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#idromele
congliocchidellatigre · 6 months
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Oggi ne ho fatte mille!
E si continua… Non si molla un passo e si travasato, si trasforma, si crea, si estrae, si frulla, si… #icoloridellidromele #pazzomele #homebrewingexperience #meadislife #batino #mead #idromele #miele #casaparrini #metheglin #butterflypeaflowers
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vividiste · 11 months
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Sapevi che... ci sono enzimi vivi nel miele?
Sapevi che... a contatto con il metallo questi enzimi muoiono e il miele diventa tossico?
Sapevi che... ci sono tra 10 e 80.000 api in un alveare?
Sapevi che... Il miele contiene una sostanza che aiuta il cervello umano a funzionare meglio?
Sapevi che... il miele è l'UNICO cibo sulla terra che da solo... può sostenere la vita umana?
Sapevi che le api hanno salvato la gente dalla fame in Africa?
Sapevi che... Un cucchiaino di miele è sufficiente per sostenere la vita umana per 24 ore?
Sapevi che... La propoli prodotta dalle api è il più potente ANTIBIOTICO naturale?
Sapevi che... per ottenere 1g. veleno, hai bisogno di una puntura di più di 10.000 api?
Sapevi che... il miele non ha una data di scadenza?
Sapevi che... il miele è la prima forma (moneta)
del mondo... come pagamento?
Sapevi che... per guadagnare 1 kg. tesoro, hai bisogno del nettare di più di 1.000.000 di fiori?
Sapevi che... Le prime monete al mondo avevano un'ape dipinta 🐝?
Sapevi che... il miele è meglio consumato con il nido d'ape?
Sapevi che... c'è un cucchiaio di legno speciale per il miele, e non uno di metallo?
Sapevi che... i pascoli di api sono il cibo più salutare del mondo?
Sapevi che... Il polline può avere più di 1500 colori e sfumature?
Sapevi che... un'ape può volare ad una velocità superiore a 60 km/h?
Sapevi che... In Gran Bretagna la famiglia reale consuma miele rumeno?
Sapevi che... il miele di manna... è fatto dalla saliva di alcuni insetti chiamati "cicciottelli"?
Sapevi che... i corpi dei grandi imperatori del mondo sono stati sepolti in bare d'oro e poi ricoperti di miele per evitare il marcimento?
Sapevi che le api sono gli UNICI insetti che producono cibo per l'uomo?
Sapevi che... Il nome "LUNA DI MIELE" deriva dal fatto che gli sposi consumavano miele e idromele per la fertilità dopo il matrimonio?
Sapevi che... Mamma (regina) depone il doppio del suo peso nelle uova in un giorno?
- Sapevi che... Mamma ha una "sezione" chiamata cordone spermatico?
- Lo sapevi... che le api battono le ali più di 11.000 volte al minuto?
Sapevi che... l'unico miele che può essere apprezzato da persone allergiche ai prodotti dell'apicoltura è il miele di manna (manuka).
Sapevi che... il miele manuka è il miglior miele per le donne?
Sapevi che... Il miele di acacia non è dolcificato?
Lo sai questo...
Un'ape vive meno di 40 giorni, visita almeno 1000 fiori e produce meno di un cucchiaino di miele, ma per lei è tutta la vita! ❤️
Grazie API! 🐝🧡🐝🧡🐝🧡🐝🧡🐝
Ferruccio Piano
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Fonte fb
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youcal-fr · 5 months
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Local librarian Idromele 📖, with her musician brother Alaimo 🎻
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t-annhauser · 7 months
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Prima di prendere in giro le Valchirie considerate questo:
Il nome Valchiria è formato da due parole: il sostantivo vain o il termine valr (i guerrieri caduti in battaglia) e il verbo kjósa (scegliere). Valchiria dunque è "colei che sceglie i guerrieri caduti in battaglia".
Le Valchirie calano robuste e poppute sul funebre campo di battaglia, verginali crocerossine di Odino, e scelgono i guerrieri caduti, una parte di loro da portare nel Valhalla, direttamente al cospetto del dio, una parte presso il campo di Fólkvangr presieduto dalla dea Freyja, dove opportunamente rimpinzati di idromele diventano Einherjar e si preparano alla grande battaglia finale del Ragnarok, perché una volta guerrieri non si può più sfuggire al destino di guerra, nemmeno dopo la morte.
Io amo tutte le favole dove sono le donne alla fine a salvarci: salvateci, o dee misericordiose.
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lunamagicablu · 1 year
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Il canto elfico di Galadriel Ai! laurië lantar lassi sùrinen, Yèni ùnòtimë ve ràmar aldaron! Yèni ve lintë yuldar avànier mi oromandi lisse-miruvòreva Andùnë pella, Vardo tellumar nu luini yassen tintilar i eleni òmaryo airetàri-lìrinen. Si' man i yulma nin enquantuva? An sì Tintallë Varda Oiolossëo ve fanyar màryat Elentàri ortanë ar ilyë tier undulàvë lumbulë; ar sindanòriello caito mornië i falmalinnar imbë met, ar hìsië untùpa Calaciryo mìri oialë. Sì vanwa nà, Ròmello vanwa, Valimar! Namàrië! Nai hiruvalyë Valimar. Nai elyë hiruva. Namàrië! Ah! Simili ad oro cadono le foglie al vento, lunghi innumerevoli anni come le ali degli alberi! I lunghi anni sono fuggiti, come rapidi sorsi del dolce idromele, in aerei saloni oltre l'Occidente, sotto le azzurre volte di Varda ove le stelle tremolano al canto della sua voce, una voce sacra di regina. Chi riempirà ormai per me la coppa? Ahimè! la Vampa, Varda, Regina delle Stelle, ha innalzato le sue mani al Monte Semprebianco come nuvole che ascendono al cielo,ed ogni sentiero è immerso nella più cupa oscurità; fuori dalla grigia campagna, il buio sovrasta le onde spumeggianti che ci separano, e la nebbia ricopre per sempre i gioielli di Calicirya. Perso! Perso è ormai Valimar per coloro che vivono a oriente. Addio! Forse un dì tu troverai Valimar. E forse anche tu lo troverai un dì. Addio! Tolkien by SYLVIAsArt *************************** The elven song of Galadriel Ai! laurië lantar lassi sùrinen, Yèni ùnòtimë ve ràmar aldaron! Yèni ve lintë yuldar avànier you command me lisse-miruvòreva Andùnë pella, Vardo tellumar nu luini yassen tintilar i eleni òmaryo airetàri-lirinen. Si 'man i yulma nin enquantuva? An yes Tintallë Varda Oiolossëo ve fanyar màryat Elentàri ortanë ar ilyë tier undulàvë lumbulë; ar sindanòriello caito mornië i falmalinnar imbë met, ar hìsië untùpa Calaciryo mìri oialë. Yes vanwa nà, Ròmello vanwa, Valimar! Namàrië! Nai hiruvalyë Valimar. Nai elyë hiruva. Namàrië! Ah! Like gold, the leaves fall in the wind, long countless years like the wings of trees! The long years have fled, like quick sips of sweet mead, in air salons beyond the West, under the blue vaults of Varda where the stars flicker at the song of his voice, a sacred queen's voice. Who will fill the cup for me now? Alas! the Vampa, Varda, Queen of the Stars, has raised her hands to Mount Everwhite like clouds that ascend to the sky, and every path is immersed in the darkest darkness; out of the gray countryside, darkness hangs over the foaming waves that separate us, and mist forever covers the jewels of Calicirya. Lost! Lost is now Valimar for those who live in the east. Goodbye! Maybe one day you will find Valimar. And maybe you too will find it some day. Goodbye! Tolkien by SYLVIAsArt
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lestreghedifenix · 1 year
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🌼🌹🌺Beltane,🌷🌱🌹
🌸💮🌼Calendimaggio, 🌼🏵️🌸
🌾🌸🌱Grande Sabba d'Estate, 🌻💐🌿
💐🍀🌼Festa di Morrigan, 🌸🌿🏵️
🍃🌺🏵️Festa di Cerere.🌾🌺🌱
🍃🌹🥀🌺🌷01-04 Maggio 🌾🌸🌱🌷🌿🌼
🔥Elementi: Fuoco
🦎Spiriti: Fate e Salamandre
🐂Segno zodiacale: Toro
🪵🌾🌺💐Simboli: Pali di maggio, corone di fiori, falò, .
Animali: 🐈‍⬛Gatto, 🦢cigno, 🕊️🕊️colomba, 🐮mucca,🐝 ape, 🌱cavallo
🧚🧝🧙Dee:Artemide, Diana, Afrodite, Cerridwen e tutte le Dee fanciulle.
🧞🧝🧙Dei: Pan, Cernunnos, Eros, Belanu
Colori:🔴 Rosso, ⚪Bianco, 🟣Rosa e🟢 Verde
Cibi tradizionali: Insalate, Frutti rossi, maiale e manzo, vino, idromele, farina d'avena o torte d'orzo. I cibi tradizionali sono anche i latticini e piatti come la crema di calendula ed il gelato alla vaniglia.
Erbe: 🌱Pino, Biancospino,🌿 Rosmarino, 🍃Incenso, 🌳Mandorlo,🌿 Angelica, Calendula, Lillà, Campanula, 🌼Margherite, Sambuco
Incenso: 🌸Lillà, 🌲Pino, 🌹Rosa
Cristalli e Pietre: 💎💍Smeraldo, Quarzo Rosa, Corniola, Zaffiro, Crisopasio, Giada, Pietra di Luna
Rituali: Tutti quelli che coinvolgono la 🔮divinazione, ♥️l'amore,🩸 la sensibilità,🪬 la spiritualità, 🫂l'apertura verso gli altri e la 🫄fertilità
Strumenti:🔔 Campana, Coppa, 🗡️Athame
Fonti: web
Crediti a chi di dovere
#lestreghedifenixtarot #lestreghedifenixwitchtcraft #tarotschoolfenix
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shambelle97 · 2 years
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Sigyn era intenta ad ammirarsi allo specchio della propria camera, completamente assorta nei suoi pensieri...la sola idea di doversi sposare con il capitano Theoric le fece raggelare il sangue.
Un’ancella diede un’ultima occhiata all’acconciatura della fanciulla, rivolgendole una nota di apprezzamento.
I grandi occhi celesti della Vanir erano vitrei e spenti: tuttavia ebbe modo di ringraziarla, accennando un sorriso mesto.
“Il capitano degli Einherjar ne resterà molto colpito: la vostra bellezza è sublime.”
Commentò Aslaug, sfoggiando una felicità mai vista prima…l’altra invece avrebbe desiderato fuggire lontano.
“Grazie infinite, mia cara.”
Rispose la promessa sposa, avviandosi a percorrere gli ampi corridoi di Valaskjalf in compagnia del padre.
La celebrazione si sarebbe svolta verso gli esterni del palazzo, durante una mattinata di fine estate...fu allora che la tipica marcia nuziale asgardiana risuonò nei vari angoli dei giardini, annunciando l’imminente arrivo della donna.
Theoric Elvindson volse il proprio sguardo nella sua direzione: notò quanto fosse bellissima con indosso l’abito d’oro e il viso contornato da un trucco leggero.
Le sorrise con sincerità disarmante, prendendole la mano...la ragazza sussultò a quel tocco gelido e stranamente familiare al tatto.
Nessuno si accorse della sua reazione: troppo impegnati ad esprimere commenti e giudizi, inerenti all’organizzazione della cerimonia.
Il Padre degli Dei fece la propria comparsa, assieme all’adorata moglie e i due figli...Sigyn provò a lanciare un’occhiata colma di tristezza nei confronti del principe Loki, ma non ottenne alcun risultato.
Egli sembrava distaccato e assente.
La cerimonia ebbe inizio con l’annuncio solenne da parte dello stesso Dio delle Forche...la figlia del generale Bjorn avvertì una sensazione di assoluto disagio, strappandole l’ultimo barlume di speranza che le rimase.
Loki non reagì neppure un’istante a quella farsa: eppure sapeva che il tenebroso fratello di Thor non fosse in grado di rinunciare a ciò che gli appartenesse di diritto.
Il che era alquanto strano e insolito.
Per una frazione di secondo le parve di notare un lieve luccichio verdastro negli occhi del capitano...dovette sbattere le ciglia più volte, convincendosi che fosse solo frutto della propria immaginazione.
Dopo un lungo discorso eseguito dal sovrano del Regno Dorato, ebbe inizio la consegna delle due spade...ovvero i simboli dei loro antenati e l’impegno nei riguardi della famiglia.
Successivamente avvenne lo scambio degli anelli: fu Sigyn a consegnarlo per prima.
Entrambi giurarono di essere fedeli l’una nei riguardi dell’altro...dopodiché Odino li proclamò ufficialmente come marito e moglie, scambiandosi un bacio casto davanti al resto degli invitati.
La Dea della Fedeltà avvertì il peso dell'eterna condanna, desiderando con tutta se stessa di sfilarsi quel maledetto anello.
Una catena impossibile da spezzare.
Aveva giurato di rimanere accanto ad un uomo che non avrebbe mai amato: d’altronde c’era da aspettarselo...le Norne avevano filato per lei un destino colmo di infelicità, permettendo a Loki di abbandonarla.
Non osò neppure rivolgerle un ultimo saluto.
Bramava al pensiero di fuggire da quella cerimonia così sfarzosa, provando a condurre una nuova vita più sana e felice.
“La festa non è di tuo gradimento, mia adorata moglie?”
Chiese Theoric, impegnato a sorseggiare un calice di idromele, dedicandole un sorrisetto furbo.
Sigyn scosse il capo, negando la reale motivazione.
“Oh, lo è eccome! Sono solo un po’ stanca, tutto qui.”
Il soldato si premise di rubarle un bacio dolce, inatteso e lievemente sfacciato: c’era qualcosa di tremendamente familiare in esso, ma ella non riuscì ad identificare di cosa si trattasse.
In lontananza scorse l’ammantata figura dell’ingannatore, dedito a rimanere in disparte...sentiva il bisogno di esigere spiegazioni.
Si avvicinò cautamente a lui, proferendo parola.
“Avresti potuto degnarmi un ultimo saluto.”
Proruppe la giovane, facendolo voltare di scatto: fu lesto a riservarle un ghigno beffardo.
“Andiamo, cosa ti aspettavi? Che ti avrei salvata dalle rozze grinfie di quel misero e intrepido soldatino? È il prezzo da pagare per aver agito in maniera incauta, mia cara Sigyn...hai firmato ad una condannevole vita di tua spontanea volontà.”
Sentenziò Lingua D’Argento, protendo le braccia.
Un sonoro schiaffo lo lasciò sbigottito, permettendogli di massaggiarsi la parte dolente...le iridi azzurre di Sigyn divennero furenti, emanando piccole scintille di pura rabbia e rancore.
“Ho commesso un grave errore a rivolgere la mia totale devozione e fedeltà ad un uomo incapace di amare...questo è il mio saluto di addio, Fabbro di Menzogne.”
Si allontanò da quest'ultimo, consentendo alle lacrime di rigarle il volto...d'ora in avanti avrebbe dovuto pensare al suo prossimo futuro.
Il ricevimento proseguì tra canti e balli, fino al calar della sera: il Tonante si avvicinò ai novelli sposi, richiamando la dama dalla chioma bionda e lucente.
“Spero vi stiate divertendo, Lady Sigyn: Theoric può considerarsi fortunato ad averti.”
Esordì il Dio del Tuono, ostentando un sorriso luminoso e raggiante.
La Vanir annuì mesta, contemplando il cielo stellato della gloriosa Asgard...una fitta tela di luci e colori, facendola somigliare ad una magnifica opera d’arte.
“C’è per caso qualcosa che ti turba?”
Domandò d’un tratto, assumendo un’aria più seria: Sigyn non ebbe alcuna voglia di replicare.
“Non disperare, Lady Sigyn: Theoric potrebbe sorprenderti.”
Avrebbe voluto trovare delle risposte adatte, ma non riuscì ad articolare neppure una sillaba...sul serio il celebre capitano degli Einherjar avrebbe posseduto abbastanza coraggio da farla innamorare?
Stupirla con gesti delicati e nobili, a tal punto da conquistare il suo cuore recentemente spezzato?
Theoric rappresentava il tipico stereotipo di uomo virile, gretto e volgare...le salirono i conati di vomito alla sola idea di dover dividerne il capezzale per il resto dei secoli a venire.
La lasciò in balìa dei suoi pensieri, senz’aggiungere altro: tale frase la sconvolse.
Dopo la consegna di sontuosi regali, i due sposi rincasarono a notte tarda, varcando la soglia del palazzo...Sigyn venne pervasa da un moto d’ansia improvviso.
I festeggiamenti sarebbero terminati entro una settimana, eppure ne ebbe già abbastanza di ciò.
Theoric versò una bottiglia di idromele in due appositi calici d'argento...glielo porse con un'insolita gentilezza negli occhi, che la ragazza stentava ad identificare come sua.
“Un brindisi a me e alla mia splendida signora.”
Proferì la guardia reale di Odino, sorseggiandola in maniera delicata ed elegante.
La dama dalle ciocche bionde favorì con velata riluttanza: egli se ne accorse, riprendendo la parola.
“Amerai ogni singola cosa della mia persona, Sigyn: potrei essere in grado di stupirti se me lo permettessi.”
Sigyn ribatté determinata e decisa.
“Spiace deluderti, ma credo proprio che non accadrà: sei solo un sudicio e gretto soldato. Non potrei mai donare il mio amore ad un omuncolo che crede di essere invincibile sopra ogni cosa.”
Evocò una sfera intrisa di Seiðr dai riflessi dorati, facendola fuoriuscire dal palmo della propria mano…l’uomo ridacchiò beffardo e sardonico alla vista di tale scena.
“Questo perché le apparenze possono trarre in inganno a volte...come adesso!”
Esclamò sicuro di sé, ghignando maliziosamente.
Una luce verdastra lo avvolse per intero, rivelandone la reale identità: la novella sposa rimase pietrificata, spalancando le iridi per lo shock.
“Cosa ne hai fatto di Theoric?! Rispondi!”
Intimò la donna, trattenendo la sfera di luce tra le mani.
“Che cos’è questo ritrovato amore per il possente e rozzo capitano degli Einherjar? Non sei contenta che sia io il tuo sposo al posto di quel miserabile inetto?”
Aggiunse il Dio, schernendola col suo tagliente e affilato sarcasmo...ella iniziò a tremare per lo spavento.
Si avvicinò col solito passo felpato, sovrastandola con la sua altezza...il cuore iniziò a scalpitarle dal petto.
“Era necessario mantenere un profilo basso, mascherando persino ogni lato comportamentale...ferirti interiormente non era in programma, ma ho dovuto farlo per essere credibile. Non ho ucciso Theoric se è ciò che tieni a sapere. “
Il tono mutò in maniera docile e convincente: le mani di lei si posarono sul torace, avvertendone lo stesso suono...una musica grondante di quel sentimento che provavano entrambi.
Le sottili labbra del moro si poggiarono sopra le sue: la baciò con innata tenerezza, narrandole miriadi di sensazioni meravigliose.
Divenne più passionale in pochi istanti, lasciando che le mani dell’ingannatore vagassero su quelle curve così sinuose e perfette...Sigyn mugolò di piacere, desiderando molto di più.
Fecero l’amore tutta la notte: lenti, meticolosi e senz’alcuna fretta.
Si ritrovarono ansanti, sudati e avvolti in vari strati di lenzuola dalle tonalità verdi e dorate...l’asgardiano si permise di rubarle un bacio ricolmo di sfacciataggine e insolenza.
Sorrise mentre scendeva lungo il collo, lambendolo e baciandolo con accurata lentezza.
“Come hai fatto a convincere Theoric a non sposarmi? Lo hai compromesso in qualche modo?”
Domandò tramite un intenso sospiro, mentre Loki era dedito a torturarle i seni…egli mugugnò, mordendole il capezzolo già turgido e duro come uno spillo.
Gemette arrochita, lasciandosi travolgere da quel turbine costituito da caos e desiderio...solo allora Lingua D’Argento si prese la briga di rispondere.
“L’abbiamo rinchiuso all’interno delle antiche prigioni, situate al di fuori della città…Thor si è rivelato parecchio disponibile ad affiancarmi in codesta impresa.“
Dichiarò compiaciuto: ma non si limitò a rivelare soltanto quell'aneddoto...addirittura si azzardò a privarlo del suo originale aspetto e della memoria.
Che nessun abitante del regno sopportasse l’arrogante e brioso capitano delle guardie personali di Padre Tutto, era più che risaputo...nemmeno il suo primogenito a quanto pare.
La frase pronunciata dal Signore delle Saette risuonò nella propria testa, cogliendone il significato...fu opera dell’astuto fratello, condurlo appositamente da lei per lasciarle indizi di vitale importanza sulla loro prima notte di nozze.
Aveva interagito nell’arco di quella giornata con una delle sue copie, generate dalla magia…si pentì amaramente di avergli rivolto quel dannato schiaffo.
Riuscì ad ingannarli con prodigiosa maestria e prodezza: tuttavia non ebbe modo di preoccuparsene...Loki era consapevole a cosa stesse andando incontro.
Sigyn gli avrebbe riposto la propria fiducia, infischiandosene delle conseguenze...aveva imparato a conoscere gran parte delle sue tattiche d’azione.
La strinse in una morsa calda e protettiva: la donna dai lineamenti graziosi fu lesta a crogiolarsi tra le sue braccia, inspirandone l'avvolgente aroma di menta e muschio selvatico.
“Ci attende un futuro roseo e ricolmo di gloriosi propositi, mia signora...bisogna solo essere pazienti.”
Spiegò breve, ma ben coinciso: Sigyn venne pervasa da un velato terrore.
“E se dovessero scoprire che mi hai sposata con l’inganno, che ne sarà di noi? Non potrei sopportare di perderti.”
Replicò preoccupata per ambedue le sorti della loro nuova vita...Loki la zittì con un bacio carico di passione.
“Farò in mio potere che non accada: tu mi appartieni, come un giorno lo sarà quel maledetto scranno. Diverrai la più grande regina di Asgard e insieme domineremo ogni angolo di questo regno, con l’assoluta consapevolezza di vivere un’era fiorente e ben ricca di nuove prosperità. Non permetterò che i miei minuziosi piani vadano in fumo.”
Gli lesse un’accecante bramosia di potere in quelle iridi chiare e cristalline come smeraldi...era davvero sicura di voler divenire la nuova sovrana di Asgard a tutti i costi?
“Non mi importa di cosa diventerai in futuro, amore mio: non mi importa se sarai un grande re oppure no...a me basta solo averti accanto, nient’altro.”
La baciò di nuovo con maggiore trasporto: la desiderava ancora.
Si lasciarono andare ad un disperato bisogno di volersi, di cercarsi, di amarsi...si sarebbero appartenuti fino all’avvento del Ragnarok e anche dopo.
“Le nostre famiglie non saranno per nulla felici della nostra unione...soprattutto Odino, Elvind e Bjorn.”
Ansimò tra i roventi baci dell’arguto asgardiano: la risposta di lui non tardò a giungere.
“Non ne saranno mai al corrente, mia cara: nessuno di loro ha mai concesso di esprimere i nostri pareri a riguardo.”
Rimbeccò, baciandole il ventre con estrema foga...Sigyn fremette a quell’avido contatto.
“Potrebbe insorgere una nuova e feroce guerra tra Asgard e Vanaheim se non agiamo con cautela...i nostri due popoli non saranno affatto clementi tra loro.”
Il figlio minore di Odino e Frigga non poté far a meno di considerare tale ipotesi...per quanto i fieri Asgardiani prediligessero le battaglie più della loro stessa vita, Loki si accertò che l’alba di un simile scontro non fosse mai giunta.
“Ho calcolato ogni rischio con estrema meticolosità, ma posso garantirti che ne usciremo incolumi...lascia che le rune e il resto dei miei incantesimi eseguino il loro corso.”
Rispose suadente e al contempo persuasivo: la bellissima Vanir annuì, riponendogli fiducia senza esitare troppo.
Il sonno li condusse in un profondo stato di quiete, dopo aver consumato nuovamente l’amore...nessuno avrebbe più ostacolato il loro e profondo legame che li univa.
Un sacro vincolo che neppure le Norne avrebbe mai potuto sciogliere.
                                                    𝑭𝒊𝒏𝒆
One Shot:
~ Mischief And Fidelity ~
Final Chapter:
~ Wedding Of Deception ~
Previous Chapter:
~ Absolute Fidelity ~
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ungrisiselvatico · 1 year
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Pezzi di una domenica: tra studio, Idromele, un gatto nero pazzo, una "sguazzata" di pioggia e un arcobaleno al tramonto. Se solo riuscissi a trovare più tempo. Come si fa?
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themonkeygland · 1 year
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Amica mia, un brindisi.
Con te ho condiviso le migliori bottiglie di vino, chiacchierando mentre i cerchi si componevano sul vetro del calice. Abbiamo annusato la torba delle highlands i tutti gli scotch con cui abbiamo brindato. Insieme abbiamo scoperto anche che non tutti gli idromele possono invecchiare, aspettando il momento giusto per goderseli si rischia di perdere una specialità.
Una bottiglia importante va conservata per un momento importante, per valorizzarlo. Per me, quando eravamo solo noi due. Sai, ci sono bottiglie che non posso aprire con chiunque. Con te lo faccio perché so che ne apprezzerai il valore, perché quando lo faccio sto aprendo anche una parte di me.
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lamilanomagazine · 2 years
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Busto Arsizio (VA), “Celtic New Year - Capodanno Celtico” al via IX edizione lunedì 31 ottobre 2022 al Museo del Tessile
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Busto Arsizio (VA), “Celtic New Year - Capodanno Celtico” al via IX edizione lunedì 31 ottobre 2022 al Museo del Tessile. Per festeggiare l'importante passaggio delle stagioni, una lunga serata di allegria e di emozioni animerà il Museo del Tessile con musica live, concerto, teatro, danze e allo scoccare della mezzanotte, un momento di riflessione per tutti. L’evento sarà un connubio perfetto di attualità e antiche leggende. Anche i bambini saranno coinvolti nelle varie attività, dal divertimento assicurato. Gli appuntamenti inizieranno nel pomeriggio dalle 17.00 alle 18.00 (due turni) con Fate, Folletti e altre creature magiche. Personaggi incantati che si nascondono, ma sembrano perfetti per essere protagonisti di storie, di un piccolo grande viaggio fiabesco per bambini e adulti di tutte le età. A cura di Dramatrà. Alle ore 19.00 Stage di danze folk nordeuropee, lezione primi passi, per non perdere nemmeno un ballo durante i concerti della serata. Ore 20.30 Storytelling con la storica, divulgatrice, Jennifer Radulovic per un “Speciale Bram Stoker” I racconti del creatore irlandese di Dracula.  Un'avvincente narrazione-spettacolo. Sarà un momento appassionante, sospeso tra spettacolo e didattica attraverso le declinazioni più tenebrose dell’Ottocento. Sana paura e puro divertimento. Alle ore 21.30 tutti in pista, si entra nel vivo della festa a ballo con animazione; alle 22.30 saranno sul palco, con un vasto repertorio di canzoni irlandesi, le WOMAN OF ERIN (Emma Langford, Hannah Gearailt e Lucia MacPartline.) Non mancherà la premiazione della “Zucca più bella". Non c’è Capodanno celtico senza le tradizionali zucche, sarà fondamentale portarne una personalizzata, intagliata, decorata, luminosa, soprattutto molto spaventosa, per esporla al giudizio del pubblico, che premierà le tre più belle. Alle ore 23.45 spettacolo di fuoco giocoleria, la magia delle fiamme in movimento. Allo scoccare dell’ora di mezzo, una tradizione che si ripete, un momento per riflettere in cerchio, per abbandonare i momenti negativi e lasciare spazio a nuovi sogni! Con la partecipazione rituale del Tempio di Cibele. Saranno presenti nell'area il mercatino artigianale e punti ristoro con cibo, bevande calde, birra, idromele e sidro, in serata sarà offerta la fantastica zuppa di Zucca condita con ingredienti misteriosi. Dress code a tema consigliato: streghe, maghi, elfi, creature fantastiche, travestimenti paurosi per scacciare “le creature” indesiderate in questa magica notte. sana paura e tanto divertimento. Informazioni :
 Capodanno Celtico - 31 ottobre 2022 dalle 17.00
Museo del Tessile - Via Galvani 2- Busto Arsizio (VA) [email protected]    www.gensdys.it Ingresso: 10 euro (gratuito per bambini fino ai 12 anni e invalidi 100%) I biglietti sono acquistabili solo in loco Tutti gli eventi si svolgeranno anche in caso di pioggia.... Read the full article
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daegwords · 2 years
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RAGNAROK
MITI, USI, COSTUMI E LEGGENDE NORDICHE A CASIRATE D’ADDA (BG)
A cura di Pesce Debora
Evento organizzato da “The Viking Brothers”
Conferenze a cura di Mila Fois
27, 28, 29 Settembre 2019
Accampamenti vichinghi, asce, spade, elmi, tuniche di lino, corvi domestici, musica sciamanica, idromele, vino speziato: questo è ciò in cui si viene catapultati nella Cascina Bosco Grosso, a Casirate d’Adda, provincia di Bergamo. Ci troviamo ancora nel ventunesimo secolo, ma tutto pare essersi fermato nel 900 d.C, nel pieno dell’epoca vichinga. Per tre giorni, i comfort moderni vengono pressochè dimenticati, e si dà vita ad un vero e proprio cambio di routine, così come ad uno stravolgimento dell’orologio biologico, una comunione totale con gli elementi della natura e un ritorno al dialogo, al contatto umano.
Sono quattro le aree in cui ha vita il festival: un’area dedicata alle esposizioni di manufatti artigianali, una dedicata agli accampamenti dei gruppi storici, una destinata al campeggio ed infine una, il prato centrale, in cui avvengono danze e conferenze. Questa è anche l’area in cui i gruppi musicali si esibiscono, suonando arpe, cornamuse, ghironde e tamburi.
Nell’area riservata agli accampamenti storici, alla mezzanotte di Sabato 28, viene acceso il fuoco propiziatorio, che nel mondo pagano scandiva la fine e l’inizio di un nuovo ciclo. Ragnarök sta a significare proprio questo: Ragnarök, nella mitologia norrena, rappresenta la fine del mondo, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato. Ma Ragnarök a Casirate d’Adda scandisce semplicemente la fine del periodo estivo, degli innumerevoli festival compresi nel periodo tra maggio e agosto. Un pretesto per ritrovare ritrovarsi, isolandosi dalla frenesia della società moderna. E dinnanzi ai fuochi sacri della mezzanotte, avvengono danze sciamaniche, giocoleria e spiritualità, per non dimenticare le nostre radici, la nostra natura, il nostro “io” primordiale.
Sebbene il festival sia incentrato su questo alone mistico, non mancano le goliardie: fiumi di birra artigianale, idromele, ippocrasso e liquori artigianali speziati, del tutto inusuali. Inoltre non manca il bardo della situazione, colui che intrattiene le vie della Cascina Bosco Grosso con aneddoti, filastrocche, lodi alla birra e al divertimento. E poi i Viking Brothers, gli organizzatori del festival. Sono loro ad aver ideato Ragnarök nel 2016, con il fine di unire gli appassionati di cultura nordica per l’ultima volta prima dell’inverno. Un evento molto intimo, che però, con il passare del tempo e lo spargersi delle voci, ha saputo riunire molto più della Lombardia: alcuni spettatori, infatti, provengono dalla Liguria, dal Piemonte, dalle Marche, dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dal Lazio.
La domenica pomeriggio, l’evento si trasforma in un “déjeuner sur l’herbe“, in quanto la Cascina Bosco Grosso si popola di famiglie, bambini e anziani, che, nell’area del prato centrale, assistono agli spettacoli itineranti, immergendosi in quella che è una realtà non più nostra, ma che, in occasioni come questa, si può rivivere a pochi chilometri dalla propria abitazione.
Scenograficamente, il campo storico si attiene a quelli che erano i motivi stilistici del periodo vichingo: capanne costruite con travi di legno, teli in lino, incisioni runiche, stendardi e scudi…e qualche temerario guerriero che si aggira per il campo combattendo con i propri compagni.
Ma, oltre ai figuranti e guerrieri del campo storico, anche moltissimi spettatori indossano costumi tradizionali vichinghi. Infatti, chi è abituale frequentatore di questo genere di festival, tendenzialmente, possiede un insieme di indumenti storici che indossa in queste occasioni. Gli uomini con la Kyrtill, la sopra tunica in lino, i pantaloni di lino, calzature in cuoio, così come cinture, bracciali e borselli. Le donne, invece, vestite in svariati modi: dalla lunga tunica, alla casacca con cintura in vita, ad abiti più gotici e storicamente meno attendibili. Il trucco di spettatori e rievocatori varia da pitture facciali spirituali o guerriere: nel primo caso, si tratta di simboli propiziatori e divini, come le rune. Nel secondo caso, si tratta semplicemente di segni disegnati in volto tingendo le dita nel pigmento naturale. Innumerevoli i tatuaggi di spettatori (e non), quasi tutti ispirati alla mitologia nordica. Dai Mjöllnir, alle rune, a rappresentazioni di dèi e creature. Tutto è in perfetta armonia e comunione. Tutti riuniti in una bolla spirituale che pare avanzare su un piano spazio-temporale parallelo rispetto a quello della realtà comune.
Nessun effetto speciale anima questi tre giorni di Ragnarök. Nessuna luce particolare, se non quello della sfera stroboscopica che si è accesa domenica notte, quando la spiritualità ha fatto spazio alla moderna goliardia, dando vita, nel prato centrale, ad una discoteca a cielo aperto. Un genere musicale diverso da quello consueto di Ragnarök, che vede come protagonista il folk, l’ambient, l’atmospheric; generi che celebrano le proprie radici, la tradizione, la storia, la natura e le sue manifestazioni.
Ed è la musica ad aver accompagnato anche le conferenze, tenutesi nell’area del prato centrale il sabato e la domenica mattina alle 11.30. Sotto ad un sole raggiante, la scrittrice Mila Fois ha illustrato al popolo di Ragnarok alcuni miti e concetti nordici.
Mila Fois è una scrittrice veronese che si occupa di miti, simboli e leggende del mondo antico. La sua passione per le culture nordiche, come quella celtica e norrena, l’ha spinta a cercare sin da giovanissima i tesori del nostro passato, portandola anche verso lo sciamanismo e alla scoperta delle culture più esotiche e affascinanti.
Una decina di panche il legno sopra al manto erboso del prato centrale per gli spettatori, un microfono per Mila Fois, che, con visibile entusiasmo inizia ad introdurre il tema dell’incontro: I figli di Loki e le creature di Yggdrasil.
Loki, divinità affascinante, ingannevole ed astuta, ha avuto molte compagne, ma Siggi è sempre stata la più fedele, in quanto è stata accanto a Loki anche nei momenti più bui e difficoltosi.
I figli che Loki ha avuto da Siggi sono Narfi e Vali. Vali fu trasformato in lupo, fu messo in discordia con il fratello Narfi, e, dopo averlo sbranato, Loki fu legato con le interiora di Narfi.
Riguardo Sleipnir la leggenda narra che un gigante si presentò dagli dèi, proponendosi di costruire una fortezza, avendo però in cambio il sole, la luna e la dea Freya in sposa. Loki, astuto, propose ad Odino di sfruttare quest’occasione, seppur inserendo un ostacolo: il gigante avrebbe dovuto costruire la fortezza in breve tempo.
Il gigante possedeva però uno stallone molto possente, tanto che riusciva a trasportare legname con una rapidità allarmante. Loki capì che l’ostacolo era inutile, dunque pensò di trasformarsi in puledra. Andò a corteggiare lo stallone, che, dedicandosi alla puledra, rimase indietro con i lavori di costruzione. Dall’unione nacque quindi Sleipnir, cavallo ad otto zampe, in grado di muoversi in tutti i nove mondi del cosmo norreno. Venne donato ad Odino e divenne il suo stallone per eccellenza.
I figli di Loki più conosciuti sono quelli avuti con la gigantessa Hangerboda, che potrebbe coincidere con la veggente che profetizza il Ragnarok ad Odino. Ella, viene definita da Odino “madre dei tre mostri”, rispettivamente Hel, Fenrir, Jormungandr.
Hel, personaggio molto controverso, ebbe una grande importanza nel periodo norreno degli inizi. Era una creatura con metà volto di bellissima fanciulla e metà con volto cadaverico. Si diceva che il giorno di Ragnarok, avrebbe navigato sulla sua nave Naglfar portando con sè gli abitanti dell’oltretomba a combattere contro le divinità. Hel venne scaraventata nell’oltretomba per liberarsene, in quanto malvagia figlia di Loki.
Fenrir, lupo il cui nome significa “abitatore delle torbiere”, in tenera età era molto dolce, ma poi crebbe e divenne sempre più vorace ed aggressivo, tanto che solo Tyr, il dio più nobile e coraggioso, si avvicinava a Fenrir per nutrirlo. Odino ordinò di incatenarlo per mezzo di Gleipnir, un sottile nastro di seta indistruttibile forgiato dai Nani. Ma Fenrir, accettò di farsi incatenare solo a patto che un dio avesse messo le mani nelle sue fauci. Solo Tyr ebbe l’onore di accettare la sua sorte. Tyr rimase quindi senza una mano, e per tale azione egli fu onorificato a vita.
Jormungadr, il serpente di Midgard, è l’ultimo figlio di Loki. Odino ordinò di liberarsene e Thor riuscì ad attorcigliarlo e a lanciarlo in mare. Ma egli crebbe e divenne così grande da attorcigliare tutto il mondo. Solo il giorno di Ragnarök, Jormungandr e Thor avranno un duello finale, che finirà con la vittoria della bestia sul dio.
Yggdrasil, albero cosmico e pilastro dei nove mondi, è popolato da molte creature:
Tra le radici si cela un drago chiamato Niddhrog, una creatura malvagia che rode le radici di Yggdrasil. Egli durante il Ragnarok divoererà i cadaveri dei caduti.
In cielo esiste un aquila e l’odio tra questa e Niddhrog viene mitigato da Ratatoskr, uno scoiattolo che cammina da Nord a Sud sul tronco dell’Albero del Mondo mediando le due creature.
Sul tetto del Valhalla c’è un cervo, che tende il suo collo, cercando di brucare le foglie di Yggdrasil. Brucandole, fa scivolare la rugiada fino alle radici, fino alla fonte madre di tutti i fiumi.
Hiderunn è infine una capra le cui mammelle producono l’idromele che gli Einherjer, i guerrieri morti giunti nelle sale del Valhalla, consumano ogni notte affiancati dalle Valkyrie.
Termina con Hiderunn il racconto di miti nordici di sabato mattina.
Il secondo incontro è la domenica: stesso ora, stesso luogo.
Il tema sono le rune. Le rune furono scoperte dal dio Odino quando, ferito ed appeso ad un albero, restò per nove notti senza cibo nè acqua. Sono state introdotte inizialmente dai Goti, dai Sassoni ed utilizzate successivamente dai Vichinghi. Sono misteriosi simboli rinvenuti su dolmen, menhir e vengono considerati caratteri magici della cultura germanica. Potevano essere scolpite su legno, conchiglie, pietre e rappresentavano uno strumento di divinazione.
Le panchine senza alcun spazio vuoto, qualcuno seduto sull’erba, qualcuno sdraiato, qualcuno che prende appunti, qualcuno che registra. Volti e animi attenti alla questione. Bambini affascinati dal mito, ai loro occhi quasi una fiaba. Sguardi confusi che osservano Mila provando a decifrare quei termini obsoleti in lingua germanica. E poi tanti sorrisi, tante vibrazioni positive nell’aria. Mila, talvolta interrotta dai canti del bardo che erra nel prato centrale intrattenendo i presenti. Musica ambient in sottofondo, profumo di erba appena tagliata, profumo di sole e di mattina. Come direbbero gli antichi norreni, profumo di daeg, che significa “giorno”, inteso come “nuovo giorno”, o “nuovo inizio”.
Un nuovo inizio a Ragnarök, circondati dal passato e accomunati da esso, celebrandolo ed innalzandolo con gioia e positività.
La conferenza con Mila Fois termina, e tutti tornano alle loro attività: chi si reca nella propria tenda, chi dà inizio ad una lunga giornata di combattimenti, chi si rilassa sull’erba godendosi l’autunno nascente, chi si disperde tra le vie della Cascina Bosco Grosso.
Ragnarök è molto più che mera teoria, storie incise su pietra o racconti di gloria ed onore. Ragnarök è un ritorno alle origini, un battesimo primordiale, una sensazione. La sensazione del sentirsi nuovamente genuinamente liberi. Il tempo che scorre viene scandito naturalmente dagli astri. Non ci sono orari, non c’è il giusto e lo sbagliato: ci sono il buon senso, la comunità e la condivisione. C’è una fratellanza all’interno di Ragnarök. C’è un popolo accomunato dalle proprie radici e dalle proprie passioni. Non c’è giudizio, non c’è discriminazione, non esistono contrasti. Una grande famiglia riunita per tre giorni all’interno di una cascina in mezzo al verde. Telefoni accantonati nel proprio borsello di cuoio artigianale, e si dà il via al dialogo, alla socializzazione, al contatto umano.
Se si ascolta intensamente il rumore di Ragnarök, viene spontaneo il sorriso.
Un mondo mistico che ricorda quello della Contea di Tolkien. Eppure, così vicino, così reale.
Un microcosmo in provincia di Bergamo, che ogni anno ci catapulta in una dimensione spazio-temporale del tutto inusuale.
Foto di Giancarlo Pagetti
1 OTTOBRE 2019 BY DEBORAPESCE
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congliocchidellatigre · 6 months
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Si riparte... Lenti...
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vulkan13 · 3 years
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Primo tentativo di #idromele fatto in casa. #diy #homemade #mead https://www.instagram.com/p/CIg7xM4FRGh/?igshid=33c0osv6eqr1
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raveam91 · 5 years
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"Il miele è come il sole del mattino, ha tutta la grazia dell’estate e l’antica frescura dell’autunno." #idromele #miele #homemade #foodporn #instafood #instadaily #honey #water #mead https://www.instagram.com/p/B1l_TsviIFJ/?igshid=r13gdrob412b
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pesybeldragon · 7 years
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e poi le genti ancora mi chiedono perché ci vado tutti gli anni
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