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#personaggi di batman arkham
giornalepop · 2 years
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SHADE, IL SUPEREROE FOLLE DI STEVE DITKO
SHADE, IL SUPEREROE FOLLE DI STEVE DITKO
Nei fumetti non mancano certo i personaggi folli, soprattutto tra i criminali. In particolare i classici nemici di Batman come Joker, Due Facce o il Cappellaio Matto sono etichettati come folli e vengono regolarmente rinchiusi nel manicomio cittadino chiamato Arkham Asylum, che prende il nome dell’immaginaria città in cui si svolgono alcuni inquietanti racconti di Howard Phillips Lovecraft. Tra…
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enkeynetwork · 5 months
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leonhartalfa · 3 years
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Due parole su “The Wolf Among Us”
Di recente, mi son ritrovato a giocare su pc “The Wolf Among Us”, pubblicato nel 2013 da Telltale Games. Per quanto ci siano diverse avventure grafiche fra i miei giochi preferiti, fra cui la saga di The Longest Journey e Grim Fandango, questo titolo non mi era mai capitato fra le mani, soprattutto considerando la mia mancanza di dedizione negli ultimi cinque anni. Onestamente, posso dire che rientra fra i miei giochi preferiti del genere, insieme agli altri sopra citati. E’ stato molto interessante e, in particolare, ci sono diversi aspetti che mi hanno colpito. Primo fra tutti, il soggetto per intero, ovvero considerando la trama, i personaggi e lo sfondo sul quale si svolge tutta la vicenda.
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Personalmente, ho molto apprezzato un contesto che non mi era noto, almeno finora, rispetto storie ampiamente conosciute, come per Batman e The Walking Dead prodotti dalla stessa Telltale Games. Ovviamente riguarda i miei gusti personali, in questi due casi, per via del fatto che non amo la serie The Walking Dead e sono un po’ saturo riguardo a Batman, avendo giocato serie la Arkham su PlayStation e avendo visto e rivisto fino allo sfinimento la trilogia di Nolan sul Cavaliere Oscuro. In ogni caso, vista l’esperienza ottima che ho potuto sperimentare su The Wolf Among Us, proverò a recuperare altri giochi Telltale. Il secondo aspetto riguarda il tema e l’atmosfera noir che pervade l’intera esperienza di gioco, con un affascinante e a volte malandato Bigby Wolf ed una colonna sonora incalzante che mi ha preso fin dall’inizio, portandomi alla memoria diversi film che ho potuto guardare di recente e che ho molto apprezzato, tipo Motherless Brooklyn, Hollywoodland e Manhattan Nocturne.
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<Allerta spoiler>
Al di là del gioco in sé, vorrei esprimere il mio punto di vista sulla vicenda di Faith e sulla parte che la riguarda nel finale del gioco, supportando l’ipotesi che sia sopravvissuta. La seconda run ha fatto emergere diversi aspetti, difficili da notare quando non si ha una visione completa durante la prima run, che penso confermino pienamente i sospetti riguardo al fatto che Faith, non solo sia sopravvissuta, ma che abbia indirizzato e supportato Bigby sotto le mentite spoglie di Nerissa. Premetto che non sono solito girovagare per forum e, di conseguenza, concetti e opinioni qui espressi potrebbero tranquillamente riflettere quanto già ampiamente affrontato e discusso dai fan tempo addietro. Ciò che scrivo è funzionale al mio esercizio nello scrivere di qualcosa che mi piace, all’interesse per al trama del gioco e ad eventuali spunti di riflessione che potrebbero emergere nel caso qualcuno fosse interessato o ne sapesse di più
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Dunque, sarebbe ottimo riepilogare e discutere i punti di interesse della trama ai fini del discorso. L’intera vicenda è spinta, inizialmente, da un primo motore che può essere identificato con l’omicidio di una donna di nome Faith, anche conosciuta nella sua fiaba come principessa “Pelle d’Asino”. Questo singolo episodio apre, nell’intento di rivelare il responsabile della morte di Faith e, si scoprirà successivamente, della sua collega Lily, la strada a diverse vicende e relative problematiche che si scopriranno riguardare l’intera Favolandia, comunità situata a Manhattan, in cui le favole esiliate dalle loro Terre Natie risiedono da molto tempo e durante lo svolgersi degli eventi. In sintesi, la non curanza degli affari interni e la loro superficialità, includendo la stessa attività ed atteggiamenti del protagonista, nonché la tendenza nel rendere prioritari i bisogni di alcune favole piuttosto che altre, mi riporta alla mente la celebre citazione che riassume un concetto fondamentale descritto ne “La Fattoria degli Animali” di George Orwell: “Tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali di altri”. Questo atteggiamento da parte degli affari interni, intenzionale o meno, porta ad un graduale e lento decadimento della comunità di Favolandia, soprattutto di coloro che non sono riusciti a portare con loro le proprie ricchezze durante la traversata per raggiungere il mondo degli umani, circoscrivendo le favole in condizioni di povertà e abbandono sempre più evidenti che culminano sempre più spesso nel trasferimento nella Fattoria, che potrebbe essere intesa come comunità rurale che quasi nessuno sembra apprezzare, delle favole che non possono permettersi il “glamour”, magia che permette a chiunque ne usufruisca di nascondersi agli occhi degli umani. 
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Se la morte di Faith costituisce il motore primo degli eventi legati alla trama del gioco, il “Crooked Man” è il cardine attorno al quale ruotano le intere vicende di Favolandia. L’Uomo Storto, in qualità di “uomo d’affari”, coglie al volo l’opportunità di approfittare della miseria in cui vivono le favole sopperendo apparentemente ai loro bisogni solo per esercitare su di loro un forte controllo, attraverso coercizione, intimidazioni e violenza per il proprio tornaconto. Se da una parte questa situazione è vista con odio per via di abusi, violenze e limitazioni che gli abitanti devono subire nel caso in cui si trovassero come ostacolo alle operazioni del gangster, direttamente o indirettamente, dall’altra l’ambiente di apparente supporto creato dagli “aiuti” economici e dal “lavoro” messo a disposizione dall’Uomo Storto per le favole, quindi con il tacito obiettivo di vincolarli e controllarli indirettamente, viene visto come un solido conforto rispetto all’abbandono e alla miopia dei propri rappresentanti che hanno ignorato la loro situazione per anni. 
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In una dimensione più piccola, Faith lavora come prostituta al celebre locale Pudding & Pie, insieme alle sue amiche e colleghe Nerissa e Lily, con il comune obiettivo di sopravvivere alla miseria di poter lasciare tutta la loro sofferenza alle spalle, un giorno. Durante le investigazioni dello sceriffo, si scopre che queste ragazze non possono rivelare alcuna informazione relativa al proprio lavoro a causa di un incantamento al quale ogni ragazza del locale è soggetta e che ha origine da Vivian, favola soggetta essa stessa alla maledizione che impone alle altre ragazze, ovvero indossa un foulard che non permette di rivelare informazioni, o dello stesso indumento, e che, una volta rimosso, decapita chi lo indossava. Questo incantesimo risulta essere fondamentale per le attività dell’Uomo Storto, che con forza si intromette negli affari di Georgie e Vivian, rispettivamente proprietario e hostess del Pudding & Pie, usando la loro attività a suo vantaggio e inglobando nella sua banda criminale sia Georgie che Vivian. Nell’intento di trovare un modo di scappare insieme alle sue amiche, Faith trova delle foto compromettenti di un cliente del locale e decide di rubarle all’Uomo Storto e usarle a suo vantaggio per il loro tentativo di fuga. Il cliente si rivela essere il capo degli affari interni, Crane, nonché capo Snow, partner di Bigby. Spaventata dalle possibili implicazioni per le azioni di Faith, Nerissa decide rivelare tutto a Georgie chiedendo che venissero perdonate ma, al contrario, quest’ultimo decide di uccidere sia Faith che Lily. Durante le vicende, Nerissa aiuterà Bigby diverse volte rivelando indirettamente informazioni sull’omicidio di Faith e, per quanto possibile, su una parte delle informazioni riguardanti il foulard delle ragazze del Pudding & Pie. 
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Una volta catturato l’Uomo Storto, per chi avrà deciso di catturarlo ovviamente, sarà determinante nel giudicarlo colpevole attraverso la sua testimonianza in prima persona e delle sue colleghe, in riferimento agli ordini dati per l’assassinio di Faith e Lily. Infine, al termine delle vicende, rivelerà di essere stata lei ad aver posizionato la testa di Faith, dopo l’omicidio commesso da Georgie, sulle scalinate dell’edificio in cui Bigby risiede, in modo tal da attirare la sua attenzione e avviare la catena di eventi che costituisce l’intera avventura di gioco. Al termine di quest’ultima conversazione, Nerissa dice a Bigby la seguente citazione: “Non sei così cattivo come si dice”. Quest’ultima venne detta identicamente da parte di Faith durante i primi eventi del gioco. Nerissa non avrebbe avuto modo di conoscere la stessa identica frase, sia perché Faith non avrebbe avuto il tempo di raccontarla dato che nella stessa sera sarebbe poi stata uccisa, e sia perché sarebbe stato improbabile e non necessario che Faith avesse spiegato a Nerissa quanto accaduto citando esattamente quella frase. Quelle parole risuonano nella mente di Bigby insieme a molte altre espressioni, alle quali non aveva fatto caso, che Nerissa e Faith avevano utilizzato in modo identico. L’impressione finale di tale dubbio viene lasciata al giocatore, senza particolari indicazioni esplicite da parte del gioco.
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Dopo questo passaggio posso far riferimento a diversi altri episodi che penso rendano evidente il fatto che Nerissa sia stata in realtà Faith, incantata con un glamour a partire dagli eventi successivi al suo presunto omicidio, e che l’indizio che ha in moto gli eventi sia identificabile non nella testa della vittima del primo omicidio, lasciata ai piedi dell’edificio in cui risiede Bigby nelle Woodlands, ma che sia identificabile in un piano organizzato da Faith molto prima. In primis, il protagonista incontra Faith in una camera insieme ad un eccessivamente ubriaco Woodsman che, inspiegabilmente, mal reagisce al fatto che Faith non lo riconosca. Nel proseguire degli eventi, si scopre che il Woodsman potrebbe essere descritto come impulsivo e rude, anche violento, ma non come un criminale e un incosciente. Nonostante la sua rabbia durante l’aggressione di Faith e poi la lotta con Bigby siano ovviamente alimentate dall’alcool, le ragioni alla base di ciò già potrebbero far sospettare qualcosa. In particolare, Woodsman è solito andare a letto con Lily periodicamente come suo cliente, come si scoprirà poi nel prosieguo del gioco. Che Faith si sia mostrata al posto della sua collega potrebbe essere intenzionale e mirato al fare il “rumore” necessario per far si che qualche vicino si lamentasse e chiamasse lo sceriffo, come poi fatto effettivamente fa Rospo. Il suo intervento in casi di violenza simili è abbastanza scontato e sembra che anche Faith lo sappia, in riferimento a quanto detto da lei stessa durante la conversazione con Bigby, una volta conclusa la colluttazione con Woodsman. Di fatto, lei conferma di conoscere Bigby e la storia che ruota attorno a lui, così come il suo indirizzo di casa. Durante la conversazione, se lo sceriffo chiederà informazioni su di lei asserendo di volerla aiutare, lei prima pronuncerà frase tipica dell’incantamento del foulard, che la vincola dal dire cose compromettenti, ovvero “These lips are sealed”, e poi risponde “Sto rispondendo al meglio delle mie possibilità” subito dopo aver fatto riferimento al suo foulard. Tale indizio, che può sembrar inutile, sarà già un primo riferimento utile affinché Bigby capisca successivamente ed in modo evidente dalla conversazione con “Nerissa”, l’effetto che i foulard hanno sulle ragazze del Pudding & Pie. 
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Grazie alle informazioni ottenute durante questa conversazione, sappiamo che anche Faith, nel panni di Nerissa, avrebbe potuto tranquillamente portare la testa della vera Nerissa, per ipotesi in questo ragionamento, nel frattempo soggetta a glamour a sua volta e con l’aspetto di Faith, all’attenzione dello sceriffo. Un altro aspetto che rafforzerebbe l’ipotesi della sopravvivenza di Faith, è da ricercare nei poteri dello “Specchio delle Brame” e nel suo utilizzo nel primo episodio. Aprendo una piccola parentesi, lo specchio può individuare chiunque a patto di conoscerne chi o cosa si voglia cercare, come quando si cerca il padre di Faith definendolo come tale e senza dare alcun nome esplicito, ed è necessario che il soggetto non sia sotto particolare incantamento, come quello esercitato sulle ragazze del Pudding & Pie. Una volta appreso il nome e la fiaba di “Pelle d’Asino”, è possibile ricercare Faith, suo padre e il principe suo compagno. Nel momento in cui si cerca di visualizzare la prima, lo specchio ripete l’espressione ricorrente: “These lipse are sealed”. Quest’ultimo fatto confermerebbe nuovamente che Faith sia viva in quel momento. Il non poterla vedere attraverso lo specchio non può essere dovuto al fatto che sia morta, dato che lo scheletro del padre è mostrato senza alcun problema dallo specchio, né dovuto al fatto che qualche non ben specificato incantesimo che protegga l’edificio degli affari interni ne impedisca la localizzazione del corpo, visto che Snow è perfettamente individuabile all’interno dell’ufficio. L’unico motivo per cui Faith risulterebbe non individuabile è da ricercare nel fatto che le stia ancora indossando il foulard incantato. Ricordando che l’effetto del foulard svanisce nel momento in cui questo viene rimosso e non può, quindi, interferire con la visione dello specchio. 
P.s. Metto in calce due link utili
Link intro soundtrack: https://www.youtube.com/watch?v=heRLuqwrBCA
Link intro scene: https://www.youtube.com/watch?v=4XReH6S6esQ
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sbibbo0 · 6 years
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Catwoman
Nel mondo DC le protagoniste femminili di Batman sono i personaggi femminili che mi ha attirato di più, In questo post vediamo Catwoman nel mondo televisivo, cinematografico e video-ludico.
Oggi postiamo qualche belle immagini di Selina Kyle, meglio nota come Catwoman 
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Julie Newmar Batman (Serie TV) 1966 - 1969
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Lee Ann Meriwether - Batman (Film) 1966
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Michelle Pfeiffer - Batman il Ritorno (Film) 1992
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Maggie Baird - Birds of Prey - (Serie TV) 2002
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Halle Berry - Catwoman (Film) 2004
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Anne Hathaway - The Dark Knight Rises (Film) 2012
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Camren Bicondova - GothaM (Serie TV) 2014 -
A livello di Videogame ricordo solo la Catwoman di
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Batman: Arkham City 2011
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Batman: Arkham Knight 2015
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francescosilla · 4 years
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Senza di me non sapresti più che fare. E io senza di te non mi divertirei più. Ecco perché non ci uccideremo mai. Per il personaggio di Joker, le fonti principali sono state il fumetto “The Killing Joke” (1988), scritto da Alan Moore e disegnato da Brian Bolland, e le prime apparizioni del personaggio, negli anni Quaranta. Ledger trasse ispirazione da fumetti come “The Killing Joke” e “Arkham Asylum”, e basandosi su personaggi quali il protagonista di “Arancia meccanica”, di Stanley Kubrick. La sua versione di Joker è molto diversa da quella trasposta da Jack Nicholson in “Batman” di Tim Burton (1989), e lo stesso Nicholson la criticò definendola senza spirito. #heathledger #christianbale #icon #darkknight #batman #comics #movies https://www.instagram.com/p/B78_P9CKfHX/?igshid=1wx3bg4ey2nc6
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Batman è morto. Spetta ora alla famiglia Batman – Batgirl, Nightwing, Red Hood e Robin – proteggere Gotham City, portare speranza ai suoi cittadini, disciplina ai suoi poliziotti e paura ai suoi criminali. Devi evolverti nel nuovo Cavaliere Oscuro e salvare Gotham dal caos. Questa è la premessa di Gotham Knights.
Come già sapevamo, WB Games Montreal prenderà in consegna il regno di Batman, un personaggio con cui ha una certa familiarità, ma non tanto quanto Rocksteady, il team dietro la trilogia di Batman: Arkham.
Tuttavia, mentre Rocksteady è il team dietro la maggior parte dei recenti giochi di Batman, WB Games Montreal ha sviluppato Batman: Arkham Origins, il successore di Batman: Arkham City uscito nel 2013. È ampiamente considerato il titolo meno impressionante dei quattro, che è probabilmente il motivo per cui, almeno in parte, Rocksteady sembra fingere che non esista quando parla della serie Batman: Arkham.
Potete vedere il trailer qui sotto:
youtube
E qui sotto il gameplay:
https://twitter.com/getFANDOM/status/1297226453273190401?s=20
Infine alcuni screenshot dei 4 personaggi giocabili in low-res:
#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 50%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
[aggiornamento]
Gotham Knights: ecco il trailer del nuovo capitolo della saga videoludica Batman è morto. Spetta ora alla famiglia Batman - Batgirl, Nightwing, Red Hood e Robin - proteggere Gotham City, portare speranza ai suoi cittadini, disciplina ai suoi poliziotti e paura ai suoi criminali.
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italianaradio · 4 years
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Joker: cosa dovrebbe mostrare un eventuale sequel e cosa no
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/joker-cosa-dovrebbe-mostrare-un-eventuale-sequel-e-cosa-no/
Joker: cosa dovrebbe mostrare un eventuale sequel e cosa no
Joker: cosa dovrebbe mostrare un eventuale sequel e cosa no
Joker: cosa dovrebbe mostrare un eventuale sequel e cosa no
Joker è stato uno dei migliori film del 2019, applaudito tanto dalla critica quanto dal pubblico. Con il suo tono così oscuro, crudo e realistico, ha mostrato ai fan un lato diverso del genere supereroistico, mentre l’incarnazione del Clown Principe del Crimine offerta da Joaquin Phoenix è stata tanto magistrale quanto spaventosa. Ecco perché i fan non vedono l’ora che la Warner Bros. annunci ufficialmente il sequel.
Per ingannare l’attesa, abbiamo raccolto di seguito 5 cose che vorremmo vedere in un eventuale sequel di Joker e 5 cose che invece ci auguriamo di non vedere. Un sequel può essere davvero difficile da realizzare, soprattutto quando si tratta di un film che ha ricevuto così tanti consensi come l’opera realizzata da Todd Phillips. In attesa di capire quali saranno i piani della Warner Bros. e della DC Films, ecco di seguito cosa bisognerebbe aspettarsi da un prosieguo della storia di Arthur Fleck e cosa no:
Cosa dovrebbe fare: approfondire la personalità di Arthur Fleck
Prima di assumere l’identità del Joker, il personaggio di Joaquin Phoenix è Arthur Fleck. L’intero film è raccontato attraverso il suo punto di vista, ma sembra che poco o nulla in realtà ci venga spiegato a proposito della sua storia. Sappiamo che è un amante della comicità, che adora Murray Franklin e che si prende cura di sua madre, ma non sappiamo davvero cosa gli piaccia e cosa non gli piaccia.
Da questo punto di vista, un sequel potrebbe fare ancora più luce sulla personalità di Arthur: potrebbero emergere lati del suo carattere ancora più inquietanti, così come potrebbero emergere lati decisamente meno conturbanti. Potremmo riuscire a capire cosa pensa di Gotham City e dei suoi abitanti…
Cosa non dovrebbe fare: sviscerare il mistero di Thomas Wayne
Per gran parte del film, Arthur Fleck è alla ricerca di risposte in merito al suo turbolento passato. Non sa per certo se sia il figlio di Thomas Wayne, e quindi il fratello di Bruce. E questo aspetto della trama ci piace!
Il fatto che non si conosca la verità sulla storia famigliare di Arthur contribuisce alla sua discesa nella follia e a fare di lui il futuro Joker, rendendolo così un mistero dal quale è il pubblico a dover trarre le sue conclusioni. Se un sequel dovesse fornire eventuali risposte in merito, parte del mistero, dell’intrigo e dell’interesse che ruotano attorno al passato di Arthur andrebbero certamente perduti.
Cosa dovrebbe fare: mostrare Joker che costruisce il suo esercito
Alla fine del film, Arthur Fleck sembra aver raggiunto il proprio scopo. Ha ucciso Murray Franklin e il Joker sembra essere ufficialmente nato, con l’intera Gotham City che lo vede ormai come un eroe, cosa che alimenta ulteriormente la sua follia e il suo egocentrismo.
Sembra però che non tutti siano ancora disposti ad ascoltare Arthur. Aver ucciso qualcuno in diretta tv non fa di lui un essere così speciale, soprattutto in una città così allo sbando e corrotta come Gotham. Sarebbe dunque interessante vedere in un eventuale sequel come Arthur riuscirebbe a sfidare l’autorità e a convincere gli altri a seguire le sue nefandezze.
Cosa non dovrebbe fare: inserire Batman nella storia
Sono passati molti anni ormai da quando abbiamo visto un film in cui Joker e Batman appaiono l’uno di fianco all’altro: Suicide Squad non conta, dal momento che Il Cavaliere Oscuro appare nel film solo brevemente e l’interpretazione del Clown Principe del Crimine ad opera di Jared Lato ha lasciato davvero molto a desiderare. Ecco perché Todd Phillips potrebbe essere tentato all’idea di inserire in un eventuale sequel il personaggio del Crociato di Gotham contro lo stesso Joker.
Eppure, ciò non dovrebbe accadere. Si tratta di un espediente da riservare per un eventuale terzo film. Un sequel di Joker dovrebbe essere ambientato subito dopo il primo film, con Bruce Wayne ancora bambino. È innegabile che un nuovo faccia a faccia tra Joker e Batman farebbe la gioia di tutti i fan, ma gli eventuali ed enormi buchi che la cosa lascerebbe nella narrazione non possono essere sottovalutati.
Cosa dovrebbe fare: mostrare il processo di Joker
Sfortunatamente, ne Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno del 2021 non abbiamo mai visto il Joker di Heath Ledger essere processato per i crimini commessi, e questo principalmente a causa della prematura scomparsa dell’attore. Se il sequel di Joker dovesse effettivamente essere ambientato subito dopo gli eventi del film uscito quest’anno, è probabile allora che la DC decida di mostrare ai fan il processo ai danni del Clown Principe del Crimine.
Si tratterebbe di qualcosa di molto fedele ai fumetti: Joker è sempre sotto processo, viene perennemente confinato ad Arkham, a Blackgate o in qualsiasi altro penitenziario, nonostante alla fine riesca sempre a scappare. Inoltre, un processo sarebbe in grando di mostrare cosa gli abitanti di Gotham pensano di Arthur dopo l’omicidio di Murray Franklin.
Cosa non dovrebbe fare: mantenere il medesimo tono
Tutti hanno amato il tono del primo film. È stato eccezionale vedere come una grande storia non necessiti per forza di effetti speciali o di grandi personaggi secondari, ma possa fondarsi unicamente sulla straordinaria recitazione dell’interprete principale. Ecco perché Joker è probabilmente uno dei film di supereroi più oscuri che siano mai stati realizzati.
Un eventuale sequel che però riproporrebbe atteggiamenti, situazioni e dinamiche molto simili al primo film toglierebbe unicità allo stesso. Dare vita a qualcosa di nuovo e completamente diverso potrebbe essere una strada da percorrere molto saggia per Todd Phillips. In fin dei conti, i fumetti ci insegnano che lo stesso personaggio del Joker adora le cose sempre diverse e imprevedibili. Indubbiamente cambiare il tono del film rappresenta un rischio, ma un rischio che forse vale la pena correre se si vuole puntare a replicare un successo pari a quel del primo film.
Cosa dovrebbe fare: introdurre un interesse amoroso
In Suicide Squad abbiamo visto per le prima volta le incarnazioni live action del Joker e di Harley Quinn entrare in azione fianco a fianco. Se da un lato il film non ha soddisfatto pienamente le aspettative dei fan, dall’altro è innegabile quanto l’interpretazione di Margot Robbie nei panni della Mattacchiona sia una delle cose più riuscite.
Un eventuale interesse amoroso rappresenta una prospettiva narrativa degna di particolare interesse se pensata in riferimento all’interpretazione di Joaquin Phoenix. Il personaggio di Sophie interpretato da Zazie Beetz potrebbe sicuramente funzionare in tale senso, e dalla sceneggiatura originale del film emersa online di recente sappiamo che Arthur non l’ha uccisa. Se il personaggio dovesse tornare in un ipotetico sequel, sarà sicuramente interessante scoprire quale sarà adesso l’opinione della ragazza in merito al suo “vicino di casa”…
Cosa non dovrebbe fare: lasciare lo spettatore con più domande che risposte
Il finale di Joker è stato brillante ma allo stesso tempo anche molto esasperante. Sta infatti allo spettatore decidere se tutto ciò che ha visto sullo schermo sia realtà o soltanto frutto dell’immaginazione di Arthur Fleck. E ciò, da un punto di vista drammaturgico, non è necessariamente una cosa negativa.
Bisogna però anche ammettere che un finale del genere ha inevitabilmente comportato la nascita infinita di speculazioni, teorie, domande senza risposta che mandano i fan in crisi totale. Se il sequel di Joker dovesse davvero vedere la luce, ci auguriamo che la storia possa essere meno ambigua di quella del primo film…
Cosa dovrebbe fare: chiarire se Arthu Fleck è davvero il Joker
Nel film, Joaquin Phoenix crede di interpretare il Joker, è non un’emulazione del “vero” Clown Principe del Crimine. Ciò è naturalmente plausibile, dal momento che non è possibile che una determinata incarnazione del Joker si basi su un personaggio già esistente.
Joker è unico nel suo genere: ecco perché molti fan sono andati su tutte le furie quando, dopo l’uscita del film, è iniziata ad impazzare sul web la teoria che Arthur fosse soltanto una figura d’ispirazione per colui che poi diventerà il “vero” Joker. Un sequel dovrebbe inevitabilmente fare chiarezza su questa questione: è davvero possibile che Mr. J. abbia avuto origine da qualcosa di diverso se non dalla follia stessa?
Cosa non dovrebbe fare: escludere totalmente il personaggio di Bruce dalla storia
Abbiamo già detto che uno scontro tra Joker e Batman in un eventuale sequel non è qualcosa di auspicabile. Il fatto che non sia ancora il momento di mostra il Cavaliere Oscuro, non implica però che sia necessario celare anche Bruce Wayne.
Sarebbe interessante per lo spettatore vedere la reazione di Bruce alla morte dei suoi genitori, senza contare che sarebbe altrettanto interessante vedere come il giovane si inizia a trasformare in qualcosa di più, in qualcosa di unico e speciale. Non sarebbe giusto che un eventuale sequel di Joker non offra la possibilità di scoprire maggiori dettagli su ciò che Arthur Fleck è destinato a creare…
Fonte: ScreenRant
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Joker: cosa dovrebbe mostrare un eventuale sequel e cosa no
Joker è stato uno dei migliori film del 2019, applaudito tanto dalla critica quanto dal pubblico. Con il suo tono così oscuro, crudo e realistico, ha mostrato ai fan un lato diverso del genere supereroistico, mentre l’incarnazione del Clown Principe del Crimine offerta da Joaquin Phoenix è stata tanto magistrale quanto spaventosa. Ecco perché i […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Stefano Terracina
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stefanoavvisati69 · 6 years
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Amazon: marzo 2018 dedicato ai supereroi DC Comics!
Amazon: marzo 2018 dedicato ai supereroi DC Comics!
Grazie ai lungometraggi dedicati al DC Extended Universe e prima ancora la Nolan’s Batman trilogy rivolta al solo personaggio di Batman, serie televisive come Arrow, The Flash, Supergirl, DC Legends of Tomorrow e Gotham e videogiochi come quelli della serie Arkham, i personaggi della DC Comics sono riusciti ad espandere enormemente la propria notorietà, facendo raggiungere al grande pubblico…
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blogmoviezone-blog · 7 years
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Why so serious?
Il titolo dovrebbe subito rimandarvi al film o almeno al personaggio a cui appartiene questa domanda. Sì, parlo di Joker e nello specifico del Joker nel “Cavaliere oscuro”. 
Capolavoro di Nolan che ho ribeccato ieri in televisione con mia grande gioia. Non sono mai stata fan di Batman, ancora meno lo si può essere in questa pellicola, anche se c’è da ammettere che Christian Bale è il Batman che sopporto di più. Un attore che fa il suo lavoro per bene con un personaggio complicato, il paladino della giustizia, l’orfano ricoperto di cicatrici, ma anche un uomo viziato, poco attento al suo lavoro, incapace di avere relazioni affettive normali. Christian Bale non pecca di arroganza, non rende Batman insopportabile, ma umano. 
Il titolo della recensione l’ho scelto non solo per Joker, ma per la pellicola in sè. Tetra, riflessiva, profonda, priva di un vero e proprio lieto fine. Conoscendo Nolan, non ci si poteva aspettare altro. Questo regista prende Batman e Joker e li mette sullo stesso piano, il bene e il male che per esistere non possono fare a meno dell’altro. Il caos è il vero protagonista, non se ne esce. Le luci, le inquadrature cambiano spesso, in linea con i caotici stati d’animo dei personaggi.
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Questo Joker è difficile da trattare, mentre scrivo sento il peso di Heath Ledger, un attore che ammiravo molto, che in questo film rende al massimo, ecco il motivo dell’Oscar come attore non protagonista nel 2009 e che alla fine delle riprese non ha retto il contracolpo. 
Quello su cui vorrei concentrarmi, anche se so che sarò banale è l’impegno di Ledger per entrare nel suo personaggio. Ruolo non semplice, basta pensare che l’ultimo era stato interpretato da Jack Nicholson in “Batman Begins” di Burton. Sei settimane di solitudine, studio di fumetti come “Arkham Asylum” o personaggi come quelli di “Arancia Meccanica”, ma quello che amo di più sono i dettagli, i tic, la risata, la voce, la camminata, la gestualità. Ledger ha avuto un onore enorme, insomma chi non vorrebe impersonare Joker? L’antagonista per eccellenza? Nolan ha avuto piena fiducia in lui, lasciandogli carta bianca e il risulato è stato eccezionale. 
Aaron Eckhart, Due facce, Harvey Dent. Un altro attore fatto apposta per il suo personaggio, trovo che sia azzecatissimo, che non sbagli nel rendere il personaggio un po’ meno spaccone del solito due facce. Vi è della sofferenza e molto rancore in lui, ancora lo zampino di Nolan che pur rispettando i personaggi dei fumetti, li avvicina al suo pubblico e li rende amabili. 
Il film ruota su di una domanda. Chi siamo? Chi siamo davvero?
Batman, eroe che vive nell’isolamento, che non gode degli applausi che un eroe merita, che protegge e nasce da una città corrotta che vive di male. Joker, un sociopatico perverso che non ha alcun piano o obiettivo se non quello di veder bruciare il mondo e dimostrare a Batman che è un mostro quanto lui, che non vi è una vera morale, ma tutto è scandito da violenza e sopraffazione. Le due facce della medaglia. E al centro? Harvey Dent, il Cavaliere della Luce, il procuratore distrettuale che vuole combattere l’illegalità con la legalità, un pazzo per Gotham City, quanto Batman e Joker. 
Chi avrà la meglio? Chi è il vero eroe di Gotham?
Testa o croce?
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La vostra fidata filmomane, 
DAniela d’Amito.
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giornalepop · 5 years
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Batman Last Knight on Earth inizia in modo piuttosto classico, con una voce fuori campo mentre l’uomo pipistrello è intento a indagare per le strade di una Gotham buia e piovosa.
Capiremo ben presto che le cose non sono così definite come sembrano, qualcosa di molto diverso dal solito è in atto: Bruce Wayne si sveglia nel manicomio di Arkham e i presenti lo trattano come se fosse pazzo, è molto giovane e, soprattutto, non è mai stato Batman.
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  Da questo incipit prende il via una storia divisa in due tronconi. Una che vede Batman vagare per un mondo devastato, cercando di capire cosa ha portato alle catastrofiche condizioni in cui versa la Terra. Nell’altra, Bruce Wayne è rinchiuso in manicomio e cerca di capire quale sia il suo passato e chi sia veramente.
La storia di Scott Snyder appartiene alla linea Black Label, di conseguenza non è legata alla continuity dei personaggi Dc Comics. Un Elseworld che rimanda ai film postapocalittici nello stile di Mad Max e che, allo stesso tempo, si può anche dire “figlio” del passato di Snyder come scrittore sulle testate di Batman. La divisione in più capitoli consente all’autore di creare dei “miniepisodi” dotati ognuno di un suo svolgimento preciso e un proprio “carattere emotivo”, una catena di eventi che all’apparenza sembrano essere privi di speranza alcuna, tutti però confluenti in un’unica storia. Snyder innesca un senso di mistero lasciando che il lettore scopra quanto successo nello stesso momento di Batman/Wayne. E dov’è Superman? Tornerà? Le domande non mancano e le risposte arriveranno certamente nel corso dei prossimi numeri della miniserie. Sono abbastanza sicuro di questo, come lo sono del fatto che lo scrittore newyorkese ci sorprenderà ancora (e ancora…), e magari spiegherà anche meglio il motivo per cui il mondo è impazzito e i supereroi sono stati sconfitti.
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  Sempre sfolgoranti i disegni di Greg Capullo. La sua capacità di descrivere il mondo della storia è magistrale. Il mondo postapocalittico in cui si muove Batman trasmette una sensazione desolata che attanaglia. Ok… se non contiamo la testa senza corpo del Joker che si porta dietro e con la quale parla. Allo stesso modo, quando ci viene mostrato Bruce Wayne, la sensazione di disagio e paura legata alla sua condizione di recluso in manicomio sembrano reali così come le scene con Alfred, che riescono a far traspirare, in ogni momento e inquadratura, la disperata sofferenza dei due personaggi. Ad affrescare il mondo opprimente e asfissiante di Batman Last Knight on Earth ci sono anche gli inchiostri di Jonathan Glapion e i colori di Fco Plascencia, con una precisa scelta dei toni per delineare con precisione i vari momenti.
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Scott Snyder e Greg Capullo ci presentano un nuovo capitolo di Batman che ha il sapore della “summa” di tutto il lavoro che i due hanno condiviso sul personaggio a partire da New 52. Batman Last Knight on Earth è un capolavoro. Almeno lo è questo primo numero. Un fumetto che riesce ad alterare tutto quanto conosciamo dell’Universo DC Comics e lo fa in un modo assolutamente credibile.
  Giudizio finale: Devastante!
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    Batman Last Knight on Earth n. 1 di 3
storia: Scott Snyder disegni: Greg Capullo chine: Jonathan Glapion colori: Fco Plascencia lettering: Tom Napolitano
Dc Comics pag. 64 formato prestige colore
n. 1 29 maggio 2019 3 numeri bimestrali
  Il fumetto è attualmente disponibile solo in edizione originale in lingua inglese (molto probabilmente verrà pubblicato in Italia da RW Lion).
BATMAN LAST KNIGHT, L’ULTIMA AVVENTURA Batman Last Knight on Earth inizia in modo piuttosto classico, con una voce fuori campo mentre l'uomo pipistrello è intento a indagare per le strade di una Gotham buia e piovosa.
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italianaradio · 5 years
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Joker: tutte le domande che ci lascia il film
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Joker: tutte le domande che ci lascia il film
Joker: tutte le domande che ci lascia il film
Joker: tutte le domande che ci lascia il film
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU JOKER
Campione d’incassi nel primo weekend di programmazione e vincitore del Leone d’oro a Venezia, Joker è finalmente sbarcato nelle nostre sale e sta facendo discutere per le domande lasciate in sospeso. Qui sotto abbiamo riassunto le più importanti a cui un ipotetico sequel potrebbe rispondere:
Thomas Wayne è davvero il padre di Arthur?
Iniziamo dal quesito più “caldo” che pone il film: Arthur Fleck è davvero il figlio illegittimo di Thomas Wayne? Sappiamo che la madre del protagonista, Penny Fleck, ha lavorato come domestica nella residenza di famiglia e che – come rivelato dalle lettere che la donna inviava regolarmente al suo ex datore di lavoro – lei crede fermamente che Arthur sia nato proprio in seguito alla relazione che aveva con il miliardario di Gotham.
L’età dei personaggi potrebbe confermare questa verità, tuttavia la documentazione ufficiale racconta una storia diversa: le carte affermano che Arthur è stato adottato, e la credibilità di Penny è discutibile a causa della sua diagnosticata psicosi delirante. D’altra parte però Wayne potrebbe essere il classico uomo potente che cerca in ogni modo di nascondere uno scandalo dichiarando il suo accusatore mentalmente instabile…
Cosa è accaduto a Sophie?
Niente, nel corso di Joker, rende rassicurante il rapporto tra Arthur e Sophie, la giovane madre single che vive nel fatiscente condominio del protagonista, e sarà per questo che quando alla fine del film viene spiegato che tutto ciò che riguarda la loro relazione fa parte di un’illusione, lo spettatore tira un sospiro di sollievo.
I fatti parlano chiaro: Arthur non ha più cercato Sophie dopo i suoi primi omicidi, lei non è mai andata a vedere i suoi spettacoli di stand up comedy e non era con lui in ospedale dopo la morte della madre. Ma la vera domanda è: cosa è successo a Sophie? Forse è viva da qualche parte, se è mai esistita?
Arthur ha realmente lasciato l’ospedale psichiatrico?
Quello di Joker si potrebbe descrivere come un narratore tremendamente inaffidabile e la sua prospettiva della trama del film è alquanto misteriosa (vedi il modo in cui si svolge la relazione con Sophie). In questo senso non possiamo sapere se tutti gli eventi rappresentati accadano effettivamente, o se sono tutti solo creazioni della mente di Arthur, e viene da chiedersi se il personaggio abbia mai realmente lasciato l’Arkham Asylum.
Questa teoria è suggerita da diversi dettagli seminati nel film, come l’orologio nell’ufficio dell’assistente sociale di Arthur impostato alle 11:11, che è stranamente anche l’ora esatta che leggiamo sul muro durante il “flashback” dell’uomo mentalmente disturbato e mostrato mentre sbatte la testa contro una porta. Forse i due fatti sono simultanei e il “flashback” è una “sbirciatina” nella realtà?
Anche il finale è degno di nota, con Arthur in terapia circondato da pareti bianche che sembra ridere in una realtà mentale da lui creata…
Arthur Fleck è il Joker?
Chiudiamo con una domanda più che lecita sostenuta dal film e da tutte le possibili discussioni: Arthur Fleck è davvero il Joker? Dopo la fine del suo percorso diventerà il clown principe del crimine che conosciamo? Questo adattamento di Todd Phillips segue, in parte, la narrativa tradizionale di Batman mostrando il giovane Bruce Wayne e l’assassinio dei genitori, e il protagonista abbraccia la classica trasformazione in pagliaccio con il trucco, gli abiti e azioni criminali, ma potrebbe esserci da qualche parte a Gotham il “vero” Joker, qualcuno che si ispirerà alle gesta di Arthur diventando il prossimo super villain della città.
Leggi anche – Joker: tutti gli indizi per un possibile sequel
Fonte: Cinemablend
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Joker: tutte le domande che ci lascia il film
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU JOKER Campione d’incassi nel primo weekend di programmazione e vincitore del Leone d’oro a Venezia, Joker è finalmente sbarcato nelle nostre sale e sta facendo discutere per le domande lasciate in sospeso. Qui sotto abbiamo riassunto le più importanti a cui un ipotetico sequel potrebbe rispondere: Thomas Wayne è davvero […]
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Cecilia Strazza
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italianaradio · 5 years
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The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film
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The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film
The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film
The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film
Tolto il costume, Batman è solo un uomo come tanti. Quando lo indossa diventa un abile combattente che però ha bisogno di una ricca varietà di potenti gadget, armi e veicoli per assicurarsi di poter affrontare i più cattivi criminali di Gotham City. Ma quali sono quelli che vorremmo vedere in The Batman, il film di Matt Reeves con Robert Pattinson che riavvierà le sorti del personaggio al cinema? Ecco qualche idea:
Bat-Rampino
Questo è dei pochi dispositivi visti nella serie di videogiochi Arkham di Rocksteady, ovvero il Bat-Rampino, gadget iconico usato in molte copertine di fumetti per mostrare Batman che oscilla sulle strade di Gotham City. E se la storia del nuovo film abbraccerà davvero l’intera città, allora il rampino è ciò che servirà a Batman per spostarsi da un edificio all’altro e catturare i nemici.
Palline di fumo
Utilizzate per stordire i nemici o semplicemente fuggire da loro, le palline di fumo di Batman hanno svolto un ruolo importante sia nella serie di videogiochi Rocksteady che nei fumetti nel corso degli anni. Quando è circondato da un gruppo di teppisti armati, il crociato di Gotham si serve di questi dispositivi per mascherare la sua fuga e apparire dietro di loro pochi secondi dopo.
Bat-Aereo
Dopo la versione vista in Justice League, c’è spazio per una versione alternativa del Bat-Aereo anche qui, prendendo spunto dalle storie di Scott Snyder e Greg Capullo, permettendo al detective di volare sopra Gotham più velocemente degli avversari.
Gel esplosivo
Visto nella serie di videogiochi Arkham, il gel esplosivo (sparato da una piccola pistola e spruzzato a forma di pipistrello) viene usato da Batman per abbattere i muri e persino eliminare i criminali da lontano quando si trovano nelle immediate vicinanze.
Il potere della deduzione
Sebbene non sia effettivamente un gadget materiale, il potere della deduzione è di sicuro l’ elemento della personalità del cavaliere oscuro che l’ha reso iconico nella galleria di personaggi della DC Comics. Batman v Superman e Justice League non gli hanno dato la possibilità di indagare sui crimini insieme a Jim Gordon, ma sappiamo per certo che questo aspetto cambierà nel film di Matt Reeves.
Cintura avanzata
Batman è sempre stato equipaggiato con la sua speciale cintura dove raccoglie gran parte dell’arsenale di armi, come il rampino, i Batarang, le capsule di fumo descritte sopra e molto altro.
Bat-Nave
Nel corso degli anni Batman ha utilizzato la Bat-Nave per viaggiare sia sopra che sott’acqua, che poi è qualcosa che non si vede spesso sul grande schermo, almeno nei film sul cavaliere oscuro. Magari grazie a questo veicolo raggiungerà l’Iceberg Lounge galleggiante di Pinguino, uno dei villain annunciati…
Batmobile
Non c’è film di Batman senza Batmobile, e questo sodalizio dovrebbe continuare anche nel nuovo reboot di Matt Reeves. Qualsiasi cosa accade, ci piacerebbe vedere altre versioni dell’iconico mezzo di trasporto, diverse da quelle avute finora nella trilogia di Nolan e negli adattamenti di Zack Snyder.
Bat-Computer
Il Bat-computer è un altro di quei gadget iconici di Bruce Wayne che l’eroe sfrutta insieme ad Alfred nella sua base. Ne abbiamo avuto un’anteprima nei film di Nolan, ed è possibile che il prossimo capitolo ci offra uno sguardo inedito sul dispositivo e ancora più aggiornato.
Anello di kryptonite
Sarebbe stato più utile nella trama di Batman v Superman: Dawn of Justice, tuttavia questo anello di kryptonite potrebbe tornare utile al nostro protagonista nella trama di The Batman come regalo ai fan e omaggio all’universo dei fumetti DC.
Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
Fonte: CBM
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The Batman: 10 gadget che vorremmo vedere nel film
Tolto il costume, Batman è solo un uomo come tanti. Quando lo indossa diventa un abile combattente che però ha bisogno di una ricca varietà di potenti gadget, armi e veicoli per assicurarsi di poter affrontare i più cattivi criminali di Gotham City. Ma quali sono quelli che vorremmo vedere in The Batman, il film […]
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italianaradio · 5 years
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Batman: lo standalone con Ben Affleck avrebbe mostrato l’Arkham Asylum
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Batman: lo standalone con Ben Affleck avrebbe mostrato l’Arkham Asylum
Batman: lo standalone con Ben Affleck avrebbe mostrato l’Arkham Asylum
Batman: lo standalone con Ben Affleck avrebbe mostrato l’Arkham Asylum
Il percorso di Ben Affleck nell’universo DC si è concluso due anni fa con Justice League, con l’attore che ha definitivamente detto addio al progetto solista su Batman ora nelle mani di Matt Reeves che riavvierà per l’ennesima volta le sorti del crociato di Gotham al cinema.
Nuovi dettagli sul film mai realizzato da Affleck sono emersi durante il podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz in cui il reporter di MTV ha parlato con il direttore della fotografia Robert Richardson delle scene ambientate all’interno dell’Arkham Asylum, con la presenza di alcuni personaggi dei fumetti ad esso connessi:
“Volevo girare Batman con Ben perché quello era il prossimo film che avevamo in programma. C’era una sceneggiatura, ma non era particolarmente amata. Ci stava lavorando molto per cambiarla e sottolineare gli aspetti più folli della storia, cercando di entrare di più ad Arkham dove c’erano i villain“.
Vi ricordiamo che le motivazioni che hanno spinto l’attore a lasciare il progetto erano di natura creativa, non avendo trovato “il modo più adatto per raccontare la mia versione di Batman, pure se in compagnia di un ottimo sceneggiatore. È come se non riuscissi a decifrarlo fino in fondo…Quindi ho pensato che fosse giunto il momento di permettere a qualcun altro di provarci, e vi assicuro che la Warner Bros. si trova davvero in ottime mani“.
Correlato – Batman: i migliori momenti di Ben Affleck nel DCEU
The Batman, il cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista. l cinecomic dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.
Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.
Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
Fonte: Happy Sad Confused
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Batman: lo standalone con Ben Affleck avrebbe mostrato l’Arkham Asylum
Il percorso di Ben Affleck nell’universo DC si è concluso due anni fa con Justice League, con l’attore che ha definitivamente detto addio al progetto solista su Batman ora nelle mani di Matt Reeves che riavvierà per l’ennesima volta le sorti del crociato di Gotham al cinema. Nuovi dettagli sul film mai realizzato da Affleck […]
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italianaradio · 5 years
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The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
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The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
La notizia del casting di Robert Pattinson e le diverse indiscrezioni sul film circolate nelle ultime settimane hanno dato il via al solito circolo di teorie dei fan riguardo la trama, i personaggi e l’ambientazione di The Batman, prossimo adattamento delle avventure del crociato di Gotham che sarà diretto da Matt Reeves.
Ma quali sono le più intriganti? E quali potrebbero avverarsi? Ecco qualche valida alternativa:
Robert Pattinson sarà un perfetto Bruce Wayne
Nonostante qualche reazione negativa di una parte del web che giudicava il passato di Robert Pattinson poco “adatto” al cavaliere oscuro (vedi il franchise di Twilight), è chiaro a tutti che negli ultimi anni l’attore abbia costruito una filmografia eccellente lavorando con grandi autori e in produzioni indipendenti acclamate dalla critica.
Questo ci lascia ben sperare sul futuro, e come molti fan crediamo che Pattinson sarà un Bruce Wayne diverso ma ugualmente perfetto alla pari di Ben Affleck, Christian Bale e gli altri interpreti.
Jeremy Irons e J.K.Simmons torneranno nei panni di Alfred e Gordon
Per quanto problematici e non privi di difetti, Batman vs Superman: Dawn of Justice e Justice League hanno avuto un cast di supporto davvero incredibile, presentando Jeremy Irons nella parte del maggiordomo Alfred e J.K. Simmons nei panni del commissario Jim Gordon.
Diverse teorie suggeriscono che questi due personaggi torneranno nel nuovo adattamento di Matt Reeves, e stando a quanto riferito dagli attori, la volontà di riprendere i ruoli c’è…
La visione unica di Matt Reeves
Ogni regista che si è cimentato con un adattamento dei fumetti del cavaliere oscuro ha portato la sua visione personale, da Tim Burton a Joel Schumacher arrivando a Christopher Nolan: qualcuno predilige l’aspetto più divertente, altri il lato dark o volutamente realista, ma che approccio adotterà Matt Reeves?
La domanda è lecita a poche settimane dall’inizio delle riprese, e la speranza è che il regista de Il pianeta delle scimmie riesca a conservare la propria estetica unendo spettacolo e intrattenimento sulla base di quanto fatto dai precedenti filmaker.
Il film esplorerà un lato inedito della mitologia di Batman
Chiunque saprà che Batman è un personaggio alquanto complesso, spesso ritratto come un antieroe che, privo di superpoteri, combatte il crimine per un senso di obbligo morale ma soprattutto per curare il dolore causato dal vedere i suoi genitori assassinati.
Diversi film hanno scelto di concentrarsi su vari aspetti della sua mitologia, le origini, la nevrosi psicologica, le capacità di combattimento e lo stato emotivo, ma stavolta Reeves potrebbe focalizzarsi su un aspetto inedito della sua storia personale, evidenziando ciò che non avevamo ancora visto al cinema.
Batman-detective sarà al centro della storia
Geniale inventore, miliardario, combattente e pilastro dell’integrità morale, Batman è conosciuto come il “più grande detective del mondo”, e questo aspetto del personaggio potrebbe essere il vero cuore del nuovo film con Robert Pattinson.
Recentemente abbiamo visto qualcosa del genere nel videogioco di Arkham, dove chi interagisce con l’eroe può esplorare i poteri di osservazione e deduzione mentre risolve enigmi con la stessa frequenza con cui combatte i criminali.
Avrà i toni di un noir
Sul tono della pellicola e le fonti di ispirazione, è stato lo stesso regista a confermare che questo adattamento sarà “un tentativo di rendere al pubblico un punto di vista definitivo sulla storia di Batman, con l’eroe che intraprende un’indagine e un viaggio nel crimine di Gotham. Per fare ciò ho dovuto tuffarmi nei fumetti e rivisitare tutte le mie storie preferite […] Per ora posso dire che il film non continuerà ciò che Christopher Nolan aveva fatto con la trilogia del cavaliere oscuro, ma che proverà a realizzare qualcosa di nuovo e interessante“.
Questo significa che il taglio di The Batman sarà simile a quello dei film di genere noir?
L’ambientazione
Dopo aver rivisitato gli anno Ottanta tra film, serie tv e citazioni varie, a Hollywood sembra arrivato il momento di un revival degli anni Novanta, specialmente nell’ambito dei cinecomic (come ci dimostra Captain Marvel). E a quanto pare anche The Batman potrebbe essere ambientato nella stessa epoca dell’eroina dei Marvel Studios.
Questo sarebbe comunque un ritorno agli anni d’oro degli adattamenti delle storie sui supereroi, e basti pensare ai Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinecomic e che sono stati di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena di combattimento (il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992 in Batman V Superman: Dawn of Justice), oltre al fatto che alcune delle più importanti trame provengono proprio dagli anni ’90.
Verranno utilizzati degli elementi della vecchia sceneggiatura di Ben Affleck
Prima del suo casting in Batman vs Superman: Dawn of Justice, diverse voci suggerivano che l’unica ragione per cui Ben Affleck aveva scelto di interpretare il personaggio era perché la Warner Bros. gli avrebbe permesso di scrivere, dirigere e recitare nel suo standalone sul cavaliere oscuro. Questo ovviamente non è successo, ma è possibile che parti dello script dell’attore vengano sfruttate da Matt Reeves?
È ciò che pensano alcuni fan, soprattutto dove aver saputo da Jay Olivia, storyboard artist dei film DCEU, che la sceneggiatura di Affleck era la migliore mai letta…
I riferimenti a Batman Beyond
Nel cuore di molti fan di Batman la trama di Batman Beyond occupa un posto speciale: la serie di Terry McGinnis racconta infatti di un ragazzo che indossa il mantello del cavaliere oscuro dopo il ritiro dell’anziano Bruce Wayne in una futuristica Gotham Citydove nuove minacce tecnologicamente avanzate incombono e mettono in pericolo la popolazione.
Questa potrebbe essere la premessa del nuovo film, con Pattinson nei panni della versione più giovane dell’Uomo Pipistrello e un’eredità da raccogliere…
I villain
Pochi giorni fa è stata rivelata la lista dei villain che affiancheranno il personaggio nel fim di Matt Reeves, ovvero Pinguino, Catwoman, Enigmista e Firefly, ma buona parte del fandom spera ancora di vedere sul grande schermo antagonisti come Faccia di Creta o Spaventapasseri.
Le loro preghiere verranno esaudite e la galleria di nemici si allargherà ancora?
Leggi anche – Batman: gli attori che potrebbero interpretare Pinguino e Catwoman
Fonte: Screenrant
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The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
La notizia del casting di Robert Pattinson e le diverse indiscrezioni sul film circolate nelle ultime settimane hanno dato il via al solito circolo di teorie dei fan riguardo la trama, i personaggi e l’ambientazione di The Batman, prossimo adattamento delle avventure del crociato di Gotham che sarà diretto da Matt Reeves. Ma quali sono […]
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italianaradio · 5 years
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The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn
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The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn
The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn
The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn
C’è aria di reunion in The Suicide Squad, il progetto che vedrà alla regia James Gunn e che riavvierà le sorti del franchise DC inaugurato nel 2016 con il film di David Ayer (all’epoca legato agli intrecci dell’Extended Universe): secondo The Wrap infatti, Michael Rooker sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo di King Shark, uno dei nuovi personaggi che la produzione intente portare sullo schermo, e si tratterebbe della quinta collaborazione tra l’attore e Gunn dopo i due capitoli di Guardiani della Galassia, The Belko Experiment e Brightburn.
Per quanto riguarda Re Squalo, il super villain esordisce sulle pagine della DC Comics in Superboy vol. 4 n. 9 a novembre 1994, originario delle Hawaai e alter ego di Nanaue, uno squalo umanoide responsabile di diversi crimini e membro del team speciale reclutato da Lex Luthor. Durante la fase della New 52, entra a far parte della Task Force che ispirerà il cinecomic.
L’unica apparizione al di fuori dei fumetti risale alla serie The Flash, dove il personaggio viene ritratto come un biologo marino di nome Shay Lamden trasformato dall’esplosione di un acceleratore di particelle sulla Terra-2. King Shark è inoltre comparso nelle serie DC Super Hero Girls, Superman/Batman: Public Enemies e Batman: Assault on Arkham. Vi ricordiamo che, originariamente, sarebbe stato incluso nel cast di Suicide Squad del 2016, ma che alla fine è stato sostituito da Killer Croc.
The Suicide Squad: un attore del MCU entra nel cast
Per il reboot è stato confermato il ritorno nel cast di Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force), così come Jai Courtney sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane, non sostituirà Will Smith per interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili, che Dave Bautista non parteciperà al progetto come ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher Smith.
Secondo quanto riferito nelle ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.
Fonte: The Wrap
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The Suicide Squad: Michael Rooker in trattative per il film di James Gunn
C’è aria di reunion in The Suicide Squad, il progetto che vedrà alla regia James Gunn e che riavvierà le sorti del franchise DC inaugurato nel 2016 con il film di David Ayer (all’epoca legato agli intrecci dell’Extended Universe): secondo The Wrap infatti, Michael Rooker sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo di King Shark, […]
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italianaradio · 5 years
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Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer
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Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer
Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer
Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer
Il primo teaser trailer di Joker diffuso ieri dalla Warner Bros. ha impostato quello che dovrebbe essere il tono tragicomico del film, l’atmosfera cupa e mostrato le varie sfumature del protagonista interpretato da Joaquin Phoenix.
Ma quali altri dettagli ci sono sfuggiti? Eccone 8 davvero intriganti:
Il bambino dietro le sbarre è Bruce Wayne?
La presenza della famiglia Wayne in Joker è un mistero che verrà risolto soltanto dopo la visione del film, tuttavia c’è un particolare che sembra suggerire la veridicità di questa teoria nella scena in cui Arthur si confronta con un bambino dall’altra parte delle sbarre di un cacello (forse proprio quello che delimita la proprietà dei Wayne?).
E se quello fosse Bruce (aka futuro Batman), interpretato dal giovanissimo Dante Pereira-Olson? Arthur cerca di farlo sorridere in un modo inquietante, e questa strana amicizia potrebbe evolversi nel corso del film…
Re per una notte
Come riportato nei mesi scorsi, Re per una notte di Martin Scorsese è stato una delle maggiori ispirazioni per Todd Phillips nel concepimento di Joker, che porta al cinema la storia di un comico fallito che farebbe qualsiasi cosa pur di avere il suo momento di celebrità.
E come se non bastasse l’omaggio evidente, il protagonista del film di Scorsese, Robert De Niro, comparirà anche in Joker nei panni di un conduttore televisivo che fa “impazzire” Arthur (mentre nell’originale interpretava Rupert Pupkin, un uomo di trentaquattro anni che sogna di diventare un comico affermato, sebbene viva ancora con sua madre e non abbia trovato moglie).
The Killing Joke
L’obiettivo di Arthur è affermarsi come stand-up comedian, e questo elemento sembra essere fondamentale nella trama del film, o almeno in partenza, visto che poi la situazione evolverà in uno scenario molto più complesso e psicologicamente instabile.
Tuttavia le scene di Phoenix che si reca al Comedy Club di Pogo, le risate e la comparsa sul palco principale ci portano alla mente alcune sequenze di The Killing Joke, fumetto scritto da Alan Moore nel 1988 che esamina il rapporto tra Batman e la sua nemesi Joker.
In quella storia il protagonista è un comico frustrato e determinato a diventare un professionista del settore per prendersi cura della moglie incinta. Qui non c’è lei, ma sua madre malata, e i punti di contatto con il fumetto sembrano essere diversi…
Un nuovo Arkham Asylum
Il manicomio dell’Arkham Asylum è tra le location che meglio caratterizza l’immaginario DC e le storie di Batman, e se solitamente viene raffigurato come una struttura iper-sviluppata dallo stile gotico, la versione di Joker non viene nemmeno etichettata come ospedale psichiatrico, ma semplicemente come Arkham State Hospital.
Un elemento di maggiore realismo che si unisce al tono del film voluto dal regista Todd Phillips.
Thomas Wayne in politica
Torniamo a parlare della famiglia Wayne con quello che sembra essere a tutti gli effetti il capostipite, Thomas Wayne, apparso brevemente nel teaser trailer: prima sotto forma di voce fuori campo, poi in carne e ossa con il volto dell’attore Brett Cullen.
Il politico (?) manifesta la sua preoccupazione per lo stato attuale in cui vive Gotham City, forse a seguito di un atto criminale compiuto da Arthur…
Tempi moderni
Durante la scena che mostra la facciata della Wayne Hall compaiono due manifesti del classico di Charlie Chaplin Tempi Moderni, forse proiettato in occasione dell’inaugurazione dell’edificio.
Un dettaglio doppiamente interessante, innanzitutto perché l’Arthur di Joaquin Phoenix ha le movenze di Chaplin e poi perché l’artista sembra essere stata una delle sue più grandi ispirazioni. Senza contare che il film è una feroce satira sulle difficoltà economiche dell’operaio della Grande Depressione, qualcosa di simile alle contraddizioni della famiglia Wayne con il popolo…
Wayne Hall
Può esistere un film ambientato a Gotham senza nemmeno un riferimento alla famiglia più ricca e celebre della città? Certo che no, e alcuni indizi sulla trama di Joker sembrano confermare i Wayne come personaggi cruciali.
A partire dal trailer, dove vediamo la “Wayne Hall” marchiata da lettere d’oro e illuminata dai riflettori.
Il tributo a Bob Kane
Bob Kane, scomparso nel 1988, è stato il creatore di Batman e uno dei fumettisti più importanti della storia americana. Tra le sue creazioni c’è anche il suo leggendario nemico, Joker, quindi non sorprenderà scoprire qualche easter egg che omaggi la sua memoria.
Come quello inserito nel teaser, nel badge dell’assistente sociale che sta parlando con Arthur, il cui nome è Debra Kane.
CORRELATO – Joker: tutto quello che sappiamo sul film con Joaquin Phoenix
Fonte: Cinemablend
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Joker: 8 dettagli che vi sono sfuggiti nel teaser trailer
Il primo teaser trailer di Joker diffuso ieri dalla Warner Bros. ha impostato quello che dovrebbe essere il tono tragicomico del film, l’atmosfera cupa e mostrato le varie sfumature del protagonista interpretato da Joaquin Phoenix. Ma quali altri dettagli ci sono sfuggiti? Eccone 8 davvero intriganti: Il bambino dietro le sbarre è Bruce Wayne? La […]
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