Tumgik
#Egoismo
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1556- Los hombres no saben tratar a las mujeres. Son egoístas; cuando saben que son amados, nos olvidan; no se dan cuenta de que la mujer necesita más caricias del alma que del cuerpo.
(Carmen Karr)
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jozzsun · 17 days
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ragazzoarcano · 10 months
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“Non si regala l'anima a chi non è disposto a regalare la sua.
L'amore è un dialogo, non un monologo.”
— Oriana Fallaci
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vomit-rosy · 5 months
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Hay días donde me nace ser egoista, mal educado, repelente e ignorar a quien se me cruce, intepretan que es por culpa de ellos... Pero esta clarisimo que tiene más que ver conmigo mismo. Por eso me alejo hasta de nuevo aumentar mi bateria social.
Nostalgic_boy🍷
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sinfonia-relativa · 9 months
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Me convertí en un egoísta de la misma manera en la que lo son conmigo, por lo que ahora me centro en sentirme mejor para mi mismo y sacar a todo aquel que no puede seguir remando en esta barca.
Sad_Boy☕
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spettriedemoni · 1 month
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Aiutare ed aiutarsi
A volte credo sia indispensabile capire che non si può aiutare chi sta male. Semplicemente non siamo di alcun aiuto e questo per molti è difficile da accettare.
Per costoro che muoiono dalla voglia di aiutare probabilmente più che una sincera forma di altruismo è un modo per affermare se stessi, sentirsi utili, sapere che hanno un potere lenitivo, in un certo senso.
Talvolta il miglior aiuto per gli altri è non fare assolutamente nulla.
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Me preguntó, ¿Qué prefieres, seguir lamentándote por lo que hiciste mal y por las cosas que no han salido bien o empezar a creer en ti?.
Haz que crezca tu ego y tu capacidad para elegir que es lo que quieres de la vida, solo tu tienes esa elección, a veces para alcanzar lo que deseamos, debemos de tener un poco de egoísmo y arrogancia pero créeme es necesario, porqué las decisiones fuertes solo pueden ser tomadas por personas fuertes.
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oqueereal · 7 months
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Eu conheci alguém, e já começou errado por que ele lembra você para caralho. A atração é mútua eu tenho vontade de morder os lábios dele quando ele recita uma parte do meu livro favorito. Mas a conexão mental não, isso só você tinha. Egoísmo ou não, lá vou eu.
-oqueereal
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scogito · 1 year
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Chiamatela "donazione della maternità", come Veronesi insegna. Un po' di disfunzione cognitiva aiuta sempre.
Tra qualche anno si andrà nei supermercati a scegliere il bimbo. Biondo, bruno, maschio, femmina, coi geni del vip, dell'artista, frutto di un Q. I. elevato, magari gemelli ecc.
Ho sempre trovato assurdo anche solo forzare ciò che la Natura non ti ha concesso, ma la biologia femminile mi ha sempre mostrato che non esiste limite quando si tratta di soddisfare istinti e bisogni.
Queste aziende cresceranno esponenzialmente, anche a causa dell'infertilità indotta dai vaccini. Il gioco è sempre uguale: creo il problema, ti do la soluzione, tu sei controllato, io faccio soldi.
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0fuckingworld0 · 3 months
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Non ci rendiamo conto di come siano cambiati i sentimenti. Siamo sprofondati nella superficialità di chiamare, quelli che sono solo attimi di evasione e ribellione verso noi stessi, amore. In realtà adesso utilizziamo il sesso e l'atto fisico per esprimere qualcosa che non sappiamo nemmeno noi cos'è. Quando invece, un pò di tempo fa, quel momento era visto come il puro atto d'amore. Adesso è reso così sporco e insano, rende le persone addirittura dipendenti da esso. Forse era meglio quando a dodici anni, senza saperne nulla, con l'ingenuità di quell'età, ci si scambiavano quelle lettere d'amore con su scritti "ti amo" di cui non si sapeva nemmeno il significato. Ma infondo potevi fidarti... Era sicuramente un "ti amo" detto più sincero, senza doppi fini, senza la malizia. Solo un grandissimo bene che veniva espresso con le parole sentite dai propri genitori. Era così che veniva definito, l'amore. Sentire un grandissimo bene ed esprimerlo in modo candido. Adesso siamo stati assediati da azioni indifferenti, come se niente fosse mai importante davvero, narcisisti ed egoisti . Da chi dice ti amo a qualcuno senza mai sentirlo davvero, ritenendo che il sesso sia l'obiettivo più importante. Ideali malsani, resi ancora più sporchi dai doppi giochi utilizzati per arrivare ad esso.
E credo che alle conclusioni di ciò, ci sia qualcosa di davvero orribile nell'Umanità. Che, in qualche modo, riesce sempre a renderci meno umani.
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nubis84 · 2 months
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Es irónico que en una época donde cada vez hay menos racismo, homofobia y sexismo, donde surgen en aumento movimientos sociales y de igualdad, seamos más egocéntricos y cerrados.
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gregor-samsung · 2 months
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“ Ahmad aveva la febbre. Strofinare preparati a base di erbe sul suo corpo in fiamme non sortiva alcun effetto. A quel punto, Salima era andata a chiedere aiuto a suo zio Shaykh Sa‘id. Era invecchiato, certo, ma non abbastanza da lasciare che il suo cuore si sciogliesse davanti alle suppliche della nipote. Lo aveva implorato, gli aveva ricordato che era la figlia di suo fratello Shaykh Mas‘ud, l’aveva pregato di avere compassione, di dimostrare la sua fede, la sua signorilità, la sua generosità, magnanimità e saggezza. Si era appellata a tutto quello cui si può appellare una madre con il figlio dilaniato dalla febbre. Ma la risposta dello shaykh non era cambiata: “La Range Rover non lascerà mai ‘Awafi senza di me.” Il giorno dopo, la febbre di Ahmad era aumentata, il bambino aveva cominciato a delirare. Salima era tornata dallo zio accompagnata dal marito. ‘Azzan si era trattenuto a lungo con il vecchio, gli aveva spiegato che suo figlio peggiorava e che l’unico ad avere una macchina con cui portarlo all’ospedale al-Sa‘ada di Maskade era lui, Shaykh Sa‘id. Se ci fossero andati a dorso d’asino, ci avrebbero messo quattro o cinque giorni e non sarebbero riusciti a salvare il bambino. Gli disse che avrebbe pagato qualsiasi cifra gli avesse chiesto, compreso il salario dell’autista. “Non ho altro da dire,” aveva replicato Shaykh Sa‘id. “La Range Rover non esce da ‘Awafi. Tuo figlio guarirà anche senza dottori. Che sarà mai, tutti i bambini hanno la febbre e poi guariscono.”
‘Azzan e Salima erano usciti da casa dello shaykh cercando di non guardare il fuoristrada verde parcheggiato vicino al portone. Quando Shaykh Sa‘id l’aveva comprato, due anni prima, e l’autista l’aveva portato in paese, erano tutti usciti in strada per vederlo. Persino l’anziana madre dello shaykh si era avventurata fuori facendosi sostenere dalle sue schiave ma poi, quando aveva sentito il rombo del motore e visto le ruote nere che giravano velocissime, si era spaventata e gli aveva tirato una pietra urlando ai quattro venti che quella era opera del diavolo. La pietra aveva rotto un finestrino e Shaykh Sa‘id aveva ordinato alle schiave di riportare dentro la madre minacciando di frustarle sotto il sole se solo l’avessero fatta uscire di nuovo. Da quel giorno la Range Rover si era mossa solo quando lo shaykh sedeva al posto del passeggero. E se con lui c’era una delle sue mogli, i finestrini venivano oscurati con delle lenzuola. Salima aveva pianto per tutta la strada fino a casa e, da quel momento, ‘Azzan aveva nutrito un unico sogno: possedere una macchina. Aveva giurato che avrebbe chiesto al Sultano il permesso di comprarne una, esattamente come aveva fatto Shaykh Sa‘id, e poco importava se avesse dovuto vendere i campi ereditati dal padre. Ma Ahmad non aveva aspettato che ‘Azzan mantenesse fede al suo giuramento, la febbre era stata più veloce e lo aveva ucciso. Gli avevano tolto vestiti e amuleti e predisposto la rituale pedana di rami di palma in mezzo al cortile. I vicini avevano portato secchi d’acqua dal canale per lavarlo, l’avevano cosparso di incenso e di olio di oud, lo avevano avvolto in un sudario candido e avevano portato il feretro al cimitero a ovest del paese. Il giudice Yusuf aveva detto ad ‘Azzan: “Tuo figlio adesso è in paradiso, e quando verrà la tua ora ti porterà dell’acqua fresca per spegnere la tua sete.” ‘Azzan era stato zitto, non aveva detto che lui aveva sperato che suo figlio l’acqua gliela portasse lì, sulla terra, negli anni della sua vecchiaia. Si era mostrato fermo e paziente come si conviene e aveva stretto la mano di chi gli porgeva le condoglianze. Le aveva strette tutte, persino quella di Shaykh Sa‘id. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 122-124.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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spettriedemoni · 1 month
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Non sei diventato egoista, sei diventato più difficile da manipolare. Non confonderti.
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ignorvnte · 11 months
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No vas a tenerme nunca más y ya ni siquiera me importa
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fragilityisavirtue · 5 months
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La malattia più grande della nostra epoca?
Il tutto e subito.
Non esiste più la scomoda quiete dell'attesa, lo spazio tenue della pazienza, la bellezza antica del dubbio che seppur attanaglia ci consegna alla riflessione.
Non esiste più lo sguardo sulla terra, gli occhi aperti al sole, il seme che diventa germoglio e la cura della coltivazione.
Non esiste più seminare, per poi un giorno raccogliere.
Esiste solo bisogno e soddisfacimento, immatura richiesta e superficiale ottenimento.
La pretesa ha rubato il posto alla domanda, l'annullamento ha preso quello della frustrazione, la riparazione ha lasciato il ruolo alla sostituzione, e il consumo quello dell'amore.
Tutto e subito: egocentrismo che non contempla l'altro, mercificazione che non promette l'arte, Io senza mai sguardo sul Tu, Sé che non sa più costruire un Noi.
Tutti e subito:
sopra le mani troppi,
dentro le mani nessuno.
- Gian Marco Manzo
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