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#questa serie è fantastica
Povere creature
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:: Trama Povere creature! ::
L'incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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dilebe06 · 7 months
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Tale Of The Nine Tailed & Tale Of The Nine Tailed 1938 e A Familiar Stranger
Un po' di questo... e un po' di quello.
Sono troppo pigra per scrivere commenti su queste serie. Ma d'altra parte, mi dispiace non mettere per iscritto manco due righe: d'altronde, sono tre drama che nel bene e nel male, meritano almeno menzione.
Ma appunto perché sono svogliata, andrò a casaccio, trattando solo le cose che mi sono piaciute e cosa invece mi ha lasciata perplessa.
TALE OF THE NINE TAILED & TALE OF THE NINE TAILED 1938
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Questi due li metto insieme perché uno seguito dell'altro. Anche se la seconda stagione si può benissimo vedere senza che si sia manco toccata la prima.
Di questa serie ho amato l'ambientazione simil horror, super inquietante. Tanto che certe volte ho dovuto mettere in pausa la serie per riprendere fiato e far passare l'ansia. Entrambe le stagioni portano in campo la mitologia koreana - adoro- nel modo più allarmante possibile. Non solo è stato super interessante scoprire le leggende della Korea ma il taglio inquietante ha reso la visione ancor più elettrizzante. La cosa che mi rende ancor più felice è il fatto di esser arrivata in fondo senza incubi: ho passato la mia prova di coraggio.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è stato la caratterizzazione del lead, Lee Yeon. A differenza di altre creature sovrannaturali più conosciute - coff... coff ...Goblin - il protagonista di questa serie è perfettamente ambientato nell'epoca moderna: non solo sa come funzioni la tecnologia ed il mondo attorno a lui, ma usa tutto ciò con molta naturalezza. Cosa che ho adorato. Come mi è piaciuta tantissimo, l'espressione del Nostro ogni qualvolta c'erano casini: quello sguardo scocciatissimo di chi c'ha altro da fare ma gli tocca stare lì a risolvere bordelli. Adorabile. La qualità più interessante di Lee Yeon comunque non sono i super poteri ma la sua intelligenza. Seriamente, questo gumiho mi ha conquistato più per il suo cervello che per l'abilità con la spada.
L'altra cosa che ho amato, sempre su Lee Yeon, è la sua fallacità. Pur essendo un Dio di Montagna, un Gumiho ecc ecc... compie errori di valutazione, fa sbagli che si riflettono tutti nel disastroso rapporto con il suo fratellino, ad esempio.
Il Fratellino, Lee Rang, è la mia stella di questa serie. Stagione uno e due. Non solo perché la recitazione di Kim Bum è stata fantastica...ma anche perché il suo personaggio è un concentrato di contraddizioni e dolore: ama suo fratello ma lo risente per averlo abbandonato. Vorrebbe passare del tempo con lui ma ha sempre il terrore di affezionarsi e poi soffrire nel caso che Yeon lo abbandoni di nuovo. Un adorabile tsundere. E poi è il personaggio con un evoluzione ed una crescita più bella di tutti. In entrambe le stagioni.
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Nella seconda stagione ancor più che nella prima, il rapporto dei due fratelli è centrale ed ho amato questa cosa. La prima stagione - senza fare spoiler - mi aveva lasciato l'amaro in bocca per come era finita. Ma la seconda mette a posto quel finale dando finalmente a Lee Rang la chiusura che si merita. Sul finale di tale Of the nine tailed ci sarebbe da scrivere un poema per quanto mi ha fatto incaz...re.
Altra cosa che mi è piaciuta - e qui andiamo nella seconda stagione - è la storia d'amore di Rang e Yeo Hee. Semplice, romantica, senza pretese. Posso alzare un po' gli occhi per la velocità con cui la volpe ha aperto il suo cuore alla sirena...ma va bene. Condensare tutto in 12 episodi porta anche a questo. Nonostante ciò, la loro storia mi è piaciuta molto, trovando nella ragazza la compagna perfetta per Lee Rang.
Infine nota di merito per la collega di lavoro di Lee Yeon: la divinità di montagna Hong Joo. Fantastica. Spettacolare. E non mi riferisco solo alla sua recitazione ma anche il suo personaggio. So Yeon tratteggia una Hong Joo cazzutissima e badass ma allo stesso tempo fragile e desiderosa della sua vecchia vita con i suoi vecchi amici diventati come una famiglia per lei. Vorrebbe che tutto tornasse come quando i tre erano ancora Divinità di montagna e fa di tutto per proteggere le persone a cui vuole bene. Anche cose poco lecite. L'ho amata.
Ed ora la cosa che invece mi ha convinto meno. La storia d'amore tra Lee Yeon e Nam Ji Ah. Chiariamoci, è una bella storia. Super romantica, straziante, fatta bene e ben costruita. E pure a tratti divertente. Il mio problema con lei è stato il fatto che di drama con due persone che si amavano nel passato, poi una è morta e si aspetta la sua reincarnazione per continuare ad amarsi... è roba già vista. Cioè, Destined with you parla più o meno della stessa cosa. Per questo mi sono ritrovata, a malincuore, a skippare alcuni pezzi di romanticismo tra i due, desiderosa solo di andare avanti nella trama principale o vedere cosa stesse combinando Lee Rang. Ho un feticismo per questo uomo
Anche la trama certe volte non è stata poi così chiara. Alcune volte fa diversi pasticci e ti costringe a porti domande che mai e poi mai avranno risposte. Per carità, la storia si segue bene ma consiglio di vedere le due stagioni godendosi la trama senza porsi troppe domande. XD
Detto questo, Tale Of the Nine Tailed 1 e 2 merita sicuramente la visione. Anche perché per come è finita la seconda stagione e la locandina di una terza già apparsa su Mydramalist, ci sono in ballo altre stagioni... e che ti perdi l'opportunità di vederti e far parte di una Saga?!
VOTO: 7.6 alla prima stagione e 7.8 alla seconda
A Familiar Stranger
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Siccome le donne incinte uccise e fatte a pezzi -con testa e feto spariti - in Dark Night non mi avevano ancora convinto del tutto, ho deciso di buttarmi su questo mini drama da 8 episodi che alla fine si è rivelato uno dei migliori mini drama degli ultimi tempi.
Certo, c'è la questione dello scambio di faccia che ancora non mi fa dormire la notte ( l'hanno scuoiata? magia nera? ) ma nel complesso posso pure prendere queste domande e metterle a tacere concentrandomi su altro. In questo caso la trama:
Una povera pittrice viene ricattata dalla figlia del Primo Ministro per sposare il Generale al posto suo cossicchè lei possa continuare a troieggiare in giro con il suo amante, il Principe Ning.
Il ricatto consiste nella vita della sorella della pittrice, sorella sparita anni or sono e che la ragazza potrà rivedere solo se adempierà alle richieste della nobildonna. Anche se questa di nobile ha solo l'atto di nascita.
Per la riuscita del piano, alla pittrice viene data la faccia dell'altra donna appunto - operazione fattasi tramite magia nera credo- ed il sjuo compito è copulare con il Generale e trovare "qualcosa" - ma non si sa cosa - nella residenza del futuro marito.
Quello che però la Nobildonna non sa è che la pittrice ed il Generale si conoscono da tempo: riuscirà la nostra protagonista a fingere di essere la Figlia del Primo Ministro abbastanza a lungo da fregare il Generale o sarà prima quest'ultimo a riconoscerla vedendo oltre la sua nuova faccia?
Inizia così una serie che per le prime 4 puntate mi stava rincoglionendo, dandomi più domande che risposte e facendomi pensare che le cose stessero accadendo a caz...o di cane. Non ne vedevo il nesso...finché da metà serie in poi tutto si mette al suo posto. Le domande trovano risposta, le cose si chiariscono e nel finale c'è un colpone di scena che mi ha fatto sbarellare.
Nota di merito per il personaggio del Principe Ning che, partito come uno di quelli che vorresti solo menare, trova una sua crescita ed evoluzione caratterizzandosi come uno dei personaggi migliori di questo mini drama.
Cosa che invece la serie si poteva per me pure risparmiare è la solita reiterata storia d'amore dei due che si conoscevano e si amavano da prima ancora che inizi la storia. Per quanto mi riguarda continuerò a credere che questo escamotage narrativo non solo non sia romantico ma sia pure sinonimo di pigrizia:
facile fare una storia d'amore quando i due protagonisti si conoscono da anni e sono già mezzi innamorati!
Su i due lead posso poi dire poco. Carini e ben caratterizzati...ma niente di spettacolare. Insomma, nella norma.
Infine, una parola sulla Figlia del Primo Ministro: pazza scocciata! Ho goduto troppo quando tutti i suoi piani le si sono ritorti contro ed ha gradualmente perso ogni cosa. BHUHAHAHAHAHAHAHA!
Chiaramente poi, essendo solo 8 episodi da 20/30 minuti l'uno non c'è tempo e spazio per approfondire le cose ma quel poco che c'è basta e avanza.
Consigliato quindi per le serate quando si cerca qualcosa di veloce ma che non sia stupido.
Voto: 8 =
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automatismascrive · 1 year
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Appunti di genere I: Wraeththu
(Sì, il blog vive ancora. Il ritmo è calato molto per un mix di mancanza di cose da segnalare e vicende nella vita vera.)
Come ho già segnalato in altri post, sono una grande appassionata di New Weird. È stata in effetti questa passione piuttosto precoce che mi ha convinto a dare una chance alla lettura in inglese durante i primi anni delle superiori, visto che la probabilità di trovare qualche libro appartenente ad un sottogenere del fantasy diverso dagli high fantasy di stampo tolkeniano (stampo di qualità perlomeno altalenante, mi tocca aggiungere) in una qualunque libreria in Italia era molto bassa: il primo libro che lessi così fu The Year of Our War di Swainston, che cementò la sicurezza che questo genere fosse stato pensato proprio per chi come me era ossessionata dal leggere di cose che non avrebbe mai potuto immaginare da sola e vederle prendere vita con una minuzia e una precisione straordinarie. Poi Swainston scrisse, ahimè, anche altri libri, ma ormai lanciatissima iniziai a leggere quasi tutta la narrativa fantastica che mi interessava in inglese.
Vabbè, momento nostalgia a parte, anche se tra la Trilogia dell’Area X e qualche libro del Bas-Lag di Miéville qualcosa si è mosso, ci sono ancora tantissimi autori recenti che rimangono lontani dal fare il loro debutto sugli scaffali delle librerie nostrane, ma per il consiglio di oggi ci tenevo a segnalare la serie di un’autrice che è a tutti gli effetti una delle madrine (se non LA madrina) di questo sottogenere e che ha ancora meno chance di altri di arrivare anche qua in Italia: la trilogia Wraeththu di Storm Constantine, pubblicata tra il 1987 e il 1989 e tutt’ora inedita in Italia. Nonostante non mi informi spesso sul background di un autore prima di dargli una chance, qualche notizia su Storm Constantine mi ha convinto che si trattava di un tipo interessante: intanto perché quello è il suo vero nome, cambiato all’anagrafe dopo anni di pubblicazioni sotto pseudonimo, e poi perché da tutto quello che ha fatto in vita, dal sostegno alle fanfiction delle sue opere alla gestione di siti e wiki dedicati ai suoi mondi fantastici, traspare un genuino amore per i fan e un’idea della scrittura come atto comunitario che è relativamente peculiare tra gli autori che leggo. La stessa premessa della serie di cui volevo scrivere oggi – che una razza priva di genere, bellissima e letale, rimpiazzi a poco a poco gli umani – deriva dai look androgini delle band che frequentava in gioventù; senza ulteriori indugi, dunque, le mie impressioni su una serie che fa tante cose in modo mediocre o addirittura pessimo, ma che ne fa almeno altrettante in maniera interessante.
Come specificavo appena sopra, la trilogia di Wraeththu parte dall’idea che alle periferie di una civiltà umana ormai in lento declino si sviluppi una mutazione, inizialmente circoscritta a pochi individui, che ne modifichi il corpo e i sensi in maniera talmente radicale da creare una nuova specie: i Wraeththu, persone dotate di organi femminili e maschili, androgini d’aspetto e incredibilmente forti e resistenti, con abilità magiche e occulte che permettono loro di utilizzare telepatia, piromanzia e altri incantesimi molto più oscuri; l’intera trilogia è incentrata sul lento percorso che i Wraeththu compiono per ereditare la Terra – dai rapimenti di adolescenti dalle famiglie nelle periferie per trasformarli, alle guerre brutali condotte sotto il segno della conquista, fino ai tentativi di convivenza con quegli umani che si ostinano a non voler cedere il passo a questa razza che è chiaramente migliore di loro sotto tutti gli aspetti. Giusto?
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La copertina della raccolta di tutti e tre i libri. L’influenza punk è piuttosto evidente.
È rimarchevole il fatto che tutti e tre i libri si svolgano in momenti dell’avanzata molto diversi tra loro, e che lascino impressioni assai differenti sui Wraeththu coinvolti nelle vicende raccontate: il primo libro, The Enchantments of Flesh and Spirit, segue i viaggi di Pellaz, ragazzo fuggito assieme al Wraeththu Cal e iniziato rapidamente in un mondo fatto di piccole tribù sparse, che sono tutte più o meno apertamente ostili agli uomini ma che raramente hanno la forza di opporsi alle città più grandi e ben organizzate; sopravvivono grazie a fragili reti commerciali, furti e saccheggi e l’occasionale zuffa con gli abitanti delle zone isolate in cui gli uomini stanno iniziando a temere questa massa di guerrieri che hanno al loro fianco sciamani con strani poteri e una resistenza sovrumana. L’ultimo libro, che ha per protagonista Cal e il suo compagno di viaggi Panthera, dettaglia invece grandi insediamenti con culti, tradizioni e strutture sociali proprie e una società largamente abituata a considerare normalità tutte quelle caratteristiche Wraeththu che erano aliene o disturbanti ai Wraeththu stessi durante i primi anni delle loro trasformazioni; il risultato è effettivamente una cronaca dell’ascesa al potere di una nuova specie, che si trova a confrontarsi con due quesiti fondamentali che ne segnano l’intero percorso: che cosa dobbiamo fare dei nostri corpi ora che non esiste più alcuna differenza tra uomini e donne? E se siamo davvero così superiori agli uomini, saremo in grado di costruire qualcosa di meglio di quello che hanno fatto loro?
La risposta – anzi, le risposte – alla prima domanda è sicuramente uno dei motivi per cui ho deciso di parlare sul blog di questa trilogia, nonostante i suoi numerosi difetti. I Wraeththu sono a tutti gli effetti descritti come una razza che nasce dall’unione di aspetti maschili e femminili: senza peli, privi di seno e con genitali sia maschili che femminili (espressione imprecisa ma comprensibile, data l’età del testo), sono il ritratto di una bellezza androgina, a tratti anche un po’ patinata e occasionalmente perfino un filo ridicola, considerando quanto tempo i personaggi indugiano ad ammirarsi allo specchio e reciprocamente. Ma se si scrosta un po’ la patina da belli maledetti che evoca il minaccioso spettro di Twilight è evidente che l’interesse di Constantine è ben distante da quello di creare una nuova specie di Gary Stu (si dice ancora Gary Stu? Mi sento anziana) su cui far beare inesistenti schiere di fangirl, ma è piuttosto un modo di esplorare la psiche di un mucchio di giovani adolescenti che si trovano di punto in bianco in un corpo che è molto lontano dalla mascolinità che avrebbero dovuto raggiungere con la fine della pubertà.
Sì, perché la particolarità della mutazione che tramuta gli umani in Wraeththu è che sembra essere una mutazione esclusivamente maschile: i tentativi di trasmutare le donne falliscono tutti, e non incontriamo un solo Wraeththu che dichiari di essere stata una ragazza; il risultato è che, sebbene i Wraeththu siano a tutti gli effetti “l’unione di principi maschili e femminili”, il risultato della trasformazione che inizia a infettare le periferie è quello di un branco di giovani confusi che ragionano esattamente come ragionavano da ragazzi e faticano a lasciar andare quelle dinamiche di genere che caratterizzavano tutti i loro rapporti, compresi quelli sessuali. L’esempio più evidente fin dal primo libro è quello di Cal: un ragazzo gay spaventato dalle donne che da Wraeththu non riesce a scrollarsi di dosso quei rigidi ruoli che avevano caratterizzato le sue relazioni fino al momento della trasformazione e che ripropone in tutte le sue relazioni le stesse dinamiche di sottomissione e dominazione che aveva vissuto durante la sua vita umana.
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C’è anche un ttrpg! Non l’ho provato, anche perché credo sia quasi impossibile da reperire, ma giocare con quest’ambientazione dev’essere molto divertente.
Alcune delle pagine più belle sono dedicate ai rapporti tra i Wraeththu e le donne. Alcune di loro, affascinate dai Wraeththu e spesso un po’ invidiose di quella trasformazione che ha cambiato gli uomini da loro signori e padroni nella società maschilista in cui avevano vissuto fino a quel momento a entità a cui riconoscono una sorellanza precaria, vivono affiancando i Wraeththu aspettando che l’umanità sparisca lentamente dalla terra, convinte di rinascere nel principio femminile che costituisce la metà della nuova specie; altre però sperimentano subito la brutalità di alcune tribù Wraeththu, che non appare affatto diversa da quella umana: le donne nelle zone raggiunte dalla tribù dei Varr vengono uccise o schiavizzate, considerate poco più che animali incapaci di ascendere allo stadio successivo dell’evoluzione dell’umanità, e trattate con modalità per nulla diverse, se non peggiori, da quelle della società patriarcale in cui avevano vissuto fino a quel momento. È anche e soprattutto da questi scorci di inaspettata violenza e crudeltà che l’immagine perfetta dei Wraeththu inizia ad incrinarsi e qualche crepa inizia ad insinuare il sospetto che per essere una razza perfetta, al di sopra di ogni meschinità umana, molti Wraeththu si stiano comportando come tutti i conquistatori umani prima di loro.
L’incapacità Wraeththu di lasciar andare le emozioni, le passioni e i temperamenti umani ancora e ancora produce società, costumi e dinamiche identiche a quelle che avevano giurato di lasciarsi alle spalle: queste ipocrisie sono descritte molto bene da Constantine, ed è dunque sorprendente che non sia capace di risolverle in maniera soddisfacente. Il terzo libro della trilogia è sicuramente il più debole per tanti motivi (vedi i paragrafi successivi), ma uno di essi è la mancanza di una costruzione coerente che leghi assieme tutti questi momenti molto belli in cui il percorso dei Wraeththu per diventare qualcosa di più degli umani viene sfidato dalla loro incapacità di far funzionare in armonia quel loro nuovo corpo intriso di magia e nuove potenzialità e la loro mente ancora saldamente ancorata agli schemi del vecchio mondo. Forse uno degli esempi più lampanti in questo senso è l’utilizzo dei pronomi in questa serie: tutti i Wraeththu parlano di sé al maschile, ma pionieristicamente una donna di nome Kate suggerisce a Pellaz che non sembra il modo giusto di parlare di una creatura che non è né uomo né donna; questa idea viene ripresa ancora un paio di volte e avrebbe potuto avere conseguenze interessanti all’interno delle dinamiche di genere della storia, ma viene poi persa definitivamente con il passare delle pagine e nel terzo libro non viene mai più menzionata.
Insomma, la trilogia è al suo meglio quando i suoi personaggi si immergono a fondo nelle contraddizioni di una specie che dovrebbe esistere al di là di tutto ciò che è umano ma che continua a vivere come se fosse tale –  anzi, a ben vedere, spesso e volentieri (ma non sempre) come se fosse ancora maschio. Non c’è dubbio, dunque, che i personaggi migliori siano quelli in cui tali contraddizioni brillano particolarmente: la maggior parte del secondo libro, cioè The Bewitchments of Love and Hate, è dedicata alla famiglia della nobiltà Varr da cui Pellaz e Cal avevano soggiornato brevemente durante il libro precedente; è composta da Terzian, il capo della tribù, il suo compagno Cobweb, salvato da Pellaz e Cal da una ferita mortale e riportato alla corte dei Varr, e il figlio Swift, uno dei primi Wraeththu di seconda generazione. Ma la relazione tra i primi due personaggi, che dovrebbe essere uno dei fulgidi esempi di perfezione Wraeththu, immune da gelosie, dinamiche di potere patriarcali o debolezze umane che privano i rapporti della loro bellezza e li trasformano in catene con cui legarsi a vicenda, sono invece l’esempio perfetto di come questi ex-uomini fatichino a lasciar andare la binarietà che ha caratterizzato tutta la loro vita precedente: Cobweb, dai capelli fluenti alla “maternità” imposta, è in una posizione sociale e politica che fatichiamo a distinguere da quella di tutte le donne del “vecchio mondo” e nel momento in cui cerca di ricavare a corte un potere e una posizione al di là del proprio ruolo i sussurri dei Varr lo bollano come un mistico – anzi, come una strega. In maniera del tutto speculare, Terzian è l’archetipo perfetto del barbaro conquistatore: virile al massimo grado, con capelli corti e fisico scolpito, incapace anche solo di considerare la gravidanza o anche solo il ruolo di soume (chi utilizza le parti “femminili” durante il sesso), si comporta esattamente come farebbe un qualsiasi signore di un feudo con sudditi da da sfamare, terre da conquistare e popoli da sottomettere. Il lento ma inesorabile disfacimento di queste dinamiche di potere, grazie alle scelte di Swift e agli influssi destabilizzanti di Cal, di cui Terzian si innamora perdutamente, costituisce forse le pagine più belle dell’intera trilogia e un altro motivo per cui, se non tutti e tre i libri, almeno i primi due meritano l’attenzione di chiunque sia interessato alle tematiche appena descritte.
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Storm Constantine in the flesh. Specifico che questa è una delle sue foto più sobrie, ma purtroppo le altre avevano una pessima risoluzione.
Purtroppo, come ripetutamente accennato, la trilogia è ben lontana dall’essere perfetta. Non mi soffermerò troppo sullo stile di scrittura, che pur cadendo troppo spesso in un lirismo fine a sé stesso e a tratti anche un po’ patetico, mostra quello che deve mostrare e non ostacola attivamente la lettura – non un gran complimento, me ne rendo conto, ma non mi sento di dire nulla di più positivo; tuttavia, i veri problemi che squalificano questa trilogia dall’essere godibile per una fetta non indifferente degli appassionati di fantasy sono quelli di worldbuilding e di scelte narrative della seconda metà dell’ultimo libro, The Fulfilments of Fate and Desire. È evidente che Storm Constantine ha scritto delle vicende dei Wraeththu per parlare di sesso, di relazioni e d’amore, non certo per dettagliare con cura minuziosa una mappa di una civiltà perfettamente coerente, e sono dunque disposta a perdonare una certa quantità di vaghezza e di imprecisione relativamente alle modalità con cui avviene la conquista Wraeththu. Tuttavia, questa quantità viene ampiamente superata in molte parti della trilogia, in cui non è affatto chiaro a che livello di avanzamento tecnologico siano gli esseri umani per non resistere all’avanzata Wraeththu, quanto della tecnologia del vecchio mondo venga perso con la loro presa di potere (e soprattutto perché), o anche solo in che modo funzioni la magia Wraeththu in modalità più specifiche di “perché la trama vuole così”, che spesso conduce ad apparenti incoerenze circa quello che i personaggi sono in grado di fare in qualsiasi momento della storia. Oltretutto, quando Constantine entra più nello specifico circa i dettagli dell’ambientazione fornisce elementi spesso poco coerenti con quello che abbiamo visto fino a quel momento (vedi: le armi nucleari), problema che stride molto con la minuzia con cui è invece in grado di creare religioni, mitologie e usanze, nelle poche occasioni in cui sceglie di focalizzarsi su di esse.
A questi problemi si aggiunge un terzo libro – incentrato sul viaggio di Cal verso un destino mistico che sembra chiaramente fondamentale per l’ascesa dell’intera specie ad un livello superiore di esistenza – che si conclude con una risoluzione anticlimatica e colma di una spiritualità vuota di contenuto che viene invece spacciata come una trasformazione epocale, come se fosse cambiato tutto quando a conti fatti non è cambiato proprio un bel niente; nemmeno le interessanti (seppur limitate nello spazio che occupano) descrizioni delle tribù dello Jaddayoth formatesi a seguito della caduta dei vecchi insediamenti Wraeththu, che alludono a nuove modalità di comprendere l’unione Wraeththu dei principi maschili e femminili, o la ripresa di punti di vista femminili in una chiave assai promettente bastano a salvare quest’ultimo libro dalla mediocrità.
La conclusione inevitabile di questo mio consiglio è quella che ormai accompagna buona parte dei miei post: se il New Weird vi appassiona e volete scoprire uno tra i libri fondanti di questo genere, o se vi affascina l’idea di leggere una delle prime storie fantasy che racconta di genere e di sesso in maniera meno binaria rispetto alla norma del tempo (peggio di LeGuin, d’accordo, ma il confronto è crudele) buttatevi! Magari vi interesseranno solo i primi due libri, che sono comunque abbastanza completi da non lasciare l’amaro in bocca anche se deciderete di fermarvi lì: anche così, buona lettura.
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cromodinamica · 10 months
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Prisma è una serie televisiva italiana ideata da Alice Urciuolo e Ludovico Bessegato e pubblicata il 21 settembre 2022 sulla piattaforma Amazon Prime Video. La serie narra le vicende di un gruppo di ragazzi di Latina, in particolare dei due gemelli Andrea e Marco. Sono trattate alcune tematiche sociali come la fluidità di genere, il bullismo, l'autolesionismo, la sessualità e lo spaccio di droghe leggere.
* ho appena scoperto questa serie!!
* sembra fantastica la sto adorando. purtroppo è a pagamento quindi non si trova tanto in rete, e ci sono alcune scene con le luci lampeggianti. (se qualcuno ha bisogno posso scrivere i minuti esatti + una breve descrizione delle scene)
* tutti gli episodi hanno il nome di un colore! 💖 che cosa carina... poi i personaggi sembrano carini. ancora sono all'episodio 2
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gaysessuale · 1 year
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Oddio anch’io avevo/ho quello allo stomaco!! Mi ero fatta la stessa diagnosi (grazie google!). Ma veramente malissimo e così de botto. E per peggiorare la situazione, una volta qualcuno intorno a me stava dicendo che c’è un coso (non so più il nome) che collega direttamente lo stomaco col cuore e che praticamente era possibile avere un infarto “per colpa” dello stomaco, e indovina chi ha provato un dolore immenso subito dopo? Poi vabbè, sono andata al medico dopo un tempo per qualcos’altro e non hanno trovato niente, e ora non succede più così spesso. Boh, è stranissimo. E che io sappia non sono neanche allergica a qualsiasi cosa. Ecco, scusa il disturbo, ma non so perché tenevo a parlarne un po’. Comunque, sono felice di sapere che non hai niente di grave!
Oh cielo beloved ti mando una decina di pacche sulla spalla?? Ma ti giuro così a caso, dal nulla, mal di stomaco e poi addio a tutti i pasti ingeriti e poi come se nulla fosse successo si ripartiva, ma della serie che dopo cinque minuti tornavo a mangiare perché stavo benissimo e ovviamente avevo fame (e non succedeva più, cioè stava tutto giù la seconda volta che mangiavo).
Quella cosa del coso che si collega allo stomaco con il cuore sono felicissimo di averlo scoperto adesso e non nel pieno di qualsiasi cosa si abbia perché mi sarei catapultato in prontosoccorso senza passare dal via, madonna che ansia CHE POI TI ERA PURE VENUTO MALE santo cielo mi spiace così tanto aiuto
E boh io sono allergico a delle cose che mi danno esattamente quel problema quindi inizialmente, giustamente, ero convinto fosse perché mangiavo qualcosa che non andava senza rendermene conto, ma quando da mensili sono diventati plurisettimanali (ti parlo di due, tre anni fa) fino ad arrivare al mitico "Agosto Tredici" (e tredici non è la data) si è iniziato a pensare al peggio e alla fine niente, non era davvero niente. E pure qui è passato praticamente da solo, ora capita solo qualche volta, ma tipo l'anno scorso sarà successo massimo massimo cinque volte, quest'anno è la prima
Che poi dicono che magari è lo stress, ma a me succede di base d'estate quando non devo lavorare e il mio unico impegno è ricordarmi di lavare il costume tornando dal mare? Quindi è tutto un mistero.
Oh beh beloved ti abbraccio davvero un sacco, unity da questa fantastica misteriosa patologia che ti prende lo stomaco e poi se ne va in maniera altrettanto misteriosa. Un giorno scopriremo cosa sarà.
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reactiveself · 2 years
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FLUSSO DI COSCIENZA
È un momento storico molto particolare nella mi vita, perché è come se fossi statico, sempre fermo nello stesso punto. Diciamo che ho questa sensazione dalla fine di quest’estate…. Non lavoro più come prima e questo mi permette (purtroppo) di riflettere troppo sulla mia vita. Mi tengo impegnato con studio e palestra certo ma non basta… Ho 22 anni, non mi sono ancora laureato, non sto lavorando (attualmente), non ho mai scopato e non riesco a manifestare i miei sentimenti per paura di un rifiuto. Nonostante queste possano sembrare banalità per qualcuno, in realtà per me non lo sono. A causa di queste cose non mi sento in pari con gli altri e questa cosa mi fa sentire male, escluso. La parte che mi preme sottolineare è il “manifestare i sentimenti” cioè come faccio a far capire ad una persona che mi piace, che starei con lei ogni istante della mia vita, che mi fa ridere, che penso a l*i ogni giorno quando probabilmente so che non vale il contrario… Abbiamo passato un’estate fantastica insieme ma probabilmente io vedo il nostro rapporto in maniera diversa rispetto a te. Tu ti tieni più impegnat* quindi quasi sicuramente non ci pensi, io però si porco dio e non riesco a levarti dalla mia cazzo di testa… Purtroppo quando succedono cose del genere tendo ad allontanarmi della serie “lontanato dagli occhi, lontano dal cuore” ma è difficile…
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Io non sto bene
Non sto bene ne con me stessa ne soprattutto con il mio corpo
E la cosa che fa più male è che nessuno lo capisce, nessuno si chiede cosa si celi dietro i miei silenzi soprattutto quando si accorgono che non ero attenta alla conversazione ma no preferiscono lamentarsi del fatto che io non ascolti mai che sono sempre sulle nuvole, che ci sono ma è come se non ci fossi e sinceramente questa cosa mi fa star ancora più male perché nessuno sa di questi miei momenti di isolamento.. nessuno sa perché non mi piace uscire e preferisco restare a casa davanti al pc a guardare un film o una serie TV.. nessuno capisce che guardare queste stupidaggini un po' mi aiutino a stare bene che mi fanno dimenticare tutto ciò che accade intorno a me e soprattutto ciò che accade a me soprattutto nella mia testa..
Nessuno si accorge se sto bene o se sto solamente mentendo per non farli preoccupare o preferisco non parlarne
Nessuno si è mai messo vicino a me a chiedermi come io stia realmente e che vuole una risposta vera..
Nessuno conosce i problemi che ho con il mio corpo e i problemi che ho con il cibo.. nessuno... Preferiscono dirti di dover fare la dieta non per un fattore estetico ma per la salute e quando mi dicono ciò non capiscono che io mi senta presa in giro perché se non piaccio a me stessa come faccio a piacere a quelle persone
E tutto ciò mi riporta sempre al pensiero e al motivo per cui io sia qui perché sono viva quando potevo benissimo non esistere e sarebbe stato più semplice per tutti.. mia madre che non si sarebbe incazzata con me 6 giorni su 7.. mia sorella non avrebbe avuto una sorella così stupida che la fa seccare per le cazzate che dice o che non capisce.. mio padre non penserebbe mai "ma mia figlia ci fa o ci è"... Ho sempre pensato che la vita senza di me sarebbe stata fantastica per tutti, soprattutto per me stessa...
Beh se non si fosse capito odio me stessa e soprattutto il mio orribile fisico che non si può nemmeno definire "curvy" perché qualsiasi cosa io metta mi sta sempre un oscenità per questo adoro i vestiti oversize nonostante mi stiano di merda pure questi ma almeno riescono a nascondere un bel po' dei miei difetti
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giancarlonicoli · 2 days
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24 apr 2024 09:57
“NEL CALCIO SI È VINCENTI SOLO SE SI VINCE UN TITOLO?” - GASPERINI SI INCAZZA ALLA DOMANDA E SPIEGA A DAZN CHE IL DISCORSO SUI VINCENTI È UNA “IDIOZIA GRANDE COME UNA CASA, ALIMENTATA DA PERSONE FRUSTRATE” – “ALLORA SE FAI SOLO IL GIORNALISTA E NON SEI UN DIRETTORE SEI UN PERDENTE? NELLA TUA VITA PROFESSIONALE AVRAI PURE RAGGIUNTO DEI TRAGUARDI… E QUELLI NON CONTANO? COSÌ SONO TUTTI PERDENTI E SI AMMAZZANO". -
Da fanpage.it
"Si è vincenti solo se vince un titolo?". Quando Gasperini ascolta l'ultimo quesito che gli viene posto in diretta tv a Dazn sbotta, quasi trasecola. E non usa giri di parole per spiegare come la pensa. Anzi, è molto diretto ed efficace nel definire quella supposizione come una "idiozia grande come una casa". Una delle ipotesi che è "alimentata da chi è frustrato". È quel vecchio tema che riaffiora a corredo della vittoria dell'Atalanta a Monza, un successo che – al netto della gara con la Fiorentina da recuperare, non si sa quando – la proietta in zona Champions e si aggiunge a una serie di risultati che impreziosiscono la stagione della ‘dea'.
La conquista della semifinale di Europa League eliminando il Liverpool rappresenta l'esperienza più bella vissuta finora dai bergamaschi: lo 0-3 ad Anfield Road resta storico. "Noi cerchiamo di dare soddisfazioni ai nostri figli e al nostro popolo. Io per primo ne ho ricevute molte perché mi sono sentito voluto bene ovunque sono andato e allenato. Poi magari questo non sarà questa una Champions League o uno scudetto".
La riflessione è anche più articolata, perché sia meno fumosa il tecnico cita un esempio particolare e fa riferimento alla carriera dei suoi interlocutori: i media. "Allora se fai solo il giornalista e non sei un direttore sei un perdente? Nella tua vita professionale avrai pure raggiunto dei traguardi… e quelli non contano? Così sono tutti perdenti e si ammazzano".
Il ragionamento torna poi sulle prospettive dell'Atalanta e, oltre ai prossimi impegni ambiziosi (compresa la semifinale di Coppa Italia), anche alla possibilità di ripetersi. "Cerchiamo di migliorare ogni anno – ha aggiunto Gasperini -. Se tutti gli anni perdiamo dei giocatori e riusciamo comunque a rinnovarci e a rinforzarci è una cosa buona. Ma il risultato non è sempre lo specchio del lavoro o dei calciatori che puoi prendere. Magari ne prendi anche alcuni migliori rispetto all'anno precedente ma non è detto che le cose vadano ugualmente bene".
La sintesi del pensiero dell'allenatore sul cammino della sua squadra non può che esser pervasa da considerazioni positive. Non è questione di orgoglio ma di evidenza dei risultati. "Quest’anno in termini di risultati è straordinario e possiamo ancora migliorarsi. La stagione è fantastica a prescindere, adesso entriamo nei verdetti definitivi. Mercoledì avremo una prima risposta per la Coppa Italia, poi avremo anche l’Europa League".
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tma-traduzioni · 9 days
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MAGP010 - Sabato Sera
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
 [Il computer dell’O.I.A.R. si accende]
[Si sente della musica allegra, che svanisce poco a poco, sentiamo la presentatrice Geraldine ridere]
GERALDINE
Ora, di sicuro non serve che dica quanta nostalgia per gli anni ’90 ci ha dato. “Mr. Bonzo sta arrivando,” che è stata in vetta alle classifiche per oltre undici settimane -
NIGEL
(Scherzoso) Dodici.
GERALDINE
Dodici settimane, obliterando il record per la musica collegata a programmi televisivi e facendo decollare un impero di merchandise. Beh, oggi sono qui con il creatore di Mr Bonzo e storico presentatore di “Sabato sul Sei,” Nigel Dickerson.
NIGEL
È un immenso piacere essere qui, Geraldine. È bello essere di nuovo in TV.
GERALDINE
È passato un po’ di tempo, no?
NIGEL
Mi sono tenuto occupato.
GERALDINE
Allora, venticinque anni dal debutto di Mr Bonzo. Perché non ci racconti un po’ di come tutto è cominciato?
NIGEL
(Con una strana energia) Voglio dire, è iniziato tutto da uno scherzo. Canale Sei mi ha contattato nel ’94 per fare da presentatore e frontman nel loro variety show del sabato sera. È stata una mossa azzardata al tempo, ovviamente - Canale Sei esisteva solo da un anno e non è che io ero proprio un mostro sacro. Voglio dire, ero nei programmi per la famiglia della BBC, ma lungi dall’essere il primo nella lista di qualcuno.
Comunque, “Nigel Dickerson presenta Sabato sul Sei,” o “l’SOS di Nigel,” come hanno iniziato a chiamarlo, ha avuto davvero successo. Voglio dire, alla fine era sempre lo stesso tipo di variety show che anche la BBC e ITV mandavano in onda in prima serata il sabato sera: sketch, musica, interviste, qualche pezzo in-loco. Quello che ci distingueva però, era che non eravamo seri come loro. L’idea di fondo era che il set era allestito come delle gigantesche segrete in stile comico, e che io ero stato imprigionato da “Mr Sei.”
GERALDINE
Mr Sei?
NIGEL
Oh, era il nostro fittizio direttore di Canale Sei, e io dovevo organizzare uno show decente per essere rilasciato.
[Risata registrata, la sentiremo di nuovo durante l’intervista]
GERALDINE
(ridendo) Oh, ma certo.
NIGEL
Ci siamo divertiti molto con questa idea. All’inizio di ogni episodio ricevevo una telefonata da Mr Sei, che era sempre molto arrabbiato, e diceva che aveva ricevuto delle lamentele da qualche maldicente che si firmava con nomi tipo Signora GhignoAcido  o Signor PiccoloArnese, e poi mi veniva detto che dovevo condurre tutto l’episodio senza… non so, usare le parole “il prossimo” o stando in piedi su una gamba sola o roba del genere. E le persone lo adoravano. Lo adoravano davvero.
GERALDINE
E quando è che Mr Bonzo è entrato in tutto questo?
NIGEL
(Cambia leggermente il tono) …Sì. Mr Bonzo. Ma certo.
Beh, una delle cose che ci contraddistingueva erano gli scherzi. Avevamo una sezione intera chiamata “Sei Stato Baccato!” dove invitavamo un qualche serio personaggio pubblico e lo facevamo passare da sciocco, tipo, uh, prendere un calciatore famoso per fare dei palleggi ma il pallone era stato appesantito, e alla fine io saltavo fuori e dicevo “Sei Stato Baccato!” E gli davo questo grosso trofeo dorato con un lampone. Era tutto con tono scherzoso, ovviante. Nessun ospite si è fatto male.
Quindi, un giorno, il mio produttore, ha avuto questa idea fantastica. Facciamo tutto il teatrino di invitare un personaggio famoso, qualcuno di davvero serio, e gli diciamo che gli facciamo fare uno spezzone con un personaggio popolare tra i bambini. Ora ovviamente questi personaggi non hanno idea di che cosa guardano davvero i bambini, quindi potevamo davvero inventarci una cosa orrenda, dire che i bambini lo adorano, e vedere quanto gli ci vuole per capire che lo scherzo è lui. Che era stato “Baccato.”
Quindi mi sono inventato questo orribile clown - questo grosso costume a forma di patata e a chiazze, che correva in giro, urlando il suo nome e comportandosi come se fosse uscito da incubo.
GERALDINE
Chi ha inventato il nome “Mr Bonzo”?
NIGEL
Sai, onestamente non ricordo. So che non sono stato io o Rich, ma a un certo punto qualcuno l’ha detto e il nome è rimasto. Davvero non so cos’altro dire a riguardo. Il suo nome è Mr Bonzo.
Mi ricordo il primo show in cui l’abbiamo usato. Avevamo invitato Gotard Rimbaeu – lo chef. Era un pezzo grosso ai tempi. Molte comparse in TV, una rubrica culinaria sul Times. Ma penso che stava cercando di ammorbidire la sua immagine pubblica dopo che il Mirror aveva fatto un reportage su di lui, non mi ricordo bene…
GERALDINE
“Lo chef più Altezzoso d’Inghilterra”
NIGEL
Quello. Sì, dopo quello ha acconsentito a fare uno schetck per il nostro show dove insegnava ai bambini a cucinare. Palesemente non aveva mai visto lo show ed era totalmente ignorante sui contenuti per bambini. Era assolutamente perfetto.
Quando Mr Bonzo è emerso dalla dispensa, l’effetto è stato… incredibile. Il volto di Rimbeau è sbiancato e sembrava sul punto di urlare. Sarò onesto, avevo già visto il costume, ma non l’avevo visto in movimento, e addirittura un po’ inquietava pure me.
Rimbeau ha provato a controllarsi, per quel che ne sapeva lui i bambini davvero amavano Mr Bonzo, ma quando quel grosso clown di gomma ha iniziato a buttare per terra le pentole e a spiaccicare uova in giro per lo studio, lo “chef Altezzoso” ha provato a nascondersi dietro degli scaffali. E alla fine, quando Mr Bonzo ha provato ad abbracciarlo, Rimbeau lo ha attaccato per davvero con una padella. Ha rotto il braccio del ragazzo che lo indossava, quello è stato il mio segnale per entrare con la Bacca D’Oro. Il tutto in diretta TV, non dimenticate.
GERALDINE
Sembra proprio un disastro!
NIGEL
L’ho pensato anche io. Ma secondo il nostro pubblico è stata la cosa migliore che abbiamo mai fatto. Nella settimana seguente abbiamo ricevuto letteralmente centinaia di lettere che chiedevano di vedere ancora Mr Bonzo.
GERALDINE
Nonostante il braccio rotto?
NIGEL
Beh, c’era un altro tizio nel costume, ovviamente. Ce ne sono stati diversi nel corso degli anni. Era molto impegnativo dal punto di vista fisico e quello non è stato l’unico infortunio. È diventato una sorta di rituale: il membro più nuovo della produzione indossava Mr Bonzo finché non entrava qualcun altro.
GERALDINE
O finché non veniva colpito da una padella!
[Lei ride, Nigel no]
NIGEL
Ha. Sì. Ovviamente, lo scherzo non poteva durare per sempre. Il problema di uno scherzo a sorpresa è che facendolo in prima serata di sabato sera, tutti ne vengono a conoscenza abbastanza presto, e gli ospiti sapevano che sarebbe successo. E una coppia addirittura l’ha richiesto. Quindi la parte dello scherzo è andata a morire, e lui è diventato solo una mascotte di SOS. Uno dei miei tanti aguzzini nelle segrete. Verso la fine avevamo pure mandato in pensione il Signor Sei, e c’era solo Bonzo.
GERALDINE
Chiaramente è stata la decisione giusta.
NIGEL
Di sicuro piaceva ai bambini. Alla fine davvero lo trovavano divertentissimo. Beh, quelli che non se la facevano sotto, per lo meno.
[Geraldine ridacchia]
NIGEL
C’era una linea piuttosto netta tra i due. Presto è iniziata la Bonzomania: le vendite del merchandise erano alle stelle; “Hit numero uno che non se lo merita” è diventata davvero la hit numero uno, e abbiamo addirittura iniziato la costruzione di un piccolo parco a tema, Bonzoland, a un certo punto.
È stato… è stato un bel periodo.
GERALDINE
(cambia il tono) E poi -
NIGEL
E poi sappiamo tutti cosa è successo. Alle persone… Mr Bonzo ha smesso di piacere.
GERALDINE
Se non ti senti a tuo agnio a parlare di Terrance Menki, potremmo passare a -
NIGEL
No, va bene.
Lo sai che è stato solo per l'ultimo, no? Quello dove è stato beccato? La polizia ha detto che c’erano undici corpi in tutto e il suo guardaroba era pieno di ogni genere di costumi fatti in casa - chi sa che cosa ha indossato per gli altri? Ma no. Visto che è stato beccato travestito da Mr Bonzo, la gente si ricorda solo quello, il, uh, il…
GERALDINE
Il “Bonzo Assassino.” 
NIGEL
Il Bonzo Assassino! (Si altera) Ridicola spazzatura da tabloid. Non gli assomigliava nemmeno! Ha invertito i colori! Ma hanno comunque sbandierato l’immagine in prima pagina. Una reazione eccessiva.
GERALDINE
“Eccessiva”?
NIGEL
(si calma) No, voglio dire, uh, è stata una cosa inappropriata. Da mostrare al pubblico, voglio dire.
GERALDINE
Di sicuro ha avuto un forte impatto sul brand di Mr Bonzo.
NIGEL
La costruzione di Bonzoland è stata bloccata poco dopo, e i legali hanno deciso che era meglio interrompere la produzione in SOS “temporaneamente”.
GERALDINE
E che mi dici di te, a livello personale?
NIGEL
Beh, ovviamente ho ricevuto minacce di morte. Noi non avevamo niente a che fare con questa storia, ovviamente, ma la gente può essere molto stupida con questo genere di cose. In ogni caso, questo è quanto - all’occhio del pubblico, Mr Bonzo è cambiato.
…Da quanto ne so ha ancora qualche fan. Tra le, uh, parti più edgy di internet. Come “meme.”
GERALDINE
Sì, volevo chiederti - la marchandise di Mr Bonzo è ancora in vendita tramite il tuo sito web personale. Questo ti mette a disagio?
NIGEL
Cosa dovrebbe mettermi a disagio? Il fatto che qualche acquisto potrebbe essere dovuto a delle persone che provano ad essere edgy? Un uomo deve pur vivere, Geraldine, e non è che posso capire se qualcuno compra una maglietta ironicamente. Tra l'altro se le persone pensano a Nigel Dickerson, Mr Bonzo è una delle prime cose che gli viene in mente, quindi questo non si ripercuote sulla mia reputazione. Da un certo punto di vista adesso sono suo prigioniero più di quanto non lo sia mai stato nel mio show.
GERALDINE
E come rispondi alle voci più recenti?
NIGEL
(in guardia) Prego?
GERALDINE
Le dichiarazioni dei testimoni in tre omicidi negli ultimi cinque anni -
NIGEL
(a voce alta, parlandole sopra) Ho detto al tuo produttore che non avremmo dovuto toccare questo argomento.
GERALDINE
– che sostengono che una persona in un costume da Mr Bonzo era sulla scena del delitto? Pensi che si tratta di un emulatore?
NIGEL
(Allo stesso tempo, alzandosi in piedi) L’intervista finisce qui. Non contattateci mai più.
GERALDINE
ConttattarVI?
NIGEL
(urlando) Era uno scherzo, Chiaro!? Mr Bonzo doveva essere divertente, doveva far ridere la gente! Che cosa c’è di così sbagliato? Perchè sono sempre intrappolato in questa, questa - perché lui non mi lascia ?! Perché -
[La registrazione si interrompe improvvisamente.]
[Siamo di nuovo nell’ufficio dell’O.I.A.R., sentiamo il rumore di tasti]
[Doppio click, suono in 8-BIT]
[Silenzio nel resto dell’ufficio]
[un lungo sospiro - da Celia]
[Le rotelle di una sedia, lei si alza e va alla sala del personale]
[In fine dei passi:]
COLIN
Heilà?
CELIA
(dalla saletta del personale) Colin?
[Torna nella stanza]
COLIN
Scusa, non voglio interrompere la tua pausa.
CELIA
Tutto bene, ho appena messo su l’acqua. Vuoi una tazza?
COLIN
No, grazie. Sto cercando di limitare la caffeina… (a disagio)
CELIA
Celia.
COLIN
Celia. Già. Scusa.
CELIA
Nessun problema - sono ancora nuova.
COLIN
Dove sono tutti?
CELIA
Gwen ha un “incarico,” qualsiasi cosa voglia dire. Alice e Sam sono, uh, stanno indagando su qualcosa per un caso.
COLIN
(distratto) Già. peccato. Volevo l’opinione di Alice su una cosa. Te ne intendi di computer?
CELIA
Non proprio. Tu non eri in congedo?
COLIN
Per il mio cervello, sì. Non ha funzionato. Ho parlato con tre terapisti. Nessuno di loro sapeva cosa fosse un gate logico. A che diavolo mi sarebbe servito?
[Non è arrabbiato - il suo tono è monotono, stanco]
CELIA
Non so -
COLIN
A niente. Me ne sono stato seduto lì a girarmi i pollici. La cosa migliore che posso fare per me stesso è arrivare in fondo a questa storia.
CELIA
(per niente convinta) Giàààà.
COLIN
Quindi gli altri sono tutti fuori, giusto?
CELIA
Sì, ma -
COLIN
Fantastico. Questo dovrebbe semplificare le cose.
[Si siede a una scrivania, il computer si avvia]
COLIN
Magari non dirgli che sono stato ai loro terminal. Si farebbero un’idea sbagliata.
CELIA
Uh… certo.
[Colin inizia a scrivere, un po’ senza fiato]
[Il fischio in lontananza del bollitore]
CELIA
Okay. Beh, credo fosse il bollitore, quindi probabilmente ti lascio fare.
COLIN
Sì. Oh, e, um, Celia?
CELIA
Mm?
COLIN
Se Lena te lo chiede, io non sono stato qui.
[Inizia a lavorare al computer, borbottando da solo]
CELIA
…Certo.
[Si allontana]
[Suoni di un telefono]
[Passi veloci e cauti sotto la pioggia]
[Un gridolino da Alice - Sam la afferra]
SAM
Attenta.
ALICE
Sì, beh, sarebbe più facile se non stessi indagando tra delle rovine marce e sul punto di crollare sotto la pioggia.
SAM
E sarebbe ancora più facile se tu la smettessi di lamentarti e iniziassi a guardarti in giro.
ALICE
Touché. Anche se voglio far presente che non ho ancora la minima idea di cosa stiamo cercando. Sono delle energie negative? Perché credo di averle trovate.
[Scricchiolio di legno quando lei alza qualcosa - un’asse?]
ALICE
Oh, no. Falso allarme. Solo un ratto morto. Meraviglioso. 
[fa cadere l’asse]
SAM
Lo saprò quando lo vedrò.
ALICE
Ma davvero? Perché sembra proprio il genere di cosa che qualcuno dice quando non sa cosa sta cercando. Onestamente non so cosa ti aspetti. Sono delle macerie. Legno bruciato, stanze crollate, detriti. Non è che sia proprio una caccia al tesoro.
SAM
Se la cosa ti dà fastidio, puoi tornartene a casa. Non voglio trattenerti qui.
ALICE
Sam, onestamente non vorrei essere da nessuna parte se non qui con te. 
E per essere chiari, lo intendo in un senso profondamente deprimente. Del tipo, è un sabato sera e ho scelto di passarla in un buco con te. Un buco bagnato. E nemmeno uno di quelli divertenti.
SAM
(esitante) Beh, grazie, allora, credo.
ALICE
(imitando scherzosamente il suo tono) Beh, non c’è di che, allora, credo che -
SAM
Aspetta, cos’era quello?
ALICE
(improvvisamente interessata suo malgrado) Cosa?
SAM
Girati, punta la torcia… Sì!
[Si fa strada e inizia a lottare contro qualcosa]
ALICE
Aspetta, sei serio? Non alzare le aspettative. Sarà vuoto. E anche se non lo è, è impossibile aprirlo con tutta quella ruggine.
SAM
(sforzandosi in maniera penosa) Vuol dire che posso rompere il lucchetto…
ALICE
E trovare un articolo convalidato sul tetano che finirai per beccarti. Ti taglierai per della poltiglia di carta.
[La casa si apre lentamente con un cigolio]
SAM
Fatto!
ALICE
Allora? Qualche rivelazione che ti cambia la vita? O…
SAM
(Deluso) Poltiglia.
ALICE
(divertita) Poltiglia, altro che.
SAM
Cavolo!
[Tira un calcio alla cosa. Chiaramente si fa male]
ALICE
Tutto bene?
SAM
Sto bene!
…Ow.
ALICE
Senti, Sam, mi hai chiesto di venire, e io sono venuta. Mi dispiace che questo non sia la chiusura di un capitolo o quello che stavi cercando, ma penso che stai solo sprecando il tuo tempo. Siamo proprio fortunati che questo posto non ci sia già crollato in testa.
SAM
Io non mi sento fortunato.
ALICE
Allora siamo in due.
Senti, ti capisco, okay? Ci sono delle cose strane, te lo concedo. Quel pavimento con i bassorilievi nell’atrio principale - non so ma non mi convince. Ma i fantasmi che speri di beccare? Penso che non siano qui.
…Sam. 
SAM
Va bene! Va bene, proviamo a…
[Inizia a cercare in giro]
ALICE
Sul serio? Ti ho appena convinto ad andare via, ti prego non dirmi che adesso hai trovato qualcosa che -
SAM
(Tirando fuori la mano) Aha!
ALICE
(Incerta) È una chiave.
SAM
Oh sì. E sai cosa vuol dire?
ALICE
Che la borsa per la palestra di qualcuno sta facendo la muffa in armadietto da qualche parte?
SAM
(implorante) Aliiice.
ALICE
(bonariamente) Ugh. Va bene. Altri 10 minuti. E l’ombrello lo tengo io.
[La TV si accende]
[Fuori, suona il campanello]
[Qualcuno scende le scale]
[Il campanello suona ancora]
NIGEL
(a bassa voce) Va bene, sto arrivando…
[Apre numerose serrature]
[La porta si apre]
NIGEL
Cosa?
GWEN
(controlla i fogli) Uh – Nigel Dickerson?
NIGEL
Hai idea di che ore sono?
GWEN
(formale) Sono qui per conto dell'’Office of Incident Assessment and Response.
NIGEL
(più tagliente) Oh?
GWEN
Ho un messaggio per lei. Mi è stato detto di consegnarglielo di persona. Ecco qui.
NIGEL
…non posso.
GWEN
Le mie istruzioni erano molto chiare. Andare a casa di Nigel Dickerson e consegnargli questa busta.
NIGEL
Non è per me.
[Una pausa, lui sospira]
Entra. E pulisciti le scarpe.
[Gwen segue la richiesta, e si chiude dietro la porta]
[Nigel sospira di nuovo, poi si allontana e accende un vecchio stereo]
[Parte la canzone “Mr Bonzo sta arrivando”]
NIGEL
Mi dispiace per questo.
GWEN
Uh… cosa?
[Nigel alza il volume della musica]
[Un passo pesante e bagnato sulle scale, qualcosa si sta trascinando al piano di sotto per incontrarli]
GWEN
Cos’è - Chi…?
NIGEL
Cerca di non fissare. Non gli piace quando le persone lo fissano.
[L’ultimo passo]
GWEN
(terrorizzata) Oh mio dio!
MR BONZO
B-B-B-Bonzo Bonzo Bonzo!
[La voce di Mr Bonzo è profonda e cigolante, a malapena sembra una voce]
NIGEL
Mr Bonzo, ti presento… a dire il vero non mi hai detto il tuo nome. Forse è la cosa migliore.
MR BONZO
BONZO BONZO BONZO!
NIGEL
(con urgenza) Ti ho detto di non fissare!
[Gwen non risponde, è chiaro che sta cercando di non andare in iperventilazione]
NIGEL
(a Bonzo, con cautela) A quanto pare ne hanno un altro per te. (a Gwen) Consegnagliela.
MR BONZO
BONZO!
GWEN
Io… cosa?
MR BONZO
(più agitato) BONZO! BONZO!
NIGEL
Il nome, l’indirizzo - devi dirgli dove andare.
GWEN
Cosa? Io non – (un altro tipo di terrore) Nessuno mi ha detto niente. Lì dentro chi c’è?
MR BONZO
(si arrabbia) BOOONZOOO!
NIGEL
(vicino al panico) Ma di che cosa stai parlando? La busta, devi dagli la busta e basta!
GWEN
S-Sa leggere?!
NIGEL
Fallo e basta!
[Gwen allunga la busta e Mr Bonzo l’afferra con la bocca, lo sentiamo che la mastica]
[I suoi denti non sono morbidi]
MR BONZO
(felice) BONZO! BONZO BONZO BONZO!
[Passi pesanti mentre la porta è spalancata di colpo, e Mr Bonzo esce]
NIGEL
(a corto di fiato per il sollievo) Oh grazie a dio. Per poco non finiva molto male. 
GWEN
Io… io non -
NIGEL
Dì a quelli che ti hanno mandata, “non c’è di che. Di nuovo.”
GWEN
Ah – okay?
NIGEL
Adesso esci da casa sua.
[Da qualche parte, un registratore di cassette si accende con un click]
[Il suono in lontananza di un temporale, con il gocciolio dell’acqua]
[Qualcuno prova ad aprire una porta]
SAM
(ovattato, da fuori) Mi hai appena visto provarci, letteralmente.
ALICE
(ovattato) Pensavo che tu non eri riuscito ad aprirla. Non equivale a essere chiusa a chiave.
SAM
(ovattato, a disagio) Ecco che riparte con la storia di Sam, il gracile gamberetto.
ALICE
(ovattato) UNO. Non ti ho mai chiamato gracile gamberetto ma grazie per l’idea. DUE. chiudi il becco e dammi la chiave.
[La chiave entra nella toppa e gira a vuoto]
ALICE
(ovattato) Beh, ci abbiamo provato. Vieni.
SAM
(ovattato) Aspetta, qui il legno è molto danneggiato. Penso che… 
[Con un Crack bagnato, il legno intorno alla serratura si rompe e collassa verso l’interno. Un tonfo.]
SAM
Ha! Cacchio!
ALICE
Ha fatto molto male, non è così?
[Sam sposta il peso tra i vari pezzi di legno taglienti]
SAM
Forse.
ALICE
Vieni qui.
[Lo aiuta ad alzarsi e a ripulirsi dai frammenti di legno]
ALICE
Davvero utile, la tua chiave.
SAM
Siamo qui, almeno, no?
ALICE
E questo qui che posto sarebbe, di preciso?
SAM
L’ufficio di qualcuno, credo? Sembra che abbia resistito molto meglio del resto…
ALICE
(raccoglie qualcosa) Che pensi che fosse Archi?
SAM
Huh?
ALICE
Ho trovato una di quelle placche col nome vecchio stile.
SAM
Uh… Architrave?
ALICE
Scusa, cosa?
SAM
Cosa?
ALICE
Sei andato direttamente ad “Architrave”? E non, che ne so, architetto? Archivio?
SAM
Cioè, ci sono dei libri, suppongo…
[Ne raccoglie uno. Un rumore umido]
SAM
(Deluso) Un tempo c'erano dei libri, in ogni caso.
ALICE
Bella sedia. Avrei un aspetto davvero sinistro se mi mettessi a girare su quella.
SAM
Non rischierei. A meno che tu non voglia delle termiti nel culo.
ALICE
Ew. Quelle spiegano i segni sul pavimento.
SAM
Oh sì… Quelli cosa sono?
ALICE
Segni delle termiti. O, sai, (facendo una Voce) simboli di un antico potere ultraterreno. Una o l’altra.
SAM
Senti, puoi essere spaventata o sarcastica ma non entrambe le cose.
ALICE
Guarda e impara.
[Passi mentre Sam si avvicina]
[Il pavimento di legno cigola in maniera preoccupante]
ALICE
Attento…
SAM
(Girandosi) Oh grazie al cielo che me l’hai detto, altrimenti mi sarei messo a saltellare su è giù questo pericolante -
[Il pavimento cede]
SAM
(Cadendo) Oh merd–!
[Alice lo afferra e lo tira in salvo]
[Uno splash distante; è caduto qualcosa]
[Sam fa un sospiro di sollievo, ma poi:]
SAM
Mi è caduta la chiave!
ALICE
Cosa scusa? Perché sembrava davvero un “Mi dispiace Alice, avevi ragione. Dovremmo tornare indietro adesso prima che mi ammazzi cadendo in un buco acquoso. Cristo, sei sexy, eccoti un ventino per il disturbo.”
SAM
Non possiamo! Questo è il primo indizio che abbiamo trovato!
ALICE
Indizio? Ma che indizio?! È un buco, Sam. È un buco buio e lurido in un ufficio buio e lurido in un edificio buio e lurido, invaso dagli insetti e chissà cos’altro. Mi dispiace, ma è abbastanza. Questo non è un grandioso indizio sulla tua infanzia. È un buco. È ora di andare, Sam.
[Sam lascia andare un lungo sospiro sconfitto]
ALICE
…mi dispiace davvero. Lo so che ci speravi.
SAM
No, hai ragione tu. non so cosa sto cercando. Ho… ho dei ricordi di alcune cose strane che ho visto qui, ma senza alcun contesto. Volevo sapere cosa stava succedendo, perché hanno scelto noi… perché non hanno scelto me. Forse trovare il punto in cui tutto ha iniziato ad andare storto.
Ma… è troppo tardi. E adesso… io sono l’unico a cui ancora gli importa.
ALICE
A me importa.
– Non molto, per la cronaca, non montarti la testa. Ma la verità è che, la chiusura avviene nei film, amico. Noialtri al massimo possiamo trovare solo dei luridi buchi.
[Una pausa]
SAM
(facendo un sorriso) Sai che per quello vendono una crema.
ALICE
(con calore) Ecco il mio gamberetto.
SAM
(sospira) Andiamo. Usciamo di qui prima che finiamo in quella che penso possa essere una fogna.
ALICE
Oh, pensavo che venisse da te! Avevo pensato che te l’eri fatta addosso quando sei caduto. 
SAM
Che tesoro.
[Iniziano ad allontanarsi, le loro voci si fanno sempre più distanti]
ALICE
Sento un odorino. Ora, per quanto possa essere divertente ritrovarsi sul punto di finire in uno di quei casi inquietanti, avrei proprio voglia di bere qualcosa. Pensi che quel pub a cui siamo passati davanti è ancora aperto?
SAM
Siamo a Manchester, quindi sì, probabilmente. Che ci servano o meno quando puzziamo come una volpe morta è un'altra questione…
[Alla fine le voci svaniscono del tutto, a causa della distanza e della pioggia]
[Un lungo silenzio mentre il nastro continua a girare e l’acqua, più in basso viene mossa]
[Poi c’è un tonfo sul legno, e un lucchetto viene scosso]
[Il rumore distintivo di una chiave che viene trascinata sul legno, poi infilata in un lucchetto che scatta]
[La porta della botola si apre cigolando]
[[ERRORE] emerge e fa un respiro incerto]
[Poi un altro e un altro ancora]
[CLICK]
[Traduzione di: Victoria]
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zero0virgola0 · 23 days
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Comfort zone delle cose da dire dopo i 30 anni
Arriva, così come arrivarono i brufoli, le mestruazioni, i primi amori, quel momento in cui l'adolescenza finisce e l'età adulta incombe come un avvoltoio. All'improvviso ti trovi a parlare di lavoro, famiglia, figli, insomma tutta una serie di argomenti che fino al giorno prima sentivi solo come rumore di fondo, sull'autobus o in metro. I primi giorni possono essere difficili: non trovare le parole giuste può causare dei momenti di imbarazzo ma salvate questo post, imparate a memoria 3 o 4 frasi e vedrete che riuscirete a cavarvela e a passare come gente "matura"
"i maschi assomigliano sempre più alla madre e le femmine al padre" Questo dogma può togliervi d'impaccio quando vi viene presentato/a il primo figlio di una coppia di vostri amici. Considerando che il 93% dei bambini fino ai 3 mesi è molto brutto, con questa frase inconstestabile potrete uscirne alla grande senza offendere nessuno
"preferisco sempre un bambino sia vivace piuttosto che vederlo incollato al telefonino". Se il pargoletto che i vostri amici vi presentano ha 3 o 4 anni e dimostra già di essere una testa di cazzo, questa frase vi garantisce una figura da signori. Anche se istintivamente avreste voluto mollare una cinquina a mano aperta su quel piccolo coglione che continua a darvi calci e a toccarvi con le mani appiccicose
"se tornassi indietro anche a me sarebbe piaciuto imparare uno strumento o una lingua da piccolo" Questa bugia vi tornerà utile quando i novelli genitori vi stanno frantumando le palle dicendo che stanno pensando di iscrivere il proprio pargolo a scuola di inglese o di musica. Questa malattia è ormai diffusissima, ma spiegare il perchè può richiedere tempo e fatica. In realtà non finirò mai di ringraziare i miei che non mi hanno mai obbligato a passare i pomeriggi in orribili accademie di lingua dove la professoressa, nella più rosea delle opzioni, era un'ex tossica che era fuggita dal Regno Unito negli anni '80.
"alla fine abbiamo sempre questa smania di visitare qualche città europea quando invece dovremmo prima conoscere le bellezze del nostro Paese" Quando la coppia che avete di fronte ha fatto la cazzata di spendere migliaia di euro per sposarsi, altre migliaia di euro per comprare un appartamento piccolo come la mia moralità, altri mille mila euro per iscrivere il figlio alla scuola di inglese (vedi punto 3), per giustificare il fatto che, non avendo più soldi, sono costretti per il terzo anno di fila a passare le uniche due settimane di vacanza in un appartamentino orribile della costa adriatica/ligure/ionica che sia, allora, invece di gridargli "cogliooooni noi ce ne andiamo allo Sziget", fate un sospiro e sciorinate quanto leggete al punto 4. Il successo è garantino e la coppia vi adorerà.
"non vedo molte serie in generale, più che altro perchè altrimenti poi ci vado sotto, ma questa me la segno" Piuttosto che spiegare a due ritardati perchè non vedrete mai l'ennesima serie televisiva di merda prodotta da Netflix, invece che sciorinare ore e ore di spiegazioni sul perchè i film siano nettamente migliori che qualsiasi serie televisiva, del perchè avete visto solo serie tipo Twin Peaks e Boris, meglio tagliare corto e uscirne con stile ed eleganza.
"i cani sono più affettuosi, i gatti magari di meno, ma forse sono più autonomi" Quando la vostra fantastica coppia di amici vi fa conoscere il gatto/cane che hanno adottato/acquistato per far fronte a una crisi ormonale/generazionale, fate lo sforzo di accarezzarlo ma capisco (davvero) che sia troppo difficile dire "oddiochecarino". Quindi piuttosto che mentire, potete affidarvi a questa sempiterna banalità.
"mi piacerebbe tantissimo avere un animale a casa, ma siccome sono creature che rispetto e che hanno bisogno di tanta cura e amore, ho il timore che non abbia tutto il tempo che queste meravigliosi animale necessitano. Per cui preferisco non avere animali piuttosto che ignorarli" Se la discussione al punto 6 va avanti, certamente vi si chiederà se avete animali a casa o se avete intenzione di prenderne uno. La risposta al punto 7 è davvero incontestabile e vi garantisce un aurea di santone, amante degli animali che neanche Licia Colò
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Povere creature
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/g65z5V0N1M
:: Trama Povere creature! ::
L'incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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lamilanomagazine · 4 months
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Serie A, 16^ giornata: Osimhen e Kvara piegano il Cagliari
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Serie A, 16^ giornata: Osimhen e Kvara piegano il Cagliari. Lecce-Frosinone (2-1) Punti pesanti quelli in palio tra Lecce e Frosinone. Una vittoria permetterebbe ad entrambe le squadre di allontanarsi dalla zona retrocessione. D’Aversa torna a scegliere Strefezza titolare, con Piccoli ancora preferito a Krstovic. Di Francesco si affida all’attacco composto da Soulé e Ibrahimovic sugli esterni con Kaio Jorge al centro. Rete di Piccoli per l’1-0. Banda punta la difesa avversaria e scarica sul centravanti italiano, che protegge il pallone e calcia forte di sinistro da posizione defilata, Turati non interviene bene e il pallone gli sfugge in rete. Rigore concesso al Frosinone al minuto 31. Dopo un check al Var, Zufferli indica il dischetto per un fallo di Blin su Monterisi. Dagli 11 metri va Kaio Jorge, il brasiliano calcia all'angolo alla destra di Falcone e lo batte. Dopo 70 minuti di equilibrio, il Lecce riesce a spuntarla all’89’. Gran botta dalla distanza di Ramadani. Monterisi la devia con la testa e Turati interviene male e la palla si infila all'angolo.   Napoli-Cagliari (2-1) Dopo le due sconfitte consecutive in campionato contro Inter e Juventus, per i partenopei è fondamentale tornare a vincere. Cagliari in forte fiducia dopo aver vinto con il ribaltone nei minuti finali contro il Sassuolo. Davanti Mazzarri conferma il tridente formato da Osimhen, Politano e Kvaratskhelia. Parte titolare l'ex della partita Petagna, al suo fianco Ranieri sceglie Pavoletti (anche lui ex del match), con Oristano alle loro spalle. Il Napoli esce all'intervallo tra i fischi del Maradona, nonostante le molte azioni create. Rrahmani va vicino alla rete del vantaggio prendendo un palo, per il Cagliari invece l'azione più pericolosa l'ha creata Nandez con un contropiede neutralizzato da un ottimo Meret. Finalmente la sblocca Osimhen al 69’. Il nigeriano stacca di testa sfruttando una palla perfetta di Mario Rui dalla sinistra. Dopo appena 3 minuti, si torna sul pareggio al Maradona. Meraviglioso il pallone di Luvumbo dalla sinistra, con Pavoletti abilissimo nell’anticipare Juan Jesus. Passa poco e il risultato cambia ancora: 2-1 per i padroni di casa. Azione stupenda di Osimhen. Il nigeriano palleggia in area e la difende di fisico, riuscendo a tenere il pallone in mezzo a 4 difensori avversari. Poi con un guizzo finale serve Kvara che trova la conclusione vincente. Con questa vittoria, gli azzurri tornano in quarta posizione davanti alla Roma. Cagliari invece fermo in al 16esimo posto a quota 13 punti. Torino-Empoli (1-0) Torino ed Empoli sono entrambe reduci da un pareggio nello scorso turno di campionato. Il tecnico granata Ivan Jurić è alla sua 100esima panchina con il Toro. I padroni di casa scendono in campo con Zapata e Sanabria in attacco, Vlasic sulla trequarti. Shpendi al centro dell’attacco con Cambiaghi a supporto per Andreazzoli. Sanabria in gol con una fantastica rovesciata al minuto 10, ma la rete viene annullata perché l'azione è viziata da una posizione irregolare di Vlasic. Il gol che sblocca la gara (e la decide) viene segnato da Zapata al 25’. Dopo 5 minuti gol annullato ad Ebuehi in rete sugli sviluppi di un corner. L’offside segnalato dal Var è millimetrico. Granata vicini al raddoppio con Ilic al 27’. Occasione importante nel secondo tempo per Cancellieri.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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missedthepumpkinhome · 5 months
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Ricette Fit e Gustose: La Tua Guida per un Corpo Sano e una Vita Attiva
Introduzione (100 parole) Nel viaggio verso un benessere totale, l'alimentazione gioca un ruolo cruciale. Spesso, però, si associano le diete a piatti insipidi e poco invitanti. Oggi sfatiamo questo mito! Ti presentiamo una serie di ricette fit, gustose e nutrienti che faranno bene al tuo corpo senza rinunciare al piacere del palato. Per scoprire di più su come combinare gusto e salute, visita https://atavolacolnutrizionista.it/, una risorsa inestimabile per chi cerca un'alimentazione equilibrata.
1. Insalata di Quinoa e Avocado Partiamo con un'insalata fresca e ricca: la quinoa incontra l'avocado. Questo piatto è un perfetto equilibrio di proteine, grassi sani e carboidrati complessi. La quinoa, un supercibo ricco di aminoacidi, si abbina alla cremosità dell'avocado, fonte di grassi monoinsaturi benefici. Aggiungi un tocco di freschezza con pomodorini, cetrioli e un pizzico di limone. È un'insalata che sazia, nutre e delizia!
2. Frullato Proteico ai Frutti di Bosco Un'esplosione di gusto e salute: il frullato proteico ai frutti di bosco. Perfetto come snack o colazione, questo frullato combina la dolcezza dei frutti di bosco con il potere saziante delle proteine. Usa yogurt greco o una alternativa vegetale, aggiungi una manciata di frutti di bosco, una banana per dolcezza naturale e un cucchiaio di semi di chia per un extra di omega-3. È una bevanda ricca di antiossidanti, proteine e fibre, ideale per iniziare la giornata con energia o per recuperare dopo l'allenamento.
3. Zuppa di Lenticchie e Verdure Niente scalda il cuore come una zuppa fumante di lenticchie e verdure. Le lenticchie sono una fonte eccellente di proteine vegetali e fibre, e in abbinamento con verdure come carote, sedano e zucchine, diventano un pasto completo e nutriente. Insaporisci con erbe aromatiche come timo e rosmarino per un profumo irresistibile. Questa zuppa non solo nutre il corpo, ma anche l'anima, ed è perfetta per le giornate più fredde.
4. Petto di Pollo al Limone e Timo Un classico intramontabile: il petto di pollo al limone e timo. Questo piatto semplice ma elegante è una vera e propria esplosione di sapori. Usa petto di pollo magro, marinato in succo di limone fresco, aglio e timo. La marinatura non solo ammorbidisce la carne, ma aggiunge anche un gusto rinfrescante e aromatico. Cucina il pollo in padella o al forno per una crosticina dorata e gustosa. È un piatto leggero, ma ricco di proteine, perfetto per una cena salutare e soddisfacente.
5. Insalata di Ceci e Verdure Croccanti Un'insalata che unisce nutrimento e gusto: ceci e verdure croccanti. I ceci sono una fantastica fonte di proteine vegetali e fibre, e insieme a verdure come peperoni, cipolle rosse e cetrioli, creano un mix croccante e colorato. Condisci con olio extravergine d'oliva, aceto balsamico e un pizzico di sale e pepe per esaltare i sapori. Questa insalata è perfetta sia come piatto unico che come contorno, e si può facilmente portare al lavoro o in viaggio.
Conclusione Queste cinque ricette rappresentano solo l'inizio del tuo viaggio verso un'alimentazione consapevole e gustosa. Ricorda, mangiare sano non significa rinunciare al piacere della tavola. Per esplorare altre ricette fit, consigli nutrizionali e idee per piatti deliziosi e salutari, visita https://atavolacolnutrizionista.it/. Qui troverai tutto ciò che ti serve per nutrire il tuo corpo e la tua anima in modo equilibrato e appagante.
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genmablogsp · 5 months
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Shoot-Em-Up
Rude Breaker
Sistema: PC98, Windows//Sviluppatore: Compile//Uscita: 1996
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Spotlight Rude Breaker (ルードブレーカー) fa parte della raccolta The Guide to Shoot-Em-Ups: Vol. 1, Hardcore Gaming 101, 2016. Ad opera di Kurt Kalata e i ragazzi di Hardcore Gaming 101, il primo volume copre oltre cinquanta titoli dei giorni di gloria degli anni ’80 e ’90, realizzati da sviluppatori leggendari come Compile, Hudson, Technosoft, Irem e molti altri. The Guide to Shoot-Em-Ups: Vol. 1 è disponibile su Amazon.it.
          Negli anni ’90, la software house Compile pubblicava una rivista con CD chiamata Disk Station dove erano presenti piccole demo di giochi. Rude Breaker è proprio una queste, pubblicato nel numero 10 del 1996.
         Il mini shoot-em-up ricorda un po’ Star Soldier a cui chiaramente si ispira. All’inizio del gioco è possibile scegliere tra tre diverse armi secondarie da equipaggiare sulla propria nave. Nel gioco, prendendo i collezionabili rilasciati dai nemici e contrassegnati con la lettera “P”, si potenzia l’arma principale, mentre afferrando le icone delle sub-armi si inseriscono nella nave dei moduli extra. Questi aumentano notevolmente la nostra potenza di fuoco e possono essere ulteriormente migliorati ad ogni gettone acquisito.
          Preso singolarmente, Rude Breaker non è nulla di speciale. Diventa un successo, però, se si considera la piattaforma su cui gira. Sebbene il PC98 di NEC fosse nettamente più potente dell’MSX2, non era comunque adatto ai giochi d’azione e pochissimi shoot-em-up sono stati pubblicati per questa piattaforma a causa di serie difficoltà di programmazione. Il fatto che le animazioni e lo scorrimento siano fluidi è una prova dell’abilità da parte del team Compile. Inoltre, il gioco ha una risoluzione più alta rispetto alla maggior parte dei rivali: 640x400, anche se l’azione si svolge in una finestra grande circa 2/3 dello schermo. Il sistema ha una tavolozza limitata a quella risoluzione, ma gli artisti hanno fatto un lavoro abile con i soli 16 colori a disposizione anche se lo stile artistico, così come il gioco stesso, è piuttosto blando.
          Considerando che si tratta di un minigioco rilasciato con una rivista, sarebbe ingiusto paragonarlo alle release più grandi della compagnia, ma nel suo contesto è eccellente. Non ci sono documentazioni di gioco o filmati che indichino la storia ma, come dimostra il finale, porta avanti la tradizione Compile di un pilota donna. Inoltre, la musica, fornita da Toshiaki Sakoda, è fantastica. Il sintetizzatore del PC98 ha un suono molto simile a quello del Mega Drive, il che fa di questa colonna sonora una sorta di seguito non ufficiale di MUSHA, rendendola una vera chicca per gli appassionati. GB
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Quanto sopra riportato è un adattamento in lingua italiana - e non completo - dell’originale in lingua inglese (tutti i riferimenti all’articolo originale sono qui sotto). L’articolo è stato editato, tradotto, trascritto e pubblicato senza alcun fine di lucro.
Autore: Kurt Kalata//Da: Hardcore Gaming 101 Presents: The Guide to Shoot-Em-Ups: Vol. 1 (US)//Data: 7 dicembre 2016//Immagini: YouTube (zazi 77)//Adattamento: @GenmaSensei//Riferimento: The Guide to Shoot-Em-Ups: Vol. 1, Hardcore Gaming 101, 2016
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Rude Breaker sembra uno shoot-em-up per PC-Engine dei primi anni 90. Mancano solamente un ampio arsenale e un sistema di progressione avanzato
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Quando si sposta il laser, i moduli aggiuntivi ottenuti ruotano attorno alla nave per creare una barriera protettiva; è possibile, inoltre, scegliere tra due tipi di formazione, una votata all’attacco, l’altra alla difesa
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Legal Disclaimer From Hardcore Gaming 101: “Blast off and check out the first in HG101’s line of books on shoot-em-ups! Volume 1 covers over fifty titles from the glory days of the 80s and 90s, by such legendary developers as Compile (Zanac, Aleste / Power Strike, MUSHA, Space Megaforce, The Guardian Legend), Hudson (Star Soldier, Gate of Thunder, Sapphire), Technosoft (Thunder Force, Hyper Duel), Irem (R-Type, X-Multiply, Dragon Breed), Cotton, Rayxanber, and several other individual titles like Recca, Magical Chase, Coryoon, and Gleylancer. Featuring a cover inspired by the works of Naoyuki Kato, who illustrated the Japanese artwork for The Guardian Legend”. All materials are copyright of their respective rights holders.
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Tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari.
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newsintheshell · 7 months
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▶️ HAIKYU!! L’ASSO DEL VOLLEY: LA "BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTO" FRA KARASUNO E NEKOMA SBARCHERÀ NEI CINEMA GIAPPONESI IL 16 FEBBRAIO 2024! 🏐
C'è voluto un po', ma finalmente eccolo, il primo trailer di quello che dovrebbe essere il capitolo finale della spettacolare serie animata di casa PRODUCTION I.G (Heavenly Delusion, Psycho-Pass).
Come già sapevamo, il film sarà diviso in due parti ed è nella mani di Susumu Mitsunaka, già regista delle prime tre stagioni televisive (la quarta è stata diretta da Masato Sato).
Per chi ancora non conoscesse questa fantastica serie sportiva, segnalo che il manga firmato da Haruichi Furudate (in tutto sono 45 volumetti), lo potete trovare sui nostri scaffali grazie a Star Comics.
Le puntate dell'anime, invece, sono state tutte pubblicate in streaming su Amazon Prime Video da Yamato Video 😎
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