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#capirmi
mostro-rotto · 1 year
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Mi nascosi dal mondo. Parlai con i miei mostri che vivevano nella mia testa, a volte pensavo che fossero gli unici a capirmi.
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lamentele · 6 months
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Mi sento un peso addosso assurdo.
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perdo troppo tempo in giri di parole, stenti a capirmi.
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all of his best faces...
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fantasmina · 14 days
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Sono stanca di passare tutta la mia fottuta vita a tradurre la mia anima perché chi mi sta vicino non riesce a capirmi. Potrei passare ore ed ore a parlare, scrivere, a dedicare il mio tempo, ma non ha senso se non comprendi la mia anima, i miei valori , i miei sforzi, i miei difetti, me.
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stregamorganablog · 5 months
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Ok facciamo un riassunto di questo 2023....giusto per salutarlo...
Cosa posso dire...che dopo tanto tempo ho imparato ha capirmi...che finalmente mi piaccio...così come sono....piena di difetti...mezza matta....ma sicuramente fuori dagli schemi...sono una gran lavoratrice... cerco di essere una buona mamma....(ma che fatica a volte 🤣).... credo molto di più all amicizia che all Amore...un po' più cinica...ma soprattutto...più schietta e sincera ... ecco ....detto questo ora passiamo ai ringraziamenti a tutti gli amici colleghi famiglia...che hanno fatto parte di questo mio 2023 e spero con tutto il cuore di trovarvi tutti nel 2024 felici e sereni...con tanta fortuna... Vi auguro di viverlo al meglio....Amate...ridere...piangete...ma l'importante è essere protagonisti... della nostra vita...
Buon fine Anno....ma soprattutto
Buon 2024.... Auguri....🎇🎊💯❤️
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ninfettin · 4 months
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mi ha detto che quando sono arrivata ci è rimasto perché sono bellissima. gli piacciono le canzoni che ascolto. io lo ascolterei parlare per ore. è da quando sono piccola che mi chiedo il senso dell'amore e ora a trent'anni sento quel bisogno viscerale di aiutarlo e sostenerlo. non mi era mai successo con nessun altro. lo conosco da 20 giorni. è tutto assurdo
mi ha detto "ora devo capirmi un attimo". io aspetto che decida di lasciarmi o di ritenermi solo un'amica. ma non mi interessa, lo ringrazio per avermi fatto capire come ci si sente
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è difficile capirmi se non comprendi la mia sensibilità
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mostro-rotto · 4 months
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La mia personalità confonde le persone. Mi piace molto stare da solo, ma spesso so anche essere estroverso e socievole, a volte sono molto silenzioso, altre volte sono rumoroso, a volte non ho niente da dire e altre volte invece sono schietto. Percepisco l'energia e mi regolo di conseguenza, riesci a capirmi?
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sonosolounfallimento · 5 months
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Non farò più passi per chi non ha saputo neanche farne uno per me, per chi non si è mai soffermato a capirmi, e per chi non ci ha mai provato seriamente.
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susieporta · 9 months
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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datemidelveleno · 2 months
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Non riesco a capirmi io, come puoi farlo tu .
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aurozmp · 3 months
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stasera proverò ad usare tumblr come quando ero ragazzina, come quando nessuno mi conosceva e il sentirmi giudicata era l’ultimo dei miei pensieri. è da un po’ che sento il bisogno di sfogarmi qui sopra ma sono costantemente frenata da una sorta di paura apparentemente senza senso. mi sono ripromessa più e più volte di non cedere alla tentazione e di non commettere azioni che potessero ferire la mia salute, fino all’altra sera. un paio di giorni prima dell’accaduto la vocina nella mia testa, che tanto mi ha tenuta compagnia per molti anni, si è fatta sentire rumorosamente, impavida come non mai. ho cercato di frenarla, di non ascoltarla e fare finta di niente. ci ho provato, ma è bastato essere un minimo su di giri che ho ceduto all’impulso. io continuo a dire che non so perché l’abbia fatto, che non ho ragioni per aver commesso una cosa simile ma la verità è che aspettavo questo momento da tempo. l’ho assaporato, ho tolto tutto ciò che in mia convinzione mi deforma e continuato finché di me non è rimasto solo ossigeno nei polmoni. inutile dire che io ora sto facendo finta di niente, sto vivendo le mie giornate come se nulla fosse successo, come se io stessi comunque bene. ho paura che questa sia la classica “goccia che fa traboccare il vaso” perché è così che funziona. parlarne è difficile, ammettere agli altri, a voce alta, tutto questo è vergognoso, umiliate. mi sento umiliata da me stessa e questo odio smisurato verso le mie azioni mi costringono a pensare che oramai farlo una, due, tre, cento volte non cambi la situazione. sono delusa del mio comportamento, sono delusa perché ora come ora posso dire con certezza che queste sono scelte prese e ben pensate. che una parte di me sapeva che in quella determinata situazione e circostanza sarebbe stato semplice, che sarebbe andato tutto secondo i piani che la mia parte malata idealizzava da tempo. io non voglio rimproverarmi troppo, ho timore nel farlo. vorrei solo capirmi meglio e cercare di consolarmi ma è così difficile. appena incontro un problema lo scanso, ci passo sopra, lo evito. non riesco ad affrontare niente senza la paura di crollare e questa cosa prima o poi mi si ritorcerà contro. mi sento sola in questa situazione, mi sento non capita da chi mi sta intorno, da chi fa finta di niente nonostante sapesse determinate cose. mi sento presa in giro. mi tengo impegnata il più tempo possibile, mi riempio di cose da fare per non concentrarmi su quanto io, anche se in modo più lento e meno continuativo, mi stia rovinando. la sera a letto, quando sono da sola, non riesco a evitare tutto questo e ogni notte sono terrorizzata da ciò che la mattina seguente dovrò affrontare, per ciò che la mia mente ha pensato nel mentre sono circondata da buio e silenzio, e che la parte razionale quando mi alzo dal letto il giorno dopo deve affrontare.
e niente, tutto qui, per ora
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animasblogger · 1 month
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Cerco qualcuno che possa capirmi e poi spiegarmi come ha fatto.
anima.s
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E mi ritrovai nell’abisso più profondo ,a lottare con i miei demoni peggiori ,alla ricerca di me stessa…
Non so descrivere il dolore ,il senso di abbandono ,insicurezza ,la paura ,il rendersi conto che in fin dei conti si è sempre stati da soli , il vuoto che mi ha mangiata dentro fino a non provare più nulla fino al punto che tutto ciò che mi stava uccidendo in quel momento non era più così importante … E a quel punto iniziai di nuovo a lottare ,trovai la forza per tirarmi su un’altra volta però senza più voltarmi indietro ,con una nuova consapevolezza ,con una forza diversa …
Ho abbracciato e amo la mia solitudine , perché grazie ad essa ho saputo ascoltarmi , capirmi , curarmi le ferite, concedermi ciò di cui avevo bisogno …
Avevo bisogno di me stessa e non l’avevo mai capito , non fino in fondo, ho dovuto ritrovarmi nel peggiore dei modi …nel dolore più profondo
Sono dovuta morire per rinascere
E ora so che sono l’unica persona di cui ho bisogno ,l’unica vera priorità
*.•AlMa•’.*
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ma-pi-ma · 7 months
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Molto tempo fa, sono stata ferita. Imparai a esistere, come reazione, fuori dal contatto con il mondo: vi dirò cosa volevo essere - un congegno fatto per ascoltare. Non inerte: immobile. Un pezzo di legno. Una pietra.
Perché dovrei stancarmi a discutere, replicare? Quelli che respiravano negli altri letti non erano certo in grado di capirmi, essendo incontrollabili come lo sono i sogni. Attraverso le veneziane osservavo la luna nel cielo notturno restringersi e gonfiarsi - Ero nata con una vocazione: testimoniare i grandi misteri. Ora che ho visto e nascita e morte, so che per buia natura esse sono prove, non misteri.
Louise Glück, Parodos, da Ararat, 1990
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