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#pelouche
dimensionesogno · 2 years
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A PROPOSITO
Domani ti comprerò un orsacchiotto di pelouche per i tuoi giorni bianchi e neri, per le tue notti brave, per i tuoi dì tutti da venire a visitarti. Ti meraviglierai del fatto che mi sono ricordato di te in tanta tempesta virale, perché dovrei pensare a non tirare le cuoia in tanto bordello, ti ricorderai del gioioso nocchiero che ti ha condotto per mari e per monti in mezzo alle tempeste della…
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personnage-neutre · 1 year
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sweeth70 · 1 year
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Portamonete e mini portamonete portachiavi realizzati con un bellissimo filato pelouche🤩
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byronnight2 · 2 years
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Abbandonate a noi stesse,in una città che comincia ad essere troppo fresca,troppo affollata e troppo gioviale.
Un ultimo bicchiere, poi incrociamo le dita e speriamo di non sbagliare metropolitana, che il letto ci aspetta!!🤣
Nel mio c'è un cavallo di pelouche!🐎
#mylifestyle #mywords #myphoto #ME #happiness #byronnightisback
#mychuvallo
#berlin
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letiziapalmisano · 2 months
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Riccio comune e riccio africano: cosa bisogna sapere (e cosa non fare)
È vietato tenere un riccio? O si può tenere? E in che caso? Cosa fare se ne trovo uno ferito? Se adotto (legalmente) un riccio, che cosa è fondamentale sapere per il suo benessere? Il riccio, con la sua simpatica figura arrotondata e gli aculei protettivi, è un animale che suscita curiosità e affetto ma purtroppo per questo a volte viene quasi scambiato per un pelouche. Inoltre, poco si conosce…
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camera209diariel · 2 months
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Mmma il tuo penultimo post... è un coso per spennellare phard-fondotinta o un bonbon lugubre stile horror... o ancora un pelouche a forma di riccio?!?
Un bellissimo bonbon per diventare una coniglietta di playboy 🤪
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lamilanomagazine · 5 months
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Milano, "Pippi Calzelunghe", il musical da un'idea di Gigi Proietti
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Milano, "Pippi Calzelunghe", il musical da un'idea di Gigi Proietti Presso il Teatro Carcano di Milano dal 28 dicembre al 7 gennaio in scena Pippi Calzelunghe - Il musical di Astrid Lindgren: la celebre favola si trasforma in uno spettacolo dai tratti unici, grazie alla versione italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti e alla regia di Fabrizio Angelini. Lo spettacolo nasce da un'idea di Gigi Proietti, più che un'idea, un'intuizione: regalare al pubblico un'edizione "dal vivo" di una delle eroine più amate di tutti i tempi. Quella intuizione diventa realtà. Ribelle, anticonformista e allergica alle regole, Pippi regalerà a tutti una lezione che suona più o meno così: l'indipendenza, il potere di sognare ad occhi aperti, la capacità di dare al denaro un'importanza relativa e il valore dell'amicizia rendono bella la vita, assai più dei vestiti eleganti e del galateo da salotto. Uno spettacolo vivace e esuberante: acrobazie, colpi di scena, tanta musica; i costumi accuratissimi e raffinati e l'elegante allestimento sono firmati da Susanna Proietti. Ma Pippi Calzelunghe Il Musical è anche qualcosa di più. È il sentimento delicato che vi porterete nel cuore alla fine dello spettacolo: quella tenerezza che in fondo non è l'unica arma veramente potente per vivere felici? Un cast di attori, cantanti, ballerini-acrobati racconterà sul palco la storia di Pippi, un'icona senza tempo. Ritroveremo le sue inconfondibili treccine rosse, le lentiggini e i coloratissimi look che hanno fatto sognare intere generazioni. Non mancheranno in scena i suoi fedeli compagni di viaggio: l'adorabile cavallo a pois chiamato Zietto e Nilsson una stravagante scimmietta. "Mi piace l'idea che sia il cavallo dell'iconografia classica. E' divertente il fatto che una bambina vera sia su un pelouche così grande, che si muova e partecipi alla scena". "Mi piace Pippi Calzelunghe perché è una bambina che vuole responsabilità. Mi sembra che questo sia il periodo della irresponsabilità, della paura di prendere impegni. Mi piace che il messaggio di Pippi sia di proporsi e avere responsabilità" Gigi Proietti. SCHEDA SPETTACOLO - di Astrid Lindgren - da un'idea di Gigi Proietti - Adattamento teatrale di Staffan Gotestam - Musiche di Georg Riedel e Anders Berglund - Versione Italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti - Rielaborazione scenica e costumi di Susanna Proietti - Regia e coreografie di Fabrizio Angelini - Regista collaboratore Gianfranco Vergoni - Direzione musicale Giovanni Monti - Light Designer Umile Vainieri - Progetto Fonico Daniele Patriarca - Direzione Tecnica Stefano Cianfichi Scenografo Collaboratore Fabiana di Marco - Ufficio Stampa Cinzia D'Angelo - Organizzazione generale di Alessandro Fioroni - Produzione Politeama s.r.l. - Direzione artistica Nicola Piovani DATE SPETTACOLO - 28,29 e 30 dicembre, 1, 3, 4, 5, 6 e 7 gennaio 2024 ORARI - 28 e 29 dicembre, 3, 4 e 5 gennaio ore 19.30 - 30 dicembre e 6 gennaio ore 20.30 - 30 dicembre, 6 e 7 gennaio ore 16.30 - 1 gennaio ore 17 - 7 gennaio ore 10.30 PREZZI (28 e 29 dicembre 2023 e dal 3 al 5 gennaio 2024) - Poltronissima - Intero € 30,00 - Ridotto under 18 € 15,00 - Poltrona/Primo settore di balconata - Intero € 25,00 - Ridotto under 18 € 15,00 Balconata Intero € 20,00 - Ridotto under 18 € 15,00 (30 dicembre 2023 e 1, 6 e 7 gennaio 2024) - Poltronissima - Intero € 35,00 - Ridotto under 18 € 15,00 - Poltrona/Primo settore di balconata - Intero € 30,00 - Ridotto under 18 € 15,00 Balconata Intero € 25,00 - Ridotto under 18 € 15,00 VENDITE ONLINE al seguente link ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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silviascorcella · 5 months
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Sulvam f/w 2018-19: lui, lei, e il nuovo sartoriale
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C’è della grinta eversiva punk che si sfoga su tutto ciò che decora e definisce le cose con supposto rigore, c’è della nonchalance stilosa che fa subito pensare allo streetwear ma che altrettanto subito viene confutata perché non è la sola strada ad essere presa ad ispirazione, c’è del sartoriale esatto e sciolto allo stesso tempo come solo in Giappone san fare: e questo non è messo in dubbio, assolutamente. 
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{Photo backstage © Redmilk Mag}
C’è una visione che resta il minimo indispensabile sospesa nel limbo della progettazione, perché ha fretta di diventare subito realtà concreta: è la visione innovatrice, squisitamente autonoma, e platealmente applaudita di Sulvam. O meglio: di Teppei Fujita, che del brand nipponico è mente pensante, corpo creativo e cuore pulsante. 
Ed è anche la collezione a/i 2018-19: che di questa visione è un nuovo capitolo che prosegue una storia nata poco fa, ma saldamente incamminata nella direzione di evolvere molto del fashion world. Almeno per quel che riguarda il suo elegante versante sartoriale. 
E che tale storia la  prosegue sulla passerella milanese dell’appena trascorsa settimana della moda dedicata allo stile maschile: ma che nell’universo Sulvam può essere altrettanto intesa come femminile, dato che non c’è barriera di genere a cui attenersi, bensì la barriera va abbattuta in nome della libertà. 
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“Gender-free”, appunto! Ma andiam con ordine e riallacciamo tutti i passaggi prima di giungere a tale dichiarazione di libertà.
Il curriculum di Teppei Fujita è il ritratto di una carriera rapida e formidabile, perché intrisa da sempre di sana determinazione: presenta infatti le tappe fondamentali, come il diploma alla scuola Bunka Fashion, la collaborazione lunga e fruttuosa alla Maison Yohji Yamamoto, che della sartorialità concettuale ed esatta eppur rivoluzionaria alla celebre maniera giapponese è uno dei simboli indiscussi, e c’è la fondazione del proprio brand nel 2014 per mettere in pratica i preziosi insegnamenti appresi alla corte del gran maestro e nel frattempo mettere in dubbio l’eleganza rigorosa maschile così come siam soliti conoscerla.
Al contempo presenta anche i traguardi fondamentali: la conquista del il "Tokyo Fashion Award” nel 2014, la vittoria del premio VOGUE "Who is on Next? Dubai" nel 2015, l’ambitissima selezione per il premio LVMH Fashion 2017, le passerelle italiane di Pitti Immagine Uomo prima e quella della città di Milano poi.
Alla base di ogni visione e passo compiuto nel fashion world sta, come fosse inciso sulla pietra, il motto-guida di Teppei Fujita: “Nego i trend del momento. Penso che la moda sia indossare abiti in maniera libera e individuale. Attacco ciò che sento di dover attaccare. Proteggo ciò che devo proteggere. E continuo sempre a mettere in discussione il mondo di oggi dalla prospettiva di un semplice creatore di abiti.” 
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“Gender-free”, appunto! Questo è il titolo della collezione a/i 2018-19, ed al contempo la riconferma che la visione liberatoria e indagatrice di Sulvam è più salda che mai: in passerella scorrono abiti indossati sia da modelli che da modelle, perché lo stile è personale ed il maschile indossato da un corpo femminile acquisisce sensualità senza intaccare la libertà. Libertà di cosa? Di rompere le regole, sfrangiare gli orli dei completi gessati, sfilacciare i confini dei pantaloni sartoriali, strappare via le tasche e riattaccarle in un secondo momento, e solo a patto che facciano fuoriuscire la fodera interna. Trattamento, questo, che viene riservato a qualsiasi rivestimento o imbottitura, che spunta dai tagli consapevoli sui pantaloni ampi, che sbuffa dalle lunghe vesti come fosse un sottogonna: un’aria eversiva che è ribadita dalle forme over, persino del bomber indossato sulla camicia e la cravatta. Troppo laissez-fare? Affatto! C’è anche il lurex dorato del maglioncino che porta luce, i bottoni decorativi sulla cravatta che sono un vezzo, le maxi borse in pelouche che son un gesto dolce. 
E su tutto, l’aria di che qualcosa sta davvero cambiando: dalla passerella alla vita vera è un attimo!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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queerographies · 5 months
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[Morte all'Avana][Rubén Gallo]
Un corpo maschile carbonizzato è rinvenuto sul bordo della strada che conduce all’Aeroporto Internacional José Marti dell’Avana. Appartiene a Manuel Tomás Ricana, imprenditore edile spagnolo residente da anni nella capitale cubana e attivissimo turista sessuale. Il cadavere ha un pupazzo di pelouche in bocca e l’uomo è stato strangolato almeno dieci giorni prima. Attorno a questa morte misteriosa…
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nickcents · 11 months
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Storie tramandate 2: il primo ricordO
Qual e’ il tuo primo ricordo? un giorno te lo chiederemo e, forse, ce lo racconterai. Difficile dire quale sia il primo proprio, la memoria si attacca ad un suono, ad un odore, spesso nelle nostre tradizioni italiane ad un cibo. Magari un giorno ce lo chiederai tu ed io faticherò, perché ho sempre trovato difficile, mettere gli eventi in ordine e perché’, spesso, a richiamarli e’ un istante inaspettato nel presente.
Per Nonno, il primo ricordo risale ai 4/5 anni, d’estate a San Giorgio del Sannio. Tu a 4-5 anni giravi per Londra, prendevi aerei, forse il tuo primo ricordo potrebbe essere un viaggio a Singapore, con quel caldo opprimente e i primi istanti di indipendenza, o forse qualche scampolo di S. Lucia e i primi passi
Nonno era nel suo paese natale, con il suo, di nonno, Ciro che, come da tradizione meridionale, stava in canottiera a “fare l’acqua”. Fare l’acqua era una magia, per l’epoca: si usava una bustina di “idrolitina” e si trasformava acqua liscia, in frizzante, con un vago retrogusto limonoso e per un bambino degli anni 50, doveva essere come per me guardare il primo film di Indiana Jones. L’acqua frizzante ed una piccola bicicletta rossa, o forse la prima caduta da quella bicicletta, perché’ sono molto spesso i traumi a restarci scolpiti nella mente, a restarci magari incisi sulla pelle e cosi per nonno Mauro un primo flash dell’infanzia e’ anche quella sua prima piccola bici, in una discesa di Segni, il paese natale di suo papa’, vicino Roma, che sbatte su un sasso, il viso sul brecciolino e 4 punti di sutura sul labbro superiore, nonché’ la solita aggiunta, tipica dell’educazione siberiana di qualche tempo, di improperi e botte della mamma. Il ricordo resta, i punti, per fortuna non si vedono più’.
Un filo rosso, lega il primo ricordo di nonno Mauro con quello di nonna Daniela, rosso come il primo, fiammante triciclo che le aveva regalato suo papa’, un primo regalo che le doveva essere rimasto impresso, un primo regalo che non si e’ mai dimenticata, cosi come la prima delusione nel rivederlo un po’ rotto dopo averlo prestato ad una sua amichetta. Primo regalo, primo rammarico. Ma ancora più’ piccola, nonna ha un’altra piccola foto in testa, quello di un enorme cane nero di pelouche, a casa di amici, al quale cercava insistentemente la lingua.
Rosso e nero, prime esperienze indipendenti, prime cadute, primi rimpianti, prime delusioni.
ed il tuo?
quale e’ il tuo?
“Memories they haunt me (they haunt me) they follow me To the day I die”
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alfieriwebagency · 1 year
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Pelouche minions 8cm . . . #casalinghi #casalinghidoc #casalinghidiqualitá #casalinghimigliori #casalinghitudine #casa #cucina #detersivi #madeinitaly #pulizia #elettrodomestici #igiene #pulizie #home #bar #pulito #offerte #cleaning #elettronica #puliziedicasa #detergenti #pentole #casapulita#forniture #fornitureristorazione #forniturealberghiere #fornitureufficio #barista #agriturismo #pizzerie https://www.instagram.com/p/Cl6WRg9sZZ-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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giapponetvb · 2 years
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Da vicino nessuno è normale 😅
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greeneyesfree · 4 years
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frankslittlevampire · 5 years
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there are three rules: 1. no bright light; 2. don't get him wet; 3. never feed him after midnight. 🎁 #cutegifts #Gremlins #Gizmo #mogwai #80s #Neca #Necatoys #pelouche #cute #stretchedear #stretchedlobe #pale #merrycreepmas #🎄 https://www.instagram.com/p/Br0C-Oqn-3q/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=ryuh9mk34q2j
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ilgattospock · 3 years
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Ma che Santa Lucia è questa?!!! ...datemi un cosciotto di tacchino vero no!!! 😾 #micio #gatto #spock #kitten #cat #pet #instacat #instapet #catlover #pettoys #funnycat #regalodisantalucia #giochidagatti #gattidivertenti #catsofinstagram #pelouche #cats_of_instagram #homesweethome #disappointedcat (presso Bologna, Italy) https://www.instagram.com/p/CIuxFcdp6rx/?igshid=1o8h791clk9e1
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