Tumgik
#chiamata notturna
lospalatoredinuvole · 4 months
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Solo poche parole ma vere.
Lei: Vai affanculo! Io: In provincia di Stronzo.
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State Champs - Kings of the New Age, traduzione testi
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Quando è troppo è troppo
Ma cosa cazzo avevo in mente?
Perché stare con te è come lavorare nel weekend
(da: Everybody but You)
1. State Champs – Here to Stay, traduzione
Destinati a durare
   I re della nuova era
Il momento sbagliato, il posto giusto
Nuove leve a Londra
Amici che cadevano
Dai, siamo sinceri
Ci siamo messi a parlare male e dicevamo sul serio quando nessuno se l’aspettava
Abbiamo capito già da quel momento che non sarebbe più stato come prima
   Proprio allora eravamo proprio là
Luci che brillavano nell’aria notturna
Ci siamo arrivati superando l’incubo da soli
Si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
Da soli, si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
   Già, andava tutto bene all’epoca, quando camminavamo accecati
Fatti per sfiancarci per l’affluenza
Perché non me l’ha mai detto nessuno che sarebbe stato così
Solo l’ennesimo sassolino nella clessidra
Metto il tempo in pausa per avere un po’ di tranquillità
E spero che questa cosa non rimanga come prima
   Proprio allora eravamo proprio là
Luci che brillavano nell’aria notturna
Ci siamo arrivati superando l’incubo da soli
Si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
Proprio allora eravamo proprio là
In mezzo al nulla con una vecchia preghiera
Ci siamo arrivati superando l’incubo da soli
Si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
   Ed è proprio confortante quando resti lì con la domanda
Mi terrai compagnia?
Perché a prescindere da quanta strada si farà, il mondo saprà che noi continueremo a cantare come sempre
I re della nuova era
   Proprio allora eravamo proprio là
Luci che brillavano nell’aria notturna
Ci siamo arrivati superando l’incubo da soli
Si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
Proprio allora eravamo proprio là
In mezzo al nulla con una vecchia preghiera
Ci siamo arrivati superando l’incubo da soli
Si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
Da soli, si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
Da soli, si può tranquillamente dire che siamo destinati a durare
       2. State Champs – Eventually, traduzione
Alla fine
   Volevo andarmene, ma è difficile con queste mani strette al collo
È una fatica dormire se tu mi tieni sempre sveglio dentro la testa
Voglio credere che tutto si risolverà per il meglio
Ma sinceramente, che povero illuso… cazzo mi aspettavo?
   Le notti si allungano coi giorni che scorrono
Ma non posso continuare a nascondermi dietro a questi occhi
   Ho iniziato a scappare da quello che mi rendeva paranoico
Alla fine mi ha raggiunto
Forse sono proprio io la persona che non riesco a evitare
All’improvviso mi rimangio l’unica cosa che sembrava fissa, e tutte quelle cose che non ho mai detto
Una chiamata alle armi che mi dà fastidio
Alla fine mi ha raggiunto
   Comincio a capire
No, non mi sono ancora messo l’anima in pace
Digrigno i denti mentre sono alle prese con la paura che proteggo
   Le notti si allungano coi giorni che scorrono
Sono appeso a un istante, credo sia ora
   Ho iniziato a scappare da quello che mi rendeva paranoico
Alla fine mi ha raggiunto
Forse sono proprio io la persona che non riesco a evitare
All’improvviso mi rimangio l’unica cosa che sembrava fissa, e tutte quelle cose che non ho mai detto
Una chiamata alle armi che mi dà fastidio
Alla fine mi ha raggiunto
Alla fine mi ha raggiunto
   Non posso imitare a nessun costo
Ma posso viaggiarci sopra finché non saltano via le ruote
Voglio evadere da me stesso
Perdiamoci, perdiamoci completamente
Non posso imitare a nessun costo
Ma posso viaggiarci sopra finché non saltano via le ruote
Voglio evadere da me stesso
Perdiamoci, perdiamoci completamente
   Le notti si allungano coi giorni che scorrono
Ma non posso continuare a nascondere me stesso
   Ho iniziato a scappare da quello che mi rendeva paranoico
Alla fine mi ha raggiunto
Forse sono proprio io la persona che non riesco a evitare
All’improvviso mi rimangio l’unica cosa che sembrava fissa, e tutte quelle cose che non ho mai detto
Una chiamata alle armi che mi dà fastidio
Alla fine mi ha raggiunto
Alla fine mi ha raggiunto
Alla fine mi ha raggiunto
       3. State Champs – Everybody but You, traduzione
Tutti quanti tranne te
   Quando è troppo è troppo
Ma cosa cazzo avevo in mente?
Perché stare con te è come lavorare nel weekend
Adesso alzo la musica a palla
Dico a tutti quanti di venire
Perché faccio una festa e invito tutti quanti tranne te
   Continuiamo a provarci, ma non va bene niente
Mi sa che ci siamo un po’ persi di vista
Eh, tu pensi solo al tuo interesse
Bene, buona a sapersi
Magari l’avessi saputo tre anni fa
   Mi hai spezzato la schiena quando hai chiesto
Sono ancora l’ultimo della fila
Scenate e urla ogni sera, ogni sera
   Quando è troppo è troppo
Ma cosa cazzo avevo in mente?
Perché stare con te è come lavorare nel weekend
Adesso alzo la musica a palla
Dico a tutti quanti di venire
Perché faccio una festa e invito tutti quanti tranne te, tutti quanti tranne te
   Frustrato, poi arrivi e mi fai “facciamoci due passi”
“Possiamo andare da qualche parte a parlare?”
Adesso ho tradotto tutte le cazzate che ti escono dalla bocca
Adesso so senza alcun dubbio che non ne posso proprio più
   Quando è troppo è troppo
Ma cosa cazzo avevo in mente?
Perché stare con te è come lavorare nel weekend
Adesso alzo la musica a palla
Dico a tutti quanti di venire
Perché faccio una festa e invito tutti quanti tranne te, tutti quanti tranne te, tutti quanti tranne te
   Tutti quanti tranne te che si divertono al ritrovo
Hai detto che non sarebbe durata per sempre… eh, vabbè
Sta’ a sentire la brutta notizia più bella
Kelly ha detto che in realtà nemmeno le piacevi
E sta arrivando mezzanotte
Ho la testa un po’ annebbiata e mi sa che ho avuto una visione di te che mi urli addosso
Non riesco a smettere di pensarti
Ma sai che mi hai proprio dato alla testa, alla festa mentre cantavi Part of Me?
   Mi hai spezzato la schiena quando hai chiesto
Sono ancora l’ultimo della fila
Scenate e urla ogni sera, ogni sera
Mi hai spezzato la schiena quando hai chiesto
Sono ancora l’ultimo della fila
Scenate e urla ogni sera, ogni sera
   Quando è troppo è troppo
Ma cosa cazzo avevo in mente?
Perché stare con te è come lavorare nel weekend
Adesso alzo la musica a palla
Dico a tutti quanti di venire
Perché faccio una festa e invito tutti quanti tranne te, tutti quanti tranne te, tutti quanti tranne te
       4. State Champs – Outta My Head, traduzione
Via dalla testa
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
   Ti sento sempre in sottofondo che ridi
Lo sai che odio quando non ci sei
Mi hai fatto sballare con un suono eterno
Giurerei di averti vista girare a destra lungo l’Hudson
Anche se so che non ti trovi in città
Sei scomparsa nel nulla ma mi hai mandato al tappeto
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
   Mi sembra di conoscerti da una vita intera
Una curiosità che non finisce mai
Una pagina che ho letto mille volte prima che si consumi
   Se la felicità è cosa di un istante, può cambiare tutto prima che lo dai a vedere
Poi neanche il tempo di accorgerti e siamo di nuovo sulla strada che mi fa finire contro al muro
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Lì a girare vicino al bordo
Mettila sù ancora, mettila sù ancora
Ma sì, ma a me va bene
   Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Non riesci a uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa, uscirmi dalla testa
Non riesci
       5. State Champs – Fake It, traduzione
Fingere
   L’estate non passava abbastanza in fretta
Non proprio l’idea di fresco che avevo in mente
Mi abituo ad avere uno spazio in amore
E ti sei accorta che sembra senza speranza
Recitiamo una scena in un parcheggio
Qualsiasi cosa pur di non essere soltanto un sovrappensiero
Abbozzo un sorriso, dico “grazie mille”
Siamo ancora senza speranza, ma ce ne accorgiamo
   Se fin dall’inizio non abbiamo fatto altro che inseguirci
Allora perché siamo qui sospesi tra giusto e sbagliato?
   A dire oh, ce l’abbiamo fatta
Non lo sa nessuno che siamo vuoti dentro
Per cui fingiamo di brutto fino a quel sorriso del lunedì
Ci viene ricordato che non ci possono dividere
È lì che capisci che ce l’abbiamo fatta
Io continuo a dire “va bene”
   Mi manca quello che avevo di fronte
Voglio che l’idea passi in modo sottile
Mai come doveva essere
E ti sei accorta che sembra senza speranza
Siamo in attesa di come superare la notte
Tu sappi che ti ho sempre vista sotto una luce dorata
Non m’importa mai cosa è giusto o sbagliato se devo essere sincero
   A dire oh, ce l’abbiamo fatta
Non lo sa nessuno che siamo vuoti dentro
Per cui fingiamo di brutto fino a quel sorriso del lunedì
Ci viene ricordato che non ci possono dividere
È lì che capisci che ce l’abbiamo fatta
Io continuo a dire “va bene”
   Se abbiamo presente solo giusto e sbagliato
Io mi metto nello spazio dove sono sempre stato
Non siamo solo le parole che diciamo alla fine, ma ben altro
Ci pieghiamo e spezziamo, per cui non c’è niente da aggiustare
   A dire oh, ce l’abbiamo fatta
Non lo sa nessuno che siamo vuoti dentro
Per cui fingiamo
   Oh, ce l’abbiamo fatta
Non lo sa nessuno che siamo vuoti dentro
Per cui fingiamo di brutto fino a quel sorriso del lunedì
Ci viene ricordato che non ci possono dividere
È lì che capisci che ce l’abbiamo fatta
Io continuo a dire “va bene”
       6. State Champs – Half Empty, traduzione
Mezzo vuoto
   Ho qualcosa che non va?
C’è una chiave della porta?
E ci sarà un pezzo del puzzle a cui non ho fatto caso?
Perché ho detto abbastanza bugie in giro per il mondo
E ho cercato di tornare la persona di prima
Per cui anche basta andare a rivangarlo quando scopro continuamente
   Io sono il bicchiere mezzo vuoto di ogni drink
Tu sei la mia altra metà
   Eh, ho cercato di andarmene
Tu eri quella giusta in fin dei conti
Come quando mi hai detto
Sono qui per buttare giù i muri
Eh, hai avuto pazienza
Mi continui a salvare
Non hai mai battuto ciglio
Forse la chiave è che il pezzo eri tu continuamente, continuamente, continuamente
   Io sono il bicchiere mezzo vuoto di ogni drink
Tu sei la mia altra metà
Complicato restare in piedi se ho la testa nella sabbia
Mi tiri sù per farmi vedere che eh, tu sei la mia altra metà
   Seduta in una stanza buia
Mi sembra di essere trasparente ogni volta che vedo che hai chiamato
Vorrei che fossi qui adesso
Magari posso guarire adesso
Ultimamente non provo proprio nulla
Ma quando siamo io e te, tu sei la serratura, io la chiave
E anche se so che non resterai mai
Finisco lo stesso nella tua camera da letto quando ripenso a come mi hai fatto sentire quel giorno
   Io sono il bicchiere mezzo vuoto di ogni drink
Tu sei la mia altra metà
   Io sono il bicchiere mezzo vuoto di ogni drink
Tu sei la mia altra metà
Complicato restare in piedi se ho la testa nella sabbia
Mi tiri sù per farmi vedere che eh, tu sei la mia altra metà
Tu sei la mia altra metà
Tu sei la mia altra metà
       7. State Champs – Just Sound, traduzione
Solo suono
   È da un po’ che le cose non vanno bene
Lo so che non ho risposto al telefono ieri sera
Ma lo sai come vanno queste cose
Mi manca il tuo sorriso, la tua risata, la tua voce
Sarei lì con te se potessi scegliere
Ma non dobbiamo per forza restare da soli
È tutto quello che abbiamo
   Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
   Io ho impostato l’occasione, tu la velocità
Qualsiasi sia il momento, l’atmosfera o il posto, non ci sono regole se c’è l’amore
La sento la distanza senza poterci toccare
Non vuol dire un cazzo se tu sei così importante
Non ci sei, ma è già abbastanza
Anche senza poterti toccare, sei già abbastanza
   Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
   È un po’ che aspetto il momento in cui sto così
E ogni momento da qui in poi vale l’attesa
Anche senza poterti toccare, sei già abbastanza
   Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
Questa sera affrontala solo con le note
Uno sballo che non ti passa più
Con la tua faccia riflessa
Resteremo connessi fino a che non fa il giro
       8. State Champs – Act Like That, traduzione
Comportarsi così
   Sembra bello, fa star bene
Il sentimento è scoccato in macchina da soli
A volte si scopre che l’unica cosa di cui ho bisogno sta sul lato del passeggero
E sei tu che mi hai fatto credere
Magari segnarsi le cose sul calendario è una roba all’antica
Sembra bello, fa star bene
Quel tipo di sensazione che vorresti per la vita intera
   Vuoi fare la pazza? Possiamo comportarci come tali
Oppure fare i pigri, amore, non è un gran problema
Possiamo andare a far festa
Di’ quello che pensi e possiamo comportarci come tali, possiamo comportarci come tali
   Luce bassa, nessun rischio
Me lo sento sulla punta delle dita
Occhi verdi, labbra chiuse
Lo sai che non possiamo non accorgerci che ci stiamo innamorando
Non poteva essere in programma
Mi hai colto come un ladro in flagrante con le mani nel sacco
Sembra bello, fa star bene
Quel tipo di sensazione che vorresti per la vita intera
   Vuoi fare la pazza? Possiamo comportarci come tali
Oppure fare i pigri, amore, non è un gran problema
Possiamo andare a far festa
Di’ quello che pensi e possiamo comportarci come tali, possiamo comportarci come tali
Lascia perdere tutto il resto e restatene con me
Niente di meglio della sensazione che si crea tra noi due
Possiamo andare a far festa
Di’ quello che pensi e possiamo comportarci come tali, possiamo comportarci come tali
   Voglio sapere da che parte stai, cosa mi rende uomo
Ho detto che grazie a te avevo smesso
Lo sai che ti ho detto una bugia più e più volte
Ma dove ti sei cacciata?
Sto pensando che tu mi puoi salvare
Eppure però mi dici “forse”
Mi fa diventare matto questa cosa
   Vuoi fare la pazza? Possiamo comportarci come tali
Oppure fare i pigri, amore, non è un gran problema
Possiamo andare a far festa
Di’ quello che pensi e possiamo comportarci come tali, possiamo comportarci come tali
Lascia perdere tutto il resto e restatene con me
Niente di meglio della sensazione che si crea tra noi due
Possiamo andare a far festa
Di’ quello che pensi e possiamo comportarci come tali, possiamo comportarci come tali
       9. State Champs – Where Were You, traduzione
Dov’eri
   Vedo che ti stai trascurando dai tuoi occhi
Sento addosso la pioggia quando canti
Per cui mi scuso per la terza volta anche se non ho fatto nulla
Tu avevi un qualcosa di elettrico, ma adesso stacchi la spina
Facile parlare, ma tu fai la difficile
Io dico che ne abbiamo avuto abbastanza
   Dov’eri quando il mondo ha smesso di girare?
Sono stato uno sciocco a credere di riuscire a convincerti a restare?
Sto pensando che eravamo tutte quelle cose
Ancora sulla buona strada
Sarò io che ci sono rimasto sotto facendomi prendere la mano
   Ti ho dato il mio cuore come ricordo, ma non valeva un accidente
Sei una che parla ma con due facce
E io ho dato una chance a entrambe
Ci penserò io a risollevarmi
Io dico che ne abbiamo avuto abbastanza
   Dov’eri quando il mondo ha smesso di girare?
Sono stato uno sciocco a credere di riuscire a convincerti a restare?
Sto pensando che eravamo tutte quelle cose
Ancora sulla buona strada
Sarò io che ci sono rimasto sotto facendomi prendere la mano
   Ci penserò io a risollevarmi
Ci ho messo fin troppo ad accorgermi
Se solo avessi saputo cosa saremmo diventati, me ne sarei andato ben bene
   Vedo che ti stai trascurando dai tuoi occhi
Io dico che ne abbiamo avuto abbastanza
   Dov’eri quando il mondo ha smesso di girare?
Sono stato uno sciocco a credere di riuscire a convincerti a restare?
Sto pensando che eravamo tutte quelle cose
Ancora sulla buona strada
Sarò io che ci sono rimasto sotto facendomi prendere la mano
Dov’eri quando il mondo ha smesso di girare?
Sono stato uno sciocco a credere di riuscire a convincerti a restare?
Sto pensando che eravamo tutte quelle cose
Ancora sulla buona strada
Sarò io che ci sono rimasto sotto facendomi prendere la…
Sarò io che ci sono rimasto sotto e mi son fatto prendere la mano
       10. State Champs – Sundress, traduzione
Vestito
   Probabilmente sei svanita perché ci si era affezionati
Come il tuo vestito preferito che non metti da un po’
E ho detto “andiamo alla ricerca degli istanti, il profumo dell’oceano e i nostri vestiti uno sopra l’altro”
   Se c’è il sole, com’è che piove?
Tipo che i giorni sono tutti uguali
Ce ne stiamo qui a far niente e ci dimentichiamo di tutti i programmi che avevamo fatto
   Io vorrei svegliarmi e trovare te di giallo e azzurro dalla vita in sù
Come potrei dimenticarmi il tuo profilo?
Si fa sentire appena sopra il ginocchio
Ci sarà sempre quella cosa eterna legata a noi due
   Ti sei persa per strada?
Io ho fatto troppo poco e troppo tardi?
L’eternità non passa sempre in un batter d’occhio
Rimarresti con me?
Ce n’è ancora da dire qua
Sono io o sei tu che sei cambiata?
E ti chiedi perché?
   Se c’è il sole, com’è che piove?
Tipo che i giorni sono tutti uguali
Ce ne stiamo qui a far niente e ci dimentichiamo di tutti i programmi che avevamo fatto
   Io vorrei svegliarmi e trovare te di giallo e azzurro dalla vita in sù
Come potrei dimenticarmi il tuo profilo?
Si fa sentire appena sopra il ginocchio
Ci sarà sempre quella cosa eterna legata a noi due
   Rimaniamo a parlare a letto fino alle quattro del mattino, svegli e più vivi che mai
Come sul cemento fresco, imprimici un sentimento in modo permanente
Scriviamo una pagina nuova
Inneschiamo la nuova era stasera
   Io vorrei svegliarmi e trovare te di giallo e azzurro dalla vita in sù
Come potrei dimenticarmi il tuo profilo?
Si fa sentire appena sopra il ginocchio
Ci sarà sempre quella cosa eterna legata a noi due
Ci sarà sempre quella cosa eterna legata a noi due
       11. State Champs – Some Minds Don’t Change, traduzione
Certe menti non cambiano
   Mi sveglio e mi ritrovo davanti tutte queste cose
Tu che mi chiami e mi dici che per te finisce qui
Ma io com’è che ci credo?
Ho sentito il mio nome, le hai cacciate tu quelle urla
Perché sono fatto come sono?
Sono costantemente raggiante
Faccio i conti con le conseguenze
Voglio tutto o niente
Tutto quanto, tutto quanto
   Ti ho visto allontanarti man mano, rifiutare di prenderti le tue responsabilità
Ti abbiamo dato tutto quello che volevi, e anche di più
Ormai è davvero troppo tardi
Stavamo lavorando per qualcosa di eccezionale
Ma tu non hai avuto pazienza di vedere cosa c’era in serbo
Certe menti non cambiano
   Ho parecchie cose che devo capire
Se non ti fai mai vedere
So che hai avuto i tuoi dubbi
Eccone degli altri di cui parlare
L’abbiamo tirata sù dal nulla
Ma tu come fai a mollarla così?
Una storiella d’amore irrealistica
Pensavi che ti avrei sempre seguito da qualsiasi parte, da ogni parte
   Ti ho visto allontanarti man mano, rifiutare di prenderti le tue responsabilità
Ti abbiamo dato tutto quello che volevi, e anche di più
Ormai è davvero troppo tardi
Stavamo lavorando per qualcosa di eccezionale
Ma tu non hai avuto pazienza di vedere cosa c’era in serbo
E se non riesco io a farti cambiare nonostante tutto, mi sa che non ci riuscirà nessun altro
Perché ormai è davvero troppo tardi
Stavamo lavorando per qualcosa di eccezionale
Ma tu non hai avuto pazienza di vedere cosa c’era in serbo
   Ti ho visto allontanarti man mano, rifiutare di prenderti le tue responsabilità
Ti abbiamo dato tutto quello che volevi, e anche di più
Ormai è davvero troppo tardi
Stavamo lavorando per qualcosa di eccezionale
Ma tu non hai avuto pazienza di vedere cosa c’era in serbo
E se non riesco io a farti cambiare nonostante tutto, mi sa che non ci riuscirà nessun altro
Perché ormai è davvero troppo tardi
Stavamo lavorando per qualcosa di eccezionale
Ma tu non hai avuto pazienza di vedere cosa c’era in serbo
Certe menti non cambiano
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aseparatepeace · 2 years
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Credo che stanotte, quando il mi fit ha iniziato a vibrare per l'ennesima chiamata notturna, ho ringraziato il cielo che non ti posso avere di fronte.
Perché penso che dimenticherei la diplomazia.
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jacopocioni · 3 months
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Per chi abita in… Borgo la Croce
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Chi non conosce Borgo la Croce? Una via che da piazza Sant'Ambrogio comincia costeggiando la chiesa omonima e il suo campanile, incrocia via dell'Ortone, poi via della Mattonaia e termina in piazza Beccaria. Come si arriva al nome Borgo la Croce? Un tempo l'Arno non aveva un percorso cosi lineare, anzi. Nei pressi di piazza Beccaria aveva un ansa cosi stretta nel suo percorso da generare un gorgo che sin dall'anno 1000 era chiamato Gurgo. Questo gorgo era in prossimità della porta presente in fondo alla via costruita nel 1284. Fu chiamata porta alla Croce per la presenza di una croce che ricordava dove era caduto San Miniato. Per questa ragione all'epoca la via assunse il nome di Croce al Gorgo. Il nome poi cambiò in Borgo della Porta alla Croce e rimase tale sino al fascismo che intitolò la via ad un caduto fascista; assunse il nome di via Dante Rossi. Finita l'era fascista alla via fu riassegnato il nome storico accorciandolo a Borgo la Croce.
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La via comincia con un tabernacolo dedicato a Sant'Ambrogio e presenta , o presentava, svariati e famosi palazzi, alcuni spariti in seguito a modifiche toponomastiche. Oltre ad una caratterista buchetta del vino al civico 59 vi troviamo l'Oratorio della Compagnia di Santa Maria della Neve al civico 36 e un grande tabernacolo al civico 15. Non vi si trova più, perché demolito nel 1961, il "mitico" Teatro giardino Alhambra oltre c'è lo Spedale di San Niccolò degli Aliotti, ultima sede della Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio. La compagnia fu trasferita da via San Giuseppe in Borgo la Croce perché cambiò il luogo della condanna a morte. Un tempo era presso i Prati della Giustizia nell'attuale piazza Piave e i condannati percorrevano come ultimo tratto via de' Malcontenti, poi fu spostata nell'attuale piazza Beccaria dove c'erano i pratelli della giustizia. Per questa ragione il percorso dei condannati a morte fu spostato attraverso Borgo la Croce e di conseguenza fu spostata la suddetta Compagnia di cui facevano parte i Battuti Neri, coloro che accompagnavano i condannati dal Bargello sino alla ghigliottina. La via ha sempre avuto una desinenza molto commerciale data la sua vicinanza con il mercato di Sant'Ambrogio. Oggi è per metà ancora carrabile e per metà esclusivamente pedonale ed è una zona ricca di vita non solo diurna, ma anche notturna grazie soprattutto agli studenti ed ai turisti che mangiano e bevono nei locali della via e circostanti.
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Jacopo Cioni Read the full article
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personal-reporter · 6 months
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Le origini misteriose di Halloween: Una breve storia delle festività dell'orrore
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Halloween è una festa che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, in occasione della vigilia di Ognissanti. È una festa popolare, caratterizzata da costumi spaventosi, zucche intagliate, dolcetti o scherzetti e falò. Ma quali sono le origini di questa festa? Le origini di Halloween sono misteriose e controverse. La teoria più accreditata è che Halloween derivi dall'antica festa celtica di Samhain, che si celebrava il 1º novembre. Samhain era il capodanno celtico, che segnava la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno. In questa notte, secondo le credenze celtiche, il mondo dei vivi e quello dei morti si incontravano, e gli spiriti dei defunti potevano tornare sulla terra. In occasione di Samhain, i Celti accendevano falò per allontanare gli spiriti maligni e indossavano costumi spaventosi per camuffarsi da loro. Si dice che in questa notte i druidi, i sacerdoti celtici, raccogliessero le anime dei defunti in una borsa di pelle di capra. Nel corso dei secoli, le tradizioni di Samhain si sono mescolate con elementi cristiani, dando vita a Halloween. La Chiesa cattolica istituì la festa di Ognissanti nel 731 d.C., in occasione della quale si celebravano tutti i santi e i martiri. La vigilia di Ognissanti, chiamata All Hallows' Eve, divenne gradualmente Halloween. Nel XIX secolo, gli immigrati irlandesi portarono Halloween negli Stati Uniti, dove la festa iniziò a diffondersi rapidamente. Negli anni '50, Halloween divenne una festa popolare anche in altri paesi del mondo. Le tradizioni di Halloween Halloween è una festa ricca di tradizioni, che variano da paese a paese. In Italia, le tradizioni più comuni includono: Costumi spaventosi: i bambini si vestono da streghe, fantasmi, zombie e altri personaggi dell'orrore. Zucche intagliate: le zucche vengono intagliate per creare facce spaventose, chiamate jack-o'-lantern. Dolcetto o scherzetto: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, minacciando di fare uno scherzo se non vengono accontentati. Falò: in alcune località vengono accesi falò per allontanare gli spiriti maligni. Halloween nel mondo Halloween è una festa celebrata in tutto il mondo, con tradizioni che variano da paese a paese. In Irlanda, Halloween è una festa molto importante, che viene celebrata con grande entusiasmo. Le tradizioni più comuni includono: Samhain: una cena tradizionale a base di carne, patate e pane nero. Candles in the Dark: una passeggiata notturna nei boschi, illuminata solo da candele. Fortune telling: la lettura della fortuna con le nocciole o con le foglie di tè. Negli Stati Uniti, Halloween è una festa commerciale molto importante. Le tradizioni più comuni includono: Trick-or-treating: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, minacciando di fare uno scherzo se non vengono accontentati. Costumi spaventosi: i bambini e gli adulti si vestono da streghe, fantasmi, zombie e altri personaggi dell'orrore. Partite a palloncini d'acqua: le persone si lanciano addosso palloncini pieni d'acqua. In Giappone, Halloween è una festa relativamente recente, che è stata introdotta negli anni '70. Le tradizioni più comuni includono: Costumi spaventosi: i bambini e gli adulti si vestono da personaggi dell'orrore, ma anche da personaggi di anime e manga. Dolcetto o scherzetto: i bambini vanno di casa in casa a chiedere dolcetti, ma non c'è la minaccia di scherzi. Halloween cakes: torte decorate a tema Halloween. Halloween: una festa tra orrore e divertimento Halloween è una festa che celebra l'occulto e l'orrore, ma è anche una festa divertente e allegra. È una festa che permette di esprimere la propria fantasia e creatività, e di passare una serata in compagnia di amici e familiari. Fonti: Wikipedia: Halloween FocusJunior: Come nasce Halloween Irlandando: Samhain Foto di Alexa Read the full article
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tecnowiz · 8 months
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Recensione di Outlast Trials
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La recensione di Outlast Trials: Outlast Trials è il terzo capitolo della serie horror di Red Barrels, che si propone di portare il terrore a un nuovo livello con la modalità cooperativa. Il gioco è ambientato durante la Guerra Fredda, in un esperimento di controllo mentale condotto dalla Murkoff Corporation, la stessa società antagonista del primo Outlast.
Scopri la nostra recensione su Outlast Trials, il nuovo capitolo della spaventosa serie di giochi horror. Esplora l'inquietante mondo di Outlast mentre affronti orrori indicibili e intrecci una trama avvincente.
In Outlast Trials il giocatore si trova nei panni di una cavia umana, chiamata Reagente, che deve sopravvivere a una serie di prove brutali e violente, chiamate la terapia. Il gioco è attualmente in accesso anticipato su Steam e Epic Games, con le versioni per console previste per l’inizio del 2024. In questa recensione, analizzeremo i punti di forza e di debolezza di Outlast Trials, basandoci sulle informazioni disponibili al momento.
La modalità cooperativa
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Il principale elemento distintivo di Outlast Trials è la possibilità di affrontare le prove insieme ad altri giocatori, fino a un massimo di quattro. Questa scelta si rivela interessante e innovativa, in quanto aggiunge una componente sociale e strategica al gameplay. Infatti, i giocatori devono collaborare tra loro per superare gli ostacoli, aiutarsi a vicenda in caso di ferite o attacchi nemici, e comunicare per pianificare le mosse migliori. Inoltre, la modalità cooperativa aumenta il senso di immersione e tensione, in quanto i giocatori si sentono più coinvolti emotivamente dalle vicende dei loro compagni e dalla loro sorte. La modalità cooperativa è supportata da un sistema di quattro classi, che conferiscono ai giocatori abilità diverse e complementari. Le classi sono le seguenti: Storditore: può stordire i nemici con una scarica elettrica o una siringa. Accecante: può accecare i nemici con una torcia o uno spray al peperoncino. Curatore: può curare i compagni con una benda o una medicina. Vedente: può vedere i nemici e alcuni oggetti importanti attraverso i muri con un visore speciale. Le classi sono bilanciate e utili in diverse situazioni, e richiedono ai giocatori di coordinarsi per sfruttarle al meglio. Ad esempio, uno storditore può immobilizzare un nemico per permettere ad un accecante di sfuggirgli, o ad un curatore di soccorrere un compagno ferito. Oppure, un vedente può indicare ai compagni la posizione dei nemici o degli oggetti utili, come le chiavi o le batterie.
L’atmosfera e la grafica
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Outlast Trials mantiene lo stile visivo e sonoro dei precedenti capitoli, offrendo un’atmosfera cupa e oppressiva, che trasmette costantemente una sensazione di pericolo e angoscia. Il gioco si svolge in una struttura carceraria convertita in un centro di ricerca, dove i Reagenti sono sottoposti a torture fisiche e psicologiche da parte dei ricercatori della Murkoff. Il gioco presenta ambienti vari e dettagliati, che vanno dalle celle ai laboratori, dai corridoi ai sotterranei, dai depositi alle sale operatorie. Ogni ambiente è caratterizzato da elementi che ne aumentano il realismo e l’orrore, come il sangue, i cadaveri, le macchine mediche, le luci intermittenti, i rumori sinistri. Il gioco sfrutta il motore grafico Unreal Engine 4 per offrire una grafica curata e fluida, con effetti di luce e ombra ben realizzati. Il gioco presenta anche una particolare meccanica visiva: i Reagenti hanno degli occhiali a visione notturna impiantati sulla fronte, che si attivano automaticamente quando l’ambiente è buio. Questo crea un contrasto tra la visione normale e quella notturna, che rende il gioco più dinamico e spaventoso. Infatti, la visione notturna limita il campo visivo del giocatore e lo rende più vulnerabile agli attacchi improvvisi dei nemici.
La trama e il gameplay
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  Outlast Trials ha una trama che si inserisce nel contesto della serie, ma che non richiede di aver giocato ai precedenti capitoli per essere apprezzata. Il gioco racconta le origini della Murkoff Corporation e del suo progetto di controllo mentale, che coinvolge la CIA e il progetto MKULTRA. Il giocatore segue le vicende di un senzatetto che viene attratto da una pubblicità ingannevole e finisce prigioniero della Murkoff, dove gli viene assegnato il nome in codice di Reagente 17. Il gioco si compone di una serie di prove, chiamate la terapia, che il Reagente deve affrontare da solo o con altri Reagenti. Ogni prova ha una durata variabile e presenta diversi obiettivi, sfide, nemici e variatori. Il gioco ha anche una componente narrativa, che si sviluppa attraverso dei dialoghi tra i Reagenti e i ricercatori, dei documenti da leggere, dei flashback e dei colpi di scena. Il gameplay di Outlast Trials è basato sulla sopravvivenza e sull’esplorazione, con poche possibilità di combattimento. Il giocatore deve usare l’astuzia, la furtività e la cooperazione per evitare o neutralizzare i nemici, che possono essere sia umani che mostruosi. Il giocatore deve anche gestire le risorse a sua disposizione, come le batterie per gli occhiali a visione notturna, le bende per le ferite, le chiavi per le porte. Il gioco presenta anche dei momenti di puzzle, in cui il giocatore deve risolvere degli enigmi o attivare dei meccanismi per progredire. Il gioco ha una difficoltà crescente e una curva di apprendimento adeguata, che mette alla prova le abilità e i riflessi del giocatore.
I punti deboli
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Outlast Trials è un gioco in accesso anticipato, quindi è ancora incompleto e soggetto a miglioramenti. Tuttavia, possiamo già individuare alcuni punti deboli che potrebbero compromettere l’esperienza di gioco. Il primo è la ripetitività: il gioco si basa su un ciclo di gameplay che si ripete in ogni prova, con poche variazioni. Il giocatore deve sempre cercare degli oggetti, evitare o stordire i nemici, raggiungere un punto di uscita. Questo può rendere il gioco monotono e noioso a lungo andare, se non verranno introdotte delle novità o delle sorprese. Il secondo punto debole è la longevità: il gioco ha una durata limitata, che dipende dal numero e dalla lunghezza delle prove. Al momento, il gioco offre solo quattro prove principali e alcune sfide secondarie, che possono essere completate in poche ore. Il gioco promette di aggiungere altre prove e contenuti nel corso dell’accesso anticipato, ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà per raggiungere la versione finale. Il terzo punto debole è la connessione: il gioco richiede una connessione internet stabile e veloce per poter giocare in cooperativa. Questo può essere un problema per chi ha una connessione lenta o instabile, o per chi vuole giocare offline. Inoltre, il gioco non offre la possibilità di giocare con dei bot o dei personaggi controllati dal computer, quindi se non si trova nessun altro giocatore online si è costretti a giocare da soli.
Conclusioni
Outlast Trials è un gioco horror cooperativo che offre un’atmosfera spaventosa, una grafica curata e un gameplay dinamico. Il gioco si inserisce nel contesto della serie Outlast, ma ha una trama originale e indipendente. Il gioco ha dei punti di forza nella modalità cooperativa, nel sistema di classi e nella meccanica della visione notturna. Il gioco ha anche dei punti deboli nella ripetitività, nella longevità e nella connessione. Il gioco è ancora in accesso anticipato, quindi è soggetto a cambiamenti e miglioramenti. Il gioco è consigliato agli amanti del genere horror e ai fan della serie Outlast.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida: Recensione di Outlast Trials. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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marquisphoenix-blog · 9 months
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lamilanomagazine · 9 months
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Pesaro: "Festa del Basilico", Santa Veneranda si riempie di profumi, musica, risate e voglia di stare insieme
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Pesaro: "Festa del Basilico", Santa Veneranda si riempie di profumi, musica, risate e voglia di stare insieme. «Grazie a chi ha reso possibile la ripresa di questa manifestazione storica della città – dice Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza –, un fatto non scontato e per il quale va ringraziata la tenacia degli organizzatori, la passione dei volontari e il contributo del Quartiere e dei nuovi partner dell'evento». La Festa del Basilico, è uno degli appuntamenti più amati dai pesaresi, per «la continuità e riconoscibilità che interpreta, per la sua capacità di "far star bene", per valore identitario del quartiere e della parrocchia che si ritrova per quattro giorni nei suoi spazi» conclude Vimini. Elementi che permettono da decenni che la Festa si svolga, trascinando centinaia di pesaresi: «Come anzianità di servizio è seconda solo alla Festa del Porto – ricorda Enzo Belloni, assessore all'Operatività – Porta con sé un'origine antica, fatta di usanze e consuetudini legate al mondo contadino, per noi identitario. Ringraziamo il parroco, il gruppo di volontari e la loro voglia di spendersi per gli altri. Speriamo la loro dedizione possa essere ripagata da una bella partecipazione». A patrocinare l'appuntamento - che recupera l'antica festa che si celebrava in omaggio a Santa Veneranda con un finale tra tavolate imbandite e piatti profumati di basilico - anche la Regione Marche: «Complimenti agli organizzatori e ai volontari - sottolinea Micaela Vitri, consigliera regionale - per aver restituito alla città una festa che, per tanti, rappresenta una tappa fissa dell'estate e a cui è sempre bello esserci». E che è strettamente legato alla parrocchia di Santa Veneranda: «Che ci ha chiesto aiuto per poter ripristinare l'appuntamento dopo gli anni del Covid – spiega Roberta Baldi, consigliere del Q2 e referente dell'evento –. Il Quartiere ha accolto al volo l'invito e si è messo subito all'opera. Lo sarà anche nei giorni della festa - a cui invitiamo tutti i pesaresi a partecipare - organizzando e servendo ai tavoli durante le cene, sostenendo tutte le attività in programma da giovedì a domenica, tra cui la pesca di beneficenza», il cui ricavato sarà devoluto alle famiglie alluvionate di Pesaro. «Quello del Quartiere, è stato, sin da subito, un aiuto poderoso – aggiunge Giorgio Tosti, organizzatore -. Era quello che ci serviva, anche per sostenere la motivazione dei volontari che sono al lavoro da settimane tra allestimenti e sistemazione del verde, per accogliere al meglio i tanti visitatori che ci raggiungeranno per le serate dedicate alle band giovanili del venerdì (quando si svolgerà anche la novità 2023: la pedalata notturna), il dj, i balli del gruppo e le risate assicurate dal barzellettiere Bicio del sabato, la grande musica dell'orchestra la domenica». A supportare la Festa, quest'anno, anche Auser, «Realtà chiamata sempre più a svolgere una funzione di coordinamento delle associazioni del terzo settore che tanto hanno bisogno di supporto - spiega il presidente Massimo Ciabocchi -. Ci piace pensare di aver messo un nuovo tassello e nuove idee a questa Festa che merita il contributo di tanti e a cui auguriamo una grande ripartenza».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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gaetaniu · 10 months
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Praga di notte
Un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha scattato questa fotografia di Praga durante un’orbita notturna sopra l’Europa centrale. Praga è la capitale della Repubblica Ceca (chiamata anche Cechia) ed è stata un crocevia della civiltà e del commercio europeo per più di 1.000 anni. L’aeroporto Václav Havel di Praga è visibile come un brillante ammasso di luci. L’aeroporto è una…
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scontomio · 1 year
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viaggianteviaggi · 1 year
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Viaggio a Tokyo: la terra dei samurai
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Sogni di andare in viaggio a Tokyo? Devi sapere che è la capitale del Giappone ed è una delle città più popolose del mondo con oltre 13 milioni di persone. Si trova sulla costa orientale dell'isola di Honshu ed era precedentemente chiamata Edo. Edo era il nome della città prima che la capitale del Giappone venisse trasferita da Kyoto a Tokyo. E' nota per la sua vivace cultura, il cibo e la tecnologia. La città è famosa anche per la sua vita notturna, qualcosa che ogni visitatore dovrebbe provare. Ha molti bar, club e ristoranti aperti fino a tarda notte. La città è nota anche per il suo cibo di strada, delizioso e spesso conveniente. Una delle attrazioni turistiche più popolari è il Tokyo Skytree. È un'alta torre che offre una splendida vista della città. Ci sono anche molte altre attrazioni turistiche come la Tokyo Tower, il Tempio Sensoji e il Santuario Meiji.
Viaggio a Tokyo, Capitale del Sol Levante
Tokyo è nota anche per la sua moda. Ci sono molti quartieri della moda come Harajuku e Shibuya. Harajuku è nota per la sua moda di strada, mentre Shibuya è nota per i suoi negozi di moda di alta gamma. Il sistema di trasporto è avanzato ed efficiente e facilita gli spostamenti in città. La metropolitana è una delle migliori al mondo. È pulito, sicuro e veloce. È anche relativamente conveniente. Tokyo ospita molte grandi aziende, come Sony, Toyota e Mitsubishi. Queste società svolgono un ruolo importante nell'economia giapponese. La città è nota anche per la sua innovazione e tecnologia. Ospita molte startup tecnologiche ed è un centro per la ricerca e lo sviluppo.
Paese delle meraviglie moderno
La cucina giapponese è nota per i suoi piatti saporiti e salutari. Tokyo ha molti ristoranti che servono piatti tradizionali giapponesi, come sushi, ramen e udon. Ci sono anche molti ristoranti internazionali come ristoranti italiani e francesi. La gente di Tokyo è amichevole ed educata. Sono rispettosi degli altri e prendono sul serio la loro cultura ed è anche una delle città più sicure al mondo. I tassi di criminalità sono molto bassi e i visitatori possono sentirsi al sicuro mentre visitano la città. In conclusione, Tokyo è una città vivace e affascinante che offre qualcosa per tutti. È una città moderna e tradizionale allo stesso tempo, ed è facile spostarsi. E' un'ottima destinazione per i viaggiatori che vogliono sperimentare una cultura e una cucina uniche. È una città che dovrebbe essere nella lista dei desideri di viaggio di tutti. Vuoi visitare altre città dell'Asia? Ecco qui un elenco. Read the full article
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Recensione di 'Criminal Minds: Evolution': Il Revival Più Cupo E Profondo Non È Il Classico Procedural Da 42 Minuti Da Fare Vedere A Tua Nonna
Come recita il titolo, Criminal Minds: Evolution non si riferisce solo a come un nuovo S.I. è migliorato durante la pandemia, ma anche ai cambiamenti che ha subito la stessa serie con la sua rinascita su Paramount+.
Fino ad ora ci si era riferiti a Criminal Minds: Evolution come ad un regolare "revival", ma avendo visto i primi due episodi (di dieci), posso affermare che, sì, è proprio questo. Ma anche qualcosa di più. Ci troviamo di nuovo di fronte a volti familiari che risolvono ancora crimini per l'Unità Analisi Comportamentale dell'FBI, ma i ritmi molto familiari e prevedibili del procedural da 42 minuti che è andato in onda per 15 stagioni (più di 320 episodi) sulla CBS sono scomparsi, almeno nelle prime battute.
Al loro posto, scene e momenti possono respirare mentre il crime drama distende le gambe sulla piattaforma di streaming. Si ha tempo di andare a visitare gli agenti a casa, e non nei modi degli "episodi molto speciali". Le conversazioni difficili tra colleghi vengono svolte, invece di sorvolare per lasciare spazio ad un'interruzione pubblicitaria. Le scene di uccisioni non sono più grafiche, ma più intense.
Ma soprattutto, non a tutti va così bene dopo la pandemia.
Quando Evolution debutterà giovedì 24 novembre (con i suoi due primi episodi), è subito chiaro che non è stato tutto come al solito per la BAU in questi ultimi anni. Emily Prentiss (interpretata da Paget Brewster), come Capo Unità, si scontra regolarmente con i burocrati che valutano gli sforzi dell'anti-terrorismo di gran lunga più importanti della caccia ai fastidiosi serial killer. A causa dei tagli del budget, le indagini non sono più un affare di squadra (e non chiedete nemmeno del jet); al contrario, quando riprendiamo i contatti con David Rossi (Joe Mantegna) e la dottoressa Tara Lewis (Aisha Tyler), si tratta di ditte individuali che possono solo sperare di confrontare i loro appunti con una telefonata notturna tra paesi distanti. (Rossi in particolare sembra essere un po' ossessionato da una serie di uccisioni di famiglie; fossero quelle gli unici demoni con cui sta facendo i conti….) E comunque, insieme a JJ Jareau (A.J. Cook) e Luke Alvez (Adam Rodriguez), continuano a combattere la giusta battaglia. Anche se, in alcuni casi, a discapito delle loro relazioni personali.
Gli agenti Spencer Reid e Matt Simmons sono evidentemente assenti (ma meritano di essere menzionati), mentre la guerriera della tastiera Penelope Garcia (Kirsten Vangsness) è, chiaramente intenzionamente, del tutto divorziata dalla BAU, dal momento che ha lasciato quegli oscuri giorni di lavoro per qualcosa di più luminoso e leggero. Questa nuova chiamata ha rafforzato il personaggio in un modo necessario da tempo, quindi state attenti se cercate di abbaiarle ordini.
I promo per Evolution sottolineano il fatto che il nuovo S.I., chiamato Elias Volt (Zach Gilford di Friday Night Lights), che terrà occupata la squadra per tutta la stagione ha passato la pandemia ad adescare accoliti di un certo tipo, sparsi per tutta la nazione. La BAU però non ha accesso ai comunicati stampa e ai trailer di Paramount+! Invece, gli agenti all'inizio vengono ostacolati da alcuni casi apparentemente non collegati, fino a quando il curioso contenuto di un container da spedizione nascosto, lentamente e gradualmente, collega alcuni punti.
Non mi spingerei fino al punto di dire che Criminal Minds: Evolution è il prodotto di “Cosa accadrebbe se Criminal Minds e un drama di una rete prestigiosa avessero un bambino?” Ma non sarebbe così lontano dalla verità. È solo così meravigliosamente diverso, in vari modi che gli spettatori di lunga data potrebbero non aver mai capito di volere. Dal lavoro delle telecamere, all'uso di lenti anamorfiche, a, sì, l'affermazione di occasionali imprecazioni. (Sapete chi pronuncia una delle prime parolacce.) La showrunner Erica Messer ha chiaramente visto l'opportunità di prendere una certa quantità conosciuta ed elevarla, di aggiungere consistenza e bordi irregolari che i "casi della settimana" non le permettevano di sfruttare.
Ad un certo punto durante la visione dei primi episodi, ho condiviso con lo staff di TVLine questo messaggio: “Ragazzi, il revival di Criminal Minds NON può essere così bello.” Ma in realtà lo è.
LA VALUTAZIONE FINALE DI TVLINE: Criminal Minds si è evoluto.
Fonte: TVLine
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the-darumas-trip · 2 years
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Benvenuti a Tokyo.
Eccomi qua a raccontare la mia prima volta a Tokyo. Non potevo credere di essere lì. Per me appassionato di tecnologia, anime, manga, videogiochi aver visitato Tokyo è stato il top. Dopo aver fatto i controlli eccomi finalmente entrato in Giappone. Ritirato il pocket wifi è acquistato la carta ricaricabile (Pasmo o Suica) per prendere i mezzi pubblici via verso la metro direzione Asakusa. Asakusa conserva le atmosfere della vecchia Tokyo. La via principale del distretto passa davanti al Kaminarimon con la sua imponente lanterna di carta rossa. Tra le attrazioni della via, oltre ad esserci ragazzi vestiti nei tradizionali abiti dei portantini che ti portano in giro per il quartiere in risciò, c'è la famosa Nakamise dori che conduce al Sensōji. Ai lati della Nakamise, sempre affollata di visitatori, ci sono numerose bancarelle di prodotti tipici: souvenir, vestiti tradizionali, parrucche da samurai, peluche di Doraimon, Pikachu,  ecc. Eccomi finalmente al tempio Sensōji il più antico della città, la sua architettura, la pagoda e l'incenso mi hanno fatto tornare nel passato. Tutto questo fino a quando mi sono imbattuto nella Tokyo skytree una torre per telecomunicazioni alta 634 metri con una terrazza panoramica dove si ha la possibilità di vedere Tokyo dall'alto. Dopo aver mangiato il mio primo vero sushi da Sushi Zanmai e avere fatto un riposino in hotel causa Jet lag nel tardo pomeriggio visita all'Asahi Beer Hall. La forma dell'edificio è quella di un bicchiere di birra, progettato per completare il vicino edificio dorato a forma di boccale di birra con una fiamma d'oro posta nella parte superiore della struttura. Questa fiamma si chiama fiamma d'oro ma viene anche chiamata la cacca d'oro. Qui al piano 22 si trova l'asahi sky room, un bar dove poter sorseggiare una birra guardando il panorama della città. Finisco la serata ad Hoppy Street (hoppy dori) chiamata così per la bevanda Hoppy una bevanda economica con un gusto simile alla birra ma con una gradazione alcolica molto bassa che viene miscelato con shochu, una bevanda alcolica distillata molto più forte. É il luogo più famoso di Asakusa per mangiare, bere e vivere la vita notturna. Qui si trovano taverne economiche vecchio stile (izakaya), aperte giorno e notte. Molti di questi izakaya sono decorate con lanterne e hanno posti a sedere all'aperto sui lati della strada. Ho viaggiato molto in questi anni ma l’emozione che ho avuto in Giappone è stato qualcosa di indimenticabile. Restate sintonizzati per la seconda parte del viaggio.
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brigittevonrose · 4 years
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L’altra sera il lampione più vicino alla mia finestra era spento, così ho deciso che fosse il momento adatto per fare fotografia notturna (molto casereccia niente di professionale, capiamoci). Verso le 11 inizio a posizionare la mia reflex sul davanzale e mentre avvio lo scatto sento la mia vicina (denominata “la pazza”) urlare, brutale, al figlio:
“Non me ne frega niente di quello che devi dirmi! Voglio sentire il film!”
(Comunque verso le 3 sono riuscita ad immortalare una stella cadente e stavo per tirare un urlo e svegliare il vicinato, passando io per pazza. Forse vi posto la foto).
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ghiacciointempesta · 3 years
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Yesterday I got pretty drunk, said something that I shouldn’t have, told you that I really loved you, you do not reciprocate those feelings but that’s ok I’ll be fine anyway.
La televisione è accesa e manda l’ennesimo episodio di una sitcom che sto seguendo senza veramente prestarci troppa attenzione. I miei occhi sono immersi nel contenuto del bicchiere che tengo in mano, piuttosto traballante ora che ci faccio caso. Questo vino che ho comprato fa abbastanza schifo, eppure fa il suo lavoro. Lo lascio roteare un paio di volte nel calice, osservando le bollicine frizzare piano e poi disperdersi veloci nel liquido dorato; poi prendo un sorso, allungando il braccio oltre il bordo del divano per prendere la bottiglia ai miei piedi. L’etichetta - di un pacchiano nero con scritte oro - ne decanta i sentori floreali e le note agrumate, ricamando la denominazione con descrizioni di vitigni e fermentazioni. Faccio una smorfia e ne verso ancora un po’ nel bicchiere: con 12% di grado alcolico non c’era dubbio che mi sarei ubriacata, ed era proprio a questo che volevo arrivare.
Perché non ho il coraggio di affrontare la situazione. Ho passato gli ultimi sei anni della mia vita a parlargli di tutto eppure non riesco a dirgli questo, questo piccolo insignificante dettaglio che mi sta mangiando viva da sei mesi. E ad essere sincera è anche stupido che io mi faccia tutti questi problemi, dato tutto quello che ci siamo detti in precedenza.
Do un’occhiata alla finestra e poi all’orologio che mi brilla sul polso. Sono le due del mattino. È tardi, penso riportando gli occhi alla tv, anche se ormai la mia concentrazione è andata a farsi benedire. Quante notti passate al telefono, a parlare di tutto e di niente, a starci accanto attraverso le linee telefoniche.
Probabilmente lui avrà appena finito di lavorare, magari sta tornando a casa. Ricordo di un paio di anni fa, quando rientrava ad orari assurdi e mi chiamava nel cuore della notte perché gli facessi compagnia; inevitabilmente finivamo col prenderci in giro ma non riattaccavo mai prima che arrivasse a casa sano e salvo.
Ho messo il cellulare a faccia in giù sul tavolino da caffè perché potessi trattenermi dal fare cazzate, ma questo era circa tre bicchieri di Sauvignon fa e adesso sono poco lucida e troppo emotiva per prendere qualsiasi decisione razionale. Comunque, mi trattengo. La nostra ultima telefonata notturna non è stata decisamente la più piacevole, anche se era iniziata così bene.
————
“Ciao. Come mai mi chiami a quest’ora?”
“Ehi è così che mi rispondi? Nemmeno un ‘come stai?’ o un ‘che piacere sentirti’?” Sorrisi come una scema al finestrino dell’auto.
“Te l’avrei detto se fosse stato un piacere davvero”
“Ah si? Va bene, allora non ti chiamo più” e lo sentii allontanarsi dal ricevitore. Per un attimo temetti che riattaccasse, quindi m’affrettai a ripescarlo.
“Dai! Come stai, mio caro? Per quale motivo mi stai chiamando?”
“Bene, grazie. Tu come stai?” Sospirai, vedendo le strade di una notturna Parigi scorrere oltre il vetro.
“Stanca, ho appena finito di lavorare. Allora?”
“Hai lavorato tanto? E comunque niente, volevo rompere le scatole a qualcuno e ti ho chiamato” e di nuovo un sorriso.
“Ah adesso funziona cosi? Mi fa piacere!” punzecchiai, sapendo quanto lo divertisse darmi sui nervi
“Eh si funziona così. Dove sei, ti disturbo?”
“No. Sono in Uber, sto tornando a casa. Tu?”
“Ho staccato da poco, sto bevendo una birretta con dei colleghi”
“Capito.” Ci fu un piccolo momento di silenzio.
“E poi volevo sentirti”Il primo tuffo al cuore.
“Ah si eh?”
“Si. Perché, non posso?” avrei potuto dire che stava facendo un sorrisetto malizioso anche a tutti quei kilometri di distanza, talmente lo conoscevo bene.
“No figurati, ci mancherebbe altro.”
————
Sbatto le palpebre per riprendermi dai miei pensieri e affondo la mano nella ciotola dei popcorn. Adoro mangiarli ma detesto doverli preparare, e mi sono resa conto che dopo averci dedicato più di mezz’ora del mio tempo non li ho quasi toccati per tutta la sera, troppo occupata a bere per pensare a riempirmi lo stomaco.
Un po’ come la mia relazione con Blake: lo amavo ma detestavo come mi faceva sentire, e dopo aver impiegato due anni a cercare di farla funzionare sul serio mi sono accorta tardi che non sarebbe mai andata come volevo io perché ero troppo persa nell’immaginare come avrebbe potuto essere.
La serie prosegue con un nuovo episodio e sembra cadere proprio a pennello con in mio stato d’animo. Uno dei protagonisti si è innamorato dell’altro, che però non lo ha capito. Com’è assurda la vita. Tutto attorno a noi ci bombarda con le definizioni giuste e sbagliate d’amore, ci riempie di film, canzoni, serie, video, storie di amori sbagliati e complicati che però in qualche modo succedono e talvolta funzionano. Ma la verità è che non basta amarsi per essere felici. Non è sufficiente provare un sentimento del genere per qualcun altro, bisogna avere la situazione dalla propria parte. Può succedere come no, e a volte devi combattere perché succeda, faticare per far incastrare pronostici e karma. Ma quando succede, alla fine quello che ti serve è il coraggio. Senza coraggio va tutto a puttane, e mi pare di esserne diventata così esperta da poter tenere delle conferenze a riguardo.
————
“È un peccato che tu non ti fidi.”
“Non ho mai detto che non mi fiderei di te”
“No, però delle relazioni a distanza tu non ti fidi.” a questo punto gesticolai nel vuoto e quasi al buio del mio salotto, mentre mi sembrava di rivivere la stessa conversazione per l’ennesima volta.
“È solo che… è difficile per me dopo...”
“...dopo quello che hai passato con la tua ex. Lo so Blake, ma io non sono come lei”
“Non ho mai detto che sei come lei, assolutamente” come al solito mise le mani avanti, e come al solito la cosa non fece che irritarmi
“E allora qual è il problema vero? Dimmelo. Voglio saperlo.”
“È... complicato” sbuffai esasperata, portandomi una mano nei capelli.
“Ho bisogno di saperlo, me lo devi dire.”
————
Non ero preparata a quello che mi disse dopo, e a ripensarci adesso forse non lo sarei mai stata per come le cose si svelarono. Come si può amare una persona dopo che ti ha fatto tanto male? Puoi amare qualcuno che decide di ferirti consapevolmente, non dettato dalla collera o dalla delusione? È passato poco ma ricordo ancora quella notte, probabilmente è per questo che passo tutte le altre da sola a fissare il soffitto o a bere vino scadente. Può essere che cerchi di affogare nei fiumi dell’alcool per ovviare al bere le mie lacrime. E nel frattempo mi dico che non posso essere davvero incazzata perché l’ho obbligato a dirmelo, ho insistito affinché parlasse. Quindi immagino che sia un concorso di colpe.
E se non posso essere incazzata, e non c’è nulla da vendicare o da rimpiangere, cosa mi resta?
La delusione, forse. La ferita.
E la consapevolezza che se mi avesse amata mi avrebbe risparmiato una tale sofferenza.
————
“Avremmo potuto farla funzionare. Saremmo potuti stare insieme ed essere felici, ma tu ti fai condizionare da una cosa del genere e io non riesco proprio a capire perché. Mi sembra assurdo.”
“Lo so, e tu non centri, è un mio problema. È per questo che volevo venire da te.”
“Per cosa?”
“Per provarci davvero. Nonostante le mie paure io sarei venuto, e ti avrei detto di provarci ma adesso lo so che con quello che ti ho detto è cambiato tutto” Cercai di riprendere il mio respiro perso fra i singhiozzi, invano.
“Saresti venuto qui a dirmi di provarci senza dirmi di questa cosa? E come avresti fatto più avanti, su quali basi avremmo costruito una relazione io e te così?”
“Io... l’avrei superata”
“Quindi l’avresti superata più avanti ma non sei riuscito a farlo negli ultimi due anni...” ci fu un lungo silenzio, riempito dai flebili versi di chi piange da entrambi i lati della cornetta.
“È per questo che non volevo dirtelo, perché sapevo che ti avrei fatto del male.” Piangeva anche lui, e anche nel bel mezzo di quel dolore così opprimente non dubitai che fossero lacrime vere.
“No, va bene. Dovevo saperlo, e poi ho insistito io nel chiedertelo.” Presi il fiato e la dignità necessari per ricompormi e dire qualcosa, qualsiasi cosa mi concedesse di concludere quanto prima quella chiamata, perché sapevo che più tempo restavo al telefono, più pezzi ci sarebbero stati da raccogliere. E allo stesso tempo, masochisticamente, non volevo riattaccare.
“...”
“Va bene, io... io starò bene. Ho solo bisogno di tempo però. Devi darmi un po’ di tempo.”
————
E di tempo me ne aveva concesso, devo riconoscerglielo. Fu la settimana peggiore della mia vita, il mio inferno personale; ancora oggi quando soffro ripenso a quel momento e mi dico che ho attraversato il cerchio di fuoco e son riuscita a non bruciare completamente. Quando lo richiamai aveva una voce sfinita, e devo ammettere che lo feci solo per vomitargli addosso tutta la mia rabbia: ho imparato a posteriori che non serve a niente e che ci vuole tempo per tutto. E quando la sofferenza si è placata ed ho rivisto la pace, ho provato a considerare la situazione da tutte le prospettive.
Quindi, ho capito.
Niente è nero o bianco a questo mondo; e le sfumature te le perdi quando vedi le cose da troppo vicino.
Netflix mi chiede se sto ancora guardando e francamente non ricordo nemmeno quando ho smesso: perciò con non poco sforzo spengo tutto e la stanza cade in penombra. Mi sono accorta che ha iniziato a piovere. Com’è giusto che sia.
Non avrei dovuto bere così tanto; la mia capacità di giudizio è offuscata e tutto quello che riesco a pensare è quanto muoio dalla voglia di risentire la sua voce. Credo che adesso nel mio cuore ci sia solo mancanza: vorrei che mi stringesse e mi dicesse che tra noi non è cambiato niente.
E anche se questo vino fa schifo sta facendo il suo effetto, mannaggia il mondo.
Prendo il cellulare dal tavolino e me lo rigiro tra le mani, stando attenta a non avviare la chiamata quando capito davanti al suo numero in rubrica. Prendo un altro sorso e contemplo le mie opzioni: mi piace pensare di averne molteplici, quando in questa versione della realtà fatta di bollicine aromatiche ne ho - di fatto - solo due.
O lo chiamo. Oppure no.
Lascio che la mia testa ciondoli da una parte all’altra un paio di volte, poi la smetto quando mi accorgo che mi sta salendo una leggera nausea. Ho finito le parti del corpo da torturare: le pellicine sono tutte tirate e sono abbastanza sicura che se non fossi talmente anestetizzata sentirei il labbro inferiore dolere. Non contenta, mi sono anche scavata un solco dietro l’orecchio sinistro, che nonostante tutto brucia parecchio.
È inutile che ci giro intorno, lo so pure da ubriaca.
Che cosa spero di ottenere?
Inoltrare una nuova chiamata adesso sarebbe autoinfliggersi una punizione tutta nuova, e nonostante tutta la mia mancanza di autostima riservo ancora un briciolo di amor proprio necessario a frenarmi.
Che Dio solo sa se ho bisogno di questo adesso.
Scuoto la testa nel tentativo di scacciare i brutti pensieri e chiudo gli occhi, le palpebre diventate pesanti e un po’ umide grazie all’ebbrezza e all’oscurità. Spengo lo schermo del cellulare e, a fatica, mi tiro su dal divano e mi trascino verso la camera da letto.
Questa prima decisione è un buon segno, penso, prendendo un respiro profondo nel buio.
Una delle poche mosse egoistiche della mia vita.
Forse sto iniziando a guarire.
Me lo auguro con ogni frammento di cuore.
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arte-miss7 · 3 years
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Riassunto della giornata: mi sono svegliata alle 6 perché la mia compagna di stanza partiva per andare a Barcellona, poi mi sono riaddormentata e alle sette mi sono svegliata per andare a fare altre analisi del sangue (sempre per il problema del post vaccino :( ). Al centro prelievi di Venezia ho beccato il mio prof di psicologia dinamica che teneva il sigaro sotto la mascherina. Dopo essermi presa una meritata pasta alla marmellata sono tornata a casa perché volevo fare una seconda colazione con i miei coinquilini ma erano tutti fuori o a letto, quindi ho preso il computer e sono andata alla biblioteca dello iuav a studiare. Ho deciso di prenotare un’altra visita dal cardiologo perché ancora non mi sento benissimo, poi sono andata al dm di piazzale Roma e ho comprato un calendario dell’avvento di prodotti cosmetici da regalare a mia mamma. Una volta tornata a casa il coinquilino si è offerto di preparare il pranzo per tutti, così abbiamo pranzato insieme e poi ci siamo messi a pulire casa. Mi sentivo molto cupa e giù di morale senza motivo apparente, per fortuna col proseguire della giornata mi è un po’ passato. Verso le 16 sono partita alla volta di Mestre armata di spray al peperoncino e tanta pazienza, ho raggiunto Giorgia e la sua coinquilina e insieme siamo andate al teatro Toniolo ad una conferenza di Galimberti sulla tecnica, molto interessante anche se per colpa della stanchezza me la sono goduta poco. Poi siamo tornate a casa di Giorgia che mi ha cucinato un piatto indiano con pollo al curry, verdure e riso, davvero buonissimo. Le sue coinquiline sono carinissime. Fun fact: ieri ho visto al cinema la scuola cattolica e oggi ho scritto su insta ad un attore che mi aveva colpito per complimentarmi e mi ha pure risposto, davvero gentile. Poi verso le 21:40 ho preso l’autobus per Venezia e poi il vaporetto, ho pure cercato di dare informazioni ad un signore ma sono ancora troppo inesperta. Sul vaporetto mi sono seduta fuori e mi sono goduta una vista pazzesca di Venezia notturna. Poi sono scesa alla solita fermata e nella calle di casa ho incontrato un adorabile gattone scuro che mi ha seguito fino a casa perché voleva le coccole e a momenti entrava in casa. Infine ho chiacchierato un po’ con il mio coinquilino e ora me ne vado a letto perché domani mi devo svegliare che ho una chiamata importante con il tutor del tirocinio.
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