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#cultura giapponese
zanzino-shop · 1 month
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LA GIORNATA DELLA MONTAGNA
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Perché l’ambiente montano è così importante per il popolo giapponese?
Le montagne giapponesi sono parte integrante della cultura, della spiritualità e della storia del paese, e la loro presenza ha influenzato profondamente la vita e la società giapponese.
Infatti, Circa il 70% del territorio giapponese è montuoso, ricoperto prevalentemente da foreste e vegetazione densa.
Per chi è appassionato del mondo folkloristico giapponese, saprà sicuramente che buona parte delle leggende e dei racconti sul Giappone hanno come protagonisti l’ambiente montano in tutta la sua bellezza e spiritualità.
La montagna sacra per eccellenza del Giappone, il Monte Fuji, appare infinite volte nei racconti e nei dipinti giapponesi e ogni anno migliaia di turisti si recano a visitarla rimanendo incantati dalla sua maestosità.
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Il popolo giapponese è talmente legato all’ambiente montano che dal 2016 è stata istituita la festa nazionale della montagna, con pari valore di importanza rispetto a tutte le altre importanti feste nazionali.
In effetti, le montagne hanno sempre avuto un profondo significato spirituale per i giapponesi e sono considerate luoghi sacri e di culto. Questo legame speciale con la natura è dovuto alla pratica del Shintō (神道), una religione indigena del Giappone, ancora oggi molto diffusa che attribuisce grande importanza agli spiriti della natura e agli dei che risiedono in luoghi naturali.
USANZE
Come dicevamo, questa festa è stata istituita da poco, per cui è un po’ difficile poter parlare delle usanze che il popolo giapponese pratica durante questa giornata. Senza ombra di dubbio, possiamo dire che molte persone organizzano con i propri amici o la propria famiglia, gite e pellegrinaggi verso le montagne più famose del Giappone e si recano a visitarne i templi e i santuari situati lungo le sue pendici.
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ladyswartzrot · 1 year
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🇮🇹 Oggi affronteremo un viaggio nel Giappone grazie ai racconti di Lafcadio Hearn ne "La festa dei morti e altri racconti giapponesi di magia" edito da Mimesis. Questo libro si apre con un introduzione che ci illustra la vita dell`autore, vissuto nella seconda metà dell`800, che portò nell'occidente una visione della cultura giapponese nuova e non influenzata da stereotipi. Come viene evidenziato nel libro e nel saggio incluso di Stefan Zweig, Lafcadio Hearn non guarda il mondo giapponese da lontano ma vi si immerge dentro.
La raccolta comprende i seguenti racconti:
- Al mercato dei morti
- Un karma passionale
- Suggerimento
- Ingwa-Banashi
- Una leggenda su Fungen-Bosatsu
- Furisodé
- La gratitudine del Samébito
- Storia di un Tengu
- Una storia di divinazione
- Frammento
- Jiu-Roku-Zakura
- Ubazakura
- A una stazione ferroviaria
- Riki-Baka
- La riconciliazione
- La storia di O-Tei
- La fanciulla del paravento
- Il ragazzo che disegnava gatti
- La bellezza é memoria
- Tristezza nella bellezza
- Uno specchio e una campana
- Un segreto dall'aldilà
- Ululati
- A Yaidzu
Questo libro è particolarmente affascinante perché non si limita soltanto ai racconti d'orrore, fantasmi e yokai ma usa questi espedienti per farci capire la morale e il pensiero spirituale del Giappone di quel periodo. Alcune credenze che ci vengono spiegate tramite i racconti di possessioni e amori passionali, persistono e vengono coltivate nella mente collettiva del Giappone moderno.
La lettura é scorrevole e i racconti sono corti, infatti il libro é di sole 207 pagine.
Nella libreria questo libro mi ha catturata per un immaginario pauroso in un ambiente piacevole trasmesso da una bella copertina, ma si é rivelato  tutto queto e di più per questo lo consiglio sopprattutto agli appassionati della cultura giapponese.
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silviagalassophotos · 2 years
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victorianrob · 10 months
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Oriental Art!
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divulgatoriseriali · 1 month
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IL PADRE FONDATORE DEI MANGA: oSAMU tEZUKA
In questo articolo parleremo di Osamu Tezuka: maestro della tradizione manga giapponese, a breve scopriremo la sua vita durante la seconda guerra mondiale e ci inoltreremo negli incredibili mondi nati dalla sua matita. La Trasformazione di un Medico in Artista: Il Percorso di Osamu Tezuka nel Mondo del Manga Nato a Toyonaka nel 1928 e cresciuto a Takarazuka, fu un rivoluzionario artista del…
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mrdrgr · 1 year
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Bunkasai 2022
#1948, #Bunka, àBunkaNoHi, #Bunkasai, #Club, #Cosplay, #CostituzioneGiapponesePost-bellica, àFalò, àFesta, àGiappone, àGiornoDellaCultura, #Libertà, #Maid-cafe, #Matsuri, #Meiji, #ObakeYashiki, #Pace, #Stand
Con il termine bunkasai (文化祭), si intende l’evento rivolto alla celebrazione e progresso della cultura, utilizzando l’apprendimento quotidiano per aumentare la motivazione e l’amore per la libertà e la pace. Letteralmente, bunka (文化), appunto cultura e sai (祭), cioè il kanji di matsuri pronunciato con la lettura cinese, quindi festa. Si svolge in tutte le scuole continua…
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scuolajaku · 2 years
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La Via del Tè italiana
La Via del Tè italiana
Per anni ho cercato di cucinare la pasticceria tradizionale giapponese (wagashi) che mi piace moltissimo, ma con scarsi risultati. Quando si trattava di nerikiri, poi, era necessario stare in cucina anche due giorni ma, a dispetto del gusto che era molto simile all’originale, l’aspetto estetico (estremamente importante perché legato alla stagionalità) era davvero deludente. Nerikiri estivo a…
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intoyagaswood · 2 years
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"Tokyo Orizzontale": una città e quattro vite
“Tokyo Orizzontale”: una città e quattro vite
Non so voi, ma l’estate è il periodo più proficuo per me, soprattutto quando si parla di letture. I libri che avevo impilato sul comodino vanno man mano diminuendo, riempiendosi di segnalibri e post-it che tengono traccia del mio passaggio e finendo poi sugli scaffali della libreria. Tra questi, quello che mi ha accompagnata nei pochi giorni in riva al mare è stato “Tokyo Orizzontale“, il primo…
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hattoriblog · 2 years
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Hagakure: il codice dei samurai EP. 1
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fashionbooksmilano · 20 days
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Seta. Potere e glamour
Tessuti e abiti dal rinascimento al XX secolo
Roberta Orsi Landini
Autori dei saggi: Marie Bouzard, Marina Carmignani, Andreina d’Agliano, Franco Franceschi, Dominique Charles Fuchs, Sofia Gnoli, Susan Miller, Roberta Orsi Landini, Maria Pia Pettinau Vescina
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2009, 192 pagine, 120 ill.a colori, 10 ill. bianco e nero, 23x28cm, brossura, ISBN 978883661492
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Sfarzo, raffinatezza e seduzione. Questi sono gli argomenti affrontati nel volume, dedicato alla storia di un materiale tanto antico quanto prezioso: la seta.
Pubblicato in occasione dell’omonima mostra, il catalogo – che inaugura la collana del CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio – sottopone all’attenzione del pubblico tre momenti storici in cui la seta, soprattutto attraverso le vesti, ha assunto un ruolo significativo nella storia del costume e della produzione: il Rinascimento, gli anni a cavallo fra Seicento e Settecento, e la prima metà del secolo XX. Il boom della seta, che vede la realizzazione di veri e insuperati capolavori tessili – manifestazione di ricchezza dei ceti più potenti – è il Quattrocento, quando alcuni centri italiani, come Venezia, Firenze o Genova, ne diventano i più importanti produttori europei. Una produzione pregiata che viene accresciuta, fra Seicento e Settecento, dagli scambi con il lontano Oriente: decorazioni bizzarre e fantastiche, ispirate alla cultura figurativa turca, indiana, cinese e giapponese, fioriscono su fondi dalle cromie nuove e brillanti. Il Novecento, con il diffondersi dell’industrializzazione, vede mutare ancora l’aspetto e il significato dell’abbigliarsi in seta. Questa diventa un tessuto di appannaggio quasi esclusivamente femminile, mentre nuovi generi tessili, come crêpes e chiffons, favoriscono l’affermazione di una nuova moda, tutta giocata sulla seduzione. In catalogo, introdotti da saggi critici, sono documentati alcuni capolavori tessili provenienti dal Museo del Bargello di Firenze e dal Centro di Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Venezia, nonché abiti di sartorie o creatori famosi – Fortuny, Poiret, Schiaparelli, Capucci – e capi appartenuti a importanti dive o personalità: Rita Hayworth, Mirna Loy e Soraya Esfandiary.
07/04/24
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zanzino-shop · 1 month
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ORIGINI E STORIA DEI COLTELLI GIAPPONESI
ORIGINI E STORIA DEI COLTELLI GIAPPONESI
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I coltelli giapponesi sono veri e propri gioielli dell’arte e della tradizione. Per comprendere appieno la loro importanza, dobbiamo fare un viaggio nel tempo e immergerci nella storia affascinante di queste lame affilate.
RADICI
La storia dei coltelli giapponesi risale a oltre 1.000 anni fa. Le prime testimonianze di queste lame risalgono al periodo Heian (794-1185 d.C.). Inizialmente, i coltelli venivano utilizzati principalmente per scopi agricoli e artigianali.
Molto significativa è stata l’Influenza dei Samurai: Durante il periodo dei Samurai, i coltelli giapponesi assunsero un ruolo cruciale. I samurai portavano con sé due tipi principali di spade:
Katana: La leggendaria spada lunga, famosa per la sua affilatura e la sua curva elegante. La katana era l’arma preferita dei samurai in combattimento.
Wakizashi: Una spada più corta, indossata insieme alla katana. Era utilizzata per situazioni ravvicinate o come arma di riserva.
TECNICHE DI FORGIATURA
Vediamo insieme gli aspetti principali che rendono i coltelli così unici e rilevanti anche ai giorni odierni!
Gli artigiani di coltelli giapponesi sono alla costante ricerca di perfezione e bellezza.
La forgiatura dei coltelli giapponesi è un’arte in sé. Gli artigiani utilizzano tecniche tradizionali come il Tatara, un antico forno per la fusione dell’acciaio. La laminazione ripetuta e il trattamento termico conferiscono alle lame la loro durezza e resistenza.
Spiritualità e Simbolismo: I coltelli giapponesi sono considerati oggetti sacri. Gli artigiani dedicano preghiere e rituali alla creazione di ogni lama. Si crede che gli spiriti risiedano nelle lame, e il processo di forgiatura è intriso di significato spirituale.
Evoluzione Moderna: Nel corso dei secoli, i coltelli giapponesi hanno subito cambiamenti e adattamenti. Oggi, gli artigiani continuano a preservare le tradizioni, ma si sono anche aperti all’innovazione. I coltelli giapponesi sono apprezzati in tutto il mondo per la loro precisione, bilanciamento e bellezza.
In breve, i coltelli giapponesi non sono solo utensili da cucina; sono un ponte tra passato e presente, un simbolo di maestria artigianale e una testimonianza della cultura e della spiritualità giapponese.
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kon-igi · 7 months
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SOPRACCIGLIA E BARBA ROSSA
Questa è una storia su di me... a tratti noiosa e/o delirante, autocelebrativa e antipatica per taluni, commovente e sincera per altri.
Nel video che si trova fissato in alto nel mio tumblr, invito chi mi conosce da poco (oppure da molto ma superficialmente) a non confondere persona, personaggio e professionista.
Intendiamoci, non esistono tre Kon-igi schizoidi che in ogni momento non sai con quale interagisci ma di sicuro in questi spazi è molto facile che un muro scrostato e vecchio io ve lo intonachi con stucco veneziano e magari ci allestisca pure una mostra di arte contemporanea con giochi di luci meravigliose... ma comunque rimane un muro vecchio e scrostato, sull'imbellimento fantasioso del quale non ho mai mentito o promesso comodati d'uso a contratto capestro.
Mi piace citare cultura pop, video cringe, videogiochi, giochi di ruolo oppure anime e manga che abbiamo visto o letto in tre...
Ma sono nato nel 1972 e quindi sono mediamente vecchio, anche se non di merda (spero).
Nonostante tutto, difficilmente mi vedrete interagire con persone della mia età che non siano quei quattro famigerati gatti qua su tumblr, che per fortuna hanno resistito dal diventare quei vecchi di merda di cui è popolato il mondo reale e con cui faccio una miserabile fatica anche solo a prendeci assieme un caffè alla macchinetta a base di calcio&figa.
Mi autoelogio nel definirmi uno invecchiato bene... perlomeno nella testa e nel cuore (il corpo vabbe').
Ho imparato a frenare il mio paternalismo, il mio man(kind)splaining e la mia sindrome del salvatore, tenendo a bada anche una certa impiccionaggine nel voler sapere le cose degli altri per condividere ed essere d'aiuto.
Ma come state giusto ora sperimentando, perdo il prezioso dono della sintesi quando devo parlare di cose radicate ben dietro il personaggio, nella parte più profonda della mia persona.
In un post di qualche mese fa, quello in cui raccontavo in tono scherzoso del ricovero di Figlia Piccola, ho preso in prestito da uno dei miei anime preferiti (Le Bizzarre Avventure di Jojo) il concetto di STAND - una sorta di potente proiezione delle nostre energie psichiche dotata di poteri particolari - e l'ho usato come allegoria della sua enorme forza d'animo nel non farsi piegare dal dolore, fisico e psichico.
Continuiamo questo sciocco gioco metaforico e fate cortesemente finta di rimanere stupiti e sconvolti positivamente dalla descrizione del mio Stand e dei suoi poteri...
HEART ON JOHN
Se non lo sapevate ora ve lo dico, la pronuncia in giapponese è molto simile a quella del nome del famosissimo cantante e pianista inglese, a cui ho sottratto il titolo di una delle sue canzoni più famose per definire il suo attacco speciale
ROCKET MAN
Ma prima di dirvi quali sono le caratteristiche di Rocket Man, mi preme spiegarvi il titolo del post, frutto del mio citazionismo colto (ma manco per il cazzo).
Nella mitica serie 'Scrubs', a un certo punto JD si mette assieme a una collega psichiatra e la sua amica e collega Elliot, una bomba a mano emotiva, si mette di mezzo e bulleggia questa dottoressa, affermando che questa può dirle qualsiasi cosa che tanto lei è una donna equilibrata e forte... la camera inquadra la psichiatra che sorride e sussurra a Elliot 'SOPRACCIGLIA', con JD che controbatte 'Ma cosa c'è di male nella parola sopracc...' se non che la camera ritorna un attimo dopo su Elliot singhiozzante e disperata col mascara colato.
Barbarossa, invece, si riferisce a una delle scene per me più toccanti della serie 'Sherlock', quando il protagonista viene ferito quasi a morte da una certa persona (no spoiler per chi si fosse appena svegliato da un coma di 13 anni) e nel suo palazzo mentale rivive episodi del suo passato per cercare di trovare un modo per salvarsi, tra cui l'incontro col suo setter Barbarossa, l'unico essere vivente con cui da bambino abbia mai interagito con amore.
Ecco cosa fa Rocket Man.
Di chiunque entri nel suo raggio d'azione io posso vedere sia le sopracciglia che la barba rossa.
Di chiunque.
Di tutti.
Venite pure avanti con la vostra faccia di cazzo, con le vostre pretenziose idee di merda, con le vostre lamentele autocentriche di persone sfortunate o di individui speciali a cui tutto è dovuto, la cui unica dote è sparare cazzate con un potentissimo filtro instagram che sembra quasi riuscire a cancellare la stupida vacuità.
Il primo pugno manda in frantumi la vostra scintillante armatura di fasulla perfezione, il secondo vi riporta indietro all'ultima persona che vi ha detto di no, il terzo a quando anni prima il mondo vi sembrava pieno di promesse e luce e così via finché davanti a me non ho il bambino piangente a cui è stato negato un gesto di amore.
E quando l'ultimo pugno sembra poter cancellare ogni cosa, io invece vi abbraccio fortissimo e vi riporto indietro al presente, in mezzo ai frammenti di ciò che non volevate essere ma che siete stati costretti a diventare per non sentire il dolore.
Vi piace il potere del mio Stand?
Non l'ho scelto io e nella vita reale ovviamente non ci sono pugni, solo la mia consapevolezza di tutte le vostre sopracciglia e la mia scelta di voler arrivare fino a Barbarossa, accanto al quale giace in solitudine il bambino piangente che era stato felice quell'ultima volta.
Magari non vi sembrerà ma io a quel vostro bambino ci arrivo sempre.
E se suona come una promessa infatti lo è.
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alicesfeelings · 2 months
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La cultura giapponese ritengo sia quella più rispettosa verso il prossimo tra tutte..
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crazybutsensible · 6 months
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AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.
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sehnsucht-99 · 6 months
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Esiste una parola meravigliosa nella cultura giapponese, il termine [ Kintsugi ] che letteralmente significa "riparare con l'oro". Un'arte che prevedeva la stesura di laccature in oro e argento per riparare la ceramica rovinata e per rammentare a sé stessi e agli altri che anche se rovinato quel pezzo può tornare a splendere.
Kintsugi: l'arte di amare ed esaltare le proprie ferite.
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