Più mi guardo attorno più mi rendo conto che la più grande illusione di cui sono convinti i genitori è che l'educazione dei figli dipenda dalle parole e da quello che dicono loro sia giusto fare e non fare.
Purtroppo allevano cavie perché come cavie sono cresciuti e non essendosi ancora per se stessi svincolati, proseguono nella medesima direzione "formativa".
Da figlia, da studiosa relazionale e da osservatrice diretta di genitori, posso dirvi che la comunicazione senza comportamento ad essa coerente, non serve assolutamente a niente.
Se hanno esempi di merda guarniti con insegnamenti esemplari, seguiranno gli esempi di merda.
I figli, come in generale tutte le persone, apprendono, imparano e diventano, guardando e introiettando i comportamenti e gli atteggiamenti che osservano.
good god my obsession with infidelity is becoming a little bit concerning but hot women (so like all women) cheating on their mid-ass boyfriends/husbands with either their homoerotic girl best friend or "the other woman" in their relationship (who they used to scorn as cheap and a homewrecker as a scapegoat for the boyfriend's ungratefulness) ESPECIALLY in historical settings will always be a top tier trope for me and i will never not eat it up
no ma raga voi non potete capire la leggiadria con cui la mamma di @focaccinoo mi ha palesemente dato della lesbica con tanto di "divento lesbica e vengo a vivere con te al paese tuo", ammettendo che si vede da brutto che sono frocia.
raga è fatta. anni e anni di bagno nel glitter serviti a qualcosa.
“ Mia madre, la voce profonda che le sentivo nascere in gola. Le serate di festa in cui mi addormento sulle sue ginocchia, quella corrente d’aria, le porte sbattute, tutte le cose che intorno a lei vibrano, a volte persino esplodono, come quel giorno, magnifico e stupefacente, in cui un posacenere vola dalla finestra e si schianta in mille pezzi sul marciapiede, di fronte allo scioccato fornitore colpevole di non averle consegnato non so più quale merce. Il risultato di uno dei suoi scatti d’ira, di quelle sue rabbie semplici che si autoalimentavano fino a sbraitare che basta, questo mestiere è proprio una merda, ma poi di nuovo la quiete, e il barattolo delle violette di zucchero che mi lasciavano la lingua scarlatta, la grande scatola di biscotti assortiti dalla quale pescheremo entrambe per consolarci del suo caratteraccio. Lo so, lo sappiamo che urla giusto per sfogarsi e per il piacere di farlo, ma che in realtà non si stancherà mai di essere la padrona, di un negozietto, certo, ma pur sempre la padrona. Quando abbassa la guardia dice che in fin dei conti si è giocata proprio bene le sue carte. Il lavoro occupa tre quarti del suo tempo. È lei che riceve i rappresentanti, controlla le fatture e calcola le tasse da pagare. Sono giornate di mormorii corrucciati, che trascorre china sui fogli, facendo le addizioni a mezza bocca e leccandosi le dita per sfogliare le fatture, che nessuno la disturbi. L’eccezione di un’intera giornata di silenzio, di solito intorno a lei regnano il rumore e la vita, tintinnare di bottiglie, sbatacchiare dei piatti della bilancia, storie di malattie e di morti. L’unico momento tranquillo, quello in cui scarabocchia un conto sul retro dell’incarto del camembert o del pacco di zucchero, poi si ricomincia con le storie, chi si è fidanzata, chi ha trovato lavoro, chi si ributta in pista. La prima eco del mondo esterno mi è arrivata attraverso lei. Non ho esperienza delle stanze in cui il silenzio è rotto solo dal ticchettio della macchina da cucire, i fruscii discreti delle madri al cui passaggio nascono l’ordine e il pulito. “
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹; pp. 19-20.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
Chiamatela "donazione della maternità", come Veronesi insegna. Un po' di disfunzione cognitiva aiuta sempre.
Tra qualche anno si andrà nei supermercati a scegliere il bimbo.
Biondo, bruno, maschio, femmina, coi geni del vip, dell'artista, frutto di un Q. I. elevato, magari gemelli ecc.
Ho sempre trovato assurdo anche solo forzare ciò che la Natura non ti ha concesso, ma la biologia femminile mi ha sempre mostrato che non esiste limite quando si tratta di soddisfare istinti e bisogni.
Queste aziende cresceranno esponenzialmente, anche a causa dell'infertilità indotta dai vaccini.
Il gioco è sempre uguale: creo il problema, ti do la soluzione, tu sei controllato, io faccio soldi.