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#tonno di coniglio
cantinasocial · 2 years
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Halloween, CantinaSocial ti consiglia cosa bere (e mangiare)!
Halloween, CantinaSocial ti consiglia cosa bere (e mangiare)!
Recentemente abbiamo assaggiato due bottiglie di un produttore dell’Alsazia che ci hanno davvero colpito. La cantina di Justin Boxler produce vino dal 1672 vicino a Colmar, poco distante dal confine tedesco. Possiedono circa 80 appezzamenti diffusi in 5 diversi comuni. L’Alsazia è caratterizzata da suoli molto differenti. Il fatto di avere le vigne su terreni diversi, che variano dal granito…
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mattsirach · 2 years
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There's a dish in our summertime meal rotation that's called "Tonno di Coniglio", literally "Rabbit Tuna". I had to draw the mythological creature. In both the ways. With garlic and sage, according to the recipe.
instagram/ko-fi/store
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personal-reporter · 1 year
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Cucina piemontese: una delle più ricche e variegate d'Italia
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La cucina piemontese è una delle cucine regionali più ricche e variegate d'Italia, caratterizzata da una grande varietà di sapori e ingredienti di alta qualità. Situata nel nord-ovest dell'Italia, la regione del Piemonte confina con la Francia e la Svizzera, e questo si riflette nella sua cucina, influenzata dalla cucina francese e svizzera. In questo articolo esploreremo i piatti più famosi della cucina piemontese e i suoi ingredienti distintivi. I piatti principali Il Piemonte è famoso per i suoi piatti di carne, in particolare il brasato al Barolo e la bagna cauda. Il brasato al Barolo è un piatto a base di carne di manzo cucinata lentamente in vino rosso Barolo e aromi per ore, fino a diventare morbida e succulenta. La bagna cauda, invece, è una salsa a base di aglio e acciughe, servita calda con una varietà di verdure crude e cotte, come carciofi, carote, sedano, peperoni e cardo. La bagna cauda è un piatto tipico dell'inverno e viene solitamente servita come antipasto. Un altro piatto famoso della cucina piemontese è la vitello tonnato, una preparazione di carne di vitello bollita e servita con una salsa a base di tonno, capperi, acciughe e maionese. Il piatto viene solitamente servito come antipasto o come secondo, accompagnato da insalata. La fonduta è un altro piatto tipico della cucina piemontese, un formaggio fuso servito con crostini di pane. La fonduta viene solitamente preparata con formaggio Fontina, ma in alcune zone del Piemonte si utilizzano anche altri formaggi locali. I piatti di pasta Il Piemonte è anche famoso per i suoi piatti di pasta, tra cui i famosi agnolotti, ravioli ripieni di carne o verdure e serviti con sugo di carne o burro e salvia. Gli agnolotti sono un piatto tipico della città di Torino, ma sono diffusi in tutta la regione. Un altro piatto di pasta molto popolare in Piemonte è il tajarin, una pasta all'uovo sottile e lunga, simile agli spaghetti. I tajarin sono tradizionalmente serviti con sugo di carne, ma possono essere preparati anche con funghi, burro e tartufo. I dolci La cucina piemontese vanta anche una grande varietà di dolci, tra cui il famoso gianduiotto, un cioccolatino a base di cioccolato e nocciole, originario della città di Torino. Il gianduiotto è uno dei prodotti simbolo del Piemonte e viene ancora oggi prodotto artigianalmente da numerose aziende locali. La panna cotta è un altro dolce tipico della cucina piemontese, una crema dolce al latte e panna, spesso aromatizzata con vaniglia o frutti di bosco. La panna cotta viene servita con una salsa di frutta fresca o un coulis di frutta. Infine, il torrone è un dolce molto popolare in Piemonte, composto da miele, zucchero, albume d'uovo e mandorle. Il torrone è disponibile in molte varianti, dal torrone morbido al torrone duro, ed è una prelibatezza molto apprezzata durante le festività natalizie. Gli ingredienti distintivi La cucina piemontese si basa su ingredienti di alta qualità, tra cui carne, formaggi, tartufi e vini pregiati. La carne è spesso utilizzata nei piatti principali, in particolare la carne di manzo, ma anche il coniglio, l'agnello e il maiale sono comuni nella cucina piemontese. I formaggi sono un altro ingrediente distintivo della cucina piemontese, tra cui la fontina, il Castelmagno, il Toma e il Bra. La fontina è uno dei formaggi più famosi della regione, utilizzato nella preparazione di molti piatti, tra cui la fonduta. I tartufi sono un'altra specialità del Piemonte, conosciuti in tutto il mondo per la loro qualità. I tartufi bianchi e neri sono ampiamente utilizzati nella cucina piemontese, in particolare nella preparazione di piatti di pasta e carne. Infine, il Piemonte è anche una delle regioni vinicole più importanti d'Italia, conosciuta per i suoi vini pregiati, tra cui il Barolo, il Barbaresco e il Nebbiolo. Il Barolo, in particolare, è uno dei vini più pregiati del Piemonte, prodotto esclusivamente nelle colline intorno alla città di Barolo. Conclusioni In sintesi, la cucina piemontese è una delle cucine regionali più ricche e variegate d'Italia, caratterizzata da ingredienti di alta qualità e piatti deliziosi. Dai piatti di carne come il brasato al Barolo alla fonduta, dalla pasta ai dolci come il gianduiotto e la torta di nocciole, la cucina piemontese offre una vasta gamma di sapori e aromi. Gli ingredienti distintivi della cucina piemontese, tra cui i formaggi, i tartufi e i vini pregiati, sono molto apprezzati in tutto il mondo. Se si ha la fortuna di visitare il Piemonte, si dovrebbe assolutamente provare la sua deliziosa cucina e scoprire tutti i sapori e le tradizioni che questa regione ha da offrire. Read the full article
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tess3f · 2 years
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Dove vanno a cena i famosi che vengono a Modena ? Oltre a Massimo Bottura alla pluripremiata Osteria Francescana, dove vivere un esperienza sensoriale senza precedenti, fanno a gara per conoscere l’ultimo degli Osti. Ermes, il custode della tradizione modenese più vera, che nel suo piccolo locale somministra, incurante delle mode e dei revisionismi, i piatti della memoria con cui scandisce i giorni della settimana: lasagne e coniglio al forno il lunedi, pasta e fagioli e polpettine il martedì, i maccheroni al forno e la cotoletta il mercoledì, l’arrosto di vitello e il brasato al Chianti il Giovedì, gli spaghetti al tonno e la polenta con baccalà al venerdì, i tortellini in brodo il sabato, il tutto innaffiato dall’immancabile lambrusco. Nel 1820 era una semplice latteria, presto rilevata dall’anzolese Fernando Boni, che ne fece un osteria servendo vino, gnocco fritto e frittelle di baccalà. Fu nel 1963 che un giovane Ermes Rinaldi, insieme alla moglie Bruna, rilevò quest’attività e alcune collaudate ricette, cominciando una lunga gestione che perdura ancora oggi. Per alcuni è considerato uno splendido luogo in via di estinzione nell’intero panorama nazionale, dove oltre ad una cucina veramente genuina si possono trovare un calore ed un clima d’altri tempi più unici che rari. Le storie narrate da Ermes, a proposito dei clienti celebri sono tante, c’è quella di Calindri in turné; del professor Biagi, che il Venerdì dopo le lezioni alla vicina Università gustava baccalà in umido e le frittelle con la polenta; quella dell’editore Einaudi a pranzo con l’amico Giuliano Della Casa; quelle di ogni sindaco e prefetto che si è avvicendato negli ultimi cinquant’anni a Modena. Una clientela affezionata rimasta fedele a Ermes nei decenni, ben attenta all’umore dell’oste che è segnalato “dal lunéri”, uno strumento che ti dice “di che luna è” quel giorno: buono, in céra, matto, mosso, variabile, manesco, an sò menga (non lo so mica), sclerotico. Mentre al pomeriggio il locale si trasforma, e i clienti diventano i giocatori di briscola, che passano qualche ora volentieri in compagnia di un buon bicchiere di Lambrusco e di una “flènga”. #ermes #ermesrinaldi #osterieditalia (presso Osteria Ermes) https://www.instagram.com/p/Ced-YXJtb-c/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lanimadellamosca · 4 years
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Inganni e coscienza tranquilla
Scopro che la pappa che ogni tanto do al mio gatto come integratore di quella che gli preparo io, è etichettata “Cruelty free”.
Se ho ben capito l’etichetta “Cruelty free” non è regolamentata, e così nulla impedisce a un produttore di riprodurre su una sua confezione un coniglietto e di vantare che ciò che vi è contenuto è “esente da crudeltà”.
E tuttavia ci dovrebbe essere un limite, quello del buon senso.
Se tu vendi una pelliccia sintetica, mi sta bene, fatti bello e mettici il marchio “Cruelty free”; se vendi un cosmetico che non è stato testato sulla pelle di un incolpevole topo, mi sta bene ugualmente… Ma la pappa del mio gatto? Cosa potrà mai voler dire “Cruelty free”? Sono “bocconcini con pesce”, composti di “carni e derivati, pesci e sottoprodotti del pesce (tonno 5%), cereali”...
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Per la parte di “carne e derivati” si saranno ben dovuti ammazzare bovini, suini, ovini e quant’altro. Mettiamo pure che gli sia stata data una dolce morte, facciamo finta di credere che quelle povere bestie siano trapassate senza sentire e presentire niente, in un istante, senza nemmeno accorgersene, in sostanza come vorrebbe morire ognuno di noi. Mettiamo pure…
Ma per la parte di “pesce e sottoprodotti del pesce”? La pesca resta una attività intensamente cruenta, ci abbiamo riflettuto qualche volta? Forse l’assenza di lamenti, di macelli, macellai, coltellacci, fiotti di sangue ed interiora che debordano ci fa dimenticare a quale terribile lenta morte per asfissia sottoponiamo i pesci. Ci siamo mai soffermati a guardare un pesce fuor d’acqua boccheggiare e strabuzzare gli occhi? Dove sta quindi l’assenza di crudeltà nella pappa del mio gatto, animale già crudele per conto suo, se ce ne è uno, che ama divertirsi con le sue prede? A rigor di logica, già cercare un alimento “cruelty free” per un gatto è un nonsenso...
E quindi, per tornare alla nostra “label”. Quale può essere il suo senso? Vuoi dire che hanno sprecato preziosi cmq di etichetta per scrivere una cosa senza senso? Tranquilli..: un senso quel “cruelty free” ce l’ha, ce l’ha…
Colpire la coscienza del consumatore: tu compri la scatoletta, vedi un coniglietto, sei preso dalla tenerezza e stai con la coscienza a posto, contro ogni evidenza, ignorando addirittura la contraddizione suprema: che una parte del contenuto della scatoletta possa ben essere... carne di coniglio. E la cosa funziona, sei con la coscienza a posto non solo per quanto riguarda la pappa del gatto, ma in generale: sono bravo perché persino per il mio gatto compro roba etica. E diventa un paradigma: la scatoletta di alimento per il mio gatto mi inganna non solo circa se stessa, ma mi induce un falso sentimento di essere riguardoso nei confronti degli animali e per estensione nei confronti del pianeta.
Il marketing non teme le contraddizioni più lampanti..! Ricordo una campagna pubblicitaria di un tonno in scatola, saranno stati gli anni novanta; durò pochissimo, tanto i pubblicitari l’avevano fatta grossa. All’epoca la cosiddetta opinione pubblica (un giorno dirò cosa penso di questa “opinione pubblica”) era molto sensibile al duro destino dei delfini: sapete.., questa storia che comunicano, che sono intelligenti, che sono mammiferi… La casa produttrice del tonno pensò bene di approfittare di questa ondata di compassione verso i delfini per lanciare una campagna a loro difesa: per ogni scatola venduta, avrebbe destinato non so quante (poche) lire alla tutela e protezione dei delfini. Già..: proteggiamo i delfini e ammazziamo i tonni, figli di puttana!
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sayitaliano · 6 years
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More Animals Vocab ITA
Water Creatures 🌊
a shark: uno squalo
a whale: una balena
a mackerel: uno sgombro
a squid: un calmaro
a catfish: un pesce gatto
a swordfish: un pesce spada
a prawn: un gamberetto
a crab: un granchio
a starfish: una stella di mare / una stella marina
a seal: una foca
a turtle: una tartaruga marina
a salmon: un salmone
a trout: una trota
a perch: un persico
a tuna: un tonno
an octopus: una piovra
a killer whale: un’orca assassina
(or) an orca: un'orca
an eel: un'anguilla
a lobster: un’aragosta / un astice
a seahorse: un cavalluccio marino / un ippocampo
a monkfish: una rana pescatrice
a dolphin: un delfino
a carp: una carpa
a sea bream: un pagello
a jellyfish: una medusa
a pike: un luccio
a stingray: una pastinaca
a walrus: un tricheco
a manatee: un lamantino
a cod: un merluzzo
a lamprey: una lampreda
Common Household Pets 🐩
a dog: un cane
a cat: un gatto
a goldfish: un pesciolino rosso
a turtle: una tartaruga d’acqua
a tortoise: una tartaruga di terra
a tarantula: una tarantola
a lizard: una lucertola
a parrot: un pappagallo
a ferret: un furetto
a Guinea pig: un porcellino d’India / una cavia
a parakeet: un pappagallino
a mouse: un topo
a rat: un ratto
a hamster: un criceto
a rabbit: un coniglio
a snake : un serpente
a hare: una lepre
a great tit: una cinciallegra
a swallow: una rondine
a blackbird: un merlo
a hill myna: un merlo indiano
a sparrow: un passero
a squirrel: uno scoiattolo
Farm Animals 🐄
a cow: una mucca / una vacca (but this last one might be seen as offensive or make laugh as used also to some women)
an ox: un bue
a sheep: una pecora
a lamb: un agnello
a donkey: un asino
a pig: un maiale / un porcello (again, sometimes offensive as used for some men)
a sow: una scrofa
a calf: un vitello
a horse: un cavallo
a mule: un mulo
a mare: una giumenta / una cavalla
a goat: una capra
a billy: un caprone
a goose: un’oca
a chicken: un pollo
a rooster: un gallo
a hen: una gallina
a chick: un pulcino
a bull: un toro
a duck: un'anatra
a frog: una rana
a toad: un rospo
old post (more about birds and dogs/cats in our vocabularies’ list -> blog homepage, top bar, tagged posts pt.I, vocabularies/words)
insp
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italiadavivere · 2 years
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Tonno di coniglio: una prelibatezza assoluta del Piemonte
Tonno di coniglio: una prelibatezza assoluta del Piemonte
Il tonno di coniglio sott’olio è una ricetta tipica piemontese. Generalmente viene servito come antipasto, ma si presta anche ad essere servito in occasione di secondi sfiziosi, magari accompagnato da un bel contorno di verdure grigliate o di patate arrosto. La preparazione è piuttosto lunga ma i passaggi in sé sono tutti davvero semplici. Il nome di questo piatto è sicuramente curioso. Viene…
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Presents for Birches of new years... Spesa santo Stefano parte 3....mortadella e. Lonza suino ok una volta a settimana a gatti x scaldare ma. No. Troppa carne se no nervosi meglio 5 guonri a settimana pesce friskas tonno salmone trota poi una volta settimana o pollo o tacchino o riso pasta verdure, non va bene per cani e gatti ne vitello ne agnello coniglio mucca li rendono malati e nervosi.... Un animale di 40 kg non mangia una mucca che tre volte lui o un agnello, e conigli sono a carote in gabbia ma loro natura è mangiare topi morti lucertole etc come fa la lepre perciò Dio la ha vietata a uomo e così anche animale domestico cane gatto deve mangiare animali solo vegetariani e solo su proporzioni di dimensione, se dai a gatti carne di squalo o. A cani carne di leone diventano dei mostri non più controllabili. .... Umani sono ignoranti e a. Volte lo fanno apposta per fare combattimenti come in Cina a cavalli o. Galli che sono vegetariani loro danno per cibo carne putrida così sono più incazzati QUESTO È ABOMINIO A OCCHI DI DIO E EGLI NON PERDONERÀ MAI QUEI CINESI CHE FANNO QUESTE COSE E DARÀ LORO PESTILENZE INDESCRIVIBILI.... (presso Don Vito's Cats Bar Home) https://www.instagram.com/p/CX9410BDgfP/?utm_medium=tumblr
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Ristorante da Francesco corte Portici. Lucca Centro
Ristorante da Francesco corte Portici. Lucca Centro
Ristorante da Francesco corte Portici in Centro a Lucca. Spettacolo di Tartare con pistacchi e burrata, coniglio pomodori e capperi che si scioglieva in bocca, istituzione tordelli e tonno alla griglia. Top come sempre. Da Francesco “corte portici” Lucca Centro Ristorante 20 – 25 € Corte Portici 13 0583 418049
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sciatu · 6 years
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Pasta casareccia con pesto di pistacchi e mandorle, Ragù d’agnello e carciofi, Maccheroni pomodoro e pancetta dolce, spatola beccafico con caponata, Misto di secondi (pomodori secchi, olive sott’olio, melanzane sott’olio, carciofo arrosto, caponata, sfincini, prosciutto dei nebrodi, pecorino fresco, bruschetta al ciliegino, pannella) calamri ripieni alla siciliana, frittura di alici, sarde beccafico, frittura anelli totano, tonno con cipollata in agrodolce.
Capitò che al primo anno delle superiori mi ammalai di appendicite e poiché eravamo verso la fine dell’anno scolastico e la scuola era molto selettiva mia madre decise di farmi operare finiti gli scrutini. Verso giugno, con la paura delle interrogazioni e l’infiammazione, smisi in pratica di mangiare. Quando la notte era sul finire e gli uccelli già salutavano il mattino, avevo sempre sogni di tipo mangereccio. Il mio corpo reclamava quel cibo che lo stomaco non assimilava ed io mi trovavo a vagare nei miei sogni tra enormi piatti di pasta anche la più semplice di quella che avevo assaggiato forse una volta sola nella vita come la pasta con il pistacchio o quella più comune come le tagliatelle cucinate con i sughi più strani come quello dal sapore selvatico di coniglio, quello grasso e corposo di maiale o quello delicato e gustoso di capretto, oppure mi trovavo nel mezzo di maccheroni disposi in grandi pianure anche qui con salse e ragù di tutti i generi. Non so se a te è mai capitato ma a me quello che sconvolgeva nel sonno era il gusto dei dettagli come i pistacchi che si rompevano sotto i denti lasciandoti in bocca il loro gusto o le tagliatelle che si scioglievano in bocca oppure ecco il gusto della pancetta dolce, fritta prima nella pentola, fibrosa e dolcissima vellutata dal grasso con cui la carne terminava. Erano questi dettagli che il mio cervello aveva registrato senza che me accorgessi a darmi la sensazione del cibo in cui mi trovavo immerso. Ad esempio le fette di tonno o di pescespada arrostite ed il sapore intenso del limone su di esse contrastato da quello dolce del salgemma di cui restava sul pesce qualche piccolo granello o il contorno di cipolla cotta in padella e saltata con l’aceto del nonno che era forte e sapeva ancora degli aromi chimici della botte dandole così un gusto intenso e forte, oppure il gusto duro del pangrattato nelle sarde a beccafico o il suo gusto più morbido quando riempiva i calamari ripieni dove il pan grattato si inumidiva con gli umori del pesce rilasciando di tanto in tanto il gusto resinoso dei pinoli o quello dolcissimo dell’uva passa. Lo stesso con la spatola a beccafico dove la dolcezza della carne si perdeva nel gusto del pan grattato imbevuto dal sugo della caponata per cui la mia bocca risentiva nel sogno il sedano e i capperi raccolti freschi dalla nonna o le olive schiacciate stemperate nel gusto della melanzana fritta ed annegati nel pomodoro fresco. Era tutto un’eruzione di sapori dimenticati, un arcobaleno di vecchi ricordi che faceva gorgogliare il mio stomaco sempre vuoto come ad esempio il gusto e la tenerezza delle costolette d’agnello cotte sulla brace con quel loro sapore intenso dovuta alla carne e quelle piccole parti appena bruciacchiate qua e la dal fuoco; il gusto del finocchio selvatico nella salsiccia arrostita del nonno, avvolto nel grasso della carne e nel pezzettino di provola che conteneva, oppure il fegato di maiale avvolto nella retina di grasso che conteneva i reni dell’animale e arrostito sulla brace con il suo profumo che si allargava intenso mentre il grasso colava sui granelli rossi della brace sprigionando un fumo dall’odore intenso e appetitoso, il gusto della mostarda che la zia Nunzia faceva con il mosto di vino nuovo ed il sapore della foglia di alloro che poneva su di essa e che aggiungeva al gusto aromatico del vino una freschezza intensa, o il budino alla vaniglia che la mamma del mio amico Gregorio faceva con il latte, l’uovo, l’amido ed una bacchetta di vaniglia, un sapore sottile, intenso ed unico di vaniglia aromatica che riempiva la grande cucina e la bocca, oppure le torte delle zie con il pan di spagna alto un palmo imbevuto di vermouth e ricoperto di crema alla vaniglia o al cioccolato, e le loro fette altissime, pieni di strati diversi e sofficissimi. Tutte queste cose sognavo ogni mattino quando dovevo alzarmi ed anche la vista di un caffè macchiato mi faceva vomitare. Fu li che compresi che ricordiamo più di quanto pensiamo e che quello che mangiamo non è semplice cibo ma è un sogno, un bisogno del nostro corpo che sa trovarci una poesia di cui non siamo coscienti.
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ghostgirllxx · 3 years
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0 calorie💎
caffè
bibite zero
te
1-50 calorie🏆
cetriolo 12kcal
sedano 15kcal
lattuga 15kcal
ravanelli 16kcal
zucchine 16kcal
pomodori 18kcal
asparagi 20kcal
peperoni verdi 20kcal
funghi 22kcal
spinaci 23kcal
melanzane 25kcal
cavolfiore 25kcal
cavolo 25kcal
limone/lime 30kcal
anguria 30kcal
fragole 32kcal
melone 35kcal
mandarini 37kcal
pesca 40kcal
latte 40kcal
carote 42kcal
pompelmo 42kcal
cipolle 42kcal
barbabietola 43kcal
more 43kcal
prugne 46kcal
mirtilli 46kcal
arancia 47kcal
carciofi 47kcal
ananas 48kcal
ciliegie 50kcal
50-100 calorie🥇
lampone 52kcal
albume 52kcal
mela verde 55kcal
mirtilli 57kcal
pera 58kcal
kiwi 62kcal
ostriche 65kcal
mango 65kcal
cozze 68kcal
polpo 70kcal
uva 70kcal
piselli 77kcal
patate 80kcal
merluzzo 80kcal
melograno 83kcal
vino rosso 85kcal
mais 86kcal
aragosta 87kcal
banana 90kcal
calamaro 92kcal
100-200 calorie 🥈
orata 100kcal
tacchino 105kcal
tonno fresco 108kcal
aglio 119kcal
granchio 125kcal
sardine 140kcal
coniglio 150kcal
uova 156kcal
avocado 160kcal
lenticchie 165kcal
salmone 180kcal
spumante 190kcal
200-300 calorie🥉
anatra 220kcal
pollo 220kcal
pane integrale 260kcal
300-400 calorie☹️
uvetta 300kcal
miele 305kcal
tuorlo uovo 322kcal
popcorn 370kcal
cocco 385kcal
zucchero 387kcal
avena 390kcal
maionese 390kcal
pangrattato 395kcal
400-600 calorie🤢
biscotti 485kcal
nutella 520kcal
pancetta 542kcal
cioccolato fondente 560kcal
cioccolato al latte 570kcal
mandorle 578kcal
arachidi 585kcal
pistacchi 595kcal
600-1000 calorie🤮
semi di girasole 600kcal
nocciole 628kcal
noci 655kcal
burro 717kcal
olio d’oliva 930kcal
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kitchenbrain · 6 years
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Vasocottura (Tonno di coniglio) Oggi lezione IFTS all’Apolf Pavia su tecniche e tecnologie in cottura (presso APOLF Pavia)
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tomogiraffa1231 · 4 years
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Ca’Viola Clem DOC Langhe Riesling 2018 林檎の蜜、洋梨のコンポートの香りにセルフィーユのアクセント。 口当たりややしっかり、林檎の果実味、塩気のミネラル、酸はハリがあって滑らか。 辛口で構成力があり複雑。 樹齢が若いRieslingながらこの味わいはなかなかです。 抜栓1週間ほどのものをテイスティングしましたが素晴らしいですね。 今の状態ならTonno di ConiglioやInsalata di Narvettiなど香味野菜、果物と淡白な肉の冷菜と楽しみたいなぁ🤤 #càviolariesling #イタリアワイン好きな人と繋がりたい #池ノ上#イタリアン#レストラン#ペペロッソ#ランチタイム#ランチデート#贅沢ランチ#パスタランチ#昼飲み#昼からビール #昼からお酒#昼からワイン#ディナー#ディナーデート#晩御飯#ディナータイム#イタリア#イタリアン#モーニング#イタリア好き#池ノ上イタリアン#イタリア郷土料理#パスタ . . . 【本当は教えたくない!でも美味しいから飲んでみて✨】 そんなおうちワインがここにあります🍷🇮🇹 RealeCantina×Pepe Rosso ソムリエ藤本智ワインセレクション http://www.reale.shop/cheering/peperosso/ . . . Ristorante regionale italiano a IKENOUE a Tokyo "PEPE ROSSO" . Italian regional restaurant in IKENOUE in Tokyo "PEPE ROSSO". https://www.peperosso.co.jp/ Webマガジン 「SHOP ITALIA ~あなたが知らないイタリアここにあります」にてイタリアについてペペロッソのシェフ今井和正が執筆させていただいております 今回はFONTINAについてのお話しです https://shop-italia.jp/food/imai_aosta_fontina (ペペロッソ 池ノ上 イタリアン cucina italiana) https://www.instagram.com/p/CEqu1OMgJBG/?igshid=higaytcm0goi
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exportinukr · 4 years
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Tonno di coniglio ricetta dello chef Patron Max Masuelli -  Ingredienti per 4 persone 1 coniglio nostrano 1 cipolla bianca 1 costa di sedano 1 carota 1 foglia di alloro 5 bacche di ginepro 5 bacche di pepe nero 30 gr sale grosso 100 ml vin
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freedomtripitaly · 4 years
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L’incantevole Offida in provincia di Ascoli Piceno, tra le valli dei fiumi Tesino e Tronto. Parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2008, non si fatica a capire i motivi del suo ingresso nell’esclusivo club: è sufficiente osservare la quiete bellezza che Offida emana, mentre si staglia da uno sperone roccioso solcato dal torrente Lama. Il centro storico di Offida è racchiuso da mura di cinta risalenti al XV secolo e dalla sua posizione privilegiata il paese offre vedute meravigliose: dai belvedere del borgo si possono ammirare il monte Ascensione, i Monti Sibillini ed il monte dei Fiori e nelle giornate limpide è possibile persino scorgere l’Adriatico, la Maiella ed il Gran Sasso. Colpito purtroppo nel 2016 da un tremendo terremoto, il paese è stato capace di riprendersi con forza ed offre oggi ai suoi visitatori meraviglie da vedere e da gustare. Cosa vedere a Offida Il fulcro del borgo di Offida è Piazza del Popolo, dall’originale forma triangolare, sulla quale si affacciano sia la Chiesa dell’Addolorata che il raffinato Palazzo Comunale, un capolavoro architettonico risalente al XI-XII secolo ed arricchito da un elegante loggiato. È proprio da lì che si accede allo spettacolare Teatro Serpente Aureo, un teatro all’italiana dalle suggestioni barocche realizzato nel 1820 su progetto dell’architetto Pietro Maggi. Il punto del teatro che più attira lo sguardo è la sua volta affrescata rappresentante Apollo circondato dalle Muse, opera di A. Allevi. Una curiosa leggenda dà inoltre il nome alla struttura: si narra infatti che un serpente d’oro attraversò la città di Offida in senso longitudinale, percorrendo quella la strada principale del paese che oggi viene appunto chiamata Corso Serpente Aureo. L’evento è raffigurato sul proscenio in un dipinto di Giovanni Battista Magini. Tra gli edifici di culto di Offida si trova la Collegiata di Santa Maria Assunta, costituita da una commistioni di stili greco, barocco, romano e lombardo: i suoi interni interni decorati da eleganti stucchi e volte a cassettoni custodiscono i resti di San Leonardo, santo patrono di Offida. È però la Chiesa di Santa Maria della Rocca il vero gioiello medievale della città, risalente al XIV e costruita a strapiombo su un’alta rupe. Mentre i panorami dai dintorni della chiesa sono a dir poco meravigliosi, l’edificio nasconde un tesoro inestimabile: la chiesa ingloba le rovine di quello che un tempo era un complesso comprendente un castello ed una chiesa, i resti della quale sono oggi visibili della cripta di Santa Maria della Rocca. Ricca di colonne e arcate, lo spazio ospita preziosi dipinti del Maestro di Offida (sec. XIV-XV), di Ugolino di Vanne da Milano e di Fra Marino Angeli da S. Vittoria. Altri edifici religiosi da vedere sono la Chiesa del Suffragio e della Morte, così chiamata perché nella nicchia conserva un finto scheletro in legno rappresentante la Morte, il Santuario del Beato Bernardo, l’ex Convento di Sant’Agostino e la Chiesa di San Marco con l’annesso Convento. La sede di quella che oggi è la caratteristica Enoteca Regionale delle Marche era un tempo il convento di S. Francesco, edificato nel XIII per volontà delle monache Clarisse, di cui oggi è possibile ammirare gli antichi ambienti, armoniosamente occupati dall’Enoteca. Offida è nota anche per le sue bellissime fontane dallo stile unico: tra queste sono da annoverare la Fontana Grande o della Dea Flora e la Fontana del Mietitore. Il gruppo scultoreo della Fontana delle Merlettaie, situata all’ingresso del paese, oltre che essere stupenda architettonicamente è anche iconica rappresentazione di una delle tradizioni artigianali più antiche e sentite di Offida ovvero l’arte del merletto a tombolo. Ancora oggi tra le vie del borgo è possibile cogliere le donne offidane concentrate nel complicato intreccio di fili che da vita a magnifici capolavori artistici. A questa antica disciplina è anche dedicato un museo: il Museo del Merletto a Tombolo, ospitato all’interno del Palazzo De Castellotti-Pagnanelli, dove oltre ad ammirare piccoli tesori artigianali si possono apprendere le principali tecniche di lavorazione. Quello del merletto non è l’unico museo che le sale del Palazzo De Castellotti-Pagnanelli ospita. In questo edificio, fulcro di elevata importanza culturale, si trovano anche il Museo delle Tradizioni Popolari, che ricostruisce antiche botteghe artigianali e attrezzi agricoli, ed il Museo Archeologico che espone invece importanti ritrovamenti effettuati nel XIX secolo dall’archeologo Guglielmo Allevi. Tra le gallerie da non perdere anche quella dedicata ad Sergiacomi, scultore della Fontana delle Merlettaie, che ad Offida visse ed operò. Il Carnevale di Offida Tra gli eventi paesani, quello di maggiore vivacità è senza dubbio il Carnevale di Offida, un tripudio di colori e vive tradizioni davvero indimenticabile. All’interno dell’evento che coinvolge l’intera popolazione, particolarmente originali sono le due manifestazioni del «Lu Bov Fint» e quella dei Vlurd. Durante la prima, gli abitanti del paese inseguono la sagoma di un bue per le vie di Offida, mentre durante la seconda centinaia di partecipanti mascherati sfilano per il paese portando sulle spalle fiaccole incandescenti, per gettarle poi in un grande falò a suggellare la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima. Cosa mangiare a Offida Offida tenta la gola con delizie dolci e salate di ogni sorta alle quali è impossibile resistere. Tra le più caratteristiche i chichì ripieni, ovvero gustosissime focacce farcite con tonno, carciofini, alici e peperoni, ed i funghetti, dolci preparati con farina, zucchero, acqua e semi di anice. Tra i prodotti tipici di Offida ci sono anche il coniglio in salsa ed i taccù, grossi tagliolini cucinati in brodo con soffritto di cipolla e pancetta oppure con sugo di pomodoro. Di derivazione contadina e tremendamente deliziosi sono anche i maccheroncini della trebbiatura ed il pollo ncipp nciapp, ovvero spezzatino rosolato in padella, con aglio e rosmarino. Numerosi sono poi i rinomati vini locali come l’Offida DOC, il Percorino, il Falerio o il Terre di Offida. I piatti di Offida uniti a quelli caratteristici della cucina marchigiana in generale rendono queste zone d’Italia una tentazione unica per gli amanti dei tour enogastronomici di qualità. https://ift.tt/2uijB7E Cosa fare e cosa vedere nel bellissimo borgo di Offida L’incantevole Offida in provincia di Ascoli Piceno, tra le valli dei fiumi Tesino e Tronto. Parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2008, non si fatica a capire i motivi del suo ingresso nell’esclusivo club: è sufficiente osservare la quiete bellezza che Offida emana, mentre si staglia da uno sperone roccioso solcato dal torrente Lama. Il centro storico di Offida è racchiuso da mura di cinta risalenti al XV secolo e dalla sua posizione privilegiata il paese offre vedute meravigliose: dai belvedere del borgo si possono ammirare il monte Ascensione, i Monti Sibillini ed il monte dei Fiori e nelle giornate limpide è possibile persino scorgere l’Adriatico, la Maiella ed il Gran Sasso. Colpito purtroppo nel 2016 da un tremendo terremoto, il paese è stato capace di riprendersi con forza ed offre oggi ai suoi visitatori meraviglie da vedere e da gustare. Cosa vedere a Offida Il fulcro del borgo di Offida è Piazza del Popolo, dall’originale forma triangolare, sulla quale si affacciano sia la Chiesa dell’Addolorata che il raffinato Palazzo Comunale, un capolavoro architettonico risalente al XI-XII secolo ed arricchito da un elegante loggiato. È proprio da lì che si accede allo spettacolare Teatro Serpente Aureo, un teatro all’italiana dalle suggestioni barocche realizzato nel 1820 su progetto dell’architetto Pietro Maggi. Il punto del teatro che più attira lo sguardo è la sua volta affrescata rappresentante Apollo circondato dalle Muse, opera di A. Allevi. Una curiosa leggenda dà inoltre il nome alla struttura: si narra infatti che un serpente d’oro attraversò la città di Offida in senso longitudinale, percorrendo quella la strada principale del paese che oggi viene appunto chiamata Corso Serpente Aureo. L’evento è raffigurato sul proscenio in un dipinto di Giovanni Battista Magini. Tra gli edifici di culto di Offida si trova la Collegiata di Santa Maria Assunta, costituita da una commistioni di stili greco, barocco, romano e lombardo: i suoi interni interni decorati da eleganti stucchi e volte a cassettoni custodiscono i resti di San Leonardo, santo patrono di Offida. È però la Chiesa di Santa Maria della Rocca il vero gioiello medievale della città, risalente al XIV e costruita a strapiombo su un’alta rupe. Mentre i panorami dai dintorni della chiesa sono a dir poco meravigliosi, l’edificio nasconde un tesoro inestimabile: la chiesa ingloba le rovine di quello che un tempo era un complesso comprendente un castello ed una chiesa, i resti della quale sono oggi visibili della cripta di Santa Maria della Rocca. Ricca di colonne e arcate, lo spazio ospita preziosi dipinti del Maestro di Offida (sec. XIV-XV), di Ugolino di Vanne da Milano e di Fra Marino Angeli da S. Vittoria. Altri edifici religiosi da vedere sono la Chiesa del Suffragio e della Morte, così chiamata perché nella nicchia conserva un finto scheletro in legno rappresentante la Morte, il Santuario del Beato Bernardo, l’ex Convento di Sant’Agostino e la Chiesa di San Marco con l’annesso Convento. La sede di quella che oggi è la caratteristica Enoteca Regionale delle Marche era un tempo il convento di S. Francesco, edificato nel XIII per volontà delle monache Clarisse, di cui oggi è possibile ammirare gli antichi ambienti, armoniosamente occupati dall’Enoteca. Offida è nota anche per le sue bellissime fontane dallo stile unico: tra queste sono da annoverare la Fontana Grande o della Dea Flora e la Fontana del Mietitore. Il gruppo scultoreo della Fontana delle Merlettaie, situata all’ingresso del paese, oltre che essere stupenda architettonicamente è anche iconica rappresentazione di una delle tradizioni artigianali più antiche e sentite di Offida ovvero l’arte del merletto a tombolo. Ancora oggi tra le vie del borgo è possibile cogliere le donne offidane concentrate nel complicato intreccio di fili che da vita a magnifici capolavori artistici. A questa antica disciplina è anche dedicato un museo: il Museo del Merletto a Tombolo, ospitato all’interno del Palazzo De Castellotti-Pagnanelli, dove oltre ad ammirare piccoli tesori artigianali si possono apprendere le principali tecniche di lavorazione. Quello del merletto non è l’unico museo che le sale del Palazzo De Castellotti-Pagnanelli ospita. In questo edificio, fulcro di elevata importanza culturale, si trovano anche il Museo delle Tradizioni Popolari, che ricostruisce antiche botteghe artigianali e attrezzi agricoli, ed il Museo Archeologico che espone invece importanti ritrovamenti effettuati nel XIX secolo dall’archeologo Guglielmo Allevi. Tra le gallerie da non perdere anche quella dedicata ad Sergiacomi, scultore della Fontana delle Merlettaie, che ad Offida visse ed operò. Il Carnevale di Offida Tra gli eventi paesani, quello di maggiore vivacità è senza dubbio il Carnevale di Offida, un tripudio di colori e vive tradizioni davvero indimenticabile. All’interno dell’evento che coinvolge l’intera popolazione, particolarmente originali sono le due manifestazioni del «Lu Bov Fint» e quella dei Vlurd. Durante la prima, gli abitanti del paese inseguono la sagoma di un bue per le vie di Offida, mentre durante la seconda centinaia di partecipanti mascherati sfilano per il paese portando sulle spalle fiaccole incandescenti, per gettarle poi in un grande falò a suggellare la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima. Cosa mangiare a Offida Offida tenta la gola con delizie dolci e salate di ogni sorta alle quali è impossibile resistere. Tra le più caratteristiche i chichì ripieni, ovvero gustosissime focacce farcite con tonno, carciofini, alici e peperoni, ed i funghetti, dolci preparati con farina, zucchero, acqua e semi di anice. Tra i prodotti tipici di Offida ci sono anche il coniglio in salsa ed i taccù, grossi tagliolini cucinati in brodo con soffritto di cipolla e pancetta oppure con sugo di pomodoro. Di derivazione contadina e tremendamente deliziosi sono anche i maccheroncini della trebbiatura ed il pollo ncipp nciapp, ovvero spezzatino rosolato in padella, con aglio e rosmarino. Numerosi sono poi i rinomati vini locali come l’Offida DOC, il Percorino, il Falerio o il Terre di Offida. I piatti di Offida uniti a quelli caratteristici della cucina marchigiana in generale rendono queste zone d’Italia una tentazione unica per gli amanti dei tour enogastronomici di qualità. Quello di Offida è uno dei borghi più belli delle Marche, ricco di edifici storici come il Teatro del Serpente Aureo e di edifici religiosi da visitare.
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🔥Svelato il menù della cena del 10 marzo al Teatro Rosini di Lucignano🔥 . ➡️Nino Formicola in D’assolo⬅️ . 🍲Tonno della Valdichiana con la sua insalatina ➡️Alternativa vegetariana: Paella di verdure . 🥘Risotto mantecato al radicchio e zucca gialla con salsiccia sgranata ➡️Alternativa vegetariana: Senza salsiccia .🍛Rotolo di coniglio profumato alla maggiorana con sformatino di carote ➡️Alternativa vegetariana: Tortino di legume e verdure .🍰Tortino di mele rugginose della Valdichiana su crema inglese all'arancia Che aspettate a prenotare? — view on Instagram https://ift.tt/2BSVpJO
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