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#le fiabe dei fratelli Grimm
umi-no-onnanoko · 11 months
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vintagebiker43 · 4 months
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Raccontereste ai vostri figli una fiaba in cui una madre diventa così gelosa della bellezza della figlia di sette anni da chiedere a un cacciatore di condurla nel bosco e ucciderla e portarle fegato e polmoni da cucinare, con sale e pepe? E poi, visto che la piccola si è salvata, la madre snaturata tenta due volte di ucciderla, con un pettine avvelenato e poi con una mela avvelenata? E quando la povera ragazzina giace come morta, passa un principe che chiede ai suoi custodi, sette nani, di portarsi a casa il cadavere? E quando al castello i servitori del principe, stanchi per le continue richieste di spostare avanti e indietro la bara, tirano fuori il corpo della poveretta e lo pigliano a calci, e così facendo fanno saltare via dalla gola il pezzo di mela avvelenato? Ebbene, questa è la versione originaria della favola di Biancaneve e i sette nani, così scritta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm nel 1812, basandosi su elementi e intrecci della tradizione orale popolare.
Dite che non ve la ricordavate così? Certo che no. La versione del 1812 venne cambiata più volte, nelle successive sette (ripeto, sette), fino a quella del 1857. Spariti la madre degenerata, il cannibalismo, la necrofilia del principe (non tutta, in effetti), la cattiveria profanatrice dei servitori. Secondo il ben noto meccanismo di “ingentilimento” dello sfondo cupo e brutale che accomuna alcune delle fiabe più antiche, note e amate.
@Anna Mallamo
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gregor-samsung · 1 year
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“ La giornata del libraio comincia prima delle otto, quando le commesse dei negozi torinesi attendono davanti alle saracinesche ancora abbassate sotto i portici l'arrivo dei proprietari dei negozi. Uscito dal magazzino coi pacchi dei libri adorna rapidamente il chiosco arroccato attorno a una colonna dei portici, e nell'interno del chiosco, infagottato nel cappotto, rimane fino alle otto di sera. Poco per volta il freddo gli appanna la parlantina e gli cancella le idee, la parte del volto che fuoriesce dal cappotto è diventata violacea e non bastano le regolari corse al caffè d'angolo o i due passi battuti e ribattuti attorno alla colonna di cui è virtualmente proprietario, a dargli animo. Ogni tanto una richiesta specifica lo costringe ad abbandonare il chiosco per recarsi velocemente al magazzino, e allora lascia l'incarico della sorveglianza al commesso del negozio di fronte, che come ricompensa di questo servizio si accontenta di un libro giallo al sabato sera. Quando la sera fa affluire pei portici la gente in passeggio, molti sono coloro che si fermano davanti alle file dei libri usati, disposti secondo un ordine speciale per cui i vecchi clienti sanno subito riconoscere, tra gli altri, la novità arrivata in giornata. La media del venduto, almeno riguardo i libri gialli, si aggira sui quaranta giornalieri, e ora che si avvicinano le festività natalizie il libraio risfodera i classici della letteratura. L'anno scorso vendette, nei tre giorni antecedenti il Natale, 10 Promessi sposi, 15 Fiabe dei fratelli Grimm, 40 Dumas vari e più di mille gialli pubblicati anteguerra. Infatti i gialli violenti, senza mistero, senza poliziotto prodigio, hanno poco smercio, la gente preferisce ancora i Wallace agli Spillane, le complicate storie londinesi alle noiose brutalità delle avventure poliziesche americane. Anche il commercio delle riviste clandestine aumenta vertiginosamente nelle feste, e il contrabbandiere segreto, che rifornisce il libraio almeno una volta al mese si trova nell'impossibilità di ricoprire tutte le richieste. È costui un ragazzo di appena vent'anni, riformato alla visita militare, rigoglioso e astuto, quando fa visita al magazzino col suo pacco si diverte a rendere più pesante la sua presenza al proprietario del locale, che fa di tutto per toglierselo di torno. Il ragazzo è analfabeta e magari non è che il commesso di altri individui, tuttavia la permanenza in una città severa e schiva come Torino lo ha persuaso ad essere ben vestito e pettinato. A una ultima sollecitazione del libraio se ne va senza salutare. Sono le otto e comincia la smobilitazione dei libri, che ammucchiati sulle braccia e contro lo stomaco e il ventre del figlio che sorregge immobile il peso, verranno trasferiti dal libraio e dal giovane fino al magazzino. Solo alle otto di sera il giovane universitario arriva per dare una mano al padre in faccende. Arriva in automobile, e il lavoro da fare è di breve durata. Dopo mezz'ora, tirata giù la saracinesca, i due salgono in macchina e filano via, per i viali deserti della città. “
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Brano tratto dal racconto Il lettore di seconda mano pubblicato il 4 gennaio 1955 sul settimanale “Il Mondo”, quindi raccolto in:
Giovanni Arpino, Storie dell'Italia minore, Mondadori (collana Oscar Originals), 1990; pp. 97-98.
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muatyland · 3 days
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Francis Taylor Nightingale: "Mi piace l'equilibrio tra caos organizzato e ignoto" #Intervista
Puoi raccontarmi di te e del tuo percorso come scrittrice? Ho cominciato ad appassionarmi alle storie grazie al primo manga che mi è capitato tra le mani a 12 anni! Prima di allora mi sono dedicata alle classiche letture delle fiabe dei fratelli Grimm, delle favole greche e di quelle classiche come Pinocchio e Moby Dick. Appena ho scoperto il mondo dei fumetti giapponesi ( fino a quel momento…
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franronc · 8 months
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CAPPUCCETTO ROSSO IL SIGNIFICATO ESOTERICO
Si narra nella famosa favola dei fratelli Grimm che un giorno la mamma di Cappuccetto Rosso le diede un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino da portare alla nonna che abitava nel bosco: “Va’ da brava, senza uscire di strada, sennò cadi …” è la sua raccomandazione. Cappuccetto Rosso parte ed entra nel bosco, qui incontra un lupo “ma non sapeva fosse una bestia tanto cattiva e non ne ebbe paura”. Basterebbero già questi elementi per giustificare un’interpretazione esoterica di questa favola oramai facente parte dell’immaginario collettivo.
La bambina rappresenta un’anima che deve intraprendere un percorso evolutivo. Il cappuccetto rosso (che le viene regalato dalla nonna) rappresenta il paramento iniziatico indossato dal discepolo prima di affrontare una prova. La protagonista lascia la casa su indicazione della mamma (lo spirito), per compiere un cammino nel bosco e giungere dalla nonna, ossia la mamma della mamma (lo spirito consapevole): il punto di arrivo si trova a un’ottava superiore rispetto al punto di partenza. Porta con sé il pane e il vino (la carne e il sangue), i due alimenti simbolici per eccellenza.
Nonostante la raccomandazione della mamma di non deviare per non rischiare di cadere, quando Cappuccetto Rosso incontra il lupo non se ne spaventa e comincia a rispondere alle sue domande. Il bosco buio rappresenta il cammino dell’anima nella materia, questo è infatti il luogo dove incontra il lupo famelico, che simboleggia le brame della personalità, la quale si cura unicamente di riempirsi lo stomaco (la sua sopravvivenza). Cappuccetto Rosso non ne ha paura perché non si avvede della pericolosità dell’ascoltare la personalità anziché l’anima, per cui segue il consiglio del lupo e comincia a vagare nel bosco in cerca di fiori. Molto interessante la frase con cui il lupo convince la bimbetta: “Guarda un po’ quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso; perché non ti guardi attorno ? Te ne stai tutta seria come se andassi a scuola, invece è tutto così allegro nel bosco !”
Il lupo la inganna distraendola dal suo cammino iniziatico. Le dice di guardarsi intorno, la affascina con le bellezze che si trovano nel bosco, a tal punto che la protagonista esce dal sentiero per raccogliere i fiori. Questo episodio rappresenta le anime che restano intrappolate nelle illusioni della materia e si dimenticano che il bosco va solo attraversato velocemente, senza perdere troppo tempo e senza prestare ascolto ai lupi.
Adesso arriviamo a un punto cruciale: mentre Cappuccetto Rosso è distratta dal bosco, il lupo corre dalla nonna e la mangia, quindi si traveste e finge di essere lei. Cosa significa ? A causa del lungo tempo trascorso nel bosco la personalità famelica ha avuto il tempo di travestirsi da spirito. Il lupo ha preso le sembianze della realizzazione della consapevolezza finale. Cappuccetto Rosso crederà di aver compiuto il suo cammino iniziatico ed essere finalmente giunta dalla nonna, quando invece si troverà di fronte a un travestimento del lupo.
Questa è la fase più importante della prova del discepolo: deve stare in guardia rispetto alle false realizzazioni. Il suo scopo è “raggiungere la nonna” o “tornare a casa del Padre”, come accade anche nel viaggio iniziatico di Pinocchio, e come nella parabola del figliol prodigo, che si colloca a fondamento di queste fiabe esoteriche. Ma a un certo punto, proprio prima della realizzazione finale, l’iniziando può cadere nell’illusione mentale (un’ossessione che lo porta a credere di aver realizzato l’Uno) o emotiva (stati di beatitudine mistica). Il lupo ha inglobato la nonna dentro di sé e adesso finge di essere lei.
Cappuccetto Rosso si lascia ingannare e viene a sua volta mangiata dal lupo. Dopodichè il lupo si mette a dormire (la personalità addormentata). A questo punto accade qualcosa di inaspettato, compare una figura nuova: il cacciatore. Apre con un paio di forbici la pancia del lupo e ne tira fuori prima la bambina e poi la nonna. Chi è costui che libera sia l’anima che lo spirito rimasti intrappolati nella macchina biologica, portando così la protagonista a realizzare la sua missione (il sacrificio della carne e del sangue serviti alla nonna/spirito, come in una messa)?
Il cacciatore è un potente shock addizionale provocato dalla ferma Volontà di risvegliarsi. Utilizza due simboli, uno maschile fallico, il fucile, e uno femminile, le forbici. Scrivono i fratelli Grimm: “Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato.”
Il cacciatore avrebbe potuto uccidere rapidamente il lupo sparandogli con il fucile, ma in questo modo avrebbe condannato anche il contenuto del lupo; allora decide di non ucciderlo ed estrarre invece ciò che la personalità porta in sé: l’anima e lo spirito. In questo modo porta a compimento l’Opera alchemica. “Che paura ho avuto! Era così buio nella pancia del lupo!” dice la protagonista ormai liberata.
Eccovi servita Cappuccetto Rosso … una favola per bambini!
Salvatore Brizzi
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lamilanomagazine · 8 months
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Bastione delle Maddalene: ai giardini tre pomeriggi di divertimento per i bambini
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Bastione delle Maddalene: ai giardini tre pomeriggi di divertimento per i bambini. Al parco ci si potrà divertire con i tanti giochi di legno del Ludobus di Hermete, realizzati con materiali di recupero, e assistere agli spettacoli con i burattini di Favolavà, che coinvolgeranno i presenti narrando le fiabe dei Fratelli Grimm e di Pulcinella. Bambini e bambine, venite tutti al parco, c’è un mondo di giochi, fiabe e divertimento che vi aspetta! Sabato 23, 30 settembre e 7 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, i Giardini del Bastione della Maddalene infatti diventeranno un fantastico villaggio fuori dal tempo per i più piccoli grazie a questa iniziativa promossa dalla Circoscrizione 1^ Centro Storico. Niente tecnologia, cellulari o tablet, ma si potrà scoprire quanto è bello trascorrere il proprio tempo divertendosi con i tantissimi giochi in legno del Ludobus della Cooperativa Hermete, realizzati per la maggior parte con materiali di recupero e imparando dunque l’importanza del riciclo. Un progetto educativo, culturale, ludico e formativo che coinvolgerà i partecipanti. A questo si aggiungono anche tre spettacoli con i Burattini di Favolavà, che porteranno i piccoli a fare un viaggio nel magico mondo dei Fratelli Grimm e della maschera carnevalesca di Pulcinella. Programma: Il primo appuntamento sarà sabato 23 settembre, alle 17.30, con “Il lupo e i sette capretti”, da una fiaba dei Fratelli Grimm a cura di Peppe Follo, Alessandro Beltrame, Scilla Guarnieri adattamento del testo e burattini di Marco Scacchetti. Secondo spettacolo in programma, sabato 30 settembre alle 17.30, “Il gatto con gli stivali”, da una fiaba dei Fratelli Grimm a cura di Peppe Follo, Marco Scacchetti, Scilla Guarnieri e Alessandro Beltrame adattamento del testo e burattini di Marco Scacchetti. A chiudere gli appuntamenti al parco, sabato 7 ottobre alle 17,30, “Pulcinella senza Paura: la pizza, il diavolo e la morte” a cura di Peppe Follo testo e burattini di Peppe Follo. Tutti gli spettacoli sono indicati a bambini dai 3 ai 10 anni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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usmaradiomagazine · 10 months
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Abecedari presenta 𝐋𝐚 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐢
𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐋'𝐄𝐏𝐈𝐒𝐎𝐃𝐈𝐎
Una voce e un registratore digitale posato sulla scrivania, vicino a una finestra aperta. Sulla scrivania ci sono anche alcuni fogli: è una fiaba dei fratelli Grimm, forse tra le più belle, tradotta in italiano da Tommaso Landolfi. Parla di diavoli, distanze, erranze, simboli, partenze, parti mostruosi. Di dialoghi, ricerche, riserbi, rinascite, privazioni, limiti. Parla di smembramenti e di lacrime. Vecchie paginette ripescate quasi all’improvviso.
Una lettura di Marco Di Salvatore.
Da Jakob & Wilhelm Grimm, trad. Tommaso Landolfi, Fiabe, Adelphi, 1999.
☞ Abecedari è una rubrica curata da Gianluca Pulsoni, Marco Di Salvatore e Lorenzo Fioravanti: una serie di ascolti dedicati a personaggi e temi vari in relazione alla cultura italiana, di ieri e di oggi. Arti, letteratura, media, musica e molto altro.
𝐒𝐂𝐎𝐏𝐑𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐀𝐁𝐄𝐂𝐄𝐃𝐀𝐑𝐈
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trizio · 1 year
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La luna, una fiaba dei fratelli Grimm che racconta di quattro viandanti che rubano la luna da un altro regno e la portano nel loro paese, illuminando le tenebre e portando gioia e felicità. Tuttavia, quando i quattro muoiono, la luna viene divisa in quattro parti e sepolta con loro, facendo ritornare l'oscurità. I morti, felici di poter vedere di nuovo grazie al lume della luna, si risvegliano dalle loro tombe e riprendono le loro vecchie abitudini, causando un baccano che spaventa San Pietro, che scende all'inferno per calmare i morti. 🎧 #podcast #spotify #itunes #episodio 👨‍👩‍👦 #famiglia #bambini #bambinifelici 📚 #libri #letture #bookstagram #leggere 🧚🏻‍♀️ #fiabe #favole #storie #filastrocche #fairytales https://www.instagram.com/p/CqONt8WM0MG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lorenzodiamantini · 1 year
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Omini di pan di zenzero C'è qualcosa di magico la mattina presto, metti un maglione caldo sopra il pigiama e stai lì con una tazza di caffè fumante a contemplare la flebile luce del forno che, con il bagliore del giorno che entra in punta di piedi, illuminano la cucina di un soffuso clima Renoir. Il profumo un pò piccante dello zenzero è un abbraccio che ti mette di buon umore, e ti fa pensare che hai una giornata nuova di zecca davanti. Natale allo zenzero cantava "Elio e le storie tese", si perchè questo nutraceutico è un pò la spezia fulcro di questo periodo, curioso che sia tipico dell'Asia tropicale, dove praticamente ignorano il Natale. Anticamente era detto anche gengiovo e talvolta oggi è commercializzato col nome inglese di ginger, da qui i Gingerbread men, ovvero i biscottini di pan di zenzero, dolcetti di frolla speziata dal colore bruno e l’aroma inconfondibile di zenzero e cannella. Questi omini dolci famosi in tutto il mondo hanno radici nobiliari: nella seconda metà del Cinquecento, all'epoca di Shakespeare, è stata la regina Elisabetta I d’Inghilterra a dare vita a queste creazioni che faceva preparare in omaggio ai dignatari stranieri invitati a corte. Nel 1875 è la storia di S.Nicola a diffondere l'omino di pan di zenzero, un racconto che narra di un biscotto dalle sembianze umane che, una volta cotto, prese vita e scappò dal forno. Col tempo, gli omini di pan di zenzero sono diventati una tradizione comune e condivisa da più Paesi. Iconica è anche la casa di pan di zenzero, nata nell’Ottocento in Germania dopo la pubblicazione delle fiabe dei fratelli Grimm. Un passato, quello degli omini di pan di zenzero tra fiaba e magia, un tempo quelli che erano descritti come maghi o streghe li realizzavano per le giovani donne affinché potessero far innamorare i futuri sposi. Non so se sia efficace come stratagemma per innamorarsi, ma di sicuro è un regalo romantico, come diceva Shakespeare, "Se avessi un solo quattrino al mondo, te lo darei per comperarti pan di zenzero!" Buona giornata. (presso Lorenzo's House) https://www.instagram.com/p/CI-eltXp81v/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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occhidibimbo · 2 years
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Quest’oggi vi vogliamo parlare del mondo dell’infanzia che ricopre la fascia d’età dai 4 ai 6 anni. Una piccola premessa deve esser fatta: i bambini di 4 anni si trovano in quel periodo della loro vita dove sono riusciti a superare indenni la fase del distacco, sia fisico sia emotivo, dai genitori, ed ora si ritrovano nel mondo alla ricerca della loro indipendenza. Inoltre, dai quattro anni in su i bambini sono più propensi ad ascoltare storie più lunghe ed articolate, con filastrocche in rima e soprattutto su argomenti di loro interesse, come dinosauri e draghi o principesse, libri sulle antiche civiltà… Vediamo insieme qualche titolo. Libri per bambini di 4 anni I bimbi di quest’età imparano in fretta e riescono a comprende storie emotivamente più complicate, con una struttura fiabesca bene definita: l’affronto delle difficoltà e la risoluzione positiva della storia. Chiedimi cosa mi piace;Il Gruffalò;Il pinguino che voleva diventare grande;Federico, di Leo Lionni;Il gatto stregato.Il mago di Oz. Libri per bambini di 5 anni Come molti genitori sanno, a 5 anni i nostri figli iniziano ad avere un pensiero proprio, fanno molte cose da grandi e tali si sentono. Percepiscono la loro situazione e vogliono affermarsi nel mondo, specialmente per quanto riguarda ciò che gli piace leggere. Per questo il più delle volte meglio seguire i loro consigli su cosa preferiscono piuttosto che imporgli qualcosa noi, ma ecco qualche consiglio se vi trovate spiazzati: La freccia azzurra;Racconti di pirati;La valle dei mulini;I 5 malfatti;L’isola del nonno;Cappuccetto Rosso. Libri per bambini di 6 anni In quest’età si iniziano le prime letture autonome e qui entrano in gioco oltre al loro gusto, i classici che ci accompagno durante l’infanzia: I Geronimo Stilton;Le fiabe dei fratelli Grimm;Storie della buonanotte per bambine ribelli;Il libro degli animali selvatici;Ciao, sono micro;Che paura la paura. ____________________ ByStefania Questo articolo è stato realizzato grazie al progetto Leggére storie da leggere – In merito al bando per la promozione della lettura nella prima infanzia: Leggimi 0-6. Promosso dal Centro per il libro e la lettura – Selezione libri a cura de La Vetrina centro di documentazione della Provincia di Brescia
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topaudiobooksit · 2 years
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Le più belle fiabe dei fratelli Grimm - Fratelli Grimm https://ift.tt/BOAi5ER
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susieporta · 2 years
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Interpretazione esoterica della favola di cappuccetto rosso.
Si narra nella famosa favola dei fratelli Grimm che un giorno la mamma di Cappuccetto Rosso le diede un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino da portare alla nonna che abitava nel bosco: “Va’ da brava, senza uscire di strada, sennò cadi …” è la sua raccomandazione. Cappuccetto Rosso parte ed entra nel bosco, qui incontra un lupo “ma non sapeva fosse una bestia tanto cattiva e non ne ebbe paura”.
Basterebbero già questi elementi per giustificare un’interpretazione esoterica di questa favola oramai facente parte dell’immaginario collettivo.
La bambina rappresenta un’anima che deve intraprendere un percorso evolutivo. Il cappuccetto rosso (che le viene regalato dalla nonna) rappresenta il paramento iniziatico indossato dal discepolo prima di affrontare una prova.
La protagonista lascia la casa su indicazione della mamma (lo spirito), per compiere un cammino nel bosco e giungere dalla nonna, ossia la mamma della mamma (lo spirito consapevole): il punto di arrivo si trova a un’ottava superiore rispetto al punto di partenza. Porta con sé il pane e il vino (la carne e il sangue), i due alimenti simbolici per eccellenza.
Nonostante la raccomandazione della mamma di non deviare per non rischiare di cadere, quando Cappuccetto Rosso incontra il lupo non se ne spaventa e comincia a rispondere alle sue domande. Il bosco buio rappresenta il cammino dell’anima nella materia, questo è infatti il luogo dove incontra il lupo famelico, che simboleggia le brame della personalità, la quale si cura unicamente di riempirsi lo stomaco (la sua sopravvivenza).
Cappuccetto Rosso non ne ha paura perché non si avvede della pericolosità dell’ascoltare la personalità anziché l’anima, per cui segue il consiglio del lupo e comincia a vagare nel bosco in cerca di fiori.
Molto interessante la frase con cui il lupo convince la bimbetta: “Guarda un po’ quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso; perché non ti guardi attorno ? Te ne stai tutta seria come se andassi a scuola, invece è tutto così allegro nel bosco !”
Il lupo la inganna distraendola dal suo cammino iniziatico. Le dice di guardarsi intorno, la affascina con le bellezze che si trovano nel bosco, a tal punto che la protagonista esce dal sentiero per raccogliere i fiori. Questo episodio rappresenta le anime che restano intrappolate nelle illusioni della materia e si dimenticano che il bosco va solo attraversato velocemente, senza perdere troppo tempo e senza prestare ascolto ai lupi.
Adesso arriviamo a un punto cruciale: mentre Cappuccetto Rosso è distratta dal bosco, il lupo corre dalla nonna e la mangia, quindi si traveste e finge di essere lei. Cosa significa ? A causa del lungo tempo trascorso nel bosco la personalità famelica ha avuto il tempo di travestirsi da spirito. Il lupo ha preso le sembianze della realizzazione della consapevolezza finale. Cappuccetto Rosso crederà di aver compiuto il suo cammino iniziatico ed essere finalmente giunta dalla nonna, quando invece si troverà di fronte a un travestimento del lupo.
Questa è la fase più importante della prova del discepolo: deve stare in guardia rispetto alle false realizzazioni. Il suo scopo è “raggiungere la nonna” o “tornare a casa del Padre”, come accade anche nel viaggio iniziatico di Pinocchio, e come nella parabola del figliol prodigo, che si colloca a fondamento di queste fiabe esoteriche. Ma a un certo punto, proprio prima della realizzazione finale, l’iniziando può cadere nell’illusione mentale (un’ossessione che lo porta a credere di aver realizzato l’Uno) o emotiva (stati di beatitudine mistica). Il lupo ha inglobato la nonna dentro di sé e adesso finge di essere lei.
Cappuccetto Rosso si lascia ingannare e viene a sua volta mangiata dal lupo. Dopodichè il lupo si mette a dormire (la personalità addormentata). A questo punto accade qualcosa di inaspettato, compare una figura nuova: il cacciatore. Apre con un paio di forbici la pancia del lupo e ne tira fuori prima la bambina e poi la nonna. Chi è costui che libera sia l’anima che lo spirito rimasti intrappolati nella macchina biologica, portando così la protagonista a realizzare la sua missione (il sacrificio della carne e del sangue serviti alla nonna/spirito, come in una messa)?
Il cacciatore è un potente shock addizionale provocato dalla ferma Volontà di risvegliarsi. Utilizza due simboli, uno maschile fallico, il fucile, e uno femminile, le forbici. Scrivono i fratelli Grimm: “Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato.”
Il cacciatore avrebbe potuto uccidere rapidamente il lupo sparandogli con il fucile, ma in questo modo avrebbe condannato anche il contenuto del lupo; allora decide di non ucciderlo ed estrarre invece ciò che la personalità porta in sé: l’anima e lo spirito. In questo modo porta a compimento l’Opera alchemica. “Che paura ho avuto! Era così buio nella pancia del lupo!” dice la protagonista ormai liberata.
Eccovi servita Cappuccetto Rosso … una favola per bambini!
Salvatore Brizzi
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newsintheshell · 3 years
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Netflix, CLAMP e Wit Studio stanno creando un anime ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm
La serie punterà a modernizzare i grandi classici inserendo elementi horror e suspense.
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Netflix ha svelato di star collaborando con le CLAMP (X, Cardcaptor Sakura, Magic Knight Rayearth, xxxHOLiC) e lo studio di animazione giapponese WIT STUDIO (Vivy: Fluorite Eye's Song, The Ancient Magus’ Bride, Vinland Saga), al fine di produrre una nuova serie animata originale, ispirata alle celebri fiabe dei fratelli Grimm (Biancaneve, Hansel e GFretel, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo, Il Pifferaio Magico).
Al momento il progetto non ha un titolo ufficiale, ma sappiamo che della sceneggiatura si sta occupando Michiko Yokote (Karakai Jouzu no Takagi-san, Shirobako, xxxHOLiC). La serie punterà a modernizzare i grandi classici inserendo elementi horror e suspense.
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Autore: SilenziO)))
[FONTE]
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laciviltacattolica · 4 years
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Mai più sola nel bosco |  Diego Mattei S.I.
Mai più sola nel bosco. Dentro le fiabe dei fratelli Grimm di Simona Vinci è un libro interessantissimo, un’opera a cavallo tra il saggio e il diario, con la quale l’autrice ci parla di sé, della propria infanzia e delle favole che l’hanno accompagnata nella crescita. 
Le fiabe, si sa, aiutano a crescere e sono un allenamento alla vita. Da Esopo in poi le storie con animali parlanti o con creature fatate hanno nutrito la fantasia e l’intelligenza di generazioni di bambini e bambine che si apprestano a diventare uomini e donne adulti. Le fiabe parlano degli elementi fondamentali dell’esistenza umana: la paura, la morte, il cibo, la convivialità, il rapporto con la violenza e la rabbia insite nel cuore dell’uomo, le relazioni, i desideri, l’obbedienza che salva la vita e la ribellione che permette la scoperta dell’autonomia, la connessione con la natura e gli altri esseri viventi. 
Tra le pagine più belle scritte da Simona Vinci ci sono quelle in cui descrive il mondo dell’infanzia abitato da creature magiche, a volte benevole, più spesso misteriose e minacciose. Le fiabe sono la mappa per abitare il mondo. «Nelle fiabe dei Grimm spesso c’erano personaggi che assomigliavano alle persone che incontravo per strada durante il tragitto da casa a scuola e viceversa. Leggevo le loro storie con avidità per cercare di comprendere, senza dover fare domande dirette agli adulti che sembravano così distratti e poco interessati a tutto quello che non rientrava nel novero delle urgenze e incombenze quotidiane, cosa mai potesse essere capitato a queste persone, come facessero a vivere, come fossero le loro vite e i loro sentimenti riguardo a ciò che gli era accaduto». 
Soprattutto le fiabe aprono al mondo dei desideri: «I desideri possono essere tanti e diversi, ma quello di base è di poter vivere una vita più ricca di significato. È per questo che si parte, si affrontano pericoli, si accetta di mettere in gioco tutto durante il cammino. Per l’utopia di una vita migliore, con la speranza di farcela, magari grazie a qualche grammo di fortuna e di magia. Elevarsi al di sopra della propria condizione di partenza, recuperare qualcosa che si è perduto o poter avere ciò che non si è mai ottenuto: da una mancanza a una presenza».
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morganadiavalon · 4 years
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La chicca di oggi è un'insolita raccolta di fiabe, scritte da Antonio Gramsci, personaggio da cui, a meno di non conoscere molto bene la sua biografia, non vi aspettereste mai che possa aver prodotto scritti per l'infanzia. E invece la parte più sognatrice, più visionaria del suo pensiero è confluita in nei racconti per bambini, raccolti in quest'antologia che contiene tutta la produzione gramsciana per l'infanzia; vi troviamo le raccolte pubblicate postume con i titoli "L'albero del riccio" e "Favole di libertà" - che contengono le traduzioni che Gramsci fece per i figli delle fiabe dei fratelli Grimm - e ancora gli "Apologhi e raccontini torinesi" e i "Racconti di Ghilarza e del carcere".
Dalla quarta di copertina: "Quello che emerge è un Gramsci diverso, con una lucida e fermissima capacità pedagogica di trasmettere i valori in cui credeva e per i quali aveva combattuto tutta la vita, ma anche capace di una dolcezza e di una tenerezza infinite."
Oggi è venuto a mancare un altro sognatore per cui forse accade l'esatto contrario. Al non conoscerne la biografia, ci si potrebbe stupire che l'autore di carezzevoli fiabe per bambini abbia alle spalle una stagione di intensa attività politica nel Partito Socialista cileno al fianco di Salvatore Allende, con una storia di persecuzione e carcerazioni a seguito del colpo di stato di Pinochet. Eppure la grandiosa statura di un autore risiede tutta nel saper trasmettere ideali e valori potenti "dal basso" di una fiaba.
La chicca di oggi è dedicata a Luis Sepúlveda e al potere della leggerezza.
https://www.instagram.com/p/B_DFfNeABa1/?igshid=1bhc8qd62nglp
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lamilanomagazine · 9 months
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Marina di Grosseto: divertiamoci con le fiabe di Calvino, un pomeriggio coi bambini a cura di Sara Donzelli
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Marina di Grosseto: divertiamoci con le fiabe di Calvino, un pomeriggio coi bambini a cura di Sara Donzelli. San Rocco Festival dedica un pomeriggio ai più piccoli, giovedì 17 agosto dalle ore 18.00, al Forte San Rocco (davanti al cancello del cortile esterno), con “Divertiamoci con le fiabe di Calvino”, letture e animazione a cura di Sara Donzelli. L’idea è nata per valorizzare lo status di Bandiera Verde dei pediatri italiani di Marina di Grosseto e Principina a Mare, ed è diventato un atteso appuntamento del San Rocco Festival; quest’anno si vuole rendere omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita. Sara Donzelli riversa qui la sua lunga esperienza di pedagoga teatrale, che l’ha vista protagonista di progetti di teatro nella scuola fin dagli esordi milanesi negli anni ’80. Si parte dalla lettura di due fiabe, “Il principe canarino” e “Il re superbo”, tratte da “Fiabe italiane”, la raccolta uscita negli anni ’50 in cui Italo Calvino selezionò e rielaborò con la sua personale scrittura il grande patrimonio popolare rappresentato dalle fiabe, come negli altri paesi europei era stato fatto da autori come i fratelli Grimm, Perrault e Andersen, colmando un vuoto enorme della nostra cultura. Dopo le letture i bambini saranno coinvolti con interpretazioni e disegni, a partire dai personaggi e dagli intrecci delle fiabe appena ascoltate. Il San Rocco Festival, che insieme a DUNE - Arti Paesaggi Utopie fa parte del più vasto progetto Laboratorio Utopia, è organizzato da Accademia Mutamenti, con il contributo di Comune di Grosseto, Regione Toscana, Ministero della Cultura, Fondazione CR Firenze e Pro Loco di Marina di Grosseto e Principina a Mare. Per informazioni: [email protected] - 388 5850722‬ Biglietti: ingresso € 3.00 Prevendita online: www.sanroccofestival.it (diritti prevendita € 1.00) Giovedì 17 agosto 2023, ore 18.00, Forte San Rocco (Cancello laterale) - Marina di Grosseto. Sara Donzelli, Divertiamoci con le fiabe di Calvino. Letture e animazione per bambini (durata 75’ circa).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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