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#inquinamento del mare
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Credo non ci si sia soffermati nel modo corretto su questo episodio speciale di Miraculous - troppo legati alla storia amorosa tra i protagonisti per concentrarci sul tema dell'episodio: l'ecologia e l'inquinamento in particolare nelle acque - già il titolo è importante: ACTION, perché le cose non cambiano magicamente, ma c'è bisogno dell'impegno attivo di tutti in ogni parte del Mondo (motivo per cui hanno coinvolto nell'episodio tre personaggi degli speciali di Shanghai e degli Stati Uniti) è così che si riesce a far cambiare idea anche ai poteri forti che non troverebbero più alcun sostegno dalla popolazione senza adeguarsi (il sindaco nel caso dell'episodio che si confonde nell'intervista dicendo prima Parigi è sempre a favore dell'inquinamento, per poi correggersi imbarazzato dicendo contro, contro l'inquinamento, perché è così che funziona la facilità della politica di cambiare schieramento in base a cosa vogliono le masse. Mentre per quanto riguarda coloro che lucrano sopra l'inquinamento (nell'episodio il Re della plastica che produce tutti gli oggetti in plastica) non pensano altro che alle loro tasche senza preoccuparsi delle conseguenze perché le sentono distaccate da loro e infatti nell'episodio l'unica soluzione per far rendere conto al cattivo della gravità della situazione è quella di farlo finire in tutto e per tutto e in prima persona dentro al problema: nella miriade di rifiuti da lui provocati, ma i cattivi di questo genere proprio come i politici non avrebbero alcun potere senza le masse a cui sta bene questa situazione.
L'utilizzo dei media e degli influencers o comunque di persone famose nell'episodio è chiaramente indicato come un movimentare le masse, quelle fanno ciò che vedono sia in negativo, acquistando gli oggetti di plastica all'ultima moda lanciati dagli influencers o bevendo le bottigliette in plastica suggerite dagli stessi, sia in positivo quando ascoltano Marinette e i suoi amici spiegare le conseguenze sull'ambiente di tutti questi rifiuti e le soluzioni da poter adottare come l'utilizzo di vetro e legno, quindi di materiali ecologici e naturali, stoffa al posto delle buste di plastica e borracce al posto delle bottigliette d'acqua, realizzare impianti che raccolgano i rifiuti dal mare come quello costruito sulla nave nell'episodio.
Come afferma la giornalista: «Questo è (sarebbe) un vero miracolo»
Peccato che dopo questo episodio così fantastico e a tratti utopistico se si guarda la realtà dei fatti anche il team di miraculous se ne frega del problema ambientale utilizzando la plastica per ogni oggetto di merchandising e giocattolo e con la fama del cartone proprio come i media invoglia le masse a continuare ad acquistare plastica...
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mezzopieno-news · 23 days
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LE BARRIERE CORALLINE DEL MONDO SONO PIÙ ESTESE DEL PREVISTO
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Un nuovo studio ha rivelato che la superficie sottomarina ricoperta da barriere coralline è grande il doppio rispetto alle stime precedenti e corrisponde a un’area di 348.000 chilometri quadrati nelle acque poco profonde degli oceani.
Le mappe degli ecosistemi marini mettono in evidenza molte attività scientifiche e di conservazione ma, fino a tempi recenti, nessuna carta ad alta risoluzione delle barriere mondiali era disponibile per l’esame della comunità scientifica. Oggi grazie ai rilevamenti satellitari, un team di ricercatori dell’Università del Queensland in Australia ha analizzato 1,5 milioni di campioni di addestramento per implementare oltre 100 bilioni di pixel di immagini, ottenendo così una mappatura dettagliata delle barriere coralline di tutto il mondo.
Le barriere coralline ospitano un quarto della vita sottomarina mondiale e contribuiscono al sostentamento di milioni di persone, soprattutto nelle aree tropicali. Sebbene siano sistemi fragili, minacciati da inquinamento, sovrapesca e sviluppo costiero, esse rappresentano una protezione delle coste da erosione e tempeste, contribuendo a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Perciò una delle domande di maggiore interesse che la comunità scientifica si pone è quanti coralli siano effettivamente presenti sotto la superficie del mare. Le mappe realizzate dall’Università del Queensland, liberamente accessibili tramite l’Atlante Allen Coral e il motore di ricerca Google Earth, vengono ora utilizzate da migliaia di ricercatori per migliorare la gestione e la conservazione sugli ecosistemi corallini mondiali.
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Fonte: Science Direct; foto di VisaVietnam
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noneun · 9 months
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Bella e romantica storia di due innamorati dell'inquinamento che non ci pensano due volte a dare un pessimo esempio di come siamo convinti che un lago sia ad esclusiva disposizione degli esseri umani. Con i giornali che ovviamente non vedono l'ora di esaltare un gesto così egoista pur di raccattare qualche click in più. L'amministrazione locale scrive "Siamo pronti ad accoglierli e soprattutto siamo pronti a cercare nuove soluzioni più ecologiche e rispettose dell’ambiente per tutti gli altri innamorati che vorranno scambiarsi le promesse d’amore sul Lago di Garda", ma nulla potrà contro le emulazioni di tanti vandali innamorati (vi siete dimenticati dei lucchetti di Moccia?). Già se ne trovano parecchie di bottiglie, la situazione non potrà che peggiorare.
E giusto per mettere le cose in prospettiva, ecco un elenco degli effetti negativi sull'ambiente che può avere l'abbandonare un messaggio in una bottiglia in un lago (o anche al mare):
Inquinamento fisico: se non viene recuperata, la bottiglia può rimanere nell'ambiente per centinaia o addirittura migliaia di anni, in particolare se è fatta di plastica. Anche le bottiglie di vetro possono essere problematiche, poiché possono rompersi e creare frammenti taglienti che rappresentano un pericolo per gli animali e le persone.
Danno alla fauna selvatica: gli animali possono rimanere intrappolati o ingerire pezzi della bottiglia, cosa che può portare a lesioni o alla morte. In particolare, gli uccelli marini e le tartarughe spesso ingeriscono pezzi di plastica, scambiandoli per cibo.
Inquinamento chimico: se la bottiglia è fatta di plastica, nel tempo può degradarsi e rilasciare sostanze chimiche nell'ambiente. Questi composti chimici possono essere tossici per la fauna selvatica e possono anche entrare nella catena alimentare, con potenziali effetti anche sulla salute umana.
Impatto estetico: l'inquinamento da rifiuti può avere un impatto negativo sull'aspetto dell'ambiente naturale e può ridurre il godimento delle persone di questi luoghi (tipo me che quando ne trovo una e vi maledico).
Inquinamento dovuto al messaggio: il messaggio stesso, a meno che non sia fatto di un materiale biodegradabile, può contribuire all'inquinamento. L'inchiostro utilizzato per scrivere il messaggio può anch'esso rilasciare sostanze chimiche nell'ambiente quando si degrada.
Per questi motivi, sarebbe importante non lasciare rifiuti di alcun tipo nell'ambiente naturale, inclusi messaggi in bottiglia. Ci sono molti altri modi per esprimere i propri pensieri e sentimenti che non danneggino l'ambiente.
Però oh, vuoi mettere il romanticismo?
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umi-no-onnanoko · 6 months
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I colori della differenza
Tendiamo un po' tutti ad associare gli stessi colori agli stessi oggetti, agli stessi luoghi, alle stesse persone e via discorrendo.
Al cielo l'azzurro, all'erba il verde, il giallo al sole, il bianco alla neve. Il nero alla persona che proviene dall' Africa, il rosso agli indiani d'America.
La domanda da porsi tuttavia è la seguente: ma ciò che indichiamo come colore caratterizzante un oggetto, un popolo, un sentimento, è il solo colore che possiede? L'unico che lo caratterizza?
Prendiamo il cielo, il cielo è solo azzurro? Se colorassi un cielo di rosso, di nero o di rosa sarebbe sbagliato?Il cielo non si colora di rosa quando la notte lascia spazio all'alba? Non diventa grigio o nero quando si carica di nuvole temporalesche?Forse non prende un colorito porpora quando volge alla sera con il tramonto? Non è blu quando ormai è notte o biancastro perché riflette la neve nelle giornate invernali?
Il mare? Non è forse verde, blu, celeste, rosso, nero, trasparente, a seconda della temperatura delle sue acque, del micro e macro sistema che la popola, del maggiore o minore inquinamento ambientale e delle diverse stagioni?
L'erba non può bruciarsi e diventare color paglia? Non può animarsi di fiori e insetti e diventare arcobaleno o coprirsi di foglie e diventare autunnale oppure bianca perché sepolta sotto la coltre nevosa?
Il sole non può essere pallido oppure arrossire? La neve non può essere colorata dalle risate dei bambini e scurirsi per i tanti passi che l'hanno sporcata?
E l'uomo? Non siamo forse noi, gli "uomini bianchi", quelli più colorati?
Mi sovviene alla mente una bellissima poesia di Senghor, poeta senegalese che recita così:
" Caro fratello bianco
quando sono nato ero nero
quando sono cresciuto ero nero
quando sto al sole sono nero
quando sono malato sono nero
quando io morirò sarò nero.
Mentre tu uomo bianco
quando sei nato eri rosa
quando sei cresciuto eri bianco
quando vai al sole sei rosso
quando hai freddo sei blu
quando hai paura sei verde
quando sei malato sei giallo
quando morirai sarai grigio.
Allora, di noi due, chi è l'uomo di colore?"
Perciò, ogni cosa ha un solo colore oppure tutti, il mondo intero, ha milioni di sfumature? C'è solo il bianco ed il nero, il rosso ed il giallo oppure esiste il rosso corallo, il rosso porpora, il giallo canarino, il ciano e così via? È diverso chi vede il mondo con tutte le sue sfumature oppure chi solo in un unico colore?
È meglio essere un colore in una scatola di pennarelli tutti uguali oppure è meglio mischiare insieme più colori ed essere un pennarello unico al mondo?
Se coltiviamo la nostra unicità, se impariamo a vivere a colori, a conoscerne le sfumature, a proiettarle dentro di noi e proiettare all'esterno le nostre, coltivando come un dono la nostra diversità siamo prodi o siamo stolti?
Forse solo noi stessi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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curiositasmundi · 6 months
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Bombe artigianali che potevano uccidere. Piazzate con motivazioni di natura xenofoba. È con l'accusa «di tentato omicidio plurimo con dolo diretto alternativo rispetto ad eventi letali o gravemente lesivi per gli abitanti della palazzina concorrente con esplosione di ordigno esplosivo al fine di incutere timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica», oltre che di detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo, che sono stati arrestati e posti ai domiciliari tre giovani, italiani, S.N. 23 anni, residente a Porto Viro, M.T. 21 anni, residente a Taglio di Po, e T.C. 22 anni, residente a Loreo. Due gli attacchi son esplosivi delle quali sono ritenuti, in ipotesi accusatoria, i responsabili: quello con la bomba carta piazzata a fatta esplodere verso le 22 del 31 marzo scorso, davanti alla porta d’ingresso di un edificio in via Dogana, a Borgo Fiorito, nella frazione adriese di Cavanella Po, dove sono ospitati dei richiedenti asilo, e quella multipla, con tre diversi ordigni, lanciati in prossimità degli appartamenti del villaggio Tizè di Rosolina Mare. Due episodi che avevano inevitabilmente sollevato profonda preoccupazione e sulla quale hanno indagato a fondo i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Adria, individuando i tre giovani come presunti responsabili ed altri due giovani, per i quali non sono state emesse misure cautelari, ma che sono ritenuti dagli inquirenti autori di reati collegati. Nei confronti dei tre arrestati la richiesta di una misura cautelare al giudice per le indagini preliminari è stata formulata essendo emersi con le indagini, spiega la Procura, «moventi e modalità di condotta che secondo l’ipotesi accusatoria dimostravano indole violenta, xenofoba e intenzioni di spedizioni punitive, nonché modalità di commissione dei fatti particolarmente accorte». In particolare, l'aver coperto la targa dell'auto con la quale erano arrivati a Borgo Fiorito, l’uso di passamontagna e la scelta di percorsi non coperti da telecamere pubbliche, oltre alla capacità e facilità di procurarsi esplosivi. Senza contare, poi, i tentativi di inquinamento delle prove con la costruzione di versioni di comodo e alibi, ma anche contattando un carabiniere per avere notizie sulle indagini, con il militare a sua volta indagato per l'ipotesi di rivelazione di segreto d'ufficio. Un quadro che ha portato il giudice a disporre la misura degli arresti domiciliari concordando con la gravità, in particolare dell'attacco a Borgo Fiorito, ad un palazzo abitato, con conseguente pericolo per l’incolumità dei condomini, la maggior parte dei quali stranieri, considerata la tipologia di miscela utilizzata come esplosivo e la potenza dell'esplosione, tale non solo da mandare in frantumi i vetri della porta d’ingresso e quelli delle finestre del piano ammezzato, ma anche da distruggere completamente l’androne e tutto quello che si trovava all'interno, arrivando ad abbattere le porte di tre dei sei appartamenti posti al primo e al secondo piano, visto poi l'orario serale ed il numero di persone che abitano il condominio, tra cui anche alcuni bambini, essendo del tutto plausibile che qualcuno potesse percorre il tratto maggiormente colpito dall’esplosione o anche solo potesse essere a ridosso delle porte delle abitazioni che sono state divelte. L'interrogatorio di garanzia per i tre arrestati è previsto per lunedì 30 ottobre.
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charlievigorous · 2 years
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Per fare un mondo nuovo ci vuole una nuova concezione di vita e di vivere. L'acqua del lavandino deve assere usata per la merda nel water. E non solo questo.
Gli alberi non servono a niente se non danno frutta. Vedo ed ho sempre visto solo alberi che non danno frutta. Nelle città, ma anche al mare e in montagna. Non ho mai visto un melo in mezzo ad un bosco, oppure un pesco in riva al mare. Eppure ho visto delle palme tropicali nei posti più improbabili e impensabili... Qui c'è una carenza di coscienza multipla.
Bandire la canapa o limitare e impedire la coltivazione di altre piante come il tabacco, ha generato un cortocircuito generale. Provate a immaginare un mondo in cui facendo una passeggiata, si può cogliere un frutto e fermarsi a mangiare, gratis!!!! Senza pagare nulla, niente e nessuno.
Così anche l'acqua per mandare via la merda dal water. Invece no, anzi, ora sta arrivando la privatizzazione dell'acqua. Vogliono quotare in borsa l'acqua (se non lo hanno già fatto). Stanno togliendo le fontane dalle città. Una bottiglia di acqua all'aeroporto costa 5€. E tutto questo giusto prima dell'emergenza idrica. La siccità di cui piace parlare tanto... Basta!
Ci vuole un nuovo mondo con nuovi esseri umani. Oppure l'unica alternativa è la morte. Tanto il pianeta vive ugualmente bene, anzi, forse meglio senza più inquinamento, pesticidi e sfruttamento negli allevamenti...
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leparoledelmondo · 2 years
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Chi ha paura degli squali?
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Anche lo squalo potrebbe non sopravvivere all’era dello sfruttamento incontrollato delle risorse. Nel Mediterraneo esistono 24 specie di squalo protette, il 50% di loro è a rischio estinzione. Si pesca di frodo, anche in aree marine protette, per uccidere specie sempre più a rischio la cui carne, spesso, finisce direttamente nella spazzatura. I grandi pescherecci si muovono con mega-reti a strascico che catturano un po di tutto. Per massimizzare la resa e scartare i “prodotti” lesionati si buttano via moltissimi “frutti” del mare. Così ogni anno circa il 10% del pesce catturato in natura in tutto il mondo è scartato poco dopo la pesca: 8,6 milioni di tonnellate di animali.
Chi mangia la carne di squalo?
Tutti noi, perché spesso viene venduta come pregiato pesce spada, o come altre specie ittiche. Il dramma però è che spesso la carne di squalo viene trovata marcia e buttata nel cassonetto.
Il sovrasfruttamento degli oceani a opera dell’uomo è tornato al centro del dibattito pubblico grazie a un documentario (Seaspiracy di Ali Tabrizi, su Netflix).
Cambiamenti climatici e inquinamento aggravano la sopravvivenza della fauna marittima, ma è la pesca eccessiva a minacciare drasticamente il suo futuro. Secondo le previsioni attuali, il consumo di pesce dovrebbe raddoppiare entro il 2050. Al momento la soluzione risiede nei sistemi di allevamenti ittici, che da soli generano più della metà del nostro approvvigionamento di pesci. Una soluzione agli sprechi della pesca selvaggia, che però comincia a presentare alcune problematiche simili agli allevamenti intensivi di bovini, suini e pollame: animali ammassati in spazi ridotti che a volte si infettano e contaminano gli altri.
Ma alla fine della filiera del grande spreco ci siamo ancora noi consumatori: negli Stati Uniti, fino al 63% dello spreco del pesce è dovuto al fatto che i consumatori gettano nella spazzatura quello che non consumano. E noi italiani? Secondo l’ultimo rapporto del Centro Comune di ricerca della Commissione Europea, per quanto riguarda in particolare il pesce, siamo terzi (dopo Spagna e Francia) con 400.000 tonnellate buttate ogni anno. Basta poco per cambiare: bisogna cominciare a comprare solo quello che ci serve e che riusciamo effettivamente a consumare.
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Un canto silenzioso: le specie di uccelli in via d'estinzione
Nel cielo che ci sovrasta, un canto si sta affievolendo. Un canto che rappresenta la bellezza e la biodiversità del nostro pianeta, ma che rischia di spegnersi per sempre. Stiamo parlando delle specie di uccelli in via d'estinzione, un problema di portata globale che richiede un'attenzione urgente. Specie di uccelli in via d'estinzione, le cause Secondo la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), circa 1.469 specie di uccelli sono minacciate di estinzione, pari a circa un ottavo del totale conosciuto. Le cause di questa drammatica perdita sono molteplici e interconnesse: - Perdita e frammentazione dell'habitat: La deforestazione, l'urbanizzazione e l'agricoltura intensiva distruggono i luoghi in cui gli uccelli nidificano, si alimentano e migrano. - Cambiamenti climatici: L'aumento delle temperature, l'alterazione dei regimi di pioggia e l'innalzamento del livello del mare modificano gli ecosistemi, rendendoli inospitali per molte specie. - Inquinamento: L'uso di pesticidi, l'inquinamento atmosferico e da plastica avvelenano gli uccelli e le loro fonti di cibo. - Caccia e bracconaggio: In alcune zone del mondo, la caccia illegale rappresenta una grave minaccia per la sopravvivenza di diverse specie. Quali sono le specie più a rischio? Tra gli uccelli più minacciati al mondo troviamo il Kakapo, un pappagallo notturno della Nuova Zelanda, di cui rimangono solo 200 individui. In Italia, invece, sono 67 le specie a rischio estinzione, tra cui l'Aquila del Bonelli, il Gheppio e la Cicogna bianca. Cosa possiamo fare per salvarli? La salvaguardia degli uccelli in via d'estinzione richiede un impegno collettivo su più fronti: - Protezione degli habitat: Istituire aree protette e riserve naturali, promuovere la gestione sostenibile delle foreste e contrastare la frammentazione degli habitat. - Lotta ai cambiamenti climatici: Ridurre le emissioni di gas serra e promuovere modelli di sviluppo sostenibili. - Seduzione contro l'inquinamento: Ridurre l'uso di pesticidi, promuovere la pulizia degli ambienti e sensibilizzare sul problema dell'inquinamento da plastica. - Educazione e sensibilizzazione: Informare il pubblico sull'importanza degli uccelli e sulle minacce che li gravano, incoraggiando comportamenti responsabili. Perché è importante salvare gli uccelli? Gli uccelli non solo donano bellezza e armonia al nostro pianeta, ma svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi. Essi controllano le popolazioni di insetti, impollinano le piante e disperdono i semi. La loro scomparsa avrebbe un impatto devastante sulla biodiversità e sull'equilibrio naturale. Un futuro senza il canto degli uccelli è un futuro impoverito. È nostro dovere, quindi, agire per proteggere queste creature meravigliose e preservare il loro canto per le generazioni future. Foto di 🌼Christel🌼 da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 1 month
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Infrastrutture verdi e blu per contrastare il cambiamento climatico in Emilia-Romagna: la Regione finanzia 17 progetti con oltre 21 milioni di euro di risorse europee
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Infrastrutture verdi e blu per contrastare il cambiamento climatico in Emilia-Romagna: la Regione finanzia 17 progetti con oltre 21 milioni di euro di risorse europee. Bologna – Nuove aree verdi attrezzate, o miglioramento e rafforzamento ecologico di quelle già esistenti. Interventi di forestazione urbana, di desigillazione del suolo e creazione di pavimentazioni drenanti. E poi giardini della pioggia. Sono solo alcuni dei 17 progetti finanziati dalla Regione con oltre 21 milioni di euro di risorse europee (Programma Fesr 2021-2027) con il Bando per la progettazione e realizzazione di infrastrutture verdi e blu in aree urbane e periurbane. Con l'obiettivo di rafforzare la presenza della natura nelle aree urbane, proteggendo e preservando la biodiversità con un modello di pianificazione e progettazione più attento al cambiamento climatico, ricorrendo al verde anche per rimuovere sostanze inquinanti. Per gli assessori proponenti Mauro Felicori (Cultura e Paesaggio), Vincenzo Colla (Sviluppo economico), Andrea Corsini (Infrastrutture) e Barbara Lori (Parchi e Forestazione), "con questo bando la Regione Emilia-Romagna ha raccolto la sfida per il contrasto al cambiamento climatico, sollecitando un cambio di paradigma nella progettazione delle aree verdi urbane e periurbane. Le nuove infrastrutture verdi e blu possono migliorare sensibilmente la vita delle città e di chi le vive. Un processo di rinnovazione culturale che, auspichiamo, troverà terreno fertile in tutte amministrazioni coinvolte". Su 64 domande presentate, 17 sono risultate finanziabili. Gli Enti interessati sono 14 Comuni, una Unione comunale, un Ente Parco e un'Autorità Portuale. Si tratta dei Comuni di Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno nel bolognese; Sorbolo Mezzani, Sala Baganza e Fidenza nel parmense; Bellaria Igea-Marina, Riccione e Gatteo in provincia di Rimini; Correggio nel reggiano; l'Unione della Romagna Faentina; Ferrara e Argenta; Bertinoro (FC); Nonantola (Mo); l'Ente Di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale e l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale. Gli interventi complessivamente riguardano una superficie di circa 230 ettari e hanno la finalità di rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità, anche per ridurre tutte le forme di inquinamento. Le infrastrutture verdi saranno realizzate in base alla definizione data dalla Commissione europea nel 2013, e cioè come rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (blu nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Si tratta, infatti, di un modello di pianificazione e progettazione più attento al cambiamento climatico. Gli interventi finanziati prevedono, per esempio, operazioni per la realizzazione di verde attrezzato o di miglioramento e rafforzamento ecologico di verde attrezzato esistente, interventi di forestazione urbana, di desigillazione del suolo e creazione di pavimentazioni drenanti con funzioni di impianto di nuove alberature, realizzazione di giardini della pioggia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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staipa · 2 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/se-pianto-un-albero-posso-mangiare-una-bistecca/?feed_id=1338&_unique_id=65df1d9db78b8 %TITLE% Seguo Giacomo da tempo attraverso il suo canale YouTube @EntropyforLife (https://www.youtube.com/c/EntropyforLife), per chi non lo conoscesse è un giovane divulgatore scientifico, il suo percorso di studi è improntato sulla Biologia Evoluzionistica ma si occupa spesso anche di temi ambientalisti. Lo fa con un altissimo livello di razionalità e di scrupolosità nei dati, cercando di essere sempre il più imparziale possibile ed esponendo interamente le analisi dei dati che porta. Nel descrivere questo suo libro, il cui titolo completo è Se pianto un albero posso mangiare una bistecca? Guida scientifica per un ambientalismo consapevole, sono costretto a usare almeno in parte la sua sinossi, perché in questo caso è davvero esplicativa del messaggio che il libro stesso vuole trasmettere: Emetto più CO2 se mangio carne bovina biologica, polli da allevamento intensivo, frutti di mare o un trancio di pesce spada? È davvero utile adottare alveari di api o finanziare aziende o associazioni che piantano alberi in giro per il mondo? Ogni giorno la nostra vita è riempita da una serie di dilemmi etici e morali che assomigliano molto a queste domande. Ormai, infatti, abbiamo tutti gli strumenti per capire che ogni nostro comportamento produce un impatto sul pianeta. Eppure, nonostante questa consapevolezza, spesso ci sentiamo impotenti di fronte ai mille problemi che la crisi ambientale ci pone di fronte quotidianamente. È difficile capire quale delle possibili soluzioni sia la migliore e così anche la nostra buona volontà di azione ne viene minata. Ci sono alcune azioni che hanno un grandissimo impatto in termini di inquinamento e di produzione di CO2, come mangiare meno carne soprattutto bovina, o coibentare la propria abitazione e altre che seppur decantate hanno impatti decisamente infinitesimi come farsi i saponi in casa o produrre da sé il cibo nell'orto, altri ancora possono avere impatti negativi e far guadagnare soldi a chi ne sfrutta l'ideale come adottare un alveare di api da miele. Ci sono anche ideali come il veganesimo che al di là dei motivi etici portano un impatto ecologico molto più basso di soluzioni intermedie e più applicabili alla massa, o scelte come l'allevamento intensivo che ci pongono davanti alla scelta tra il benessere animale o il consumo di suolo e un impatto enorme sull'inquinamento dell'aria, delle falde acquifere e sulla biodiversità. Ci sono momenti in cui è necessario scegliere tra uccidere oggi un certo numero di animali invasivi o lasciare che questi uccidano molti altri animali causando rischi per le specie autoctone. Ci sono modi di piantare boschi che possono aiutare la biodiversità e modi in cui invece può essere un ulteriore colpo contro la biodiversità. Lo stesso piantare alberi quale impatto positivo ha? Ha senso farlo per la CO2 o i motivi più importanti per farlo sono invece altri? E quali invece possono essere i risvolti negativi? C'è modo di quantificarlo? Non esistono scelte che portino conseguenze esclusivamente positive, se non nelle semplificazioni che ci vengono portate da idealisti che stanno spingendoci in una o l'altra direzione, consapevolmente o meno, in buona fede o meno. Le cose sono quasi sempre più complicate di così ed esistono dei trade off che ci impediscono di fare scelte completamente radicali in una qualsiasi direzione. In maniera più semplice si può dire che in qualsiasi scelta ambientale "la coperta è corta", si può andare in determinate direzioni scegliendo di tralasciarne altre, ma qualunque scelta porta una ampia gamma di conseguenze. Cosa fare quindi? Questo libro non ci da nessuna risposta su cosa sia meglio fare e cosa no, ma ci fornisce una serie di dati e informazioni su cui riflettere per capire le motivazioni di alcune scelte o per poter scegliere consapevolmente. Ci insegna soprattutto che se vogliamo
impegnarci per migliorare l'ambiente il primo passo è quello di cercare di capire quali tra le azioni che possiamo intraprendere siano quelle con un maggiore impatto in modo da non trovarci a perdere energie, tempo e risorse in azioni prive di un impatto reale. E tutto questo lo fa in maniera semplice e chiara, alla portata di tutti. Lo definirei un modo finalmente razionale e consapevole di impegnarsi nell'ambientalismo in mezzo a centinaia di slogan troppo spesso altisonanti (https://short.staipa.it/ak6g6). E ce ne è davvero bisogno.
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25° giorno
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Uno dei disegni meglio riusciti di questo inktober
Triplice significato della parola dangerous - pericoloso:
Rischio di estinzione di specie protette come le tartarughe
Inquinamento (del mare)
Fumo
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scienza-magia · 3 months
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Miliardi di dollari in profitti illeciti nel Triangolo d'Oro asiatico
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No man's Land, dove c’era il Triangolo d’oro ora c’è un buco nero dell’illegalità. La mafia cinese tra Laos, Cambogia, Thailandia e Myanmar, ha allestito un “hub” dell’azzardo online, di traffici di ogni genere e reati informatici che miete milioni di vittime a partire dalla Cina. Dove una volta c’era il Triangolo d’Oro, c’è oggi un buco nero che ingoia risorse, diritti, vite e dignità di migliaia e migliaia di individui e che in cambio produce veleni, inquinamento, sopraffazione e paura per molti, benessere e potere per pochi. Strategica oggi come un tempo, quella che era considerata un’area nel cuore dell’Asia esotica per ambiente, etnie e mescolanza di culture, strategica per il confronto tra i nazionalisti cinesi che qui impiantarono una guerriglia alimentata da eroina e armi di contrabbando e i comunisti di Pechino, oggi è hub internazionale di gioco d’azzardo, traffici di ogni genere e reati informatici che mietono milioni di vittime a partire dalla Repubblica popolare cinese da cui provengono i maggiori investitori e gestori di attività criminali verso le quali Pechino misura attentamente ritorsioni e distrazione in funzione dei suoi interessi e strategie che coinvolgono Laos, Cambogia, Thailandia, e soprattutto, Myanmar. Quest’ultima in particolare ha da tempo attirato l’attenzione di reti transnazionali dedite ad attività illecite, inclusa la tratta di esseri umani. A partire da quella responsabile della sorte di migliaia di Rohingya in fuga dalla violenza dei militari in buona parte rifugiati senza prospettive in Bangladesh ma non rassegnati alla vita nei campi. Per l’Alto commissariato Onu per i rifugiati su 4.500 che lo scorso anno hanno lasciato il Bangladesh o il Myanmar rischiando la traversata via mare del Golfo del Bengala sarebbero 569 i morti accertati. Il numero più alto in un solo anno dopo il 2014. Le storie dei sopravvissuti raccontano non soltanto delle tempeste e della sete ma anche dei trafficanti e delle violenze subite, soprattutto da donne e bambini che sono i due terzi dei partenti.
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La sfilata ad uso dei media, prima dell’udienza a Yangon, di un gruppo di trafficanti di esseri umani che trasportavano profughi Rohingya - Ansa Come per lo sfruttamento dei Rohingya, l’estensione dei profitti connessi con la produzione e il commercio di sostanze stupefacenti, ma sempre più anche di casinò illegali e frodi di ogni genere e livello sembra inarrestabile. Se le stime più attuali indicano in 60-70 miliardi all’anno il valore delle sole metanfetamine usate localmente o esportate e se qui l’oppio ha recuperato lo scorso il primato mondiale, si teme che quello dell’utilizzo fraudolento di Internet possa presto superarlo, con una serie di altre attività – a partire dagli scambi clandestini di criptovalute e sistemi finanziari paralleli – che vanno a loro volta imponendosi anche come strumenti per il riciclaggio di denaro e garantiscono enormi profitti a gruppi armati e organizzazioni criminali. In Myanmar, 55 milioni di abitanti, che dall’indipendenza è vissuto nello sbando della legalità, perlopiù sottoposto a dittature brutali e con un costante confronto tra gruppi di potere, etnie e interessi internazionali sul suo territorio, tutto questo si è evoluto in un sistema parallelo a quello statale, a sua volta minato da corruzione, repressione e violazioni dei diritti umani. Non è un caso se il valore delle sole truffe informatiche gestite alla frontiera settentrionale dello Stato Shan prossima al confine cinese è oggi calcolato in 14 miliardi di dollari. Il fatto che attività le cui dimensioni vanno svelandosi anche grazie all’avanzata sul terreno delle milizie etniche che si confrontano con i militari del regime sia gestito da quattro clan di origine cinese sotto la tutela finora delle forze armate birmane fa capire la posta in gioco, sia nel tentativo dei militari di soggiogare il Paese, sia in quello dei gruppi etnici di liberarsi da questo giogo e gestire autonomamente le risorse locali sia, infine, il ruolo della Repubblica popolare cinese nel controllare possibilità e collocamento internazionale di questo sfortunato Paese. Lo scorso anno le autorità di un regime non riconosciuto se non da alleati storici della dittatura, Cina, Russia e Corea del Nord anzitutto, hanno rimpatriato 41mila individui coinvolti spesso con coercizione nelle varie forme di criminalità informatica a cui oltreconfine ha corrisposto una repressione che ha portato all’arresto di oltre 70mila persone come parte di una campagna per liberare la Cina da questa nuova piaga. Le voci della resistenza danno però per certo il salvataggio con elicotteri militari dei capi delle gang cinesi alla caduta di Laukkai, finora l’abitato principale conquistato dai ailiziani dell’Esercito dell’Alleanza democratica nazionale e “capitale” delle frodi informatiche e dell’azzardo via Internet del Sud-Est asiatico. Uno degli obiettivi dichiarati dell’Offensiva 1027, così chiamata perché avviata il 27 ottobre, era proprio di chiudere la partita con attività che la giunta guidata dal generale Min Aung Hlain ha favorito tra le molte illegali di cui beneficia e con cui alimenta la repressione finendo però per collidere con Pechino riguardo le iniziative criminali che prendono di mira cittadini e interessi cinesi e per il timore che le attività belliche aprano a un flusso di profughi verso il territorio cinese. Una situazione che chiarisce, attualizzandola, come in Myanmar abbiano giocato finora pesi e contrappesi che hanno perpetuato instabilità e illegalità da cui molti traggono vantaggio. A sollecitare la nuova presa di potere delle forze armate il primo febbraio 2021 dopo un decennio di precaria democrazia guidata dalla Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi è stata la paura che il Parlamento uscito dalle elezioni del novembre precedente potesse avviare un processo di revisione della Costituzione che avrebbe tolto ai militari il diritto di veto su ogni iniziativa politica. Una possibilità che li avrebbe privati di ampi benefici economici nella gestione di frontiere, energia e miniere, ma che avrebbe anche aperto le porte dei tribunali e del carcere per i gestori di mezzo secolo di dittatura vissuta nella sostanziale impunità internazionale. Il golpe di tre anni fa non ha avuto alcuna condanna dai governi tradizionalmente vicini ai militari che in sede Onu hanno continuato a opporre veti a condanne e sanzioni riattivando il flusso di armi per la repressione e quello contrario di narcodollari e risorse naturali, mentre altri sono rimasti neutrali nel confitto che dal golpe è derivato. I due attori principali, militari e movimento democratico con il ruolo centrale della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, sono tuttavia solo due di quelli in scena nel Paese. Soprattutto nelle aree frontaliere che hanno subito la ridefinizione dei confini internazionali alla fine del controllo britannico nel 1948 il contrasto storico tra maggioranza birmana (di etnia bamar) e le consistenti minoranze che costituiscono nel complesso un terzo della popolazione del Myanmar è sempre stato vissuta sui piani dell’identità e del controllo di ingenti risorse: dalle acque per la produzione idroelettrica alle foreste, dalle pietre preziose all’oppio e alle droghe sintetiche. Le divisioni interne alle etnie che spesso si sono dotate di proprie milizie in funzione di autonomia dai birmani ma anche di potere tra fazioni e leader propri, sono state una costante. Così, in uno dei Paesi dell’Asia con il maggiore potenziale di crescita e progresso, coinvolto in una guerra civile al momento senza sbocchi, le previsioni segnalano per quest’anno un Pil di 65 miliardi di dollari e quasi tutti gli indicatori economici e sociali in calo. Oppio, pietre preziose e lo sfruttamento delle aree oscure di Internet continueranno a garantire enormi profitti; il controllo delle risorse ad alimentare divisione e sofferenza. Read the full article
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agrpress-blog · 3 months
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Il settore del trasporto merci marittime deve affrontare una preoccupante emergenza: ben 22.000 container sono andati persi nei mari globali. Questo dato, emerso da un'indagine condotta dal World Shipping Council (WSC) tra il 2008 e il 2022, evidenzia una problematica che va oltre il mero danno economico. Il 90% delle merci viaggia via mare, e il 10% di queste è classificato come pericoloso. La messa in sicurezza di tali merci diventa quindi cruciale, non solo per evitare perdite economiche, ma anche per prevenire danni ecologici. La perdita annuale media di 1.566 container in mare potrebbe sembrare limitata in confronto ai 200 milioni che solcano gli oceani ogni anno. Tuttavia, il rischio di danni economici, umani ed ecologici rimane significativo. La mancanza di adeguati protocolli di sicurezza e metodi di fissaggio contribuisce a questa problematica, soprattutto considerando la crescita costante del mercato e la necessità di adeguare i protocolli di sicurezza di conseguenza. L'esperto Ermanno Vicini, CEO di Serpac, sottolinea come i container dispersi rappresentino una fonte di inquinamento per gli oceani. Questi container, galleggiando in superficie per settimane o mesi, possono diventare pericolosi per le imbarcazioni, ma anche un'opportunità di recupero a costi più contenuti durante il periodo di galleggiamento. Tuttavia, spesso le operazioni di recupero non vengono attuate principalmente per motivi economici. Il trasporto merci marittimo, che costituisce il 90% del commercio mondiale, è la spina dorsale dell'economia globale. Tuttavia, il 10% di queste merci è composto da sostanze pericolose ai fini del trasporto, come esplosivi, prodotti chimici, profumi, vernici e batterie al litio. La regolamentazione internazionale, come il codice IMDG, stabilisce specifiche disposizioni per l'imballaggio, l'etichettatura e la marcatura dei container, ma il costo più elevato di spedizione per merci pericolose spinge molte aziende a non dichiarare correttamente i contenuti dei container. Il rispetto delle normative è fondamentale per evitare incidenti e ridurre perdite umane, economiche ed ecologiche. Il trasporto di merci pericolose richiede un impegno significativo per garantire la sicurezza durante la spedizione. In un contesto globale, l'attenzione alla sicurezza sta crescendo, con organizzazioni che intensificano le ispezioni di sicurezza ai container per individuare frodi nei carichi. La sicurezza nel trasporto marittimo è diventata una priorità mondiale per ridurre il rischio di incidenti pericolosi sulle navi cargo.
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amicoassicuratore · 7 months
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Civil Liability for Ships Navigating the Legal Waters
La responsabilità civile per le navi è un’area complessa e sfaccettata del diritto marittimo che disciplina le responsabilità e gli obblighi legali degli armatori, degli operatori e dei membri dell’equipaggio. Queste normative sono essenziali per garantire la sicurezza delle attività marittime, proteggere l’ambiente e salvaguardare gli interessi delle persone colpite da incidenti marittimi. In questo articolo esploreremo gli aspetti chiave della responsabilità civile delle navi e la sua importanza nel settore marittimo.
I. Quadri internazionali e nazionali:
La responsabilit¢ civile per le navi │ disciplinata sia da quadri internazionali che nazionali. A livello internazionale, convenzioni chiave come la Convenzione internazionale sulla responsabilit¢ civile per i danni da inquinamento da idrocarburi (CLC) e la Convenzione internazionale sulla responsabilit¢ e il risarcimento dei danni connessi al trasporto di sostanze pericolose e nocive via mare (HNS) forniscono linee guida in materia di responsabilit¢ in caso di incidenti di inquinamento. Tali convenzioni stabiliscono limiti di responsabilit¢ e meccanismi di risarcimento.
A livello nazionale, i paesi hanno i propri sistemi giuridici e regolamenti per affrontare la responsabilit¢ civile delle navi. Questi possono variare in modo significativo, ma spesso incorporano le convenzioni internazionali nelle loro leggi nazionali.
II. Responsabilità per l'inquinamento:
Uno degli aspetti pi critici della responsabilit¢ civile delle navi │ la responsabilit¢ per inquinamento. Gli armatori possono essere ritenuti responsabili di fuoriuscite di petrolio, perdite di sostanze pericolose e altri danni ambientali causati dalle loro navi. La responsabilit¢ spesso si estende fino a coprire non solo i costi di pulizia ma anche il risarcimento per le parti colpite e il ripristino ecologico.
III. Responsabilità per lesioni personali e danni materiali:
Oltre alle preoccupazioni ambientali, gli armatori sono responsabili per lesioni personali e danni materiali derivanti da incidenti marittimi. I passeggeri, i membri dell'equipaggio e altre persone colpite da incidenti legati alla nave possono chiedere un risarcimento per lesioni o perdita di propriet¢. Ci￲ include incidenti come collisioni, incendi e incidenti a bordo.
IV. Limitazione di responsabilità:
Per evitare eccessivi oneri finanziari a carico degli armatori, numerose convenzioni e leggi nazionali stabiliscono limiti di responsabilità. Lo scopo di questi limiti è quello di trovare un equilibrio tra fornire un giusto risarcimento alle vittime e garantire la sostenibilità economica del settore marittimo. Tuttavia, è importante notare che questi limiti possono variare in base a fattori quali le dimensioni e il tipo di nave, la natura del carico e le circostanze dell’incidente.
V. Fondi di esecuzione e di compensazione:
Far rispettare la responsabilità civile delle navi spesso comporta la creazione di fondi di compensazione. Questi fondi possono essere finanziati dagli stessi armatori, dalle compagnie assicurative o dalle agenzie governative. I fondi di compensazione svolgono un ruolo cruciale nel garantire che le vittime siano prontamente ed equamente risarcite per le perdite subite, anche se gli armatori non sono in grado di coprire l’intero importo.
VI. Sfide e sviluppi legali:
Il campo della responsabilità civile per le navi è in continua evoluzione per affrontare le sfide emergenti, come la crescita delle mega-container, l’uso di navi autonome e i potenziali impatti dei cambiamenti climatici sulle attività marittime. Di conseguenza, gli sviluppi giuridici e gli aggiornamenti alle normative internazionali e nazionali sono comuni.
La responsabilità civile per le navi è un aspetto fondamentale del diritto marittimo che serve a tutelare diversi interessi, tra cui l’ambiente, le persone e la proprietà. I quadri internazionali e nazionali, insieme ai limiti di responsabilità, ai fondi di compensazione e agli sviluppi giuridici in evoluzione, creano un panorama dinamico e complesso per gli armatori, gli operatori e le parti interessate. È fondamentale che coloro che sono coinvolti nel settore marittimo comprendano e navighino in queste acque legali in modo responsabile per garantire il funzionamento sicuro e sostenibile delle navi nel mondo di oggi.
Per maggiori informazioni:-
Responsabilità Civile Natanti
Assicurazione Motore Fuoribordo Obbligatoria
Assicurazione Motore Marino Obbligatoria
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weirdesplinder · 10 months
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Podcast vi racconto un drama: lista di Drama asiatici con sirene e tritoni
Sempre in onore dell’uscita al cinema del film live action Disney La Sirenetta, dopo il video dedicato ai libri con sirene potevo forse mancare di suggerirvi dei drama con protagoniste Sirene? Assolutamente no, perciò  ecco una piccola lista di drama a tema sirene/tritoni, ricordandovi comunque, se non l’avete ancora fatto, di guardare anche il film con Tom Hanks: Splash , una sirena a Manhattan:
- Legends of the blue sea, kdrama
Link: https://www.viki.com/tv/32240c-the-legend-of-the-blue-sea
Trama: Liberamente ispirato alla trama del film  Splash - Una sirena a Manhattan, conTom Hanks. Una sirena lascia il mare e acquisisce le gambe per inseguire l’uomo di cui in un lontano passato si è innamorata e si ritrova nella New York moderna per conquistare un truffatore playboy superintelligente e superbello, che  asua volta si ritroverà tra le mani una ragazza stupenda ma che sembra nonc onoscere nulla del mondo che la circonda.
La mia opinione: Bello, fatto bene, con bravi attori, ma non avrebbero dovuto allungarlo iulteriormente di ben 4 puntate arrivando a 20 invece di 16, hanno voluto inserire troppa roba in una sola trama che se rimasta semplice con uno stile favolistico sarebbe stata molto più bella e delicata. Invece hanno voluto aggiungere, magia, problemi famigliari, problemi di denaro ed eredità, elementi da thriller e mondi parralleli, veramente un po’ troppo, ma il livello di questo drama è molto alto. Non posso non consigliarlo comunque.
- Koi wa Deep ni   (Love is deep), dorama/J-drama
Link: https://kissasian.pe/drama/koi-wa-deep-ni-2021-episode-1
Trama:Una sirena sotto mentite spoglie è stata incaricata dagli altri animali marini che vegliano su di lei (e con cui lei può parlare) di infiltrarsi tra gli umani di un istituto marino di una baia giapponese per cercare di abbassarne il livello di inquinamento e capirne le cause, m aquando il suo incaico sta per finire scopre che una famosa catena di alberghi ha in progetto di aprire un albergo sulla baia e di costruire in mare una torre subacquea per poter far godere ai turisti la vista dei fondali marini. Naturalmente tale costruzione avrebbe un impatto devastante sull’ecosistema della baia e la sirena deve cercaer di impdire che il progetto vada in in porto. C’è solo un problema. Finirà per inamorarsi proprio del CEO che è incaricato di tale progetto.
La mia opinione: trama carina e drama breve e semplice che sarebbe super godibile (adoro le aragoste, tartarughe di mare e murene parlanti) se non fosse per la sua lentezza in certi punti e i silenzi in certi dialoghi. Avrebbe avuto bisogno di un ritmo molto più sostenuto.
- My love from the Ocean, C-drama
Link: https://www.youtube.com/watch?v=XyQDwHu_NnU
Trama: una ragazza ventenne con un padre iperprotettivo e un profondo amore per gli animali marini, rimarrà coinvolta in cose molto più grandi di lei, in primis nelle indagini che un cercatore di tesori sta facendo su una droga che sembra sia derivata dal sangue delle sirene.
La mia opinione: trama originale dove più che di sirene esattamente parliamo di un popolo del mare che abita una certa isola cinese...se tutto fosse raccontato con senso logico e temporalmente normale cioè con i fatti del passato spiegati prima del presente credo sarebbe stato più chiaro e godibile, purtroppo invece è solo un gran caos dove non si capisce nulla.
- Surplus Princess, K-drama
Link: https://kissasian.pe/info/surplus-princess
Trama: Liberamente ispirato alla storia del cartone La Sirenetta della Disney che spesso cita in modo ironico, ma ambientato ai giorni nostri. Una sirena innamorata del mondo umano e di un famoso chef televisivo decide di tentare di conquistarlo, ma la pozione che ha rubato le concede solo 100 giorni di tempo per conquistarlo, pena la morte. Ma nonostante creda di aver studiato molto bene il mondo terrestre tramite il web, navigare i suoi misteri sarà molto più difficile del previsto, per fortuna sulla sua strada incontrerà molte persone persino più strane di lei disposte ad aiutarla. E ne avrà veramente bisogno.
La mia opinione: carino e ironico fa il verso o parodia a diversi altri film e serie tv tipo la Sirenetta, Attack on Titan, Frozen.... è anche romantico e moderno, con ritmo frizzante, peccato che un certo clichè che io odio veramente, ma per il resto super consigliato.
- Blue whisper, C-Drama
Link: https://www.viki.com/tv/
Trama: Una potente e talentuosa maestra di arti marziali, Ji Yun He  ha avuto la benedizione di ricevere un dono unico, la capacità di rendere  mansueto qualsiasi demone, Yun He avrebbe dovuto passare la sua vita in  viaggio per il mondo, aiutando coloro che avevano bisogno  dei suoi servizim, ma la rigorosa legge dettata dagli Dei l'ha confinata entro i confini della Valle dei Demoni. Impossibilitata  a liberarsi dai profondi e oscuri segreti che la tengono confinata  nella Valle, la situazione di Yun He peggiora  quando la perfida Principessa Shunde le dà l’incarico di domare e sottomettere al volere della principessa un tritone, Chang Yi. Se fosse riuscita in questa missione sarebbe potyuta uscire finalmente dalla valle. Ma non solo deve avvalersi per questo dell'aiuto di suo  fratello adottivo e nemico giurato Lin Hao Qing, quando sono costretti a passare molto tempo insieme Yu He e Chang Yi finiscono  inevitabilmente per provare attrazione reciproca. Ormai innmaorata di lui Yun He si rifiuta di sottomettere la volontà di Chang  Yi a quella della Principessa. Ma nel dargli la sua libertà, sarà poi  lei a sacrificare la propria?
La mia opinione: Drama fantasy cinese che segue tutti i crismi di questo genere che vi devono piacere. Il ritmo non è male, ma il drama è veramente lungo se lo volete vedere tutto talmente lungo che l’hanno diviso in due parti. Gli effetti visivi e speciali, i costumi, la fotografia tutto è di livello piuttosto alto. Il budget c’era e si vede.
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personal-reporter · 11 months
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Giornata mondiale degli Oceani 8 giugno 2023
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In occasione dell’8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, MSC Marine Stewardship Council ricorda l’importanza di oceani in salute per la vita sul nostro Pianeta e per la sicurezza alimentare globale. La vita sul nostro Pianeta inizia dagli oceani, e per questo vanno rispettati e protetti attraverso le scelte di ogni giorno: è questo il messaggio di Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso il suo programma per la pesca sostenibile, per la Giornata Mondiale degli Oceani 2023. Gli oceani ricoprono due terzi del pianeta, forniscono l’ossigeno che respiriamo e il cibo di cui ci nutriamo, contengono un’immensa biodiversità per lo più ancora inesplorata e assolvono una indispensabile funzione di regolazione climatica. Tutti aspetti che si basano su un presupposto fondamentale: che essi siano in salute, e gli ecosistemi e le risorse in essi contenuti siano equilibrio tra loro. Un equilibrio che oggi è messo in pericolo da inquinamento, cambiamento climatico e pesca eccessiva, e che deve essere salvaguardato attraverso scelte sostenibili a tutti i livelli decisionali – consumatori, aziende, attività di pesca e istituzioni. “Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sugli oceani, perché la vita del Pianeta è intrinsecamente legata ad essi e perché essi non solo svolgono un ruolo fondamentale a livello ambientale, ma possono svolgere anche un ruolo cruciale nella sfida per garantire la sicurezza alimentare globale.” spiega Francesca Oppia, Direttrice del Programma MSC in Italia. “Le Nazioni Unite stimano che i sistemi alimentari debbano aumentare la propria produttività del 70% per soddisfare una crescita di popolazione che supererà i 9 miliardi di persone nel 2050. In questo scenario, la gestione sostenibile della pesca può fornire proteine e nutrienti ai milioni di persone che oggi soffrono di carenze nutritive o di insicurezza alimentare. Per questo motivo è necessario che tutti, dai pescatori alle aziende che operano nel comparto alimentare, dai consumatori ai governi nazionali e locali, mettano la protezione degli oceani in cima alla propria lista delle priorità”. Secondo le Nazioni Unite, gli alimenti provenienti dai sistemi acquatici, detti Blue Foods (animali, piante e alghe pescati o coltivati in ambienti marini o acqua dolce) sono degli alleati fondamentali per affrontare la sfida della sicurezza alimentare globale. Secondo una ricerca di Costello et al. (2016), se tutte le attività di pesca fossero ben gestite, sarebbero in grado di produrre 16 milioni di pescato in più ogni anno, che andrebbero ad alleviare la diffusa carenza di nutrienti fondamentali quali ferro, vitamina B12 e acidi grassi Omega-3. 10 ragioni per proteggere i prodotti del mare: 1- I prodotti del mare sono ricchissimi di nutrienti Pesce e frutti di mare sono ricchi di nutrienti come zinco, ferro, vitamine A e B12 e acidi grassi omega-3, essenziali per la salute umana. I pesci grassi come il salmone e le aringhe contengono più nutrienti essenziali di noci, cereali, carne, verdure a foglia o semi, che sono più assorbiti e utilizzati meglio rispetto a quelli contenuti nelle stesse verdure e negli integratori alimentari. 2- I prodotti del mare hanno un minor impatto ambientale Rispetto all’allevamento a terra, la pesca consuma pochissima terra o acqua, né richiede fertilizzanti o mangimi. Il consumo di prodotti ittici pescati comporta meno di un decimo della quantità di anidride carbonica associata alla carne rossa. Ha anche un'impronta di carbonio inferiore a quella del formaggio o del pollo. Alcuni piccoli pesci come aringhe, sgombri e spratti, hanno emissioni di carbonio inferiori a quelle del riso e del mais, oltre a essere tra i pesci più nutrienti da mangiare. 3- Il consumo di pesce in Italia è più alto della media europea. Gli italiani consumano 30kg di pesce fresco pro capita per anno, mentre la media europea si attesta intorno ai 23kg. Le specie più consumate nel 2020 in Italia sono state il tonno pinna gialla, il calamaro, il salmone, la cozza, il tonnetto striato e il merluzzo nordico (dati EUMOFA). I maggiori consumatori di pesce in Europa sono i portoghesi (57kg pro capita per anno) e i danesi (35kg); agli ultimi posti troviamo invece ungheresi (6,5kg) e cechi (5,7kg). 4- Ci sono migliaia di specie diverse da provare Sono 2.200 le specie di pesce pescato e 600 di pesce allevato, eppure la maggior parte di noi consuma le stesse poche specie. Eppure, variare le specie consumate allevia la pressione su quelle più comuni, aiutando a preservare la biodiversità. 5- Il pesce è un’importante fonte di sussistenza 600 milioni di persone dipendono almeno in parte dal settore della pesca e dell’acquacultura e più della metà è rappresentata da donne; la maggior parte di queste persone si trova nei Paesi in via di sviluppo. A essere coinvolte nel settore primario della pesca sono invece 58,8 milioni di persone secondo la FAO. 6- La domanda di pesce raddoppierà entro il 2050 Per soddisfare questa domanda in continua crescita è necessario sostenere pratiche di pesca sostenibile e un allevamento responsabile di prodotti ittici. 7- Pescando meglio si pesca di più Pescare sostenibilmente e porre fine alla pesca eccessiva potrebbe far aumentare la produzione annuale globale di pesce di 16 milioni di tonnellate, sufficienti a soddisfare il fabbisogno proteico di 72 milioni di persone in più all'anno. 8- Le persone mangiano pesce da quasi 2 milioni di anni Le prime prove del consumo di pesce da parte di un essere umano risalgono a 1.95 milioni di anni fa e sono state ritrovate in Kenya. È in questo periodo che gli esseri umani con un cervello più grande hanno iniziato a evolversi. 9- Il pesce è una parte importante della tradizione culturale e religiosa Tradizionalmente, il pesce viene consumato il Venerdì Santo dai cristiani, mentre nell'ebraismo il pesce è un simbolo di fertilità e fortuna che si mangia durante il Capodanno ebraico. 10- Tutti noi possiamo proteggere gli oceani Scegliendo di consumare prodotti ittici da pesca sostenibile, riconoscibili dal marchio blu MSC, supporti i pescatori che implementano pratiche di pesca sostenibili su base scientifica, permettendo agli oceani di prosperare per il bene delle generazioni future. La Giornata mondiale degli oceani, cade l’8 giugno ed è nata durante l’Earth Summit del 1992 a Rio de Janeiro. È stata riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2008 per celebrare gli oceani e il nostro personale legame con il mare, e per sensibilizzare l'opinione pubblica sul ruolo essenziale che essi svolgono nella nostra vita e nella salute generale dell'ambiente. Per saperne di più: World Ocean day https://unesco.org Read the full article
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