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#un'impresa da dio
mostro-rotto · 1 year
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A chi pregando chiede pazienza, credi che Dio dia pazienza? O dia invece l'opportunità di essere paziente? A chi chiede coraggio, Dio lo concede... o dà l'opportunità di essere coraggiosi? A chi chiede la gioia di una famiglia più unita, credi che Dio regali sentimenti rassicuranti o l'opportunità di dimostrare amore?
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t-annhauser · 8 months
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Aristotele
Riassumere il pensiero di Aristotele è un'impresa titanica, pare proprio che si occupò di tutto, una vera mente enciclopedica, si concesse anche il lusso di far da precettore ad Alessandro Magno e di guidare con la sua impostazione scientifica tutta la filosofia occidentale fino all'arrivo di Copernico e di Galileo, che nell'ottica delle ere geologiche è praticamente l'altro ieri. Noi qui per brevità ci occuperemo solo dell'ontologia e della metafisica.
Già allievo dell'accademia platonica, Aristotele si allontanò progressivamente dalle posizioni del maestro e criticando da un punto di vista strettamente logico la teoria delle idee si mise a cercare le cause delle cose negli enti stessi invece che nell'Iperuranio.
Cercando le cause delle cose arrivò a sviluppare un argomento che secoli più tardi verrà ripreso da San Tommaso per provare l'esistenza di Dio. Dice Aristotele che se ogni ente ha alle sue spalle una causa che l'ha prodotto, allora ripercorrendo a ritroso tutta la catena di cause si dovrà per forza di cose arrivare a una causa senza causa, cioè a una causa incausata, o motore immobile, da cui prende il moto tutta la successiva concatenazione delle cause. Questo fulcro fermissimo è l'Essere immutabile ed eterno che sorregge il passaggio delle cose sensibili dal non-essere più al non-essere ancora.
Abbiamo dunque due tipi di essere, come in Platone: l'Essere immutabile che è principio metafisico del mondo fisico, e l'essere degli enti sensibili che oscilla concretamente fra l'essere e il nulla.
Aristotele non era un sostenitore dell'atomismo, aveva un grosso problema a giustificare l'esistenza del vuoto. Per lui la realtà era composta sì da particelle infinitesimali ma che non lasciavano alcun vuoto fra uno spazio e l'altro (i latini la chiamarono teoria del plenum).
Postulata l'esistenza di uno spazio occupato continuamente da una materia infinita, Aristotele afferma che l'ente mondano è un sinolo indivisibile di materia e forma (sýnolon, composto di sýn «con» e ólos «tutto», totalità). La materia fa da sostrato al passaggio di un ente da una forma all'altra.
E qui arriviamo all'ultimo concetto di tutta la filastrocca: l'atto e la potenza. Ogni ente ha in sé una potenza, dice Aristotele, cioè la possibilità di diventare una certa cosa, in atto. Un seme possiede in sé la pianta in potenza, la pianta rappresenta a sua volta il seme in atto.
Che la potenza si realizzi è un'ipotesi, qualcosa di accidentale, ma che vi sia la predisposizione di ogni ente a diventare una certa cosa in atto, è per Aristotele evidenza incontrovertibile, anche se è possibile osservarla solo quando si attualizza [nota: e qui può sorgere il dubbio nell'osservatore che la potenza non esista affatto, non apparendo mai concretamente se non a posteriori].
Questa era la (meta)fisica di Aristotele, e con questa si è fatto per duemila anni, altro non so.
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anocturnalanimal · 1 year
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"A volte negli ultimi tempi mi sembrava quasi una specie di miracolo nero che qualcuno potesse tenere tanto a un argomento o a un'impresa, e potesse continuare a tenerci tanto per anni.
Che potesse dedicarvi tutta la vita. Mi sembrava ammirevole e patetico allo stesso tempo. Forse non vediamo l'ora, tutti, di dedicare la nostra vita a qualcosa. Dio o Satana, politica o grammatica, topologia o filatelia - l'oggetto sembrava puramente incidentale rispetto a questo desiderio di dedicarsi completamente a qualcosa. Ai giochi o agli aghi, o a qualche altra persona. C'era qualcosa di patetico. Una fuga-da sotto forma di un tuffarsi-in. Ma esattamente una fuga da cosa?" Queste stanze piene zeppe di escrementi e carne? A che scopo? Allora tu credi così completamente a tutto quello che ti viene detto che, in pratica, diventa vero in transito. Vola nell’aria verso di te, inverte il suo spin e quando arriva a te è vero, per quanto fosse mendace quando era uscito dall’altra persona."
David Foster Wallace, da Infinite Jest - traduzione di Edoardo Nesi, Annalisa Villoresi, Grazia Giua
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shambelle97 · 2 years
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Thor era intento ad osservare le onde del mare, infrangendosi sulla scogliera della costa norvegese.
Passarono cinque e dolorosi anni: la dipartita di Loki, fu un fardello troppo pesante da portarsi a carico.
Nonostante fosse il Signore dei Fulmini e un valoroso guerriero dell'ormai defunta Asgard...il dolore, la perdita, il rammarico e la vendetta pervasero ogni angolo del suo cuore, pronto a consumarne l'animo.
Non aveva mai dimenticato quel terribile giorno neppure un istante...di recente aveva sconfitto il Macellatore Degli Dei, ma c'era un tassello mancante a cui non smetteva mai di rivolgere i propri pensieri.
Fu proprio quella mattina che accadde qualcosa di assolutamente straordinario...il sole splendeva, portando con sé un nuovo giorno.
I suoi occhi fissarono il cielo di un azzurro così intenso da lasciarlo colmo di ammirazione, a causa della sua bellezza. 
Un rumore di passi felpati attraversarono l'erba: la misteriosa figura si avvicinò a costui, poggiandogli una mano sopra la spalla.
Il Tonante sgranò gli occhi per la sorpresa...dinnanzi a lui si trovava Loki in carne ed ossa.
 Avrebbe voluto abbracciarlo, ma non riusciva a credere che fosse vivo dopo tutto quel tempo a disperarsi per la sua scomparsa. 
Lo aveva ingannato ancora una volta, però si celava una buona ragione per aver compiuto una mossa simile.
Come spiegargli che era rimasto a lungo in esilio su un pianeta remoto dell'Universo? Come spiegargli che ovunque andasse recava dolore, sofferenza e morte?
Togliersi dall'equazione fu una decisone sofferta per il famigerato Dio dell'Inganno...doveva salvarlo dalle grinfie del Titano Folle.
L'altro lo squadrò da capo a piedi: era esattamente come lo ricordava...gli abiti neri, misti ad un verde color bosco e i lunghi capelli corvini scompigliati.
 Non indossava più il suo iconico elmo d'oro a fasciargli il capo, ma solo l'aderente tuta sakaariana ormai logora e alcune cicatrici sul volto, tra cui il taglio sul sopracciglio.
Thor provò a lanciargli una lattina per verificare se fosse solo un'illusione provocata dal subconscio, ma non fu così...il minore l'afferrò al volo senza problemi.
Le iridi dell'Ingannatore erano spente: il guizzo brillante e sagace non esisteva più. 
il Dio non poté far a meno di notarlo: entrambi avevano condotto una vita triste, basata sulla solitudine.
Inoltre, Thor era stato in giro con i Guardiani Della Galassia a fronteggiare viscidi criminali di mezza tacca, prima di compiere il suo imminente ritorno a Midgard.
Dopo minuti interminabili a fissarsi, Loki proferì parola per primo.
"Comprendo perfettamente cosa stai provando, fratello...ma se sono giunto fin qui è per un'unica ragione."
Thor scosse la testa in un cenno di disappunto: aveva patito un atroce dolore...una terribile tribolazione, lasciandosi andare alle più disparate bassezze.
"Come osi palesarti, dopo ciò che ho passato per tutto questo tempo? Come osi ancora rivolgermi la parola?"
Chiese il Dio del Tuono, aggredendolo in maniera feroce...avrebbe voluto scagliargli Stormbreaker con tutta la furia che possedeva in corpo.
Gli occhi del maggiore presero ad illuminarsi: dai palmi delle proprie mani, fuoriuscirono varie saette...una lacrima gli arenò sul viso.
 Lingua D'Argento ebbe la stessa reazione.
"Ti prego, fermati! Posso spiegarti."
Gli supplicò, attivando un campo di forza dai riflessi verdastri. 
Il secondo non demorse...anzi continuò imperterrito, provando ad acciuffarlo.
Loki del resto era agile e scaltro...affrontarlo si rivelava sempre un'impresa ardua.
"Ora basta!!!"
Gridò il Fabbro di Menzogne, ormai stanco della faccenda...scatenò il pieno potere del Seiðr, colpendo il fratellastro. 
Egli cadde al suolo: ma per sua fortuna non perse i sensi.
Gli corse incontro preoccupato, senza indugiare troppo...si inginocchiò verso di lui, riservandogli un abbraccio. 
Thor sfogò le proprie lacrime, ricambiando il gesto.
"Credo sia meglio rientrare...abbiamo molto di cui discutere."
Precisò il primogenito di Odino e Frigga: Loki nel frattempo gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.
Ma prima di giungere verso casa, Loki pronunciò una frase...una promessa lontana e mantenuta con onore, nonostante le diverse vicissitudini.
 Loki rivolse gli occhi al cielo, tornando infine a guardare la vasta distesa d'acqua che si ergeva dinnanzi ai due Asgardiani.
"Avevo ragione, fratello...il sole avrebbe brillato nuovamente su di noi."
Rispose con una nota orgogliosa nella voce.
Questa è la storia di come due divinità alla deriva riuscirono finalmente a ricongiungersi, compiendo una scelta di eterna fratellanza.
 Nessun destino avrebbe più spezzato il loro legame.    
                                                𝕱𝖎𝖓𝖊
One Shot:
~ The Sun Will Shine On Us Again ~
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siciliatv · 10 months
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Favara, il signor Girolamo Iacono compie 100 anni!
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È una giornata speciale per Favara, perché oggi festeggiamo una persona davvero straordinaria: il signor Girolamo Iacono compie 100 anni! Il sindaco ha preparato una cerimonia emozionante presso la Chiesa dell'Itria per consegnargli una pergamena speciale, in riconoscimento del suo eccezionale traguardo. Nato il 27 luglio 1923 proprio qui a Favara, il signor Girolamo ha lasciato un segno indelebile nella sua famiglia. Durante la sua vita, ha dimostrato una straordinaria dedizione al lavoro, trascorrendo molti anni in Germania per sostenere la sua famiglia, composta da sei figli, con amore e sacrificio. Ma non è solo un padre devoto; è stato anche un marito esemplare, con un matrimonio felice e durato ben 69 anni con la sua amata Cimino Calogera. La loro unione è stata un esempio di amore e fedeltà per tutti coloro che li hanno conosciuti. La sua famiglia è davvero numerosa e lo circonda di affetto e gioia. Con ben 16 nipoti e molti pronipoti, il signor Girolamo è il cuore pulsante di una famiglia unita e affiatata. Raggiungere i 100 anni è davvero un'impresa straordinaria e il signor Girolamo merita ogni elogio e augurio di gioia e felicità. La sua fede devota in Dio ha dato forza e significato alla sua vita, rendendolo un esempio di virtù per tutti coloro che lo conoscono. In questo giorno speciale, i suoi figli, nuore, nipoti e pronipoti gli mandano gli auguri più calorosi e affettuosi. A loro si unice tutta la famiglia Sorce e la redazione di SICILIA TV NOTIZARIO. Il suo compleanno è un motivo di gioia e celebrazione per tutta la comunità di Favara. Auguri, nonno Girolamo! Possano i prossimi anni essere colmi di salute, amore e momenti felici insieme alla sua meravigliosa famiglia. Read the full article
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tiseguiro · 2 years
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Credere, amare e... saltare!
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Quando la fede va alla ricerca del meraviglioso, della soddisfazione visiva, del segno... vuol dire che o è in crisi oppure non è mai cresciuta, non è divenuta mai adulta. Il credere si sostiene nell'abdicazione del vedere. In tale ottica, prima e seconda lettura paiono essere in antitesi. Infatti, mentre la prima è l'apoteòsi dello straordinario, la seconda mette in guardia, anzi rimprovera, chi chiede un prodigio. In Esodo gli Israeliti rimpiangono la loro condizione servile, ciò voleva dire anche riconoscere la superiorità degli dèi stranieri rispetto all'unico Dio, poiché per la concezione antica il popolo era libero anche quando poteva mostrare la potenza della divinità preposta a sua difesa. La liberazione, il passaggio avviene mediante un atto di coraggio richiesto da Mosé (v. 13). È il medesimo coraggio di cui si ha bisogno nel credere senza appoggi sensibili. Come il popolo riluttante si affida a Dio, così la fede, benché tante volte non supportata da prove manifeste, dovrebbe abbandonarsi senza richiedere tante dimostrazioni. Non basta avere in testa delle teorie metafisiche che mettono in pace la nostra ragione, poiché davanti ad un evento qual è la resurrezione, accennato dall'evangelista (v. 40), tutti i sistemi, anche i più complessi, crollano. Il credere, dunque, non può essere sostenuto solo dal ragionamento, anzi questo in certi momenti è di ostacolo, deve quindi essere informato dall'amore. Un autore non certo cristiano, come Jean Paul Sartre, nella «Nausea» fa dire al personaggio principale: «...mettersi ad amare qualcuno è un'impresa. Bisogna avere un'energia, una generosità, un accecamento. C'è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa». Credere ed amare fanno parte della stessa modalità di rapportarsi alle persone, e di conseguenza a Dio. Credere e amare però richiedono un po' di follia che dia il coraggio di saltare i precipizi o, per dirla bibblicamente, attraversare un mare a piedi!
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thgerfd · 2 years
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Trama:📖 La Germania che Jacob Weisz ha conosciuto e tanto amato non esiste più. Una nube nera l'ha avvolta, e ora il regime nazista e Adolf Hitler tengono in scacco l'intera nazione. Nel giro di pochi anni tutti i non ariani - e in particolare gli ebrei come Jacob - sono diventati i reietti del Paese. Weisz ha deciso di lottare con tutte le sue forze contro la dittatura ma, dopo un attentato fallito e una notte di inaudite violenze, si ritrova sul treno che deporta i prigionieri ad Auschwitz. A mano a mano che la terribile macchina dello sterminio viene messa a punto, Jacob realizza che può contare solo sulla propria intelligenza e saggezza per sopravvivere, e magari sulla clemenza di un Dio in cui però sente di non credere più. L'ultima carta che gli rimane da giocare è tentare la fuga, supportato nella sua missione impossibile da un prete francese, Luc, anch'egli deportato ad Auschwitz per aver già aiutato altri ebrei. Ma fuggire da quella fortezza sembra un'impresa disperata e senza possibilità di riuscita Recensione:📝 Un libro ispirato ad una storia vera assolutamente da leggere per non dimenticare e condividere i tragici momenti della storia. Ho letto vari libri sul tema e mi ha colpito per una bella scrittura scorrevole e ottimi riferimenti storici si riesce a coglire molto bene le atrocità commesse. Ho letto questo libro con un ansia pazzesca , dal inizio alla fine. Jacob mi è piaciuto moltissimo, colpisce il fatto che parla di storie della sua vita all'interno di un dramma di queste proporzioni. Quando stava organizzando la fuga con Luc mi sentivo dentro al libro insieme al loro, come nella sera della fuga. Ho avuto tanta paura, ansia per il protagonista. Brividi. Ho apprezzato molto che l'autore ha fatto in modo che mi sentissi nel libro e io amo quando capita così. #libribelli #librimaniabookblog #librisulibri #libridaleggere #librichepassione #libriconsigliati #recensionivelocidilibri #recensionelibri #recensione #bookblogger #booklife #bookstagramitalia #bookphotography #bookblog #bookobsessed #bookcommunity #bookaesthetic (presso Germany) https://www.instagram.com/p/CfCqtGLsUg9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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beppebort · 2 years
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Comanda di amare: ma chi, come, quanto?
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mons. Roberto Brunelli
Oggi ci viene riproposto un breve passo del discorso di Gesù agli apostoli durante l'Ultima cena (Giovanni 13,31-35), in cui tra l'altro egli dice: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri". Queste parole chiariscono una delle due facce dell'unico comandamento da lui lasciato ai suoi fedeli.
In precedenza, quando qualcuno dalla folla che lo ascoltava gli aveva chiesto quale fosse il comandamento principale, egli aveva risposto: "Ama Dio con tutto il cuore, e il prossimo tuo come te stesso" (Marco 12,28-31). L'unico comandamento, di cui i dieci che conosciamo sono solo applicazioni pratiche, è quello di amare Dio, amando il prossimo. In altri termini: ci si può facilmente illudere di amare Dio; occorre verificarlo, e lui stesso dice come: amando coloro che lui stesso ama, vale a dire tutti gli uomini. Succede anche sul piano strettamente umano: una persona non crede al mio amore per lei, se le do dispiacere maltrattando quanti le sono cari.? Sull'amore, ha anche detto Gesù, saremo misurati per avere accesso alla vita eterna: "Venite, benedetti dal Padre mio, a condividere il mio regno: perché avevo fame, e mi avete dato da mangiare; ero nudo, e mi avete vestito; ero malato, e mi avete assistito; ero forestiero, e mi avete accolto" eccetera (Matteo 25,31-46). Conta dunque la pratica, contano i fatti. Ma ci si può chiedere: sino a che punto questo comandamento ci impegna? Quanto, quando, chi amare? Si legge nel vangelo che neppure un bicchier d'acqua dato a chi ha sete resterà senza ricompensa; dunque è sufficiente un gesto gentile ogni tanto, magari compiuto più per educazione che per convinzione? E non basta l'amore cui la stessa natura ci spinge, verso i familiari, gli amici, le persone simpatiche, la squadra del cuore?
La risposta sta nelle parole con cui Gesù ha chiarito il comandamento di amarci gli uni gli altri: "Come io ho amato voi". La misura dell'amore è lui: e lui, in primo luogo ha amato sempre e tutti; in secondo luogo ha amato non per convenienza, calcolando di averne un vantaggio; terzo, ha amato con tutto se stesso, sino a dare la vita.? Solo praticato così, il suo comandamento è "nuovo". Infatti, anche prima di lui gli uomini sapevano amare, anche senza di lui si può esserne capaci; ma di suo, quand'anche ama, l'uomo lo fa sempre con qualche riserva: amo tizio ma non caio, amo se non mi costa, amo quando ne ho voglia... La novità di Gesù sta invece nell'abolire ogni riserva, nell'intendere e praticare l'amore come dono totale di sé. Non è facile, certo, per chi ogni giorno deve fare i conti con la propria fragile umanità; ma proprio per questo egli ha voluto lasciarci i suoi aiuti: la sua Parola, i sacramenti, l'esempio suo e dei tanti che hanno saputo imitarlo. Altri hanno saputo amare come Gesù: perché non posso farlo anch'io? Sta scritto, "Tutto posso, con Colui che me ne dà la forza" (Filippesi 4,13).? Uno stimolo a vivere concretamente il comandamento nuovo viene dalla prospettiva aperta a chi lo pratica: la vita eterna. E viene anche dalla consapevolezza che così, solo così, ogni singolo cristiano può compiere un'impresa per cui merita l'universale considerazione. La storia giudica benefattori dell'umanità, artefici del suo progresso, gli scienziati, i filosofi, gli artisti e così via, ignorando i più, ritenuti spesso una massa inerte da smuovere con fatica. Invece Dio, nella sua infinita giustizia, considera ogni singola persona, e a tutti, proprio a tutti, dona la possibilità di concorrere a migliorare il mondo. Ogni singolo uomo può farlo, appunto vivendo il comandamento nuovo, che trasforma i rapporti umani. Ogni singolo uomo, non importa se illetterato o privo di mezzi, può amare di vero amore, ed essere così quel lievito di cui parla Gesù, quella cosa quantitativamente minima, ma tanto efficace da far fermentare tutta la massa in cui è inserita.
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abr · 2 years
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"Per Stato si deve intendere un'impresa istituzionale di carattere politico nella quale (...) l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione fisica legittima, in vista dell'attuazione degli ordinamenti." (Max Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, 1922; trad. it. 1974, 1° vol., p. 53).
da https://www.treccani.it/enciclopedia/stato_res-bab08adf-9bc9-11e2-9d1b-00271042e8d9_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Weber concettualizza cinicamente (notare in che significativo anno) come lo stato altro non sia che la monopolizzazione dell'uso della forza da parte di un gruppo che si fa organizzazione che produce ed esegue le norme per l'applicazione della violenza fisica, (auto) "legittimando" così il proprio monopolio della forza. La definizione si slega dai tradizionali fondamenti dello stato: popolo e territorio. Molto novecentesca: vale difatti per tutti i domini, colonie, lebensraum e genti accolte o tratte a forza o con l'inganno. 
Quanto al terzo elemento fondante lo Stato secondo i classici, il concetto di Sovranità, essa non deriva più da Dio nè dal popolo né è ereditaria: è semplicemente abolita. Se lo stato è un mero atto giuridico, la sovranità emana da chi lo genera vidima ed esegue:  “l’apparato amministrativo” dice Weber, eliminando il ridicolo indifendibile concetto di “contratto sociale”.  La sovranità effettiva è esplicitamente della Burocrazia, del Deep State, indipendente anche dai rituali democratici di facciata.  
E' la involuzione Novecentesca europea verso il socialismo, sia esso nazional-socialismo o internazional global benecomunismo non cambia.  Nulla dice sullo SCOPO dello Stato in relazione agli individui, magistralmente sintetizzata centocinquanta anni prima nel Bill of Rights, dove lo Stato è un mezzo, non un fine autoreferente, quindi da regolare e limitare, per agevolare gli individui, detentori del monopolio su se stessi e di associarsi liberamente tra loro, a godere dei diritti fondamentali.  
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ryanadham · 4 years
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Gli ebrei: il popolo eletto
Gli ebrei (in ebraico: יְהוּדִים‎ עברי, ʿivrîˈ, anche in ebraico: יְהוּדִים‎, Yhudim o jehuˈdim), anche detti popolo ebraico, sono un popolo, o gruppo etnoreligioso, e i fedeli di una religione, che prende origine dagli Israeliti del Vicino Oriente antico. Nazionalità e religione ebraiche sono strettamente correlate e l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica.
Secondo la tradizione ebraica, l'ascendenza ebraica è fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo a.C. Storicamente, gli ebrei si erano evoluti in gran parte dalla Tribù di Giuda e Simeone, e in parte dalle tribù israelite di Beniamino e Levi, che tutti insieme formavano l'antico Regno di Giuda. Un gruppo strettamente legato è quello dei Samaritani, che sostengono la discendenza dalle tribù israelite di Efraim e di Manasse, mentre secondo la Bibbia la loro origine è dal popolo portato in Israele dall'Impero Assiro e da alcuni Kohanim (sacerdoti ebrei) che avevano loro insegnato come adorare il "Dio nativo".L'etnia, nazionalità e religione ebraiche sono fortemente correlate, dato che l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica.
Coloro che si convertono all'ebraismo assumono una condizione nell'ambito dell'ethnos ebraico pari a coloro che ci sono nati.
 La conversione non viene incoraggiata dall'ebraismo tradizionale (ortodosso) ed è considerata un'impresa alquanto difficile, principalmente applicabile ai casi di matrimoni misti.
Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del ritorno, in forza della quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all'ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Il fatto che la possibilità di fruire della legge del ritorno non sia riservata ai soli ebrei secondo la legge halachica – ovvero ai figli di madre ebrea o ai convertiti all'ebraismo – ha creato in Israele una grande controversia tra chi – avendo una concezione laica dello stato ebraico – è favorevole a una definizione più allargata di "ebreo" per quel che concerne il diritto alla cittadinanza, e il rabbinato ortodosso che vorrebbe far coincidere Halakhah e legge del ritorno.
Israele è il solo stato dove gli ebrei sono la maggioranza della popolazione.
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blueforever31 · 4 years
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Baciami Ancora Un bellissimo spreco di tempo un'impresa impossibile l'invenzione di un sogno una vita in un giorno una tenda al di là della duna Un pianeta in un sasso, l'infinito in un passo il riflesso di un sole sull'onda di un fiume son tornate le lucciole a Roma nei parchi del centro l'estate profuma. Una mamma, un amante, una figlia un impegno, una volta una nuvola scura un magnete sul frigo, un quaderno di appunti una casa, un aereo che vola. Baciami ancora… Baciami ancora… Tutto il resto è un rumore lontano una stella che esplode ai confini del cielo. Baciami ancora… Baciami ancora… Voglio stare con te inseguire con te tutte le onde del nostro destino. Una bimba che danza, un cielo, una stanza una strada, un lavoro, una scuola un pensiero che sfugge una luce che sfiora una fiamma che incendia l'aurora. Un errore perfetto, un diamante, un difetto uno strappo che non si ricuce. Un respiro profondo per non impazzire una semplice storia d'amore. Un pirata, un soldato, un dio da tradire e l'occasione che non hai mai incontrato. La tua vera natura, la giustizia del mondo che punisce chi ha le ali e non vola. Baciami ancora… Baciami ancora… Tutto il resto è un rumore lontano una stella che esplode ai confini del cielo. Baciami ancora… Baciami ancora… Voglio stare con te invecchiare con te stare soli io e te sulla luna. Coincidenze, destino, un gigante, un bambino che gioca con l'arco e le frecce che colpisce e poi scappa un tesoro, una mappa, l'amore che detta ogni legge per provare a vedere che c'è laggiù in fondo dove sembra impossibile stare da soli a guardarsi negli occhi a riempire gli specchi con i nostri riflessi migliori Baciami ancora… Baciami ancora… Voglio stare con te inseguire con te tutte le onde del nostro destino. Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora… Baciami ancora
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occhietti · 5 years
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Vorrei che tu fossi una donna.
Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mamma, quando é molto infelice, sospira: Ah, se fossi nata uomo! Lo so: il nostro é un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura é così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicare l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non é una donna: é un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio é un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna é così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai.
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Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna.
Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla d’essere ascoltata. Essere mamma non é un mestiere. Non é nemmeno un dovere. E solo un diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto ad urlarlo. E spesso, quasi sempre, perderai. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi é molto più bello che vincere, viaggiare é molto più divertente che arrivare: quando sei arrivato o hai vinto, avverti un gran vuoto. E per superare quel vuoto devi metterti in viaggio di nuovo, crearti nuovi scopi. Sì, spero che tu sia una donna: non badare se ti chiamo bambino. E spero che tu non dica mai ciò che dice mia madre. Io non l’ho mai detto.
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Ma se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso.
E forse di più perchè ti saranno risparmiate tante umiliazioni, tante servitù, tanti abusi. Se nascerai uomo, ad esempio, non dovrai temere d'essere violentato nel buio di una strada. Non dovrai servirti di un bel viso per essere accettato al primo sguardo, di un bel corpo per nascondere la tua intelligenza. Non subirai giudizi malvagi quando dormirai con chi ti piace, non ti sentirai dire che il peccato nacque il giorno in cui cogliesti una mela. Faticherai molto meno. Potrai batterti più comodamente per sostenere che, se Dio esistesse, potrebb'essere anche una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Potrai disubbidire senza venir deriso, amare senza svegliarti una notte con la sensazione di precipitare in un pozzo, difenderti senza finire insultato. Naturalmente ti toccheranno altre schiavitù, altre ingiustizie: neanche per un uomo la vita è facile, sai. Poichè avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti imporranno arbitrarie responsabilità. Poichè avrai la barba, rideranno se tu piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza. Poichè avrai una coda davanti, ti ordineranno di uccidere o essere ucciso alla guerra ed esigeranno la tua complicità per tramandare la tirannia che instaurarono nelle caverne. Eppure, o proprio per questo, essere un uomo sarà un'avventura altrettanto meravigliosa: un'impresa che non ti deluderà mai. Almeno lo spero perchè se nascerai uomo, spero che sarai un uomo come io l'ho sempre sognato: dolce coi deboli, feroce coi prepotenti, generoso con chi ti vuol bene, spietato con chi ti comanda.
Bambino, io sto cercando di spiegarti che essere un uomo non significa avere una coda davanti: significa essere una persona.
- Oriana Fallaci, da Lettera a un bambino mai nato, 1975
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aleannanxx · 4 years
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.          ×× ─── ᴛʜᴇ ʙᴏʏʟᴇ      🏠🌳          oh, we're building a home with the mud          and the stones & the branches we bind          #ᴛʜᴇᴏʀɪɢɪɴᴏғᴜs         sᴜᴍᴍᴀʀʏ 📖 ×  in questo estratto past, Arlene – il giorno della laurea di Cameron – richiama l'attenzione di suo suocero, Malcolm Boyle. Sottopone quest'ultimo ad una negoziazione, utilizzando ogni mezzo per ottenere ciò che vuole.         ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Mr. Boyle! Va via così in fretta?   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Mi sembrava giusto lasciarvi festeggiare, sono passato solo per un saluto e per fare gli auguri a mio figlio. Digli pure che domani non deve venire a lavoro, può prendersi una pausa.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Mi sembra il minimo. Magari facciamo anche dopodomani, che ne dice?   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Questo sta a lui deciderlo. A lui e ai suoi colleghi, non spetta a noi.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Sono certa che meriti un po' di pausa dalla mansione sottopagata che gli ha offerto ai cantieri. Gradisce una sigaretta?   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Il tuo problema è proprio questo, Arlene: metti bocca dove non dovresti. Il cantiere è mio. Scelgo io che posto merita il nuovo arrivato, qualcuno che — pur essendo mio figlio — non sa niente della materia.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Io metto bocca dove voglio, Cameron è mio marito. Conosco l'uomo che è diventato e gli sono stata accanto in questi anni mentre lavorava per lei e studiava sodo per conseguire la laurea. Ora che questo traguardo l'ha raggiunto, desidero per lui una ricompensa. Sono stata a tacere in un angolo per molti anni e ci sono cose che lei neanche immagina, signor Boyle. Siamo stati abbandonati, diseredati, declassati, dimenticati e mai una volta abbiamo osato lamentarci. Quindi adesso le consiglio di aprire bene le orecchie: qualche anno fa, io e Cameron abbiamo rinunciato ad un figlio, lo abbiamo sacrificato per Freya. Volevamo realizzarci e darle una vita dignitosa, una bella casa e sapevamo che nessuno di voi ci avrebbe teso una mano. Non le permetto ancora di sfruttare le abilità di mio marito e di trattarlo come una comune anima del suo creato. È ora che Cameron abbia ciò che merita.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Di cosa stai parlando, Arlene? Un figlio? Per Dio! Ti fermi un momento e affronti un discorso alla volta? Mi stai dicendo di un bambino, "un bambino a cui avete dovuto rinunciare" ma che cosa significa? Avete fatto tutto da soli, ancora una volta perché l'orgoglio ti divora, vi divora. Correte senza sosta, nessuno vi ferma ed è per questo che vi siete trovati tutti e due! Per l'ennesima volta avete sbagliato e su di noi fate cadere le vostre colpe. Sentiamo: cosa spetta a mio figlio? Vuoi forse dettare legge in casa mia?   ᴀʀʟᴇɴᴇ��  : Fino a prova contraria questa è casa mia — Cameron non è più affar suo da molti anni ed è stato lei a stabilirlo, assieme a sua moglie. Vuole sapere di più sul mio aborto? Mi dispiace Mr. Boyle, avrebbe dovuto interessarsi molte lune fa alla vita privata di Cameron, adesso non farò un elenco delle rinunce che abbiamo compiuto, è tardi ed inutile. Preferisco spostare l'attenzione sul futuro che gli spetta, ormai è un ingegnere navale a tutti gli effetti. Voglio ristabilire gli equilibri, in altre parole a Cameron spetta una bella vita, spettano i lussi, i privilegi, i vizi con cui è nato e cresciuto. Niente turni in cantiere, lo affidi al suo migliore ingegnere e lo aiuti a crescere nel suo campo.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Quindi cosa? Devo sottostare al tuo volere, Arlene? Devo fare come tu vuoi perché altrimenti... cosa succede? Non sei mai stata nella posizione di poter parlare e puoi puntarmi il dito contro, puoi etichettarmi con gli aggettivi che più gradisci ma decido io cosa ne sarà della carriera di mio figlio. Avrà quel che gli spetta ma con i giusti tempi. Ora ha fatto un passo, domani ne farà un altro e poi un altro ancora. Sono stato duro? Sì. Lo rifarei? Sì. Sei fortunata ad avere me da questa parte, a differenza di tuo padre qualcosa in più per voi l'ho fatta. Questa casa, il lavoro... Quindi non venirmi a dire che non mi spetta conoscere nient'altro della vita di Cameron.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : È stato un pessimo padre — come lo è stato il mio. Fino a qualche anno fa gli ha dato tutto ciò che poteva desiderare, poi improvvisamente lui decide di sposare una donna e lei lo punisce in modo esemplare. No, non è stato duro, è stato ben altro e sono certa che può tirare ad indovinare senza difficoltà. Dubito che potendo tornare indietro lo rifarebbe — lei non ha fatto altro che soddisfare i capricci di sua moglie per anni, l'idea di massacrare Cameron e di rendergli la vita un inferno è stata sua. Voi ricchi siete bravissimi nel raggirare leggi fisiche e norme giuridiche quando vi fa comodo, ora non mi faccia la paternale sulla meritocrazia.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : E quindi anche se ho pagato gli studi a mio figlio, anche se l'ho reso l'uomo che oggi è, anche se gli ho costruito un impero a conti fatti io mi porto sulle spalle solo il peso di un duro insegnamento! Anche voi giovane siete bravi a fare le vittime e rigirarvi le carte in tavola. Che cosa vuoi, Arlene?   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Io non lo chiamerei vittimismo, la chiamerei negoziazione. Con tutte le cose che ci ha negato, ci vuole davvero tanta determinazione nel perseguire gli obbiettivi, mi creda. Lei gli ha pagato gli studi, ma al contempo non li ha resi semplici : studiare, lavorare e fare il padre risulta essere un'impresa, lei è riuscito ad avere successo solo in uno di questi campi e non è certo l'ultimo in elenco. Quindi le dico cosa voglio : nuovi cantieri per la Boyle Company. Acquisti il predominio su un'altra area portuale e la affidi a Cameron. Solo a lui e a nessun altro.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : AH! Mi stai chiedendo molto. Hai idea della cifra che dovrei investire in un movimento simile? E se dovesse fallire? Chi ci rimette? La tua famiglia?   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Sempre lei, Malcolm, io confido nel suo fiuto per gli affari. ( sʜᴇ sᴍɪʟᴇs ) Ci rifletti su, quanti uomini nel corso della storia sono stati ambiziosi e hanno desiderato di espandere il proprio dominio su altri territori? Alessandro Magno non sarebbe stato ricordato se non avesse osato tanto. Dunque accetta? Darà a Cameron il suo Impero lontano dalla Scozia?   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Lo vuoi addirittura lontano dalla sua terra... Incredibile! Io ci rifletto ma poi tocca a te trattenerlo lì e per quanto lui ti ami... Beh, non credo tu possa riuscirci.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Accetto la scommessa, Malcolm. Dovrebbe aver capito ormai che amo il rischio e non lo temo o — non avrei sposato suo figlio dopo due mesi. Spero che anche lei possa accorgersi di quanto straordinarie siano le doti di Cameron, io punto tutto su di lui, ci credo davvero. È la persona migliore che conosco. Non ho potuto dargli un altro figlio, ma nel mio piccolo spero di potergli offrire la vita che merita.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : So di cosa è capace mio figlio, Arlene. Non l'ho mai messo in dubbio. L'ho messo alla prova e l'ha superata proprio come mi aspettavo. Spero voi possiate trovare una nuova dimensione, quella giusta e lasciarvi il passato alle spalle.   ᴀʀʟᴇɴᴇ   : Nutriamo le stesse speranze, le auguro una buona serata e — vorrei che Cameron non venisse a conoscenza di questa conversazione, né ora, né mai.   ᴍᴀʟᴄᴏʟᴍ   : Come preferisci, sono un uomo di parola. Buona serata a te.
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[®IN`ITALIANO!}>~ Figli Film Streaming (2020) Online
Regista: Giuseppe Bonito Genere: Drammatico, Commedia Anno: 2020 Paese: Italia Data di uscita: 23 gennaio 2020 Distribuzione: Vision Distribution
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TRAMA FIGLI Figli, il film diretto da Giuseppe Bonito, racconta la storia di Nicola (Valerio Mastandrea) e Sara (Paola Cortellesi), una coppia innamorata e felice. Sposati da tempo, hanno una figlia di sei anni e una vita che scorre senza intoppi. Ma quella che era iniziata come una dolce fiaba romantica si trasforma in un vero incubo con l'arrivo di Pietro, il secondo figlio della coppia. Quella che sembrava una perfetta famiglia media inizia a mostrare i primi squilibri e i due coniugi si ritroveranno a scontrarsi con l'imprevedibile. Iniziano così a emergere vecchi rancori, insoddisfazioni che non riescono più a essere celate e ogni minimo disaccordo sembra essere motivo di litigio. Anche gli amici della coppia mostreranno l'instabilità che sembra innestare la crescita di uno o più figli, soprattutto se non si è più ventenni. L'unica salvezza sembra essere una babysitter, ma la ricerca è ardua e trovare una che faccia al caso loro sembra un'impresa titanica.
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viaggiatricepigra · 4 years
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Opinione: Dark (Magic 3), di V. E. Schwab
Come si uccide un dio? Questa è la domanda che tormenta Lila e Kell mentre l'oscurità minaccia la loro casa.
Londra Bianca, Londra Rossa, Londra Grigia e Londra Nera sono realtà alternative che rispondono a leggi magiche diverse. Solo gli Antari, esseri umani dotati di poteri particolari, possono viaggiare tra questi universi paralleli. I quattro regni sono vissuti in pace per anni, grazie alla magia che ha sigillato le forze del male impedendo loro di riversarsi sui regni. Almeno fino a ora. Osaron, la più oscura entità di Londra Nera, si è impossessato di Londra Rossa. E desidera essere venerato. Neppure i maghi più forti dell'impero possono competere con lui, così Kell e Lila si lanciano in un'impresa disperata. Insieme al pirata Alucard Emery e al redento Antari Holland intraprendono la ricerca di un artefatto magico in grado di sconfiggere Osaron definitivamente e impedire l'avanzata delle ombre in tutto l'impero.
Mi mancheranno davvero molto questi protagonisti! Siamo giunti alla fine di questa trilogia così interessante ed originale, ricca di colpi di scena ed estremamente imprevedibile.  E' arrivata in Italia ad inizio mese, tradotta dalla Newton Compton (che ringrazio per avermi mandato il digitale da leggere). La Schwab ci porta a scoprire come si chiude lo scontro con Osaron, che avevamo iniziato a leggere nel precedente volume. Si riparte esattamente da dove avevamo interrotto la storia.  Kell intrappolato a Londra Bianca, privato della magia e costretto a scegliere se concedere ad Osaron il suo corpo. L'Antari sceglierà il bene collettivo, anche se sa benissimo cosa comporterà: la mancanza della magia decreterà la fine del principe.  A Londra Rossa Rhy sta morendo e nessuno sa cosa fare. Devono trovare Kell e l'unica con abbastanza coraggio ed irresponsabilità è Lila, che tenta di compiere qualcosa di folle.  Un ritmo serrato che già dalle prime pagine segna la nostra lettura, che si fa frenetica e veloce, per scoprire come andrà avanti la storia. Avremo alti e bassi, momenti di riflessione mescolati a battaglie rapide, senza esclusione di colpi. Insieme a tutto questo, avremo uno spaccato del passato di Holland, attraverso i suoi ricordi potremo capire meglio la crescita di questo Antari e come sia finito ad essere ciò che è. Come i precedenti volumi, abbiamo davvero tante voci che rendono il romanzo più interessante e completo, permettendoci di vedere le cose da prospettive diverse. Kell, Lila, Rhy, Alucard, Holland, persino il Re e la Regina. Ed altri, che faranno capolino meno ma saranno importanti per la trama finale.  Una storia che si chiude in modo epico. Uno scontro titanico che non da tregua un momento ai nostri protagonisti, in cerca di una soluzione per riuscire a sconfiggere una creatura antica, che acquista forza attimo dopo attimo e che sembra immortale.  Non voglio parlarvi della trama, perché dovete fare un salto nel buio e gustarvi ogni dettaglio senza sapere nulla di ciò che potreste trovare.  Ammetto di aver faticato a finirlo, un (bel) po' per un blocco mio che non mi faceva venir voglia di aprire alcun libro, ma una parte di me non voleva dire addio a questi personaggi e a questa storia.  Una penna straordinaria anche in questo caso.  Il libro scivola veloce e le 600 pagine non si sentono, anzi sono troppo poche.  Una storia interessante, originale, personaggi ben caratterizzati, imprevedibilità costante,....insomma, davvero bello! Il finale è ben fatto, rende giustizia a tutto il percorso già fatto ed è in linea con la trama.  Non si può voler di più....anche se, restano alcune domande quasi in sospeso, anche se temo di esser io a pretendere fino all'ultimo dettaglio.  Quasi spero in una continuazione, perché il finale si presterebbe a dei seguiti. Vedremo cosa potrebbe decidere l'autrice. Intanto, continuo a recuperare i suoi romanzi già tradotti e spero che altro di suo arrivi presto.  Per ora, decisamente consigliato.  Non potete arrendervi ad un passo dalla chiusura della storia.  from Blogger https://ift.tt/38h5sWC via IFTTT
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veronica-nardi · 5 years
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The Untamed, Come andare in terapia
Non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho iniziato questa nuova serie cinese. Quando vidi il trailer molti aspetti della trama mi furono poco chiari (non che ora sia tutto limpido come il sole), ma le musiche mi hanno motivata parecchio e mi sembrò una cosa divertente.
Divertente? Seh!
Povera illusa...
Ho iniziato questa serie pochi giorni dopo aver finito la visione di The Legend, una serie coreana che ho amato molto, e venendo da una visione del genere, avevo paura di essere ancora influenzata dalle vecchie emozioni, ma sono bastati pochi episodi per farmi capire che c'era qualcosa in The Untamed, qualcosa mi ha detto che questa storia prometteva molto, molto bene.
Questa, almeno per ora, è una delle storie più struggenti che io abbia mai visto, e sono profondamente grata a @dilebe06 per avermi proposto di guardarla assieme. Si da il caso che in linea di massima io vada molto d'accordo con le storie tragiche, mi sento parecchio coinvolta e mi piace commuovermi davanti a una bella storia. Ammetto che sono dalla lacrima facile, ma quando un personaggio riesce a catturarmi fino a farmi piangere, significa che sto empatizzando molto e mi sento connessa con quel personaggio.
Ma di cosa parla esattamente The Untamed?
Raccontare la trama di questa serie è un'impresa, non lo nascondo. E qui taglio la testa al toro, e smonto subito la serie mettendo a nudo il suo primo e più grande difetto: la trama spesso è poco chiara, e la narrazione è discontinua.
Ho davanti agli occhi l'immagine di Wuxian sdraiato sulla barca che lo ha portato ai piedi dei Meandri delle Nuvole, e sua sorella che lo chiama svegliandolo dal suo torpore. È in questa scena che è partito il lungo e straziante flashback che ci accompagna per oltre metà stagione, ed è in questa scena che ho sentito qualcosa. Non so cosa sia stato, forse l'ambientazione che mi ha fatto subito sentire a casa, forse il protagonista con il suo carattere spontaneo e giocoso, forse la dolcezza della sorella, o forse semplicemente la curiosità di vedere cosa mi avrebbe riservato questo tuffo nel passato. Chi lo sa. Fatto sta che questa scena la ricordo in modo particolare.
Questa ragazza, detta anche "la donna che preparava le zuppe", è una tipa tutta dolce e delicata, un vero tesoro, il cui lavoro a tempo pieno è calmare i fratelli che litigano e servire a tavola una zuppa dietro l'altra. Ormai le sue zuppe me le sogno anche la notte.
Ma andiamo avanti.
In questo fantomatico mondo incantato, fatto di magie buone e cattive il cui uso è capibile solo per intuizione divina, costellato da talismani e incantesimi la cui funzionalità non ci è data sapere, pieno di Burattini d'Ombra con le facce crepate, un mondo in cui le persone volano su spade come fossero aerei moderni, un mondo in cui il nostro eroe protagonista per sconfiggere una tartaruga che ha tutta l'aria di essere un dinosauro uscito dal Jurassic Park, deve passare dal buco del cu*o per entrare in quello che è, mi dicono, lo spazio tra il collo e il corpo.
Questa è senza ombra di dubbio una delle serie che mi sta facendo fare più pippe mentali in assoluto. Io e @dilebe06 rimaniamo sveglie fino a mezzanotte per cercare di capire dove sono i pezzi di Metallo Yin, o perché la sorella è innamorata del cosiddetto "burino", o come funzionano i maledetti poteri di Wei Wuxian. E dopo tanto domandarsi e tanto riflettere, almeno giungiamo a una soluzione? Ma certo che no. Alla serie piace confondere gli spettatori, piace tenerli sulle spine su domande che mai avranno risposta, le piace far muovere i personaggi su una geografia a noi completamente sconosciuta, le piace mostrarci burino e sorella comportarsi come due adolescenti imbecilli che a quanto pare sono destinati a sposarsi Dio solo sa come, con lui che prima è un bifolco maleducato e due puntate dopo è un teenager tutto imbarazzo che non sa spiccicare parola, e lei innamorata di lui è qualcosa che va oltre la mia comprensione.
Ebbene, questo mondo meraviglioso è popolato da innumerevoli Clan che vivono in armonia tra loro. Uno di questi, il Clan Wen, decide, per motivi noti solo a loro, di essere il più bello di tutti e che quindi devono stare in cima alla piramide del mondo. Essere modesti è una loro grande qualità come vedete. Sono talmente modesti che invitano (cioè, costringono) i discepoli ed eredi dei vari Clan a raggiungerli nel loro Regno Infernale alla Targaryen Style, per un periodo di addestramento (ovvero, sono ostaggi). Vista la pericolosità e l'enorme potere di questi Wen, sarebbe saggio da parte degli altri Clan agire con prudenza, essere pronti ad allearsi insieme, e tenere al sicuro i loro figli ed eredi.
E secondo voi lo fanno? Ma certo che no! I Clan letteralmente SPEDISCONO i loro eredi nella bocca del leone, mentre i Capi Clan se ne stanno comodamente a casa a bere thè e a spezzare fidanzamenti che non si sa bene perché e come erano stati formati.
Vorrei poter dire che sto andando con ordine e che sto seguendo uno schema, ma sto scrivendo questo commento/sfogo di pancia, ovvero scrivo quello che mi viene in testa. La mia testa non è esattamente nell'ordine mentale giusto per poter scrivere un commento ordinato, perché più vado avanti nella visione più la mia confusione sale.
Su certe cose ho davvero smesso di farmi domande.
Finora è tutto chiaro? Se non lo è, non preoccupatevi, è tutto normale.
La serie si apre su un paesaggio roccioso e molto poco ospitale, lo spettatore assiste a quella che dovrebbe essere una ribellione in piena regola, una ribellione contro il nostro protagonista Wei Wuxian (ho impiegato non so quanti episodi per memorizzare uno dei suoi 47529 nomi), il quale per la disperazione decide di gettarsi da un baratro per farla finita, ma viene salvato in extremis da quello che vedremo essere il suo amato Lan Zhan, per poi essere gettato di sotto dal fratello Jiang Cheng.
Passano sedici anni. Wuxian ritorna in vita nel corpo di un altro, rivede Lan Zhan e Jiang Cheng, e con il malinconico pensiero "a volte vorrei davvero poter tornare a sedici anni fa", parte il nostro amato flashback.
Wuxian, Jiang Cheng e la sorella (di cui non ho ancora imparato il nome ma sticazzi) si recano ai Meandri delle Nuvole per un periodo di apprendimento presso il virtuoso Clan Lan.
E visto che i miei pensieri in testa sono tutti scombussolati, direi di fare un passo indietro e parlare un attimo delle prime puntate della serie, e di come è davvero iniziato il tutto.
Wuxian è esattamente l'opposto del severo e ligio al dovere Lan Zhan. Wuxian è sempre pronto a sorridere e a scherzare, è loquace e divertente, è un ribelle altruista, ed è un giocherellone arrogante.
Il tutto in puro stile Mordor, Frodo, Gollum e l'Anello.
(Ah, sto andando a memoria nello scrivere questo commento, quindi di certo dimenticherò di dire tante cose, ma potrò sempre recuperare con l'analisi super completa e dettagliata finale tombale).
Al Regno Infernale (non sono sicura che si chiami così, ma il nome suona bene) Lan Zhan mostra un'evidente preoccupazione quando Wuxian subisce le angherie di Tizio Wen, detto Joffrey.
Qui Wuxian fa la conoscenza di quello che io ho soprannominato Rhaegar. Voglio dire, suona l'arpa di notte, sui tetti, è tutto serio e riservato, come potevo non chiamarlo Rhaegar?
L'atmosfera promette bene. Ero pronta a urlare nel caso di un loro bacio, ma a quanto pare devo aspettare.
E qui abbiamo una scena sentimentalmente potente che mi ha fatto piangere: dopo che Wuxian si lamenta della troppa noia in quella caverna (a quanto pare rischiare la vita contro una creatura mostruosa non è abbastanza entusiasmante per lui), Lan Zhan gli dedica una canzone arricchita dalle immagini di tutti i momenti che hanno passato insieme.
Wuxian ha una mente geniale, ma quanto a capire i sentimenti di Rhaegar è un vero stupido. Ho visto questa canzone come un ringraziamento per l'amicizia dimostrata da Wuxian, e una vera e propria dichiarazione d'amore.
Ad ogni modo, i rapporti non sono esattamente rosei tra Wuxian e Lan Zhan, con il primo che decide di stalkerare Rhaegar e di farlo ubriacare di nascosto la notte, mentre Rhaegar è restio a lasciarsi andare e lancia a Wuxian certi sguardi severissimi che ancora ricordo.
Questo personaggio mi fa ridere e piangere allo stesso tempo.
Wuxian, per tutta risposta, si addormenta (no comment).
E da qui partono cinque o sei episodi di pura tragedia da fare invidia al Titanic.
Le lacrime che ho versato non sono quantificabili.
Cercherò di andare veloce, 1)perché questa parte è ancora troppo fresca di dolore, e 2)se non mi sbrigo questo commento lo finisco tra un mese.
Bella, dolce, tenera e romantica la parte nella grotta. I nostri eroi si ritrovano intrappolati, di notte, senza cibo e coi vestiti bagnati, alla mercé di una tartaruga dalla dubbia conformazione fisica.
L'amante di Joffrey, che chiamerò smorfiosa, siccome non sa cosa fare, decide di divertirsi invadendo il Pontile del Loto, casa dei nostri amati protagonisti. Tale smorfiosa delibera che un aquilone giallo è un chiaro segno di sfida verso il Clan Wen (wtf?), e costringe la Signora Yu a punire fisicamente Wuxian.
Wuxian è spesso messo in punizione a causa del suo carattere, come quando si è preso la bellezza di trecento bastonate per essersi ubriacato, ma col tempo possiamo vedere come l'insistente stalkeraggio del protagonista comincia a dare i suoi frutti. Lan Zhan comincia a provare interesse per questo ragazzo, la prima persona nella sua vita che vuole essergli amico nonostante il suo carattere freddo e scostante. Nonostante i suoi difetti, Wuxian è buono e leale.
Chi è la Signora Yu? La Signora Yu è la padrona di casa, una donna cazzutissima, fiera, forte e combattiva. È da sempre innamorata del marito, ma quest'ultimo riservava i suoi sentimenti verso un'altra donna, e non solo ha vissuto sempre in seconda posizione, ma per dieci anni ha anche dovuto sopportare la presenza di Wuxian in casa sua, a cui non ha mai dato affetto, anzi...
Quindi, dopo qualche buona frustata al ragazzo, la Signora Yu mette al tappeto (letteralmente) la smorfiosa, la chiama rifiuto umano e le schiaccia la testa contro il pavimento. Dopo di che la donna mette in salvo il figlio e Wuxian, mentre lei rimane indietro per combattere i nemici e morire in maniera DIGNITOSISSIMA.
Una gran stronza, ma merita un applauso per come è riuscita a lasciare il segno in poche puntate.
Con la morte dei genitori e la distruzione della loro casa, Wuxian, Jiang Cheng e la sorella sono disperati. In preda alla rabbia, Jiang Cheng scarica la colpa di tutto ciò su Wuxian, che si ritrova non solo a dover gestire un forte trauma, ma deve anche farsi carico della protezione dei suoi fratelli, perché così ha promesso allo Zio e alla Signora Yu.
Per farla breve, Jiang Cheng decide di suicidarsi facendosi catturare dai Wen. Tale impulsività gli costa la perdita del suo Nucleo d'Oro, che lo fa cadere nella depressione più totale. Wuxian, fedele alla promessa fatta, non perde tempo e decide di sacrificare il suo Nucleo per darne uno nuovo al fratello (ovviamente il tutto a sua insaputa). L'operazione ha successo, e Jiang Cheng ritorna alla vita felicissimo, mentre il debole Wuxian viene catturato da Joffrey e Smorfiosa e gettato nei Cimiteri/Tumuli o come si chiama. Un luogo infernale da cui nessuno fa ritorno.
Quel cimitero è davvero un inferno, e l'unico modo che Wuxian ha per sopravvivere, è quello di imparare l'arte della magia oscura.
Momento momento momento.
Wuxian si riunisce coi fratelli e con Lan Zhan, con cui, dopo un'iniziale difficoltà nel riallacciare i rapporti, riprende a parlare e scherzare come una volta.
Wuxian è cambiato. La magia nera lo opprime, lo rende inquieto e nervoso, senza il Nucleo D'oro è debole, vulnerabile, non risponde bene agli attacchi come prima.
Estraniandosi dal mondo che lo circonda, agli occhi degli altri appare arrogante e maleducato. Lo vedo combattere con lo stress post traumatico di cui soffre, ma trova comunque momenti in cui riesce a sorridere e a fare il bambino. Da spettatrice, mi godo questi momenti che condivide con Lan Zhan e con i suoi fratelli, ma dentro di me so che questa è solo la calma prima della tempesta. Wuxian è come un malato terminale, il suo è un male incurabile che lo annienta a poco a poco, quindi è solo questione di tempo prima che tutto ciò esploda, ma ormai mi sono abituata all'angoscia.
A questo punto, mi sento molto più connessa anche col personaggio di Lan Zhan, preoccupatissimo per la salute fisico mentale di Wuxian. Si offre di aiutarlo e gli propone una sorta di cura che avrebbe ottimi benefici sul suo cuore, ma Wuxian per tutta risposta lo guarda negli occhi e dice: "Lan Zhan, me lo chiedi perché non ti fidi di me?"
Wuxian Wuxian...
Sei il mio personaggio preferito ma a volte bisogna davvero avere pazienza con te. Innanzitutto come hai fatto ancora a non accorgerti che Lan Zhan è letteralmente innamorato cotto di te? Non vedi la preoccupazione nel suo sguardo? Non vedi i suoi occhi a cuore? Eppure pensavo che fossi intelligente...
Ritorna quindi nel mondo dei vivi, e si prende la sua vendetta regalandoci forti vibrazioni da film horror psicologico. Più che godimento per la scena, ho provato inquietudine e dolore nel vedere la profonda trasformazione dark del protagonista (ottima performance devo dire).
In questo frangente vedo riemergere l'arroganza di Wuxian, vedo la sua testardaggine, la troppa sicurezza che ha di se stesso, il suo non pensare alle conseguenze e non vedere la preoccupazione delle persone che gli vogliono bene. Dall'altra parte però, mi rendo conto che senza la magia nera Wuxian non sarebbe niente. Non ha più il suo Nucleo, e l'unico modo per coltivare ancora magia, è questo. Se gli tolgono anche questo, diventa una nullità.
Rhaegar si fida della sua buona fede, ma non si può fidare di un potere così tanto pericoloso che si basa sullo stato d'animo della mente umana. Rischia di sfuggire al controllo di Wuxian, e mi auguro che tutto ciò Wuxian possa capirlo.
Giusto per non lasciarli indietro come dei poveri stronzi, nomino alcuni personaggi della serie che a volte scompaiono ma che sono sempre nel mio cuore.
Questi due non hanno bisogno di commenti.
Lei è una giovane donna costretta all'inizio a seguire gli ordini del Capo Wen anche se li trova ingiusti. È una ragazza intelligente, esperta in medicina, e nonostante stia dalla parte dei cattivi faccio il tifo per lei, perché la vedo aiutare i nostri eroi a costo di finire nei guai, vedo Jiang Cheng provare un certo interesse (e invece di darci 82774 scene dei fratelli che mangiano la zuppa, alcune scene in più su loro due potevano darcele eh), e mi piace come sia protettiva nei confronti del fratello, chiamato Coccolo.
Ahh, che personaggio Coccolo. Un dolce e tenero ragazzo con il coraggio di un gigante. Ha tutta la mia stima.
Domanda: che problema hanno questi due?
Loro dovrebbero essere la coppia etero romantica della serie, ma due mucche sono più innamorate di loro.
Dov'è l'amore? Dov'è la costruzione del loro rapporto? Come abbia fatto lei a innamorarsi di un burino bipolare come lui, è il quarto mistero di Fatima.
Eppure gli sceneggiatori sono in grado di costruire passo dopo passo il rapporto romantico tra Wuxian e Lan Zhan, con tutta la sua tenerezza, le difficoltà e gli alti e bassi, ma il sentimento è palese.
Qui cosa è andato storto? Perché non vedo il romanticismo? Perché non ci hanno dato delle scene con loro che parlano e si conoscono, che si guardano in modo intenso o si sfiorano le mani furtivamente?
Quando sono insieme, un momento prima lui sembra non volerne sapere niente di lei, e un momento dopo è tutto imbarazzato e non riesce a guardarla, mentre lei passa il tempo a piangere (quando non fa la zuppa).
La sorella è il personaggio più passivo, inutile e sottosfruttato della storia.
Credo che assisteremo alla sua dipartita in uno dei prossimi episodi, giusto per rimanere in allegria, ma sarà una perdita solo a livello di trama, da spettatrice non sarà una grave perdita questo personaggio.
Peccato solo che già so la fine che sta per fare. Piango.
Una nota a favore della serie la voglio dire: la distribuzione dei POV è molto equilibrata.
Nonostante Wuxian sia il protagonista, non abbiamo solamente il suo punto di vista, ma abbiamo anche quello dei suoi fratelli, dei nemici, e di molti altri personaggi. Non sono dei e propri POV, sono solo sguardi, poche parole e inquadrature varie, ma credo che questo equilibri molto le cose e aiuti lo spettatore a vedere la situazione più nell'insieme.
Potrei mettermi ad analizzare personaggio per personaggio, ci sarebbe molto da dire, di tanti personaggi ho detto poco nulla (come su Jiang Cheng e il suo rapporto con Wuxian), ma mi riservo l'analisi tombale di tutto per dopo il finale.
Ci sono altre MILIONI di cose che vorrei dire, ma per ora mi fermo qui, e mi fermo ponendomi qualche domanda:
Ma che minchia è il Sigillo della Tigre Yin? Da dove è spuntato fuori?
Faccia Strana, ribattezzato anche Psyco, che cosa ha in mente?
Che cosa combinerà Wuxian per attirarsi l'odio di tutti?
Quante altre zuppe metterà in tavola la sorella?
Ci daranno mai un bacio tra Wuxian e Lan Zhan?
Ma dove è finito Ramsay?
Jiang Cheng e ragazza in rosso si metteranno mai insieme?
Ma sopratutto...
Questi conigli come li ha portati fuori dalla grotta Wuxian?
E infine, ci tengo a dire che dopo tanto dolore, tanto risentimento, tanto peregrinare, dopo così tante sfide, comincio a pretendere un lieto fine tra Wuxian e Lan Zhan.
Se mi danno una tragedia, dovrò contattare un terapista.
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