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#gruppo t
garadinervi · 5 months
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Gianni Colombo, Spazio elastico, (iron, elastic cord, electromechanical animation), 1967-1970s [Conceptual Gallery, Milano. © Archivio Gianni Colombo, Milano]
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marcogiovenale · 11 months
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gli ambienti del gruppo t (le origini dell'arte interattiva) / enrico salvatori. 2005
Documentario/video-catalogo della mostra che la GNAM di Roma ha dedicato al Gruppo T nel 2005. Nato a Milano nel 1959, il Gruppo T rappresenta un gruppo di artisti – Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco – precursori dell’esplorazione di tematiche legate al cinetismo e alla metamorfosi, caratterizzanti la moderna civiltà. Produzione esecutiva e…
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kon-igi · 3 months
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SE TRENTA MI DÀ TANTO
Ieri sera in privato ho avuto un bel scambio di punti di vista con @nusta (che taggo non per questo ma perché geograficamente interessata dall'argomento di questo post... quando ci arrivo!) fondamentalmente vertenti sulla mia frase 'una ragazza che ha terminato la transizione FtM' (N.d.A - Female To Male, da femmina a maschio).
Giustamente, lei mi ha fatto notare (in modo non polemico ma riflessivo) che la mia frase - sintetica per necessità di 'colpo di scena' - era scorretta perché la persona 'era ragazza già prima a prescindere dalla transizione che ha solo "esplicitato" la sostanza' e che purtroppo in alcuni ambiti digitali non cis questo errore mi avrebbe potuto valere un'aspra reprimenda se non addirittura un attacco diretto.
Non conosco tutte le sfumature espressive del movimento trans e per le mie limitate esperienze devo dire che ho trovato persone molto accondiscendenti verso gli inevitabili errori da parte del sottoscritto ma non dubito che come in ogni ambito si sviluppi una frangia molto agguerrita che per inclinazione o principio si possa triggerare a prescindere (gradito spiegone dalle persone trans che mi leggono).
Il punto del post è che adesso tratterò in modo leggero e simpatico un argomento molto importante che per il suo impatto sulla vita di tutti noi credo sarà inevitabile scateni una polarizzazione tra i vari diversi attori della questione...
LE CAZZO DI ZONE URBANE CON IL LIMITE DEI 30 KM ALL'ORA PER I VEICOLI A MOTORE
Bologna li ha già resi operativi (da cui il tag per Nusta)
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e qua comincia la polarizzazione con schieramento in trincea tra:
AUTOMOBILISTI
MOTICICLISTI
CICLISTI
PEDONI
Io per natura animale e istintiva appartengo al primo gruppo perché per il secondo conosco la traumatologia clinica ortopedica, per il terzo non ho sufficiente energia e per il quarto mi pesa il culo e/o odio aspettare i mezzi.
In un mondo ideale fatto di amore per il prossimo e di oculata scelta dei propri ritmi di vita, questo post non avrebbe ragione di esistere perché un ambiente urbano dove i mezzi non superano i 30 km/h è salutare per le ossa di chi non sta dentro la macchina e per la salvaguardia mentale e polmonare di tutti
MA
qualche mese fa sono andato alla discarica di paesello a portare alcune cose e mi sono accorto che la polizia municipale stava allestendo il telelaser sulla curva di una strada dove c'era il limite di 30 km/h... ovviamente sapevo che al ritorno li avrei trovati lì, tutti frementi e puntanti, quindi prima del cartello di divieto ho frenato e ho cominciato a tenere quella velocità.
Li vedevo piccoli laggiù in fondo al rettiline prima della curva...
Li vedevo piccoli...
Li vedevo piccoli e non si ingrandivano...
Piccoli ma mi puntavano addosso il cannone laser della Morte Nera...
Piccoli ma quasi vedevo i loro occhi cattivi e desiderosi che mi scappasse il piede sull'acceleratore... accelleratore che stavo premendo con la punta dell'alluce, delicato come se stessi disattivando 50 chili di plastico su un biplano senza carburante in picchiata dentro a un vulcano in eruzione.
A un certo punto ho pensato 'Vabbe'... adesso metto in folle, scendo e la spingo!'
Dopo un intervallo di tempo pari a quello di una vecchia che cerca gli spiccioli alla cassa del supermercato, finalmente li supero e penso 'Credo che oggi i conti del mio comune non solo andranno in pari ma si compreranno pure il Manchester City dagli arabi...' perché qua ve lo dico con il succitato amore di prima
A LIVELLO NEUROANATOMICO È FISICAMENTE IMPOSSIBILE RIUSCIRE A TENERE UNA VELOCITÀ SIMILE SENZA FARSI VENIRE UNA NECROSI AL TIBIALE ANTERIORE, SENZA STACCARE GLI OCCHI DAL TACHIMETRO O - E QUA PARLO PER ME - BESTEMMIARE TUTTO IL CALENDARIO FACENDO IL GIRO DELL'ANNO IN 10 SECONDI.
Ora lascio la parola a tutti i pedoni e i biruote, che amo in modo indistinto e che vorrei sempre protetti dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontreranno per la loro via, dalle ingiustizie e dagli inganni del loro tempo e dai fallimenti che per loro natura normalmente attireranno...
Però nessuno mi toglierà l'impressione che i 30 km/h vengano usati per far abbassare la velocità media dai 90 perlomeno ai 50, visto che qua in Italia i numeri dentro ai cartelli tondi col bordo rosso sono solo un suggerimento. E sempre per gli altri.
P.S.
Prevengo chi mi dirà che nell'impatto a 30 km/h con un autoveicolo il pedone avrà il 90% di probabilità di non avere lesioni mortali, contro il 60% dei 50 km/h e il 20% dei 70 km/h. Lo so bene perché ne ho curati parecchi.
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sgiandubh · 4 months
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Come ho già detto non ho copiato o memorizzato quelle foto viste le mie scarse attitudini tecniche. la foto estiva ricordo che era in un gruppo di foto insieme ad altre degli interpreti di Outlander, come se ne trovano anche adesso quando si cerca sotto S e C o C e T. In quei momenti non eravamo alla divisione del fandom come ora e il signor T non era ancora diventato famoso .La foto della festa durante la quale C era seduta sulle ginocchia del signore di cui ho parlato sono state messe in rete dai blogger molte volte , anche se non tutte, e credo che quelli di quel periodo possano ancora ritrovarle. Ho solo messo mano ai miei ricordi e ho voluto condividerli.Spero che ciò non provochi altri rumori . So che quando si dice qualcosa la prima parola è “provalo!” ed è giusto. Se ci saranno critiche lo capirò ma non mi faranno male perché la mia coscienza è tranquilla.Grazie, grazie davvero .
Dear @findanserwers,
Grazie per la tua risposta e grazie per il tuo coraggio!
Traduzione e dopo, reazione:
'Like I already said, I did not copy or save those pictures, on account of my very limited technical abilities. I remember the summer picture was included in a bigger batch, together with other photos of the OL cast, like the ones you can still find when you look for S and C or C and T. At that time, we didn't have these fandom wars, like nowadays, and Mr. T was not famous yet. The picture of the party when C was sitting on that gentleman's lap has been shared many times by bloggers and I think the more senior bloggers could still have it or find it. I was just revisiting my memories and I wanted to share. I hope I did not start even more rumors. I know that every time someone says something the first reaction is 'prove it!' and it's only fair. If this post will be criticized, I will understand, but I will not be hurt, because my conscience is clear. Thank you, truly thank you.'
I am now wondering if this mysterious summer pic is not one of the series taken for RDM's birthday party and if memory serves (and I can, of course, be awfully wrong and sure - always correct me, please), it was a whole flurry at the time about S being cut off some pictures. That would mean you have somehow seen a picture that was not very widely circulated. As for the lap pic, still no clue - but many pics of C with many other men (dr. Colbert comes to mind, too) are very affectionate, whereas with McIdiot - flat cardiogram and blink twice if you want us to rescue you.
Maybe one of the veterans could help? At the moment, I feel like looking for the proverbial needle in a haystack and there is nothing more irritating for someone like me (granted, chronically curious - a detail that, remember, got me here, LOL).
I will never blame you for not finding those photos, by the way. I think it was incredibly brave to step out with your handle and own your thoughts and words: it is rare and for this, my dear, I do admire you! And I can only look back, with my historian glasses, this time, and think of all the tiny details that were forever lost with each and every deactivated or erased blog, all those comments and all those tidbits that once kept this community on tenterhooks every single day. Back when this place was lively, and fun and smiling and young and naïve.
A time I never knew. But a story I can relate to and understand maybe as well as our veterans, who lived through the sorrow and puzzlement and are still here, with us. And I feel incredibly honored to see you found this page to be a safe haven. It will always remain so, for all the shippers who will engage with me. You have my word.
Please don't be a stranger. Grazie, grazie mille e un abbraccio per te. Pace e Bene! 😘
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diceriadelluntore · 2 months
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Storia Di Musica #315 - Blackfoot, Strikes, 1979
Per le Storie di Marzo ho individuato un metodo scientifico infallibile per scegliere la tematica che legherà i dischi di questo mese: ho preso a caso con gli occhi chiusi, un bottone nella scatola in cui tengo quelli di riserve, e ho pescato un bottone nero. Di per sè, il colore nero poteva aprire una infinità di opzioni, ma seguendo il principio della scoperta, in questo 2024, di band dimenticate, ho optato per dischi di band che hanno "nero" nel nome. Tralasciando le scelte più ovvie, il viaggio musicale marzolino inizia nella Florida di fine anni Sessanta, quando stava per prendere il volo il Southern Rock. Siamo a Jacksonville, capitale dello stile, e come molti stavano facendo in quei mesi, dei giovani mettono su una rock band: Rickey Medlocke (batteria, voce) e Greg T. Walker (basso) incontrano il newyorkese Charlie Hargrett (chitarra) e danno vita al gruppo Fresh Garbage Band con Ron Sciabarasi alle tastiere. Da qui inizia una serie infinita di cambi di formazione intorno ai primi tre che seguirà per decenni il destino dei nostri: infatti il primo a lasciare è Sciabarasi, si aggiungono altri musicisti provenienti da un'altra band, i Tangerine, cambiano nome in Hammer e con questa formazione per 6 mesi sono la resident band del più popolare topless club di Gainsville, in Florida, il Dub's. Provano ad andare a New York, e lì si accorgono che esiste già una più affermata band con lo stesso nome, quindi decidono di chiamarsi Blackfoot, in omaggio al popolo dei Nativi americani, dato che Jakson Spires, entrato dai Tangerine, è parte Cherokee, Medlocke parte Sioux, e Walker parte Creek. Ma la loro strada è ancora lunga: la band si scioglie diverse volte, alcuni di loro vanno a suonare con i Lynyrd Skynyrd (Medlocke e Walker, per alcuni mesi nel 1971, uscirà solo nel 1978, dopo l'incidente aereo che colpì il leggendario gruppo, il materiale registrato in quel frangente), si trasferiscono in New Jersey, dove con una formazione stabile registrano delle canzoni, che dopo varie peripezie nel 1975 vengono pubblicate dalla Island, che cercava nel proprio catalogo un gruppo Southern Rock, con il titolo No Reservation, e nel 1976 Flying High, stavolta per la Epic: sono due dischi di southern rock che non lasciano il segno e sopratutto non vendono quasi nulla. La band è sempre in fermento, e passano 3 anni (tra scioglimenti, defezioni per problemi alle corde vocali, dissidi) quando passano alla Atco, che suggerisce loro un approccio diverso alla scrittura. Ne esce fuori il disco di oggi, Strikes (1979), con il cobra sfocato in copertina, che li fa conoscere, dopo dieci anni, al grande pubblico. Merito è di una formazione finalmente definita (almeno per il momento) composta da Rickey Medlocke, Charlie Hargrett (chitarra ritmica), Greg T. Walker (basso) e Jakson Spires (batteria) ed una scaletta che alterna pezzi propri, tra cui i loro due maggior successi, e una scelta azzeccatissima di cover, suonate in maniera originale rispetto alle versioni degli autori. Il suono è più hard o AOR (che sta per adult oriented rock, il genere che maggiormente passavano le radio), e ha una sua natura interessante, per quanto costruita nei canoni del genere senza tante innovazioni.
Mi piace molto la scelta delle cover: I Got A Line On You fu un grande successo dei favolosi Spirit di Randy California, band mitica del rock Californiano del decennio precedente, e qui viene resa più groovy e tosta rispetto all'originale; Pay My Dues fu un successo dei Blues Image, altra band della Florida, di appena qualche anno prima dei nostri, che fu uno dei pochi esempi non californiani di rivisitazione del blues, alla maniera "europea", e che come i Blackfoot era famosa come resident band, non di un topless bar, ma di un famoso locale di Miami, il Thee Image, aperto alla sperimentazione; Wishing Well fu invece un successo dei Free, la band inglese di Paul Rodgers che prima di sciogliersi (lui andrà ai Bad Company) scrisse questa hit. Di tutte e tre, i Blackfoot ne fanno una versione particolare, dove i cambiamenti seppur minimi sono quelli incisivi, regalando alle nuove versione un vestito particolare e riconducibile al loro nuovo stile. Tra gli autografi, segnalo le loro due canzoni più famose: Train Train, scritta dal nonno di Rickey Medlocke, Shorty, che diventerà una hit anche per Dolly Parton e per un'altra band dell'heavy metal, i Warrant. Ma la loro canzone simbolo è Highway Song: oltre 7 minuti spericolati, dalla costruzione epica e imperiosa e che finiscono con sensazionali duelli di assoli alla chitarra, con all'inizio anche belle melodie vocali, canzone che è un grande omaggio all'epopea dei gruppi che dalla Florida hanno messo mattoni importanti all'edificio della Storia del Rock. Il successo arriva, quasi inaspettato, e la band fa da spalla a grandi nomi in tour nel 1979 negli Stati Uniti: fondamentale per loro quello in apertura ai The Who. La band cavalca l'onda e in due anni sforna altri due dischi niente male, Tomcattin (1980, con una Pantera in copertina) e Marauder (con un falco, 1981) e fa due tour seguitissimi. Qui però finisce la loro fortuna: l'arrivo, come uno tsunami, dell'estetica MTV li taglia fuori: il rock del sud è visto come un genere passato e addirittura la ATCO non accettò il loro disco che sarebbe dovuto uscire nel 1984, Vertical Smiles. La band conseguentemente va in crisi e si scioglie per l'ennesima volta. Va detto che non saprei nemmeno contare i vari avvicendamenti, ma considerando che tentano una reunion prima nel 1990 (pubblicando un nuovo disco, Medicine Man) e poi addirittura nel 2004 e nel 2021 sono sicuro che nelle varie formazioni hanno girato almeno 40 musicisti diversi, a dimostrazione di una voglia di musica francamente ammirevole.
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pollonegro666 · 4 months
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2023/10/14 Empezamos a buscar el camino de vuelta a la estación de tren descubriendo más detalles curiosos dentro del centro histórico. Vimos en una tienda una camiseta dedicada a una banda de primos importantes. Y a la Vírgen del Mar, tan importante para todas las ciudades costeras.
We began to find our way back to the train station, discovering more curious details within the historic center. We saw a t-shirt in a store dedicated to a band of important cousins. And to the Virgin of the Sea, so important for all coastal cities.
Google Translation into French: Nous avons commencé à retrouver le chemin du retour vers la gare, découvrant des détails plus curieux dans le centre historique. Nous avons vu un t-shirt dans un magasin dédié à une bande de cousins ​​importants. Et à la Vierge de la Mer, si importante pour toutes les villes côtières.
Google translation into Italian: Abbiamo iniziato a ritrovare la strada verso la stazione, scoprendo altri dettagli curiosi nel centro storico. Abbiamo visto una maglietta in un negozio dedicato a un gruppo di cugini importanti. E alla Vergine del Mare, così importante per tutte le località costiere.
Google Translation into Portuguese: Começámos a encontrar o caminho de regresso à estação, descobrindo mais detalhes curiosos no centro histórico. Vimos uma camiseta em uma loja dedicada a vários primos importantes. E à Virgem do Mar, tão importante para todas as cidades costeiras.
Google Translation into German: Wir machten uns auf den Weg zurück zum Bahnhof und entdeckten weitere merkwürdige Details im historischen Zentrum. Wir haben in einem Geschäft ein T-Shirt gesehen, das einer Reihe wichtiger Cousins ​​gewidmet war. Und zur Jungfrau des Meeres, die für alle Küstenstädte so wichtig ist.
Google Translation into Albanisch: Filluam të gjejmë rrugën për në stacionin e trenit, duke zbuluar më shumë detaje kurioze brenda qendrës historike. Ne pamë një bluzë në një dyqan kushtuar një grupi kushërinjsh të rëndësishëm. Dhe për Virgjëreshën e Detit, kaq e rëndësishme për të gjitha qytetet bregdetare.
Google Translation into Arabic: بدأنا في العودة إلى محطة القطار، واكتشفنا المزيد من التفاصيل الغريبة داخل المركز التاريخي. لقد رأينا قميصًا في متجر مخصصًا لمجموعة من أبناء العمومة المهمين. وإلى عذراء البحر، وهو أمر مهم جدًا لجميع المدن الساحلية.
Google Translation into Armenian: Մենք սկսեցինք գտնել մեր ճանապարհը դեպի երկաթուղային կայարան՝ բացահայտելով պատմական կենտրոնում ավելի հետաքրքիր մանրամասներ: Խանութում մենք տեսանք շապիկ, որը նվիրված էր կարևոր զարմիկների խմբին: Իսկ ծովափնյա բոլոր քաղաքների համար այդքան կարևոր ծովի կույսին։
Google Translation into Bengali: আমরা ঐতিহাসিক কেন্দ্রের মধ্যে আরও কৌতূহলী বিবরণ আবিষ্কার করে ট্রেন স্টেশনে ফিরে যাওয়ার পথ খুঁজে পেতে শুরু করি। আমরা গুরুত্বপূর্ণ কাজিনদের একটি ব্যান্ডের জন্য উত্সর্গীকৃত একটি দোকানে একটি টি-শার্ট দেখেছি। এবং সমুদ্রের ভার্জিন, সমস্ত উপকূলীয় শহরগুলির জন্য এত গুরুত্বপূর্ণ।
Google Translation into Bulgarian: Започнахме да търсим пътя обратно към гарата, откривайки още любопитни подробности в историческия център. Видяхме тениска в магазин, посветена на група важни братовчеди. И на Богородица на морето, толкова важна за всички крайбрежни градове.
Google Translation into Czech: Začali jsme hledat cestu zpět na vlakové nádraží a objevovali další kuriózní detaily v historickém centru. Viděli jsme tričko v obchodě věnovaném kapele významných bratranců. A k Mořské Panně, tak důležité pro všechna pobřežní města.
Google Translation into Simplified Chinese: 我们开始寻找返回火车站的路,在历史中心发现更多有趣的细节。 我们在一家商店里看到了一件纪念一群重要表兄弟的 T 恤。 对于海洋处女来说,这对所有沿海城市来说都很重要。
Google Translation into Korean: 우리는 기차역으로 돌아가는 길을 찾기 시작했고, 역사적인 중심지 내에서 더 흥미로운 세부 사항을 발견했습니다. 우리는 중요한 사촌들의 밴드를 위한 티셔츠를 매장에서 보았습니다. 그리고 모든 해안 도시에 매우 중요한 바다의 처녀(Virgin of the Sea) 조각상도 있습니다.
Google Translation into Croatian: Počeli smo tražiti put natrag do željezničke stanice, otkrivajući još zanimljivih detalja unutar povijesnog središta. U dućanu smo vidjeli majicu posvećenu bendu važnih rođaka. I do skulpture Djevice mora, tako važne za sve obalne gradove.
Google Translation into Danish Vi begyndte at finde tilbage til togstationen og opdagede flere nysgerrige detaljer i det historiske centrum. Vi så en t-shirt i en butik dedikeret til et band af vigtige fætre. Og til Virgin of the Sea-skulpturen, så vigtig for alle kystbyer.
Google Translation into Slovak: Začali sme hľadať cestu späť na železničnú stanicu a objavovať ďalšie kuriózne detaily v rámci historického centra. Videli sme tričko v obchode venovanom kapele významných bratrancov. A k soche Morskej Panny, ktorá je taká dôležitá pre všetky pobrežné mestá.
Google Translation into Slovenian: Začeli smo iskati pot nazaj do železniške postaje in odkrivali več radovednih podrobnosti v zgodovinskem središču. V trgovini smo videli majico, posvečeno skupini pomembnih bratrancev. In do skulpture Device morja, tako pomembne za vsa obalna mesta.
Google Translation into Estonian: Hakkasime leidma tagasiteed raudteejaama, avastades ajaloolises keskuses rohkem uudishimulikke detaile. Nägime poes t-särki, mis oli pühendatud tähtsatele nõbudele. Ja Mere Neitsi skulptuurile, mis on nii oluline kõigi rannikuäärsete linnade jaoks.
Google Translation into Suomi: Aloimme löytää tiensä takaisin rautatieasemalle ja löysimme mielenkiintoisempia yksityiskohtia historiallisesta keskustasta. Näimme t-paidan kaupassa, joka oli omistettu tärkeille serkkuille. Ja Neitsyt Meren veistokselle, joka on niin tärkeä kaikille rannikkokaupungeille.
Google Translation into Georgian: ჩვენ დავიწყეთ რკინიგზის სადგურისკენ დაბრუნების გზა და აღმოვაჩინეთ უფრო საინტერესო დეტალები ისტორიულ ცენტრში. ჩვენ ვნახეთ მაისური მაღაზიაში, რომელიც ეძღვნებოდა მნიშვნელოვანი ბიძაშვილების ჯგუფს. და ზღვის ღვთისმშობლის ქანდაკება, რომელიც ასე მნიშვნელოვანია ყველა სანაპირო ქალაქისთვის.
Google Translation into Greek: Αρχίσαμε να βρίσκουμε τον δρόμο της επιστροφής στον σιδηροδρομικό σταθμό, ανακαλύπτοντας περισσότερες περίεργες λεπτομέρειες μέσα στο ιστορικό κέντρο. Είδαμε ένα μπλουζάκι σε ένα κατάστημα αφιερωμένο σε μια μπάντα σημαντικών ξαδέρφων. Και στο γλυπτό της Παναγίας της Θάλασσας, τόσο σημαντικό για όλες τις παραθαλάσσιες πόλεις.
Google Translation into Guarani: Roñepyrũ roheka ore rape jey pe estación de tren-pe, rodescubri hetave detalle curioso pe centro histórico ryepýpe. Rohecha peteĩ camiseta peteĩ tenda oñededikáva peteĩ banda de primo iñimportántevape. Ha pe Virgen del Mar-pe ĝuarã escultura , iñimportantetereíva opa táva costera-pe ĝuarã.
Google Translation into Hawaiian: Ua hoʻomaka mākou e ʻimi i ko mākou ala e hoʻi ai i ke kahua kaʻaahi, e ʻike i nā kikoʻī hoihoi hou aʻe i loko o ke kikowaena mōʻaukala. Ua ʻike mākou i kahi t-shirt i loko o kahi hale kūʻai i hoʻolaʻa ʻia no kahi hui o nā hoahānau koʻikoʻi. A i ka Virgin of the Sea sculpture , he mea nui no nā kūlanakauhale kahakai a pau.
Google Translation into Hebrew: התחלנו למצוא את דרכנו חזרה לתחנת הרכבת, וגילינו פרטים מוזרים נוספים בתוך המרכז ההיסטורי. ראינו חולצה בחנות המוקדשת ללהקת בני דודים חשובים. ולפסל בתולת הים, כל כך חשוב עבור כל ערי החוף.
Google Translation into Hindi: हमने ऐतिहासिक केंद्र के भीतर और अधिक उत्सुक विवरणों की खोज करते हुए, रेलवे स्टेशन पर वापस जाने का रास्ता खोजना शुरू कर दिया। हमने एक स्टोर में महत्वपूर्ण चचेरे भाइयों के एक समूह को समर्पित एक टी-शर्ट देखी। और वर्जिन ऑफ़ द सी मूर्तिकला, सभी तटीय शहरों के लिए बहुत महत्वपूर्ण है।
Google Translation into Hungarian: Elkezdtünk visszatalálni a vasútállomásra, és további érdekes részleteket fedeztünk fel a történelmi központban. Láttunk egy pólót egy üzletben, amelyet egy fontos unokatestvérek bandájának szenteltek. És a Tengeri Szűz szobor számára, amely olyan fontos minden tengerparti város számára.
Google Translation into Indonesian: Kami mulai mencari jalan kembali ke stasiun kereta, menemukan lebih banyak detail menarik di pusat bersejarah tersebut. Kami melihat kaos di toko yang didedikasikan untuk sekelompok sepupu penting. Dan untuk patung Perawan Laut, sangat penting untuk semua kota pesisir.
Google Translation into Japanese: 私たちは歴史的中心部でさらに興味深い詳細を発見しながら、駅に戻る道を探し始めました。 私たちは大切ないとこのバンドを記念した T シャツを店で見つけました。 そして、すべての沿岸都市にとって非常に重要な海の聖母の彫刻へ。
Google Translation into Kyrgyz: Тарыхый борбордун ичиндеги кызык деталдарды таап, кайра темир жол станциясына карай жол таба баштадык. Маанилүү аталаш бир тобуна арналган дүкөндөн футболканы көрдүк. Ал эми деңиз айымынын скульптурасы бардык жээктеги шаарлар үчүн абдан маанилүү.
Google Translation into Latvian: Mēs sākām atrast ceļu atpakaļ uz dzelzceļa staciju, atklājot vēl ziņkārīgākas detaļas vēsturiskajā centrā. Mēs redzējām T-kreklu veikalā, kas bija veltīts svarīgu brālēnu grupai. Un Jūras Jaunavas skulptūrai, kas ir tik svarīga visām piekrastes pilsētām.
Google Translation into Malayalam: ചരിത്ര കേന്ദ്രത്തിനുള്ളിൽ കൂടുതൽ കൗതുകകരമായ വിശദാംശങ്ങൾ കണ്ടെത്തി ഞങ്ങൾ റെയിൽവേ സ്റ്റേഷനിലേക്കുള്ള വഴി കണ്ടെത്താൻ തുടങ്ങി. പ്രധാനപ്പെട്ട കസിൻസിന്റെ ഒരു ബാൻഡിന് സമർപ്പിച്ചിരിക്കുന്ന ഒരു ടീ-ഷർട്ട് ഞങ്ങൾ കണ്ടു. കടലിന്റെ കന്യകയുടെ ശിൽപം, എല്ലാ തീരദേശ നഗരങ്ങൾക്കും വളരെ പ്രധാനമാണ്.
Google Translation into Malay: Kami mula mencari jalan kembali ke stesen kereta api, menemui butiran yang lebih aneh di dalam pusat bersejarah itu. Kami melihat t-shirt di kedai yang didedikasikan untuk sekumpulan sepupu penting. Dan kepada Virgin of the Sea arca, sangat penting untuk semua bandar pantai.
Google Translation into Malagasy: Nanomboka nitady ny lalanay niverina tany amin'ny gara izahay, nahita tsipiriany mahaliana kokoa tao anatin'ilay foibe manan-tantara. Nahita t-shirt iray izahay tao amin'ny fivarotana iray natokana ho an'ny andian-drahalahy manan-danja. Ary ny sary sokitra Virjiny amin'ny ranomasina, tena zava-dehibe ho an'ny tanàna amorontsiraka rehetra.
Google Translation into Mongolian: Бид галт тэрэгний буудал руу буцах замаа хайж, түүхэн төвөөс илүү сонирхолтой зүйлсийг олж мэдсэн. Бид дэлгүүрт чухал үеэлүүдийн хамтлагт зориулсан футболк харав. Далайн онгон охины баримал нь бүх эргийн хотуудад маш чухал юм.
Google Translation into Dutch: We begonnen de weg terug naar het treinstation te vinden en ontdekten meer merkwaardige details in het historische centrum. We zagen een T-shirt in een winkel gewijd aan een groep belangrijke neven. En aan het beeld van de Maagd van de Zee, zo belangrijk voor alle kuststeden.
Google Translation into Nepali: हामीले ऐतिहासिक केन्द्र भित्र थप जिज्ञासु विवरणहरू खोज्दै रेल स्टेसनमा फर्कने बाटो खोज्न थाल्यौं। हामीले महत्त्वपूर्ण चचेरे भाईहरूको ब्यान्डलाई समर्पित एउटा स्टोरमा टी-शर्ट देख्यौं। र समुद्र मूर्तिकला को भर्जिन को लागी, सबै तटीय शहरहरु को लागी धेरै महत्त्वपूर्ण छ।
Google Translation into Norwegian: Vi begynte å finne tilbake til jernbanestasjonen, og oppdaget flere nysgjerrige detaljer i det historiske sentrum. Vi så en t-skjorte i en butikk dedikert til et band med viktige kusiner. Og til Virgin of the Sea-skulpturen, så viktig for alle kystbyer.
Google Translation into Panjabi: ਅਸੀਂ ਇਤਿਹਾਸਕ ਕੇਂਦਰ ਦੇ ਅੰਦਰ ਹੋਰ ਦਿਲਚਸਪ ਵੇਰਵਿਆਂ ਦੀ ਖੋਜ ਕਰਦੇ ਹੋਏ, ਰੇਲ ਸਟੇਸ਼ਨ ਵੱਲ ਵਾਪਸ ਜਾਣ ਦਾ ਰਸਤਾ ਲੱਭਣਾ ਸ਼ੁਰੂ ਕੀਤਾ। ਅਸੀਂ ਮਹੱਤਵਪੂਰਨ ਚਚੇਰੇ ਭਰਾਵਾਂ ਦੇ ਇੱਕ ਸਮੂਹ ਨੂੰ ਸਮਰਪਿਤ ਇੱਕ ਸਟੋਰ ਵਿੱਚ ਇੱਕ ਟੀ-ਸ਼ਰਟ ਦੇਖੀ। ਅਤੇ ਸਮੁੰਦਰੀ ਮੂਰਤੀ ਦੀ ਵਰਜਿਨ ਲਈ, ਸਾਰੇ ਤੱਟਵਰਤੀ ਸ਼ਹਿਰਾਂ ਲਈ ਬਹੁਤ ਮਹੱਤਵਪੂਰਨ ਹੈ।
Google Translation into Pashtun: موږ د اورګاډي سټیشن ته د بیرته راستنیدو لاره موندلو پیل وکړ ، په تاریخي مرکز کې نور په زړه پوري توضیحات مو وموندل. موږ په یوه پلورنځي کې یو ټی شرټ ولید چې د مهم تره زامنو یوې ډلې ته وقف شوی و. او د سمندر مجسمې ته، د ټولو ساحلي ښارونو لپاره خورا مهم دی.
Google Translation into Persian: ما شروع به یافتن راه بازگشت به ایستگاه قطار کردیم و جزئیات عجیب تری را در مرکز تاریخی کشف کردیم. ما یک تی شرت را در فروشگاهی دیدیم که به گروهی از پسرعموهای مهم اختصاص داشت. و مجسمه ویرجین دریا که برای همه شهرهای ساحلی بسیار مهم است.
Google Translation into Polish: Zaczęliśmy szukać drogi powrotnej na dworzec kolejowy, odkrywając coraz więcej ciekawych szczegółów w historycznym centrum. W sklepie widzieliśmy koszulkę poświęconą grupie ważnych kuzynów. I do rzeźby Matki Boskiej Morskiej, tak ważnej dla wszystkich nadmorskich miast.
Google Translation into Romanian: Am început să ne găsim drumul înapoi spre gară, descoperind mai multe detalii curioase în centrul istoric. Am văzut un tricou într-un magazin dedicat unei trupe de veri importanți. Și sculptura Fecioarei Mării, atât de importantă pentru toate orașele de coastă.
Google Translation into Russian: Мы начали возвращаться к вокзалу, обнаруживая еще больше любопытных подробностей в историческом центре. В магазине мы увидели футболку, посвященную группе важных кузенов. И скульптуре Богородицы Морской, столь важной для всех приморских городов.
Google Translation into Serbian: Почели смо да проналазимо пут назад до железничке станице, откривајући више радозналих детаља унутар историјског центра. Видели смо мајицу у продавници посвећеној групи важних рођака. И скулптури Богородице, тако важној за све приморске градове.
Google Translation into Swedish: Vi började hitta tillbaka till tågstationen och upptäckte fler märkliga detaljer i den historiska stadskärnan. Vi såg en t-shirt i en butik tillägnad ett gäng viktiga kusiner. Och till Virgin of the Sea-skulpturen, så viktig för alla kuststäder.
Google Translation into Sundanese: Urang mimiti neangan jalan deui ka stasiun karéta, manggihan rinci leuwih panasaran dina puseur bersejarah. Urang nempo hiji kaos oblong di toko dedicated ka band of cousins penting. Sareng patung Virgin of the Sea, penting pisan pikeun sadaya kota basisir.
Google Translation into Tagalog: Nagsimula kaming hanapin ang aming daan pabalik sa istasyon ng tren, na natuklasan ang mga mas kakaibang detalye sa loob ng sentrong pangkasaysayan. May nakita kaming t-shirt sa isang tindahan na nakatuon sa isang banda ng mahahalagang pinsan. At sa iskultura ng Birhen ng Dagat, napakahalaga para sa lahat ng mga lungsod sa baybayin.
Google Translation into Thai: เราเริ่มหาทางกลับไปยังสถานีรถไฟ และค้นพบรายละเอียดที่น่าสงสัยมากขึ้นภายในศูนย์กลางประวัติศาสตร์ เราเห็นเสื้อยืดในร้านที่อุทิศให้กับวงดนตรีลูกพี่ลูกน้องคนสำคัญ และสำหรับรูปปั้น Virgin of the Sea ซึ่งมีความสำคัญมากสำหรับเมืองชายฝั่งทั้งหมด
Google Translation into Telugu: చారిత్రాత్మక కేంద్రంలో మరిన్ని ఆసక్తికరమైన వివరాలను కనుగొనడం ద్వారా మేము రైలు స్టేషన్‌కు తిరిగి వెళ్లడం ప్రారంభించాము. మేము ముఖ్యమైన బంధువుల బృందానికి అంకితమైన దుకాణంలో టీ-షర్టును చూశాము. మరియు వర్జిన్ ఆఫ్ ది సీ శిల్పం , అన్ని తీర నగరాలకు చాలా ముఖ్యమైనది.
Google Translation into Turkish: Tarihi merkezde daha ilginç detayları keşfederek tren istasyonuna geri dönüş yolunu bulmaya başladık. Bir mağazada önemli kuzenlerden oluşan bir gruba adanmış bir tişört gördük. Ve Denizin Bakiresi heykeli, tüm kıyı kentleri için çok önemlidir.
Google Translation into Ukrainian: Ми почали шукати дорогу назад до вокзалу, відкриваючи більше цікавих деталей в історичному центрі. Ми побачили в магазині футболку, присвячену групі важливих двоюрідних братів. І до скульптури Діви Морської, такої важливої для всіх прибережних міст.
Google Translation into Urdu: تاریخی مرکز کے اندر مزید دلچسپ تفصیلات دریافت کرتے ہوئے ہم نے ٹرین اسٹیشن کی طرف واپسی کا راستہ تلاش کرنا شروع کیا۔ ہم نے ایک اسٹور میں ایک ٹی شرٹ دیکھی جو اہم کزنز کے بینڈ کے لیے وقف تھی۔ اور سمندر کی ورجن مجسمہ، تمام ساحلی شہروں کے لیے بہت اہم ہے۔
Google Translation into Uzbek: Biz tarixiy markazda qiziqroq tafsilotlarni kashf qilib, vokzalga qaytishni boshladik. Biz do'konda muhim qarindoshlar guruhiga bag'ishlangan futbolkani ko'rdik. Va dengiz bokirasining haykali barcha qirg'oq shaharlari uchun juda muhimdir.
Google Translation into Vietnamese: Chúng tôi bắt đầu tìm đường trở lại ga xe lửa, khám phá thêm nhiều chi tiết gây tò mò bên trong trung tâm lịch sử. Chúng tôi nhìn thấy một chiếc áo phông trong một cửa hàng dành riêng cho một nhóm anh em họ quan trọng. Và tác phẩm điêu khắc Đức Trinh Nữ Biển, rất quan trọng đối với tất cả các thành phố ven biển.
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nipresa · 1 year
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Qualche giorno fa sono capitato per caso in via Acca Larenzia, dove il 7 gennaio del 1978 due militanti missini furono uccisi in un agguato da un gruppo terrorista di sinistra e un terzo da un colpo sparato dalle forze dell’ordine durante la manifestazione che seguì.
C’è questa targa:
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In piazza Alimonda, la destra trova da anni inaccettabile che ci sia un cippo in memoria di Carlo Giuliani dove c’è scritto semplicemente “Carlo Giuliani, ragazzo”. La stessa destra che quando a dare dei “servi dello stato” sono i propri camerati non ha niente da dire. La stessa destra che da anni cerca di far togliere la parola “fascista” dalla targa per le vittime della strage del 2 agosto a bologna.
BONUS: l’allora ministro della gioventù che nel 2008 depone una corona di fiori sotto a quella targa. Meno male che dopo lo scandalo sollevato questa persona è stata estromessa dalla politica
https://twitter.com/alekosprete/status/1550192573293203456?s=48&t=0F274HT8OhPL09KZVtlz5Q
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isjoen · 24 days
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Una cosa che non riesco a modificare della mia ansia è l'evitare i problemi importanti. Sono tornata a Napoli per le vacanze di Pasqua e la mia collega di su (T.) è rimasta sola per fare alcune cose del progetto. Il problema è che eravamo con zero idee mercoledì e stasera abbiamo la consegna. In questi giorni nessuno si è fatto vivo, l'altra ragazza del gruppo è andata in vacanza avvisandoci solo il giorno stesso che partiva e non poteva lavorare minimamente. Quindi io e T. siamo rimaste sole. Il problema è che nessuno ha scritto niente nel gruppo. Io non ho scritto a T. e io non ho scritto a lei. Ho compromesso la mia posizione, mi sento super in colpa perchè quel poco che avevo promesso di fare nemmeno l'ho fatto poichè eravamo con zero idee ma non abbiamo fatto nulla per sentirci e lavorare.
Come si fa adesso? Non ho il coraggio di scriverle perchè mi sento una merda, ma sparire completamente non è nemmeno la migliore opzione. Dovremo comunque lavorare il resto del corso e quindi dovremo comunque rivederci e lavorare in un ambiente con tanto rancore represso.
Vorrei tanto cambiare questo mio atteggiamento ma è terribilmente difficile. In più quando torno a casa non riesco a lavorare, il mio cervello si blocca e si rifiuta. Quando sono su a Milano sono costantemente in modalità ipervigilante e quando torno a Napoli, finalmente sento il mio corpo e la mia mente rilassarsi.
Voglio imparare a vivere più serenamente, sono cosciente dei miei errori ma non riesco ad evitarli sempre. Lo so cosa vuol dire non aver compagni di corso che collaborano e odio quando lo divento io. Non lo sono mai stata e cosa mi succede ora? Perché ho questo bisogno di deresponsabilizzarmi e lasciar andare? Come pretendo di poter lavorare in futuro se mi comporto così?
E come lo spiego alle persone con cui lavoro all'università di questi momenti difficili? Perché il senso di colpa è reale ed è reale anche la mia difficoltà. Odio mancare di rispetto alle persone così ed egoisticamente parlando, odio macchiare la mia persona di questi sbagli perchè so di essere meglio così.
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dothedogmusic · 4 months
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Skank Up The 80’s you say? Sounds good to me! This is of course already very much a thing, check out my Do The Synth Pop Skank Spotify playlist for the proof of the pudding…
http://open.spotify.com/playlist/0Siq5QT9jBGUDFp9EJAcra
60 fab songs fusing together the tribes of 80’s pop & ska! All original tunes too from The Hippos, Zen Baseballbat, The Bakesys, The Pomps, Gruppo Sportivo, National Milk Bar, Eichlers, T-Shirts, Oreskaband, Cartoon Violence, Mark Foggo, Megative, Angelo Moore, Buford O’Sullivan, The Kubricks, The Dead 60’s, Tony Beet, Too Many Crooks, Prince Perry, Louser, Stop The Presses, Common Sense Kid, Honeyshop Screamers, Gwen Stefani, Rei Mastrogiovanni, Alla Spina, Paul The Kid, Doe Maar, Soda Stereo & No Doubt!
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melancomine · 1 year
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SEX ON FIRE | eddie munson x lettrice
trama: la tua vita è fatta di concerti, sei sempre sotto al palco e sai come farti notare. eddie munson, la persona che più ti ha dato il tormento al liceo, responsabile di tutti i tuoi sogni bagnati, è il frontman della band che suona stasera. è la tua occasione.
pairing: eddie munson x lettrice
word count: 7,9k
avvertenze: smut esplicito, gelosia, preliminari (m/f), sesso protetto, dirty talking, un po' di fluff alla fine, gli eventi di st4 non sono mai accaduti, 1987
masterlist | wattpad
sex on fire
”È questo il posto?” Chiede Steve Harrington quando scendete entrambi dalla sua BMW del ’77 color Borgogna. Siete amici da quando ne hai memoria e ti ha sempre accompagnata in mille avventure. Questa sera avete trovato un locale che ospita una band di cui hai sentito parlare spesso, i Corroded Coffin, ma che non hai mai avuto l’occasione di ascoltare.
Ami andare ai concerti. Ti senti viva, l’energia e la forza che provi sotto al palco non le troverai mai da nessun altra parte. Non importa quale sia il genere che stai ascoltando, almeno una volta a settimana hai bisogno di un concerto. Una droga a tutti gli effetti. Per fortuna Steve ti capisce e ti appoggia.
”Sembra proprio di sì.” Rispondi con un sorriso. Sei emozionata perché sai che una bellissima serata ti sta aspettando dietro quella porta. L’insegna al neon raffigurante il nome del locale, The Hideout, illumina le vostre persone di uno sgargiante verde fluorescente mentre vi avvicinate all’ingresso.
L’ambiente non è tanto grande. Una volta entrati, il bar si presenta alla vostra sinistra e dalla parte opposta, appena dopo la pista da ballo, il palco, alto appena sessanta centimetri, permettendo alle band di suonare in un luogo più intimo. Le pareti sono tappezzate di poster di gruppi e cantanti famosi come i The Clash, gli Eagles e Bruce Springsteen. Le luci sono spente e le uniche illuminazioni sono altre insegne al neon e i riflettori puntati sul palco, a decorarlo gli strumenti dei componenti dei Corroded Coffin, pronti ed esitanti di essere suonati.
Sono le dieci e il concerto non inizierà prima di mezz’ora, tu e Steve decidete di prendere qualcosa da bere per sciogliere la tensione. Le persone presenti sembrano avere avuto la stessa idea, infatti si trovano sparse per il locale con un bicchiere in mano a ballare sulla musica degli U2 trasmessa in questo momento. Alcuni già ubriachi, altri persi completamente nella melodia delle canzoni. Delle ragazze si sono già appostate in prima fila, sono ammiratrici dei Corroded Coffin e le riconosci dalle t-shirt che indossano con il loro logo, lo stesso stampato sulla grancassa della batteria. 
Sei in fila per ordinare da bere, quando una chioma riccia e scura ti sorpassa. Sei un po’ perplessa e sei pronta ad arrabbiarti con chiunque ti abbia rubato il posto. Picchietti con un dito la spalla del ragazzo ed egli si gira, facendoti rimanere a bocca aperta.
”Eddie?” Lo stronzo che ha provato a sorpassarti lo conosci bene, anzi benissimo. Non sai come hai fatto a non riconoscere subito quel mullet e quelle spalle alte e possenti. Improvvisamente non sei più arrabbiata e dei flash del liceo ti annebbiano la vista. Eddie lo svitato Munson era due anni più indietro di te al liceo a causa del suo comportamento da classico ribelle e i voti troppo bassi. La sua brutta reputazione e la sua personalità estroversa erano i motivi per cui a scuola si parlava in continuazione di lui e della sua setta satanica. Sapevi che erano tutte voci false, in quanto l’Hellfire Club era solo un gruppo di ragazzini, denigrati come lui, che si ritrovava per giocare a Dungeons and Dragons. Lo hai sempre ammirato ma non hai mai avuto il coraggio di parlarci, soprattutto non dopo il primo di una lunga serie di sogni bagnati che hai avuto su di lui. Immaginavi quelle lunghe dita da metallaro in mezzo alle tue gambe e ti chiedevi che sensazione avrebbero provocato i suoi anelli contro la tua pelle. Hai la bocca leggermente aperta e hai iniziato a salivare. Istintivamente stringi le cosce perché quel pensiero lo stai avendo anche adesso che ce l’hai davanti.
Eddie ti rivolge un sorrisetto che contrasta il suo sguardo confuso, ma solo per un momento, perché la memoria sembra essergli tornata. ”Hey! Andavi alla Hawkins High, giusto?”
È passato un anno da quando hai finito la scuola e quindi da quando hai visto Eddie per l’ultima volta ma non è affatto cambiato. Indossa ancora quella catenina al collo con un plettro e soprattutto alle mani ha ancora gli stessi anelli che ti hanno fatto sognare. La maglietta dei Pink Floyd a cui ha strappato le maniche è infilata nei jeans neri strappati alle ginocchia con cui eri abituata a vederlo e mostrano con orgoglio i tatuaggi sulle braccia. Dei grossi anfibi ai piedi e una camicia di flanella rossa legata alla vita. Attorno al bicipite è stretta una bandana con dei teschi disegnati e ricordi che anche quella faceva parte di ogni suo outfit, in qualche modo. 
Annuisci e ricambi il sorriso. Fuori sembri sicura di te ma dentro hai tutti gli organi in subbuglio, le farfalle nella pancia non ti stanno dando pace e cerchi di placarle stringendo i pugni. ”Sì, esatto! mi chiamo Y/N.” Il suo buon umore si riflette su di te.
”Certo, mi ricordo. Una volta hai fatto una foto a me e al mio club. È ancora appesa sopra la mia scrivania.” Credevi che Eddie non fosse neanche al corrente della tua esistenza ma ora il pensiero che non solo si ricorda di te, ma che persino ti pensa ogni volta che vede quello scatto, ti fa serrare la mandibola per trattenere un saltello di gioia. ”Finalmente la fotografa misteriosa ha un nome.” Ridacchia. Facevi parte del giornale della scuola ed eri incaricata alle fotografie. Quel giorno è impresso nella tua memoria indelebilmente. Stavi ritraendo le cheerleader per un nuovo articolo e l’Hellfire Club era presente nella stessa palestra. L’idea di Eddie era prenderle in giro e scherzare mettendosi in posa proprio come loro, la cosa ti ha fatto talmente ridere che hai dovuto immortalare il momento per forza. Sei corsa via ancor prima che potessero rivolgerti parola. Avevi sviluppato la foto e data a Nancy Wheeler e in qualche modo era arrivata a Eddie. ”Posso offrirti da bere?”
Ci troviamo in un altro tuo sogno erotico o Eddie Munson ti ha chiesto davvero se vuoi bere qualcosa con lui?
”Volentieri.” Ammicchi.
È il vostro turno al bar, Eddie si appoggia con le mani al bancone e si avvicina al barista per farsi sentire meglio a causa della musica alta. ”Due birre, grazie.” 
Con le vostre bevande, vi allontanate di qualche passo. Siete di fianco allo stand del merchandising dei Corroded Coffin e ne approfitti per mandare avanti la conversazione. ”La conosci la band di stasera?”
Eddie trattiene una furba risata, ”Sì, se la cavano.”
”È strano che con un nome così non siano famosi.”
”Certamente chi l’ha inventato deve essere un genio.” Si gratta ironicamente il mento.
Dai un’occhiata allo stand e alle cose che vendono. Insieme ai CD, alle cassette del loro album e le t-shirt, ci sono anche delle spille con il solito logo contornato da corna da diavolo e coda appuntita stilizzate. ”Dai, una spilla me la prendo.” Confermi, vuoi avere un souvenir. Il ragazzo dietro al tavolino prende i soldi che gli stai passando e ti giri di nuovo in direzione di Eddie.
”Ottima scelta.” Eddie ti sorride, mostrando che sulla sua maglietta strappata ce n’è una uguale ben salda. Tu, indossando solo una canottiera corta sotto la camicia, decidi di applicarla sulla tua gonna a pieghe nera. Gli occhi di Eddie cadono involontariamente sulle tue gambe coperte dal povero tessuto delle calze a rete e ciò lo sta mandando ai pazzi. Sta solo pensando di strappartele di dosso. Il conflitto è che deve ammettere che ti stanno davvero bene insieme agli anfibi che porti e il make up nero.
”Y/N, ho preso un drink anche per te.” L’inaspettato incontro con Munson ti ha fatto completamente dimenticare di Steve, che ora, con due bicchieri di Gin Lemon in mano ti affianca e te ne passa uno prima di accorgersi che lo possiedi già. Il suo sguardo è confuso e i suoi occhi vagano prima su di te, poi sul ragazzo più alto in piedi di fronte. Realizza subito cosa sta succedendo e sussurra un piccolo ”oh” prima di alzare il mento in forma di saluto a Eddie. ”Ciao, Eddie, anche tu qui?”
”Mi aspettavo di vederti a qualche festa e non in un locale punk, Steve. Che sorpresa!” La frase pronunciata con entusiasmo ma la sua espressione dice il contrario. Riconosci un sorriso falso anche ad occhi chiusi. 
”Non ti ci abituare, accompagno solo Y/N. Tutte queste borchie mi mettono un po’ i brividi.” Steve intuisce la situazione e, sentendosi di troppo, aggiunge ”Cerco qualcuna a cui offrire il drink in più, a questo punto. Sei in ottime mani, Y/N, vi lascio!”
Eddie fa un gesto con la mano con cui tiene saldo il bicchiere di birra per salutarlo e dopo un ”D’accordo, a dopo.” da parte tua, Steve sparisce nella folla che pian piano, con l’avvicinarsi dell’inizio del concerto, sta aumentando. 
”Sei venuta con Harrington.” Eddie conosce la reputazione da rubacuori di Steve, per questo sembra turbato dalla cosa. La mandibola tesa, gli occhi scuri ti stanno fissando, quasi nascosti dalle sopracciglia a causa dell’angolazione del suo viso rivolto verso il basso, alla Stanley Kubrick. Come d’istinto, il suo corpo si è fatto più vicino al tuo.
”È solo un amico.” Ci tieni a precisare e noti come i suoi muscoli si stiano rilassando a questa rivelazione. La sua gelosia invia una scossa che ti percorre tutta la schiena fino a farti venire la pelle d’oca. Sei nervosa e speri che un sorso della tua birra possa aiutare.
Call Me di Blondie irrompe nella stanza ed Eddie chiude gli occhi facendo cadere la testa all’indietro. ”Amo questa canzone.” Afferma, entrando completamente in un mondo a parte. Le sue spalle larghe stanno oscillando a tempo di musica e non riesci a fare altro che guardarle muoversi mentre lo imiti e cerchi di entrare in quel suo mondo, tra le nuvole. La vostra connessione rende facile il tuo compito e ora state ballando insieme, persi tra le note musicali. Il tuo bacino dondola e viene incitato da una calda mano che ci si appoggia sopra. Non ci rimane a lungo, le dita di Eddie sfiorano il fianco tracciando la tua silhouette da sotto la camicia larga a quadri che indossi, simile a quella che porta lui al posto della cintura, fino ad arrivare al braccio, viaggiano ancora un po’ e poi arrivano alle tue dita. Il tuo mignolo è ancorato al suo indice intanto che i vostri corpi si fanno più vicini, senza fermarsi dal ballare. Le vostre teste stanno facendo avanti e indietro a tempo di batteria e non vi azzardate a rompere il contatto visivo. Entrambi state cantando ma la musica alta non permette di far risaltare le vostre voci.
Vorresti che Call Me non finisse mai, se questo vuol dire averlo così vicino, ma purtroppo è proprio quello che accade. Tornate entrambi coi piedi per terra ed Eddie solleva il polso per guardare l’ora sul suo orologio. ”Devo andare.”
Scuoti la testa in confusione, sei disorientata, pensavi che vi steste divertendo. Siete stati insieme solo per poco tempo, non hai nemmeno finito la tua birra. ”Ma-” provi a dire.
”Tranquilla, ci vediamo tra poco.” Eddie ti fa l’occhiolino regalandoti uno splendido sorriso adornato da fossette prima di posare un leggerissimo bacio sulla tua guancia che immediatamente si colora di una sfumatura più scura di rosa. Non lasciandoti mai con lo sguardo, si allontana dalla tua accaldata figura e sparisce dietro una porta che chiude appresso a sé. La scia del suo profumo fa sembrare che sia ancora lì per qualche istante e nel momento in cui realizzi che se n’è andato per davvero fai scappare un sospiro.
Ti guardi intorno e vedi che Steve è in compagnia di una ragazza dai capelli rossi, non vuoi disturbarlo. Un vecchio orologio a pendolo in un angolo del locale segna le dieci e mezza, il concerto dovrebbe iniziare a momenti. Non ti resta che dirigerti verso il palco per godertelo e sperare di riuscire a incontrare di nuovo Eddie a fine serata. Ti affianchi alle fan che hai notato all’inizio in prima fila e attendi, come stanno facendo le altre persone dietro di te, che lo spettacolo abbia inizio. Guardando le altre ragazze, capisci che stasera dovrai competere per ottenere l’attenzione dei componenti della band, in special modo del cantante. Ti piace finire la serata in loro compagnia e spesso e volentieri, finirci a letto. Sei brava in quel che fai, stasera farai di tutto per farti notare. La cosa che più ami, è che queste scappatelle iniziano e terminano nella stessa notte, con una persona importante e desiderata da tutti e questo ti fa sentire speciale, gonfia il tuo ego, ti diverti senza complicazioni.
All’improvviso tutte le luci si spengono. Ed eccolo, il brivido che sale lungo la tua schiena, familiare e sempre benvenuto. Un ampio sorriso compare sul tuo volto e l’adrenalina che stai provando in questo momento ti obbliga a liberare dai polmoni un urlo acuto. La stessa adrenalina provoca applausi e schiamazzi simili ai tuoi a tutto quanto il pubblico quando i riflettori si accendono di rosa e viola e puntano sul palco.
La macchina del fumo si aziona e fai fatica a distinguere cosa stia accadendo. Delle figure, in mezzo alla nebbia, prendono postazione ai loro rispettivi strumenti. Poi, con una rullata di tamburi preliminare, la batteria dà il via alle danze e tiene il ritmo. Un basso si unisce, il suo profondo suono ti entra fin dentro le ossa. Dum… Dum dum… Dum… 
Non stai più nella pelle. Involontariamente il tuo corpo ha iniziato a muoversi a tempo con l’introduzione dei Corroded Coffin, a saltellare sul posto. Il pubblico sta battendo le mani e decidi di fare lo stesso. Siete tutti impazienti.
Una chitarra prende in mano la situazione e la canzone prende forma. Un’altra chitarra segue il resto degli strumenti e le fan vicino a te sembrano impazzite. Stanno saltando e portando le mani in avanti per avvicinarsi quanto più possibile alla nuova figura entrata in scena.
Il fumo piano piano sbiadisce, così riesci a vedere meglio i componenti. Il batterista ha i capelli, castano chiaro e lunghi, che gli coprono l’intero viso a causa dei suoi sfrenati movimenti contro il suo strumento. Indossa un gilet di jeans con delle spille degli Iron Maiden e dei Metallica, sotto di questo, niente, il suo petto nudo è già sudato e sopra ci cade una collanina con un teschio. Sposti il tuo sguardo sul bassista e ti rendi conto di averlo già visto da qualche parte. La sua lucente giacca di pelle quasi ti acceca, non riesci capire chi sia questo volto familiare. La realizzazione fa capolino sul tuo viso quando vedi che il chitarrista sta indossando la maglia dell’Hellfire Club. Questi ragazzi venivano tutti alla Hawkins High. Non ti resta che posare gli occhi sul frontman e… 
”Buonasera, bellezze! Siete pronti a spaccare tutto quanto?” Eddie fottuto Munson.
Spalanchi la bocca, sei stupita, ma anche eccitata. Non te lo aspettavi e internamente ti stai schiaffeggiando. 
Eddie si allontana dal microfono per sfoggiare la sua scintillante BC Rich Warlock rossa e nera e, suonando, viene dritto nella tua direzione. Le vibrazioni delle corde di quella chitarra elettrica dominano sull’intero Hideout. Il resto della band, che finalmente hai riconosciuto, accompagnano quella potenza Metal che è Eddie Munson. L’altezza del palco gli consente di chinarsi solo leggermente verso di te per guardarti negli occhi. Quel caldo marrone delle sue iridi è capace di scioglierti e quando ti sorride, mostrando le fossette lungo le guance, le tue gambe diventano gelatina. Prima di ritirarsi per attraversare l’intero perimetro del palco ed esibirsi davanti alle ammiratrici con le magliette del merchandising, ti rivolge un occhiolino. 
Durante il concerto, gli occhi di Eddie non ti abbandonano mai. Anche le fan di fianco a te se ne stanno accorgendo, infatti ti ucciderebbero con il loro sguardo pungente e infuocato, se potessero. Sei ammaliata dai suoi movimenti, il suo intero corpo si agita insieme alla chitarra e quelle dita, oh… quelle dita. Veloci e abili in quello che fanno, maestre esperte, il plettro stretto tra l’indice e il pollice, la mano sinistra che cerca gli accordi. Ti chiedi come facciano a non sanguinare sopra quelle corde in metallo per via della passione che ci mette nel suonare. Non fai altro che immaginarle dentro di te, impegnate a muoversi nello stesso modo, dedicandoti la stessa foga. Lo smalto nero che porta sulle unghie è rovinato e a questo punto immagini che sui palmi ci siano anche dei calli. Pensi che il suo tocco potrebbe essere talmente ruvido da farti male, in contrasto con la tua pelle liscia, ma ciò non ti ferma dal desiderarlo ardentemente su tutto il tuo corpo nudo. I muscoli delle sue braccia che si irrigidiscono. Stringi le cosce per contenere l’eccitamento ma lo sai benissimo che hai le guance di due tonalità più scure, le labbra più gonfie del normale e soprattutto le mutandine fradice. Non conosci le canzoni ma ti rapiscono e ti obbligano a ballare, a concederti a ogni nota.
Il sudore che scende dalla fronte di Eddie fa sì che i suoi capelli ricci e crespi si attacchino sul suo viso, sciolti sulle spalle si agitano insieme a lui a ritmo. La sua voce è celestiale, roca e profonda. Le tue orecchie non hanno mai udito tale bellezza. 
Finita la canzone che stavano suonando, Eddie si allontana di qualche passo per prendere un asciugamano e asciugarsi il viso. Le sua testa è piegata in avanti e le sue spalle sembrano ancora più grandi viste da dietro. ”Questa che stiamo per suonare è una canzone che non è ancora uscita.” Annuncia tornando alla sua postazione. Fa una piccola pausa quando il pubblico strilla in risposta. ”È l’ultima per stasera, si chiama Sex on Fire e fa più o meno così.”
Il brano inizia tranquillo con il profondo basso di Jeff e la chitarra di Grant. Eddie intanto ha chiuso gli occhi per immergersi completamente nel momento e col piede sta tenendo il tempo. Dopo qualche secondo entra anche Gareth con la batteria insieme alla chitarra principale di Eddie e tutto si fa più movimentato.
Il ritornello libera tutta la forza che possiede Eddie nel cantare e tu rimani ipnotizzata. È orecchiabile, per cui non fai fatica a imparare le parole. Le sue carnose e rosse labbra vicino al microfono, sono fatte apposta per baciarti, leccarti, esplorarti. I suoi lineamenti sono evidenziati dalle luci stroboscopiche colorate dei riflettori, illuminando i suoi zigomi e le sue gote incavate. L’arco di cupido inciso in modo perfetto sopra il labbro, progettato sicuramente da qualche scultore, potrebbe fare invidia alla più perfetta statua greca. Eddie ha notato che hai imparato il pezzo in tempo zero, per cui ti sorride prima di staccare il microfono dall’asta e avvicinarsi a te durante l’ultima ripresa. Si china, posiziona la chitarra dietro la sua schiena e lascia che sia Grant a suonare al posto suo e non più ad accompagnare. Porta il microfono vicino alla tua bocca e lui fa lo stesso, continuando a cantare. I vostri visi sono vicinissimi, afferri il concetto e canti insieme a lui, non interrompendo il contatto visivo.
You Your sex is on fire
Consumed With what’s just transpired
And you…
Il resto del pubblico è sparito. Siete solo voi due e la canzone. I vostri nasi si stanno sfiorando e se non fosse per il microfono vi stareste baciando. Stai ballando, saltellando e anche lui fa lo stesso. I vostri occhi, gli uni persi nel profondo degli altri. Non ti preoccupi di essere intonata o meno - e molto probabilmente stai gridando e basta - perché Eddie è davanti a te, ti sorride, con tutta la sua accecante bellezza, complice. Non esiste sensazione migliore, il cantante della band che si dedica completamente a te, solo e soltanto a te nell’intero pubblico, con tante ragazze urlanti disposte a tutto per prendere il tuo posto, e quando è Eddie Munson a farlo, il gesto assume ancora più valore.
Sex on Fire finisce ed il pubblico applaude, tu fai lo stesso. 
”Siamo i Corroded Coffin, grazie di tutto!” Eddie esclama lanciando il plettro in mezzo alla folla. Con la mano alzata in segno di saluto e un sorriso in volto si allontana verso il backstage, seguito poi da Jeff e Grant. 
”Comprate il nostro CD!” Afferma Gareth, si alza dalla sua postazione dietro la batteria e imita Eddie lanciando entrambe le sue bacchette. Una fan di fianco a te sta piangendo, essendo riuscita ad incoronare il suo sogno di avere sia il plettro che la bacchetta.
Le persone si sparpagliano per la sala, la musica della radio ricomincia a suonare mentre tutta l’atmosfera si affievolisce. L’adrenalina che hai nel corpo ci sta mettendo più del dovuto a scendere, per cui, sgambettando, vai alla ricerca di Steve. Per fortuna è solo a qualche metro più in là, con un braccio avvolto intorno alla vita della rossa che hai visto prima.
”È stato magnifico!” Affermi sorridendo.
Steve ricambia l’espressione contenta. ”Vai da lui.”
Aggrotti le sopracciglia. ”Cosa?”
”Vai da lui.” Ripete. Capisci subito di chi sta parlando, ancora prima che possa continuare ”Vi ho visti durante il concerto, se non fosse stato per tutte queste persone vi sareste saltati addosso.”
Ti prendi un momento per riflettere sulla cosa. Cazzo, se ha ragione. Eddie Munson ti ha letteralmente divorata per tutta la durata dello show e te lo stai facendo scappare così? Per un attimo hai dimenticato persino il tuo nome.
”Vero, credo che tu debba anche sbrigarti.” La ragazza dai capelli rossi si permette di intervenire, indicando dietro di te. Ti giri, il suo dito sta puntando su un cerchio di fan accanite in cerca di autografi, probabilmente lì in mezzo c’è Eddie.
Annuisci a entrambi e saluti Steve con un abbraccio, in questo modo gli hai fatto intendere che non hai bisogno di lui per tornare a casa.
I sentimenti che provi nei confronti di Eddie sono ancora più forti di prima, non può finire così e lui non può portarsi via un’altra ragazza quando sapete entrambi che siete fatti l’una per l’altro. Ti avvicini minacciosamente al gruppo di ammiratrici, con un paio di gomitate hai raggiunto Eddie. I suoi occhi si illuminano alla tua visione angelica, la salvezza che gli serviva. Probabilmente un bagliore circonda la tua persona.
”Ancora tu?” Qualcuna sbuffa, il sentimento di gelosia che provano e la tensione tra di voi è palpabile. Ti limiti a lanciarle un’occhiataccia.
”Scusate ragazze, ma io devo proprio andare.” Il fenomenale chitarrista si porta una mano al cuore dispiaciuto, china leggermente la testa. Ama le sue fan ma a volte esagerano ed è sicuro che le rivedrà al prossimo live.
Eddie ti afferra la mano e ti trascina via da lì. Tra la folla scivola come olio e fa strada verso la stessa porta in cui era entrato prima di iniziare. Attraversate per un attimo il backstage e varcate un’altra porta. Adesso siete sul retro del locale, è buio, notte fonda, una debole luce di un lampione riesce a illuminare voi e i cassonetti dell’immondizia, dimora di alcuni gatti randagi che con la vostra presenza sono scappati. Un van marrone mezzo ammaccato è parcheggiato nello stesso vicolo. Vedevi Eddie arrivare a scuola a bordo di esso e hai unito i puntini. 
The dark of the alley The breaking of day
Solo ora noti che Eddie si è cambiato i vestiti, sicuramente a causa del sudore. La t-shirt che sta indossando è dei Black Sabbath e anche questa è strappata, ma a differenza della precedente, a mancare non sono le maniche, bensì la parte di sotto. Il suo addome è completamente scoperto, la V è una perfetta pista d’atterraggio e i tuoi occhi stanno planando nella direzione in cui punta, il suo ombelico è esposto e decorato da una striscia di peli neri. I suoi boxer blu fuoriescono leggermente dai jeans, gli stessi di prima. Dalla tasca posteriore di quest’ultimi tira fuori un pacchetto di sigarette. Gli dà due colpetti con il palmo dell’altra mano, un’abitudine che non ha senso, ma che ha sempre fatto scaramanticamente.
”Un po’ di pace.” Dice, tirando fuori due sigarette, una te la porge prima di mettere la sua tra le labbra. L’accetti. Dall’altra tasca estrae il suo accendino Zippo, con un gesto veloce fa scattare il meccanismo che aziona la fiamma, porgi il viso in avanti, la sigaretta ben ancorata trai denti, Eddie te l’accende. Fa la stessa cosa con la sua. Con rapido movimento della mano chiude lo Zippo e rimette il tutto nei jeans.
”Già, incominciava a mancarmi il fiato lì dentro.” Le tue parole escono insieme ad una nuvoletta di fumo.
”Scusa, faccio questo effetto.” Scherza Eddie ma in realtà è proprio così. Fa un passo indietro per appoggiarsi al suo van, modello Chevrolet Nomad del ’79, la schiena completamente aderente al furgone e un piede alzato. Ha le braccia conserte ma una mano l’ha vicina al viso per poter fare qualche tiro ogni tanto dalla sigaretta.
Questa improvvisa distanza tra voi due non ti piace, non la sopporti, quindi ti avvicini, ancora, ancora. Ti accomodi tra le sue gambe, il ginocchio che tiene alzato ti sta sfiorando la coscia. ”Menomale che siamo soli, non riesco più a sentire da un orecchio, quelle di fianco a me non smettevano di strillare.”
Eddie rilassa le braccia e con un dito si aggrappa ad un passante della tua minigonna a pieghe. Aspira un altro tiro. ”Sei una piacevole sorpresa, ragazzina, lo sai?” Il fumo esce dalle sue labbra e ti sfiora il viso delicatamente. 
”Penso lo stesso.”
Sei naufraga di quegli occhi così caldi e profondi, più scuri di come li ricordavi. Un luccichio, forse dovuto dalla luce del lampione, o forse dovuto alla brama che prova nel vederti, fa sì che assomiglino a due ossidiane. ”Il tuo amico Steve dove l’hai lasciato?” Inspira attraverso un sorrisetto, l’estremità della sigaretta che si consuma e la cenere che cade tra il minuscolo spazio che vi divide. Ti tiene ancora ben stretta per la gonna.
Sai come agire e ricambi con lo stesso sorriso malizioso. ”Lascialo stare, il mio amico Steve.” Il tuo corpo si fa più vicino al suo, lasci cadere per terra la sigaretta quasi finita e la pesti con lo stivale. Hai in mano il controllo e sei tu a decidere che le vostre labbra devono solo sfiorarsi e non incontrarsi. Sei in punta di piedi per via della differenza d’altezza. Hai gli occhi fissi su di lui. La tua mano si aggrappa alla fibbia della sua cintura.
Il chitarrista deglutisce. ”Da dove cazzo sei uscita, tu?” Si riferisce alla chimica che c’è tra voi due. Vi conoscete da qualche ora ma state funzionando, gli piaci così tanto e desidera assaporare ogni secondo con te. I suoi occhi sono chiusi e ti scappa una risata quando lo senti strozzare un sospiro, la tua mano pronta a slacciargli la cinta. Eddie lancia via la ormai consumata sigaretta.
”Perché non ce ne and-” provi a dire, ma vieni interrotta da Eddie che ribalta la situazione, prendendo il tuo viso e sbattendoti contro il furgone. Quella sofferenza era durata fin troppo e azzera la distanza che vi separa, unendo finalmente le vostre labbra. Le sue dita in mezzo alle ciocche dei tuoi capelli, tirano leggermente e non ne può fare a meno, vuole sentirti più vicina possibile. Il suo naso contro la tua gota e la sua bocca, oh Dio, si dimena contro la tua in un miscuglio di lingue e saliva. Degli ansimi silenziosi e caldi fuoriescono da entrambi. Non ti sembra vero. Stai sicuramente sognando.
Eddie ti solleva per le cosce e ti fa sedere sul cofano del van. Rabbrividisci un attimo per via del materiale freddo del veicolo contro la tua pelle, la tua gonna è molto corta e a coprirti le gambe solo le calze a rete. Ti sta stringendo la schiena per far sì che le vostre figure siano legate completamente, le tue braccia sulle sue spalle. 
You…
Vi siete desiderati così tanto che adesso non volete lasciarvi andare. Ma c’è luogo e tempo per tutto, per cui Eddie si stacca dal bacio, con rammarico, e osserva le tue labbra gonfie e scarlatte, bagnate. Sei così sexy e lui deve averti. ”Sì, sì. Andiamocene.” Eddie continua la tua frase.
Con un piccolo aiuto scendi dal cofano, il frontman dei Corroded Coffin apre la portiera al tuo posto e ti fa salire, poi fa lo stesso con la sua e si posiziona sul lato del guidatore. Dall’aletta parasole fa cadere la chiave e accende il motore, uscendo da quel vicolo stretto. Vi state lasciando alle spalle il The Hideout.
Non sai dove state andando, ma non ti importa. Stai solo pensando a Eddie. Eddie, Eddie, Eddie. Sta guidando dritto nel buio e stringe il volante talmente forte da far diventare le sue nocche bianche. La mancanza delle tue morbide labbra si fa sentire, così tanto da obbligarlo a mordersi le proprie. 
Head while I’m driving I’m driving
Una mano si appoggia sul tuo ginocchio, è Eddie, cerca disperatamente il tuo contatto. Viaggia sulla tua coscia e finisce sotto la minigonna. Le sue dita sono sulle le tue mutandine e ti stanno accarezzando. Il respiro si fa sempre più pesante e la tua intimità sempre più calda e bagnata. Il tuo corpo si rilassa sul sedile ma sobbalzi quando senti il materiale delle calze a rete venire strappato. Le aveva afferrate in un pugno e strattonate con una mossa rapida. Tale prepotenza fa scappare un gemito dal fondo della tua gola. Un grosso buco permette a Eddie di sentire ancora di più tutto l’eccitamento che stai covando per lui.
Soft lips are open Them knuckles are pale
Eddie sta continuando a guardare la strada mentre tu hai il capo che affonda sul poggiatesta, il mento in alto, gli occhi rivolti verso il tettuccio del van. Le tue gambe sono spalancate ed Eddie ti sposta le mutandine da un lato. Con una mano stringi il sedile mentre l’altra è ben salda all’orlo della tua gonna. La punta delle sue dita sono sulla tua entrata, il medio e l’anulare sprofondano in te senza alcuna resistenza, le riporta fuori per collezionare tutto il tuo eccitamento fino al clitoride, poi le inserisce nuovamente, ancora una volta, e ancora una volta. Fai fatica a trattenere i gemiti di piacere, per cui decidi di lasciarti andare e coinvolgere Eddie nel tuo pornografico concerto di ansimi e respiri profondi.
Feels like you’re dying You’re dying
”Eddie, Eddie. Ti prego…” Riesci a dire in un sussurro, mentre le sue dita si divertono a muoversi dentro il tuo sesso. Le senti fino in fondo e finalmente hai una risposta, i suoi anelli sono ghiacciati a contatto con la tua bollente pelle. Ti stai contorcendo dal piacere.
You… Your sex is on fire
Eddie ha la bocca leggermente aperta per fare uscire meglio il suo affanno e ciò che ha nei boxer non riuscirà a tenerlo a bada ancora a lungo. ”Ci siamo quasi, piccola, casa mia è qui vicino.” Ti rassicura.
”Ti voglio. Adesso. Ho bisogno di te.”
Non se lo fa ripetere una seconda volta e appena vede l’opportunità, sterza tutto il volante per accostare all’entrata del bosco.
Nel frattempo, il resto dei Corroded Coffin sta uscendo dal retro. Hanno tutti gli strumenti e l’attrezzatura pronta per essere caricata sul van, ma boccheggiano quando si accorgono che quello che li sta aspettando non è altro che un vicolo vuoto. Gareth fa cadere i piatti a terra. ”Ma che cazzo?”
”Fottuto Munson.” 
Eddie scende dal veicolo spento e ti raggiunge per aprirti la portiera. Ti aiuta porgendoti una mano e quando i tuoi piedi toccano terra con un saltello, Eddie non perde tempo per ricominciare a baciarti. La vivida fiamma all’interno dei vostri petti fa sì che il vostro cercarvi l’un l’altra sia doveroso, le vostre mani aggrappate al corpo dell’altro come se in qualsiasi momento poteste scappare via. Tira la maniglia della portiera scorrevole posteriore, poi prende la giacca di pelle appesa ad uno dei sedili e l’adagia sul pavimento del van. Non ce n’è bisogno in quanto è presente la moquette: oltre al furgone per l’attrezzatura dei Corroded Coffin, Eddie lo utilizza come covo per fumare erba ed è arredato per renderlo più confortevole possibile. Sorridi lo stesso in quanto pensi che sia un bel gesto.
Ti trasferisci sul retro del van e ti siedi, le mani appoggiate dietro di te e le ginocchia alzate, le gambe leggermente divaricate. Il chitarrista ritrova le tue labbra e annaspando con una mano trova la maniglia della portiera per chiuderla dietro di sé. Afferrandoti una guancia, ti fa sdraiare sulla sua giacca di pelle.
Si adagia in mezzo alle tue gambe, ti sta stringendo il culo da sotto la gonna a pieghe. Un rigonfiamento duro sta spingendo contro la tua intimità e la cosa ti fa sospirare oscenamente. Il grezzo materiale dei suoi jeans inizia a muoversi contro di te, sul tuo delicato sesso. Le sue mani esplorano la tua intera persona, ti spogliano della camicia, lanciata poi lontana da voi e abilmente ti sfila anche il top. Eddie trova il delicato materiale del tuo reggiseno e ne traccia i contorni, provocandoti dei brividi. Fa cadere le sottili bretelle lungo le tue spalle, le vostre lingue ancora attorcigliate, inarcando la schiena lo aiuti a slacciartelo e poi a fargli fare la stessa fine della camicia. Il tuo seno viene stretto, nonostante la vostra foga, in modo delicato e non potresti amare questo uomo più di adesso. Il perfetto equilibrio tra passione e rispetto ti fa sentire al settimo cielo. Eddie ti tratta come la più delicata creatura ma al tempo stesso ti fa sentire una porno star. Il suono di un profondo gemito da parte sua vibra sulle tue labbra. Riprende fiato, sussurra un leggero ”Cazzo…” e poi i suoi denti ti sfiorano il collo, poi le clavicole, infine il tuo capezzolo già irrigidito ed eccitato. 
Hot as fever Rattling bones
Il bottone della gonna viene slacciato dalle sue esperte mani ed essa viene poi sfilata, facendola scendere lungo le tue meravigliose gambe. Eddie ti sta ammirando. Ora hai addosso solamente le calze a rete, rotte, che permettono alle tue mutandine di essere protagoniste, e gli anfibi ai piedi. Sembri uscita da un magazine di Play Boy e lui potrebbe venire solamente guardandoti. Sei impaziente e lo vuoi dentro di te, ma Eddie vuole assaggiarti e ricordarsi per sempre del tuo sapore. Si abbassa verso il tuo addome, tracciando con la lingua una linea immaginaria fino al pizzo del tuo intimo, ci lascia un caldo e umido bacio prima di soffiarci sopra ”Sei così bagnata, è tutto per me, non è vero?”
I could just taste it Chased it
Eddie ti apre ancora di più le tue gambe e te le abbraccia, portandole sopra le sue spalle. La sua testa è immersa lì in mezzo e i suoi capelli lunghi stanno solleticando le tue cosce. Il suo delicato ma ruvido tocco arde sulla tua pelle. In questo momento sei la miccia di una bomba pronta ad esplodere. ”Sono solo tua.”
Eddie ti sposta le mutandine da un lato. ”Brava, ragazzina, dillo.” Altri baci vengono posati sul tuo sesso.
”Tua.” Ansimi. 
Sorride compiaciuto e affonda completamente il viso in te. La sua lingua si muove frenetica sul tuo clitoride, la sua bocca ti avvolge. Fai fatica a vederlo per via del buio della notte, ma percepisci ogni suo movimento e la tua mano finisce tra i suoi capelli, permettendogli di starti più vicino. Intanto ti stai stimolando un capezzolo. Il rumorino dei suoi baci e della sua lingua si confondono coi tuoi affanni e riempiono il van di passione che si manifesta sui vetri, appannandoli.
”Dimmi come ti faccio sentire, piccola.” Il tuo sapore è diventata la sua nuova cosa preferita.
Stai tremando e i tuoi fianchi oscillano su e giù sul suo naso. ”Mi fai bagnare così tanto, Eddie…”
”Amo il modo in cui dici il mio nome.” Si allontana dolcemente e tira una leggera pacca sul tuo sesso gonfio, gli anelli di acciaio ti colpiscono e gemi per il loro materiale duro contro di te. Eddie afferra l’orlo del suo crop top e se lo sfila di dosso, esibendo il suo petto virile e tatuato. Vorresti leccarglielo e morderlo, lasciargli i segni del tuo passaggio e ufficializzarlo tuo.
Le tue mani finiscono sulle sue spalle per fargli cambiare posizione, sfiorando quella collanina con il plettro a cui è tanto affezionato, si appoggia con la schiena alla parete del van mentre ti fai strada tra le sue gambe. Gli sfibbi la cintura e gli tiri giù la zip dei jeans. Eddie solleva il bacino per far scendere meglio i pantaloni insieme ai boxer, fino a toglierli. La sua prorompente erezione sbatte contro il suo addome e tu boccheggi alla meraviglia che hai davanti. Eddie è così grande, non sai come farai a gestirlo. Lo guardi dritto negli occhi e gattoni verso il suo pene lentamente, sensualmente, l’espressione colma di malizia, le tue iridi velate dalle lunghe ciglia truccate di nero. Ti chini su di lui, sei inginocchiata e il tuo culo, coperto dalle calze a rete e dal pizzo, è ben in alto, donando a Eddie una vista che non dimenticherà mai. La tua lingua sfiora le sue palle e traccia una linea lungo tutta la lunghezza del suo sesso, Eddie fa uscire un profondissimo lamento alla nuova sensazione. La sua voce è roca, il suo petto si alza e si abbassa velocemente. Prendi la punta tra le labbra, bagnandola con la saliva e lentamente lo fai entrare nella tua bocca. Arrivata a metà, non ce la fai. Sollevi la testa e ci riprovi, ricreando le stesse azioni ma prima ci sputi volgarmente sopra e lo pompi un paio di volte con la mano mentre riprendi fiato.
”Sei bravissima, pensi di riuscire a prenderlo tutto?” Eddie prende il tuo viso con una mano, poi la sposta tra i tuoi capelli. Dai lati della tua bocca escono dei rivoli di saliva e le tue labbra sono gonfie e bagnate. Annuisci ed Eddie ti conduce di nuovo verso il suo pene. ”Brava.”
Avvolgi nuovamente la sua punta e questa volta con più decisione, fai scendere la testa fino in fondo, il tuo naso solleticato dai peli corti alla base del cazzo. Eddie ansima per la tua iniziativa e il suo pene ha un piccolo spasmo nella tua gola. Riesci a sentirlo tutto, la cappella sta stuzzicando la tua ugola e ciò ti provoca un piccolo conato, ma resisti. Due lacrime solitarie scorrono lungo il tuo viso, Eddie impedisce loro di cadere, raccogliendole con il pollice.
Ti prendi qualche secondo per abituarti all’enorme presenza, successivamente riprendi a muovere la testa, su e giù. La tua lingua crea disegni immaginari sulla sua lunghezza. Eddie venera il capolavoro che sei, come ti agiti sensualmente e quando inizi a masturbarti, soffocando i tuoi gemiti intorno al suo pene, facendo vibrare l’intera bocca, Eddie fa cadere la testa all’indietro, provocando un rumore quando il suo capo si scontra con la parete metallica del furgone. I suoi occhi non ti lasciando andare e tu fai lo stesso. 
”Sì, continua così.”
La sua mano tra i tuoi capelli non ti spinge più in profondità ma accompagna i tuoi movimenti. Sei sicura di te e la tua autostima ti fa giocare con Eddie. Hai una mano sul suo addome, l’altra sta stimolando il clitoride. Il fondo della tua gola viene colpito in continuazione e ciò ti fa lacrimare. Senti che Eddie è sempre più vicino, i suoi gemiti sono più rimbombanti. Aumenti il ritmo e lui, stringendoti le ciocche per tenerti ferma, viene copiosamente nella tua bocca. Il suo caldo sperma scende lungo la tua gola e ingoi tutto quanto. Alzi la testa e una scia di saliva collega il tuo labbro inferiore con la sua arrossata e gonfia cappella. Hai le guance rosse, gli occhi lucidi e il mascara si è sciolto in due righe nere lungo il tuo viso per colpa delle lacrime. Riprendi fiato guardando Eddie che fa lo stesso. Sei un disastro ma il chitarrista pensa che tu sia migliore di qualsiasi quadro del rinascimento e pensare che quel viso distrutto ma contento e soddisfatto è opera sua, provoca un altro spasmo al suo cazzo.
Gattoni su di lui, sedendoti sopra il suo grembo, ”Devo averti dentro di me, Eddie.” Fai ricongiungere le vostre labbra, sulla tua lingua inciso il suo sapore. 
Eddie brancola nel buio alla ricerca dei suoi pantaloni e una volta trovati, tira fuori dalla tasca anteriore il portafogli. Lo apre ed estrae la bustina luccicante e argentata di un preservativo. I tuoi occhi si illuminano di lussuria. Apre attentamente l’involucro e se lo infila.
Direzionato da Eddie, la punta del suo pene picchietta sulla tua rovente entrata e ciò ti fa fremere. Spostandoti le mutandine di lato, raccoglie tutto il tuo eccitamento per lubrificare il profilattico e quando sentite che è abbastanza, Eddie affonda in te. Tenendoti sulle le sue spalle, lo fai entrare lentamente. ”Guardami dolcezza, senti come ti stai aprendo per me.” Ti mormora sul viso.
Hai la bocca spalancata, ti siedi completamente su di lui, le vostre cosce che si toccano. ”Hai visto? Questo cazzo è fatto apposta per te.”
Sei piena, il suo membro ha raggiunto punti che nessuno è riuscito a toccare. Inizi a saltellare su di lui, le sue mani sui tuoi fianchi per guidarti nei movimenti. Il tuo seno rimbalza a qualche centimetro dal suo viso e il tuo culo sta schiaffeggiando le sue cosce causando dei rumori assordanti ed eccitanti. La sua pelle nuda è così morbida e liscia, adornata da tatuaggi che lo rendono possibilmente più attraente. L’interno del tuo sesso lo avvolge con armonia e ogni tanto lo stringe con delle piccole contrazioni e ciò lo fa impazzire. La tua schiena è inarcata per sentirlo ancora di più dentro di te, ti stai dimenando e ora non è più un saltellare ma un avanti e indietro. Il clitoride sta sfregando sul suo pube e le tue ginocchia grattano contro l’apparente materiale morbido della moquette, ma in realtà ti sta graffiando la pelle per colpa della foga che ci stai mettendo a fottere Eddie Munson.
”Sì, sì, sì… Oh, Eddie.” Ogni parola esce insieme ad un gemito a ritmo con le tue spinte.
But it’s not forever But it’s just tonight Oh, we’re still the greatest
Sei vicinissima all’orgasmo quando Eddie ti afferra entrambe le guance con una mano, obbligandoti a guardarlo. Con l’altro braccio ti tiene ferma, abbracciandoti, cosicché tu non possa più muoverti e sia lui a spingersi dentro di te, sollevando i fianchi da terra e affondando più in profondità. I tuoi occhi girano all’indietro.
La miccia si sta consumando e la bomba sta per esplodere, ma il metallaro sconvolge la situazione, girandoti e posizionandoti a quattro zampe. Eddie continua a scoparti, aggrappato al tuo culo, stringendo la tua carne. In pugno ha le tue calze a rete e con ogni spinta si strappano sempre di più. Stai urlando dal piacere e odi non poterlo guardare, ma la nuova posizione favorisce al tuo orgasmo di arrivare più rapidamente. ”Sì, Eddie, proprio lì. Continua così, ti prego, non ti fermare.” Ti sollevi per raggiungere il sedile anteriore e avvolgere un braccio intorno al poggiatesta. Sei sicura che se non ti reggi a qualcosa potresti svenire. Il tuo corpo sta tremando insieme all’intero van, hai le gambe deboli ed Eddie si sta spingendo in te sempre più forte e veloce.
”Non ci penso neanche a fermarmi. Sei perfetta.” Eddie ti afferra i capelli dalle radici, portandoti la testa all’indietro e ciò rende i tuoi gemiti soffocati. Il suo respiro contro il tuo orecchio, i vetri dei finestrini oscurati dai vostri affanni. Uno schiaffo arriva prepotente sul tuo culo e un grido esce dalla tua peccaminosa bocca. Un altro, seguito da un altro ancora. Hai la pelle arrossata e leggermente violacea.
The greatest The greatest
And you… Your sex is on fire
”Cazzo.” La vocale finale è prolungata in quanto il tuo orgasmo si sta facendo strada nel tuo corpo, portandoti sulle nuvole, la tua voce storpiata a causa dei fianchi di Eddie che violentemente si scontrano coi tuoi. Lo senti nello stomaco, nella gola e lo lasci andare con un urlo. La bomba sta esplodendo in mille fuochi d’artificio che rendono la tua figura tremante. Le tue gambe hanno degli spasmi quando senti che Eddie sta andando incontro al suo secondo orgasmo.
”Sto venendo.” Afferma Eddie in un gemito e gli servono solo qualche altro paio di spinte per svuotarsi all’interno del preservativo. Rimane fermo qualche secondo dentro di te, poi si sdraia sulla moquette sfinito. Anche tu lo sei, per questo fai la stessa cosa, usando il suo braccio come cuscino.
”Cazzo.” Ripeti mentre il tuo fiato torna regolare.
Eddie sfila il profilattico dal suo pene rosa che si sta ammorbidendo e ci fa un nodino prima di lanciarlo da qualche parte nel van come avete fatto coi vostri vestiti. Sollevandosi coi gomiti, raggiunge il tuo viso per un bacio finale molto stanco ma ugualmente pieno di passione. La sua mano da chitarrista è grande quanto la tua faccia. Si stacca dal bacio e ti sorride, ”Sei una fottuta meraviglia.” Dice, poi si riveste. Tu rimani sdraiata un po’ più a lungo di lui e quando ti alzi noti che le tue calze sono ridotte a brandelli. Non ti importa più di tanto e dopo aver setacciato il van, ti rimetti i vestiti.
Scendete entrambi dal furgone per tornare ai sedili anteriori ed Eddie si rimette alla guida.
”Dove andiamo?” Gli chiedi, la voce un po’ roca dovuto al potentissimo orgasmo che Eddie ha saputo donarti. Pensi che sia stato il più intenso che tu abbia mai avuto.
”La mia roulotte è proprio qui dietro. Non ti lascio tornare a casa ridotta così.” Eddie si riferisce alle tue calze distrutte, il trucco colato e i capelli che stanno facendo invidia a Ozzy Osbourne. Ma ti trova stupenda, più bella di inizio serata, quello scompiglio esiste grazie a voi e alla vostra sfrenata connessione.
Annuisci e dopo soli cinque minuti siete arrivati al suo caravan. Scendi dal van e lasci che Eddie ti mostri la via. Ti apre la porta e ti fa accomodare nella sua dimora. Ti fa strada fino in fondo al corridoio, in camera sua e ti consiglia di sdraiarti sul letto. È esattamente come te l’aspettavi, rispecchia in pieno la sua personalità. Il tema scuro delle tende, altre due chitarre appese al muro, amplificatori, i poster delle band Metal più famose e sulla scrivania, come aveva detto, la foto che avevi scattato all’Hellfire Club in palestra. Quando il tuo corpo entra a contatto con quel morbido materasso, chiudi istintivamente gli occhi. Fai uscire un mugugno dalla bocca, ti sembra di stare su una nuvola rispetto alla moquette del furgone.
”Puoi farti una doccia e sentiti libera di usare i miei vestiti.” Dice Eddie, indicando il suo armadio dall’altro lato della stanza.
Noti che lui, invece di raggiungerti a letto, si infila la giacca di pelle recuperata dal furgone e sembra di fretta. ”Tu dove vai?” Gli chiedi in mezzo ad uno sbadiglio. Chiudi di nuovo gli occhi e il tuo intero corpo si rilassa.
”Ho dimenticato qualcosa al locale.” Si china per darti un bacio sulla tempia, ti sposta qualche ciocca di capelli dal viso e la usa come scusa per accarezzarti. Sei in completa balia del suo tocco e appena si accorge che ti sei addormentata, Eddie sorride. Ti sfila le scarpe e ti copre col suo lenzuolo, poi, accorgendosi che deve affrettarsi per recuperare cosa, o meglio chi, ha lasciato al The Hideout, corre in direzione del van.
Tu, al contrario, sei tranquilla e ti senti al sicuro tra le sue coperte.
I sogni si avverano, anche quelli bagnati.
And you… Your sex is on fire
Consumed With what’s just transpired
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garadinervi · 5 months
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I Colombo. Joe Colombo (1930-1971) Gianni Colombo (1937-1993), Edited by Vittorio Fagone, Mazzotta, Milano, 1995
Exhibition: GAMeC – Galleria D'Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, February 20 – May 14, 1995
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chez-mimich · 1 year
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WEEK DESIGN FUORISALONE 2023
A Milano mangio spesso un boccone da Princi , dove sulle t-shirt dei dipendenti c’è scritto “Spirito di Milano”. Cos’è lo spirito di Milano? È la straordinaria capacità che ha questa città, di trasformare le idee in realizzazioni, i progetti in soluzioni, la capacità di innovare, di creare, di produrre. In tre parole, la “capacità di fare soldi” e di farne tanti. In questa ottica va visto, non solo il Salone del mobile, inaugurato da un paio di giorni alla Fiera di Rho, ma anche il rutilante “Fuorisalone” della Design Week. Tutti sanno di cosa stiamo parlando, vista la grande copertura mediatica data alla manifestazione (anzi, all’evento). Dopo una prima visita alle zone Statale-Brera-Garibaldi, zone che dànno certamente più spazio al glamour, a marchi e aziende già affermate, qualche considerazione e qualche conclusione si può già trarre. Nella strabordante quantità di oggetti esposti ed eventi (più di 350 in tutta la città!), sarebbe impossibile fare delle scelte, tantomeno un’analisi ed è proprio questa enorme quantità di prodotti esposti in atelier, studi di progettazione, negozi, locali di ogni tipo, a rendere meno visibili le eccellenze. Nella sola Brera i punti segnalati dalle mappe e dalle guide sono centinaia. Chi cercasse ancora l’oggetto che abbia lo status di “oggetto di design” la cui progettazione rispetti criteri di rigore, di possibilità di essere prodotto in larga scala e ad un costo accettabile, rimarrebbe deluso. Oggi sotto l’etichetta onnicomprensiva di “design”, passano produzioni di ogni tipo in settori che vanno dall’arredamento alla moda. Quello che è più significativo è che il fine ultimo, di quel che resta del concetto di “design”, non è più la razionalità, ma è ormai la bizzarria, la ricercatezza, l’originalità a tutti i costi e per qualsiasi prodotto. Non nascondo che c’è da restare frastornati da tanta mutevole varietà. Già qualcuno sui social mi ha fatto notare che “Fuorisalone” è una sorta di baracconata dove tutto è concesso. Non è così, nel suo complesso, per quanto difficilissimo sia averne una completa visione d’insieme, ma la Design Week resta una manifestazione straordinaria che credo non abbia pari al mondo. La qualità delle produzioni è molte volte eccezionale e ben rappresenta quella capacità italiana di saper progettare e produrre oggetti esteticamente attraenti e funzionalmente validi.È però altresì evidente che in presenza di una enorme massa di prodotti, alcune trovate siano del tutto superflue, banali e anche, talvolta, un po’ stupide. Non sempre l’originalità a tutti i costi, si traduce in oggetti che possano superare la prova del tempo, tenendo conto che la durata nel tempo è sempre un ottimo indicatore della qualità, anche estetica, degli oggetti. HannoCredo anche che “Brera Design District”, sia un po’ prigioniera della sua stessa immagine in Italia e all’estero. La stessa cosa vale per il cortile dell’Università Statale, un po’ troppo vetrina e un po’ troppo poco laboratorio. Ma Fuorisalone, offre tanti, troppi luoghi da visitare e quindi non mi resta che programmare una prossima visita verso Porta Genova (Via Savona-Tortona) e soprattutto all’ex macello di viale Molise dove il Gruppo Alcova sembra essere molto molto appetibile. Peccato che la “Design Week” duri solo una settimana…
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abr · 1 year
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 I Leopard (14) saranno disponibili (in Ucraina) entro uno-due mesi, cioè per l’annunciata offensiva di primavera, gli Abrams (31) lo saranno solo a fine estate. (...)
(La Germania) dovuto cedere alle pressioni USA ed europee perché dipende dalla NATO per la sua sicurezza (come l'Italia) (...). Il mutamento in corso non è compreso da chi (n)on si è reso conto che la forza militare è tornata a essere un fattore determinante della geopolitica.
(...) In Italia, alti lamenti sono stati elevati sull’inevitabilità di un’escalation (...). Sono corbellerie (...). Dal punto di vista militare, la decisione di fornire un paio di battaglioni di carri all’Ucraina non modifica i rapporti di forza (...). Ha invece effetti positivi sul morale delle truppe ucraine, che incominciavano a dubitare sulla saldezza dell’impegno occidentale a continuare a sostenerle.
In ogni caso, l’invio in Ucraina di un centinaio di carri armati non può essere risolutivo. Va bene che i Leopard-2 sono superiori ai carri russi, anche al recentissimo T 90-M, ma il numero conta. (...) (I carri inviati) sarebbero troppo pochi per poter trasformare l’attuale guerra di logoramento – che data la sua superiorità quantitativa la Russia è destinata a vincere – in una manovrata (...). (Troppo pochi per) respingere la potente offensiva di primavera che il “clausewitziano” generale Gerasimov, ora a capo delle operazioni in Ucraina, sta preparando (...), logorando le migliori unità ucraine nell’area di Bakhmut, di per sé irrilevante sotto il profilo strategico. Impiega(ndo) a ondate le truppe del Gruppo Wagner, composte per quattro quinti da ex-carcerati. Subiscono perdite rilevanti ma il Cremlino (se ne frega).
(...) Sotto il profilo politico, l’invio di carri armati NATO è invece molto importante. Il successo del Cremlino si basa sulla speranza di una divisione (della coalizione degli "amici dell'Ucraina). Solo essa e la conseguente sospensione del sostegno militare all’Ucraina, possono rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi da parte di Putin.(...)
Il conflitto in Ucraina rischia di durare ancora a lungo, senza vinti né vincitori, senza la possibilità di una soluzione negoziale. Si trasformerà verosimilmente in un “conflitto congelato” come quello di Corea. Le garanzie di sicurezza per l’Ucraina diverranno centrali per la sua trasformazione. Occuperanno il posto centrale, ora riservato agli aspetti territoriali.
Il gen. Carlo Jean, fonte autorevole e molto credibile, via https://www.startmag.it/mondo/carri-armati-occidentali-ucraina-conseguenze/?ct=t(RSS_EMAIL_CAMPAIGN
Una volta preso atto, come fa Jean, che la guerra di logoramento e sanzioni impostata dai burattinai Deep State di Biden non sta certo logorando la Russia, rimuovere l'aspetto territoriale dai negoziati, per focalizzarsi su come garantire la sicurezza di quel che resta dell'Ucraina, non può che star bene alla Russia, come del resto in Abkhazia, Nagorno etc.
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diceriadelluntore · 2 months
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il disco più bello ma più sconosciuto di sempre per te?
Questa è una domanda meravigliosa, grazie! Se fosse stata "il disco più bello di sempre per te" avrei avuto mille difficoltà, ma dato che hai specificato "più sconosciuto" io una risposta me la sono data in questi anni, ed è:
T.2. It'll All Work Out In Boomland, 1970 (ne ho pure scritto qui e allego il link).
E ti do delle brevi spiegazioni: c'è la storia incredibile che accompagna il loro debutto, il mistero di un successo che non corrispose al fatto che chiunque li avesse visti ai concerti nei club ne rimase stupito (ti invito a fare un giretto nei forum degli amanti del progressive, il disco ha valutazioni da 5 stelle ovunque, gente che conserva le locandine dei loro show come reliquie miracolose) ma soprattutto, e mi sbilancio, nei T.2. il chitarrista wunderkind Keith Cross vale, a 17 anni quando uscì l'album, ogni immenso chitarrista della sua generazione. Per un certo periodo di tempo ho anche pensato che non fosse mai esistito, e che fosse un alias di qualcuno di famoso, perchè è assurdo che un talento così non sia su tutte le fonti come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. C'è pure il fascino misterioso dell'oblio che seguirono i membri del gruppo, soprattutto Cross che dopo il suo secondo tentativo post scioglimento dei T2 (che sul fronte della copertina del leggendario disco hanno i puntini dopo T e 2, sul retro sta scritto senza) ha fatto perdere ogni traccia: non ho trovato nessuna sua notizia dopo il 1972, quando pubblicò con Peter Cross Bored Civilians, che è un altro gioiello, stavolta tutto acustico, di tecnica chitarristica.
Oggi è facilissimo ascoltarlo questo capolavoro sulle piattaforme, e se ci riesci, riscrivimi, sono curioso di ciò che ne pensi.
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danilacobain · 1 year
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Ossigeno - 20
20. Notte di passione
Zlatan esitò prima di bussare alla porta della camera di Sveva. Finalmente la giornata si era conclusa. Provava un misto di ansia e trepidazione, la voleva, la voleva con un'urgenza quasi primitiva. Poco prima Sveva si era congedata dal resto del gruppo accampando la scusa della stanchezza; lui aveva fatto lo stesso diversi minuti dopo, ed ora eccolo lì, con il cuore che batteva forte e il membro che pulsava di desiderio. Sbatté con le nocche sulla porta per tre volte. Aveva trascorso buona parte della giornata a pensare a tutti i modi in cui l'avrebbe presa. Prima avrebbe assaporato ogni centimetro del suo corpo, indugiando nei punti più sensibili, portandola più volte al limite, facendola sciogliere per lui. Poi l'avrebbe penetrata lentamente, gustandosi ogni millimetro della sua parte più intima, perdendosi nel suo calore...
La porta si aprì e la vista di Sveva in biancheria intima di pizzo gli fece capire che non ci sarebbe stato niente di lento, niente di delicato. Non quella notte. Entrò rapidamente e la prese in braccio, la baciò con ardore mentre l'adagiava sul letto. Sveva si lasciò sfuggire una lieve risata e gemette quando le mani di Zlatan le strizzarono i seni. Gli sfilò la maglia e slacciò i jeans. «Ti voglio adesso, Sveva. Non posso più aspettare.» Lei in risposta gli accarezzò il pene turgido, infilò la mano dentro le mutande e lo circondò con le dita, muovendole piano. Zlatan gemette e le mordicchiò il collo, le tolse il reggiseno e scese con la lingua fin sul capezzolo roseo. Lo titillò con la lingua, lo morse e lo racchiuse nella bocca, succhiandolo, mentre con la mano libera accarezzava Sveva tra le gambe. Lei si inarcò quando Zlatan infilò un dito nella sua fessura calda e bagnata. Dio, quanto era eccitata. Aveva voglia di assaggiarla tra le gambe, leccarla e baciarla lì, ma non poteva più aspettare, doveva essere dentro di lei o sarebbe esploso. Dopo, dopo l'avrebbe assaggiata dappertutto. Le sfilò anche le mutandine e si prese dei secondi per guardarla nuda e pronta per lui. Si spogliò rapidamente e si adagiò su di lei, incuneando il pene tra le sue gambe. Lo indirizzò verso la sua apertura e strusciò la punta tra le sue pieghe. Sveva grugnì e gli conficcò le unghie nei muscoli delle braccia. «Adesso, Zlatan. Ti prego.» Quella supplica lo infiammò ancora di più. Anche lei era al limite. Accennò un sorriso e con una stoccata decisa la penetrò. Zlatan rimase senza fiato, Sveva urlò e gli cinse la vita con le gambe. Si mosse ondeggiando verso di lui che era rimasto immobile dentro di lei, gli accarezzò l'addome e la schiena, i glutei, per poi risalire lungo la schiena e affondare le mani nei suoi capelli. Quanto era bella sotto di lui, mentre le dava piacere alternando spinte decise ad altre più lente e profonde. Quanto era buono l'odore dei loro corpi uniti. Quanto era stupendo perdersi nel suo calore. I loro ansiti si trasformarono in gemiti sommessi, mugolii che si perdevano nelle loro bocche che si cercavano e si univano rapaci. Sveva raggiunse l'orgasmo urlando il suo nome e Zlatan la seguì, non potendo più trattenersi. Ancora ansimante si sdraiò accanto a lei e la strinse in un abbraccio.
Sveva si appoggiò con la testa al suo petto e con le dita disegnò dei cerchi sulla sua pelle accaldata. Zlatan le stava accarezzando i capelli e se non fosse stata ancora molto eccitata si sarebbe potuta addormentare così. Stava bene tra le sue braccia, si sentiva...protetta. Non era una donna indifesa o sprovveduta, ma quella sensazione le piaceva tanto. Si fece ancora più vicina, poggiando una gamba sulla sua e scoprendolo ancora eccitato. Sollevò la testa per guardarlo. Zlatan le sorrise. «Te lo avevo detto che stanotte saresti stata mia.» Sveva rise e si allungò per baciarlo. Lui rispose al bacio e la trascinò su di sé. A gambe divaricate, Sveva poté sentire la sua erezione gonfiarsi ancora di più. Gemette e si strusciò su di lui. Era grosso, e caldo. Voleva che la riempisse ancora. Ma avevano tutta la notte a disposizione, così si concentrò sul suo corpo e iniziò a baciarlo. Sul collo. Sui pettorali. Giocherellò con i capezzoli mentre lui le accarezzava la schiena. Sull'addome. Più giù. Si inginocchiò tra le sue gambe e lo guardò. Gli occhi di lui brillavano, carichi di attesa. Abbassò lo sguardo sul suo membro eretto, fiero, adagiato sulla sua pancia. Lo percorse con la lingua in tutta la sua lunghezza e racchiuse la testa tra le labbra. Zlatan emise dei versi di piacere e spinse il bacino in alto, invitandola a prenderne di più. Sveva lo strinse nel palmo e lo accolse nella bocca, succhiandolo e leccandolo per un tempo che a Zlatan sembrò infinito ed allo stesso tempo troppo breve. Quando Sveva si sollevò, si gettò su di lei e la fece stendere di schiena, le aprì le gambe con le sue e le tenne ferme le mani sopra la testa. Le diede un bacio lento mentre altrettanto lentamente si faceva strada dentro di lei, una, due, tre volte, poi uscì completamente. Sveva si spinse in avanti, ma lui si ritrasse e scese con la testa tra le sue gambe. Le lambì dapprima il clitoride con la punta della lingua, poi prese a leccarla voracemente, solleticandola con le dita e con la lingua, portandola ad un rapido orgasmo. Sveva stava ancora tremando di piacere quando Zlatan la penetrò di nuovo. Gridò e intrecciò la lingua alla sua, i loro sapori si mescolarono. «Zlatan... oh dio...» «Mi stai facendo impazzire» le sussurrò lui. Lei gli morse il labbro. I suoi capelli le solleticavano il volto, il suo respiro le accarezzava la pelle, le sue spinte la lasciavano senza fiato. Si mosse contro di lui sempre più avida di piacere, fino a quando l'orgasmo più potente che avesse mai avuto la squassò. Le sue grida furono soffocate da un bacio di Zlatan che dopo un po' venne, gettando la testa all'indietro e mormorando parole senza senso. Si accasciò su di lei, tremante e ansante. Sveva gli accarezzò i capelli. «Wow» disse lui, sollevandosi e baciandola. Incontrò i suoi occhi, le sorrise e osservò il suo bel volto che appariva rilassato e appagato. «Quanto sei bella.» Sveva accennò un sorriso e gli passò delicatamente un dito sul volto. «È stato bello » «Già» sfiorò le sue labbra e si distese accanto a lei. «Ma non abbiamo ancora finito.» Lei si girò a guardarlo con un'espressione divertita e affamata. Sì, anche lei aveva ancora voglia di lui. Zlatan la spinse sul letto a pancia in giù e la penetrò con un colpo secco. Lei gridò per la sorpresa, non si aspettava che fosse già così duro. Nemmeno questa volta riuscirono a farlo lentamente, la brama li consumava e li spinse ad amarsi con foga. All'alba Sveva si addormentò tra le sue braccia. Lui le accarezzò i capelli e la guardò a lungo, pensando a quanto fosse stato incredibile fare l'amore con lei. Non era sazio, la voleva ancora, ma prima che si svegliasse tornò in camera sua. Non voleva metterla in imbarazzo se fosse passato il fratello. A malincuore la guardò un ultimo secondo prima di andarsene. Gli sarebbe piaciuto svegliarsi accanto a lei e guardare in quei meravigliosi occhi azzurri il riflesso della sua felicità, ma si disse che ce ne sarebbero state tante altre, di occasioni.
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usafphantom2 · 2 years
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Italy prepares retirement of the last AMX
Fernando Valduga By Fernando Valduga 09/12/2022 - 20:02in Military
A-11B Ghibli aircraft of the Italian Air Force.
The Italian Air Force is preparing the withdrawal of its latest copies of the AMX still in service, while more Eurofighters fighters are coming.
According to the commander of the 51st Wing of Istrana, Colonel Emanuele Chiadroni, the last AMXs will be replaced by Eurofighters modernized in about two years." The Italian Air Force still has 31 single-seat AMXs and 5 biplace AMXs (AMX-T), of the 136 aircraft received since 1989. "The active flight group in Istrana is already 100% operational with the Eurofighter, very few pilots are operational in both (in reference to AMX)," added Chiadroni.
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The Eurofighter Typhoon serves in the Italian Air Force with a total of 96 aircraft, operating in the 9th, 12th and 20th groups of fighters.
The first copy of the AMX was delivered on April 19, 1989 to the evaluation unit "Reparto Sperimentale di Volo" (RSV) located at Pratica di Mare airport, near Rome. The 311th Gruppo of RSV took charge of the first six copies and started an intensive testing campaign of 1,500 flight hours to explore the entire flight envelope of the aircraft and the use of the weaponry. Then, in October, the first production units were delivered to the Aeronautica Militare within the 103rd Gruppo of the 51st Stormo in Istrana.
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The Italian-Brazilian AMX is the only light attack aircraft in service that is not derived from a training aircraft. Designed to succeed the Fiat G.91 and equip the Aeronautica Militare Italiana (AMI), the AMX was launched in 1978 by Aeritalia (later Alenia) and Aermacchi, joined in 1980 by Embraer which produced the Aermacchi EMB-326 (AT-26) Xavante under license to the Brazilian Air Force (FAB). The first single seat AMX flew on May 15, 1984.
Powered by a Rolls-Royce Spey turbojet engine, the current AMX features modern avionics, including a head-up display and multifunctional display from Alenia, as well as a Litton LN39 inertial unit. It is equipped with an Elta EL/M-200 1B (AMI) or Tecnasa/SMA SCP01 (FAB) radar rangefinder. The Italian and Brazilian versions are also distinguished by the fixed weaponry: a 20 mm GE Vulcan M61 cannon for the Italian Air Force or two GIAT DEFA 554 30 mm guns for the FAB.
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In Italy, to increase its potential, specific training programs were developed for the AMX line to operate with night vision glasses and a modernization program was completed to equip the A-11B "Ghibli", as the AMX is called by the Italians, with more modern, accurate and advanced ammunition.
The AMX Ghibli is capable of approximate support, tactical reconnaissance and air cooperation missions with surface forces (terrestrials and naval). It is equipped with an in-flight refueling system and, thanks to its avionics, can perform missions in all weather conditions.
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Italian AMX with commemorative painting of 30 years of operation.
With the retirement of the Ghibli, the small ground attack plane will soon equip only the Brazilian Air Force (FAB).
By the beginning of 2024, the last Italian AMXs will have completed 35 years.
Tags: AMI - Aeronautica Militare Italiana/Italian Air ForceAMXMilitary Aviation
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BAE Systems will provide technology to protect the US F-15EX from GPS signal interference
Fernando Valduga
Fernando Valduga
Aviation photographer and pilot since 1992, he has participated in several events and air operations, such as Cruzex, AirVenture, Dayton Airshow and FIDAE. It has works published in specialized aviation magazines in Brazil and abroad. He uses Canon equipment during his photographic work in the world of aviation.
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