Tumgik
#rimango qua
pettirossodestate · 2 years
Text
Il mio secondo primo giorno.
Ho fatto tardi, perché oltre all’ansia galoppante per non averci riflettuto abbastanza, ero indecisa su cosa mettermi per l’occasione. Quale colore avrebbe mai potuto farmi sentire più a mio agio, sicura e capace? All’ultimo ho optato per il Ciano. Prima di entrare ho comunque avuto modo di pentirmi infinite volte per non essermi vestita nella tradizione che contraddistingue le prime volte: di bordeux. Poi perdendo altro tempo chiusa fuori a riflettere sull’inutilità della cosa perché alla fine un colore vale l’altro, non sarà quello ad essere determinante per come rovinerò la giornata, ecco che sento aprirsi la finestra e l’inconfondibile voce dell’Onnipotente:
“Ti sei vestita da puffo stamattina!?”
-è un completo ciano
“Sembri la Particella di sodio!”
-pantone 306
“O puff! Tombola”
-e allora oggi saremo puffo e terroncino, come dice Aldo
Pessima citazione di Aldo,Giovanni e Giacomo, Sua Altezza ha richiuso la finestra per far ritorno nelle Sue stanze.
Inizio male.
1 note · View note
Text
Tumblr media
Yuriko Tiger personal facebook post 09/24/2023
(No, non ho lavorato per Capcom! Mettiamolo in chiaro!) Anche se una delle mie amiche e colleghe di agenzia, si! Come Juuri 😍 Quest’anno ho fatto solo un giorno da business day per parlare di affari, sabato niente perché ero MORTA dal jet lag e dal viaggio e domenica mi son vestita da Manon perché mi piace, fine (sempre a far i francesi oh). Però chissà… Chissà 👀 Non mi dispiacerebbe visto che il 6 è l’unico titolo a cui sto giocando più degli altri dopo millenni! E mi piacerebbe fare cosplay con una persona che già conosco e so che gli piace il gioco!! Adoro i personaggi egocentrici come Karin (e si era capito) ma ho fatto Manon più per “sfida” pensando ci starci malissimo!! E invece mi ci vedo un sacco 😳 Comunque do un consiglio a chi vuole far diventare il cosplay un lavoro: Le bugie hanno le gambe corte e soprattutto i clienti (o potenziali clienti come aziende), lo notano e si vanno a informare. Per quanto si può dire su di me, ogni mio lavoro è registrato direttamente insieme all’immigrazione 😐. Dire che “non è vero” perché non si sa leggere il giapponese equivale a diffamazione e anche una denuncia. Persona avvisata mezza salvata 🙏🏻 Ve lo dico giusto per visto che molti fanno i furbi dicendo “ho lavorato al TGS” e poi hanno il pass da… Visitatori. Questa storia l’abbiamo già sentita, no? ….. Ecco. Non fatelo. Ci stanno gia alcuni italiani (ovviamente italiani) a puntare il dito sul “eh ma non eri sul palco della Bandai” (non pensate che son scema, conosco più gente di voi e vivo qua da dieci anni. Daje.) Ora vi spiego: I lavori vanno a titoli di contratto! Si, rimango sempre la cosplayer ufficiale di Tekken ma questo non vuole ne’ che son l’unica, ne’ che lavori solo per loro! Ho lavorato a tutti Tekken7 ma non so’ nulla dell’8 perché in 7-8 anni, i team di marketing cambiano e anche le mode. Una delle Xiayou è un’altra mia amica cosplayer quindi son solo felice quando qualche mia collega lavora al mio stesso titolo ✨(era un sacco patata e so quando gli piace Tekken perché abbiamo legato per quello). È proprio brutto vedere solo gente che rosica di continuo.. Divertitevi con il proprio cosplay qualche volta 🥲💦 Avevo dei lavori, non per vantarmi ma non avevo proprio cazzis. Mi sono fatta due settimane in Italia belle piene, atterrata e 6 ore dopo ero MakuhariMesse… MACHICHAPIULASBATTAH. Se ci sono novità, le scriverò 🙂!! Al momento posso solo dirvi: EvoJapan2024 - Aprile Se siete in Giappone per quel periodo, non potete perdervelo 🍵 Ora dormo che provo a combattere questo fuso orario maledetto..
65 notes · View notes
andrea-non-sa-tornare · 4 months
Text
Camminando incontro sempre una ragazza.
Ogni sera la vedo rientrare a casa con i suoi occhi stanchi,i libri stretti in mano ed un passo veloce,deciso.
Chissà quanto le pesa la vita?
Per me lei è una di quelle persone che tiene tutto dentro,che non mostra i suoi sentimenti perché per un motivo o per l’altro,deve essere tutta d’un pezzo.
Il tipo che non vuole gravare sugli altri:cuore grande e sempre in tempesta.
Non mostra forse per non soffrire,perché la vita l’ha già segnata in qualche modo.
Quanto vorrei abbracciarla per darle un minimo di conforto,sentire la sua testa sul mio petto e dirle:’Tranquilla sei al sicuro,ora puoi lasciarti andare’.
Ma rimango qua,dall’altro lato della strada…
Tumblr media
34 notes · View notes
gcorvetti · 1 month
Text
Aggiornamento e novità.
A più di un mese dal mio arrivo in Trinacria è ora di tirare una linea e fare i conti con il presente e con il futuro. Sono venuto qua innanzitutto per rilassarmi e cambiare aria, non mi sono rilassato per niente, anzi, direi che è stato stressante ma in maniera diversa dallo stress estone, i motivi li ho già scritti in alcuni post di questo periodo, la condizione di mia madre che vive da sola da anni e che ha tutta una serie di routine che a lei vanno bene, anche se non sono salutari, e che soprattutto non prevedono la presenza di altre persone, come quella di tenere la tv accesa a qualsiasi ora a un volume esorbitante, sia per il fatto che non ci sente tanto più bene sia perché al piano di sotto e al piano di sopra non c'è nessuno quindi non disturba. Questa cosa a me invece disturba tantissimo perché odio la tv e per il volume, visto che io ci sento fin troppo bene. Ero riuscito quasi a convincerla di evitare la notte anche perché non la fa dormire bene, ma è durato poco, molto poco. Altre piccolezze ma poco rilevanti del suo comportamento perché pazienza è molto anziana le posso anche capire, ma quella della tv no. Poi c'è la città, Catania, che come sempre è bella ma trattata male ma quello che mi ha dato più noia è il comportamento delle persone, c'è anche la mia abitudine a vivere in un posto dove le persone sono così calme e ligie alle regole che qua sembra di vivere in un manicomio a cielo aperto, oltre al caos di automobili a qualsiasi ora, ai clacson che strombazzano quasi continuamente (sembra il Cairo) e a quella strafottenza catanese che c'è sempre stata ma che nel 2024 mi sembra eccessivamente da incivili. Poi la musica, quella è centellinata come a Tartu, poche esibizioni, spesso cover, ma la differenza è che la città è molto più grande quindi almeno uno o due a settimana ci sono, esempio, domani vado ad un concerto rock'a'billy, una vita che non ne vedo uno. Poi c'è il periodo che per me non è il massimo, quindi se miscelo tutto assieme ho la stessa sensazione che avevo nel 1998, cioè di andare via il prima possibile.
Allora vista la situazione e anche se occupatissima con questa Turandot, ho quasi obbligato la mia compagna a parlare, lo so che non è il massimo ma avevo bisogno di capire e di sapere, dato che sono andato via proprio per il suo comportamento e se qualcuno ha letto alcuni post precedenti la mia partenza parlavo addirittura di una separazione. In realtà siccome sia io che lei siamo cambiati in questo ultimo anno definitivamente in nuove persone non ci siamo ritrovati più, allora ho preso l'iniziativa di ripartire da zero con una nuova vita di coppia. Non è facile, lo so, ma è stata accettata e adesso siamo pronti, con la calma dovuta, a sperimentare questo nuovo futuro. In parole povere ritorno in Estonia, Spock c'è restato un pò male, non tanto perché vado via, ma perché gli dicevo che volevo fare tante cose e che mi serviva tempo, ma francamente non me la sento di stare qua a queste condizioni da manicomio e poi ho una forte mancanza di lei, si si anche lei di me, non sono egoista. Mi prendo questo fine settimana ancora e poi inizio ad organizzarmi per il rientro. Forse l'unica cosa che mi ha fatto bene è stato il sole e il mare e l'Etna, per il resto rimango dell'idea che è una follia vivere in una città che ha ancora una mentalità retrograde in molte cose.
youtube
7 notes · View notes
astra-zioni · 7 months
Text
C’è anche questo aspetto legato ai social che io non so bene gestire e non so dire se sia peculiare dei social o magari sarebbe esistito ugualmente tramite i Tg ed i giornali. Magari le modalità di informazione sarebbero state diverse e più “razionate”. Mi riferisco all’attuale conflitto in atto. Negli ultimi due giorni ho visto video atroci di una fetta di mondo che, egoisticamente, avrei preferito ignorare. Il punto è che quando la vedi, ti ci interfacci, non puoi più. E qui si genera il mio cortocircuito. Qui la mia salute mentale precaria cola a picco. Quel che penso in questi momenti è: come posso continuare con la mia vita cercando di essere positiva e propositiva se in questo stesso momento dei bambini innocenti muoiono fra le braccia dei propri genitori? Come posso anche solo pensare al mio orticello, con quale coraggio, voglia, fede nella vita e nella giustizia? Ecco, il mio cortocircuito si genera quando queste situazioni invadono ogni fibra del mio corpo ed io non riesco a compartimentalizzare, a gestire l’empatia - nessuno me l’ha mai insegnato. Mi ritrovo alle soglie dell’età adulta senza alcuna protezione per resistere agli urti, senza sapere come riuscire a mettere una distanza sana fra me e ciò che di sbagliato accade nel mondo (ma poi mi chiedo: è realmente possibile? O è al contrario da psicopatici pensare alle proprie beghe quotidiane mentre a qualche migliaio di kilometri donne, uomini e bambini muoiono come mosche?); da uno stato di relativa pace vengo trascinata con la mente in uno stato di guerra, di allerta e di conflitto, che non vivo direttamente, ma è come se lo vivessi e ne sentissi tutta la disperazione ed io, all’improvviso, non riesco più a pensare a quale serie tv vedermi stasera e che domani mi sarebbe andato di comprarmi una maglietta al centro commerciale o al tizio che mi piacerebbe portarmi a letto.
Rimango inerme, in attesa e se mi concentro riesco quasi a sentire i pianti dei genitori di quei bambini da qua.
10 notes · View notes
yugen3 · 9 months
Text
Rimango sempre un po' perplesso quando vedo che interagite con gente viscidina qua sopra
16 notes · View notes
arte-miss7 · 1 month
Text
Ultimamente sono particolarmente suscettibile, ansiosa, annoiata, nervosa e presa male. Non so bene come gestirla. Spero sia solo un po’ di PMS, e spero di non risultare troppo antipatica e fuori di testa (soprattutto con pippi), è che ho tanta paura si allontani o a caso capisca di non volermi più. Sarebbe l’ennesimo che dopo poco tempo (va beh che ormai sono tre mesi) sparisce e si “stanca” e no, non mi importa se poi ritornano perché una volta che rimango delusa non si torna più indietro per come sono fatta. Ultimamente è un po’ assente, odio pure io il telefono come metodo di comunicazione ma dal momento che non c’è altro e ci vediamo solo quando riusciamo ad incastrare, tanto vale cercare di esserci. Poi va beh già venendo qua venerdì per farmi la sorpresa e cercando di trovare buchi nonostante il lavoro per tornare a trovarmi anche in settimana, beh vuol dire tanto. Io devo cercare di stare tranquilla ma nella mia testa c’è il caos e il panico
4 notes · View notes
eleonorasimoncini · 2 months
Text
Io sono qua Rimango qua In questa ruggine densa Come qualcuno pensa a un treno….
Paolo Conte
3 notes · View notes
non-sonosoloparole · 2 months
Text
Ciao... No... non ti chiedo come stai?
Anzi... Mi limito a dirti come stai... Ma senza di me
Lo so ho messo io fine a tutto questo
Ma forse ti sei dimenticata un particolare
Ho detto che era un arrivederci non un addio
Ti sei fatta la tua nuova vita
E lo so avrei dovuto fare i cazzi miei
Ma come potevo dimenticare
Chi mi ha dato troppo da ricordare
Sono cambiato talmente tanto
Che nemmeno mi riconosco
Sono diventato più freddo e più duro
E non più quello che se cade, per terra rimane
Mi sono rialzato dopo che mi sono sentito solo
E nella solitudine mi ci sono ritrovato
E sai... Non si sta per niente male
Mentre tu cerchi di andare avanti
Io rimango indietro nello stesso punto
Perché mi hanno insegnato che le cose vanno affrontate
Senza lasciare nulla in sospeso
E invece tu... Di sospeso hai lasciato pure un bacio
E io sono qua... Che ti aspetto
Ti aspetto con la consapevolezza
Che non c'è certezza.
2 notes · View notes
gvmmyoongi · 11 months
Text
RIVAL 🎔 MIN YOONGI
Tumblr media
𝐬𝐮𝐦𝐦𝐚𝐫𝐲: yoongi e t/n, insieme alle loro gang, sono da sempre rivali riusciranno ad arrivare ad un accordo per il bene degli affari?𝐰𝐚𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠𝐬: uso di parolacce e menzione di alcohol e droga.
Tumblr media
MIN YOONGI.
un nome che da sempre ha portato paura e terrore in ogni parte della città, un uomo senza scrupoli che pur di riuscire nel suo intento farebbe di tutto e mio eterno rivale.
"i cani di yoongi continuano a vendere nel nostro territorio." mi avvisa Hiah entrando nel mio ufficio
sospiro nel sentire la notizia per la seconda volta, da qualche settimana a questa parte, yoongi ha deciso di mettere in pausa la tregua che ci eravamo dati anni fa e ha iniziato a spacciare nel mio territorio, nonostante sappia che una delle regole del nostro accordo lo vieta.
potrei fare lo stesso ed inviare le mie compagne per vendere nel suo territorio, oppure fare come mi ha sempre insegnato mia madre e usare la diplomazia.
Tumblr media
l'ultima cosa che voglio, a differenza di yoongi, è che scoppi una guerra che non finirebbe bene ne per lui ne per me; per questo decido di andare a parlargli una volta per tutte e mettere in chiaro la situazione.
"oh ma guardate chi c'è qua, la famosa t/n." sghignazza jungkook seguito dalle risate dei suoi amici
"e queste due bellezze chi sono?" chiede namjoon riferendosi a Hiah e Jiwoo al mio fianco
"non sono cazzi tuoi, sono qui per parlare con yoongi, dov'è?" chiedo andando dritta al punto
"pensi che yoongi ti riceva solo perchè sei t/n?"
non faccio in tempo a rispondere che dalla porta che jungkook e namjoon stavano sorvegliando, esce yoongi che con un solo cenno della testa mi fa entrare.
rivolgo un'occhiata alle mie compagne che annuiscono, facendomi capire che staranno attente e mi aspetteranno.
"cosa vuoi?" yoongi si siede davanti a me con il solito ghigno che non gli lascia il volto
"mi stupisco che tu non lo sappia min."
mi verso del liquore in uno dei bicchieri disponibili, prima di sedermi di fronte a lui e accavallare le gambe.
"se hai intenzione di farmi perdere tempo te lo sconsiglio."
"tu togli i tuoi dal mio territorio e non mi vedrai più."
dopo qualche istante mi guarda e scoppia in una risata fragorosa che non fa altro che aumentare il mio nervosismo.
forse sono stata fin troppo paziente.
"senti stronzo, non permetterò mai a nessuno di venire nel mio territorio a spacciare come se niente fosse; la parte sud della città è mia e continuerà ad essere così per molto tempo. quindi, o li fai togliere tu i tuoi o li faccio scomparire io."
immaginavo che non mi avrebbe creduto, proprio per questo ho portato delle foto che Hiah ha scattato al compagno di yoongi mentre spacciava e un grammo di ciò che stava spacciando.
prende entrambe le cose e rimane per qualche attimo in silenzio per poi prendere la parola.
"ho sempre rispettato il nostro accordo e continuerò a farlo, non sapevo che uno dei miei stesse spacciando nel tuo territorio, quindi ora ne pagherà le conseguenze. spero che questo non porti a niente di cui possiamo pentirci."
rimango sorpresa dal suo discorso, in un certo senso mi aspettavo che lui sapesse tutto e lo stesse facendo per infastidirmi ma sono contenta che non sia così e che si sia evitato qualcosa di ben più grande.
"a me interessa che ognuno stia nel proprio territorio." dico prima di alzarmi
per me il discorso è chiuso.
"t/n."
la sua voce mi ferma, mi rigiro per guardarlo mentre si avvicina a me e mi guarda con un sorrisetto.
"per farmi perdonare posso offrirti una cena?"
6 notes · View notes
ama-la-mente · 1 year
Text
Quante cose avrei da dire...
E invece rimango qua zitta a guardare.
8 notes · View notes
Text
Sarà che siamo due un po' incasinati, sarà che odiamo un po' le stesse cose. Sarà che non siamo mai stati amati, sarà che amiamo anche le stesse rose. E siamo complici in una vita che, se te ne vai non fa più per me. Vuoi scrivere con me sui muri le poesie di Pavese? Vuoi guardarmi negli occhi e vedere quello che nessuno vede? Voglio impararti a memoria, come quando eravamo a scuola, ti abbraccio sempre quando ti senti sola. Vorrei portarti via quegli occhi tristi, vorrei sentissi che anche per il mondo esisti, che siamo bravi a perdere ma sei più bella se vinci. Dammi un motivo per uscire da questa stanza, ho già tutto quel che amo, ho anche te che sei un po' stronza e se lo dico sorridiamo. Ho la tua pelle e le tue gambe lunghe, scorro le labbra finché arrivo al dunque, mi piaci troppo anche se ci perderemo, anche se seria io faccio sempre lo scemo, se mi saluti io rimango fermo e tremo, le cose belle mi hanno sempre abbandonato. E se vuoi lascio un posto anche per te tra queste lenzuola, tipo adesso o quando vuoi ritornare, e se la vita qua si vive una volta sola, io vorrei condividerla con te.
Tumblr media
#Adessoscrivo
33 notes · View notes
gocciaemozione · 1 year
Text
Sulla cima di un'emozione c'è la gioia di vivere di tutti noi...
Storia di angeli
Guardo il cielo dall'alto di un precipizio e mi ci sento così vicina che sembra mi entri nelle ossa...
sento le onde di quel mare così puro e limpido
quel mare che non si trova all'esterno ma si trova nel mio cuore... nella mia anima
come è bello il mondo da qua sù
rimanerci per sempre è un atto irreale?
È qualcosa di impossibile?
Rimanere qui in alto mi da la possibilità di vedere le cose da una altro punto di vista
di sentirmi più potente
più me stessa...
è una cosa sbagliata?
Mi sento un angelo troppo leggero per rimanere con i piedi per terra
troppo pesante per arrivare fino a toccare l'universo
rimango in bilico tra realtà e fantasia
tra bene e male
tra odio e amore
rimango in bilico ma so che in quel mio centro, c'è una cosa che nn lascerò mai.
È qualcosa di così potente da superare ogni mio minimo problema,
ogni mio minimo dubbio,
così potente da far scomparire ogni mia lacrima.
Questo è il mio amore che per quanto possa essere lontano
è sempre vicino a me
lo sento dentro.
Lo sento mio più di ogni altra cosa,
l'amore è l'unica cosa che mi fa trovare pace in quel vuoto tra cielo e terra.
Guardo il mondo dall'alto.
In un confine troppo bello per salire più sopra o ritornare giù.
Tumblr media
10 notes · View notes
momentidicri · 2 years
Text
Sto maturando il fatto che crescendo le cose cambiano. Non che prima non lo pensassi, ma ora lo vedo con i miei occhi. Ieri sera sono uscita con l'amica dell'adolescenza, quella con cui sono amica da più di dieci anni, anche se ci sentiamo pochissimo. Sono rimasta un po' delusa (come spesso mi capita in questo periodo) perché in queste serate si parla poco di cose belle, faccio domande per capire le situazioni, mentre parlo l'altra persona si guarda in giro (cosa che io non sopporto). Ad un certo punto, mentre parlavo di quanto sia stato difficile questo periodo, ha guardato l'orologio e mi ha chiesto se potevamo andare a pagare (in pratica per lei la serata era finita). Non ci vedevamo da tantissimo tempo ed essere liquidata così, senza alcun interesse mi ha fatto un po' riflettere. Lei si definisce un animale sociale, che ha bisogno di uscire ma io di lei non so mai nulla, non mi contatta mai. E io mi chiedo perchè ogni volta mi sembra di perdere tempo e ci rimango male (e non è la prima volta che ne scrivo). Fra poco me ne andrò di qua e inevitabilmente quando tornerò queste saranno serate create solo per solitudine o per tradizione.
28 notes · View notes
susieporta · 8 months
Text
DIARIO DI UN DOLORE SENZA NOME
Non so cosa vorrà fare la vita di me.
Non so se vuole gettarmi via
O usarmi per qualche suo dignitoso scopo.
Non so dove vuole piazzarmi
E non so se vuole che stia sola o in compagnia.
In questo momento è poco chiara,
Dio mi manda segnali astrusi, e a volte ho la sensazione che si sia scordato di me.
Per anni ho avuto alcune granitiche certezze, come querce secolari, sicure e forti e stabili, in piedi a disegnarmi un viale inequivocabile.
Altro che segni.
Ora, non so.
Devo ripetere, 4,5,6 volte non lo so.
Non ho idea.
Di quel che mi succede.
Del perché mi succede.
Di cosa significhi.
Da diverso tempo mi sento come un cubo di argilla che l’esistenza si diverte manipolare, dandogli forme assurde.
Mi sento estranea, a me e a quelli che mi circondano.
Non riconosco nemmeno le mie mani e i miei piedi, e soprattutto i miei piedi, che mi hanno sempre dato un ancoraggio potente col suolo, mi paiono estranei, strani, sfumati.
Permane in me una certa lucidità, che quotidianamente viene inquinata da una tormenta di confusione.
I medici non capiscono un cazzo.
Si contraddicono tra loro come adolescenti che litigano per stare in prima fila al liceo.
Il mio corpo va totalmente per conto suo, è divenuto un mostro ingovernabile.
Nessun cibo mi conforta, nessun farmaco, né chimico, ne’ naturale.
I consigli degli altri, le frasi fatte, i messaggi di inutile compatimento mi irritano come una zanzara che gironzola intorno a un letto pulito.
Irritazione.
La parola chiave:
Signora lo stomaco è irritato
L’intestino è irritato
La vulva è irritata
La bocca è irritata.
Io sono irritata.
Ma non da qualcuno, da me.
Nessuno può farmi nulla, io da sola mi infilo in delle stanze dove vengo irritata.
E non me ne vado.
Rimango in quel luogo d’asfissia, sperando di vincere una battaglia persa.
Ho sempre potuto contare su un’enorme e assurda quantità d’energia.
“Tu hai la forza per fa’ tre guerre figlia mia! “ ripeteva mia nonna mentre si puliva la bocca col fazzoletto; il ridere le provocava qualche salivazione di troppo!
Ho sempre avuto la forza per fa’tre guerre.
Macinavo km, treni, persone, luoghi, alberghi, scambi, cibi, panorami, ho vissuto senza abitudini, ne’rountine, guidata solo dal magnete della vita.
E ne avessi sbagliata una!
Quel fluido invisibile m’ha trascinato qua e là, sempre, e pareva un trascinarsi a caso, ma alla fine mi portava esattamente dove dovevo essere.
“ le sue scelte le capisco sempre dopo qualche anno, Claudia. Li per lì mi sembrano sempre assurde e insensate. Solo dopo un po’ ne riconosco la profonda lungimiranza e saggezza”
Mi disse il mio analista, Maurizio P.
“Vede Dottore, c’e’ qualcosa che costantemente mi parla e a cui sono costantemente collegata.
È quell’intelligenza fine e dorata e supersottile, che cade su dal cielo, entra nella punta della testa e mi scorre dentro, è come una pioggia tropicale calda e quasi impercettibile, che però irrora il mio essere e insieme ad un pasto per l’anima, mi porta anche tante frasi e parole e immagini”
“Deve essere Dio”
“Potrebbe. Non so. Ho avuto modo di toccare con mano la sua esistenza molte volte.
Di Lui, non dubito. Più spesso dubito della mia capacità di comprendere cos’ha da dirmi”
Dio ha spento il suo radar, e non mi trova.
Questo sento.
O forse io non sento lui.
In compenso, quando esco di casa, e cioè pochissime volte, vedo e sento cose di cui non posso dire, e che anche di notte talvolta, mi danno tormento.
So da dove vengono, cosa sono e cosa vogliono. Ma non posso, ora parlare di loro.
Quel viale di querce secolari, si è dissolto, come quando tocchi un mucchio di cenere.
È svanito.
Sono in Arizona.
Circondata da cactus, qualche scorpione, e nessun segnale.
Niente.
Nessun messaggio per te.
Per fortuna non soffro il caldo.
La mia vita, un tempo esageratamente piena di fragorose novità e persone e facce, e olio, pane, pomodori, malibù, olive, soli, buganvillee rosa, pesci, corde di chitarra, ora è circoscritta a un divano, due bottiglie d’acqua di due marche diverse e con diverso sapore, una fiala di cortisone, compresse per la nausea, compresse per il dolore, creme varie, una flebo, bustine di sodio, bustine lassative, bustine reidratanti se l‘effetto lassativo è troppo, una cassa Bluetooth per vedere qualche idiozia su Netflix.
Almeno sei tipi di fermenti lattici.
Una coperta di pile leopardata.
E nessun segnale.
Nessun messaggio.
Nessuna guida, il dolore si mangia tutto.
Questo dolore senza nome, che m’ ha portato dentro un tubo di due metri per vedere meglio da dove veniva, poi dentro un altro tubo, poi a infilare tubi sopra e sotto e davanti e dietro.
E gli aghi:
I maledetti, schifosi, gelidi e terrificanti aghi, che a quantità industriali sono stati introdotti nelle mie vene.
Cosa che per me le vene non dovrebbero essere sfiorate, manco col pensiero; il sangue avrebbe da essere lasciato pulito e fluido pacifico e scorrere come un torrente d’alpeggio in una vallata di montagna.
E invece no.
Tormentiamo queste braccia sottili e fragili come rami di una pianta secca, tormentiamo queste vene, tormentiamo anche e soprattutto le parti invisibili del corpo che ad ogni tubo e ago e altra costrizione, si rannicchiano in un pertugio e si nascondono come un gatto quando sente un rumore.
Vengono letteralmente aspirati via da qualche parte.
E io sono in grado di percepire quando le parti vere di me si tolgono di mezzo che non ne possono più.
E in quel momento, sant’iddio, i poveri infermieri buttano tutto e se ne vanno, se sono un po’ svegli.
Tanti passano attaverso queste trafile con somma tranquillità, la stessa che ho io quando sono su un’amaca a dondolarmi.
O sono illuminati.
O non si rendono minimamente conto dell’impatto che ha sta roba su di loro, a diversi livelli.
Molto più probabile la seconda.
Io reagisco, mi dimeno, come se qualsiasi tentativo di capire e guarire e curare sia allo stesso tempo un pericolo, un nemico, un male ancora più grande.
In questi mesi, ho parlato con sciamani, veggenti, cartomanti, astrologi.
Mi manca solo l’ipnosi.
Perché il dolore fisico non ti da manco una cazzo di bussola.
Ti rendo una barchetta di carta in mezzo a onde di sei metri nell’oceano pacifico.
Quando si placa un attimo quell’ energia che mi è data da Giove e Marte congiunti,vriaffiora, anche solo un pochino, vedo un rivolo d’acqua pulita in quel deserto arso e sperso.
Ho sempre preteso di vivere in un’eterna vacanza.
Ho sempre celebrato, creduto, danzato, ringraziato, non mi è sfuggito nulla di quel che veniva messo sul piatto, mi ci sono riempita la bocca con tutte e due le mani, senza l’accortezza di pulirmi col fazzoletto, come faceva nonna.
E ora sono a digiuno.
Di cibi, di bellezza, e di tutto quel che mi teneva su, come un palloncino senza filo.
Sono sgonfiata.
Sono a terra e non più in aria.
E quelle certezze, tutte volate via.
Gli astrologi dicono che a 43anni a causa dell’opposizione di urano contro se stesso, devi rivedere tutta la tua vita e necessariamente stravolgerla, spingendoti verso una maggiore libertà d’espressione.
Io non lo so cosa vuole da me.
So’qui che come uno dei ragazzi di stranger things, cerca un canale col walkie-talkie che passi qualche messaggio comprensibile.
Tutte le cose di prima, questo lo so, non m’importano più, non destano in me alcun sussulto, ed io senza sussulti, posso stare tranquillamente altri cento anni o anche un mese, su questo divano bollente.
In alcuni giorni, mi sembra di sentire l’aldilà che mi chiama per nome.
E penso che poterebbe essere.
Che ho finito il giro. Che devo andare altrove e che forse non sarebbe male ( no, non sono affatto depressa anzi )
Per la maggior parte del tempo, sto li ad aspettare di capire, cosa vuole Lui o Lei da me.
Speriamo si faccia comprendere meglio nel tempo dello Scorpione, che è quel buio a me congeniale.
Ma forse la cosa migliore è non sperare, lasciarsi trafiggere dall’esistenza anche se fosse l’ultima freccia.
-ClaudiaCrispolti
5 notes · View notes
aurozmp · 1 year
Text
mi sento come la protagonista di questa canzone, nei minimi dettagli, purtroppo.
Gem, non è neanche facile stare dall'altra parte.
7 notes · View notes