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#mario martone
filmap · 8 months
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Nostalgia Mario Martone. 2022
Motorbike Salita Capodimonte, 164, 80136 Napoli NA, Italy See in map
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Nostalgia (2022) by Mario Martone
The film opens with a quote by Pier Paolo Pasolini
Knowledge is in nostalgia.
He who is not lost does not possess.
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kansassire · 1 year
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Morte di un matematico napoletano, 1992., Mario Martone
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chez-mimich · 1 year
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LAGGIU’ QUALCUNO MI AMA_MARIO MARTONE
Non so se Mario Martone scegliendo il titolo del film-documentario dedicato a Massimo Troisi, abbia voluto schermirsi, ma quel che è certo è che Massimo Troisi è ancora, a tuttotondo, nel cuore di molti, forse di tutti. In realtà Troisi non appartiene a tutti, appartiene ai figli di un’epoca precisa della nostra storia e, se posso permettermi, appartiene ad un certo mondo politico e culturale. Solo a fatica e, forzatamente, possiamo dire che appartenga a tutti. Troisi non è patrimonio di tutti e in quest’epoca di facili ecumenismi, Martone lo ha voluto sottolineare nel taglio dato al suo magnifico film-documentario, nei prossimi giorni nelle sale. Massimo Troisi non appartiene, prima di tutto , alla cultura di destra, ammesso che esista o sia mai esistita una cultura di destra. Troisi è stato un militante della sinistra, lo è stato da uomo e lo è stato da regista, tanto da non accettare la censura preventiva che la Rai gli aveva imposto prima di un suo intervento al Festival di Sanremo, rinunciando alla partecipazione. Ma Troisi non è ascrivibile, forse proprio perché militante di sinistra, alla pletora di artisti, o pseudo tali, che la retorica italiana arruola nelle fila degli amanti della “napoletanità”, quella più stucchevole e ipocrita. Per fortuna Napoli ha, e ha avuto, grandi intellettuali e grandi artisti, che sanno distinguere ciò che è deteriore per Napoli e tra questi possiamo certo annoverare Mario Martone, Pino Daniele, Paolo Sorrentino, tutti e tre protagonisti, insieme a Troisi del documentario. Martone ripercorre, senza troppi geroglifici intellettuali la carriera di Troisi e lo fa nel miglior modo possibile, quello cioè di non partire da un teorema dimostrato, ma di lasciare che il teorema, o meglio la sua soluzione, si riveli nel finale del film. Ne esce così un ritratto delicato, umano e professionale, del Troisi regista comico e di un suo esistenzialismo a posteriori, condito non dalla insopportabile “napoletanità”, ma da quella sapienza napoletana che è parte importante della cultura italiana; non per nulla, credo, lo stesso Martone in una delle più belle sequenza del film, legge alcune illuminanti pagine di Raffaele La Capria, anch’esso “napoletano non-allineato”. Preziosissime nel racconto filmico le testimonianze di chi con Troisi, ha intrattenuto rapporti umani e intellettuali a cominciare da Anna Pavignano, con la quale, oltre ad aver scritto molti film, ha intessuto una relazione sentimentale, per proseguire con i registi Paolo Sorrentino ed Ettore Scola, il critico Goffredo Fofi, lo sceneggiatore Giuseppe Bertolucci, lo scrittore Francesco Piccolo. Martone racconta e analizza i materiali in compagnia del montatore Jacopo Quadri e l’inizio del film non è lusinghiero e illuminante, per il confronto tra il Troisi regista e personaggio dei film che mette in scena, anche con una certa ritrosia, con il suo scettico e dubitativo alter-ego, e quell’Antoine Doinel che è tutt’uno con gran parte del cinema di un mostro sacro come François Truffaut. Stesse introspezioni (formidabili quelle allo specchio), stessa timidezza, stessa incapacità di vivere il reale e le relazioni interpersonali. Ma se in un mero gioco di rimandi formali i due personaggi si assomigliano, diverso è l’ambiente in cui Troisi-personaggio si trova a vivere ed operare. Ed è proprio qui che è salutare la rottura con il cliché del napoletano, sempre emigrante e mai viaggiatore, come dice una delle più famose battute di “Ricomincio da tre”. Passo passo arrivano tutti gli altri film e la collaborazione con Roberto Benigni nel surreale “Non ci resta che piangere”, per finire con lo struggente “Il postino” del 1994 diretto da Michael Radford e montato da Roberto Perpignani e che, tra l’altro, valse l’Oscar per la miglior colonna sonora a Luis Bacalov. Pochi giorni dopo la fine del film Massimo Troisi morì. Dire però che Troisi lasciò un vuoto incolmabile è dire una banalità, per fortuna (e per bravura), Martine non ne ha fatto un santino partenopeo. Da vedere.
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pristina-nomine · 2 years
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Qui rido io (2021) dir. Mario Martone
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dclblog · 11 months
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Nostalgia (O-Ton)...
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...lässt den im Ausland lebenden Felice nach vierzig Jahren in seine Heimatstadt Neapel zurückkehren, wo neben nostalgischen Erinnerungen vor allem die Dämonen der Vergangenheit darauf warten, alte Rechnungen mit ihm zu begleichen. Regisseur Mario Martone hat dabei zu Beginn wenig Interesse, Protagonist und Stadt so schnell wie möglich ihre Geheimnisse zu entlocken und lässt den Plot und den Film zunächst eine ganze Weile angenehm entspannt treiben, die Atmosphäre von Neapel einsaugen und die eigentümliche Melancholie einer Stadt erlebbar machen, die wie von der Zeit eingefroren zu sein scheint. Getragen wird das mühelos von Pierfrancesco Favino, dessen markantes Gesicht in sanften Momenten wie denen, in welchen Felice seine Mutter pflegt, eine tief berührende Verletzlichkeit zeigt, wie es später beim Rückblick in eine Jugend, die von einem furchtbaren Ereignis beendet wurde, in klaffende Abgründe blicken lässt.
"Nostalgia" nimmt ab der Hälfte deutlich an Tempo auf und entwickelt sich mehr und mehr zu einer zornigen Anklageschrift gegen die Camorra sowie einer Solidaritätsbekundung und Liebeserklärung an die mutigen Menschen, die sich ihre unter Einsatz ihres Lebens entgegenstellen. Das Motiv von Schuld und Sühne ist dabei genauso vorherrschend wie das der Hybris, eine Charaktereigenschaft, die Favinos Felice mehr und mehr mit dem Feuer spielen lässt, wodurch sich gerade im letzten Viertel die Spannungskurve hochpotentiert, mündend in den vielleicht nervenaufreibendsten letzten zehn Minuten meines diesjährigen Kinojahres, in denen es nicht mehr wirklich die Frage ist, was passieren wird, sondern wann es denn nun geschieht - das Ende ist ein krasser Kontrast zum tiefenentspannten Beginn des Filmes und in seiner Kompromisslosigkeit sehr erfrischend.
Ein anfangs wunderbar titelgebend nostalgischer Trip, der sich nach und nach den gesellschaftlichen Gegebenheiten seines Erzählortes stellt und damit zwangsläufig im Alptraum endet. Ich war sehr fasziniert.
D.C.L.
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erosioni · 2 years
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Mario Martone, Antonio Neiwiller, Toni Servillo, Naples, 1987. Photo: Cesare Accetta. 
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statoprecario · 3 months
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BARDOLINO FILM FESTIVAL | Annunciate le date della quarta edizione dal 19 al 23 giugno 2024
La quarta edizione in programma dal 19 al 23 giugnocon il tema “Ritrovarsi” Torna il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione di punta dell’estate sulle rive del Garda, la cui quarta edizione si terrà dal 19 al 23 giugno 2024. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti,…
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lospeakerscorner · 8 months
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Il Cinema del Mediterraneo
Nel Cilento, set privilegiato di molti film di Mario Martone, appuntamento con cineasti del Mediterraneo per salutare la stagione estiva Vuole essere un omaggio al cinema resiliente di Edoardo Winspeare la prima edizione di Il Cinema del Mediterraneo. a cura del regista Mario Martone, che si svolgerà tra i due comuni di San Mauro Cilento e Pollica. L’iniziativa si propone di diventare un…
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queerographies · 9 months
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[Tondelli e la musica][Bruno Casini]
Un libro a più voci che indaga il rapporto tra Pier Vittorio Tondelli e la musica, tra la parola scritta e il ritmo musicale che la sostiene.
Un libro a più voci che indaga il rapporto tra Pier Vittorio Tondelli e la musica, tra la parola scritta e il ritmo musicale che la sostiene, un tema tanto caro allo scrittore emiliano. Tanti i contributi nel libro: dai testi inediti scritti da Pier Vittorio per gli Skiantos, e qui presentati da Freak Antoni, ai ricordi di Luciano Ligabue, che abitava nello stesso palazzo a Correggio ,dalle…
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filmap · 4 months
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Nostalgia Mario Martone. 2022
Cimitero delle Fontanelle Via Fontanelle, 80, 80136 Napoli NA, Italy See in map
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Bonus: also in this location
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rrrauschen · 11 months
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Mario Martone, {2022} Nostalgia
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moviemosaics · 1 year
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Nostalgia
directed by Mario Martone, 2022
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marcogiovenale · 1 year
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pasolini ai lincei: 16-17 marzo 2023 (anche in streaming)
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI Convegni Pier Paolo Pasolini e l’attraversamento dei generi ROMA, 16-17 MARZO 2023 Comitato Ordinatore: Roberto ANTONELLI, Anna DOLFI, Luciano FORMISANO, Graziella CHIARCOSSI, Enrico MEDDA, Maria Luisa MENEGHETTI. PROGRAMMA (more…) “”
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visionairemagazine · 1 year
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Laggiù qualcuno mi ama. Il documentario di Mario Martone
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Splendido documentario incentrato su Massimo Troisi, che tramite contenuti inediti e una raccolta di testimonianze di colleghi e amici dell'attore racconta il suo genio. Il mito di Massimo Troisi, una figura sempre rimasta viva nell'immaginario del cinema italiano, si rianima nello scorrere delle immagini su quel grande schermo che gli ha dato la gloria, grazie al lavoro di Mario Martone, suo amico e ammiratore, e di Anna Pavignano, compagna di Troisi nella sfera privata e professionale.
In programmazione alla Cineteca Arlecchino di Milano:
Giovedì 23 febbraio ore 14.45, 20.30
Venerdì 24 febbraio ore 19.00, 21.15
Sabato 25 febbraio ore 20.30
Domenica 26 febbraio ore 16.15, 18.30
Martedì 28 febbraio ore 14.45
Mercoledì 1 marzo ore 16.45, 19.00
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Chi può, mi spieghi una cosa, o almeno avanzi un'ipotesi. È da soli due mesi che mi sono avvicinata a Leopardi; il mio titolo di studio è la licenza media inferiore.
Tempo fa, parlando con lui davanti ai fornelli (accadeva che si facesse vivo mentre ero vicino al fuoco: forse da esso traeva energia di tipo "caldo", simile alla mia, per comunicare con me, visto che la sua energia è di tipo freddo), gli chiesi chi fosse la "signora" destinataria di quella frase sulla gobba che sarebbe l'astuccio delle sue ali, presente, se non sbaglio, anche nel film di Mario Martone e citata con grande commozione da alcune sue fans su Instagram. Mi rispose subito che forse aveva dimenticato alcune cose della sua vita, ma che era certo di non aver mai scritto né detto quella frase, tuttavia ero libera d'immaginare che avesse voluto dirla a una bella signora vestita di un abito nero a collo alto che aveva incontrato qualche volta per strada e di cui non sapeva il nome. Mi disse tutto ciò molto rapidamente e nel suo solito modo di comunicare attraverso immagini e stati d'animo. Lo ringraziai e non ci pensai più per qualche tempo.
Oggi ho saputo che, effettivamente, la frase non è sua. Io non credo alla comunicazione con gli spiriti, perciò mi spiego questo episodio, ed altri simili, con l'apparente sesto senso che ci fa orientare nella selva del falso e del vero (in realtà, i meccanismi inconsci di immagazzinamento e catalogazione delle informazioni e il pensiero che, in automatico, le armonizza secondo i requisiti logici funzionali al consolidamento e all'ulteriore sviluppo del sistema di conoscenze già acquisite). Siete d'accordo?
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