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#napoli architettura
aki1975 · 3 months
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Napoli - Francesco Laurana - Maschio Angioino - Arco trionfale - 1479
Fondata dai Greci di Cuma, i sovrani che nei secoli si sono susseguiti sul trono di Napoli sono stati:
i Normanni:
- Ruggero I d’Altavilla conquistò la Sicilia nel 1091;
- Ruggero II (1130 - 1154): fu il primo re di una Sicilia multietnica e multireligiosa avendo accorpato in un unico regno tutti i possedimenti normanni nell’Italia Meridionale conquistando Napoli nel 1137;
- Guglielmo I (1154 - 1166)
- Guglielmo II (1166 - 1189): eresse il Duomo di Monreale;
- Tancredi (1189 - 1194)
- Guglielmo III (1194)
- Costanza d’Altavilla (1194 - 1197)
gli Svevi:
- Federico II (1198 - 1250) Stupor Mundi: a Napoli istituì l’università nel 1224;
- Corrado (1250 - 1254): dovette confrontarsi con il potere del fratellastro Manfredi;
- Corradino (1254 - 1258): fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fatto imprigionare a Castel dell’Ovo e decapitare da Carlo d’Angiò nella piazza del mercato a Napoli, poi sepolto nella vicina Chiesa del Carmine. La dinastia degli Svevi scomparve con la morte di Manfredi nel 1266.
gli Angioini:
- Carlo I (1266 - 1285): fratello di Luigi IX il Re Santo, Conte d’Anjou, ricevette in vassallaggio la Sicilia e Napoli dal Papa che difese dagli Hohenstaufen. Edificò il Maschio Angioino, con uno stile che richiama il castello di Avignone, nel 1282;
- Carlo II (1285 - 1309): dovette rinunciare al trono di Sicilia dopo la rivolta dei Vespri Siciliani nel 1302;
- Roberto I (1309 - 1343): figlio di Maria d’Ungheria sepolta nella Chiesa di Donnaregina, fu apprezzato da Petrarca e amante della cultura e delle lettere;
- Giovanna I (1343 - 1382): fu fatta assassinare dal ramo di Durazzo degli angioini e le succedette
- Carlo (1382 - 1386)
- Ladislao (1386 - 1414)
- Giovanna II (1414 - 1435)
- Renato I (1435 - 1442)
gli Aragonesi:
- Alfonso I d’Aragona (1442 - 1458): sconfisse Renato d’Angiò e unì il tono di Napoli a quello di Sicilia e ai possedimenti della Sardegna e della Spagna occidentale. Combattè contro Milano e Genova e dotò il Maschio Angioino dell’attuale arco di trionfo;
- Ferdinando I detto Ferrante (1458 - 1494): all’inizio del suo regno dovette fronteggiare la rivolta angioina e successivamente sedò la rivolta dei baroni e si alleò con gli Sforza contro il re di Francia Carlo VIII d’Angiò. Del suo tempo la Chiesa del Gesù Nuovo;
- Alfonso II: sposò Ippolita Maria Sforza, ma dovette abdicare a causa della calata di Carlo VIII;
- Ferrandino (1494 - 1496)
- Federico I (1496 - 1503) durante il cui regno vi fu la conquista e poi la cacciata di Luigi XII re di Francia;
- Ferdinando III (1504 - 1516) dopo il quale il Regno di Napoli fu incluso in quello di Spagna prima sotto la casata degli Asburgo (con la breve parentesi della Repubblica di Masaniello fra il 1647 e il 1648) poi sotto quella dei Borbone (1700 - 1713) ed ancora sotto quella degli Asburgo d’Austria (1713 - 1734).
i Borboni:
- Carlo I (1734 - 1759): già Duca di Parma, conquistò e riunificò il Regno delle Due Sicilie anche grazie alla madre Elisabetta Farnese, seconda moglie del re di Spagna, che da Madrid influenzò la prima parte del suo regno. Riformò con Bernardo Tanucci l’amministrazione, promosse la musica (fondò il Teatro di San Carlo nella patria di Paisiello e Pergolesi), l’arte (promosse la ceramica di Capodimonte, fece costruire al Vanvitelli la reggia di Caserta del 1751 e quella che oggi è Piazza Dante oltre alla Reggia di Capodimonte dove installò la collezione Farnese) e sostenne gli scavi a Pompei ed Ercolano che iniziarono nel 1738);
- Ferdinando (1759 - 1799 e 1816 - 1825): sposò una figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina che lo allontanò dall’influenza spagnola di Bernardo Tanucci, promosse la Marina Militare (nel 1787 fu fondata la Nunziatella), ma dovette subire una rivoluzione filo-francese (Eleonora Fonseca Pimentel, Mario Pagano, …) nel 1799 contrastata dal Cardinale Ruffo e da Fra Diavolo e la conquista napoleonica che insediò Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e Gioacchino Murat dal 1808 al 1815 prima di diventare, con il Congresso di Vienna, Re delle Due Sicilie ed essere sepolto al Monastero di Santa Chiara;
- Francesco (1825 - 1830)
- Ferdinando II (1830 - 1859): fondò la prima ferrovia d’Italia (1839), ma fu reazionario e soprannominato il Re Bomba per come represse i moti rivoluzionari del 1848 a Messina;
- Francesco II (1859 - 1861): era figlio di Ferdinando II e di Maria Cristina di Savoia e sposò la sorella di Sissi, Maria Sofia di Baviera.
Con l’Unità, Napoli confluì nel Regno d’Italia: ecco perché la statua di Vittorio Emanuele II è presente a Palazzo Reale.
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aitan · 1 year
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Napoli, metropolitana, dettaglio.
Foto di Giorgio Galano
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inntervalsgaia · 1 year
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È stata la mano di Dio - Paolo Sorrentino
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fabiopariante · 2 years
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Sorrento 🌊 . #friends #sorrento #liberty #dog #tourism #garden #vesuviocoast #campania #sorrentocoast #cloudsporn #libertystyle #napoli #travel #instafollow #sky #napoles #naples #sorrentocoast #architettura #italy #architettura #tag #style #napoli #museumweek #coast #costierasorrentina (presso Sorrento, Italy) https://www.instagram.com/p/CgHOoa-MoT8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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tynatunis · 2 years
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Nous nous rendons en Italie du côté de Naples pour admirer l'aménagement intérieur d'une maison, la Villa Crespi, à l'architecture rationaliste des années 50 La Villa Crespi a été conçue en 1952 par l'architecte polonais Davide Pacanowski, dont l'œuvre est imprimée à travers Naples et Rome. Belle composition Artfully du designer napolitain Guliano Andrea Dell'Uva en continuité avec l'esprit de l'architecte. #Repost @architecture_ar_design •• i n s p i r a t i o n s •• Villa Crespi. In Posillipo Giuliano Andrea Dell'Uva designed the interiors of a bold rationalist architecture of the 1950s signed by a pupil of Le Corbousier. Stylistic continuity and contemporaneity. Amazing project! 🤩 . Project by @giulianoandreadelluva . Photo @nathaliekragphotographer . Published in @elledecoritalia @vogueliving . . 📍Visit @architecture_ar_design for more inspirations 💖 . . . . . . . #posillipo #napoli #interni #interior #interiordesign #interiordesigninspiration #beautifulhomes #interiorinspiration #contemporaryart #contemporarydesign #architecture #archdigest #architettura #architetturadinterni #arredamentointerni #minimaldesign #danishdesign #scandinaviandesign #homedesign #colourmyhome #homeinterior #designinspiration (à Napoli, Italy) https://www.instagram.com/p/CiNelYLMD76/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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nelloesposito · 1 year
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lospeakerscorner · 1 year
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Elle getting Greener
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cantiereperipli · 2 years
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348 // Periplo delle Repubbliche Marinare // Cap. 12 // Napoli, Nola e Cimitile: o della costruzione creativa
348 // Periplo delle Repubbliche Marinare // Cap. 12 // Napoli, Nola e Cimitile: o della costruzione creativa
Nota del 19.06.2022 Quattro anni fa, oggi, stavo scrivendo questo reportage nella darsena del porto franco di Livorno, raccontando i porti aperti che attraversavo nel momento della loro chiusura politica. Nell’attesa di potere un giorno completare alcuni cerchi del lungo viaggio, interrotto dalla pandemia e dalle sue conseguenze, ho deciso nel frattempo di riprendere il filo del racconto,…
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carmenvicinanza · 2 years
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Stefania Filo Speziale la prima architetta napoletana
https://www.unadonnalgiorno.it/stefania-filo-speziale-la-prima-architetta-napoletana/
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Stefania Filo Speziale è stata la prima donna laureata in architettura a Napoli e una delle prime in tutta Italia.
Tra le più importanti esponenti del modernismo napoletano, ha progettato il primo grattacielo della città e quello che era, all’epoca, il cinema più grande del paese.
Nata a Napoli nel 1905, si è laureata in architettura nel 1931, un anno dopo la nascita della Scuola Superiore di Architettura sviluppatasi dal Regio Istituto Superiore di Architettura.
Allieva e poi assistente alla cattedra di Marcello Canino ha iniziato la sua carriera proprio nello studio del suo professore.
Nel 1937 ha vinto il concorso per la Mostra d’Oltremare di cui ha progettato alcuni padiglioni e lavorato al loro restauro, nel dopoguerra.
Nel 1945 è entrata a far parte dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.
Impegnata nella ricostruzione della città dai bombardamenti ha contribuito alla realizzazione di interi quartieri IACP, Gescal e INA-Casa.
Nel 1948 ha inaugurato il Cinema Teatro Metropolitan, allora il più capiente d’Italia, nato dalle cave di tufo in cui si rifugiavano gli sfollati durante i bombardamenti del sovrastante Palazzo Cellamare, illustre dimora del XVI secolo che nel corso degli anni ha ospitato personalità del calibro di Goethe, Torquato Tasso, Caravaggio, Basile e Caccioppoli.
Nel 1954 si è associata con i gioavni architetti Carlo Chiurazzi e Giorgio di Simone, insieme hanno progettato il primo grattacielo di Napoli. In pieno centro, a via Medina, l’edificio nacque come sede della Società Cattolica di Assicurazioni, per lungo tempo è stato noto come Jolly Hotel, oggi ospita l’Ambassador’s Palace Hotel.
Per circa trent’anni è rimasta l’unica donna a lavorare e vincere commesse in un ambiente esclusivamente maschile. Ha attuato un’approfondita ricerca sulla difficile relazione tra l’architettura e le naturali caratteristiche della città di Napoli e il suo assetto urbano.
Ha contribuito alla nascita del Rione Traiano, del Complesso Soccavo-Canzanella e dell’Unità d’abitazione Ponti Rossi. Suo è anche il progetto urbanistico dei principali edifici del quartiere Agnano, nel 1953.
È stata docente ordinaria della cattedra di Composizione architettonica, alla Facoltà di Architettura dal 1970 al 1980, quando si è ritirata dalla scena pubblica.
Professionista determinata e dal talento nitido, si era imposta sulla scena architettonica napoletana del secondo dopoguerra, realizzando circa 150 progetti, tra commesse e importanti concorsi che hanno abbracciato tutti i campi.
Di rilievo è stato anche il suo intervento per il Palazzo Della Morte, edificio residenziale terminato nel 1957, che ben manifesta i caratteri di moderna razionalità a cui si ispirava l’architettura napoletana del dopoguerra. Ne ha raccontato la vicenda costruttiva proponendone i disegni tecnici e in prospettiva, elaborati dallo studio.
Nell’urbanistica partenopea, tanto complessa, in cui il moderno era quasi un progetto utopico, eppure i suoi lavori sono stati assorbiti dalla città, ne hanno fatto identità, sono talmente dentro il tessuto che sono stati accettati collettivamente, fanno parte dell’immaginario collettivo.
Prima di morire, nel 1988, a Napoli, la sua città, in un gesto quasi catartico, Stefania Filo Speziale, ha distrutto il suo intero archivio e forse anche per questo la contemporaneità non le riconosce i giusti meriti storici.
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Palazzo Reale di Napoli: gioiello architettonico e storico
Il Palazzo Reale di Napoli sorge maestoso in Piazza del Plebiscito, dominando il panorama della città con la sua mole imponente e la sua eleganza neoclassica. Costruito a partire dal XVII secolo, il Palazzo fu per oltre trecento anni la residenza dei sovrani del Regno di Napoli, rappresentando il centro del potere politico e culturale del Mezzogiorno d'Italia. Un capolavoro di architettura La storia del Palazzo Reale è soprattutto intrecciata con quella di grandi architetti, da Domenico Fontana a Luigi Vanvitelli, che hanno contribuito a renderlo un capolavoro di architettura. La sua facciata monumentale, caratterizzata da un gioco di pieni e vuoti e da una ricca decorazione scultorea, si affaccia sulla piazza, creando un colpo d'occhio scenografico di grande impatto. Un museo ricco di tesori All'interno, il Palazzo Reale custodisce un immenso patrimonio artistico e storico. L'Appartamento Storico, aperto al pubblico come museo, permette di ammirare gli ambienti sontuosi un tempo abitati dai sovrani, arricchiti da arredi preziosi, dipinti di maestri italiani e stranieri, marmi pregiati e arazzi fiamminghi. Tra le sale più celebri, la Sala del Trono, la Cappella Reale e il Teatro di Corte, vere e proprie opere d'arte che testimoniano il fasto e la raffinatezza della corte borbonica. Palazzo Reale di Napoli: un polo culturale dinamico Oltre ad essere un museo di grande valore, il Palazzo Reale è anche un attivo polo culturale che ospita mostre temporanee, concerti, convegni e altri eventi. Il Teatro San Carlo, poco distante dal Palazzo, è uno dei più importanti teatri d'opera al mondo e offre una stagione concertistica di eccellenza. Un simbolo di Napoli Il Palazzo Reale di Napoli è un luogo da non perdere per chi visita la città. La sua bellezza architettonica, la ricchezza delle sue collezioni e la vivacità della sua programmazione culturale ne fanno un vero e proprio simbolo di Napoli, capace di raccontare la storia e l'identità di questa città affascinante e ricca di cultura. Come arrivare - Il Palazzo Reale è facilmente raggiungibile anche a piedi dal centro storico di Napoli. - È possibile raggiungere il Palazzo anche con la metropolitana (linea 1, fermata Municipio) o con gli autobus (linee R1, R4, R5, C61, C65). Foto di Enzo Abramo da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 2 months
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Morto Gaetano Pesce, addio al maestro dell'architettura e del design
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Morto Gaetano Pesce, addio al maestro dell'architettura e del design. È morto Gaetano Pesce, il grande designer e artista, famoso per il progetto della poltrona Up. Aveva 84 anni e si è spento a New York. "È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce”, recita un post del suo staff su Instagram. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce aveva studiato architettura e disegno industriale a Venezia. Ha vissuto a Helsinki e Parigi e dal 1983 viveva negli Stati Uniti. «Ci addolora profondamente la scomparsa del Maestro Gaetano Pesce, artista immaginifico e instancabile sperimentatore, che nella sua opera ha saputo coniugare i linguaggi dell'arte, dell'architettura e del design». Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Da oltre un anno era impegnato nella progettazione di una monumentale opera d'arte pubblica nell'ambito della nostra rassegna Napoli Contemporanea. Un lavoro imponente - aggiunge Manfredi - e al contempo delicato, che avrebbe parlato della nostra città, accostando all'archetipo della maschera un cuore vivo e pulsante, simbolo del legame con il nostro territorio. Valuteremo come valorizzare in ogni caso la sua arte».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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servizitalia · 2 months
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Perché scegliere la Maremma come meta delle vacanze 2024
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Volo più Hotel: l'Italia tra le prime destinazioni al mondo
L'Italia è indubbiamente una delle prime destinazioni turistiche al mondo, grazie alla sua bellezza naturale e al suo ricco patrimonio culturale, storico e artistico. Il paese vanta una vasta gamma di attrazioni, tra cui siti storici, monumenti, opere d'arte, paesaggi mozzafiato e una cucina rinomata.
L'Italia è rinomata per i suoi circa sessanta siti che sono stati designati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Questi luoghi includono antiche città, siti archeologici, paesaggi culturali e opere architettoniche di grande importanza. Alcuni esempi noti includono il Colosseo e il centro storico di Roma, il Duomo di Firenze, il centro storico di Venezia, Pompei, la Costiera Amalfitana, la Valle dei Templi ad Agrigento, e molti altri.
Inoltre, l'Italia è conosciuta per le sue affascinanti città, ciascuna con la propria storia e cultura unica. Da Milano a Napoli, da Torino a Palermo, ogni città offre ai visitatori una varietà di esperienze culturali, culinarie e storiche. In breve, l'Italia offre una vasta gamma di esperienze turistiche che attraggono milioni di visitatori da tutto il mondo ogni anno.
Volo più Hotel: la Toscana tra le destinazioni preferite
La Toscana è una delle regioni italiane più popolari tra i turisti italiani e stranieri. La regione è rinomata per la sua bellezza paesaggistica, il suo ricco patrimonio storico e artistico, la sua cultura culinaria e le sue affascinanti città e borghi.
Firenze è senza dubbio uno dei principali punti di attrazione in Toscana, famosa per i suoi capolavori artistici, come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero, la Galleria degli Uffizi e il Ponte Vecchio. Siena è nota per la sua architettura medievale ben conservata e la famosa Piazza del Campo, dove si svolge il Palio, una delle tradizioni più antiche e spettacolari d'Italia. Pisa è celebre per la sua Torre Pendente, ma offre anche altre meraviglie architettoniche e culturali, come la Cattedrale e il Battistero.
La Maremma, una regione situata nella parte meridionale della Toscana, è apprezzata per la sua natura incontaminata, le sue spiagge, i suoi parchi naturali e le sue riserve naturali. È una meta ideale per chi cerca una vacanza all'insegna del relax e della natura.
Oltre alle principali città e mete turistiche, la Toscana offre anche una vasta gamma di borghi medievali incantevoli, vigneti pittoreschi, oliveti, campi di girasoli e colline verdi, che contribuiscono a rendere la regione così affascinante e attraente per i visitatori.
Le statistiche confermano certamente la popolarità della Toscana come destinazione turistica, poiché attira milioni di visitatori ogni anno, provenienti da tutto il mondo, desiderosi di esplorare la sua ricca storia, cultura e bellezza paesaggistica.
Volo più Hotel: il turismo in Maremma
Il settore del turismo è un elemento trainante dell'economia della Maremma. Questa regione della Toscana offre una vasta gamma di attrazioni e servizi turistici che attirano visitatori da tutto il mondo.
Da Talamone a Follonica, la Maremma vanta una costa spettacolare con spiagge sconfinate, sabbia fine e acque cristalline. Le spiagge offrono varie opzioni, tra cui stabilimenti balneari attrezzati e ampie zone di spiagge libere, che consentono ai visitatori di godere della bellezza naturale senza restrizioni.
Le pinete rigogliose offrono rifugio dall'estate calda e aggiungono un elemento di natura selvaggia e incontaminata alla costa. Queste aree naturali sono perfette per passeggiate, escursioni e pic-nic.
In aggiunta alle attrazioni naturali, ci sono anche numerose attività commerciali vicino al mare e nelle città della Maremma. Ristoranti, caffè, negozi e mercati offrono ai visitatori l'opportunità di esplorare la cultura culinaria e l'artigianato locale.
La Maremma è anche famosa per le sue aree naturali protette e oasi, che offrono habitat unici per la flora e la fauna locali. Questi luoghi sono ideali per gli amanti della natura e gli appassionati di birdwatching.
Complessivamente, la Maremma offre un'esperienza turistica completa, con una combinazione di bellezze naturali, cultura, attività all'aria aperta e servizi turistici ben sviluppati, che contribuiscono a rendere questa regione una destinazione ambita per i viaggiatori in cerca di una vacanza indimenticabile.
Qualità dell'offerta turistica
La Maremma è riconosciuta a livello internazionale come un territorio di primissimo valore con il suo patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico e di antiche tradizioni. Gli abitanti della Maremma sono estremamente socievoli e accolgono i turisti con estrema gentilezza, disponibilità ed empatia.
Il territorio offre un'offerta turistica di primissimo ordine e permette a chiunque voglia venire in vacanza in questo splendido luogo di scegliere tra numerose soluzioni disponibili: dai B&B agli affittacamere, dagli agriturismi agli hotel, dalle case private ai campeggi e residence fino dalle aree di sosta per chi decide di venire in vacanza con camper o roulotte.
Ecco alcuni dei punti salienti che contribuiscono alla qualità dell'offerta turistica in Maremma:
Diversità delle attrazioni: la Maremma vanta una ricca varietà di attrazioni, che spaziano dalle spiagge incontaminate alle pinete rigogliose, dai borghi medievali ai siti archeologici, dalle riserve naturali agli itinerari enogastronomici. Questa diversità consente ai visitatori di sperimentare una vasta gamma di esperienze durante la loro visita.
Bellezze naturali: la Maremma è caratterizzata da una straordinaria bellezza naturale, che include la costa con le sue spiagge sabbiose e acque cristalline, le colline verdi punteggiate di vigneti e oliveti, e le riserve naturali che offrono habitat unici per la flora e la fauna.
Infrastrutture turistiche: la regione dispone di una buona infrastruttura turistica, con una varietà di alloggi che vanno dagli hotel di lusso agli agriturismi e ai campeggi. Inoltre, ci sono numerosi ristoranti, bar, negozi e servizi turistici che soddisfano le esigenze dei visitatori.
Cultura e storia: la Maremma è ricca di storia e cultura, con numerosi siti storici, borghi medievali, musei e festival culturali che permettono ai visitatori di immergersi nella storia e nelle tradizioni locali.
Attività all'aria aperta: grazie al suo paesaggio vario, la Maremma offre numerose opportunità per attività all'aria aperta, tra cui trekking, ciclismo, equitazione, birdwatching, immersioni subacquee e molto altro ancora.
Enogastronomia: la Maremma è rinomata per la sua cucina deliziosa e i suoi vini pregiati. I visitatori possono gustare piatti tradizionali toscani nei ristoranti locali e visitare le cantine per degustare i vini della regione.
Sistemazione in Agriturismo/B&B/Affittacamere:
Affittacamere Il Molo - Marina di Grosseto
Agriturismo La Merla - Castiglione della Pescaia
Agriturismo Principina a Grosseto
Agriturismo Due Palme a Grosseto
Agriturismo Vigna Mai a Magliano in Toscana
Volo più Hotel: antiche tradizioni in Maremma
I butteri maremmani rappresentano sicuramente un importante simbolo delle antiche tradizioni della Maremma. Questi sono gli ultimi testimoni di un'antica pratica di allevamento del bestiame che risale a secoli fa.
I butteri erano gli abili cavalieri che si occupavano della gestione del bestiame, in particolare dei bovini, nelle immense zone rurali della Maremma. La loro storia risale almeno al periodo del Granducato di Toscana nel XVIII secolo e probabilmente ha origini ancor più antiche.
Questi uomini erano noti per la loro abilità nell'addestrare cavalli e nella gestione del bestiame, spesso lavorando in condizioni ambientali estreme e in terreni difficili. Indossavano abiti tradizionali, come i cappelli di paglia a tesa larga e i pantaloni di pelle, e utilizzavano strumenti come il lazo per il lavoro quotidiano con il bestiame.
Non solo erano abili cavalieri, ma avevano anche una profonda conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche naturali, che li rendeva essenziali per l'economia agricola della Maremma.
Oggi, mentre molte delle antiche pratiche agricole sono state sostituite da metodi moderni, i butteri maremmani continuano a esistere come custodi delle tradizioni e della cultura della Maremma. Ci sono sforzi per preservare e valorizzare questa figura storica, attraverso eventi culturali, musei e iniziative di turismo esperienziale che permettono ai visitatori di conoscere e apprezzare il ruolo dei butteri nella storia e nell'identità della Maremma.
Butteri Maremmani: uomini mitici e leggendari
Butteri c'era una volta...
Associazione Butteri d'Alta Maremma
Volo più Hotel: mantenere le antiche traizioni
Mantenere le antiche tradizioni può essere importante per diverse ragioni, tra cui la preservazione della cultura, l'identità culturale e la trasmissione di valori fondamentali alle generazioni future. Le tradizioni possono offrire una connessione con il passato, consentendo alle persone di comprendere da dove vengono e quali sono i valori che hanno formato le loro comunità.
I butteri maremmani sono un esempio di antica tradizione che viene mantenuta in alcune regioni italiane, in particolare nella Maremma toscana. I butteri erano i guardiani del bestiame nella Maremma, una professione che risale a centinaia di anni fa. Questi pastori a cavallo erano responsabili della gestione e della cura degli animali, lavorando in armonia con la natura e con una profonda conoscenza del territorio.
Ci sono diversi modi in cui i butteri maremmani rappresentano la trasmissione dei veri valori ai giovani:
Rispetto per la natura: i butteri hanno una profonda comprensione dell'ambiente naturale in cui lavorano. Trasmettere questa conoscenza ai giovani può aiutarli a sviluppare un rispetto per la natura e un senso di responsabilità verso la conservazione ambientale.
Lavoro di squadra: il lavoro dei butteri richiede cooperazione e coordinazione tra gli individui e i cavalli. Questa esperienza può insegnare ai giovani l'importanza del lavoro di squadra, della fiducia reciproca e della comunicazione efficace.
Dedizione e pazienza: gestire il bestiame richiede dedizione e pazienza. I giovani che imparano dalle tradizioni dei butteri possono sviluppare queste qualità che sono essenziali per il successo in molte sfere della vita.
Connessione con la storia e l'identità locale: mantenere la tradizione dei butteri non solo preserva una pratica antica, ma anche la storia e l'identità della Maremma. Questo può aiutare i giovani a comprendere meglio la propria storia e il proprio patrimonio culturale.
In conclusione, le antiche tradizioni come quella dei butteri maremmani possono offrire preziosi insegnamenti e valori ai giovani, aiutandoli a sviluppare una comprensione più profonda del mondo che li circonda e delle loro radici culturali.
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fabiopariante · 1 year
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Meteo Università #Napoli . #metropolitan #architettura #architecture #vesuvio #like4like #stazionidellarte #blue #sea #campania #divinacommedia #metrouniversità #metropolitananapoli #artstation #instafollow #instamood #landscape #lines #naples #followme #italy #dante #museumweek #lightblue #views #azul #sky #azzurro #square (presso Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/Cop3vPPort4/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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silviascorcella · 6 months
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Renato Balestra, Celeblueation: l’arte della couture in mostra a Firenze
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“Celeblueation”, appare quasi un enigma fonetico, una parola  a suo modo elegante che sprigiona grazia intrigante: ma, se la contempli con l’orecchio ben agganciato al gusto, ne sciogli facilmente l’incastro per scoprire l’indizio prezioso che racchiude lì al centro, nel cuore. Proprio come uno scrigno che svela il suo tesoro.
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Proprio come fosse uno splendente ricamo di suoni applicato a impreziosire il tessuto straordinario che si dipana nell’evento di cui è a titolo: “Celeblueation” è la mostra antologica di Renato Balestra, un viaggio intenso nella sua vita di couturier allo stesso tempo profondamente italiano e brillantemente internazionale. Lì, nel cuore del titolo, c’è infatti il richiamo al celeberrimo “Blu Balestra”: la sfumatura speciale divenuta firma inconfondibile della maison, nonché fil-rouge d’amore spontaneo dello stilista per questa tinta e le sue suggestioni, che in tante forme han costellato le esperienze e le creazioni.
E che, per l’occasione, diviene luce splendente con cui la mostra dipinge i luoghi in cui è ospitata: ora è il turno di Firenze, dove l’iconico Blu Balestra illuminerà la facciata della Fondazione Zeffirelli dal prossimo 8 gennaio, fino al 2 febbraio 2020. La mostra “Celeblueation” è, infatti, un evento itinerante: ha già distribuito la sua bellezza nelle tappe di Domodossola (Museo Civico di Palazzo San Francesco), Monza (Villa Reale), Napoli (Certosa e Museo di San Martino) e Forte dei Marmi (Fortino lorenese), ed ora, in occasione di “Pitti Immagine Uomo 97”, “Celeblueation” è accolta nella suggestiva sede della Fondazione Zeffirelli, più precisamente è immersa nella meraviglia della Sala della Musica, ovvero l’oratorio del complesso monumentale di San Firenze risalente alla seconda metà del Seicento, l’unica architettura completamente barocca di Firenze.
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Un allestimento site specific prova di vera complicità tra moda e arte, un’alchimia che sublima l’esposizione che si compone di circa 300 pezzi tra bozzetti, disegni e abiti: ma che qui si amplia con un’inedita selezione di elementi che raccontano gli esordi di Renato Balestra, quando la sua grande passione per la pittura era ancora parte integrante dell’espressione creativa da cui nasceva la sua moda.
E che si unisce ad un’altra profonda passione, quella dedicata al teatro: in mostra saranno anche i disegni che Renato Balestra ha realizzato per le celebri opere teatrali come “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini, “Il Cavaliere della Rosa” di Richard Strauss, “La Turandot” di Giacomo Puccini, arricchita ora dalla sezione con le creazioni dei costumi disegnati per “Il lago dei cigni” messo in scena dal Teatro dell'Opera di Belgrado, una produzione per la quale, per la prima volta, Renato Balestra ha posto la sua talentuosa firma creativa anche sulle scene.
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Moda e teatro, Balestra e Zeffirelli, un’alchimia che è stata anche un’onorevole amicizia tra loro: «Annuncio con grande entusiasmo – dice Renato Balestra - che la mia Celeblueation sarà esposta durante la 97a edizione di “Pitti Uomo” nella prestigiosa Fondazione Zeffirelli, a Firenze. Franco Zeffirelli è stato un grandissimo artista e anche un grande uomo. Ho avuto l'onore di essergli amico e la gioia di aver collaborato ai costumi di scena di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello. Ricordo quanta passione metteva nel suo lavoro e i suoi risultati così eclatanti. Grazie a “Pitti Uomo” quindi, e alla Fondazione del più grande Maestro del teatro, della cultura, vera gloria italiana; e un grazie particolare a Pippo Zeffirelli che ha creduto e collaborato a questa prestigiosa iniziativa».
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“Celeblueation” è dunque la celebrazione di una vita dedicata all’arte della moda: un percorso nell’unicità raffinata dello stile Renato Balestra che nel tempo ha plasmato l’essenza raffinata del gusto Made in Italy riconosciuto e amato nel mondo, ha abbigliato anche grandi realtà italiane come Alitalia e il Senato della Repubblica, ha vestito di straordinarie opere sartoriali donne altrettanto straordinarie, regine, principesse, first lady, attrici e celebrità, tutte preziose amanti e testimoni dell’esclusiva arte della bellezza e alta sartorialità italiana creata da Renata Balestra. 
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Un omaggio al suo poliedrico talento creativo e all’eclettica personalità artistica che sin dagli esordi lo hanno reso un generoso creatore di bellezza vera, quella allacciata alle emozioni: e di quel lusso che, con la modestia delicata e colta che lo contraddistingue, secondo Renato Balestra nulla ha a che fare con il mero sfarzo, bensì è questione di buon gusto e glamour, di saper indossare il bell’apparire e le buone maniere come in una sinfonia che aspira alla perfezione. Di dar vita al sogno attraverso la moda e vestirne la realtà ogni giorno. Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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