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#Quodlibet
garadinervi · 2 months
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Giancarlo De Carlo, La piramide rovesciata. Architettura oltre il '68, Edited by Filippo De Pieri, «Habitat», Quodlibet, Macerata, 2018
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schizografia · 1 month
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Mentre
Per liberare il nostro pensiero dalle panie che gli impediscono di spiccare il volo è bene innanzitutto abituarlo a non pensare più in sostantivi (che, come il nome stesso inequivocabilmente tradisce, lo imprigionano in quella «sostanza», con la quale una tradizione millenaria ha creduto di poter afferrare l’essere), ma piuttosto (come William James ha suggerito una volta di fare) in preposizioni e magari in avverbi. Che il pensiero, che la mente stessa abbia per così dire carattere non sostanziale, ma avverbiale, è quanto ci ricorda il fatto singolare che nella nostra lingua per formare un avverbio basta unire a un aggettivo il termine «mente»: amorosamente, crudelmente, meravigliosamente. Il nome – il sostanziale – è quantitativo e imponente, l’avverbio qualitativo e leggero; e, se ti trovi in difficoltà, a trarti d’impaccio non sarà certo un «che cosa», ma un «come», un avverbio e non un sostantivo. «Che fare?» paralizza e t’inchioda, solo «come fare?» ti apre una via d’uscita.
Così per pensare il tempo, che da sempre ha messo a dura prova la mente dei filosofi, nulla è più utile che affidarsi – come fanno i poeti – a degli avverbi: «sempre», «mai», «già», «subito», «ancora» - e, forse – di tutti più misterioso – «mentre». «Mentre» (dal latino dum interim) non designa un tempo, ma un «frattempo», cioè una curiosa simultaneità fra due azioni o due tempi. Il suo equivalente nei modi verbali è il gerundio, che non è propriamente né un verbo né un nome, ma suppone un verbo o un nome a cui accompagnarsi: «però pur va e in andando ascolta» dice Virgilio a Dante e tutti ricordano la Romagna di Pascoli, «il paese ove, andando, ci accompagna / l’azzurra vision di S. Marino». Si rifletta a questo tempo speciale, che possiamo pensare solo attraverso un avverbio e un gerundio: non si tratta di un intervallo misurabile fra due tempi, anzi nemmeno di un tempo propriamente si tratta, ma quasi di un luogo immateriale in cui in qualche modo dimoriamo, in una sorta di perennità dimessa e interlocutoria. Il vero pensiero non è quello che deduce e inferisce secondo un prima e un poi: «penso, dunque sono», ma, più sobriamente: «mentre penso, sono». E il tempo che viviamo non è la fuga astratta e affannosa degli inafferrabili istanti: è questo semplice, immobile «mentre», in cui sempre già senza accorgercene siamo – la nostra spicciola eternità, che nessun affranto orologio potrà mai misurare.
14 marzo 2024
Giorgio Agamben
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moffittarts · 2 years
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I don't know anything about music, but I rebuilt this piece by ear and by studying Synthesia videos on the piece. I've been obsessed with this piece since I was a baby.
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ebau-book · 22 days
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klostershop · 4 months
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marcogiovenale · 6 months
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milano, 17 novembre: presentazione di 'riga' n. 45, su giulia niccolai
RIGA 45. GIULIA NICCOLAIa cura di Marco Belpoliti, Alessandro Giammei e Nunzia PalmieriQuodlibet, 2023con Barbara Anceschi e Andrea CortellessaMilano, Libreria Verso, venerdì 17 novembre alle 18:30
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mybuddyjimmy · 1 year
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Quodlibet
Quodlibet [KWAD-lə-bet]Part of speech: nounOrigin: Latin, 15th century1. (Literary) A lighthearted medley of well-known tunes.2. (Archaic) A topic for or exercise in philosophical or theological discussion.Examples of quodlibet in a sentence“I went to a jazz brunch this weekend that opened with a quodlibet of some of my favorite songs.”“Classic songwriters Irving Berlin and Gilbert & Sullivan…
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j7ustsfvnayjp · 1 year
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Reverse Cowgirl With Cumming At The End Black Friday Blowjob From My Stepsis Twink teen boy body hair and young emo hot gay porn James Is Hungry Cum tribute for Noiva Loirinha Bangali anal force fuck Mother Fucks Sons Friends at Party Nude male swimming gay porn Zaden pumps in and out, shoving his Juicy and wild party Big Titted MILF Sara Jay Fucks Exotic Carla Morelli In 3Way! Hot Indian Bhabhi with big Ass
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queerographies · 1 year
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[Il futuro dell'Europa e altri scritti][André Gide]
André Gide pensa l’Europa come un insieme di voci diverse che non devono rinunciare alla propria individualità ma, al contrario, esaltarla nell’armonia di un «concerto europeo».
«Cosa sarà l’Europa di domani?»; questa è la domanda che attraversa i testi di André Gide (1869-1951) raccolti nel presente volume. Premio Nobel per la letteratura nel 1947, Gide ha segnato indelebilmente la storia letteraria e la cultura del Novecento, portando avanti, accanto all’attività di narratore, un intenso impegno di critico e commentatore della storia e della società del suo tempo,…
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tomwordwulfsterner · 2 years
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Alfalfa Dreams #quodlibet #alfalfa #dreams #pasture #haymow #cartrip #wordwulf #writer #philosophy #music #books #artwork #photography #poetography (at Thornton, Colorado) https://www.instagram.com/p/CfKm1KDlJNn/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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garadinervi · 2 months
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Giancarlo De Carlo, L'architettura della partecipazione, Edited by Sara Marini, «Habitat», Quodlibet, Macerata, 2015
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schizografia · 2 months
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Etica, politica e commedia
Occorre riflettere sulla singolare circostanza che le due massime che hanno cercato di definire con maggiore acutezza lo statuto etico e politico dell’umano nella modernità provengono dalla commedia. Homo homini lupus – cardine della politica occidentale – è in Plauto (Asinaria, v.495, dove mette scherzosamente in guardia contro chi non conosce chi sia l’altro uomo ) e homo sum, humani nihil a me alienum puto, forse la più felice formulazione del fondamento di ogni etica, si legge in Terenzio (Heautontim., v.77). Non meno sorprendente è che la definizione del principio del diritto «dare a ciascuno il suo» (suum cuique tribuere) sia stata dagli antichi percepita come la definizione più propria di ciò che è in questione nella commedia: una glossa a Terenzio lo enuncia senza riserve: comico è per eccellenza assignare unicuique personae quod proprium est. Se si assegna a ciascun uomo il carattere che lo definisce, egli diventa ridicolo. O, più in generale, ogni tentativo di definire ciò che è umano sfocia necessariamente in una commedia. È quanto mostra la caricatura, in cui il gesto di cogliere a ogni costo l’umanità di ciascun individuo si trasforma secondo ogni evidenza in una beffa, fa propriamente ridere.
Platone doveva avere in mente qualcosa del genere, quando modellava sui mimi di Sofrone e di Epicarmo, decisamente comici, i personaggi dei suoi dialoghi. «Conosci te stesso» è il principio antitetico a ogni protervia tragica e non può che dar luogo a un gioco e a uno scherzo, anche se questi possono essere e sono perfettamente seri. L’umano, infatti, non è una sostanza di cui si possano tracciare una volta per tutte i confini – è, piuttosto, un processo sempre in corso, in cui l’uomo non cessa di essere inumano e animale e, insieme, di diventare umano e parlante. Per questo, mentre la tragedia porta a espressione ciò che non è umano e, nel punto in cui l’eroe prende bruscamente e amaramente coscienza della sua inumanità, sfocia nel mutismo, la persona, cioè la maschera comica, affida al sorriso la sola possibile enunciazione di ciò che non è più e tuttavia è ancora umano. E contro l’incessante, odioso tentativo dell’Occidente di assegnare alla tragedia la definizione dell’etica e della politica, occorre ogni volta ricordare che l’abitazione dell’uomo sulla terra è una commedia – non divina forse, ma che tradisce comunque nel riso la sua segreta, sommessa solidarietà con l’idea della felicità.
11 marzo 2024
Giorgio Agamben
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moffittarts · 2 years
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I improved the MIDI I’ve built a while ago and I figured out how to make an 8-bit voice sound more like an actual organ
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toastedclownery · 11 months
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I'm definitely reading too much into this but.... The chorus from the cg5 Amanda song........
Amanda singing slowly, knowing she has to choose her words carefully, just like the characters/metaphors she uses to communicate her situation to the player (Mr. Fox = Sam, Kitten = herself, potentially the surgery scene?) but she has to be loud and clear to be heard properly
Wooly singing along with her but so much faster, like talking over her, covering her up, almost unintelligibly, saying so many things and yet not much, trying to distract her, or distract us from what Amanda is saying, like his general attitude whenever Amanda tries to reach out
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errantepagina69 · 3 days
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Bruno Barilli (Parigi)
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L'Italia, dunque, avrebbe il torto di non conoscere abbastanza Alfredo Casella, pianista europeo, il più stonato e il più placido dei nostri compositori, l'apostolo, per così dire, della nota falsa, il più pedagogico dei fumisti e fra tanti futuristi, avveniristi, dadaisti, dinamisti, il più intossicato e più angelico di tutti. Quando Giuseppe Verdi sul declinare della vita scrisse <<torniamo all'antico», aveva egli forse veduto con terrore emergere sulla lontana curva evanescente dell'orizzonte il profilo embrionale e fantomatico di Alfredo Casella? Nato con un anticipo di alcune centinaia di anni, giunto inaspettato in queste nostre provincie trasandate e piene di pigre e succulente banalità, capitato fra orecchianti crapuloni e ammiratori smargiassi di Gioacchino Rossini e di Gaetano Donizetti, soffocato da un'atmosfera grassa di cotechino, confuso tra gente scamiciata che mandava giù certi bocconi pesanti come ferri da stirare, Alfredo Casella, il nostro valoroso amico, si strinse nei panni con un brivido, si abbandonò in fretta sino al mento come uno specchio di limone e cercò di passare al largo filando via dissimulato e lieve come un missionario chiamato altrove.
A cura di Antonio Castronuovo Quodlibet Compagnia Extra
Prima uscita: 1938 Editore: Quodlibet Pagine: 192
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klostershop · 4 months
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propheten in der bibel  klostershop
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propheten in der bibel klostershop by Kloster Shop Via Flickr: Klostershop Schweiz Geschenke Klostershop Deutschland Geschenk
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