Tumgik
#sto mondo fa schifo
starrmarch · 9 months
Text
Non so niente, non capisco niente e non mi ricordo niente
Non mi ricordo perché stavo male,ho ritrovato una canzone che ascoltavo in uno dei miei periodi brutti, e stavo provando a parlarne con un mio amico, volevo raccontargli di cosa mi passava per la testa: perché stavo male, quanto è durato, chi avevo con me, eccetera eccetera... Non mi ricordo niente, mi ricordo solo le sensazioni fisiche della tristezza che provavo, mi ricordo che mi facevo male, che avevo due amici e che non parlavo più con nessuno, a casa o a scuola, non ero da nessuna parte con la testa, facevo solo assenze e se ero presente a scuola non c'ero effettivamente con la testa. non mi ricordo i pianti, le grida, le litigate, le sgridate, le conversazioni, i momenti, le serie che ho guardato e soprattutto non mi ricordo perché stavo male, non mi ricordo cosa odiavo, cosa amavo, cosa non sopportavo, non mi ricordo niente niente niente
Mi sembra che il mio dolore non sia stato vero, non mi ricordo nient'altro se non questi piccoli dettagli, odiavo me stessa e la mia vita con tutto il mio cuore e la mia testa, ma non so che cazzo sia successo effettivamente, perché stavo così? non era successo niente nella mia vita in quel periodo, un'onda di negatività mi ha travolta a io sono rimasta sotto a tutto. C'è una frase di Dostoevskij che dice "In realtà le persone hanno bisogno di toccare il fondo per cambiare" io so di averlo toccato e so di star scavando sempre più giù ogni giorno, perché non cambio? forse non l'ho toccato veramente? Quanto devo scendere ancora? Se è così, cioè che non ho toccato ancora il fondo, vuol dire forse che non sto veramente male? che non ho diritto diritto di stare male perché c'è di peggio?
Ho sempre pensato di dover scappare da questa città, dalla mia famiglia,dai miei problemi, dalla mia vita, spesso anche dai miei amici, da tutto proprio, l'unica cosa da cui devo scappare è la mia testa, sono io che rovino tutto della mia vita, sono io che rovino tutto della vita in generale. sono stanca, esausta, di essere così, non so se è colpa mia o se ho bisogno di aiuto perché questa onda di tristezza in realtà non sia vera e propria depressione. Forse sono solo negativa, forse sono solo io che non vado d'accordo con la felicità, si forse è questo, io la felicità in realtà non la voglio.
6 notes · View notes
sonego · 1 year
Text
oggi a lavoro ho ammesso di farmi pare mentali à gogo. sono tornato a casa e mi sto facendo ALTRE pare. si parla ora in ufficio de "le famose pare di nico" e mi fa ridere (davvero, non ironicamente) ma in tutta serietà ed onestà devo calmarmi un pochettino con ste pare perché ultimamente mi sto rovinando la serenità da solo un po' troppo spesso
#in realtà al momento me le sto facendo perché sono triste#che SO che sembra non avere senso ma hey il mio cervello ha poco senso#(ne ha un po' di più per me perché vivo con il border da abbastanza da aver capito molti dei sui meccanismi#ma sono malsani e non funzionali quindi so che la maggior parte delle persone rimarrebbe ??? se li provassi a spiegare)#ma in pratica sono triste perché mi manca una persona (che ho visto un'ora fa. ma ok) > penso a quanto fa schifo la vita quando non posso#vederla o parlarle come ero abituato a fare > mi metto a pensare ossessivamente a lei/a quanto è inutile la vita senza di lei (MOOOLTO#dramatic. la vedo tutte le settimane anche se ultimamente di meno) > overanalizzo ogni nostra interazione. comincio a pensare che di sicuro#lei è contenta di non avermi tra le palle così tanto e non vedeva l'ora di liberarsi un po' di me#poi piango e mi torturo per un'ora senza interruzioni e mi viene voglia di cavarmi gli occhi#TUTTO QUESTO sentendomi tutto il tempo in colpa perché questa persona non sta troppo bene fisicamente e io LO SO e sono anche sinceramente#preoccupato e mi dispiace e voglio davvero che si riposi. però non riesco a fermare questi pensieri di merda che#sono veramente egoisti perché il suo mondo non ruota intorno a me e so razionalmente benissimo che non mi direbbe mai che sta male solo per#trovare una scusa per non vedermi o cose del genere e non è neanche che penso questo è solo che mi sento in colpa a pensare che lei è#contenta di non vedermi quando col cazzo che una che sta a casa perché sta male è contenta????? cioè mi sembra proprio di#boh farle proprio un disservice a pensare ste cose anche se tutto viene da un odio per me stesso non dal mio pensare che lei sia una brutta#persona o che#sto rantando come non mai lmao è che sto sinceramente male. cioè mi sento proprio quella stupida sensazione del cuore che mi si stringe#tipo stritolato dalle mani della mia ansia#che immagine poetica lmao ma è proprio così che mi sento cioè una stretta al petto che mi fa sentire così... male#non sono bravo a spiegare come mi sento a parole... è un periodo di merda sinceramente. molto di merda#fisicamente e mentalmente è tutto difficile e mi viene da piangere in continuazione anche se poi non ci riesco quasi mai#e dio santo può il mio cervello lasciarmi stare 2 secondi cioè okay non posso vederla e sono triste ma perché devo turn it all into una#roba catastrofica e come se l'universo mi odiasse e lei mi odiasse e TUTTI mi odiassero. FRA CALMATI#forse è anche perché ho un po' bisogno di stare fuori casa e con amicə ma in realtà non ho molti amici lmao cioè tbh lei è l'unica con cui#esco perché sono triste e solo e mentally ill#e boh sono triste. mi sento solo mi sento stanco mi sento distrutto mi sento ansioso. e ora chiudo e mi sa che cancello sto post presto lol
5 notes · View notes
kon-igi · 12 days
Note
Ciao Kon,
Tu forse non ti ricorderai di me ma io invece ricordo un liquore alla liquirizia, più di un meet up e quello che doveva essere un incontro al Lucca Comics finito "male" per il troppo casino (non siamo riusciti a beccarci).
Ti scrivo in anonimo perché penso tu sia una grande cassa di risonanza perché nonostante tumblr sia diventato -non per noi nostalgici- un po' obsoleto vedo che continui ad essere un punto di riferimento per questa comunità e che forse tu con il tuo cinico dissezionare la situazione possa in qualche modo riuscire a scuotere i più, ma ahimè vige il segreto professionale, cose firmate e quant'altro che mi impediscono di esprimere questo disagio pubblicamente.
REGÀ I SORRISI DEI COMMESSI SONO FALSI. Non perché non abbiamo più voglia di fare questo lavoro, ma perché è diventato tutto uno schifo, le aziende e anche i clienti se vogliamo dirla tutta.
Cosa si cela dietro la vita del commesso?
Conta persone agli ingressi, voi non li vedete ma è così e di recente c'è anche il contapersone del passaggio esterno, quindi se non ti cazziano perché non hai venduto, ti cazzieranno perché non è entrata gente.
Statistiche: pezzi per vendita, scontrino medio, media di scontrino per ingressi. Voi non lo sapete, ma ogni giorni ci sono storici e budget da raggiungere in base anche solo ad un singolo ingresso che voi fate "per dare un'occhiata" - ora capite perché non è facile sorridere quando i vostri figli giocano ad acchiappino correndo fuori e dentro i negozi? Perché per quei venti ingressi senza scontrino ci sarà un area manager pronto a far il culo allo staff.
Se sei fortunato e capiti in una squadra in cui ci si spalleggia bene, altrimenti è l'azienda stessa a incentivare la lotta e l'invidia tra colleghi in una lotta tra poveri per mantenersi il posto al miglior venditore.
Non abbiamo mai abbastanza personale, MAI. Siamo spesso contati, se ci ammaliamo almeno nel mio caso ci si mette una mano sul cuore e per non mettere i colleghi in difficoltà si va a lavoro con due bombardoni di tachipirina col rischio di portarsi dietro il malanno per un mese.
Le ferie saltano perché decidono di aprire più punti vendita ma non di assumere gente che non soccomba al "gioco degli stagisti".
Turni del cazzo, spezzati e il più delle volte tutto quello che fai oltre l'orario di lavoro (anche la semplice chiusura) è straordinario che non viene contabilizzato.
Reperibilità quasi totale, manco fossimo in un ospedale. Nel tuo giorno libero è un miracolo non venir contattati dal gruppo di lavoro.
E poi vogliamo parlare dei vari festivi in negozio? Io ho dovuto combattere per avere un cazzo di permesso per la comunione di mia sorella.
È domenica, sono le 15 sono in turno da un'ora in un piccolo centro commerciale di due clienti entrate, una mi ha salutato e trattato come se le avessi offeso l'intero albero genealogico con uno sdegno tale che fa tanto lotta di classe quando siamo tutti nella stessa sudicia barca.
Quindi Kon, per favore aiutami a diffondere il verbo, io sono disposta a rispondere a tutte le domande di questo magico mondo cercando di farvi entrare in empatia con i commessi, ma per favore se non è proprio questione di vita o di morte: SMETTETE DI ANDARE A GIRO PER CENTRI COMMERCIALI, TANTO LA DOMENIC SIETE TUTTI SCOGLIONATI A PRESCINDERE E ALLORA STATE COI VOSTRI CARI, MAGARI È LA VOLTA BUONA CHE SMETTERANNO DI LUCRARE A VUOTO SU STO MONDO.
Ps: stare fino alle 18 fuori e poi riversarvi alle 20 nei negozi non funziona, mettetevi una cazzo di mano sulla coscienza.
Per me i centri commerciali sono un aberrazione sociale che riesce a darmi claustrofobia e agorafobia al contempo ma dopo essere stato a quello di Orio al Serio (aspettavamo che le figlie scendessero dall'aereo... direttamente nel centro commerciale!), ho fatto la tessera di iscrizione ai terroristi.
Non sono un nostalgico della bottega sotto casa, anche perché erano altri tempi e altri modi di vivere... mi basta il supermercato ma il centro commerciale è concepito perché la gente sia invogliata A VIVERLO e questo lo trovo demotivante.
Mi spiace per te ma alla fine mi spiace per tutte quelle persone - non schiavi ma servi - che devono sacrificare se stessi per il benessere superfluo di gente che dà tutto per scontato, quasi se lo meritassero.
E invece sono solo nati dalla parte giusta della società. E del mondo.
EDIT
Non mi ricordo di te al Meetup perché probabilmente ero già ubriaco <3
32 notes · View notes
ross-nekochan · 6 months
Text
Oggi ennesima giornata triste da fare schifo.
Che ci sto a fare qua? In un campo che non è il mio, con nessuno che mi insegna, anzi, al contrario mi fanno dire cose non vere sulle cose che non so fare. Proprio io che ODIO mentire, ma soprattutto ODIO vendermi raccontando palle. Eppure stamattina è successo: mi hanno proprio detto "ti faranno domande complicate ma non dire che non lo sai"... eh, pò voglio vedere quando vado là che gli dico a quelli. La figura di merda sarà solo mia o anche della mia azienda (che si merita questa figura di merda e mille altre ancora)? Vedremo a breve perché a quanto pare le palle che ho detto hanno funzionato.
Io comunque non ce la faccio già più. Pure se non ho fatto un beneamato cazzo per mesi, non ce la faccio più e voglio cambiare lavoro. Io non c'entro un cazzo con l'IT, ho solo fatto un cazzo di lavoro in cui ho fatto l'help desk e ho usato le lingue ma non è che mi mettevo a fare chissà quali magheggi tecnologici, quindi lasciatemi stare porcoddue. Giuro che me ne vado a fare le pulizie, mi va bene lo stesso. No in verità vorrei solo qualcosa che mi faccia usare il cervello e invece il cervello lo devi per forza spegnere come fanno pure tutti i miei colleghi indiani perché si lamentano ma alla fine si arrendono alla situazione.
Io non voglio. Voglio fare qualcosa di più affine a me, almeno un minimo, non chiedo tanto perché tanto lo so che lavorare fa schifo sempre, a prescindere.
Ci sono annunci di lavoro ovunque ti giri eppure pare che per me sta facilità di cambio lavoro non c'è.
Sono stata più volte sul punto di piangere perché io la soluzione a questa tristezza non ce l'ho. Vorrei poter dire che tornare a casa mi farebbe stare bene, che con la pizza e la sfogliatelle mi tornerebbe il sorriso e la pace dei sensi. Vorrei poter dire che vorrei tornare dalle persone a cui voglio bene. Ma non ho una famiglia e le poche persone a cui voglio bene sono sparse per l'Italia e per il mondo e quindi un posto dove tornare non ce l'ho. Non ce l'ho più.
ただ明日もう目が覚めなくてもいい。全部もういい。
27 notes · View notes
raffaeleitlodeo · 4 days
Text
E poi, in questa vicenda, c'è anche un'altra cosa che fa veramente schifo. Ed è quella dei 1.800 lordi tirata fuori da Meloni, col più becero dei populismi. Perché sì, 1.800 euro sono tanti per chi ne guadagna di meno in un mese e quindi può facilmente indignarsi per un monologo di due minuti. E vagliela a spiegare, di nuovo, la verità. E cioè che - primo - il divario eccessivo tra lavoratori poveri e lavoratori troppo pagati è proprio il risultato di chi da quarant'anni ci ripete il mantra della cosiddetta meritocrazia: cioè il mantra della destra, anche quando si annida nei partiti non di destra. Secondo - a seguito di questo dogma - nella comunicazione in generale 1.000 euro netti scarsi per un articolo che prende quasi una pagina di quotidiano firmato da uno scrittore premio Strega che ha venduto centinaia di migliaia di copie nel mondo, beh: sono parecchio sotto il prezzo di mercato. Personalmente, da direttore di periodici, ho pagato anche di più a scrittori meno noti, negli anni buoni. Allora, 'sto benedetto mercato vale per tutti o solo per loro? Terzo, nel mondo della tivù in particolare - e dei suoi compensi alle star - la cifra è ridicola, semplicemente ridicola. E ciò in base al principio che in quella grande fabbrica della merda (cit.) il valore di uno studioso è nulla rispetto a un analfabeta però che fa più ascolti, proprio perché più ignorante e stupido. Il populismo del dito puntato sui 1.800 euro lordi è quanto di più falso, bugiardo e ipocrita potesse esserci nella replica di Meloni. Alessandro Gilioli, Facebook
10 notes · View notes
Text
mi fa tanto male il petto e ho un enorme senso di vuoto, mi tartasso la testa con mille e più domande chiedendomi dove io sia finito e perché certe cose siano andate in un certo modo nella mia vita
per quanto alcuni fossero eventi dannatamente da rimuovere e brutti riuscivo ad affrontarli o quantomeno a reagire a essi anche in modo del tutto negativo e disfunzionale
ora invece vado per inerzia e non sento dannatamente nulla e qualsivoglia stimolo io cerchi o mi si pari davanti è come se un automa ci reagisse e non una persona
è come se avessi il pilota automatico, e non sto parlando di viversi o non viversi le cose, quanto più di sentirle io, che sia un esperienza lavorativa, di studio o un qualsivoglia rapporto sociale o relazionale
ora sento solo un male assurdo e a malapena mi si fanno gli occhi lucidi, solo per questo capisco che un minimo umano lo sono ancora, ma diamine io non mi ci sento affatto
non so nemmeno quello che sto facendo o se arriverò da qualche parte così facendo
tutt'ora, proprio come in passato non ho affatto voglia di stare in questo mondo e continuo a trascinare una carcassa ormai morta
magari non mi odierò più come prima è vero, né odio così tanto gli altri come prima o come voglio fare credere
semplicemente non ha più rilevanza nulla, quelle poche persone o cose di cui mi importa rischio di rovinarle al minimo fiato sbagliato o comunque non posso permettermi di fare anche solo il minimo sbaglio per quanto possano addirittura servirmi
non so più nemmeno io cosa sto dicendo, so solo che fa male e che mi mancano certe cose, alcune positive altre tremendamente negative di me e del mio passato
intanto il tempo passa, e ciò che rimane di me o del mio passato se ne va assieme a esso
che schifo, è tutto una dannata seccatura
quanto ancora reggerò senza perdere completamente il senno e abbandonarmi?
è già finito tutto da un pezzo
"mettermi d'accordo con la vita, fare un contratto con la mia solitudine, tutte queste cose non mi appartengono, non fanno per me, non è vero?"
forse tutto questo è vero per me, sono solo l'ombra e lo spettro di ciò che sono stato e sarei voluto essere, ma che non posso essere e che non sarò mai con queste condizioni
presto o tardi ci sarà un addio, cosa avrò combinato fino a quel punto? poco di buono e troppo lasciato in sospeso.
14/12/2023. 02:05
12 notes · View notes
mewscarrafone · 4 months
Text
TOKYO MEW MEW REWATCH - EP 39
E dopo due mesi di assenza ospedaliera, tornano i miei rewatch. Vi erano mancati?
Tumblr media
Mi piace che in questo episodio Pai e Taruto siano più rabbiosi del solito. Si vede che mentre le eroine hanno la loro bella serie di vittorie, agli alieni inizia a pesare la ripetuta sconfitta.
Tumblr media
Se Pai e Taruto sono più rabbiosi Kisshu inizia a capottare psicologicamente proprio. Bello il suo monologo/flashback, che illustra il contrasto tra il voler fare il bene della propria gente e quella che ormai è un'ossessione verso Ichigo.
Tumblr media
Eccallà, la famosa scena che ha fatto tanto incazzare i fan della ichisaya.
Credo di aver visto almeno due o tre persone criticare il fatto che Masaya si dichiari già interessato a Ichigo, che va a cozzare contro lo schifo generalizzato che il personaggio prova verso l'umanità e che cambia proprio man mano che conosce la ragazza.
Personalmente, devo dire che sono d'accordo. Credo che la mia versione preferita sia quella di New, che fa un misto delle due cose: Masaya parte con una vaga fascinazione per l'atteggiamento spontaneo di Ichigo (in contrasto con il suo, sempre studiato per farlo apparire come un 'bravo ragazzo') ma l'interesse vero e proprio, e poi l'amore, si sviluppano man mano che i due passano del tempo insieme e hanno veri momenti di dialogo e confronto.
Tumblr media
Certo che 'sto Chimero sta facendo un buon lavoro nell'imitare la personalità di Ichigo. O quantomeno, non ha l'interpretazione trasparente che si vede di solito in queste trame in anime per un pubblico giovane, è comprensibile che le altre ragazze siano rimaste fregate.
Tumblr media
Quando crei una 'trasposizione in un mondo onirico/inconscio', puoi creare mille avventure in un mondo illogico, fare una profonda esplorazione della mente del personaggio tramite un mondo ricco di simboli ...
Oppure puoi creare un campo sterminato e un attacco a base di cuscini.
Tumblr media
- Cosa si prova a far soffrire le tue amiche?
Qualcuno che ha dovuto lasciare un suo amico a morire dovrebbe saperne qualcosa. Seriamente, adoro questo piccolo arco narrativo in cui una ferita non viene dimenticata in due episodi, ha conseguenze serie sia per chi la subisce che per chi gli sta intorno.
E una sottile dimostrazione che Pai non è completamente freddo, vuole bene ai suoi compagni di missione; semplicemente deve dare la priorità alla stessa.
Tumblr media
- La uccido io!
Procede a svegliarla e perdere tempo a pretendere che vada con lui. Dopodiché sviene. Vabbè, del resto è sempre stato chiaro che la coerenza quando Ichigo è coinvolta fosse uno dei punti di forza di Kisshu.
Scherzi a parte, facendo il rewatch ho il sospetto che questo anime abbia posto le fondamenta per il mio debole per i personaggi che crollano mentalmente a un certo punto della storia. Pai e Taruto hanno ragione: una scenetta patetica, l'imbarazzo di seconda mano è forte (per non parlare della moralità di minacciare una ragazza di ammazzarla se non si mette con lui), ma mi riesce difficile non provare una certa pena per Kisshu.
Bella la scena finale con Retasu che nota che gli alieni possano provare emozioni ... non fosse stato per il fatto che gli alieni si sono dimostrati molto emotivi (fatta forse eccezione per Pai) fin dai primi incontri, e soprattutto che non sia la prima volta che viene fuori il fatto che loro stiano combattendo per le loro famiglie e amici. Questo anime ha dei bei momenti toccanti, ma spesso non riesce a creare una connessione tra loro.
6 notes · View notes
yomersapiens · 1 year
Text
10 di questi giorni!
I primi auguri che mi arrivano sono quelli automatizzati della farmacia di fiducia, forse il luogo dove da dieci anni investo più soldi. No io non investo in bitcoins, o nel mattone, io investo in pastiglie. Sanno tutto di me, ogni pomata per ogni escoriazione. Per questo i loro auguri sono quelli che apprezzo di più. "Matteo stai invecchiando da fare schifo e decadi malamente ma noi ti siamo vicini e ti forniremo antidolorifici che tu pagherai caro e con quei soldi noi andremo in vacanza e avremo cene in tuo onore".
La cosa assurda, ho sempre invidiato i nati in primavera perché loro potevano festeggiare all'aria aperta. Fare un picnic. Solitamente io dovevo stare rintanato in qualche locale, pensare a un tavolo e a chi eleggere meritevole di un invito ma quest'anno no! Complice la fine del pianeta e le temperature ridicolmente elevate posso finalmente anche io fare qualcosa all'aria aperta!
Invece ho pensato bene di salire su un treno e di tornare in Italia, perché il giorno del tuo compleanno le ferrovie austriache ti regalano il viaggio e io sto messo male con i soldi e allora accetto ogni tipo di elemosina, sorridendo e ringraziando. Ho iniziato a vendere parti del mio appartamento. Piccoli pezzi inutilizzati che conservo solo perché mi ricordano qualcosa che ero. Tipo il sintetizzatore. Uno strumento musicale che nelle mani giuste poteva fare grandi cose ma nelle mie ha fatto biii biiiip biiiiii baaa per qualche anno e ora prendeva solo polvere. Il ragazzo che è venuto a provarlo e poi se l'è portato via era davvero gentile. Lo ha accarezzato e rideva quando premeva i tasti, si divertiva a ricreare canzoni di dubbio gusto e mi ha fatto capire che facevo bene a separarmene. La nuova ansia che mi è salita è una vecchia ansia che si ripresenta a tappe decennali. L'ultima volta mi fece lasciare l'Italia, ora mi sta spingendo a liberarmi di tutti i beni materiali che possiedo. Sento ogni oggetto su i miei scaffali come un peso sulle mie spalle. L'appartamento è un guscio di tartaruga e io riesco a tirare fuori la testa a malapena. Devo liberarmi di ogni zavorra e forse trasferirmi sulle nuvole. Una mongolfiera sarebbe l'ideale. Ernesto apprezzerebbe la vista e insieme si viaggerebbe chissà dove.
Ho sbloccato il superpotere definitivo: non mi interessa più scopare. Occasioni ne ho avute nell'ultimo periodo e mi sono sempre tirato indietro. Una volta era tutto un ossessivo bisogno di conquistare, mettere la bandierina, riempire un vuoto. Ora c'è accettazione. Non sei tu, tu sei bellissima, tu meriteresti davvero di ricevere numerosi minuti di intrattenimento da nudi ma io non ne ho voglia. Va bene così. Qualcuna si è arrabbiata e ho pensato alle volte che è capitato a me e a come mi sono sentito e quanto tempo ci ho messo per imparare a controllare i miei istinti e a non essere più comandato da loro. Forse è solo un traguardo che si sblocca invecchiando ma mi fa sentire bene. Una vita passata a ricercare l'approvazione degli altri e a sentirmi bello attraverso lo sguardo innamorato di una persona che non sono io. Ora tutto tace e mi perdo a scrivere per giorni interi una storia lunghissima che non vedo l'ora di pubblicare.
Eravamo seduti a un tavolo di un bar sovraffolato. Lei piena di tatuaggi, a Vienna per caso perché sta esplorando l'Europa per la prima volta da sola completamente. Mi ha detto di essere una strega. Io le ho detto che poteva essere qualunque cosa volesse che tanto io stavo bene così, a bere un negroni parlando con degli sconosciuti per avere spunti per altre storie da scrivere. Mi dice di essere israeliana e poi mi chiede cosa penso dell'Israele. Le dico che non poteva trovare un argomento più facile per rompere il ghiaccio. Abbiamo riso e dopo un sacco di parole mi sono ricordato di quando ospitavo gente in casa senza nessun motivo, solo perché mi andava di aprirmi al mondo. Lei mi dice che quello è il mio modo di viaggiare. Ha ragione, io odio salire sugli aerei ma se posso portare l'India da me lo faccio subito e ricordo la volta che ospitai la professoressa indiana e mi misi al suo servizio per dieci giorni e fu come essere a Delhi senza dovermi spostare più in la del salotto. L'ho invitata a stare da me, si lamentava del russare del compagno di stanza nell'ostello così le ho offerto il divano. Ci sono stati quei 5 secondi in cui ho ipotizzato di tornare su i miei passi e fare la mossa ma poi ho pensato alle conseguenze. Aprirsi. Spogliarsi. Baciarsi. Imparare un altro sapore. Condividere il mio letto. Assaggiare. Ho lasciato perdere, non mi va più di sovrascrivere costantemente i sentimenti. Avete presente quello che si dice del popolo israeliano? Che arrivano in una terra e occupano tutto quello che possono e ti cacciano anche in malo modo? Ecco, credo di averla invitata solo per provare sulla mia pelle questa sensazione. Dopo 10 minuti in casa mia ogni stanza, mattonella, mobile, era invaso da qualcosa di suo. Una serata l'ho passata rannicchiato sulla sedia in cucina perché mi sentivo espulso dal salotto. Ed è stato interessante ridere insieme di tutto ciò. Sentire cosa diavolo le passava per la testa. Sono diventato la Palestina e non appena ho potuto l'ho cacciata via. Ha detto che mi avrebbe scritto una mail per il mio compleanno ma ancora non ho ricevuto niente. A meno che non abbia iniziato a lavorare presso la farmacia locale.
Prima il gatto, poi Israele, infine separarmi dagli oggetti. È come se stessi cercando di non sentirmi più a casa nelle mie quattro mura. Diventare un fantasma che attraversa le pareti e deve risolvere quello che ha lasciato in sospeso durante la vita terrena prima di passare di livello. Ecco un altro futuro che non mi dispiace.
Andrò a parlare del podcast dal vivo questa settimana. Mi hanno chiesto di farlo davanti ad un pubblico. Chi avrebbe mai pensato che i diari nati come post qua su Tumblr alla fine sarebbero diventati oggetto di discussione con persone fatte di carne. È proprio vero che condividere i cazzi propri ti rende più contemporaneo di quello che vorresti. Il giorno dopo invece, mi metterò a leggere delle poesie che ho scritto insieme a un musicista jazz e ci perderemo in un viaggio per superare la notte.
Non voglio più avere una collezione di videogiochi. Tutte quelle console. Una tv. Strumenti musicali. Un armadio pieno di copie dello stesso vestito. I libri che non rileggerò. I vinili che non ascolterò perché voreebbe dire comprare un giradischi e dove lo metto, ho troppe piante adesso. Voglio solo andare in giro con le mie storie. Portando con me Ernesto finché ne avrà voglia, prima di cercare una nuova casa dove stabilirci oppure no, neanche quello credo sia importante. Tanto lui è un delinquente che sta bene ovunque lo metti e quando andiamo in metropolitana dovreste vederlo, niente lo spaventa.
Bisogna solo resistere e accumulare. L'israeliana mi diceva che a differenza sua io faccio un sacco di cose, che vorrebbe anche lei scrivere e avere storie e canzoni e un podcast e chissà quanti altri progetti. Io le ho detto che tutto questo che ora raccolgo, l'ho seminato nel corso di 39 anni di vita. Mica l'ho fatto da un giorno all'altro. Che se ragioni in quest'ottica allora ti rendi conto che non è proprio tantissimo anzi, è quasi niente. Tu sei ancora giovane, devi passarne di anni di tristezza e solitudine prima di vedere qualche frutto. Lei ha guardato i miei frutti e da brava israeliana ha detto che ora erano suoi e si è portata via una storia.
Però appunto, il segreto è sempre resistere e avere pazienza. Avete notato che sono tornate le tette? Vi ricordate di quando le avevano tolte? Tutti sono andati via da qua, per avere una spunta blu a pagamento altrove. Ma noi no, noi siamo rimasti. Giorno dopo giorno a resistere sotto lo sguardo tossico dell'uomo pikachu. Ma ce l'abbiamo fatta. La tempesta è passata, le nuvole si diradano e in cielo, luminosi, compaiono due immensi capezzoli. Indosso gli occhiali da sole e li guardo con orgoglio. Non mi fate più lo stesso effetto di qualche anno fa, ma mi siete mancati. Non sarò io a gioirne ma sono più che felice per i miei compagni di avventure, chi ora barzotto, chi partecipe in altro modo.
Quando mi fanno gli auguri e mi dicono 100 di questi giorni a me sale l'ansia. Facciamo 10, anche meno dai, le aspettative sempre al minimo e a letto presto mi raccomando. Invecchiare è un impegno quotidiano e invecchiare male è una missione di vita per me.
54 notes · View notes
fiore-dimaggio · 3 months
Note
Se davvero tu avessi una vita sessuale soddisfacente , non staresti qui a dircelo e ad informarci di ogni tua copula. Per non parlare poi del mostrare narcisisticamente il tuo bel corpo. Perché alla fine , la domanda che molti si faranno, ma che per pudore non ti pongono, è : nel mettere in piazza il tuo volto, il tuo fisico, qual'è lo scopo ? Queste cose le fanno chi, non scopando mai , fa lavorare l' immaginazione e gode come può : leggendo i commenti.
Ti stai buttando via.
Ho odiato il mio corpo per anni a causa dei disturbi alimenti , dell’ansia che mi mangiava, dalla manipolazione che stavo subendo dal mio partner.
Non avevo più nulla, non parlavo più, non ridevo piu, non godevo più di nulla, esistevo e basta.
Dopo un anno di psicoterapia sono rinata, ho ritrovato la me che era stata nascosta per anni, ho preso in mano la mia vita e di conseguenza anche il mio aspetto è tornato alle origini , non ancora del tutto, ma ci sto lavorando.
Sono così fiera di quello che sono diventata, che non posso che volerlo mostrare al mondo che si, si può cambiare, si, puoi essere di nuovo felice.
Anni fa non guidavo nemmeno a causa dell’ansia , avevo il terrore di essere vista, ora invece, riesco pure ad avere primi appuntamenti , a mangiare insieme a qualcuno senza sentirmi a disagio, a farmi vedere nuda senza farmi schifo.
E io voglio mostrarlo che ora riesco a fare tutte queste cose che prima erano impensabili , questo è il mio diario da più di 10 anni.
Tu della mia vita non sai minimamente un cazzo, come non saprai mai cosa si cela dietro il profilo di chiunque altro essere umano.
Pensa ai cazzi tuoi, pace e amore
4 notes · View notes
animanerainfiamme · 11 months
Text
Questa che segue è una bozza di mesi fa che avevo scritto per sfogarmi con me stessa, non avendo poi avuto il coraggio di pubblicarla.
Mi è scesa una lacrima a rileggerla, la posto perchè magari può aiutare qualcuno in questa situazione. Dico solo una cosa, fate sempre quello che vi sentite, io ne sono uscita.
"Sono abituata ad ascoltare i problemi di tutti, non è mai stato un peso, anzi se possibile mi fa piacere cercare di dare un consiglio.
Ultimamente invece mi sento come se tutto questo stesse risucchiando tutte le mie energie, in particolare un fatto abbastanza grave mi ha fatto sentire uno schifo.
Era un periodo in cui non stavo bene, per nulla. Ne ho parlato a questa persona alla quale tengo, la risposta è stata che non era vero, ma piuttosto era lui a stare male (cosa a cui credo perché mi parlava dei suoi pensieri molto negativi).
Il fatto è che non voleva concepire che io in quel momento ne avessi altrettanti, solo perché: "Tu sorridi sempre, sei sempre pronta alla battuta, e non hai problemi".
In quel momento questa persona mi diceva che lui a prescindere senza me non poteva stare, ma io sentendomi sempre più priva di tutto sono arrivata alla conclusione che era meglio allontanarsi, in un primo momento parlandogliene e chiedendogli anche di farsi aiutare.
Cosa che lui non ha accettato, arrivando a dire varie cose gravi che avrebbe fatto se non fossi rimasta con lui, poichè sapeva mi avrebbero tenuto aggrappata essendo già capitato.
Mi sono sentita rinchiusa in un loop senza fine, e ho perso completamente me stessa.
Dirmi frasi come: "Se non rispondi sto andando a buttarmi giù da un palazzo" riporta sicuramente gravi pensieri negativi che stanno annebbiando la sua testa.
Ma d'altra parte delle volte mi viene da pensare ci sia manipolazione dietro, essendo utilizzato ogni volta che si percepisce un distacco da parte mia.
Poi ricambio idea, perché mi dico che non è possibile, io conosco la brava persona che è e sicuramente questi sono pensieri che fa veramente, è una ricerca d'aiuto.
A quel punto ci parlo, ribasco che ha bisogno di un aiuto psicologico, gli dico che gli servirà, e anzi che in primis deve imparare a farcela da solo e in secondo luogo può arrivare qualcuno a farti più felice.
Ma nulla, mi dice che devo smetterla di fare la psicologa fallita (questa mi fa ridere, dovrei smetterla davvero di cercare di aiutare inutilmente) e che l'unica cosa che lo fa stare bene sono solo io, e basta questo.
Mi sento rinchiusa in un loop senza fine, e non so più come aiutare nè lui nè me stessa.
L'ultima volta mi è stato detto: "Tu dai troppo di te alle persone e non puoi pensare di portartelo via così, devi stare sempre con me e spero mi amerai un giorno".
Gli ho sempre voluto bene ma non l'ho mai amato, siamo sempre stati amici ma è come se non lo volesse concepire.
Non so più che fare, e allora resto qui, immobile, e mi sento così vuota che non importa se il mondo ora mi sta crollando addosso.
Ormai di me non c'è più niente, ha ragione lui, do così tanto alle persone da perdere me stessa.
E rimango qui, in silenzio, rinchiusa in un vortice senza fine.
10 notes · View notes
my-chaos-radio · 4 months
Text
youtube
Tumblr media
Release: June 26, 1996
Lyrics:
Laura non see'e', e' andata via
Laura non e' piu' cosa mia
e te che sei qua e mi chiedi perche'
l'amo se niente piu' mi da'
mi manca da spezzare il fiato
fa male e non lo sa
che non mi e' mai passata
Laura non see'e', capisco che
e' stupido cercarla in te
Io sto da schifo credi e non lo vorrei
stare con te e pensare
a lei
stasera voglio stare acceso
andiamocene di la'
a forza di pensare ho fuso.
Se vuoi ci amiamo adesso, se vuoi
pero' non e' lo stesso tra di noi
da solo non mi basto stai con me
solo e' strano che al suo posto ci sei te, ci sei te.
Laura dov'e', mi manca sai
magari see'e' un altro accanto a lei
giuro non ci ho pensato mai
che succedesse proprio a noi
lei si muove dentro un altro abbraccio
su di un corpo che non e' piu' il mio
e io cosi' non ce la faccio.
Se vuoi ci amiamo adesso, se vuoi
pero' non e' lo stesso tra di noi
da solo non mi basto stai con me
solo e' strano che al suo posto ci sei te, ci sei te.
Forse e' difficile cosi' ma non so che cosa fare
Credo che sia logico, per quanto io provi a scappare lei see'e'.
Songwriter:
Non vorrei che tu fossi un' emergenza
ma tra bene e amore see'e'
solo Laura e la mia coscienza.
Se vuoi ci amiamo adesso oh no
pero' non e' lo stesso ora so
see'e' ancora il suo riflesso tra me e te
mi dispiace ma non posso Laura see'e'.
Se vuoi ci amiamo adesso oh no
mi casca il mondo addosso ora so
see'e' ancora il suo riflesso tra me e te
mi dispiace ma non posso Laura see'e'
Laura see'e'.
Antonello De Sanctis / Filippo Neviani / Massimo Varini
2 notes · View notes
Text
Sto male. Non tengo voglia di fare l’automonitoraggio. Non tengo manco voglia di guardare tutto un video intero su youtube. Non tengo voglia di fare niente. Se non di controllare compulsivamente delle notifiche. Non tengo voglia di fare esercizi o robe simili. Trovo inutile focalizzarmi su quello che faccio e provo. Perché non provo un cazzo. Non mi interessa niente. Non me ne fotte di nulla. Mi sono rotta il cazzo. Di qualsiasi cosa e di tutti. Di perdere tempo. Di non dire le cose come stanno. Di non parlare di cosa mi fa stare male. Solo perché nel farlo mi sentirei ridicola. E non ho più fiducia nel prossimo. Qualsiasi cosa mi venga detta è tutto inutile. Mi vengono date false rassicurazioni. Vengo presa per il culo con l’ottimismo e tutte ste cazzate qui. Che vita del cazzo. Che vita proprio di merda!!! E che schifo di persona che sono. Mi viene da piangere da Dicembre. Diverse volte sono triste, diverse volte vorrei mandare mezzo mondo affanculo. Anche la mia psicologa. Forse stavo meglio prima senza. Forse dovrei risparmiare i soldi che butto nel cesso con lei. Per andare a drogarmi. ‘’Forse devi prendere le gocce’’. ‘’Forse ti servono’’. ‘’Ma fottiti pure tu bastardo’‘. Anzi fottetevi tutti. Voi e il vostro malessere di merda di cui non me ne fotte più un cazzo. Perché mi state tutti profondamente sul culo. Più anni passano e più mi trovo in stallo. Più sento che sto perdendo. Più aumenta il mio senso di vergogna e incomprensione. Ho smesso di illudermi di avere un’utilità. Ho smesso di pensare che la mia vita abbia un senso. E nemmeno più le piccole cose, mi fanno gioire come prima. E’ tutto inutile ormai. Non c’è via di scampo per me. Sono fottuta. E prima mi arrenderò a questa consapevolezza che io sono da sola. E prima riuscirò ad accettare che la mia vita, sarà per sempre così. Devo accettare la mia infelicità. Devo accettare di essere già morta. Devo accettare di uccidere quel poco di parte viva che mi rimane. Perché quella parte io la odio. La odio perché vorrei che morisse. Perché è la cosa che mi fa più incazzare di tutte. Odio la vita, le persone e l’esistenza. Vi odio a tutti nel profondo del cuore. Con tutto lo schifo che provo nei miei riguardi. Mi auguro di crepare il prima possibile. Stop
9 notes · View notes
ross-nekochan · 2 years
Text
Giorni tristi, pieni di invidia e di rancore verso me stessa.
Tristi perché non so chi sono né chi voglio essere, perché nella realtà dei fatti non so parlare nessuna delle lingue che dovrei saper saper parlare. Dopo 5 anni ho dimenticato gran parte del mio giapponese e l'inglese non l'ho mai saputo davvero. Come se sapere delle lingue servisse a qualcos'altro, se non saperle (mai abbastanza bene) e basta.
Invidia perché una mia vecchia collega della triennale non solo fa viaggi di lavoro in UK ma lo ha già cambiato per un altro e se ne sta andando a Milano. Un'altra che seguo su IG ha fatto l'Erasmus Mundus quando io manco sapevo della sua esistenza fino a due mesi fa e a 5 gg dalla laurea lavora a Bruxelles, a 25 anni.
Rancore verso me stessa perché avrei potuto fare tante di quelle cose e invece non faccio mai un cazzo. Avrei potuto fare trecento Erasmus e ne ho fatto mezzo, non ho sfruttato nessuna opportunità internazionale perché sono troppo deficiente. Ho perso 27 anni di vita a non fare letteralmente un cazzo, ho solo perso tempo perché quel poco che ho fatto può essere ritenuto tanto solo per la mentalità di provincia del cazzo in cui sono cresciuta. Poi penso vabbè c'è stato il covid in mezzo, perdonati. No, non mi perdono perché prima del covid comunque non ho fatto un cazzo e ora neppure sto facendo un cazzo quando avrei voluto fare altre trecento cose. Poi dico vabbè ma se ci pensi è da settembre che non stai facendo assolutamente nulla, è solo un mese datti tempo perdonati. No, non mi perdono, perché sono una pappamolla senza competenze, né carne né pesce che ad ogni annuncio di lavoro vorrebbe solo vomitare per quanto fanno schifo le posizioni perché possibile che le lingue pare servino solo per vendere vendere e schifosamente vendere in tutte le lingue del mondo, che vorrebbe sfondare facendo divulgazione sui social ma per fare cosa se non la pecorella che copia le idee degli altri? Ho idee che sono già obsolete e demodè.
Ma in fondo che cazzo me ne fotte? No, non posso fottermene perché sono in salute e sono grande e quindi la società vuole da me che io trovi questa cazzo di strada. Ma quale strada se quello che mi piacerebbe fare non si può fare? Quale cazzo di strada se Linkedin mi propone solo Customer Care, Customer Service e altra roba di merda quando perculare la gente è proprio una cosa che NON SO FARE proprio io che per dire una bugia del cazzo deve convivere col nodo alla gola per settimane.
Ad oggi pure non avere nessun problema è un problema perché le aspettative ti mangiano vivo lo stesso, anzi, peggio.
34 notes · View notes
xerotere · 2 years
Text
appunti sparsi sul lavoro
(uno sfogo stranamente non criptico)
lavoro troppo - è quello che mi dicono tutti, e che mi dico pur’io, e soprattutto per troppo poco. vorrei dare la colpa a qualcuno o qualcosa, ma la verità è che me lo autoimpongo: non lavorare mi mette di fronte all’horror vacui e poi al suo contrario, troppi pensieri lividi e ammucchiati, e quindi finisco per farmi assorbire da tante piccole attività inutili, fatte per tenermi la testa impegnata finché non divento troppo stanca anche solo per crucciarmi di qualcosa. a questa situazione, aggiungiamo una meravigliosa sindrome da crocerossina che ero riuscita a estirpare da altri ambiti della vita e una forte propensione allo stacanovismo e al perfezionismo, e la frittata è fatta: sono cotta.
diciamo che ho anche capito questo: quella che ho sviluppato col mio attuale lavoro è a tutti gli effetti una relazione tossica. tante volte non mi sento apprezzata e la sensazione che vivo più spesso è quella dell’inadeguatezza e dell’insoddisfazione e questo, alla lunga, mi porta a pensare di voler mollare - ma poi c’è qualche sporadico episodio positivo che mi fa dire “ma no, basta esser meno molli, basta stringere i denti” e ogni precedente proposito viene distrutto, solo per poi vedere innescata una nuova spirale di malessere e stress. il bello è che ho sempre temuto e rifuggito qualsiasi tipo di relazione tossica con le persone: potevo immaginare di dovermi difendere anche col lavoro?
poi, soprattutto, il pensiero di licenziarmi mi gela il sangue: è vero che guadagno quattro spicci, ma sono pure quattro spicci che mi servono per campare; è vero che ho qualche risparmio per tirare avanti almeno un po’ di tempo, ma come faccio a sapere quanto ci vorrà per trovare altro? e ancora, chi mi assicura che questo altro non sia uguale, se non peggio, rispetto a quello che sto vivendo adesso? perché, diciamocelo, il mondo del lavoro è un po’ una merda, soprattutto quando sei una persona sensibile & non hai studiato medicina e odontaiatria (n.b.: figura retorica, non ce l’ho con quelli che studiano o hanno studiato medicina e odontoiatria). e poi, non ho il coraggio di guardarmi allo specchio e dirmi: “sono disoccupata” - ragionamento molto ipocrita, perché ho sempre odiato chi colpevolizza la disoccupazione, eppure questo fermo principio non riesco ad applicarlo su me stessa.
come non citare, infine, la tortura in cui consiste la ricerca di un nuovo lavoro? se dante avesse scritto la divina commedia oggi e avesse dedicato a un girone infernale a noi - gli sfruttati, i malpagati & i frustrati - non avrebbe saputo immaginare di meglio. ogni volta che riprendo in mano (figurativamente, visto che non l’ho mai stampato) il mio curriculum, mi viene in mente la poesia di wislawa szymborska e il cuore mi piange un po’ di più. e poi segue l’estenuante ricerca delle aziende e delle posizioni aperte, il portfolio e le lettere di presentazione, i “perché muori dalla voglia per lavorare per noi?” ai quali bisognerebbe rispondere “perché non ve ne andate a fanculo?” ma non sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico, le attese, i silenzi, i rifiuti, le chiamate, i colloqui individuali e di gruppo, “tre pregi e tre difetti”, l’hr e il manager, i contratti a tempo determinato, i periodi di prova non retribuiti, i “grazie le faremo sapere”, i “il suo è un ottimo profilo ma abbiamo optato per un altro candidato”. e dato tutto questo, quindi, mi ritrovo a pensare che è meglio affrontare questa battaglia armati al meglio, con un’armatura più solida di quella che indosso ora, con delle armi più affilate, con uno spirito più guerriero. e, quindi, temporeggio, procrastino, aspetto. 
tutto questo per dire: sono stanca, seccata, delusa. tutto questo per cercare di chiarire a me stessa come sto e che devo fare. tutto questo, pure, per dire che questo sistema mi fa schifo e, entro certi limiti e finché posso, devo provare a non lasciarmene fagocitare.
27 notes · View notes
sudokulife · 1 year
Text
11.17 giovedì 16 febbraio
A volte capita che la vita riservì sorprese, già ma non quelle degne di chiamarsi tali anzi.. a volte sono talmente sorprese che sembra ti crolli il mondo addosso, ti continui a dire che non doveva andare così, che la vita è lunga ma continui a non darti pace coi soliti pensieri. Ti odi, ti incazzi con te stesso, ti aggrappi al nulla più totale nella speranza che sia solo un brutto sogno perché non hai buttato via il tempo con qualcuno ma sapevi che era speso bene perche quella persona per te è davvero tutto allora ti incazzi ancora di più perché d’ora in avanti non ci sarà più in nessun modo, ho giocato male le mie carte e basta, mi mancherà sempre più dell’aria che respiro, mi mancherà tutto, penso durerà in eterno credo un eterno che non è ben comparabile ma sarà comunque troppo tempo e starò sempre peggio, il male d’amore con la friend zone sono una brutta accoppiata me sa.. io celho messa tutta e va bene così, farò questo crogiolo di dolore parte presente della mia vita è basta che devo fa, non avrei mai creduto potesse succedere.. invece è successo, saranno solo tanti bei ricordi, litigate epiche e niente alti e bassi come tutto ma quando si ha prospettive diverse purtroppo è quello che fotte, non incontrarsi e separarsi per forza di cose nonostante tutto il bene. Giuro sono bloccato sul letto a scrivere e sto sbadigliando da ore, non penso nelle prossime ore avrò più voglia di far nulla, ho perso qualsiasi tipo di estro potesse venirmi e Tumblr sarà nuovamente il mio compagno di avventure per un po’ credo. C’è il sole, un sacco e ho un caldo allucinante come spesso accade, devo poi chiamare mia zia per chiederle due cose dato che domani tornerò nella mia città natale per un paio di giorni giusto per andarla a trovare, fare un giro con mio cugino e chissà che altro poi il giorno dopo penso andrò a trovare mia mamma che nn sta nulla bene, ma questa è un’altra storia e nulla per la sera poi credo tornerò a casa mia.
Sento solo che sto di merda in questo momento e vorrei che le cose in generale fossero andate diversamente, mi dispiace per tutto ma non posso nascondere i miei sentimenti al mondo, non riuscirò mai a farlo, in questi casi c’è spesso che si fa aiutare ma alt i miei amici più cari sono meno di tre e più di uno e uno di loro è mancato quindi.. è il rimanente è lontano e lavora, bello schifo che sono: solo soletto mazziato e cazziato, giuro ora non sento più incentivi come prima, nessuno..lo so è difficile e brutto credere in un rapporto con una persona che c’è la possibilità che si trasformi un casino un giorno ma ho fatto il solito errore di crederci troppo perché avevo davanti una delle persone più belle mei conosciute in mia vita e voillà le merd son fé.. siinizia sempre con le amicizie più belle e poi uno si innamora(spoiler stavolta io), e la cosa brutta è che l’altra persona crede solo nella stessa bella amicizia che c’era un tempo e che tu man mano hai però da parte tua fatto diventare altro.
Non so quanto durerà sto monologo senza fine perché non voglio nemmeno fermarmi a pensare, non so che fare a parte deprimermi e ripensare al tempo passato mentre sto in lacrime, non riesco nemmeno a giocare ai videogiochi o ascoltare musica, ne disegnare.. non mi viene nulla se non stare sul latto a piangere ancora, spero solo non mi ricomincino le crisi di qualsiasi cosa, se sono solo mentre ho crisi ho una fifa boia che possano crescere a tal punto dal farmi del male..spoiler sono da solo e sto tremando, chissà come andrà a finire se in una tachicardia o attacco di panico boh lo scopriremo in questa favola..
Ps anche se poi dopo il tutto non riuscissi più ad alzarmi se finisco a terra non sarebbe poi così male dato il periodo, vedremo chi ci sarà a raccogliermi col cucchiaino e a sbattermi in faccia che la vita può essere meglio di così. SPOILERONE nessuno perché nessuno ci tiene a me a tal punto anzi si forse lo farebbe mia madre ma è convalescente operata di tumore a 60 km da me quindi ciccia si vedrà .
Buon periodo di merda,spero ce lo abbiate almeno un minimo migliore del mio dai alla prossima se ci sarà
Leo
8 notes · View notes
ferro5 · 2 years
Text
Quando il Principe Antonio de Curtis umiliò Oscar Luigi Scalfaro, 1950
-
Io sono un uomo all'antica, appartengo al secolo scorso, anzi, che dico, al secolo delle crociate.
Il mondo moderno, il mondo di oggi, per me non c'è, non esiste, non lo vedo, non mi piace. Detesto tutto di esso: la fretta, il frastuono, l'ossessione, la volgarità, l'arrivismo, la frenesia, le brutte maniere, la mancanza di rispetto per le tradizioni, le stupide scoperte.
Per questo vivo per conto mio, in un mondo mio, da isolato, un mondo per bene.
Lavoro, torno a casa e mi chiudo qui dentro.
Sono pessimista, solitario, alieno dalla mondanità, odio i rumori e mi piace parlare poco ...
• Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis
-
Le parole di Antonio de Curtis seguono il fil rouge del disobbediente che non accetta mai di omologarsi al solipsismo degli uomini ed alla “malacreanza” ed emblematico è l’episodio che sto per raccontarvi.
-
Il 21 luglio del 1950 tre parlamentari democristiani stanno pranzando al Ristorante “da Chiarina”, in Via della Vite, nel cuore di Roma.
I loro nomi sono: Oscar Luigi Scalfaro, Vittoria Titomanlio e Umberto Sampietro.
Ad un tratto, durante il pranzo, gli occhi di Scalfaro si posano sulle spalle di una giovane e bella signora, seduta ad un tavolo accanto al suo, che, per il gran caldo, aveva spostato il bolerino a fiorellini verdi e rossi lasciando le spalle parzialmente scoperte.
A questa visione, del tutto normale anche in quegli anni e che, ai più, risulterebbe piacevole, Oscar Luigi Scalfaro, invece, reagisce in modo inatteso e quanto mai violento, oltre che estremamente volgare.
Infatti il deputato DC si alza ed inizia ad apostrofare in malo modo la signora che, a suo dire, dava scandalo (!).
Alcuni testimoni del fatto “increscioso” riferiscono che Scalfaro si spinse anche ad alzare le mani sulla distinta signora ma ciò che è certo è che inizia ad inveire contro di lei dicendo: “Non si vergogna ?” e ancora “è uno schifo ! E’ vomitevole ! Lei manca di rispetto alle donne presenti, così vestita è una donna disonesta, lei è una bestia !”.
-
La signora insultata è Edith Mingoni Toussan, figlia e moglie di due ufficiali dell’Aeronautica: Colonnello il padre, Capitano il marito e perdipiù è anche una militante missina.
Non se ne sta certo zitta, calmissima, non fa una piega e replica a Scalfaro dicendogli che è meglio che pensi piuttosto ai poveri delle borgate romane e annuncia querela.
La vicenda, divenuta nota con il nome di “scandalo del prendisole”, rimbalza subito sugli organi di stampa che da sinistra e da destra attaccano il “politico bacchettone” che, intanto, riceve anche tre cartelli di sfida a duello e, segnatamente, dal padre della signora insultata, dal marito, che, come nei migliori racconti romantici, si chiama Aramis e dalla stessa vittima che, tra l’altro, è un’ottima schermitrice.
Scalfaro, però, rifiuta di battersi non perché lo vieta la legge ma, a suo dire, perché la sua fede di cristiano gli impedisce di battersi, affermazioni che generarono disgusto generale da parte di tutti i gentiluomini in circolazione e grandi battute umoristiche sulla stampa di opposizione.
-
E’ in questo momento che interviene il Principe de Curtis che scrive una lettera asciutta ma palesemente accusatoria di codardia ad Oscar Luigi Scalfaro che, tra l’altro, ha anche il titolo nobiliare di barone, del seguente letterale tenore:
Ho appreso dai giornali che Ella ha respinto la sfida a duello inviataLe dal padre della signora Toussan, in seguito agli incidenti a Lei noti.
La motivazione del rifiuto di battersi da Lei adottata, cioè quella dei principi cristiani, ammetterà che è speciosa e non fondata: il sentimento Cristiano, prima di essere da Lei invocato, per sottrarsi ad un dovere che è un patrimonio comune di tutti i gentiluomini, avrebbe dovuto impedire, a Lei e a Suoi Amici di fare apprezzamenti in un pubblico locale sulla persona di una Signora rispettabilissima.
Abusi del genere comportano l’obbligo di assumerne le conseguenze, specialmente per uomini responsabili, i quali hanno la discutibile prerogativa di essere segnalati all’attenzione pubblica, per ogni loro atto.
Non si pretende da Lei, dopo il rifiuto di battersi, una maggiore sensibilità per ciò che è avvenuto, ma si ha il diritto di esigere che in incidenti del genere, le persone alle quali il sentimento della responsabilità morale e cavalleresca è ignoto, abbiano almeno il pudore di sottrarsi al giudizio degli uomini, ai quali questi sentimenti e il coraggio civile dicono ancora qualcosa.
• Principe Antonio Focas Flavio Comneno de Curtis
-
Oscar Luigi Scalfaro non risponde alla lettera inviatagli dal Principe ma, come tutti coloro che non conoscono il significato della parola onore, trova metodi indiretti ed oscuri per ottenere la propria “vendetta”.
Intanto la questione, dopo i lazzi dei giornali, finisce in Parlamento con una serie di interrogazioni.
Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi imbarazzatissimo si lascia scappare un “... qui rischiamo il ridicolo”.
Ma il barone Scalfaro non demorde e, a novembre, alla Camera partirà la sua crociata contro le donne che si espongono senza pudore (!).
-
Nel 1954 Oscar Luigi Scalfaro subentra a Giulio Andreotti nell’incarico ministeriale di controllo del cinema e dello spettacolo, cosiddetta “commissione censura” e, dopo il divieto ai minori di 16 e 18 anni e l’esclusione di film dal circuito del “Centro Cattolico Cinematografico”, arriva anche il divieto ai minori di 14 anni.
Ed ecco che si presenta l’occasione per “far scontare” a Totó quella lettera, intanto passata alla storia e, secondo lo storico del cinema Alberto Anile, Scalfaro ha ancora “il dente avvelenato” a seguito di quella pubblica umiliazione essendo stata, la lettera, pubblicata sui giornali dell’epoca.
-
Il critico cinematografico Ranieri Polese scriverà: “… i guai di Totò si moltiplicano.
Si creano problemi per “I soliti ignoti” (titolo originario bocciato, “Le madame”), per “I due marescialli” e per “Chi si ferma è perduto”. Prevedibili difficoltà incontra “Arrangiatevi !” girato in una ex casa di tolleranza.
Ma l’episodio più bizzarro tocca a “Totò, Peppino e la dolce vita” del 1961 che sconta gli ultimi rigori della vecchia legge e le vendette dei censori che nulla avevano potuto fare contro il quasi omonimo film di Fellini.
Cadono fotogrammi di feste, si cancellano battute sui ministri che deviano l’autostrada per contentare i propri elettori, si cassano allusioni alle ‘polverine’, i giochi di parole con i Proci.
Insomma, un’ecatombe !”.
*Valentina Carnielli
-
Lo “scandalo del prendisole” ebbe così tanta risonanza che Federico Fellini ne parlerà in un episodio di “Boccaccio 70”.
(Suggerito da Manolo Nispi )
Tumblr media
17 notes · View notes