Tumgik
#Non riesco più a mettermi in contatto con te
capsgrantrogers · 4 years
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*hugs you real tight* would you please send this to the first 10 people in your dash? Make sure someone gets a hug today and stay safe!
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@fassymioamore AW! Thank you, Grazia! Stay safe too! 🤗💖
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theangeloflucifer · 3 years
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46.
Ho ritrovato questo testo tra le note. Risale a giugno di quest’anno, e penso sia più che sufficiente per mostrarti come stavo davvero.
“CI pensi mai, a come sarebbero andate le cose, se una sola delle nostre scelte sarebbe stata diversa?
Ci pensi mai cosa sarebbe successo, se invece di stare in silenzio avessi parlato, se invece di crederti avessi dubitato, e avrei disobbedito? Ci pensi mai?
Io si, di continuo.
Ma indietro non si torna, gli eventi non si cambiano, i fatti nemmeno, e le parole dette non ritornano di nuovo all’origine.
Se mi guardo intorno, mi rendo conto che mi rimane tutto e niente.  Ho una casa, la salute di affrontare tutto,  una famiglia, un grumo di sogni, la mia laurea..il mio obiettivo più grande, il mio sport, il mio sfogo. Non mi manca poi così tanto penso. Eppure sento che a volte non è così.
Mi manca ciò che non ho mai avuto, le cose a cui non mi sono mai dedicata, le esperienze che non ho mai fatto, le stronzate nelle quali non mi sono mai lanciata. Mi manca ciò che non c’è stato, chi non ho avuto il coraggio di essere. Che cos’è quest’assurda mancanza, che sento di dover colmare?
Ho 22 anni, e non ho mai vissuto a pieno. Non ho mai imparato a guidare, a cucinare, a  ballare, nuotare, a trascorrere le serate con gli amici, a  ridere di cuore senza preoccupazioni. Non ho mai avuto il piacere di trovarmi in  compagnia di un gruppo di persone, quelli che sono davvero tuoi amici, quelli dei quali puoi fidarti, puoi farci di tutto insieme, e quelli che ti vedono in ogni tua sfumatura, ogni circostanza. Non sono mai stata parte di un gruppo. Non mi è mai capitato di sentire quel senso di appartenenza, legame, con persone con cui si cresce insieme, e invece tutto questo mi sarebbe piaciuto. Mi sarebbe piaciuto avere 5,6,7 persone, a cui tenevo così tanto da considerare la mia seconda famiglia. Mi sarebbe piaciuto riunirci, ridere insieme, sostenerci, coinvolgerli nei miei casini, farli assistere alle mie gare, supportarci a vicenda, fare tutto ciò che si fa in adolescenza.
Non ho mai vissuto con leggerezza, spensieratezza, senza alcun timore, libera. Non mi sono mai sentita libera.
Non mi sono mai sentita libera di coltivare le mie amicizie, di uscire e sentirmi spensierata per qualche ora, senza  dover dare spiegazioni. Mi sarebbe piaciuto  mettermi in testa un obiettivo e portarlo avanti, senza ostacoli, senza vincoli.  Mi sarebbe piaciuto vivere tutto questo, e invece non ne ho avuto modo, o forse coraggio.  Non mi sono mai sentita libera di dire NO, di disobedire, di oppormi, di ribellarmi.
Non mi sono mai sentita libera di dire a gran voce “SONO UNA DONNA CHE HA SUBITO VIOLENZE, E NON MI VERGOGNO DI DIRLO, PERCHè NON è COLPA MIA”
…e forse è proprio questo l’unica cosa che resta, che mi lega al tuo pensiero, alla tua persona.
Di questo puzzle degli orrori, fatto di anni in cui mi hai trasformato in una persona con molti più dubbi, pensieri, complessi, e poca autostima. Sono diventata una persona senza coraggio.
Non ho avuto il coraggio di parlare, di denunciare, di chiedere aiuto. Mi sono chiusa in me stessa, ho lasciato che tu mi staccassi a poco a poco dal mondo circostante, e lo limitassi ad un piccolo cerchio dove c’eravamo solo io e te.
E io te l’ho permesso, e questo non me lo perdono.
Se c’è una cosa che sto imparando, è che allontanarsi è semplice, tagliare i ponti,  i legami, ma riconquistare no. E’ lento e faticoso.
E’ ciò che ho fatto; ho tagliato le mie amicizie, ho sbattuto loro una porta in faccia, ho voltato le spalle e sono andata via. E ora, ora che vorrei tanto avere l’opportunità di vivere tutto ciò che non ho vissuto, come lo spiego a loro?
Come si fa a dire “ I****, scusami se sono sparita, se mi sono fatta manipolare, demoralizzare, schiavizzare da uno che ha preso il pieno controllo su di me. Scusami se sono andata via e non ti ho più cercata, ti ho ignorata e ho evitato ogni contatto che hai cercato di creare. Sono mesi che penso a questo, a come potrei venirne fuori, e  non ci riesco.”
Come si fa a chiedere perdono, e accoglienza,  a coloro che non ti hanno sbattuta fuori. Sono andata via io,  e sebbene l’azione sia stata mia, il tutto è legato alla tua presenza, a quella vita follo che per anni mi hai fatto passare per normale, a quella quotidianità nociva che respiravo. Hai influito negativamente sul periodo più  bello, leggero della mia vita; la mia adolescenza.
Ora non sono più un’adolescente, sono ormai una giovane donna, e tutto ciò che sono, le mie insicurezze, i miei dubbi, li hai causati tu.
Siamo stati insieme per molti anni, abbiamo condiviso centinaia di giorni io e te, decine di eventi importanti, piccoli e grandi traguardi, situazioni, attimi, e ora sento che ad ogni passo che compivamo insieme, tu portavi via un pezzetto di me. Sento che a poco a poco mi sono lasciata trasformare in un qualcosa che non sono.  Non sono solo la ragazzina timida e silenziosa,  a cui non piace bere,  ballare, cantare a squarciagola, ma preferisce il silenzio, lo studio e la solitudine.
Non penso che sono solo questo; penso che potrei essere molto altro. Che infondo sono molto altro, ma si sa, sono le esperienze che vivi a formare la tua persona. Ti conosco da 6 anni, hai fatto parte della mia vita per 5 lunghi anni, e considerato che ne ho solo 21, sono circa un quarto della mia esistenza. Un quarto della mia vita con te, 5 anni in cui hai agito, mi hai mancata di rispetto, mi hai fatto perdere il contatto con la realtà, e mi hai portata ad una visione distorta del mondo; un mondo dove dover coprire i lividi era normale, dove non avere mai pace, sentirsi dire cose  orribili e ritrovarsi con le mani alla gola, era normale. Dare poca importanza alla propria donna, al suo compleanno, ad ogni suo traguardo, renderla nervosa, insicura, spaventata, era normale. Un mondo in cui io ero quella pazza, isterica e che non capiva nulla. Un mondo malato, che non corrisponde alla verità.
Sono stata in questo mondo per così tanto tempo, che ora che do uno sguardo su quello reale, mi sembra assurdo tutto ciò che c’è stato, mi sembra surreale.  Ora ho la certezza che non è normale. Se sei fidanzato, e la tua ragazza ti chiede di non riaccompagnare un’altra donna a casa, tu non lo fai. Se ami presti attenzioni, e considerazione, in ogni modo possibile; gesti,  complimenti, presenza, parole delicate, fiori regali. Ti occupi delle occasioni importanti  e li rendi speciali. Guardi la tua donna e la fai sentire bella, importante e unica, invece di renderla insicura, di esprimere le tue opinioni forti sui capelli, sulle gambe, sul peso…su tutto.  Non le impedisci di sognare, non le strappi via le ali. Non fai niente di tutto questo.
Tutto ciò non è normale, ed io non ho avuto la prontezza di reagire prima.
Solo quando ti ho mandato via, sono riuscita a dire che il mio sogno è andare In SVIZZERA, andare al politecnico di Zurigo, dedicarmi alla ricerca per nuovi materiali, e sognare, sognare in grande. Solo senza te io riesco a sognare forte, senza freni, senza limiti.
Tu sei stato il mio vincolo più grande, il mio peso che in ha impedita di viaggiare leggera, di correre libera lungo la strada  che volevo. Avresti dovuto essere il mio supporto e invece sei stato tutt’altro. Sei stato quello che ha scaricato fin da subito i suoi pensieri, preoccupazioni e frustrazioni su di me, e mi ha lasciato lividi e cicatrici, e quelli più duri da mandar via, sono quelli che non si vedono, quelli che ancora non sono guariti del tutto.
Non c’è più amore, affetto, considerazione, ammirazione, verso te. Non c’è più nulla di positivo. Tutto ciò che di buono pensavo ci fosse è stato spazzato via da un’ondata di lucidità, di consapevolezza. Ora sono consapevole che non andava  bene tutto quello.
Più passano i giorni, più mi sento leggera, ora che ho detto addio a te, che sei stato il mio violentatore, fisico, e mentale. Più passano i giorni più mi sento lontana dalla tua presenza negativa, più imparo ad amarmi, più so che ho fatto la scelta giusta. Eppure, col passare del tempo mi rendo conto di quanto tu mi abbia tolto, quante opportunità non ho colto,  a causa della tua presenza, del tuo parere.
Ecco l’unico pensiero che ancora mi lega a te; questo pensiero assurdo, e questa voglia di voler riprendere in mano la mia vita, la mia quotidianità, la mia tranquillità.
Ci vorrà del tempo, per ricostruire tutto, per ricominciare a sentirsi padroni della propria vita, per ricominciare a svegliarsi sereni con la tranquillità che non ho da tanto tempo, la tranquillità di sapere che tutto è al proprio posto.  Ci vorrà del tempo, e sarà faticoso, e doloroso a tratti. Sarà così, ma alla fine, quando tutto sarà di nuovo normale, io e te non avremmo più nulla che ci lega. Non avrò più necessità di pensare a te, di tormentarmi. Resterai solo questo; il primo grande amore della mia vita, la persona da cui ho subito violenza, che mi ha distrutta.  La tua presenza sarà limitata a un grumo di pessimi ricordi, ormai più numerosi di quelli positivi. Un grumo di ricordi e foto accantonate in una cartella di un pc, che ormai non guardo più. Sarai solo questo.
La persona che non mi hai mai amata e rispettata, quella che io non  ho mai avuto il coraggio di denunciare, e che ho sbattuto fuori dalla mia vita, per sempre!”
Già, penso che non debba aggiungere altro.
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theblackeyesoflove · 4 years
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eccomi qua!
come al solito a scriverti un messaggio oggi è il giorno del tuo compleanno..
bene iniziamo, siediti perché cercherò di essere più breve possibile anche se sai già che non ne sono capace..
So che può sembrare strano ma dopo tutto, qualsiasi cosa mi riguarda lo è..Io lo sono e stando con me credo tu ci abbia fatto l'abitudine..Per scrivere una buona lettera d'amore una volta un grande poeta disse che bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è detto.
Ho sempre creduto nel vero amore, quello che ti fa piangere e urlare, che ti fa ridere e sognare ma soprattutto quello che ti fa vivere..Ho sempre creduto di essere un peso per tutti, rido troppo e non so mai le cose adatte da dire, sono troppo spontanea e impulsiva, caratteristiche che troppe volte nella vita mi hanno portato a sbattere contro dei muri.
Ho sempre creduto che per tutti ci fosse una persona adatta nel mondo, ma che questa persona prescelta per me, non volesse conoscermi, dopo tutto nemmeno io avrei voluto, non mi sopporto da sola..Poi però sei arrivato tu, con le tue paure e paranoie, e improvvisamente non mi importava più di me, sarei potuta morire in un momento qualsiasi e non mi sarebbe importato purché ti avrei saputo al sicuro.. E tu non puoi capire quanto diavolo ti voglio..Ogni cellula che mi compone urla il tuo nome. Io appartengo a te..Tu appartieni a me..Per sempre.
E poi quando ridi.. Quando ridi..Tu non te ne accorgi, perdo il contatto tra la terra e i piedi..La prima volta che ti vidi pensai, io di quello sguardo non voglio liberarmene..
E poi quelle labbra, credimi quelle labbra te le bacerei dalla mattina alla sera, ininterrottamente.. Ti amo così tanto per tutto.. Per come mi tocchi, in modo dolce ma possessivo nello stesso tempo..
Per come le tue mani combaciano perfettamente con le mie anche se piccoline..
Per come le tue labbra baciano le mie..
E accarezzando il mio collo ed ogni volta ho un brivido..
Per come la tua risata sia entrata nel mio cervello e non ne sia uscita più..Per come le tue facce buffe che cerco sempre di imitare mi fanno sempre ridere..Per come la tua faccia pensierosa sia così bella da osservare ore ed ore intere..Per come le tue braccia mi stringono al tuo corpo e non mi lasciano più andare..Per come sei bellissimo.
E nemmeno te ne rendi conto ..Per come organizzi ogni cosa nei minimi particolari e deve andare come dici tu altrimenti ti arrabbi..Per come ti arrabbi e mi tieni il muso..Ti amo per tutte queste cose ad altre mille..
E poi vorrei dormire insieme a te, vorrei tornare a casa, stanca, cambiarmi e mettermi una cosa a caso, struccarmi perché non ho paura di essere me stessa con te..
Venire in camera da letto e mettermi sotto le coperte dove tu già mi aspetti, porgendoti la fronte solo per sentirmi al sicuro con le tue labbra calde su di me..
Poi ti lascerei un bacio sulle labbra e poggerei la testa sul tuo petto ascoltando il battito del tuo cuore..
E poi stretta tra le tue braccia mi rilasserei, perché al sicuro e cadrei in un sonno profondo, con il sorriso sul viso perché tu sei accanto a me..
La notte più bella sarà la notte in cui dormirò abbracciandoti.
E poi Ti odio per tutte quelle paranoie inutili che ti fai, e ti vorrei prendere a schiaffi, ma soprattutto ti odio perché non riesco ad odiarti.
Perché fai così tante cose per me che io veramente non penso proprio di meritarmele, ma sono così tanto egoista che amo tutte le cose che fai,che non mi hai mai chiesto di cambiare per starti accanto.
E poi vorrei dormire sempre, perché in sogno è l'unico posto dove possiamo stare veramente sempre insieme.. E poi sei così bello quando ridi..E poi un grandissimo grazie perché ci sei sempre, perché perché davanti a qualcuno vuol dire fidarsi..E se quel qualcuno ti asciuga anche le lacrime, beh, quello è un altro discorso, quello vuol dire essere amati.
Grazie di tutto..Grazie di esistere.. Ma soprattutto, grazie per essere ancora qui con me..
Dopo tutto quello che abbiamo passato, siamo ancora qui, uniti più di prima.. E io sono sempre più convinta che se non sono riusciti a separarci ora, non ci riusciranno mai.
È vero, l'amore vince su tutto.
E noi, ci stiamo riuscendo.
Auguri amore mio, buon compleanno
#birthday #love #onelove #amore #tiamo #amoreeterno #buoncompleanno #amoremio #amore
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olstansoul · 3 years
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Sacrifice, Chapter 5
PAIRING: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
"Non è un'appuntamento. Non è un'appuntamento, perché credo che sia un'appuntamento quando in realtà non lo è?"
Si passò le mani fra i lunghi capelli castani, troppo frustrata, mancavano solamente due ore all'appuntamento che aveva con James. Non che fosse un reale appuntamento, si erano semplicemente concordati di vedersi il giorno dopo, se fosse stato un'appuntamento l'avrebbe invitata lui.
"Cosa stai facendo?"chiese sua mamma che si affacciò non entrando completamente nella stanza.
"Oh...beh, ti ricordi quando ti dissi che avrei dovuto fare ripetizioni con quel ragazzo?"chiese lei a sua madre, troppo timorosa perché aveva un po' paura di come poteva reagire.
"Si, Barnes giusto?"chiese invece sua madre.
"Si, proprio lui...ecco mi ha dato appuntamento, cioè il nostro non è proprio un'appuntamento, ma ci vediamo alle 18:30...e non so per quale assurdo motivo non so cosa mettermi, insomma non è..."
"Tranquilla è solo un incontro, giusto?"
"Beh...dovrebbe"
"Se mai avrai un primo appuntamento e dovresti comportarti così, non so come ti riprenderai"
"Mamma dai, non mi rovinare tutte le aspettative sul mio primo appuntamento"disse lei.
"Io credo che così vai bene..."disse sua madre squadrandola dalla testa ai piedi.
Aveva indosso un semplice jeans, degli anfibi colorati di un leggero marroncino e un maglione bianco con le maniche a pipistrello, il tutto accompagnato da un piccolo girocollo bordeaux.
"Ne sei sicura?"
"Beh, hai detto tu stessa che non è un'appuntamento, andrà tutto bene"
"Non...eri molto convinta quando ti parlai di questa cosa"
"Clint mi ha parlato molto di lui, posso fidarmi, in un certo senso..."
"Beh si"
"Mi raccomando, hai preso tutte le tue cose?"chiese sua madre in riferimento alle confezioni dei medicinali che lei era costretta a somministrare.
"Dovrei essere qui per l'ora di cena non credo li prenderò in quel momento dinanzi a lui"disse lei con una risata nervosa.
"Beh, se proprio non vuoi"
"Li porterò per sicurezza"disse lei con un leggero sorriso e dirigendosi alla porta di camera sua per poter scendere le scale e andare in direzione della scuola.
"Wanda..."lei si girò, senza dire assolutamente nulla appena sua madre la chiamò.
"...lo so che per te è difficile, ma prova a togliere il limite che tanto senti di avere"
"Mamma..."
"Lo dico per te, so che a te piace stare da sola. Leggi tanto, cucini tante cose buone ma hai veramente bisogno di qualcuno"
"Ci proverò, okay?"disse lei scendendo le scale e avvicinandosi alla porta di casa sua.
"Ti aspetto all'ora di cena"disse, invece, sua madre da sopra le scale mentre guardava sua figlia che usciva di casa.
Durante il tragitto da casa sua alla scuola le parole di sua madre le risuonavano in testa e neanche il volume alto delle cuffiette riusciva a zittire i suoi pensieri. Forse sua madre aveva ragione, aveva veramente bisogno di qualcuno, era vero. Lei aveva il disperato bisogno di qualcuno, ma non sapeva esattamente chi e non pensava che proprio James fosse una di quelle persone di cui lei avrebbe avuto bisogno.
In questo caso si, ma in un'altro?
James sarebbe stato così disposto a doverla aiutare, anche se non c'era più la fisica in mezzo?
Nel frattempo nella palestra della scuola...
"La passi o no questa palla? Capisco che sei il capitano ma noi facciamo parte della tua squadra..."
"Dai Sam, fammi fare solo un tiro!"
"Credi che si staccherà da quella palla?"chiese Sam voltandosi verso l'altro seduto su una panca, ovvero Steve.
"Sappiamo benissimo che James non si staccherà da quella palla...ma credo che c'è un modo parecchio efficace"
"Sarebbe?"
"Sta a vedere...ehi Bucky, che dici la molli quella palla, o no?"gli chiese Steve al castano che stava ancora con la palla in mano provando a fare canestro.
"Come mi hai chiamato scusa?"chiese il sottoscritto appena sentì il suo secondo nome uscire dalla bocca del suo migliore amico.
"Bucky, andiamo è il tuo secondo nome e ti piace tanto"
"Non mi piace il mio secondo nome e avresti potuto tranquillamente chiamarmi James per farti passare la palla"disse il sottoscritto lanciandola al suo migliore amico Steve.
"No, non avrei potuto sennò mi sarei perso tutto il divertimento"
"Si si, divertitevi voi due a prendermi in giro, poi vedremo come andrà a finire la partita di sabato pomeriggio"
"Andiamo Bucky, sei troppo teso,devi smetterla di pensare in negativo"
"Non penso in negativo"
"Allora cosa succede Bucky?"
"Nulla...avevo solo la testa da un'altra parte"
"E dove? Nelle mutande di..."
"Bucky? Seriamente?"sbottò una voce alle sue spalle che lo fece girare di scatto.
Forse, nel mondo, non esisteva il modo per cui una persona potesse apparire da un momento all'altro solo pensando a lei ma in quell'istante, per James sembrava cosi. Quando aveva detto ai suoi due migliori amici che aveva altro nella testa, in realtà non era così. Nella sua testa aveva quella stessa ragazza che ora, in quel preciso momento, era dietro di lui che scendeva le scale per arrivare al centro della palestra.
"Oh...ciao Wanda"disse lui schiarendosi la gola notando che i suoi due amici lo guardavano in maniera un po' ammiccante.
"Ciao anche te, James"disse lei con un leggero sorriso.
Restarono alcuni secondi a guardarsi, non badando al fatto che non erano soli in quel momento e che, ora, non si trattava più di secondi bensì di minuti. Sembrava un'eternità, avevano fatto incrociare i loro occhi e ci volle molto prima che uno dei due prendesse parola e mettesse fine al loro contatto visivo.
"Ehm...non so se conosci loro due"disse James che aveva appena finito di guardarla e si girò per poter presentare alla castana i suoi due migliori amici.
"Solo di vista"gli rispose lei con un leggero sorriso.
"Loro sono Steve e Sam...ragazzi, lei è Wanda la ragazza di cui vi avevo parlato"
"Molto piacere"dissero i due mentre alzarono le loro mani in segno di saluto e lei rispose ugualmente.
"Bene, credo che io e Steve dovremmo lasciarvi da soli"
"Già..."rispose il castano all'affermazione di Sam e loro si avviarono all'uscita della palestra, mentre Wanda li salutò con un'alzata di mano.
"Preferisci rimanere qui oppure ci spostiamo?"
"Qui è perfetto, tranquillo"disse lei facendo un respiro profondo e mettendo le mani nelle tasche posteriori del jeans.
"Bene, allora accomodiamoci"disse lui sedendosi sul pavimento della palestra.
"Preferisci che partiamo dagli argomenti più difficili oppure..."
"Sei tu il maestro qui! Io non ti metto nessun bastone fra le ruote..."
"Oh,non volevo farti intendere questo. Voglio solo che tu ti senta a tuo agio"
"Oh..."
Per la seconda volta, nell'arco di soli pochi minuti fecero incrociare di nuovo i loro sguardi.
"Sai che capolavoro potrebbe uscire se in futuro nascerà un bambino con il colore dei nostri occhi messi insieme?"pensò lei, ma non lo disse.
"...si, credo che sia meglio partire da quelli difficili. Poi potremmo fare che..."
"Cosa?"
"...potrei esporti tutto in un secondo momento?"
"Quindi dividere il programma e ad ogni fine capitolo vuoi che ti interroghi?"chiese lui con un leggero sorriso.
"Se ti piace definirlo interrogarmi"disse lei facendo il gesto delle virgolette alla fine.
"No, non mi piace ma trovo la tua proposta perfetta"
"Okay...allora iniziamo?"chiese lei e subito si misero all'opera.
Ci vollero ben 45 minuti per fare in modo che la metà del primo capitolo di fisica fosse ben scritto fra gli appunti della castana, con una calligrafia un po' disordinata ma molto carina.
"Quindi...l'equazione differenziale che descrive le onde ha un carattere universale e viene detta equazione delle onde ed è una equazione differenziale alle derivate parziali"disse lei mentre il castano annuiva constatando che gli appunti, che fino ad ora la castana aveva preso, erano corretti.
Intanto lei però, in questo preciso momento, passava in rassegna la formula segnata al centro fra i due paragrafi piccoli.
"...la U che c'è lì, è la grandezza che rappresenta l'allontanamento dalla posizione di equilibrio, tale grandezza può essere una grandezza scalare o una grandezza vettoriale. Tutto chiaro?"
"Si, per ora...sembra arabo ma se spiegato bene riesco a capirlo"disse lei sfogliando la pagina del libro per poter ricopiare nel suo quaderno la formula che le aveva appena spiegato James.
"Ragazzi!"la voce del signor Lang li fece spaventare ed entrambi girarono la loro testa verso l'uscita.
"Salve signor Lang..."
"Ho interrotto qualcosa? James credevo che tu fossi fidanzato"
"Infatti è così,lei..."iniziò a dire il castano al signor Lang, che oltre ad essere il semplice bidello della scuola era anche custode.
"...lei è solo un'amica a cui sto offrendo delle ripetizioni di fisica"e a quella affermazione la castana si rattristò un po'.
"Oh, beh...è così che iniziano le storie d'amore più belle...mentre la mia con la signora Van Dyne non avrà mai inizio"
"Come?"
"Niente, niente...spero che abbiate finito, dovrei chiudere la palestra"
"Si, si ce ne stavamo andando"disse il castano e nel mentre Wanda iniziava a racimolare la sua roba.
Non ci mise molto, l'impresa in questo momento era solo quella di potersi rialzare sperando che le sue gambe non si fossero trasformate in gelatina.
"Hai bisogno di aiuto?"chiese lui vedendola in leggera difficoltà.
Non ebbe neanche bisogno di dover annuire o di dire una sola parola di consenso che subito la mano di James prese la sua, per poi alzarla da terra con forza, senza però esercitare troppa pressione. Si ritrovarono un po' troppo vicini del previsto, se non fosse per il fatto che si conoscevano a malapena forse fra loro due ci sarebbe stato qualcosa che non avrebbero mai dimenticato.
Ma lui era fidanzato, anche se secondo la sua opinione non era per niente così e lei era troppo presa dai suoi problemi per poter cercare l'amore.
"Questo dovrebbe essere tuo..."disse lui, rompendo l'ennesimo contatto visivo dandole il suo quaderno.
"...figo, è con le macchinine"continuò lui con un sorriso.
"Si, è di mio fratello...grazie, per il tempo che mi hai dedicato questa sera"disse lei allontanandosi un po' da lui.
"Faccio solo il mio dovere, no?"
"Beh...allora io vado"
"Non vuoi che ti accompagni a casa?"
"No, tranquillo..."
"Okay...se ti fa piacere, puoi sempre ritornare qui...intendo, sabato pomeriggio ho una partita e..."
"Avrei altri impegni..."
"Oh..."
"...ma fa come se avessi accettato"disse lei concludendo con un leggero sorriso e girandosi verso l'uscita.
Lo lasciò lì, senza troppe parole ma con solo un sorriso stampato sulle labbra come un ebete.
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stormytweets · 5 years
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Al mio amore🥰
So che può sembrare strano ma dopo tutto, qualsiasi cosa mi riguarda lo è..Io lo sono e stando con me credo tu ci abbia fatto l'abitudine..Per scrivere una buona lettera d'amore una volta un grande poeta disse che bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è detto. Ho sempre creduto nel vero amore, quello che ti fa piangere e urlare, che ti fa ridere e sognare ma soprattutto quello che ti fa vivere..Ho sempre creduto di essere un peso per tutti, rido troppo e non so mai le cose adatte da dire, sono troppo spontanea e impulsiva, caratteristiche che troppe volte nella vita mi hanno portato a sbattere contro dei muri. Ho sempre creduto che per tutti ci fosse una persona adatta nel mondo, ma che questa persona prescelta per me, non volesse conoscermi, dopo tutto nemmeno io avrei voluto, non mi sopporto da sola..Poi però sei arrivato tu, con le tue paure e paranoie, e improvvisamente non mi importava più di me, sarei potuta morire in un momento qualsiasi e non mi sarebbe importato purché ti avrei saputo al sicuro.. E tu non puoi capire quanto diavolo ti voglio..Ogni cellula che mi compone urla il tuo nome. Io appartengo a te..Tu appartieni a me..Per sempre.
E poi quando ridi.. Quando ridi..Tu non te ne accorgi, perdo il contatto tra la terra e i piedi..La prima volta che ti vidi pensai, io di quello sguardo non voglio liberarmene.. E poi quelle labbra, credimi quelle labbra te le bacerei dalla mattina alla sera, ininterrottamente.. Ti amo così tanto per tutto.. Per come mi tocchi, in modo dolce ma possessivo nello stesso tempo..Per come le tue mani combaciano perfettamente con le mie anche se piccoline..Per come le tue labbra baciano le mie..E accarezzando il mio collo ed ogni volta ho un brivido..Per come la tua risata sia entrata nel mio cervello e non ne sia uscita più..Per come le tue facce buffe che cerco sempre di imitare mi fanno sempre ridere..Per come la tua faccia pensierosa sia così bella da osservare ore ed ore intere..Per come le tue braccia mi stringono al tuo corpo e non mi lasciano più andare..Per come sei bellissimo. E nemmeno te ne rendi conto ..Per come ti arrabbi e mi tieni il muso..Ti amo per tutte queste cose ad altre mille..E poi vorrei dormire insieme a te, vorrei tornare a casa, stanca, cambiarmi e mettermi una cosa a caso, struccarmi perché non ho paura di essere me stessa con te..Venire in camera da letto e mettermi sotto le coperte dove tu già mi aspetti, porgendoti la fronte solo per sentirmi al sicuro con le tue labbra calde su di me..Poi ti lascerei un bacio sulle labbra e poggerei la testa sul tuo petto ascoltando il battito del tuo cuore..E poi stretta tra le tue braccia mi rilasserei, perché al sicuro e cadrei in un sonno profondo, con il sorriso sul viso perché tu sei accanto a me..La notte più bella sarà la notte in cui dormirò abbracciandoti. E poi Ti odio per tutte quelle paranoie inutili che ti fai, e ti vorrei prendere a schiaffi, ma soprattutto ti odio perché non riesco ad odiarti. Perché fai così tante cose per me che io veramente non penso proprio di meritarmele, ma sono così tanto egoista che amo tutte le cose che fai,che non mi hai mai chiesto di cambiare per starti accanto.. E poi non vorrei mai e poi mai vedere il tuo bel viso bagnato da quelle lacrime che non ti si addicono, sei così bello quando ridi..E poi un grandissimo grazie perché ci sei sempre, perché stare con qualcuno vuol dire fidarsi..E se quel qualcuno ti asciuga anche le lacrime, beh, quello è un altro discorso, quello vuol dire essere amati. Grazie di tutto..Grazie di esistere.. Ma soprattutto, grazie per essere ancora qui con me dopo 10 mesi... Dopo tutto quello che abbiamo passato, siamo ancora qui, uniti più di prima.. E io sono sempre più convinta che se non sono riusciti a separarci ora, non ci riusciranno mai. È vero, l'amore vince su tutto. E noi, ci stiamo riuscendo. Tantissimi auguri amore mio, buonanotte⭐️🌙🔐❤️.
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holdingbreath · 5 years
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So che può sembrare strano ma dopo tutto, qualsiasi cosa mi riguarda lo è..Io lo sono e stando con me credo tu ci abbia fatto l'abitudine..Per scrivere una buona lettera d'amore una volta un grande poeta disse che bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è detto. Ho sempre creduto nel vero amore, quello che ti fa piangere e urlare, che ti fa ridere e sognare ma soprattutto quello che ti fa vivere..Ho sempre creduto di essere un peso per tutti, rido troppo e non so mai le cose adatte da dire, sono troppo spontanea e impulsiva, caratteristiche che troppe volte nella vita mi hanno portato a sbattere contro dei muri. Ho sempre creduto che per tutti ci fosse una persona adatta nel mondo, ma che questa persona prescelta per me, non volesse conoscermi, dopo tutto nemmeno io avrei voluto, non mi sopporto da sola..Poi però sei arrivato tu, con le tue paure e paranoie, e improvvisamente non mi importava più di me, sarei potuta morire in un momento qualsiasi e non mi sarebbe importato purché ti avrei saputo al sicuro.. E tu non puoi capire quanto diavolo ti voglio..Ogni cellula che mi compone urla il tuo nome. Io appartengo a te..Tu appartieni a me..Per sempre.E poi quando ridi.. Quando ridi..Tu non te ne accorgi, perdo il contatto tra la terra e i piedi..La prima volta che ti vidi pensai, io di quello sguardo non voglio liberarmene.. E poi quelle labbra, credimi quelle labbra te le bacerei dalla mattina alla sera, ininterrottamente.. Ti amo così tanto per tutto.. Per come mi tocchi, in modo dolce ma possessivo nello stesso tempo..Per come le tue mani combaciano perfettamente con le mie anche se piccoline..Per come le tue labbra baciano le mie..E accarezzando il mio collo ed ogni volta ho un brivido..Per come la tua risata sia entrata nel mio cervello e non ne sia uscita più..Per come le tue facce buffe che cerco sempre di imitare mi fanno sempre ridere..Per come la tua faccia pensierosa sia così bella da osservare ore ed ore intere..Per come le tue braccia mi stringono al tuo corpo e non mi lasciano più andare..Per come sei bellissimo. E nemmeno te ne rendi conto ..Per come ti arrabbi e mi tieni il muso..Ti amo per tutte queste cose ad altre mille..E poi vorrei dormire insieme a te, vorrei tornare a casa, stanca, cambiarmi e mettermi una cosa a caso, struccarmi perché non ho paura di essere me stessa con te..Venire in camera da letto e mettermi sotto le coperte dove tu già mi aspetti, porgendoti la fronte solo per sentirmi al sicuro con le tue labbra calde su di me..Poi ti lascerei un bacio sulle labbra e poggerei la testa sul tuo petto ascoltando il battito del tuo cuore,..E poi stretta tra le tue braccia mi rilasserei, perché al sicuro e cadrei in un sonno profondo, con il sorriso sul viso perché tu sei accanto a me..La notte più bella sarà la notte in cui dormirò abbracciandoti. E poi Ti odio per tutte quelle paranoie inutili che ti fai, e ti vorrei prendere a schiaffi, ma soprattutto ti odio perché non riesco ad odiarti. Perché fai così tante cose per me che io veramente non penso proprio di meritarmele, ma sono così tanto egoista che amo tutte le cose che fai,che non mi hai mai chiesto di cambiare per starti accanto. E poi non vorrei mai e poi mai vedere il tuo bel viso bagnato da quelle lacrime che non ti si addicono, sei così bello quando ridi..E poi un grandissimo grazie perché ci sei sempre, perché davanti a qualcuno vuol dire fidarsi..E se quel qualcuno ti asciuga anche le lacrime, beh, quello è un altro discorso, quello vuol dire essere amati. Grazie di tutto..Grazie di esistere❤
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givemeanorigami · 6 years
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Pale September, I wore the time like a dress that year.
Ciao Settembre, ben arrivato. Prima di scrivere, come ogni anno, sono andata a rileggere cosa scrivevo un anno prima e mi sono stupita del fatto che un anno fa non avessi niente da dire, niente da augurarmi, niente da voler cambiare, niente da volermi ricordare. Sinceramente, provo a ripensarci e non riesco a ricordare molto di un anno fa. Sì, ricordo qualcosa - alcune cose meno carine altre più carine -, ma niente di chi, niente di memorabile, tutte cose tra qualche anno penserò "ma che anno era?". Non era un bel periodo, proprio per niente. E quest'anno? Quest'anno non lo so. Va ad alti e bassi, come va un po' a tutti del resto. Cos'è cambiato nell'ultimo anno? Tutto e niente. Cos'è successo? E' successo che un anno fa mi sono iscritta a un corso di danza aerea per principianti. Dovevano essere due lezioni di prova, si è trasformato in un appuntamento fisso due volte a settimana. Non sono brava, sono quella che ci mette più tempo a imparare le figure, quella che per andare in pallina ci ha messo una vita - "eri totalmente non allenata e ti scoraggiavi, non ti poteva venire no!" - e che ancora si domanda perché continua, ma sono anche quella che ci ha preso gusto a tornare a casa con un segno rosso o un livido. Mi piace, mi fa sentire leggera, mi fa spegnere la testa per un'ora. Perché ho iniziato a parlare di questo? Perché più i muscoli delle mie braccia di rinforzavano, più imparavo a staccare i piedi da terra, più capivo come andare a testa in giù senza essere convinta che sarei caduta, più imparavo a stare been con me stessa, più mi liberavo di tutte quelle sicurezze che mi facevano evitare tante cose. Le prime lezioni erano per me odi et amo: odiavo socializzare, odiavo dover andare in tshirt e leggins - e sappiamo che a dire la verità sono gli ubriachi, i bambini e i leggins -, odiavo tentare di fare qualcosa e non riuscirci, odiavo quello che per altri era normale. Amavo, però, quella sensazione bellissima quando ti riusciva qualcosa - e poco importa se è il primo o il decimo tentativo -, amavo la sensazione di libertà che cresceva giorno dopo giorno. Imparare a stare sui tessuti era una rivoluzione. Una rivoluzione che non so quando sia iniziata, non ha una data precisa, non c'è stato un giorno o un'ora, è stato un lento inesorabile percorso di cambiato. Ho smesso di preoccuparmi del giudizio degli altri, di entrare in un negozio e di negarmi anche il solo provare qualcosa perché "sarei ridicola", ho smesso di guardarmi allo specchio e vedermi come un insieme di difetti. E' successo che così imparassi ad alternare i jeans a delle gonne, a stare a scegliere con cura cosa mettermi prima di uscire con un'amica anziché optare subito per i jeans e felpa - o, se ero in buona, per la camicia - come ho smesso di dovermi preparare psicologicamente con giorni di anticipo prima di mettermi una gonna. E non so neanche quando è successo che gli altri hanno iniziato ad accorgersene, a dirmi che mi vedevano cambiata, che mi vedevano bene. E' successo addirittura che un'amica mi confessasse di essersi quasi emozionata quando mi ha vista uscire da Tezenis con un costume dopo anni che per convincermi a fare una mezza giornata di mare dovevano piangere in turco: io che odiavo mettermi in costume ne avevo comprato uno (quando questo discorso è uscito davanti al suo ragazzo si è stupito, non gli sembravo il tipo da farsi problemi). La cosa più bella di questo cambiamento non è che ogni tanto esco vestita "da femmina" - come ha detto qualcuno -, ma è che esco come mi piace, esco essendo me stessa: un giorno sembro una piccola wannabe punk girl, il giorno dopo sembro quasi femminile fino a che non apro la bocca, il giorno dopo sono coi miei jeans preferiti e una tshirt enorme. Non penso più a cosa diranno gli altri, faccio quello che voglio anche mettermi un bellissimo costume intero di Wonder Woman regalatomi dalle amiche. Certo, non va sempre bene. Ci sono giorni in cui sto male, in cui mi faccio schifo, in cui la sola idea di provarmi un vestito che un'amica non mette più e che so essere aperto sulla schiena mi fa stare malissimo, ma poi passa. Passa perché guardo le foto del saggio, la foto di fine luglio seduta su un cerchio a quella che solo un anno prima mi sembrava un'altezza impossibile - ed è ancora basso - e mi dico che "se ho fatto questo, posso farcela". In tutto questo, ho anche imparato a socializzare, a relazionarmi con gli altri anche in situazioni dove conosco poco persone - se non proprio nessuno, come in vacanza - anziché mettermi in un angolo, ricordo ancora la sera che un'amica lontana mi ha raccontato che erano fieri del fatto che fossi a socializzare ad una grigliata. Rido, scherzo, parlo con gente mai vista seduta a tavolate piene, a volte mi sento ancora fuori posto, incapace di relazionarmi, ma poi passa. E non è sempre tutto rosa e fiore, tutto facile. Ci sono ancora periodi in cui faccio fatica ad uscire di casa, in cui vorrei solo chiudere la porta di camera e fare finta che non esista niente se non il peso sul petto che non mi fa respirare; ci sono momenti in cui mi tremano le mani così forte che per non farlo notare devo stringerle a pugno così forte che poi mi fanno male, ci sono notti che le passo in preda agli incubi. Ci sono giornate come ieri, come oggi, che guardo i libri da studiare e non metto a fuoco niente o che mando un report per il blog della Radio dell'università dicendo a me stessa che fa schifo - e nessuno è d'accordo, non capisco chi sbaglia - e mi si capovolge lo stomaco a comunicare che "l'ho mandato in revisione". Ci sono giorni, settimane, periodi più o meno lunghi che va tutto male e fingo che vada benissimo, che reggo tutti senza far vedere come sto, ma alla fine me la cavo, non sempre bene, ma me la cavo. E, Settembre, se dobbiamo parlare di cose leggere e farci anche una risata, sembra che tutto quello scritto sopra abbia effetti positivi: c'è chi c'ha provato, finendo generalmente in un nulla di fatto, ma è successo. Certo, poi c'è chi ti resta nelle canzoni costringendoti a sentire ridendo, ma questo è un discorso a sé. Sai Settembre, stasera avrei voluto uscire, è sabato sera, ma invece a breve tornerò a studiare. Gli altri non gli ho sentiti, forse BFF è ancora impegnata a sistemare la casa in cui è ufficialmente andata a convivere, forse sono rimasti su o chi lo sa - se lasciassi parlare la vocina nella testa, direbbe che sono usciti senza di me perché non mi volevano -, ma vocina a parte è okay anche così e non lo dico come tempo fa perché dovevo autoconvincermene, va bene davvero. Sai, nonostante i mesi, mi fa ancora strano come io abbia imparato a non odiarmi, ma a convivere con me stessa e soprattutto come io passi periodi con me stessa perché mi va, non perché socializzare a forza mi ha messo ko - sì, certo, ci sono ancora sere in cui torno e mi fa male la testa per essere stata a contatto con gli altri, non perché io beva o altro, solo stare in mezzo alle persone. Sai Settembre, ho passato così tanto tempo senza scrivere per non parlare con me stessa che ora faccio fatica a smettere, ci sono così tante cose che vorrei scrivere a te che non esiste per dirle a me che potrei scrivere in eterno, ma ci sarà tempo. Cerca solo di essere più buono di altri anni, cerca solo di non darmi sfide troppo grandi, di non darmi troppo da affrontare.
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imjustmi · 4 years
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dolce come il miele #1
caro ******, sto veramente iniziando a scriverti altre lettere al di fuori della nostra corrispondenza, questa volta davvero lettere che non leggerai mai, visto che non sto scrivendo in inglese. E ti scrivo altre lettere perché parlare con te è sempre così facile. Ultimamente, negli ultimi anni, parlare con le persone è diventato sempre più difficile. Trovare la forza di costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca è una cosa che non riesco più a fare. L’imbarazzo dei limiti oltrepassati involontariamente, del diverso tipo di umorismo, modo di pensare, prospettive di vita, all’improvviso è diventato tutto estremamente importante e pesante. Però con te non è stato così. Avevo lanciato un grido di aiuto inutile e disperato, e mai avrei pensato che un banale algoritmo potesse mettermi in contatto con una persona tanto speciale. Mi hai teso la mano e hai accolto la mia richiesta, hai ascoltato le mie parole e hai dato un destinatario a tutte le mie preoccupazioni senza risposta. Anche adesso che mi sento sola, l’unica persona con cui vorrei parlare sei tu, vorrei scriverti ancora anche se ancora sto aspettando la tua risposta e raccontarti di quanto mi sento sola, non perché così io possa essere compatita, ma perché così io possa finalmente avere qualcuno con cui condividere il peso che porto nel cuore. Diverse volte in questi mesi ho avuto paura che ti stancassi finalmente di me e smettessi di rispondere, ma in ogni tua lettera non hai fatto altro che ricordarmi che vado bene così, e non devo essere severe con me stessa. Ma non posso semplicemente lasciarmi andare, per quanto lo vorrei, per quanto mi piacerebbe fidarmi e affidarmi completamente a te. Ma ancora non posso rischiare di perderti, perché ci tengo troppo.
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praticalarte · 4 years
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Cinzia Scarpa, pittrice
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Nome e professione Cinzia Scarpa, imprenditrice agricola: collaboro con mio fratello/gemello alla conduzione dell’azienda agricola di famiglia. Il disegno e la pittura non riesco a considerarli un lavoro, fanno semplicemente parte della mia vita. Da dove vieni? Sono nata nel 1961 e vivo in provincia di Venezia , precisamente a Cavallino-Treporti, suggestiva lingua di terra sabbiosa tra mar e laguna. Come quando e perché è iniziato il tuo amore per l’arte? Nel mio nucleo familiare nessuno possedeva capacità artistiche, ma ricordo mio nonno materno che in vecchiaia passava molto tempo seduto al tavolo in cucina, trovandosi a portata di mano fogli da disegno e pennarelli dei nipoti iniziò a copiare (interpretando) alcune stampe e cartoline di piazze italiane, scoprì di saper disegnare piuttosto bene, le sue piazze surreali e metafisiche mi piacevano moltissimo. Per me la passione nasce già nell’infanzia, ero attratta dalle illustrazioni dei libri, percepivo che le immagini non appartenevano alla realtà ordinaria, passavano attraverso l’interpretazione e l’immaginazione di chi le aveva prodotte, mi raccontavano molto più delle parole. Iniziai così a disegnare la mia realtà alternativa, mi attraeva ciò che i miei disegni riuscivano a raccontarmi. Amavo appartarmi e osservare gli alberi, mi stendevo ai loro piedi per osservare gli incroci dei rami, studiavo la luce. Le mie estati di bambina erano una totale e magica immersione nella natura, sensazioni e percezioni che nel tempo hanno costruito dentro me una consapevolezza che ora ritrovo in tutto ciò che produco. Quando è cominciata quest’avventura nell’arte? E’ stata un’insegnante delle scuole medie a farmi capire l’importanza dello studio della teoria e delle tecniche dell’arte e come i metodi di osservazione diventino strumenti necessari per dare forma alle idee. Mi innamorai della luce! Mi affascinò scoprire che, con pennini e china costruendo ombre, la luce diveniva la vera protagonista. Cosa hai studiato e dove? Non continuai con studi artistici, dedicai studi e tempo all’azienda di famiglia, con la consapevolezza che non avrei certo dimenticato il disegno. Infatti passavo parte della notte e gran parte del tempo libero a disegnare. Solo nel 2008 mi iscrissi ad un corso di ritratto e disegno dal vero, ovviamente m’innamorai di tutto ciò che imparavo, mi esercitavo con costanza, fu l’inizio di una vera “relazione” col disegno e la pittura. In seguito il mio interesse per la figura umana mi condusse ad approfondire gli studi iscrivendomi ad un corso di nudo dal vero. Nel 2018 infine mi iscrissi all’Accademia d’Arte Vittorio Marusso a S. Donà di Piave, vicino a Venezia, seguendo lezioni di “figura e nudo dal vero”.
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???????????????????????????????????? Come artista cosa vuoi condividere con il mondo? Non penso a grandi messaggi, piuttosto a impercettibili sensazioni, quelle che a parole non si spiegano. Semplicemente dipingo figure, sopratutto femminili. Spero che l’effetto finale sia quello di un buon libro che l’autore scrive e che il fruitore interpreta con le proprie personali esperienze e sensazioni. Come studente qual’è stata la lezione più importante che hai imparato? L’importanza di sperimentare e mettermi alla prova con umiltà, concedendomi il tempo di maturare. Secondo te da dove viene l’ispirazione? E’ un argomento che ho sempre tralasciato, credo di non essermelo mai chiesto veramente... Qual’è l’elemento iniziale che innesca il processo creativo? E cosa ritieni più importante? Il concetto, l’idea espressa, o il risultato estetico o percettivo dell’opera? Per quanto mi riguarda il germe del processo creativo è lo spazio bianco, un foglio, una tela, un muro, una sorta di foglio vergine per lo scrittore. Probabilmente il concetto, l’idea espressa, il risultato estetico, sono tutti importanti ma io ritengo interessante un lavoro sopratutto per il risultato percettivo, per ciò che a parole mi è difficile spiegare. Quale fase dell’arte/creazione ti colpisce di più? La fase embrionale, quando un’immagine si fonde o si confonde ad un sentimento, si trasforma, cambia senso poi, durante la lavorazione se va bene, cambia vita. Lascio che il lavoro si racconti. Amo anche il momento in cui do un titolo al mio lavoro, sempre alla fine, dopo lunga e “vissuta” osservazione, per me il titolo è parte dell’opera.
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Perché hai scelto un’arte visiva? Perché non avevo voce per cantare, grazia per ballare, mezzi per suonare, forse sono andata per esclusione, o forse si nasce con un senso estetico che indirizza a certi modi espressivi. Fin da bambina amavo “guardare/osservare a modo mio”. Sono sempre stata un appassionata osservatrice, trovo che il piacere di vedere sia di grande stimolo per cogliere immagini e fissarle alle sensazioni.. Come e perché sei arrivata alla tecnica pittorica dell’acquerello? Ho iniziato col disegno che rimane sempre il primo amore. In seguito iniziai a dipingere ad acrilico, ma la vera liberazione è arrivata con l’acquerello, Mi hanno sempre affascinato le velature e le trasparenze di questa tecnica, mi sembrava il metodo più efficace per rappresentare ciò che desideravo raccontare. Ho iniziato a dipingere ad acquerello nel 2014, da autodidatta, osservando i lavori di alcuni bravi artisti, chiedendo consigli sulle tecniche, i materiali e sperimentando sulla base di queste osservazioni e consigli. La caratteristica che più mi affascina nell’acquerello è la libertà dell’acqua, con la quale è necessario cercare una collaborazione per conservare l’estetica del proprio lavoro ma allo stesso tempo lasciare che scorra, che porti ad imprevisti e sorprendenti effetti.
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E’ difficile discorrere d’arte senza parlare di sé. Quanto c’è della tua storia, dei tuoi ricordi, della tua vita intima, nelle opere che realizzi? Sicuramente tutte le esperienze vissute, buone o cattive, le percezioni acquisite nel tempo nell’ambiente agreste e nell’infanzia vissuta come una splendida avventura, in totale contatto con la natura, hanno segnato e continuano modulare le mie percezioni, immagino possano farlo anche sul linguaggio e sul contenuto dei miei lavori, anche se le mie pitture non rappresentano esplicitamente questo. Secondo te qual’è la funzione sociale dell’arte? Quando si osservano i graffiti rupestri non si vedono solo scene di caccia ma se ne percepisce la drammaticità. L’arte in tutte le sue forme è memoria, scorre nella storia, la mantiene viva, è testimonianza attiva nella contemporaneità, dell’intimo sentire umano. Quale messaggio personale vorresti lasciarci? L’amore per l’arte ha bisogno di cura. L’amore è cura, la cura è impegno. Grazie Cinzia. Read the full article
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Weezer - Weezer (Green Album)
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Se ne hai bisogno, dovresti darlo a vedere
Perché magari a fare tanto il monaco te lo fai scappare
(da: Photograph)
1. Don’t Let Go
Non mollare
   Ogni volta che vuoi sarò qui tra le tue braccia
Abbracciato in silenzio alla ragazza che ha questo fascino
Ma se dovesse arrivare il giorno che volgi il cuore da un’altra parte
Io mi butterò in ginocchio a pregare quella ragazza di restare
   Non mollare
Non mollare
   Ogni cosa che desideri te la farò trovare davanti
Con un bacio nell’aria che ricevano gli dei
Ma se dovesse arrivare il giorno che volgi il cuore da un’altra parte
Io mi butterò in ginocchio a pregare quella ragazza di restare
   Scontri nella mia mente, e adesso non ho quasi più tempo
   Non mollare
Non mollare
   Ogni cosa che desideri te la farò trovare davanti
Con un bacio nell’aria che ricevano gli dei
Ma se dovesse arrivare il giorno che volgi il cuore da un’altra parte
Io mi butterò in ginocchio a pregare quella ragazza di restare
   Scontri nella mia mente, e adesso non ho quasi più tempo
   Non mollare
Non mollare
Non mollare
Non mollare
       2. Photograph
Fotografia
   Se lo vuoi, lo puoi avere
Ma devi imparare ad allungare un braccio e afferrarlo
Perché tutti vogliono un po’ d’amore (oh, tesoro)
Che cada dalle stelle in cielo (oh, tesoro)
E anche se ci starò male, posso sopportare dell’altro
Non mi basterebbe mai
   Se ne hai bisogno, dovresti darlo a vedere
Perché magari a fare tanto il monaco te lo fai scappare
Perché tutti vogliono un po’ di speranza (oh, tesoro)
Qualcosa che possano a malapena conoscere (oh, tesoro)
E anche se ci starò male, posso sopportare dell’altro
Non me ne priverei mai
   Sta nella fotografia
Sta nella fotografia
Sta nella fotografia dell’amore
   Perché tutti vogliono un sogno (oh, tesoro)
Qualcosa che possano a malapena vedere (oh, tesoro)
E anche se ci starò male, posso sopportare dell’altro
Non posso lasciarlo stare
   Sta nella fotografia
Sta nella fotografia
Sta nella fotografia dell’amore
   Se hai fatto cilecca, non negarlo
Mettiti seduto a elaborare un piano e ricostruiscilo
Mettiti seduto a elaborare un piano e ricostruiscilo
Mettiti seduto a elaborare un piano e ricostruiscilo
       3. Hash Pipe
Pipetta da hashish
   Non posso farci niente per i miei sentimenti, vado fuori di testa
Questi campioni vengono a prendermi perché gli piace il mio didietro
Do in giro la mia attività se non riesco a trovare un cliente
Lungo Santa Monica dove i clienti cercano i ragazzini
   Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Tu hai i tuoi problemi
Io ho gli occhi spalancati
   Non posso farci niente con i miei ghingheri, diventano fuori controllo
Lo so che non te ne frega niente, ma dovevo fartelo sapere
Il gusto gambaletto è un bocconcino che piace molto
Agli uomini che non si filano il sapore di una tetta
   Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Tu hai i tuoi problemi
Io ho gli occhi spalancati
Tu hai i tuoi big G’s
Io ho la mia pipetta da hashish
Io ho la mia pipetta da hashish
   Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Dai, prendimi a calci
Tu hai i tuoi problemi
Io ho gli occhi spalancati
Tu hai i tuoi big G’s
Io ho la mia pipetta da hashish
Io ho la mia pipetta da hashish
Io ho la mia pipetta da hashish
Io ho la mia pipetta da hashish
       4. Island in the Sun
Isola con il sole
   Quando sei in vacanza
Non trovi le parole per dire
Tutte le cose che ti vengono in mente
E anch’io voglio sentirmi così
   Su un’isola con il sole
Giocheremo e ci divertiremo
E mi fa stare così bene che perdo il controllo del cervello
   Quando sei su un mare dorato
Non ti servono i ricordi
Solo un posto dove sentirti a casa
Scivolando nell’atmosfera
   Su un’isola con il sole
Giocheremo e ci divertiremo
E mi fa stare così bene che perdo il controllo del cervello
   Scapperemo via insieme
Passeremo del tempo per sempre
Non ci sentiremo mai più male
   Su un’isola con il sole
Giocheremo e ci divertiremo
E mi fa stare così bene che perdo il controllo del cervello
   Scapperemo via insieme
Passeremo del tempo per sempre
Non ci sentiremo mai più male
   Non ci sentiremo mai più male, no, no
Non ci sentiremo mai più male, no, no
       5. Crab
Frigna
   Frigna se la vuoi
Tanto lei non viene
Frigna se la vuoi
Tanto lei non viene
   Frigna se ti serve
Tanto si è già messa le mutandine
Frigna se ti serve
Tanto si è già messa le mutandine
   Ha detto che si sente sola
E io dico che va bene così
Tanto qui non ci torna proprio
   Frigna per il culetto
Tanto non ci cavi niente di buono
Frigna per il culetto
Tanto non ci cavi niente di buono
No, frigna per il culetto
Tanto non ci cavi niente di buono
       6. Knock-Down Drag-Out
Senza esclusione di colpi
   Ormai mi chiami a caso al telefono
E dici che mi ami più di quanto tu mi abbia mai amato
   È il massimo che posso fare al momento
Cercare in qualche modo di farmi perdonare da te
E vedere di trovarci sull’altra sponda della speranza
   Non si fanno prigionieri qui in questa guerra senza esclusione di colpi
Che combattiamo l’uno contro l’altra per l’eternità
   È il massimo che posso fare al momento
Cercare in qualche modo di farmi perdonare da te
E vedere di trovarci sull’altra sponda della speranza
   Di’ che mi ami ora
   È il massimo che posso fare al momento
Cercare in qualche modo di farmi perdonare da te
E vedere di trovarci sull’altra sponda della speranza
   Non si fanno prigionieri qui in questa guerra senza esclusione di colpi
Che combattiamo l’uno contro l’altra per l’eternità
Che combattiamo l’uno contro l’altra per l’eternità
       7. Smile
Sorriso
   Apri la porta e fai uscire il tuo amore
Danzi intorno sopra le pareti di casa
Perché volevi un po’ di amore
Farò in modo che succeda
   Perché non voglio spaccarti quel bel visino
Vuoi avvolgermi dentro al tuo sorriso e io non ce la faccio
   Apri il cuore e fai uscire le cose buone
Innaffiami, cara, e dai una tregua alla siccità
Perché volevi un po’ di amore
Farò in modo che succeda
   Perché non voglio spaccarti quel bel visino
Vuoi avvolgermi dentro al tuo sorriso e io non ce la faccio
   Non riesco a stare lontano, tesoro, per tanto tempo, no
Non so mai cosa stai per fare quando mi trovo lì faccia a faccia con te
Guardami in mezzo agli occhi, perché sono tornato
   Perché non voglio spaccarti quel bel visino
Vuoi avvolgermi dentro al tuo sorriso e io non ce la faccio
   Non riesco a stare lontano, tesoro, per tanto tempo, no
Non so mai cosa stai per fare quando mi trovo lì faccia a faccia con te
Guardami in mezzo agli occhi, perché sono tornato
   Concedimi un’occasione se riesci a costringerti a farlo
Guardarmi, cara, e vieni giù da quella mensola
Perché volevi un po’ di amore
Farò in modo che succeda
       8. Simple Pages
Pagine semplici
   Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore
Dammene un po’, te lo devo far sapere
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore
Tesoro, quella è la strada sbagliata
   Apri le braccia, apri le braccia, cara
E torna dritta a casa da me
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore
Tesoro, quella è la strada sbagliata
   Ma non vedi dove stare stavolta?
Ho in mente pagine semplici
   Rimettilo sù, rimettilo sù
Rimettilo sù su quello che sai
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore, tesoro, sulla radio hard rock
Dove passano i pezzoni, dove passano i pezzoni
Dove passano i riff di canzoni hard rock
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore, tesoro
Dalla vetta con il sugo della vecchia scuola
   Ma non vedi dove stare stavolta?
Ho in mente pagine semplici
   Dammi qualcosa di credibile, ah, amore
   Ma non vedi dove stare stavolta?
Ho in mente pagine semplici
   Rimettilo sù, rimettilo sù
Rimettilo sù su quello che sai
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore, tesoro, sulla radio hard rock
   Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore
Dammi un po’ d’amore, dammi un po’ d’amore
Dammene un po’
Ma non vedi che sei come me?
Gira queste pagine della mia mente
       9. Glorious Day
Giornata gloriosa
   Adesso faccio la mia mossa
Adesso sarà una cosa che rimane
Adesso sarà una cosa che dura
Chissenefrega del passato
Vivo per il presente
   Hey, hey, hey
Lo sai cosa vuoi farmi dire
Mite, mite
Lite, lite
Possiamo cominciare una giornata gloriosa
   Adesso tento la sorte
Adesso ballo e mi diverto
Adesso tocco terra con un sound tutto nuovo
Cerco una storia d’amore
   Hey, hey, hey
Lo sai cosa vuoi farmi dire
Mite, mite
Lite, lite
Possiamo cominciare una giornata gloriosa
   Bambini gloriosi in mente
Perdite gloriose di tempo
Progetti gloriosi che improvvisiamo forzando le cose
   Hey, hey, hey
Lo sai cosa vuoi farmi dire
Mite, mite
Lite, lite
Possiamo cominciare una giornata gloriosa
   Bambini gloriosi in mente
Perdite gloriose di tempo
Progetti gloriosi che improvvisiamo forzando le cose
   Adesso ci do dentro
Adesso faccio casino
Adesso faccio le cose per bene
Sotto i riflettori a far vedere quanto siamo fighi
Adesso faccio le cose per bene
Sotto i riflettori a far vedere quanto siamo fighi
Adesso faccio le cose per bene
Sotto i riflettori a far vedere quanto siamo fighi
Hey
       10. O Girlfriend
Oh, morosa
   Mi manchi
E chissà anche cosa pensi di me
Ti manca giocherellare e perdere tempo come facevamo?
All’improvviso siamo lontani
E non posso vederti tutte le sere
Anche se litighiamo, ti amo tantissimo
Adesso non posso sentire il tuo contatto
   Oh, morosa, è la fine
E io sono perso senza il tuo amore
Amore
   Fra le tue braccia ero felice come un bambino
Prendevo le pastiglie e mi rilassavo
Adesso vorrei soltanto mettermi a urlare per farmi amare
Perché mi allontano sempre di più da te ogni giorno
Passo con la macchina davanti a casa tua ogni sera
Prima stavo bene
   Oh, morosa, è la fine
E io sono perso senza il tuo amore
Amore
   Fantasticavo ogni notte
Quando sognavo di stare bene
Amore
Amore
   Oh, morosa, è la fine
E io sono perso senza il tuo amore
Amore
   Fra le tue braccia ero felice come un bambino
Prendevo le pastiglie e mi rilassavo
Adesso vorrei soltanto mettermi a urlare
Adesso vorrei soltanto mettermi a urlare
Adesso vorrei soltanto mettermi a urlare
       11. I Do
Io sì
   Tutte le volte che sei venuta io me la sarei dovuta dare a gambe
Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
   E i tuoi giochetti li facevi per prendermi in giro
Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
Per sempre, ah, per sempre
Io sì
   Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
Mi hai detto che mi avresti amato per sempre
Per sempre, ah, per sempre
Io sì
   Mai e poi mai crederò più al sole
       12. The Christmas Song
La canzone di Natale
   Mi hai detto che saresti stata qui al mio fianco
A riscaldare il mio focolare in questa fredda notte invernale
Son qui seduto ad aspettare di fianco all’albero di Natale da solo
   Mi hai detto che avresti mosso mari e monti
Per tirarmi sù di morale con risate e felicità
Son qui seduto ad aspettare di fianco all’albero di Natale da solo
   Potresti mai capire quanto ci tengo?
Potresti mai capire che là fuori da qualche parte c’è un ragazzo che sta davvero male?
   Da quando ho trovato te
Ho trovato una ragazza
Ho trovato una spina
Ho trovato una regina
Adesso sono al calduccio
   Potresti mai capire quanto ci tengo?
Potresti mai capire che là fuori da qualche parte c’è un ragazzo che sta davvero male?
   Da quando ho trovato te
Ho trovato una ragazza
Ho trovato una spina
Ho trovato una regina
Adesso sono al calduccio
   Mi hai detto che avresti mosso mari e monti
Per tirarmi sù di morale con risate e felicità
Son qui seduto ad aspettare di fianco all’albero di Natale da solo
Son qui seduto ad aspettare di fianco all’albero di Natale da solo
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potremmoritornare · 7 years
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Per scrivere una buona lettera d'amore una volta un grande poeta disse che bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è detto. Ho sempre creduto nel vero amore, quello che ti fa piangere e urlare, che ti fa ridere e sognare ma soprattutto quello che ti fa vivere..Ho sempre creduto di essere un peso per tutti, rido troppo e non so mai le cose adatte da dire, sono troppo spontanea e impulsiva, caratteristiche che troppe volte nella vita mi hanno portato a sbattere contro dei muri. Ho sempre creduto che per tutti ci fosse una persona adatta nel mondo, ma che questa persona prescelta per me, non volesse conoscermi, dopo tutto nemmeno io avrei voluto, non mi sopporto da sola..Poi però sei arrivato tu, con le tue paure e paranoie, e improvvisamente non mi importava più di me, sarei potuta morire in un momento qualsiasi e non mi sarebbe importato purché ti avrei saputo al sicuro. E tu non puoi capire quanto diavolo ti voglio. Ogni cellula che mi compone urla il tuo nome. Io appartengo a te..Tu appartieni a me. Per sempre. E poi quando ridi...Quando ridi tu non te ne accorgi, perdo il contatto tra la terra e i piedi. E poi quelle labbra, credimi quelle labbra te le bacerei dalla mattina alla sera, ininterrottamente. Ti amo così tanto per tutto. Per come mi tocchi, in modo dolce ma possessivo nello stesso tempo. Per come le tue mani combaciano perfettamente con le mie anche se più piccoline. Per come le tue labbra baciano le mie e accarezzando il mio collo ed ogni volta ho un brivido. Per come la tua risata sia entrata nel mio cervello e non ne sia uscita più. Per come le tue braccia mi stringono al tuo corpo e non mi lasciano più andare. Per come sei bellissimo e nemmeno te ne rendi conto. Ti amo per tutte queste cose ad altre mille. E poi vorrei dormire insieme a te, vorrei tornare a casa, stanca, cambiarmi e mettermi una cosa a caso, struccarmi perché non ho paura di essere me stessa con te, venire in camera da letto e mettermi sotto le coperte dove tu già mi aspetti, porgendoti la fronte solo per sentirmi al sicuro con le tue labbra calde su di me. Poi ti lascerei un bacio sulle labbra e poggerei la testa sul tuo petto ascoltando il battito del tuo cuore.E poi stretta tra le tue braccia mi rilasserei, perché al sicuro e cadrei in un sonno profondo, con il sorriso sul viso perché tu sei accanto a me. E poi Ti odio per tutte quelle paranoie inutili che ti fai, e ti vorrei prendere a schiaffi, ma soprattutto ti odio perché non riesco ad odiarti. Perché fai così tante cose per me che io veramente non penso proprio di meritarmele, ma sono così tanto egoista che amo tutte le cose che fai,che non mi hai mai chiesto di cambiare per starti accanto. E poi vorrei dormire sempre, perché in sogno è l'unico posto dove possiamo stare veramente sempre insieme. E poi non vorrei mai e poi mai vedere il tuo bel viso bagnato da quelle lacrime che non ti si addicono, sei così bello quando ridi. E poi un grandissimo grazie perché ci sei sempre, perché davanti a qualcuno vuol dire fidarsi. E se quel qualcuno ti asciuga anche le lacrime, beh, quello è un altro discorso, quello vuol dire essere amati. Grazie di tutto. Grazie di esistere. Ma soprattutto, grazie per essere ancora qui con me dopo 9 mesi. Dopo tutto quello che abbiamo passato, siamo ancora qui, uniti più di prima. E io sono sempre più convinta che se non sono riusciti a separarci ora, non ci riusciranno mai. È vero, l'amore vince su tutto. E noi, ci stiamo riuscendo. Auguri amore mio.
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Conversation
Io la amo
P: Ogni volta che "permetti a te stessa di stare bene" ... poi succede "qualcosa". È più attendibile delle previsioni meteo... e ti stupisci ancora🤔
Non sono in grado di "resistergli" adesso
Me:Prof... Non voglio farmi male
Aiuto
P: Non deve per forza essere sempre una lotta in cui qualcuno si fa male. A volte ci si confronta in maniera diversa. Si accetta la presenza/esistenza dell'altro e non si vive con l'unico obiettivo di distruggerlo/dominarlo per non farsi dominare. Esci dalla fisicità della preistoria per favore...
Me: Come?
P: Cos'è che non ti torna?
Me:Come faccio a "uscire dalla fisicità della preistoria"? Come faccio a controllare questa voglia di distruggermi?
P: Guardala , accetta che in questo momento è una parte di te ... parlaci. Ascolta le sue ragioni. Solo così le puoi controllare.Nelle battaglie c'è sempre chi vince e chi perde. Chi perde prova qualsiasi strategia per mettere male l'altro. Prova ad uscire da questa situazione...
Me: Continuo a non capire come funziona
Come si fa ad "accettare"?
P: Se un muro mi blocca , posso prenderlo a testate oppure cominciare a misurarlo, ad esplorarlo , a capire com'è fatto....
Me: Sì... E io come faccio a "capire come è fatta" questa...cosa?
P: E io che ne so? So solo che devi fare delle prove. Cambiare per vedere cosa succede... per avere risultati diversi.
Guarda che recentemente hai già fatto cose diverse... hai ottenuto risultati che non ritenevi possibili solo un mese fa. Disperati pure... ma cerca di tenere presente anche il resto. Che non è cosa da poco e che rende la sottoscritta felice oltre ogni dire
Me: risultati...di quali sta parlando?
P: No Sara ... sei tu che devi rispondere a questa domanda .raccontarti a te stessa. Fai uno sforzo e recupera ciò che è tuo
Me: No prof... davvero
ho bisogno di aiuto
P: No Sara davvero. Io sono qui per te... ma sei tu che devi guardarti e vederti con i miei occhi. Ora tocca a te riflettere su quello che io vedo e farli diventare qualcosa di tuo
Me: non riesco a capire di quali risultati stia parlando... non riesco a capire come fare a conoscere questa cosa... non capisco
P: Non ho detto che è facile... si tratta di cambiare prospettiva. Considera la mia. Cosa vedo, cosa ho potuto vedere???
Me: ...l'unica cosa che mi passa per la testa è la maturità...il fatto di essere seduta su quei banchi
P: Sicuramente è un punto di partenza... ok
Me: ..c'è altro?
P: Sicuramente. MA è ininfluente. Io penso a te come una persona in un percorso di vita costellato di cose. Di eventi. Non sono importanti le cose esterne, ma il modo in cui tu le interpreti, come le vivi
Me:...forse il fatto che al maneggio le cose vadano bene... non lo so prof
P: Non ti perdere... prendi un filo e seguilo. Sei tu. E come ti posso vedere io.
Me: come mi può vedere lei...
P: Già. E sei avvantaggiata perché sai bene cosa penso di te. Ma un conto è intuire/percepire le cose... altro è vederle
Me: so cosa pensa di me...ma non capisco come faccia
P: Prima usando le mie famosissime "antenne" ... ora constatando ( con un certo compiacimento) che le mie antenne funzionano ancora piuttosto benino 😊
Non ho intenzione di dirti nemmeno mezza parola Sara. È compito tuo e lo puoi fare come ti pare. Scrivi, pensa, immagina... quello che IO ( non tu!!!) può pensare di Sara oggi. Sicuramente il riferimento all'esame di maturità può aiutarti a riflettere meglio.
Me: Lo so... So che dovrei arrivarci da sola...ma sono un disastro, lo sa. Cosa ho fatto? Non mi sono fatta male per mesi..ok...sono arrivata all'esame...ok... non mi sono ammazzata...
P: Eh si... come darti torto... un disastro... uno tsunami che distrugge
Me: cosa ho fatto?
non so proprio dove guardare
(se lo fa per tenermi lontana dal pensiero di farmi male...funziona abbastanza, grazie)
P: Sara io sono contenta, no ... sono orgogliosa di te. Quello che tu decidi di fare/non fare stasera è altra cosa. Ti dico quello che penso come sempre. Non ti voglio dire cose che sono dentro di te , nascoste, mascherate dal viziaccio di scuotere la testa( cerchi di non farlo davanti a me ma li vedo comunque) Devi fare un salto di qualità. Ora so che puoi.
Me: Lo vede...davvero? 😛 "Ora so che puoi"... prof...stasera mi lascia con tante domande
P: Per le quali tu possiedi le risposte. Solo che non le vuoi sentire/vedere. È un'abitudine a pensarti in un certo modo. Fino a quando sono io a dirti "chi sei" non cambierà mai niente. Sei tu che piano piano devi fare delle scoperte su te stessa.
Me: Nessuno ha mai visto cose positive in me... io non ricevo mai commenti positivi... non sono abituata a vedermi da fuori in maniera diversa... non so da dove cominciare
P: Comincia da me Sara. Credo che tu abbia quintali di commenti positivi ... anche abbastanza facili da recuperare se proprio la tua memoria rifiuta di riaprire certi cassetti😳
quali cassetti?
Me: Sì, sto cercando di capire il suo punto di vista...
P: Vorrei vedere😜 che poi ti interrogo!!!
Anzi... proporrei un bellissimo schema riassuntivo
Me:...si sta vendicando per lo schema orribile della seconda prova?
prof..io e gli schemi non andiamo d'accordo!
P: Ma se non ho visto niente!!! I compiti sono chiusi fino a martedì
Me: Per fortuna..
P: Col ca... volo
Odio le correzioni compulsive
Me: Lo so... 😛
P: Vedi che lo sai come la penso???
Me: Sì... Ma non so PERCHE' lei pensi certe cose di me
P: Perché non le vuoi nemmeno considerare e fai di tutto per metterle in Discussione. Infatti ti chiedo di guardarti con i miei occhi e non con i tuoi.
Me: lei di me cosa apprezza?
il fatto di non aver ancora mollato
pensa che io sia in grado di stare a contatto con le persone
altro?
ah... non è convinta della strada che vorrei percorrere 😛
P: Sara non mi permetterei mai di giudicare i tuoi progetti. Vorrei solo che nascessero svincolati dai limiti che senti di avere. Niente di più.
Me: Lo so... Lei crede che io abbia chissà quale potenziale
P: Sei un essere umano normodotato e nessuno può dire cosa puoi davvero fare. Devi essere tu a scoprirlo . Cosa che non succederà mai se discuti sulla premessa iniziale
Odio i limiti. Già ce li impone il mondo... confezionarceli ancor prima di partire mi sembra inopportuno.
Me: Prof... ancora non ho risolto la prima parte di questa chat... aiuto...
dovrebbe mettermi più spesso questi dubbi esistenziali
P: A disposizione😘
Me: mi tiene impegnata tutta la notte...
cosa ho fatto? quali risultati ho ottenuto? Cosa vede...
A parte il fatto che le sto rompendo da due anni
P: C'è sempre altro Sara , siamo creature fantastiche e dinamiche ... incredibilmente sorprendenti ( se uno ha la voglia di accettare le sorprese ovviamente!!!) ... a volte basta sperimentare una parola diversa e l'immagine prende una consistenza inaspettata. Non devi arrivare "al risultato perfetto" , non esiste. Così come non esiste in assoluto "il giusto" e " lo sbagliato". Ogni volta che "pensi a te stessa" definisci/ridefinisci chi sei , Lo facciamo tutti... sempre. Purtroppo spesso non ce ne accorgiamo e ci lasciamo imprigionare dai meccanismi , dalle abitudini. Talvolta Può andare bene ... ma spesso non è così. Certo non si tratta di un "passatempo comodo" (come tutte le cose che uno fa consapevolmente del resto) . Quindi può essere vissuto come un gioco , un'avventura , un impegno , ma anche come una preoccupazione , una cosa da evitare ... prospettive.... si tratta sempre di prospettive...
Me: Quindi devo continuare a pensare...perché lei non mi dirà niente
Nemmeno qualcosa di piccolo piccolo?
P: Sei tu che devi dirlo a me... io ho sempre cercato di guardare al di là delle barriere che tu avevi tirato su e fortificato a forza di ripetere i soliti schemi/affermazioni/convinzioni. Tu hai decisamente una posizione migliore.
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Oggi sono tornata a casa fradicia di pioggia, le gocce che colavano dalla frangetta la naso; avevo camminato per quei due chilometri scarsi che separano la scuola da casa mia con lo sguardo un po’ perso, avevo in mente i messaggi che Marie mi aveva mandato un anno fa dopo aver parlato con Marco.
“Dice che quando ti ha davanti non riesce a trattenersi dal bisogno di parlarti, di avere un contatto. E comunque anche se ti fa incazzare a volte lo fa apposta perché, in fondo, ci tiene.”
Perché, in fondo, ci tiene.
Me l’ha dimostrato nel modo più sbagliato. Era a questo che pensavo, a come m’ha dimostrato quel tenerci, e ho sentito il bisogno di scrivere su questo diario. Ogni giorno riempio una pagina del piccolo quadernino a5 che mi porto sempre dietro, ma solo qui riesco a raccontare ogni cosa che sento nei minimi dettagli, tutto quello che succede, tutte le paure.
E’ passato poco più di un mese dall’ultima volta che abbiamo parlato, e tutto è regolare. Io non sento il bisogno di cercarlo, come il mese scorso, ma il problema più grosso è che ho paura di crollare e cercarlo come poi era successo in quella occasione.
Lo penso poco probabile, ad ogni modo, le parole che m’ha detto erano quelle che ho aspettato tanto di sentire, quelle che m’ero convinta mi avrebbero liberato. Mi sento meglio, in effetti, e mi sentirei ancora meglio se non visualizzasse le mie storie di facebook una volta sì e una no, giusto per capire che sto facendo e come sto.
Può essere considerato un modo tutto suo d’interessarsi, di tenerci nonostante tutto? Posso pensare che quelle visualizzazioni siano un tacito “Di te m’importa e m’importerà sempre”?
Dall’altro lato Davide mi ha bloccato su facebok ma non si perde neanche una mia storia di instagram. Ivan stessa cosa, solo che controlla quelle di whatsapp. Sembra si siano divisi i compiti, e rido perché me ne sono accorta solo adesso.
Che brutta invenzione ‘ste storie, le visualizzazioni che sono peggio dei like nel farti cadere in paranoia.
 Le novità che ho da raccontare però non riguardano né Marco, né Davide, né Ivan (anche se quest’ultimo si è lasciato con la ragazza con cui stava, niente meno che quella con cui usciva di nascosto quando stava con Marie, e ha iniziato ad essere un po’ inquietante tanto che io e Marie abbiamo iniziato a chiederci se non abbia iniziato seriamente a mangiarsi le mani, se non abbia in testa qualcosa).
Ho riniziato ad uscire con Rachele e Alex, e quindi di conseguenza con Andrea, Leonardo, Mattew e un loro nuovo amico, che qui chiamerò Diego.
Diego è molto molto bello, alto, sorridente e pieno di tatuaggi. Ha un modo di fare giocoso e rilassato, parla con chiunque dando a tutti la stessa confidenza anche se li conosce da poco.
L’avrò visto sei o sette volte ma questo non mi ha impedito di prendermi una cotta per lui, di quelle molto infantili che si hanno alle medie per i ragazzi più grandi, che ti fanno impazzire ogni volta che capita una cosa stupida come che ti rivolga la parola o che ti aggiunga agli amici di facebook.
Rachele ne è felice, è stata lei ad assecondarmi sin dall’inizio. “Se ti piace ti chiamo ogni volta che usciamo e c’è lui, così magari una cosa tira l’altra e lo conosci meglio.”
E così ha fatto e fa tutt’ora, e ne sono felice perché con questa scusa passo un po’ più di tempo con lei e non mi sembra più così lontana come prima, anche se alle volte continua a fare e dire piccole cose che mettono a dura prova la mia pazienza e che mi sforzo d’ignorare.
Non voglio avere discussioni con lei, non adesso. Sarebbe il momento più sbagliato, e non ne ho proprio voglia.
Comunque, la ‘cosa’ con Diego sembra quasi fattibile e realizzabile, se non per poco più di un paio di cose che non tornano e che impediscono che il tutto sia fattibile. 
Prima cosa: Diego è davvero troppo bello. I miei complessi di inferiorità mi bloccano e m’impediscono di fare passi decisivi. Riesco a scherzarci come amica e anzi, lo faccio volentieri perché è davvero simpatico, ma non riesco ad andare oltre. Mi blocca anche il fatto che non so bene in che situazione sono e ora come ora avere un qualcosa con qualcuno mi distruggerebbe del tutto. Mi sto concentrando pian piano su me stessa, sullo stare bene con me e basta, sull’essere felice nonostante tutto il resto. Non sono pronta per ‘provarci seriamente’ come mi ha consigliato Rachele.
“Impara a stare da sola con te stessa e poi potrai stare con altre persone” mi ha scritto Marie ieri sera. Lei quando le ho parlato di Diego ha capito subito che infondo è un ‘amore platonico’, come lo avevo per Theo. E’ una scusa per fare un po’ la scema, pensare ad altro.
Niente di serio, niente di definitivo.
Seconda cosa: Andrea.
Sembra strano da dire, alla fine ci siamo lasciati due anni e mezzo fa, non dovrebbe ostacolarmi in nessun modo perché comunque la nostra storia è bella che sepolta. Il problema è che per me lo è, ma non per lui.
Ci siamo un attimo riappacificati con questa scusa che esco con loro, questo nonostante quello che è successo a gennaio quando sono stata casa sua e mi è saltato addosso, ha iniziato a toccarmi e a chiedere tacitamente qualcosa in più, e io in confusione gli ho concesso qualche bacio e fortunatamente sono riuscita a scappare prima che succedesse altro. Abbiamo deciso di metterci un pietra sopra e non pensarci, e io ho imparato la lezione e ho deciso di non andare più a casa sua da sola per nessuna ragione.
Dovrebbe essere tutto apposto, quindi, ma non è affatto così. E’ molto appiccicoso nei miei confronti, un po’ come tutte le volte che ci riappacifichiamo, o forse un po’ di più. Diego da quando ha scoperto che siamo stati assieme ci tira frecciatine e ogni tanto ci chiede quando torneremo assieme, noi ridiamo e gli diciamo di non sperarci troppo, non vogliamo che succeda. Eppure sembra così geloso quando parlo con Diego o Leonardo, come lunedì sera che avevo chiesto a Leonardo le chiavi della sua macchina perché pensavo di aver lasciato il borsellino dei filtri sul sedile e alla fine m’aveva accompagnato. Appena eravamo fuori portata d’orecchio di tutti lui s’era girato verso gli altri e poi era tornato a guardare me ridacchiando.
“C’è Andrea che ci sta guardando malissimo.”
Io ho sbuffato, mi sono sfogata con lui per questa situazione.
“Manco fosse il mio moroso. Non lo è più, e da due anni! Ti rendi conto di quanto sia assurda questa situazione?”
Era mentre gli parlavo che mi rendevo conto che molto probabilmente quando m’aveva detto che aveva parlato di me a Diego dopo che aveva scoperto la mia cotta e lui gli era sembrato poco propenso, probabilmente mentiva spudoratamente. Chissà se gli aveva davvero parlato, e se lo aveva fatto cosa gli aveva detto veramente. Chissà cosa gli passa per la testa, se l’abbia capito che lo faccio apposta a evitarlo e cercare di non stare da sola con lui. Il suo atteggiamento mi dà fastidio, mi mette ribrezzo, ma non ho ancora trovato l’occasione o la scusa giusta per dirglielo chiaramente.
Terza cosa: io stessa. Non ho voglia sinceramente di dedicarmi di nuovo a qualcuno, mettermi a disposizione senza magari poi ricevere niente in cambio. Quando dico che sto bene da sola lo intendo davvero, ora che sono da sola sul serio, che non ho nessuno a cui pensare o a cui rendere conto. Sento le mie amiche parlare dei loro fidanzati, delle cose belle che fanno assieme a loro e anche delle litigate, e nonostante tutto non le invidio; certo, ogni tanto il bisogno fisiologico di un po’ d’affetto si sente, ma non voglio cedere per una debolezza puramente fisica.
Mi sto costruendo forte e indipendente, pian piano, e presto lo sarò, spero, e non avrò bisogno di ricordi inutili come quelli che ho di Marco, di ritorni patetici come quelli di Andrea, di parole tristi con le quali riempo quaderni, di sentirmi così debole e patetica come mi è capitato molte volte, fin troppe, negli ultimi mesi.
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meandju-blog · 7 years
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Lettera per te (n. 150)
Il mio cuore si è spezzato ancora una volta a causa tua. Sono anni ormai che vado avanti così e non so più cosa fare, non so se parlare esplicitamente oppure no, non so se sia meglio lasciar andare tutto e vedere cosa accadrà in futuro. Vorrei solamente chiudermi in me stessa e smetterla di entrare in contatto con altre persone che possono farmi del male, che non sono capaci di capirmi, che si rifiutano categoricamente si guardare in faccia la realtà e sperano di riuscire ad ingannare chiunque negando l’evidenza. Le cose tra noi due sono sempre andate male. Avrei voluto leggere tutti i messaggi di G***, avrei voluto sapere la verità, tutta la verità, una maledettissima volta per tutte. Non riesco a vivere ancora un altro anno con tutte queste bugie, con queste finzioni, con questi giochi, con le tue battute, le tue allusioni ma nemmeno una cosa chiara, nemmeno una minima cosa esplicita. Tu credi che sia facile capirti, pensi che io comprenda al volo cosa pensi o quali sono le tue intenzioni, ma purtroppo non ci riesco anche se pagherei oro per comprendere cosa ci sia nella tua maledettissima mente. Mi ami? Provi qualcosa per me? Perché fingi di stare bene quando è palese che non è così? Perché non metti ma in chiaro le cose e hai sempre questa impellente voglia di giocare e di vincere il gioco soprattutto? Perché? Non posso essere sempre io a capirti, non posso essere sempre io a fare il passo più grande della gamba, non posso soffrire sempre io, non posso mettermi a nudo sempre io, non posso essere sempre io a perdere la dignità. Siamo amici, qualcosa di più, non lo so, ma qualunque cosa siamo, stiamo condividendo un rapporto e ognuno di noi deve fare la sua parte, non posso essere sempre io. No che non posso. Smettiamola con questi giochi e una volta per tutte dimmi come stanno realmente le cose. Ora sono le quattro del pomeriggio e spero che entro le nove di questa sera non avrò perso il coraggio che ho in questo momento perché voglio scriverti quello che penso, voglio dirti quello che ho visto ma soprattutto quello che provo. Spero che i miei pensieri non si confondano ulteriormente e spero davvero di riuscire ad avere la forza di affrontarti e di affrontare le potenziali catastrofi che potranno verificarsi.
19/04/2017
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18 Gennaio 2017 “Più importanti delle persone con cui si beve la birra la sera, ci sono quelle con cui si beve il latte, o il caffè, al mattino.” Ho trovato questa frase a mezzanotte, mentre scorrevo la mia dash su Tumblr. Non saprei dirti per quale ragione, probabilmente per il "caffè al mattino", mi sei venuto in mente tu. Solo che non volevo riempirti di messaggi. Sai bene che ti penso e che ti scriverei anche mille messaggi ma domani hai scuola, quindi non converrebbe se ti mettessi a leggere tutto in prima mattina, più che altro magari rischi di perdere tempo e arrivare tardi, non conviene. In ogni caso non so. È mezzanotte e mezza precisa. Non ho sonno. Ti penso. Mi manchi. Hai ragione, sei facilmente amabile. Non saprei dirti se è un pregio o un difetto. Perché comunque questa cosa come ti avvantaggia, ti svantaggia anche. Ma in ogni caso va bene così, l'importante è che nessun'altra oltre me si innamori di te. Altrimenti faccio una strage. Dio, se faccio strage. Ammazzo tutte. E poi sei costretto a stare per sempre e solo con me. Eh, già. Eh, già. So solo che mi dispiace non vederti sempre. So solo che spero tu venga il prima possibile a vivere qui. Mi manchi. E se dovessi elencarti tutto ciò che mi manca di te farei mattina. Te le scriverò più tardi. Ora è mezzanotte e 52. Ho anche giocato un po' col telefono. Ho scaricato un paio di giochi stupidi e nuovi, giusto per passare il tempo. Dici che mai ci rivedremo? Dio se mi manchi. So che te l'ho già detto tante volte.. Ma mi manchi davvero tanto. Pomeriggio ho amato tanto la chiamata da un'ora. Dovremmo farle più spesso. Tu parlavi, io ridevo e boh, mi sembrava di averti qui. Pensa che mi manca perfino quando fumavi la sigaretta elettronica addosso. Nonostante ti avrei ucciso. Chiariamolo. Metto un sacco di punti per ogni volta che vado a capo. Segnano un messaggio inviato e boh, è carino mettere i punti a fine della frase. Non è carino? Sì, è carino. Punto. È l'una e ventitré. Sono appena entrata su WhatsApp. Tu stai dormendo, a quanto pare. Fai bene a dormire. Beato te. Ho riguardato tutte le nostre foto. Continuo a pensare che se non fossi uscita con te il 29 mi sarei persa il mondo. Mi sarei persa il viaggio a Pavia. Mi sarei persa i giri per Pregnana. Mi sarei persa le soste ai parchi. Mi sarei persa il tempo al bar. Mi sarei persa le colazioni migliori. Mi sarei persa anche i viaggi a Milano o a Rho. Beh, magari a quest'ora il pacchetto di tabacco sarebbe ancora pieno, però mi sarei persa tutto. A proposito di tabacco. Mica preferivi le sigarette? Eh? Hai scoperto che conviene di più il tabacco? Nonostante lo sbatti è quello di farle? Eh. Boh, torniamo a tempo fa e domani ci vediamo? Alla fermata vicino a casa mia? Ci passo ogni mattina e non ti vedo mai. Quando torni? Torna dai! Rileggendo i messaggi sembro depressa. No, non lo sono hahaha È solo che non riesco a dormire e non ti scrivo. Dai, domani ti faccio leggere ciò che scrivevo pensandoti. Così mi blocchi e sparisci dalla mia vita hahaha. No scherzo, non te ne andrai mai. Perché l'ho deciso io. Sai già troppe cose. E in più mi ami. Quindi non te ne andrai. Fine. Sono le due in punto. Che bello, non ho ancora sonno, ma ancora ti sto pensando. Ho stalkerato tutto il tuo profilo Instagram. In un musical.ly tua madre ti ha commentato sotto hahaha, l'adoro. Poi ho visto che l'ultima foto che hai messo, quella con me. Un sacco di tipe che segui ti mettono like. Ma quanti omicidi dovrò fare? Non mi bastano i proiettili che ho! Ho capito, vado ad affilare la Katana. E se tu non fai il bravo la uso anche per affettarti. Ho visto anche che tuo papà ti mette like. Anche mamma prima me li metteva, poi ha visto una foto con la sigaretta e ha smesso. Sai che i miei sanno che fumo, mi pare. Papà non la prende a male, perché anche lui fumava da giovane. Fumava con il fratello di mia madre prima di tornare a casa, dopo che era stato da lei. E non fumava solo sigarette. Quindi non dice nulla. È mia madre quella che rompe il cazzo. Minchia se lo rompe. Quando inizia a parlare del male che fanno non la smette più. Pensa che una volta da quanto parlava avevo pure intenzione di buttare il pacchetto. Non l'ho fatto, però. Hahahaha, ti pare che vado a buttare via un pacchetto da 20 che avevo appena comprato? Nono, guarda. Non ci tengo. Mi ha scritto un mio ex compagno di classe, qualche minuto fa. Era con me in seconda superiore poi ha cambiato scuola. Niente, ci siamo messi a parlare di tatuaggi e mi ha chiesto se vado con lui a fare il prossimo. Conoscendolo ci proverà, perché prima ero troppo piccola per lui e in quel periodo ero fidanzata. Non ci tengo. Tengo solo a te. Vorrei evitare di fare casini, solitamente non ne combino mai una giusta, quindi non vorrei farne altri. Ma soprattutto non voglio fare casini con te. Perché? Beh, perché ci tengo. Magari tu dirai che non è vero perché a volte magari non sembra. (Come quando eravamo a Milano con Celeste, Matteo e Nicoló) Ma se non ci tenessi non starei qui a scrivere. E non so dimostrare quello che provo. Non ne sono mai stata capace. Ceh, devi essere veramente paziente a sopportarmi e a non incazzarti con me. Per questo ti dicevo "ne sei sicuro?" Perché mi conosco e so di essere ingestibile. Ci perderesti dietro una vita a capirmi. Quindi dirò chiaramente che tu mi piaci. Sei iniziato a piacermi pian piano quando al posto di starti difianco sul treno, appoggiavo la testa sulla tua spalla. Quando non ero più fredda nel gesto del "darsi il bacino sulla guancia quando ci si saluta". Io che odio il contatto fisico. È una cosa che proprio non concepisco. Mi devo fidare io di fare il primo passo per far sì che tu possa avere a che fare con me. Infatti, se ora ci pensi, prima ti stavo dalla parte opposta del sedile. Poi ho iniziato a mettermi difianco. E infine ho appoggiato la mia testa sulla tua spalla. Beh, poi è un altro conto se pure tu mi facevi spostare vicino a te. Lì anche tu ti sei preso una bella cotta! E infatti hahaha. Ma la cosa più strana. È che volevi baciarmi. Ma non ne trovavi il coraggio. Correggimi se sbaglio. Ma riprendiamo la scena dell'ultimo giorno che ci siamo visti. Sulla panchina. Che ci facevamo le foto. Che ti ho dato un bacio sulla guancia. (Che oltretutto tu non hai immortalato!) Volevi baciarmi eh? VOOOOLEVIII! Ma io sono stronza e l'ho fatto apposta a dartelo sulla guancia. Devi fare tu il primo passo, altrimenti non ha senso! Hahaha Sono le 3:36. Io direi che provo a dormire. Ti lascio con una delle scene di noi due che ho impresso in testa. Non quella del nostro primo bacio, nono. E nemmeno quella dov'è hai provato a dirmi "ti amo tanto" in spagnolo, ma con scarsi risultati hahahah. Quella dove. Sul tuo balcone. Ce ne stavamo lì, a prendere freddo. E tu mi abbracciavi. E il tatuaggio non faceva male. E tu mi stringevi. Avrei bloccato il mondo in quel momento. Dio, se l'avrei bloccato. Buona Luna Lorenzo, torna presto a ridarmi un abbraccio così. ❤ 3:42 Oggi, 18 Febbraio 2017, mi ha dato quell'abbraccio che ho aspettato per un mese!
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psychofairyysworld · 3 years
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All'età di 4 anni mi ricordo che avevo una paura matta di una statua a forma di leone che si trovava al centro di una piazzetta,li di solito ci andavano sempre le persone a farsi mille foto..Quella volta in cui ci andai con mia nonna,mi ricordo che fu un'impresa convincermi a salire su quella statua gigantesca per farmi fare una foto. Mi metteva ansia,era troppo in alto e io ero troppo piccola.
All'età di 6 anni mi portavo ancora dietro un'ansia dovuta a 3 mesi di coma che mi ero fatta a causa di un pesce affumicato. Avevo l'ansia di toccare qualsiasi cosa fosse commestibile,era più forte di me,non ce la facevo,era una tortura ogni volta e pregavo solo di fare pena in qualche modo ai miei cosicché mi levassero subito il piatto. Vomitavo nervosamente e piangevo,talvolta iniziavo a grattarmi fino a far uscire il sangue,diventavo tutta rossa in faccia e rompevo qualcosa,ma non ero cattiva,ero solo fuori dalla mia zona comfort dove il cibo non esisteva e non dovevo guardare i miei genitori mangiare allegramente. Avevo l'ansia ogni volta che guardavo una parete di color panna,mi ricordava un po' il colore di quella statua di cui avevo tanta paura,e mi sentivo stringere tra le pareti di casa. Così per evitare questo problema,trovai un giochino che mi porto avanti ancora adesso,ma che riesco a contenere un po' di più. Ho iniziato a contare tutte le mattonelle che c'erano in casa,le righe in mezzo,e contavo quanti passi facevo in avanti,indietro,a destra e a sinistra. Contavo le mie dita a volte,fino a ritrovarmene esattamente 808,no so perché ma quel numero mi piaceva,e ancora adesso mi piace,mi da un senso di sicurezza,e conto 808 volte ogni cosa. Conto i respiri che faccio,e se non li faccio come dico io,non mi sento soddisfatta,devono avere tutti lo stesso timbro. Ogni volta che mangio qualcosa,devo tagliarla in tanti piccoli pezzi che non mangierò probabilmente,ma mi rende felice farlo,e nella mia testa ho altre mille piccole fisse,mi piace infondo. Ma non mi fa integrare con le altre persone...Mi fa sentire diversa,da sempre,ammetto che non è piacevole,e proprio per questo ho sempre provato a isolarmi da quelle cose chiamate "persone" che potevano invadere il mio spazio comfort. Finché poi all'età di 7/8 anni non ho iniziato ad avere un'esigenza particolare:uscire a fare la spesa,ancora adesso non me lo spiego,ma se non andavo ogni sera in un supermercato,mi saliva un'ansia tremenda,sudavo freddo e sentivo una sensazione strana in tutto il corpo,dovevo uscire e andare in un supermercato. Il supermercato mi sembrava un luogo più sicuro di casa mia,dove potevo respirare e guardare con occhi curiosi i genitori che portavano i figli con loro a comprare tante belle cose. E un po' volevo essere al loro posto. I miei non volevano portarmi spesso perché "tanto non mangi mai niente,cosa ci vieni a fare in un supermercato,e poi sei secca come un ossicino,le persone penseranno che noi non ci prendiamo cura di te". E in effetti era così...ma vaglielo a spiegare che stavano sbagliando un bel po' di cose. Non sono mai stata una bambina in cerca di affetto e attenzioni,ero un pochino più antipatica e mi faceva schifo il contatto fisico con qualsiasi tipo di persona. Ogni tanto però,quelle rare volte in cui sentivo il bisogno di un piccolo abbraccio e provavo ad avere una conversazione o un semplice momento con i miei,si ripeteva il solito loop continuo : mia madre si alzava,andava di la in camera,prendeva la sua borsa e tirava fuori il portafogli,mi dava di solito 100€ per comprarmi quello che volevo,e subito dopo mio padre dai suoi jeans blu scuro prendeva i soliti 40/50€ da mettermi da parte per ogni evenienza. Una carezza sui capelli e tanti saluti. Nel weekend andavano sempre in qualche posto a divertirsi e avevo due opzioni tra cui scegliere : rimanere a casa da sola con 200€ da spendere non so come,oppure andare nel solito hotel a Circeo dove ormai mi conoscevano tutti,e io ormai inquadravo subito i nuovi bambini arrivati,pronta a prenderli un po' in giro solo per noia. E anche qui,una carezza sui capelli,un "fai la brava","ricordati la pasticca(per l'ansia)",e così iniziava il mio venerdì sera.
Mi piaceva stare da sola,potevo non mangiare tranquillamente,avere tutte le fisse che volevo senza essere giudicata,e piangere senza essere vista, insultata o sminuita. Ora a parte che ho svagato forse troppo con tutte queste storie,ma mi erano semplicemente tornati in mente dei ricordi...A pensarci bene,in questo momento,quanto mi piacerebbe salire in cima a quella statua a forma di leone ed isolarmi li tutta piccina?
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