La mamma pecora nera è quella che decide di tagliare con i mandati patriarcali. È quella che si incoraggia a seguire il suo istinto, anche se la famiglia o la cerchia stretta la fanno dubitare.
La madre pecora nera è quella che decide con piena coscienza di tagliare relazioni nefaste indipendentemente dal legame sanguigno, quando si rende conto che questi legami disfunzionali possono influenzare i suoi piccoli.
La mamma pecora nera è quella che fa terapie di tutti i tipi per guarire le sue ferite infantili e per guarire anche la sua discendenza femminile interiore, spesso accecata dalle sue stesse ferite irrisolte.
Le mamme pecore nere sono quelle che subiscono il dito puntato, quelle di cui si bisbiglia sempre alle spalle, si mettono in discussione, si criticano, si giudicano. In ogni famiglia c'è sempre una mamma pecora nera, coraggiosa, che spesso si è sentita sola, che molte volte ha dubitato su se stessa facendo bene ma che ha scelto il sesto senso, l'istinto, la pancia, l'intuizione.
In ogni famiglia c'è una mamma pecora nera che non solo deve lavorare su se stessa, ma su tutto il peso del trauma familiare che i suoi parenti, il suo compagno e gli amici non vogliono e fanno finta di non vedere.
Essere una pecora nera é essere solitari... Ma un giorno qualunque, prima o poi, quando mamma pecora nera decide di potenziarsi e alzare la fronte e lo sguardo sulle colline, avvista in lontananza molte altre pecore che camminano nella direzione opposta al suo gregge, controcorrente, come lei. E quando si ferma ad osservarle mentre avanzano, con calma, dalla coda alla testa, succede qualcosa di magico: si rende conto che non sono pecore nere, sono pecore proprietarie di una luminosità unica, quella che porta l'amore proprio, l'empatia, la coscienza e l'evoluzione psicospirituale.
"L'essenza del libero arbitrio è scegliere di essere un'anima, non un corpo. La battaglia è fare ciò che la tua anima vuole, non ciò che il tuo corpo sente di fare."
Pensi di essere libero? Di poter parlare, camminare, respirare? No. Non puoi. Sarai sempre pervaso dalla tua essenza che ti perseguiterà giorno dopo giorno fino a quando non ti vedrà esplodere e morire. Senza un motivo ben preciso, solo perché sei stato scelto alla sofferenza.
"Sembra proprio che io non riesca a cacciati dalla mia carne. Penso al tuo corpo giorno e notte. Quando decido di leggere leggo te. Quando mi siedo a mangiare, mangio Te. "
Uno tra i miei primi incontri con la meditazione fu J. Krishnamurti. Nonostante, da allora, sia già trascorso un bel po’ di tempo non si è fermato mai nulla, né il deflusso dell’acqua sotto i ponti della vita, né il mio orologio biologico. Tuttavia ho constatato, con gran meraviglia, come la mia mente sia divenuta via via meno frenetica, come talvolta si sia messa spontaneamente in disparte a…