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#gallo-romani
storiearcheostorie · 1 year
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ARCHEOSCOPERTE / A Parigi riemerge una vasta necropoli gallo-romanza: appartiene all'antica Lutezia
#ARCHEOLOGIA #SCOPERTE / A #Parigi riemerge una vasta #necropoli gallo-romanza: appartiene all'antica #Lutezia Le sepolture, tutte a inumazione, datano al II secolo 𝐀𝐑𝐓𝐈𝐂𝐎𝐋𝐎 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐎 di @Elenapercivaldi su @StorieArcheo @InrapOfficiel
Gli archeologi dell’INRAP al lavoro sul sito di Port-Royal a Parigi. ©Cécile Olivier / INRAP Una grande necropoli gallo-romana di circa 50 tombe, appartenenti a uno spazio funerario più vasto già noto dall’Ottocento, è tornata alla luce nel cuore di Parigi. Le sepolture, tutte a inumazione, datano al II secolo d.C. e appartengono a individui di età sia adulta che infantile. Al loro interno,…
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garadinervi · 14 days
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«Una pagina (la n. 71) del dattiloscritto dei Giorni veri (corrispondente alla p. 74 di S., cioè della stampa, ed. 1998), con le cancellature fatte dalla Zangrandi in seguito alle indicazioni di [Niccolò] Gallo.», in Werther Romani, Un capolavoro "assistito". Sulla genesi dei Giorni veri di Giovanna Zangrandi; in Giovanna Zangrandi: donna, scrittrice, partigiana, «La terra e il tempo», Edited by Werther Romani, Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'Età contemporanea (ISBREC) / Edizioni Aspasia, San Giovanni in Persiceto (BO), 2000, p. 167
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nonnetto · 2 years
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Ogni promessa è debito (e viceversa).
“Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano ancora qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all’ orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I Normanni bevevan calvadòs.Il Duca d’ Auge sospirò pur senza interrompere l’attento esame di quei fenomeni consunti.Gli Unni cucinavano bistecche alla tartara, i Gaulois fumavano gitanes, i Romani disegnavano greche, i Franchi suonavano lire, i Saracineschi chiudevano persiane. I Normanni bevevan calvadòs.“Tutta questa storia”, disse il Duca d’ Auge al Duca d’ Auge, “ tutta questa storia per un po’ di giochi di parole, per un po’ d’ anacronismi: una miseria. Non si troverà mai una via d’ uscita?” (Raymond Queneau - I fiori blu - incipit)
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lamilanomagazine · 4 months
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Milano, “Have a Nice Dei”: un podcast per raccontare il valore della diversità
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Milano, “Have a Nice Dei”: un podcast per raccontare il valore della diversità. Per raccontare le tematiche legate all'inclusione e alla valorizzazione delle diversità nasce “Have a Nice Dei. Diversity, Equity and Inclusion, molto più che belle parole", un podcast realizzato da Schwa e brandstories, con il patrocinio del Comune di Milano, che costruisce un racconto corale coinvolgendo aziende, rappresentanti del mondo delle istituzioni, artisti, attivisti, scrittori e content creator. Quattro puntate con la voce narrante di Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli e da anni impegnato in numerosi progetti legati alla disabilità, che guida il racconto affiancato da 27 ospiti, tra cui l'assessora ai Servizi civici Gaia Romani, che partecipa alla discussione sulla presunta incompatibilità tra generazioni, e l'assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé, che interviene nel confronto sulla salute mentale e l'importanza dell'inclusione. Ogni appuntamento prevede la presenza della voce di un'azienda che porterà esempi di azioni concrete. «I diritti - dichiarano gli assessori Romani e Bertolé - non sono mai acquisiti una volta per tutte e sulla lotta agli stereotipi e la valorizzazione delle diversità, anche in una città come Milano, particolarmente sensibile e avanti sui temi dell'inclusione, c'è ancora molto da fare. Come Amministrazione, con la convinzione che siano questi i valori che devono permeare il tessuto sociale cittadino, non possiamo che impegnarci attivamente affinché ogni persona si senta supportata e accettata per quello che è e perché nel dibattito che anima, per esempio, i social non si annidino sentimenti di odio e contrapposizione. Da parte nostra, infatti, abbiamo colto l'opportunità di questo progetto con l'obiettivo di unire le forze ed amplificare i messaggi, per una società sempre più capace di accogliere e valorizzare ogni diversità». «L’idea di HAVE A NICE DEI nasce da una domanda: come possiamo sensibilizzare un numero più ampio di persone sulle tematiche di Diversity Equity & Inclusion? – afferma Helen Nonini, Founder & CEO di Schwa –. Oggi la diversità è tra di noi ed evitarla sarebbe come negare la realtà. Che si tratti del posto di lavoro o di una famiglia, l'accoglienza e il rispetto non dovrebbero più essere un'opzione. E assieme abbiamo la responsabilità di costruire nuovi modelli che vadano in questa direzione. Con le storie di questo podcast volevamo arrivare a tuttə. Sono storie di chi ogni giorno vive e promuove con azioni concrete la Diversity Equity & Inclusion come una risorsa e non come un limite. Sono storie che vi appassioneranno». «In Italia - aggiunge Stefano Capraro, Ceo di brandstories - è la prima volta che realtà di questo calibro si riuniscono in un progetto podcast. Questo testimonia la necessità, da parte deə brand leader, di sporgersi oltre le tradizionali logiche di mercato, affermando la propria voce su valori così contemporanei e di grande rilevanza sociale». Di seguito le sinossi dei quattro episodi disponibili a questo link. Episodio 1 | Gender come noi Nel primo episodio, realizzato con Coface e Valore D, a emergere è un dato importante: nella classifica sull'ampiezza del divario di genere femminile in tutto il mondo (WEF), l'Italia si posiziona solo 63°. Nella ricerca compiuta da Ilga Europe, inoltre, l'Italia è al 33° posto su 49 Paesi esaminati in materia di diritti umani delle persone LGBTQIA+. Come scalare queste due classifiche, quali le azioni concrete da mettere in atto? Ne parlano Mariano Gallo, che racconterà come è diventato Priscilla, la Drag Queen più famosa d'Italia e Federica Fabrizio, attivista e autrice del libro "Femminucce". Verrà raccontata anche la storia di Gustavo Conti, ostetrico con il camice rosa che combatte gli stereotipi di una professione prettamente femminile. Episodio 2 | Oltre le Barriere Nel secondo episodio, realizzato con Generali Italia, spicca un nuovo dato: in Italia, secondo i dati ISTAT del 2019, il 5,2% della popolazione (pari a 3,15 milioni di persone) ha una forma di disabilità. Analizzando la fascia d'età compresa tra i 15 e i 64 anni, di questi, solo il 32,2% è occupato. In questo episodio verranno esplorate le migliori pratiche per l'inclusione delle diverse forme di disabilità, con l'obiettivo di superare gli stereotipi e creare consapevolezza. Tra gli ospiti anche le atlete della Bebe Vio Academy e Francesco Cannadoro, caregiver h24 e papà di Tommi, un bimbo di quasi 10 anni con un'importante disabilità degenerativa, che racconta la propria quotidianità sulla pagina social "Diario di un padre fortunato". Episodio 3 | Generazione Adesso In un Paese che invecchia, l'interazione fra le diverse generazioni diventa un tema sempre più centrale. Il terzo episodio, realizzato con Fastweb, spiega come un dibattito resti però aperto: la presunta incompatibilità tra giovani e adulti. Oggi, è noto che il confronto intergenerazionale può essere estremamente arricchente, utile a mettere in luce l'esperienza dei più grandi e la vivacità dei più giovani. Per combattere gli stereotipi su cosa siano "cose da vecchi o cose da giovani", interviene Licia Fertz: 93 anni, quasi 250 mila follower, ha posato nuda sulla copertina di Rolling Stone ed è stata da poco nominata dalla BBC tra le 100 donne più influenti al mondo. A farle da contraltare Gaia Romani che, a soli 25 anni, è diventata assessora ai Servizi civici e generali del Comune di Milano. Episodio 4 | Pensieri Stupendi Nel quarto episodio, realizzato con Jakala, si esplora l'intrinseco rapporto tra inclusione e salute mentale, concentrandosi sull'importanza della sicurezza psicologica: uno strumento indispensabile, per creare relazioni di fiducia, soprattutto all'interno dell'ambiente lavorativo. L'episodio approfondisce il significato del minority stress, prova a indagare le ragioni per le quali, a volte, si indossano delle "maschere" in ufficio e quali azioni le aziende possono attivare per favorire un ambiente che non sia tossico. Tra le voci dell'episodio, quella di Mattia Villardita, il famoso "Spiderman in corsia" che sino ad oggi ha regalato sorrisi a oltre 1.500 piccoli pazienti ospedalieri in giro per l'Italia. Intervengono inoltre l'assessore Lamberto Bertolé e Luca Mazzucchelli, psicologo divulgatore e imprenditore di MIND Center.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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susieporta · 2 years
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LEGGENDA MITOLOGICA GRECA SUL BASILICO
Da sempre considerato simbolo dell’Estate, le origini del basilico si perdono sin nella notte dei tempi. Il suo nome ha origine dal latino medievale “basilicum” e questo dal greco “βασιλικόν” (basilikón), “regio” e cioè “erba regale” nome che, secondo alcune interpretazioni, è stato dato perché con questa pianta si producevano profumi per i re.
Vi sono leggende greche che narrano dell’esistenza di una creatura mitologica il Basilisco, piccolo serpente, non più lungo di 20 centimetri ma considerato uno degli esseri più letali in assoluto, tanto da essere definito re dei serpenti, i quali tremavano al suo cospetto. Pare avesse il potere di uccidere o pietrificare con un unico sguardo diretto negli occhi e qualunque essere vivente avesse la sfortuna di entrare in contatto col suo fiato o essere da lui morso, sembra non avesse più alcuna via di scampo.
Si racconta che il basilisco nasca da un uovo deposto, di tanto in tanto, da un gallo anziano o, secondo altre leggende, un gallo di sette anni e con Sirio in fase ascendente. L’uovo doveva essere di forma sferica e covato per nove anni da un serpente o da un rospo su di un nido di peli di luvi. La creatura pare prediligesse vivere in solitudine, nel deserto da lui stesso creato, in quanto avente la capacità di seccare gli arbusti, oltre che con lo sguardo, anche con il solo contatto.
Vi era solo un rimedio attraverso il quale il veleno di questo mostro poteva essere curato, ovvero un antidoto ricavato dalla pianta di basilico, per tale motivo questa pianta dall’aroma inconfondibile, assunse il suo nome.
Questa pianta veniva inoltre utilizzata da Greci ed Egizi per le imbalsamature poiché ritenuta di buon auspicio per l’aldilà, inoltre Greci e Romani credevano che per far crescere una piantina sana, fosse necessario seminare e contemporaneamente lanciare insulti e maledizioni.
I Romani consideravano questa, una pianta magica e sacra a Venere, come del resto molte altre piante aromatiche e, per tal motivo, doveva essere raccolta dopo precisi rituali, uno dei quali prevedeva che non venisse mai recisa con utensili di ferro, poiché il metallo ne annullava tutte le qualità, infatti se ancora oggi si tagliano le foglie di basilico con un coltello, queste, a causa dell’ossidazione, divengono immediatamente nere, dunque è preferibile tagliarlo a mano.
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clanwarrior-tumbly · 3 years
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I don't think you got this one so I'm gonna send it again but
Ok so there's a Hispanic dish called Pico de Gallo and it means Beak of Rooster and as far as I can tell in Romani (ye old language of my people) rooster is Cocoş so what im getting at is Picocoş
FROM NOW ON IM CALLING HIM GALLO OR COCOŞ
Pico Pet Names Go Brrrrrr
-ENON, who hopes you'll forgive her if you already did recieve this one im just overexcited about this
Brilliant 👏👏👏
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Many of you may know that I keep youtube playlists of language samples, and I thought it was about time to compile them all into one post. They contain pretty much anything where you can hear the language clearly -- music, dialogues, tutorials, movie trailers, readings, etc. I’ll probably add more in the future. Hope someone finds them useful!
afrikaans
ainu
akkadian
albanian
american sign language (ASL)
amharic
arabic
aramaic
aranese
armenian
aromanian
assamese
asturian
aymara
azerbaijani
basque
belarusian
belizean creole
bengali
berbice creole dutch
biblical (classical) hebrew
bosnian
brazilian portuguese
breton
british sign language
bulgarian
canadian french
cantonese
cape verdean creole
catalan
chechen
cherokee
chickasaw
coptic
cornish
corsican
cree
crimean tatar
croatian
crow
czech
danish
dogri
dutch
early modern english
egyptian
emilian-romagnol
esperanto
estonian
etruscan
faroese
fijian
finnish
flemish
french
french sign language (LSF)
frisian
fula (fulani, fulah, peul)
galician
gallo
garifuna
georgian
gottscheerish
greek
greenlandic
griko
guarani
gujarati
gullah
guyanese creole
haitian creole
hawaiian
hawaiian pidgin
hebrew
hiberno-english (irish english)
hindi
hindko
hittite
hungarian
icelandic
indonesian
irish
italian
jamaican patois
japanese
javanese
kannada
karelian
kashmiri
kazakh
khmer
kinyarwanda
konkani
korean
kristang
kurdish
kyrgyz
ladino
lakota
latin
latin american spanish
lebanese arabic
lemko
lithuanian
livonian
lombard
louisiana french
luganda
luo
luxembourgish
macedonian
malagasy
malay
malayalam
maltese
mandarin
maori
mariupol greek
martinique creole
mayan (general)
meitei (manipuri)
mirandese
mongolian
mossi
nahuatl
neapolitan
nheengatu (língua geral amazônica)
norwegian
nuosu (yi)
odia
ojibwe
okinawan
old english
old french
old norse
old welsh
pashto
pennsylvania german
persian
piedmontese
polari
polish
punjabi
rajasthani
rioplatense spanish
romani (general)
romanian
romansh
russian
ryukyuan
saint lucian creole
salish
sami (general)
samoan
santali
saraiki
scots
scottish gaelic
serbian
shanghainese (hu dialect, wu chinese)
shona
sicilian
silesian
sindhi
slovak
slovene
soga
somali
sumerian
swabian
swahili
swedish
swiss german
tagalog
tahitian
taíno
tajik
tamazight (general)
tamil
tatar
telugu
texas german
thai
tibetan
tlingit
tocharian
tokelauan
tongan
totonac
trinidadian french creole
tuareg
turkish
turkmen
ukrainian
urdu
uzbek
venetian
vietnamese
vurës
welsh
wolof
yiddish
zaza (zazaki)
zulu
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I’m reading the letters of Sidonius, a Gallo-Roman who lived in the very last days of the Western Roman Empire. And he talks a lot about languages, especially the value of speaking a “proper” classic Latin.  Now, brief context: The Roman Empire was falling apart at a rapid pace in Sidonius’ time, conditions were bad in the former province, ‘barbarian’ tribes and corrupt Roman soldiers tried to feed themselves anywhere they could, the Emperors were powerless and exchanged constantly and local ‘barbarian’ leaders where in charge in all but one place in Gaul.
In one letter (it’s the first letter so far anyway) Sidonius compliments the receiver of his letter for mastering the “German tongue”. Not out of any respect for one of the languages of the “barbarians”, but because he says he’s happy that the ‘barbarians’ don’t dare to utter any insult around him in their native tongue. (He also points out that he can help them mediate and translate etc.)
And it makes me think of so many elder people I know today (aka 1500 years later) - many of which only speak German and maybe one other language - who constantly say things like: “If there’s any language I would like to learn it would be Turkish/Arabian/Polish so that if “these people” say rude things about me I could respond and they would be oh so surprised!” It also reminds me of the stories from people of colour and immigrants who got yelled at and - here’s the irony - insulted for talking in their native tongue among themselves. And the culprits go on to explain that they thought these people were insulting them.
This theme spans millennia - millennia in which majorities often took drastic and violent steps to try to wipe out minority languages such as native American or Canadian languages, Saami, Romani etc. What I take from it is that people who think their own culture superior think the same of languages. We know that many great works have been published in Arabian, in Spanish, in Polish, in Turkish - but the xenophobic mind has no interest in reading them. And to go further: The xenophobic cannot see that language it doesn’t understand as anything but a  threat because that’s what it perceives the user of that language as. 
Furthermore I think it’s an deep-seated insecurity. Because Sidonius cannot possibly know what these people are saying while neither he nor the person he’s writing letters are present in a language Sidonius doesn’t understand. The many reports from people who were harassed for speaking in their native language even when they weren’t saying anything relevant to the harrasser at all show that it has nothing to do with....recognising the person’s intention or understanding their body language. It’s just a xenophobic paranoia that seems to come with speaking the local and current lingua franca.
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mapsontheweb · 6 years
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Languages of Italy.
imerikiremi:
LANGUAGES OF ITALY (ETHNOLOGUE CLASSIFICATION) WITH SOUNDS
1. Arpitan, a Southeastern Oïl language. Comprises various dialects.
Valdostano dialect
Translation/context = A basic conversation in the Valdostano dialect of Arpitan. English translation not available. French and Italian subtitles.
2. Occitan, an Occitano-Romance language. Comprises various dialects.
Provençal dialect of Pragelato
Translation/context = Translation as follows: I was born and raised in (Pragelato). I remember when my brother and I were children, in the summer we went out to play with friends all morning and then go home at noon. The grandfather always came back from the garden with a sack of potatoes, onions, beans and a couple of strawberries for us children. One afternoon we went to play in a wood near the village, it was so good that we didn't even hear our mothers calling us: it was really late and we went to bed without having dinner.
3. Piedmontese, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
High Piedmontese dialect of Orbassano
Translation/context: Same as number 2.
4. Ligurian, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
Genoan dialect
Translation/context = Not available.
5. Lombard, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
Western Lombard dialect of Gallarate
Translation/context = Same as number 2.
Bergamasco dialect
Translation/context = Not available.
6. Emilian, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
Modenese dialect of Formigine
Translation/context = Not available.
Reggiano dialect
Translation/context = Not available.
7. Romagnol, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
Romagnol spoken in Faenza
Translation/context: Not available.
8. Venetian, a Gallo-Italian language. Comprises various dialects.
Paduan dialect
Translation/context: Not available.
Trevisan dialect
Translation/context: English, French and Italian subtitles.
Veronese dialect
Translation/context: Not available. Cameraman is speaking in Italian, lady in Veronese dialect.
Venessian dialect
Translation/context: Not available.
Pordenonese dialect
Translation/context: Not available.
Vicentin dialect of Lugo di Vicenza
Translation/context: Same as number 2.
Triestin dialect
Translation/context: English translation in video description.
9. Cimbrian, a Bavarian-Austrian language. Comprises various dialects.
Tredici Comuni dialect of Giazza
Translation/context: Same as number 2.
10. Mócheno, a Bavarian-Austrian language. Comprises various dialects.
Mócheno spoken in Trentino
Translation/context: Not available.
11. Sinte Romani, a Northern Romani language. Scattered in Northern regions. Comprises various dialects.
Sinte Romani spoken in Pavia
Translation/context: Not available. Cameraman is interviewing in Italian.
12. Ladin, a Rhaetian language. Comprises various dialects.
Gardenese dialect of Ortisei
Translation/context: Same as number 2.
13. Bavarian, a Bavarian-Austrian language. Comprises varioud dialects.
South Bavarian dialect of South Tyrol
Translation/context: English subtitles.
14. Slovene, a Western South Slavic language. Comprises various dialects.
Resia dialect
Translation/context: Not available.
15. Italian, an Italo-Dalmatian language. Italian evolved from a language called Vulgar Florentine (spoken in Florence in the 14th century). Only 3% of Italy’s population could speak standard Italian when the nation unified in 1861. Today the percentage is 99. Italian comprises various dialects.
Standard Italian, no accent
Translation/context: Not available. Standard Italian is spoken by voice actors, TV/Radio sport commentators and some TV presenters.
Italian with a slight North-Eastern accent
Translation/context: English subtitles.
Italian with a strong Valtellinese accent
Translation/Context: Not available.
Laziale dialect of Nettuno
Translation/context: Same as number 2.
16. Napoletano-Calabrese, an Italo-Dalmatian language. Comprises various dialects.
Dauno-appenninico dialect of Foggia
Translation/context: Not available.
Neapolitan dialect
Translation/context: Not available. Girl is speaking in broken Italian, guy in Neapolitan dialect.
Basilicatan dialect of Irsina
Translation/context: Same as number 2.
17. Arbëreshë, a Tosk Albanian language. Comprises Various dialects.
Sicilian Albanian dialect of Piana degli Albanesi
Translation/context: Not available.
18. Slavomolisano, a Western South Slavic language.
Slavomolisano spoken in Acquaviva Collecroce
Translation/context: English translation not available. Italian subtitles.
19. Greek, an Attic Greek language. Comprises various dialects.
Aspromonte dialect
Translation/context: Not available.
20. Sicilian, an Italo-Dalmatian language. Comprises Various dialects.
Palermo dialect
Translation/context: Not available.
Salentino dialect of Lecce
Translation/context: Not available.
Southern Calabro dialect of Reggio Calabria
Translation/context: Same as number 2.
21. Walser, an Alemannic language. Comprises various dialects.
Titsch dialect of Switzerland
Translation/context: English subtitles.
22. Campidanese, a Sardinian language. Comprises various dialects.
Sub-Barbaricino dialect of Sadali
Translation/context: English translation not available. Italian subtitles.
23. Logudorese, a Sardinian language. Comprises various dialects.
Nuorese dialect
Translation/context: English translation in video description.
24. Sassarese, a Sardinian language.
Sassarese spoken in Sassari
Translation/context: English subtitles.
25. Gallurese, a Sardinian language.
Gallurese spoken in Erula
Translation/context: Not available.
26. Catalan, an East-Iberian language. Comprises various dialects.
Algherese dialect
Translation/context: Not available.
27. Corsican, a Southern Romance language. Comprises various dialects.
Maddalenino dialect
Translation/context: Not available.
28. Friulian, a Rhaetian language. Comprises various dialects.
East Central dialect of Udine
Translation/context: Same as number 2.
29. Vlax Romani, a Western Romani language. Comprises various dialects.
Xoraxane dialect
Translation/context: English subtitles.
30. Judeo-Italian, an Italo-Dalmatian language. Comprises various dialects.
Bagitto dialect of Livorno
Translation/context: Not Available.
31. French, an Oïl language. Comprises various dialects. The Standard French is spoken in Valle d'Aosta.
French spoken in Saint Vincent
Translation/context: Not available.
32. German, a High German language. Comprises various dialects. The Standard German is spoken in South Tyrol.
33. Sardinian, a Southern Romance macrolanguage. Comprises various languages. A standardized form called Limba Sarda Comuna is official langauge in Sardinia.
Limba Sarda Comuna
Translation/context: Not available.
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berna282 · 4 years
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Space Ambient Music | Animated Space Visuals | Etanee | Nimanty   
AVETE PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO?
‘’C’E’ UN PECCATO CHE INCORRE NELLA MORTE’’.-1GIOVANNI 5:16.
SE QUALCUNO VEDE SUO FRATELLO COMMETTERE UUN PECCATO CHE NON PORTA ALLA MORTE ,CHIEDERÀ’,E DIO DARA’ A QUELLO LA VITA; LA DARA’ A QUELLI CHE NON COMMETTONO UN PECCATO MORTALE. C’E’ COMUNQUE UN PECCATO CHE PORTA ALLA MORTE; RIGUARDO A TALE PECCATO NON GLI DICO DI CHIEDERE. ( 1GIOVANNI 5:16)
‘’PERCIO’ VI DICO: OGNI TIPO DI PECCATO E DI BESTEMMIA SARA’ PERDONATO AGLI UOMINI,MA LA BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO NON SARA’ PERDONATA. ( MATTEO 12:31. 
SE PRATICHIAMO IL PECCATO VOLONTARIAMENTE DOPO AVER RICEVUTO L’ ACCURATA CONOSCENZA DELLA VERITA’, NON RIMANE PIU’ NESSUN SACRIFICIO PER I PECCATI, MA SOLTANTO UNA SORTA DI PAUROSA ATTESA DEL GIUDIZIO E UN’ ARDENTE IRA CHE DIVORERÀ’ GLI AVVERSARI(EBREI 10:26,27) 
SE QUALCUNO VEDE SUO FRATELLO COMMETTERE UN PECCATO CHE NON PORTA ALLA MORTE,  CHIEDERÀ’, E DIO DARA’ A QUELLO LA VITA; LA DARA’ A QUELLI CHE NON COMMETTONO UN PECCATO MORTALE. C’E’ COMUNQUE UN PECCATO CHE PORTA ALLA MORTE; RIGUARDO A TALE PECCATO NON GLI DICO DI CHIEDERE. ( 1GIOVANNI 5:16) 
IL PENTIMENTO PORTA AL PERDONO 
E’ INCONCEPIBILE CHE TU AGISCA IN QUESTO MODO METTENDO A MORTE IL GIUSTO INSIEME AL MALVAGIO ,COSI’ CHE IL GIUSTO  E IL MALVAGIO FACCIANO LA STESSA FINE! NON FARESTI MAI UNA COSA DEL GENERE ! IL GIUDICE DI TUTTA LA TERRA NON FARESTI MAI UNA COSA DEL GENERE! IL GIUDICE DI TUTTA LA TERRA NON FARA’  FORSE QUELLO CHE ED’ GIUSTO?’’ (GENESI 18:25) 
QUINDI CIASCUNO DI NOI RENDERÀ’ CONTO DI SE’ STESSO A DIO. ( ROMANI 14:12)
NON SCACCIARMI DALLA TUA PRESENZA E NON PRIVARMI DEL TUO SANTO SPIRITO. (SALMO 51:11)
NON CI HA TRATTATO SECONDO I NOSTRI PECCATI, NE’ CI HA RIPAGATO SECONDO I NOSTRI ERRORI . QUANTO I CIELI SONO ALTI AL DI SOPRA DELLA TERRA, TANTO GRANDE E IL SUO AMORE LEALE VERSO QUELLI CHE LO TEMONO . QUANTO IL LEVANTE E’ ,ONTANO DAL PONENTE ,TANTO LONTANO DA NOI EGLI HA POSTO LE NOSTRE TRASGRESSIONI.  COME UN PADRE MOSTRA MISERICORDIA AI SUOI FIGLI, GEOVA HA MOSTRATO MISERICORDIA A QUELLI CHE  LO TEMONO TEMONO , PERCHE’ SA  BENE COME SIAMO FORMATI, RICORDANDO CHE SIAMO FORMATI , RICORDANDO CHE SIAMO POLVERE CHE SIAMO POLVERE . ( SALMO 103:10-14)
SARA’ DUNQUE DA QUESTO  CHE SAPREMO DI AVERE ORIGINE DALLA VERITA’,E  RASSICUREREMO IL NOSTRO CUORE DAVANTI A LUI RIGUARDO  A QUALUNQUE COSA PER CUI IL CUORE POSSA CONDANNARCI, PERCHE’ DIO E’ PIU’ GRANDE DEL NOSTRO CUORE E CONOSCE OGN I COSA. MIEI CARI,SE IL CUORE NON CI CONDANNA ,  ABBIAMO LIBERTÀ’ DI PAROLA DAVANTI A DIO, E RICEVIAMO DA LUI QUALUNQUE COSA CHIEDIAMO, POICHE’ OSSERVIAMO I SUOI COMANDAMENTI E FACCIAMO CIO’ CHE GLI E’ GRADITO . ( 1GIOVANNI 3:19-22) 
SARA’ DUNQUE DA QUESTO CHE SAPREMO DI AVERE ORIGINE DELLA VERITA,E RASSICUREREMO IL NOSTRO CUORE DAVANTI A LUI RIGUARDO  A QUALUNQUE COSA PER CUI IL CUORE POSSA CONDANNARCI, PERCHE’ DIO E’ PIU’  GRANDE DEL NOSTRO CUORE E CONOSCE OGNI COSA. MIEI CARI,SE IL CUORE NON CI CONDANNA ,ABBIAMO LIBERA’ DI PAROLA DAVANTI A DIO, E RICEVIAMO DA NLUI QUALUNQUE COSA CHIEDIAMO, POICHE’ OSSERVIAMO I  SUOI COMANDAMENTI  E FACCIAMO CIO’ CHE GLI E’ GRADITO. ( 1GIOVANNI 3:19-22)
CUSTODISCO LE TUE PAROLE NEL MIO CUORE PER NON PECCARE CONTRO DI TE. (SALMO 119:11) 
ORA CHE VI SIETE PURIFICATI MEDIANTE LA VOSTRA UBBIDIENZA ALLA VERITA’, CON IL RISULTATO DI UN AFFETTO FRATERNO SENZA IPOCRISIA, AMATEVI DI CUORE  GLI UNI GLI ALTRI INTENSAMENTE. ( 1PIETRO 1:22) 
PECCARONO  CONTRO LO SPIRITO 
GLI PORTARONO POI UN INDEMONIATO CHE ERA CIECO E MUTO , E LUI LO GUARI’0,COSI’ CHE IL MUTO FU IN GRADO DI PARLARE E VEDERE. E TUTTE LE FOLLE ERANO SBALORDITE E DICEVANO :’’CHE SIA LUI IL FIGLIO DI DAVIDE?’’ SENTENDO QUESTO,I FARISEI DISSERO: QUEST’ UOMO NON ESPELLE I DEMONI SE NON  PER MEZZO DI BEELZEBUB, CAPO DEI DEMONI’’. CONOSCENDO I LORO PENSIERI ,LUI DISSE LORO:’’OGNI REGNO DIVISO AL SUO INTERNO FINISCE IN ROVINA ,E OGNI CITTA’ O CASA DIVISA AL SUO INTERNO NON RESTERÀ’ IN PIEDI. ALLO STESSO MODO, SE SATANA ESPELLE SATANA,IN REALTA’ E’ IN LOTTA CONTRO SE’ STESSO; COME POTRA’ DUNQUE IL SUO REGNO RESTARE IN PIEDI? INOLTRE , SE IO ESPELLO I DEMONI PER MEZZO DI BEELZEBUB , PER MEZZO DI CHI LI ESPELLONO I VOSTRI FIGLI? E’ PER QUESTO CHE SARANNO PROPRIO LORO I VOSTRI GIUDICI. MA SE E’ PER MEZZO DELLO SPIRITO DI DIO CHE IO ESPELLO I DEMONI,ALLORA IL REGNO DI DIO VI HA DAVVERO RAGGIUNTO. O COME PUO’ QUALCUNO ENTRARE NELLA CASA DI UN UOMO FORTE E  IMPOSSESSARSI DEI SUOI BENI SE PRIMA NON LO LEGA? SOLO  ALLORA GLI POTRA’ SACCHEGGIARE LA CASA. CHI NON E’ COM ME E’ CONTRO DI ME,E CHI NON RACCOGLIE CON ME DISPERDE. ‘’PERCIO’ VI DICO:OGNI TIPO DI PECCATO E DI BESTEMMIA SARA’ PERDONATO AGLI UOMINI,MA LA BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO NON SARA’ PERDONATA. PER ESEMPIO,CHIUNQUE DICA UNA PAROLA  CONTRO IL FIGLIO DELL’ UOMO VERRA’ PERDONATO; MA CHIUNQUE PARLI’ CONTRO LO SPIRITO SANTO NON VERRA’ PERDONATO,NO, NE’ IN QUESTO SISTEMA DI COISE NE’ IN  QUELLO FUTURO. ( MATTEO 12:22-32)
E ANCORA UNA VOLTA SI RADUNO’ UNA FOLLA TALE CHE NON RIUSCIVANO NEANCHE A MANGIARE.  QUANDO I SUOI PARENTI LO VENNERO A SAPERE,USCIRONO  PER ANDARE A PRENDERLO; DICEVANO INFATTI:’’E’ FUORI DI SE’’. E GLI SCRIBI SCESI DA GERUSALEMME DICEVANO:’’E’ POSSEDUTO DA BEELZEBUB,ED ESPELLE I DEMONI PER MEZZO DEL CAPO DEI DEMONI’’. GESU’ ALLORA LI CHIAMO’ A SE’ E, SERVENDOSI DI PARABOLE,  DISSE LORO:’’COME PUO’ SATANA ESPELLERE SATANA? SE UN REGNO SI DIVIDE AL SUO INTERNO,QUEL REGNO NON PUO’ RESTARE  IN PIEDI; E SE UNA CASA SI DIVIDE AL SUO INTERNO, QUELLA CASA NON PUO’ RESTARE IN PIEDI. E SE SATANA SI E’ RIBELLATO ED E’ DIVISO,NON PUO’ DURARE ,MA STA PER GIUNGERE ALLA FINE . INFATTI,NESSUNO CHE SIA ENTRATO NELLA CASA DI UN UOMO FOIRTE PUO’ RUBARE I BENI SE PRIMA NON LO LEGA. SOLO ALLORA GLI POTRA’ SACCHEGGIARE LA CASA. IN VERITA’ VI DICO CHE AI FIGLI DEGLI UOMINI SARA’ PERDONATA OGNI COSA, INDIPENDENTEMENTE DAI PECCATI CGE  AVRANNO COMMESSO  E DALLE BESTEMMIE DAI PECCATI CHE AVRANNO COMMESSO E DALLE BESTEMMIE CHE AVRANNO DETTO; MA CHI BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO SANTO NON SARA’ MAI PERDONATO: E’ COLPEVOLE DI PECCATO ETERNO. ( MARCO 3:20-29) 
‘’PERCHE’ QUEST’ OLIO PROFUMATO NON E’ STATO VENDUTO PER5 300 DENARI E  IL RICAVATO DATO  AI POVERI??’ COMUNQUE, DISSE COSI’ NON PERCHE’ GLI IMPORTASSE DEI POVERI ,MA PERCHE’ ERA UN LADRO E, TENENDO LA CASA ,RUBAVA QUELLO CHE VI SI METTEVA. ( GIOVANNI 12:5,6) 
QUANDO ERO CON LOR O LI CUSTODIVO A MOTIVO DEL TUO NOME, CHE TU MI HAI DATO;E LI HO PROTETTI,E NESSUNO DI LORO E’ ANDATO PERDUTO TRANNE IL FIGLIO DELLA DISTRUZIONE, AFFINCHÉ’ SI ADEMPISSE IL PASSO DELLA SCRITTURA. ( GIOVANNI 17:12) 
ALLORA UNO DEI DODICI, QUELLO CHIAMATO GIUDA ISCARIOTA, ANDO’ DAI CAPI SACERDOTI E DISSE: ‘’CHE COSA MI DARETE PERCHE’ VE LO CONSEGNI?’STABILIRONO  DI DARGLI 30 MONETE D’ ARGENTO.  E DA ALLORA SI MISE A CERCARE LOCCASIONE BUONA PER TRADIRLO. (MATTEO 26:14-16) 
NON PECCARONO CONTRO LO SPIRITO 
C’E’ QUALCUNO MALATO FRA VOI? CHIAMI GLI ANZIANI DELLA CONGREGAZIONE PRESSO DI SE’, E QUESTI PREGHINO SU DI LUI, UNGENDOLO  D’OLIO NEL NOME DI GEOVA. ( GIACOMO 5:14)
LIBRO DELLA STORIA DI GESU’ CRISTO,FIGLIO DI DAVIDE, FIGLIO DI ABRAAMO: ( MATTEO 1:1)
IESSE GENERO’ DAVIDE,IL RE. DAVIDE GENERO’ SALOMONE DALLA MOGLIE DI URIA; ( MATTEO 1:6)
GIACOBBE GENERO’ GIUSEPPE,MARITO DI MARIA , DALLA QUALE NACQUE GESU’,CHE E’ CHIAMATO CRISTO. (MATTEO 1:16)
ALLORA GESU’ GLI DISSE: ‘’IN VERITA’ TI DICO CHE OGGI , PROPRIO QUESTA NOTTE ,PRIMA CHE IL GALLO CANTI DUE VOLTE ,TU MI RINNEGHERAI TRE VOLTE’’. ( MARCO 14:30)
MENTRE PIETRO ERA DI SOTTO NEL COTILE ,UNA DELLE SERVE DEL SOMMO SACERDOTE SI AVVICINO’. VISTO PIETRO CHE SI RISCALDAVA,LO  GUARDO’ FISSO E DISSE:’’ANCHE TU ERI CON IL NAZARENO,CON QUESTO  GESU’’. MA LUI NEGO’ ,DICENDO : ‘’NON LO CONOSCO; NON CAPISCO DI COSA STAI PARLANDO’’, E USCI’  VERSO  L’ ANDRONE. LA SERVA LO VIDE E COMINCIO’ DI NUOVO A DIRE A QUELLI CHE ER5ANO LI:’’QUESTO E0′ UNO DI LORO’’. DI NUOVO LUI NEGO’.E DOPO UN PO’ QUELLI CHE ERANO LI’ DISSERO ANCORA UNA VOLTA A PIETRO:’’DI SICURO TU SEI UNO DI LORO:   INFATTI SEI GALILEO ‘’. MA  LUI COMINCIO’’ A INVOCARE LA MALEDIZIONE SU DI SE’ E A GIURARE:’’NON  CONOSCO L’ UOMO DI CUI PARLATE!’’ IN QUELL’ ISTANTE UN GALLO CANTO’ PER LA SECONDA VOLTA,E PIETRO SI RICORDO’ DI QUELLO CHE GESU’ GLI AVEVA DETTO: ‘’PRIMA  CHE IL GALLO CANTI DUE VOLTE,TU MI RINNEGHERAI TRE VOLTE’. ALLORA SCOPPIO A PIANGERE. ( MARCO 14:66-72) 
IL MALVAGIO ABBANDONI LA SUA VIA, E L’ EMPIO I SUOI PENSIERI; RITORNI DA GEOVA, CHE AVRA’ MISERICORDIA DI LUI, DAL NOSTRO DIO, PERCHE’ PERDONERÀ’ GENEROSAMENTE. ( ISAIA 55:7)
ALLORA USCI ‘ E PIANSE AMARAMENTE. ( LUCA 22:62)
SE TU TENESSI VCONTO DEGLI ERRORI,O IAH, CHI POTREBBE STARE IN PIEDI,O GEOVA? PRESSO DI TE C’E’ VERO PERDONO , PERCHE’ TU SIA RIVERITO . ( SALMO 130:3,4) 
SE TEMETE DI AVER PECCATO CONTRO LO SPIRITO 
TRAMITE LUI ABBIAMO LA  LIBERAZIONE  PER RISCATTO MEDIANTE IL SUO SANGUE,IL PERDONO DELLE NOSTRE COLPE, SECONDO LA RICCHEZZA DELL’ IMMERITATA BONTA’’ DI DIO . ( EFESINI 1:7)
C’E’ QUALCUNO MALATO FRA VOI? CHIAMI GLI ANZIANI DELLA CONGREGAZIONE  PRESSO DI SE’, E QUESTI PREGHINO DSU DI LUI, UNGENDOLO  D’OLIO NEL NOME DI GEOVA. E LA PREGHIERA RIVOLTA CON FEDE FARA’ STAR BENE IL MALATO,E GEOVA  LO RISOLLEVERÀ’ .E SE HA COMMESSO DEI PECCATI,GLI SARANNO PERDONATI. ( GIACOMO 5:14,15) 
PER QUEST’ UOMO E’ SUFFICIENTE IL RIMPROVERO CHE LA MAGGIORANZA DI VOI GLI HA FATTO. ADESSO DOVRESTE PIUTTOSTO PERDONARLO BENEVOLMENTE E CONFORTARLO,COSI’ CHE NON SIA SOPRAFFATTO DA UNA TRISTEZZA TROPPO GRANDE.  VI ESORTO QUINDI A RICONFERMARGLI IL VOSTRO AMORE. ( 2CORINTI 2:6-8)
EBBENE ,SI SENTE DIRE CHE FRA VOI SI COMMETTE IMMORALITÀ’ SESSUALE, E  UN’ IMMORALITÀ’ TALE CHE NON SI TROVA NEANCHE FRA LE NAZIONI: UN UOMO CONVIVE CON LA MOGLIE  DI SUO PADRE. E VOI NE ANDATE ORGOGLIOSI? NON DOVRESTI PIUTTOSTO ESSERE ESSERE AFFLITTI, COSI’DA ALLONTANARE DI MEZZO A VOI L’UOMO CHE HA FATTO UNA COSA DEL GENERE? ANCHE SE ASSENTE CON IL CORPO,IO SONO PRESENTE IN SPIRITO,E HO GIA’ GIUDICATO L’UOMO CHE HA FATTO QUESTO COME SE FOSSI EFFETTIVAMENTE LI’0 CON VOI. QUANDO VI RIUNITE NEL NOME DEL NOSTRO SIGNORE GESU’ SAPENDO CHE IO SARO’ CON VOI IN SPIRITO INSIEME ALLA POTENZA DEL NOSTRO SIGNORE GESU’, DOVRESTE CONSEGNARE QUELL’ UOMO A SATANA PER LA DISTRUZIONE DELLA CARNE, AFFINCHÉ’ LO SPIRITO SIA SALVATO NEL GIORNO DEL SIGNORE. ( 1CORINTI 5:1-5)
PRODUCETE QUINDI FRUTTI CHE DIMOSTRINO PENTIMENTO. NON COMINCIATE A DIRE A VOI STESSI: ‘PER PADRE ABIAMO ABRAAMO’, PERCHÉ’ VI DICO CHE DIO PUO’ SUSCITARE FIGLI  AD ABRSAAMO DA QUESTE PIETRE. (LUCA 3:8) 
GLI UOMINI D’ETA’ AVANZATA SIAMO MODERATI,SERI , ASSENNATI,SALDI NELLA FEDE, NELL’ AMORE ,NELLA PERSEVERANZA. (TITO 2:2)
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La cena di Trimalcione
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La cena di Trimalcione
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“Arrivano all’istante delle anfore di cristallo accuratamente sigillate, che portano attaccate al collo etichette con la scritta: « Falerno Opimiano di cent’anni ». Mentre noi ci leggiamo tali scritte, Trimalcione batte le mani l’una con l’altra, e « Ahi, – esclama, – dunque il vino vive più a lungo dell’ometto! Ma allora diventiamo spugne. È vita il vino. E questo che offro è Opimiano garantito. Ieri non ne ho servito di così buono, e sì che le persone a cena erano di molto più riguardo ».[Uscita cafona anche se involontaria] Mentre noi dunque si beve, tutti in estasi in mezzo a quel lusso, arriva uno schiavo con uno scheletro d’argento, articolato in modo che le sue giunture e vertebre fossero disnodate e flessibili in ogni senso. Come lo getta sulla tavola una prima e una seconda volta, e la catena guizzante assume pose diverse, Trimalcione commenta:
« Ahi, che miseri siamo, che nulla a pesarlo è l’ometto! Così saremo tutti quel giorno che l’Orco ci involi. Perciò viva la vita, finché si può star bene ».
Non c’era più niente che avesse sapore, ma, giratomi verso di lui, per raccogliere tutte le informazioni che potevo, incomincio col prendere le cose alla lontana, informandomi chi sia quella donna ch’è sempre di corsa su e giù, « La moglie di Trimalcione, – risponde, – si chiama Fortunata, una che i soldi li misura a staia. E prima d’ora cos’era? Con rispetto parlando, un pezzo di pane dalle sue mani non lo avresti accettato. Ma oggi senza perché e percome è salita ai sette cieli ed è il factotum di Trimalcione. Alle corte, se a mezzo il mezzodì gli dice che fa buio, lui ci crede. Che lui quanto ha non lo sa, straricco com’è, ma questa lupastra è la prima a veder tutto e quando meno te l’aspetti. Astemia, sobria, di buoni principi: tutt’oro quel che vedi. Però una linguaccia, una gazza loquace quando è a letto. Chi ama, ama; chi non ama, non ama. E lui, Trimalcione, ha terreni che ci spaziano i nibbi e soldi portinaio che un altro non ne ha con tutto un patrimonio. […].che ci crescono i soldi. Vi è più argenteria nel casotto del suo […] Frullavano fole del genere, quando rientrò Trimalcione, che, asciugatosi la fronte, si lavò le mani con olio profumato. Poi, dopo un attimo di sospensione, « Amici, – disse, – vogliate scusarmi, ma già da molti giorni ho il ventre che non va. Né i medici ci si raccapezzano. Tuttavia mi ha fatto bene la scorza di melagrana e la resina all’aceto. Ma adesso, spero, saprà darsi di nuovo un contegno. Se no, mi viene un brontolio intorno allo stomaco, che pare un toro. Pertanto, se qualcuno di voi avrà da fare un bisogno, non c’è da vergognarsi. Nessuno di noi è nato d’un pezzo. A mio parere, non esiste una tortura come trattenersi. È la sola cosa che neanche Giove ha il potere di proibire. Eh, tu ridi, Fortunata, che di notte così spesso non mi lasci prender sonno! Ad ogni modo, qui nel triclinio io non proibisco a nessuno di fare i suoi comodi, che anche i medici proibiscono di trattenersi. E, se vi viene da fare qualcosa di più, fuori c’è tutto pronto: acqua, pitali, amminicoli vari. Credete a me, se il meteorismo raggiunge il cervello, produce flussioni anche nel resto del corpo. So di molti che ci son morti, a non voler guardare le cose in faccia».[A modo suo parlava di vaccini pure lui.]. Lo ringraziamo per la sua liberalità e comprensione, e poi subito freniamo il riso bevendo a piccoli sorsi. Né ancora sapevamo, dopo tante meraviglie, che noi, come dicono, si era solo a metà strada. E infatti, con le mense ripulite a suon di musica, vennero condotti nel triclinio tre maiali bianchi, adorni di cavezze e sonagliere, il primo dei quali, a detta del presentatore, era di due anni, di tre il secondo, ma già di sei il terzo. Io pensavo che fossero arrivati i saltimbanchi, e che adesso quei maiali, come avviene negli spettacoli per la strada, avrebbero fatto qualcosa di eccezionale. Ma Trimalcione, rotti gli indugi, « Quale di questi – disse – volete che all’istante vi facciano da cena? Che un pollo alla Penteo e altri cosi del genere i contadini li fanno, ma i miei cuochi anche i vitelli cotti in pentola sanno fare ». E subito manda a chiamare il cuoco, e, senza attendere la nostra scelta, dà ordine che si ammazzi il più anziano. Poi, ad alta voce: « Di che decuria sei? ».[Gli schiavi erano organizzati in decurie.]. Come quello gli risponde che è della quarantesima, « D’acquisto, -continua, – o nato in casa? ». « Né l’uno né l’altro, – dice il cuoco, – ma a te lasciato in testamento da Pansa ». « E allora sta’ attento – lui conchiude – a servir bene. Se no, ti faccio spedire nella decuria dei lacchè ». E il cuoco, mogio mogio davanti a tanta potenza, se ne andava in cucina tirato dall’arrosto.
Ancora non aveva tutto effuso, che un’alzata con un maiale gigantesco si insediò sulla tavola. Noi ci mettemmo a far le meraviglie per la sveltezza, ché nemmeno un pollo, giuravamo, si sarebbe potuto cucinare così in fretta, tanto più che nella fattispecie quel maiale ci sembrava molto più grosso del cinghiale di poco prima. Ma Trimalcione, dopo che l’ebbe esaminato ben bene,” O come? Come? – sbottò. – Questo porco non è stato sventrato? Proprio no, per dio! Qui, qui il cuoco nel mezzo “. Il cuoco con aria afflitta si ferma davanti alla tavola ed ammette che di sventrarlo lui se n’è dimenticato. « Come dimenticato? – Trimalcione esclama. – Pare quasi che non ci abbia messo pepe e comino. Spogliarlo! ». Non si perde un momento: il cuoco viene spogliato e se ne sta lì contrito in mezzo a due aguzzini, però tutti incominciano a intercedere e dire: « Son cose che càpitano. Ti preghiamo, lascialo andare! Se gli càpita di nuovo, più nessuno di noi pregherà per lui ».Io invece, di una severità veramente spietata, non riesco a trattenermi, ma chinato all’orecchio d’Agamennone, « Proprio un bel fannullone – gli sussurro – ha da essere questo schiavo. Chi andava a dimenticarsi di sventrare un maiale? No, per dio, non gli perdonerei, avesse avuto l’amnesia con un pesce ». Ma non Trimalcione, che, spianato il volto a un sorriso, « Avanti, – disse, – poiché hai la memoria così corta, sventralo davanti a noi ». Ricuperata la tunica, il cuoco afferra un coltello e con mano guardinga incide qua e là il ventre del maiale, Subito dai tagli, che via via si allargano sotto la spinta del ripieno, traboccano salsicciotti e ventresche.”.
Alcuni passi, tra i tanti interessanti, del Satyricon. E’ il festival della pacchianeria, un gusto – potremmo dire con un anacronismo – barocco, come di chi ha perduto il senso delle cose semplici, e mira a far parlare di sé, in quanto capace di un’opulenza teatrale, tipica delle persone incolte. Se fanno i soldi, ambiscono a circondarsi con il bello, ma di quello che loro intendono come tale, fatto di pompa magniloquente, di spreco, di sfoggio. E non manca nemmeno l’ambizione ad esibirsi come filosofi. Dice infatti uno degli invitati o infiltrati: “La vita è un giorno: ti giri e siamo già al tramonto.”. Alceo, poeta greco del VII secolo aveva detto: “Beviamo: perché aspettare le lucerne? Il giorno è lungo quanto un dito.”. Come chi pretende di farsi considerare poeta, perché si cimenta con le rime, come se fossero solo una questione di suono. E chi non fa i soldi, ammira tanto sfarzo, e sogna di poterlo fare un giorno. E questa è la situazione dell’Italia al tempo di Nerone, a sistema imperiale ormai consolidato. Il Satyricon, senza averlo come scopo, ci fornisce uno spaccato realistico della situazione dell’Italia a metà del I secolo dopo Cristo. Quello che era stato il territorio del rude ma sano italico, che aveva impegnato gli ostinati romani per 500 anni, prima di piegarsi al loro dominio, è ormai abitato da ruffiani, lenoni, baldracche, cacciatori di eredità, fattucchiere, scansafatiche, avventurieri. Ed i romani eccellono nel degrado: liberti ricchi a dismisura, il nobile carpe diem trasformato in un atteggiamento cinico, la virtù un’eccezione, il vizio la regola. Solo la granitica struttura organizzativa e l’esercito potente, e, prima di loro, una lingua dalla logica ferrea, potevano illudere sull’eternità di Roma. Ma ormai è un edificio cariato, e la fine è solo una questione di tempo.
Ad un certo punto della cena, il grossolano Trimalcione prende a baciare e ad accarezzare un ragazzino, al punto da suscitare nella moglie Fortunata una reazione gelosa e risentita. Il padrone di casa si irrita, copre di insulti la moglie, ricordandole di averla tolta via da un postribolo e l’aveva fatta diventare una signora. Poi davanti a tutti le scaglia contro una coppa di metallo pesante, e la colpisce in pieno viso. La poverina, indolenzita, prende a lamentarsi, soccorsa dai servi presenti in sala. E lui ad apostrofarla: che c���entrava la gelosia? Lui accarezzava e baciava il ragazzino mica per libidine, ma perché ha modi tali, da essere accattivante! E’ bene educato e tranquillo, perciò lo colmava di attenzioni! Per Fortunata è una tragedia, per i commensali non è nulla di importante. Come mai? Ancora valeva l’antichissimo sistema di valori mediterranei, secondo cui il registro tragico non è roba per la gente comune, ma per i grandi, i nobili, e ne possono derivare sconquassi. La tragedia di un uomo di bassa condizione di solito appare buffa, suscita il riso: è il registro del grottesco. Girava però già un libro rivoluzionario, che poi sarà chiamato Vangelo. Simone Pietro è un umile, un pescatore, e nell’orto del Getsemani il Maestro gli ha detto che prima che il gallo canti, lui, Pietro, lo rinnegherà tre volte. Arrivano le guardie e portano via Cristo, e Pietro li degue da lontano. Poi si ferma in una taverna, dove lo riconoscono: “Tu sei un seguace del Nazareno!”, glielo dicono tre volte e per tre volte nega. Subito canta il gallo e lui si ricorda delle parole di Gesù di poche ore prima. Allora ha vergogna di sé e piange. Ed è una tragedia, la tragedia di un umile. E non fa ridere, ma riflettere. Per la prima volta nella storia pagana la tragedia degli umili ha la dignità della tragedia umana. E’ una rivoluzione, una delle chiavi per intendere la diffusione del Cristianesimo.
Il Satyricon appartiene al genere del romanzo, nato in epoca alessandrina. E’ un’opera scritta in parte in prosa in parte in versi. Il romanzo di solito ha l’impianto del fumettone, diremmo una telenovela o un fotoromanzo. Il Satyricon invece è un’opera realistica, che ci restituisce un quadro desolante della realtà sociale dell’Italia e di Roma, anche se ci è giunto mutilo. Si incastona nella trama una novella, antica già al tempo di Petronio: la matrona di Efeso. Costei, ancora molto giovane e bella assai, di colpo resta vedova. Il suo dolore è inconsolabile, ed è determinata a lasciarsi morire. Segue il marito nel sepolcro e da lì non intende uscire. Anche una ancella, fedelissima della matrona, è deliberata a morire con l’amata padrona. Non mangiano né bevono, ma piangono notte e giorno e si strappano i capelli. Il caso vuole che lì vicino crocefiggano un malfattore, ed una guardia è messa a vigilare, perché i parenti del giustiziato non se lo portino via prima del tempo. Così, all’arrivo della notte, sente i lamenti e vede la luce provenire dal sepolcro lì da presso. Incuriosito si avvicina, sbircia dentro e vede la bellissima vedova. E’ notte, chi verrà a prendersi il cadavere in croce? Allora entra, s’informa, e si rammarica per lo spreco di tanta bellezza. Prova con le parole, ma né la vedova né l’ancella gli danno retta. Allora scarta la cena e l’offre alle due donne, e pensa che a insistere con l’ancella, forse… Così succede: l’ancella, meno motivata della matrona, accetta di mangiare qualcosa. E poi è fatale che si allei con il soldato, ed alla fine anche la vedova cede su tutta la linea, ma proprio tutta. Intanto i parenti del giustiziato hanno notato che la sorveglianza si è allentata, e si portano via il cadavere. Sul far del giorno il soldato esce dal sepolcro appagato e soddisfatto. Ma strabuzza gli occhi, quando vede che il condannato non c’è più. Allora rientra dalle due donne e si dispera: pagherà con la vita la negligenza. Allora la matrona ha un’idea: non vuole restare vedova due volte in pochi giorni, quindi esorta il soldato a prendere il cadavere del marito ed appenderlo alla croce. Per gli amministratori va tutto bene: un cadavere ‘era, un cadavere c’è. Il soldato salva la vita, e la vedova si è consolata. Solo la gente era disorientata, e non si spiegava come avesse fatto un morto a salire sulla croce.
Petronio era arbiter elegantiae presso Nerone, che non riteneva elegante nulla che Petronio non avesse approvato. Con ciò suscitò la gelosia di Tigellino, il liberto anima nera di Nerone, e Tigellino insinuò in Nerone la calunnia che Petronnio tramasse contro il principe. Nerone allora ordinò a Petronio di suicidarsi. E lui lo fece: si tagliò le arterie dei polsi e fece uscire un po’ di sangue. Poi si fasciò i tagli, ed andò a pranzo con gli amici. Poi ogni tanto riapriva i tagli e si dissanguava. Poi tornava a pranzo, e, invece di parlare dell’al di là, passò il tempo a mangiare e bere tra le barzellette. Voleva che la morte apparisse naturale, alla faccia del principe. Poi prese carta e penna, e scrisse una lettera di insulti a Nerone. Poi fracassò l’anello, perché non servisse a costruire denunce false contro altri poveri disgraziati. E così morì, facendosi beffe di Nerone e della morte.
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scarfofrancesco · 4 years
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La campagna attorno a Valguarnera Caropepe (EN) nella Valle di Dittaino. Ai tempi dei Romani la Valle era soprannominata il "Granaio d'Italia" per la grande produzione di grano. A Valguarnera si parla un dialetto particolare (carrupipanu) che deriva dal gallo-italico. . . ✴️MOTO - VIAGGI | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE | MUSIC✴️ [▶️link in bio] Diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK ▶️@francescoscarfo INSTAGRAM ▶️@francescoscarfo YOUTUBE ▶️francescoscarfo / bruttium ✴️ EQUIPAGGIAMENTO✴️ ✴️LA MIA MOTO✴️ [▶️link in bio] . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium (presso Valguarnera, Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CAdxsBnIBAB/?igshid=k5jatzhn1xp
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segledepericles · 7 years
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Can I ask you something? I may pass off as ignorant (especially since I'm Italian), but how are the Italian dialects minoritized languages?
The situation changes with each language, but in general the regional languages (not dialects) of Italy are seen as something to speak only in informal settings and they are not taught at schools, and for this reason the illiteracy rates in these languages are extremely high. For example, 98% of native speakers of Piedmontese can’t write their own language.
In most cases, the speakers of these languages have been told during generations that those who speak the language are “mentally lazy” or similar terms. The languages are thought of as something limited that can’t be equal to the “superior” Italian language. Of course, this is false, since all languages have the capacity to express complex ideas.
The percentage of people who speak some of these languages is decreasing, and in many places it is not common that people who immigrate from other places learn the local language, only Italian, since the local one is not seen as “important enough”.
UNESCO recognises around 30 indigenous languages in Italy. I’m sure a lot of people wouldn’t be able to name all the languages of their own country. Out of these languages:
5 are considered “vulnerable” to disappearance: Alemmanic, Bavarian, Sicilian, Neapolitan, and Venetan.
22 are “definitely endangered”: Algherese Catalan, Alpine Provençal, Arberësh, Cimbrian, Emilian, Faetar, Francoprovençal, Friulian, Gallo-Sicilian, Gallurese, Ladin, Ligurian, Lombard, Mòcheno, Piedmontese, Resian, Romagnol, Sardinian, and Sassarese. This group also includes Romani and Yiddish, which are not originary from Italy but used to be widely spoken there and form part of Italy’s heritage, and Corsican if you want to count it as an Italian language.
4 are “severly endangered”: Gardiol, two different varieties of Griko (from Calabria and Salento), Molise Croatian, and Töitschu.
If the situation is not taken care of, this will get worse.
I’m sure other Italians can explain this better than me. I encourage anyone reading to add to this!
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freedomtripitaly · 4 years
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Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città, ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Firenze è una città davvero meravigliosa, una città ricca di sorprese, di arte, cultura, colori, architetture storiche che ne evidenziano il fascino e l’importanza nel corso della storia. Si sa, Firenze è una città d’arte imperdibile ed è possibile visitarla in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con bambini o amici. La città di Firenze è molto nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, Firenze, è considerata la capitale dell’arte ed infatti, se facciamo riferimento alle statistiche prodotte dall’UNESCO, è proprio questa la città che possiede il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia. Dal XIII al XVI secolo, la città di Firenze, è stata il luogo in cui sono state concepite molte opere di importanti artisti italiani, quali Michelangelo, Dante, Boccaccio e Brunelleschi. Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso di Firenze è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altri importanti musei sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri. Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze di Firenze offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze attirano molti visitatori grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie della città sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Firenze, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese. Museo Archeologico Nazionale di Firenze Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buna parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette. Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane. Museo Galileo di Firenze Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche. Villa Bardini Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo, era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni. Giardino di Boboli Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini. Casa di Dante a Firenze La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante Alighieri e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita di Dante Alighieri: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica. Galleria degli Uffizi e cappelle medicee La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi. Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia. Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate. Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi. Galleria dell’Accademia di Firenze Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo. https://ift.tt/3e80b7w Musei di Firenze: quali visitare assolutamente Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città, ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Firenze è una città davvero meravigliosa, una città ricca di sorprese, di arte, cultura, colori, architetture storiche che ne evidenziano il fascino e l’importanza nel corso della storia. Si sa, Firenze è una città d’arte imperdibile ed è possibile visitarla in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con bambini o amici. La città di Firenze è molto nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, Firenze, è considerata la capitale dell’arte ed infatti, se facciamo riferimento alle statistiche prodotte dall’UNESCO, è proprio questa la città che possiede il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia. Dal XIII al XVI secolo, la città di Firenze, è stata il luogo in cui sono state concepite molte opere di importanti artisti italiani, quali Michelangelo, Dante, Boccaccio e Brunelleschi. Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso di Firenze è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altri importanti musei sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri. Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze di Firenze offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze attirano molti visitatori grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie della città sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Firenze, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese. Museo Archeologico Nazionale di Firenze Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buna parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette. Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane. Museo Galileo di Firenze Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche. Villa Bardini Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo, era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni. Giardino di Boboli Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini. Casa di Dante a Firenze La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante Alighieri e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita di Dante Alighieri: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica. Galleria degli Uffizi e cappelle medicee La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi. Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia. Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate. Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi. Galleria dell’Accademia di Firenze Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo. Sono veramente tanti i musei di Firenze da visitare, dal Museo del Novecento alla celebre Galleria degli Uffizi, senza dimenticare la Casa di Dante.
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Hugo Romani ​ fue un cantante argentino de boleros. A los 18 años comenzó a cantar en su ciudad natal, Mendoza. En 1947 emprendió su primera gira al exterior a Caracas donde debutó en Radio Cultura, actuando en El Lido y Pasapoga. En Maracaibo es contratado por Ondas del Lago. Wikipedia
Fecha de nacimiento: 23 de diciembre de 1919, Mendoza, Argentina
Fallecimiento: 16 de octubre de 2016, Mendoza, Argentina
Muerte: 16 de octubre de 2016 (96 años); Buenos Aires, Argentina
Álbumes: Acuarela Romántica: Hugo Romani, Vol. 2, Las Voces Eternas, Más
Compañías discográficas: El Gallo Productions, PLAY MUSIC, Antología Musical, Soul Vibes, Más
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clickalepic-blog · 4 years
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Sede permanente del Collegio d'Europa e di una diocesi cattolica, il centro storico medievale è stato proclamato nel 2000 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Nel 2002 la città è stata capitale europea della cultura insieme alla città spagnola di Salamanca. Sono state trovate poche tracce di attività umane antecedenti il periodo gallo-romano. Le prime fortificazioni furono realizzate dopo la conquista dei Menapi da parte di Giulio Cesare nel I secolo a.C. I Franchi subentrarono ai Romani nella regione attorno al IV secolo e la amministrarono con il nome di Pagus Flandrensis. Le incursioni vichinghe del IX secolo indussero Baldovino I, conte delle Fiandre, a rinforzare le fortificazioni preesistenti per ristabilire le rotte commerciali marittime. Nello stesso periodo iniziano ad essere coniate monete che portano impresso, per la prima volta, il nome Bryggia (probabilmente connesso con il germanico Brücke, ponte). Commercio dall’inghilterra prima e dall’Italia poi, portarono la città a diventare un fervido centro per mercati e commercio internazionale. Suggerisco di visitarla nel caso vi capiti di passare qui dalle Fiandre occidentali, nelle terre fiamminghe del Belgio! #bruges #belgium #europe #travel #photo #culture #passion #ducatodivillalta #villaltadominet #aroundtheworld #philosophy #art #jeep #friends #drinkteam #bier #au #2019 (presso Brugge, Belgium) https://www.instagram.com/p/B6LcQoFKg4w/?igshid=1hi3o068t31mf
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