Alti e bassi senza mai conoscere la parola “fine”, la nostra pelle e come un’armatura anche trafitta da milioni di spine. Qualunque sia la prossima sfida, colpo di scena, la voce che trema. Dentro un abbraccio troveremo sempre riparo sicuro. Sai che anche cambiando strada, noi ci porteremo sempre a casa, senza dare spazio alla paura, lasceremo che il tempo sia la cura e che depositi felicità come la neve sulla macchina. Se ti allontani, ti aspetto qua. Acqua fuoco senza mai distinguere quale sia il confine, se chiudi gli occhi tra le mie mani, potrei guarire tutte le tue ferite. Qualunque sia la prossima meta, anche nel deserto l’amore è di seta. Dentro un abbraccio troveremo sempre riparo sicuro. Fa così paura la felicità che a volte, sembra lontanissimo, ma, se ci pensi, è sempre stata qua.
Umberto Guidoni "Sfidare lo spazio. Un astronauta racconta l'esplorazione del cosmo"
Entro la fine di questo secolo, i nostri nipoti lavoreranno sulla Luna, vivranno in avamposti permanenti su Marte e utilizzeranno materie prime provenienti dagli asteroidi: in una parola, l’umanità diventerà una vera specie interplanetaria
Mursia
Il 4 ottobre 1957, il mondo intero assistette al lancio dello Sputnik 1, il primo “compagno di viaggio” della Terra, l’evento che ha segnato l’inizio…
Enrico Mattei, l’uomo che osò sfidare le multinazionali del petrolio
Enrico Mattei, l’uomo che osò sfidare le multinazionali del petrolio
di Salvatore Maria Righi
Una delle migliori occasioni per far decollare l’Italia, dopo le macerie belliche, è andata letteralmente in fumo nel cielo basso e autunnale della provincia lombarda, all’alba degli anni ’60. Anno 1962, per la precisione, la sera del 27 ottobre. Sopra Bascapè, 1755 anime da ultimo censimento, campagne e fienili a oriente di Pavia, qualcuno vede un piccolo aereo…
[Sfidare la norma][Luca Trappolin][Paolo Gusmeroli]
Che peso hanno discriminazioni e violenza nella vita delle persone che sfidano la norma dell'eterosessualità e del binarismo di genere?
Che peso hanno discriminazioni e violenza nella vita delle persone che sfidano la norma dell’eterosessualità e del binarismo di genere? E quali sono le modalità per prevenirle e contrastarle? In Italia sono poche e discontinue le ricerche che hanno provato a rispondere a queste domande. La conoscenza prodotta si deve in gran parte agli studi promossi e condotti dalle associazioni LGBTQI+. Gli…
Zelensky in Bulgaria per sfidare lo scetticismo sul supporto militare
Il Paese balcanico è tra gli Stati europei con l'opinione pubblica più scettica sulla fornitura di armi a Kiev. A Sofia il presidente ucraino ottiene sostegno politico per l'adesione alla Nato, ma al vertice di Vilnius non ci sarà un invito formale
Al parco di Villa Mylius di Varese domenica 29 maggio libri umani e lettori si incontreranno in una biblioteca all’aperto #VillaMylius #Gulliver #libriumanielettori #progettopersfidarepregiudizi
“contraflow driving without control”
photo by Fabrizio Pece
(tumblr | 500px | instagram)
Erano circa le undici di una mattina come molte altre.
Con la testardaggine di chi è convinto di sfidare il destino potendolo battere, Raymon pedalava senza mani, nel senso opposto a quello di marcia, mentre il suo volto esprimeva una smodata sicurezza.
Ogni pedalata era un atto di puro coraggio, un inno alla vulnerabilità di chi decide di andare alla deriva senza mappe.
Le automobili che lo sfioravano suonavano il clacson, ma lui continuava la sua sciocca cavalcata, come se la sua visione distorta del mondo lo proteggesse da ogni pericolo.
Si infilò in un vicolo all'ombra, dove la luce stessa pareva troppo timida per seguirlo.
Chissà se in quel momento, mentre il suono di una sirena di un'ambulanza si faceva sempre più vicino, Raymon capì l'assurdità delle sue scelte. La vita, come una strada al crepuscolo, non fa sconti a chi trascura il buon senso per inseguire una libertà priva di significato.
La città, con le sue strade illuminate come palcoscenici e gli angoli in ombra a fare da sipario all'ordinarietà, assisteva impotente alla tragedia di un uomo. Convinto di attraversare indenne l'oscurità, finì per smarrirsi per sempre nella sua stessa incoscienza.
Questa sera, non sono riuscito a rassicurarla come avrei desiderato. Spesso mi perdo nel filo del discorso, mentre cerco le parole che possano esprimere quanto sia fondamentale per me. Eppure, anche in questo, mi perdo. Troppo spesso ci ritroviamo a discutere, quando vorrei solo evitare ogni conflitto. Il mio unico desiderio è farle provare un amore così profondo da sfidare ogni paragone. Voglio essere l'unico ad abitare per sempre nel suo cuore, nonostante le sue già fatte promesse. Per me, non sarà mai abbastanza. Voglio essere parte di ogni fibra del suo essere, del suo sangue, della sua anima. Desidero che ogni volta che il pensiero all'amore la avvolge, sia il mio volto ad apparirle nella mente, e che il nostro amore sia così completo e assoluto da far vacillare persino l'invidia di fronte alla sua grandezza.
venerdì sera preso da un vento di coraggio ho scelto di sfidare le mie paranoie e la serata tempestosa e sono uscito solo in un paese provinciale dove se vieni visto senza nessuno a fare qualunque attività sei automaticamente etichettato come "pazzo". dopo essermi volutamente perso nele viuzze strette di città ho deciso di fermarmi dal mio barman di fiducia dove stranamente altri due ragazzi erano stati presi dal mio stesso coraggio. le cose non programmate forse sono sempre le migliori ed ecco che sono tornato a casa all'1 gattonando dopo giri di bicchieri e shottini offerti a vicenda e come nei migliori ricordi da 16enne ho dovuto vomitare per stare meglio. oggi, un lunedì di fine febbraio il cielo è nuovamente libero e con un nuovo braccialetto al polso sono buttato su una panchina verde in stazione a fumare lucky rosse cercando di svuotarmi anche io dei nuvoloni grigi di pensieri. lo stage è alle porte, le paure son tante e mi sento tremendamente malinconico e solo. spero arrivi un po' di quiete dopo la tempesta.
Colonne che si perdono nel cielo
mura che racchiudono la luce
finestre che non fermano il vento
porte che non dividono
scale che salgono verso il passato
sono così anche i nostri ricordi
ruderi rimasti nella memoria
avanzi di vite precedenti
resti precari di emozioni spente
dove candida e pura
si aggira la nostra coscienza
cercando senso e motivo
di un tempo che non sa cancellare
di cose e persone rimaste impigliate
nella rete fitta del cuore
a confondersi con sogni e dolori.
Ruderi come i nostri ricordi
che non sono più vita
ma che la riassumono
ali invisibili dell’anima
per seminare le speranze di domani.
Non sono così i sogni ed i desideri?
vestigia lasciati dal tempo
dentro la rete della memoria
parti di una realtà cancellata
pezzi di un puzzle disfatto
semi che l’anima raccoglie
onde che si ripetono all’infinito.
Il mare qui è solo un coro
che ci ricorda continuamente
la nostra provvisoria presenza
che per altri diverrà ricordo,
ambito sogno, inquieto desiderio
come questi avanzi di tonnara
che guardano l’orizzonte del mare
a sfidare eterni il cielo.
Columns that are lost in the sky, walls that enclose the light, windows that do not stop the wind, doors that do not divide,
stairs that go up towards the past, our memories are like this too, ruins left in the memory, leftovers from previous lives, precarious remains of spent emotions, where candid and pure, our conscience wanders, looking for meaning and reason, of a time that he does not know how to erase, of things and people entangled, in the thick net of the heart, to be confused with dreams and pains.
Ruins like our memories, which are no longer life, but which summarize it, invisible wings of the soul, to sow the hopes of tomorrow.
Aren't dreams and desires like this?, vestiges left by time, within the network of memory, parts of an erased reality, pieces of an undone puzzle, seeds that the soul collects, waves that repeat themselves endlessly.
The sea here is just a chorus, which continually reminds us of our temporary presence, which for others will become a memory, a coveted dream, a restless desire, like these ruins remains, which look at the horizon of the sea, eternally challenging the sky.
È una giornata qualunque della sua vita da impiegato, Marcello riceve una telefonata:
Pronto, Marcello? Vieni in Piazza di Spagna, c'è il Rugantino, una sala da tè, ci vediamo lì, devo presentarti una persona.
Quella persona era Visconti. Con lui Marcello, ha aperto le porte al proprio destino, varcando la porta d'oro del teatro, ma questo ancora non lo sapeva. Luchino lo ha allenato con le dovute durezze, riservate a un purosangue, alimentando in Marcello la chiara e sicura voglia di potercela fare. Gli ha insegnato la sacralità di quel palcoscenico, e del peso che le parole hanno. Lo ha forgiato, stancato, esortato, stimolato, esaltato, rivendicato e messo in discussione. Visconti ha sfidato il suo istinto, con un occhio attento al futuro e Marcello si è lasciato sfidare, così, semplicemente, in un giorno qualunque. Il mestiere dell' attore, è cominciato così, davanti ad un tè, mentre la vita si rimetteva in gioco con un banale "si", detto con la incosciente e ostinata voglia di giocare.
«Visconti mi ha messo in teatro e mi ha insegnato buona parte di quello che so, non solo il mestiere ma il gusto del mestiere, da uomo moderno, il non essere guitto, una cosa che tanti attori bravi non capiscono, pur essendo dotati di grandi possibilità. A parte naturalmente, insegnarmi a recitare, a capire certi testi, a capire come valorizzarsi […]. Questa partenza mi ha fatto capire le mete da perseguire, anche nel cinema».