identificabile con certezza. E se le parole fossero acronimi e acrostici? Quelli di cui vi ho parlato sono i significati leggendo in modo tradizionale le parole del quadrato del Sator. Ma la parole potrebbero anche essere degli acronimi, quindi nascondere significati più complessi. Ad esempio Arepo potrebbe essere “Aeternus Rex Excelsus Pater Omnipotens” (Eterno re eccelso, Padre Onnipotente), e tenet potrebbe essere “Tota Essentia Numero Est Tracta (“L’intera essenza è ottenuta con il numero”) o Tecta Erat Nocte Exordio Terra (“In principio la Terra era ricoperta dalle tenebre”), e così via. Chi l’ha inventato si è divertito parecchio, e ha realizzato un componimento in grado di far scervellare gli appassionati di enigmi per secoli. A quando risale il quadrato del Sator? I primi esempi conosciuti del quadrato risalgono a un periodo certamente precedente l’eruzione di Pompei. Nella città sotto il Vesuvio sono stati infatti ritrovati diversi quadrati del Sator, almeno tre, di cui uno nella villa di Paquio Proculo e uno in una colonna della Palestra Grande. Dopo l’eruzione si continuò a riportare il quadrato un po’ ovunque. Lo troviamo in Inghilterra a Cirencester, antica Corinium,  ma anche in Francia a Rochemaure, Le Puy-en-Velay, a Oppède in Vaucluse, oppure a Santiago di Compostela in Spagna, nelle rovine della fortezza romana di Aquincum in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, e in Italia nelle abbazie di Veroli e Montecassino, nella Pieve di San Giovanni a Campiglia Marittima, nelle chiese di Santa Maria Maddalena in Campo Marzo a Verona e di San Michele di Pescantina, nel Duomo di Siena e in tanti, tantissimi altri luoghi.
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Quadrato del SATOR sul fianco nord del Duomo di Siena. Fotografia di G.steph.rocket via Wikipedia CC BY-SA 4.0 E’ interessante notare come il Quadrato del Sator sia stato trovato in contesti spesso legati al cristianesimo, e di come non se ne conoscano esempi antecedenti alla diffusione della nuova religione. A Pompei fra l’altro è certa la diffusione del cristianesimo prima dell’eruzione, quindi i cristiani avrebbero fatto appena in tempo a lasciarci la testimonianza scritta, poco prima di esser sepolti dalle ceneri e lapilli del Vesuvio. Che il Quadrato del Sator sia un simbolo cristiano? La soluzione al quesito è interessante, perché “Sator” potrebbe essere interpretato non come Saturno ma come “Dio Padre”, e quindi la frase assumerebbe un significato profondamente differente. La traduzione nel senso più cristiano potrebbe essere “Il Creatore, l’autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere”, ma il quadrato può essere anche anagrammato nel modo che vediamo sotto in figura:
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Dove la parola “Paternoster” ricorre in una croce greca con quattro lettere di scarto, A e O, alfa e omega, che potrebbero significare, nella simbologia cristiana, l’inizio e la fine (sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco). Secondo l’interpretazione religiosa il quadrato del Sator potrebbe essere un simbolo per i cristiani, un riconoscimento fra gli adepti alla nuova religione durante le persecuzioni romane. In questo caso la storia fa acqua da tutti i buchi perché le prime persecuzioni su larga scala avvennero in epoca molto più tarda rispetto all’eruzione di Pompei, nel III e IV secolo, e quindi questa interpretazione mi sento di dire possa esser considerata una storpiatura della realtà storica. Un simbolo Apotropaico? Il quadrato del Sator potrebbe essere un simbolo, un augurio di fortuna e prosperità in grado di scacciare il malocchio, qualcosa di scaramantico. Questa tesi trova vigore nel suo impiego medievale, quando in pergamene, chiese e scritti di diverso tipo viene usato il Quadrato del Sator con funzione benaugurante per un parto, per far catturare un criminale, per migliorare i raccolti e via dicendo. Un amuleto contro il malocchio, da impiegare quando ce n’è più bisogno. Cosa possiamo dire per concludere? E’ intrigante pensare che 5 semplici parole latine possano nascondere tanti significati nascosti, un bell’esempio di quanto poco conosciamo del nostro passato. L’interpretazione semplice “Il Seminatore con la roncola guida con cura le ruote” si presta a tantissime deviazioni del significato, e (a parere di chi scrive) potrebbe celare semplicemente un proverbio, un modo di dire che noi moderni tentiamo in tutti i modi di capire senza riuscirvi.
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Il Quadrato del Sator a Oppède. Fotografia di M Disdero via Wikipedia CC BY-SA 3.0 Se avessimo incontrato un pompeiano qualunque nel 78 d.C. di fronte a un Quadrato del Sator ci avrebbe detto con estrema facilità il suo significato. Pensiamolo di fronte a un bambino curioso che gli chiede il significato: “E’ un proverbio, significa che bisogna saper guidare il carro per raccogliere le messi”, oppure avrebbe risposto diversamente ma con uguale semplicità. Magari Arepo era un nome proprio, come suggerito da alcuni, una maschera divertente come “Arlecchino”, e chissà che significato assumeva per i latini inserito in quella frase. La realtà è che probabilmente non sapremo mai cosa si nasconde dietro “Sator Arepo Tenet Opera Rotas”, fa parte di quel patrimonio culturale popolare ormai perso fra le sabbie del tempo, un enigma dei nostri avi che ci racconta quanto, senza precisi riferimenti che ci consentono di interpretarlo, il passato, anche abbastanza prossimo come l’epoca Imperiale di Roma, possa risultare completamente inintelligibile, imperscrutabile a noi moderni. E dire che se l’avessimo chiesto a qualunque ragazzino in giro per Pompei ci avrebbe risposto con facilità: “Significa quello. Sì appunto. Sator Arepo Tenet Opera Rotas. E’ lampante”. Facile per lui, impossibile per noi. Read the full article
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blogoslibertarios · 11 days
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Desvio na BR-304 não ficará pronto dentro de prazo dito por ministro de Lula; confira rotas alternativas
  O desvio que está sendo construído na BR-304, no trecho onde a ponte foi destruída em Lajes, não ficará pronto dentro do prazo. O Departamento Nacional de Infraestrutura de Transportes no Rio Grande do Norte (Dnit-RN) admitiu a dificuldade em concluir o serviço nos 15 dias anunciados pelo ministro dos Transportes, Renan Filho. Em nota, o departamento afirmou que “em virtude da forte incidência…
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