Tumgik
#nostra storia
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e tu adesso mi mandi i messaggi, tu guarda: ora che ce l'ho fatta. "Ne ero certa", mi dici, bugiarda. È passata la nostra occasione, però grazie per l'ispirazione; che dalla nostra storia c'è uscita la strofa per questa canzone.
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illsadboy · 5 months
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Mi ricordo che ti facevi la coda per farti più bella, per farti la coca, per farmi una pompa. Ma amavi le droghe tu vivi per farti, non hai bisogno d’amore perché non hai un cuore al suo posto hai una pietra di crack e ti sei dimenticata di tutte le volte che ti tenevo quei capelli mentre vomitavi nella tazza del cesso.
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rei-the-head-shaker · 11 months
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Another day, another coffee!
Trying to get back on track with my studies in the hope life got the memo and will stop being so fucking hectic and leave me to my things for a little bit...
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2stelle · 11 months
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internazionale milano 😁🥰
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io-pentesilea · 1 year
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(Vorrei che tu non raccontassi di me, di noi, alla tua nuova amante - o alle tue donne... 'di passaggio'.
Ma se proprio devi - vuoi, perché in realtà non ne hai alcun bisogno - vorrei che perlomeno tu fossi sincero.
E che dicessi che siamo stati insieme 5 anni e mezzo, e non che una volta ti sei fatto Pentesilea.
Vorrei che raccontassi di essere stato felice e che ti facevo stare bene, al punto che persino tua moglie e tua madre si insospettirono perché sorridevi troppo. 'Non avrai mica l'amichetta?' come ti disse 'mammà'.
Vorrei che dicessi che ti sono stata vicina senza aspettarmi nulla, sapendo che non avevamo un futuro, noi due. Senza mai chiedere nulla, se non quello che potevi darmi. Senza lamentarmi mai per gli impegni annullati o farti pesare i programmi cambiati all'ultimo momento. 'Dai, capisco, non ti preoccupare' perché ero cosciente che prima di me c'era tua moglie, ma soprattutto tuo figlio.
Vorrei che spiegassi che nel 2019, dopo avermi lasciato per un banale fraintendimento - forse perché ti pesava la mia 'celebrazione' del nostro terzo anno insieme... - tornasti dopo un mese, chiedendomi di non parlare del nostro riavvicinamento con amici e parenti - cosa che feci.
Vorrei che dicessi che successe lo stesso nel 2020; i mesi allora furono 3, ma tornasti da me - pur continuando a frequentare (scopare con, è più corretto) due altre donne.
Vorrei anche che specificassi che, sapendo allora di una sola di loro due, ti dissi che non importava, 'ti perdonai'.
Vorrei che raccontassi di come, avendo capito che il tuo interesse per me andava scemando, non volendo rinchiuderti in una noiosa routine, ti proposi di rimanere amici, chiedendoti, semmai avessi incontrato un'altra donna, di essere sincero.
Vorrei infine che raccontassi come, quel 19 gennaio del 2022, quando lei casualmente - casualmente? - scoprì della nostra relazione, incappando nei miei post, decidesti di sparire senza neanche un vaffanculo, senza darmi una possibilità di chiederti scusa per non averti ascoltato, senza lasciarmi spiegare, preferendo mantenere l'amicizia - perché di questo si trattava, almeno così sostenevi. 'Non c'è niente, lei è innamorata, ma non me la sono scopata' dicevi, e io ti credevo - di una ragazzina piuttosto che quella di una donna che ti aveva dato tutto ciò che chiedevi. Condividendo i tuoi giochi, facendoti vivere le tue fantasie. Cercando di non romperti i coglioni con i suoi problemi e mettendoti al centro dell'universo. Ascoltandoti, tranquillizzandoti, calmandoti. Cercando insomma di alleggerirti la vita e le giornate, come fa una brava amante.
Ecco, se proprio dovessi parlarle di me, di noi, vorrei solo che fossi onesto.
Tutto qui.
Barbara)
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Io ti voglio nella mia vita..
Sei tu a non volermi nella tua.
- ♧
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gregor-samsung · 2 years
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“ Come potremmo mai non condividere le sofferenze mortali subite dall'Ucraina in epoca sovietica? Ma da dove scaturisce l'intento di asportare l'Ucraina da un corpo vivo (ed anche quella che da tempi remoti, nel corso dei secoli, non è stata mai Ucraina, come il Dikoe Pole —«Terra selvaggia» — dei nomadi, o la Crimea, il Donbass, fin quasi ad arrivare al Mar Caspio)? E se «autodeterminazione delle nazioni» ha da essere, allora che davvero ogni nazione decida le proprie sorti. E questo non si risolve prescindendo da una votazione popolare. Staccare oggi l'Ucraina significa passare attraverso milioni di famiglie e di persone: quanta commistione di popolazioni; intere regioni e città a predominanza russa: quante persone imbarazzate a scegliere tra le due nazionalità; quanti di sangue misto; quanti matrimoni misti, che peraltro fino ad oggi nessuno considerava «misti». Nel fulcro della popolazione radicata non c'è ombra di intolleranza tra ucraini e russi. Fratelli! Non ci serve questa crudele separazione! Sarebbe il frutto dell'ottundimento degli anni comunisti. Insieme abbiamo sofferto l'epoca sovietica, insieme siamo precipitati in questo baratro, e insieme ne usciremo. E in due secoli: quale folla di nomi illustri all'incrocio delle nostre due culture. Nella formula di M.P. Dragomanov: «Indivisibili, ma neppure confondibili». Occorre aprire in spirito di amicizia e disponibilità la strada alla cultura ucraina e bielorussa non solo sui territori dell'Ucraina e Bielorussia, ma anche della Grande Russia. Nessuna russificazione forzosa (e peraltro nessuna ucrainizzazione forzosa, quale si ebbe verso la fine degli anni Venti), ma libero sviluppo parallelo di ambedue le culture, e classi scolastiche con l'insegnamento nelle due lingue, a scelta dei genitori. Certo, se il popolo ucraino desiderasse effettivamente separarsi, nessuno potrebbe impedirglielo con la forza. Il nostro spazio è multiforme, e solo la popolazione locale può decidere le sorti della propria località, della propria regione, mentre ogni nuova minoranza recentemente formatasi in questa località deve contare sulla medesima non coercizione. “
Aleksandr Solženicyn, Come ricostruire la nostra Russia? - Considerazioni possibili, traduzione di Dario Staffa, Rizzoli, ottobre 1990¹; pp. 21-23. (Corsivi dell’autore)
[ 1ª Edizione originale: Как нам обустро́ить Росси́ю? - посильные соображения, Volgogradskaya Pravda, 21 settembre 1990 ]
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pazzoincasamatta · 1 month
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le tradizioni europee
Ecco un esempio estremo tratto dalla nostra preistoria: le linee evolutive di Homo sapiens e Homo neanderthalensis si sono separate circa 600000 anni fa. Le due specie si sono evolute separatamente, finché, 50000 anni fa, Homo sapiens è arrivato nei territori dei Neandertal e tutti hanno fatto sesso con tutti. Lo sappiamo perché abbiamo sequenziato il genoma dei Neandertal. Se siamo europei, possediamo del DNA di chiara derivazione neandertaliana che è stato introdotto in noi a quell’epoca.
Umani: La nostra storia di Adam Rutherford
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140eoltre · 2 months
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In quell'epoca avevo diversi corteggiatori. Io dicevo di voler sposare un uomo bellissimo e Albe non mi sembrava un uomo bellissimo, ma era il più intrigante, il più estroso. Aveva proprio colpito la mia fantasia e, infatti, tre mesi dopo che ci eravamo conosciuti, ci siamo sposati, come due bestie, senza avere nessuna sicurezza ma con l'entusiasmo di dire che volevamo stare insieme, stare insieme nel bene e nel male. L'interesse che avevo per questo personaggio, che era molto diverso da tutti gli altri, era una cosa, direi, anche intellettuale.
Lica Covo Steiner - parole riportate in CHIARA ALESSI, Vorrei far vedere una strada che va all'infinito. Lica Covo Steiner, Electa, Milano 2023, pp. 47-48
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Martino Dirono, un Atalantino e un Bergamasco tra i tanti.
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breitzbachbea · 2 years
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I finished Creature Fantastiche di Sicilia! Which does mean that until friday, when I'm going back to my Unicity, Italian learning will now consist of me actually reading the crime short stories that are specifically written to learn Italian with.
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nomeutenteerrato · 9 days
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
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2stelle · 10 months
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kon-igi · 5 months
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QUESTA È UNA STORIA CHE NON SO COME COMINCIARE A RACCONTARVI
È una storia triste con un finale velato di speranza che però non riesce a diminuire in me la tristezza, visto che è troppo spesso ripetuta ovunque nel solito loop di solitudine e sofferenza.
Non a caso ho deciso di raccontarla solo adesso e a taluni potrà sembrare che io mi voglia agganciare furbescamente al trend 'femminicidio' e con questo post fare virtue signaling.
Tutt'altro, credetemi.
Questa storia parla del coraggio di una ragazzina di 20 anni, l'unica reale protagonista, mentre noi come famiglia, semmai, abbiamo avuto solo il merito di essere al posto giusto al momento giusto.
Ricordate questo: AL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO e poi nella chiusa a questo post capirete.
Anche se dubito fortemente che conosciate lei o siate venuti a sapere della sua storia, per un mio senso di riservatezza cambierò molti particolari, senza però far perdere mai il senso di quanto accaduto.
Mia figlia piccola aveva una compagna di studi con la quale era rimasta in contatto anche dopo la maturità e una sera questa ragazza è venuta a cena a casa nostra, su strana insistenza di nostra figlia perché era già tanto tempo che non si vedevano, tranne qualche messaggio con cui lei la teneva informata sullo stato di salute del fratellino di 7 anni, affetto da una forma aggressiva ma curabile di leucemia.
Avevamo capito che era successo qualcosa e infatti questa ragazza, durante la cena, ci confida che lei, la madre e, soprattutto, il fratellino sono da anni vittime di maltrattamenti psicologici e fisici a opera del padre.
E noi, su insistenza di nostra figlia che è riuscita a convincerla, siamo state le prime e uniche persone alle quali trova finalmente la forza di dirlo, visto che il padre aveva costretto la madre a chiudere i contatti con ogni parente e cerchia di amici.
Erano sole, la madre non lavorava e tutti dipendevano da un unico stipendio, quello del padre, che inoltre decideva quando e quanto potessero uscire di casa.
Una storia di abusi familiari come tante, solo che invece di sentirlo in un telegiornale ce le stava raccontando di persona una ragazzina smilza e che sorrideva triste per l'imbarazzo.
E poi ho visto gli occhi di mia figlia, pieni di rabbia e indignazione ma scintillanti anche di qualcos'altro... speranza, anzi, convinzione che noi potessimo aiutarla.
Con un peso enorme nel cuore, le abbiamo allora parlato tutta la sera, l'abbiamo consolata, consigliata e spronata a fare quello che la madre non aveva più la forza di fare: denunciare ai carabinieri e rivolgersi a un centro antiviolenza.
E mentre lei piangeva lacrime di gioia per aver finalmente trovato qualcuno con cui aprirsi, le arriva un messaggio wathsapp sul telefono con una foto.
Una foto da suo fratello.
Che si era fotografato il naso.
Rotto e sanguinante.
E il messaggio sotto diceva 'Papà ha picchiato la mamma e poi me. E poi se n'è andato'.
Un bambino di 7 anni con la leucemia che deve andare a fare la chemio due volte a settimana.
A vederlo scritto pare assurdo pure a me, una di quelle brutte sceneggiature per una fiction rai in prima serata ma il fatto era che stava succedendo di fronte ai nostri occhi e non so come io sia riuscito a non prendere una delle mie asce appese al muro per andare schiantarlo in due come un ceppo marcio.
Lei, però, non si scompone più di tanto e ci dice 'Adesso vado. Ci penso io' con un tono che nascondeva stanchezza e abitudine... ma forse anche qualcos'altro di nuovo.
Vent'anni anni e ci pensava lei, quando noi - cinquantenni - eravamo solo riusciti a dire delle belle parole, tutto sommato inutili.
Prende ed esce, con noi che le andiamo dietro urlandole di chiamare subito i carabinieri e cercando di andare assieme ma lei sembra essere molto decisa, finché le luci posteriori della sua macchina non scompaiono nella notte.
Minuti, decine di minuti e poi ore ad aspettare notizie, senza conoscere il suo indirizzo e senza sapere dove mandare qualcuno a controllare.
Poi squilla il telefono. È lei. Ci racconta che quando è arrivata a casa ha subito controllato che non ci fosse la macchina del padre, è entrata e ha chiuso la porta da dentro lasciandoci le chiavi sopra. E quando il padre, ore dopo, ha provato a entrare e, non riuscendoci, ha cominciato a dare in escandescenze, ha chiamato i carabinieri dicendo loro che aveva picchiato la madre e il fratello.
Carabinieri che, ovviamente, lo hanno beccato mentre prendeva a calci la porta di un appartamento con dentro una donna e un bambino sanguinanti per le botte ricevute.
Nonostante tutto, quella notte non siamo riusciti a dormire.
Il giorno dopo mi arriva un audio su whatsapp (le avevo dato il mio numero per emergenza) e per quanto forse avrei potuto postarvelo qua per farvelo ascoltare, preferisco trascrivervelo
'Ciao, sono E. Ti volevo dire che ieri sera siamo stati al pronto soccorso e io ho insisitito con i medici che facessero tutte le foto a mamma e L. e che poi chiamassero la polizia che c'è dentro. L. è stato coraggioso e ha raccontato tutto, poi anche mia mamma ha trovato il coraggio di parlare. Ora stiamo andando al centro antiviolenza di Parma così ci aiutano con gli avvocati e magari ci trovano anche un altro posto dove andare. Io vi volevo ringraziare perché per la prima volta in vita mia mi sono sentita in una famiglia vera che capiva il mio dolore e la mia paura e con voi ho trovato la forza di parlare. Grazie di essere così meravigliosi'
Io ogni tanto ascolto quell'audio e poi le telefono per sapere come va. Lo ascolto perché, vedete, non mi sembrava che avessimo fatto chissà che cosa ma il tono della sua voce diceva tutto il contrario.
E allora mi sono ricordato di quella vecchia storia del ragazzino con la gamba rotta al quale ho fatto compagnia mentre aspettavamo l'elisoccorso e di come i genitori, mesi dopo, mi hanno riconosciuto in mezzo alla folla e mi sono venuti ad abbracciare come se gliel'avessi riattaccata, quando io mi ero limitato solo a rassicurarlo in attesa dei soccorsi.
Però ero al posto giusto al momento giusto.
Quel posto e quel momento, però, che non sono e non accadono mai a caso alla persona che sa cosa sia la sofferenza.
Se questo mondo non vi ha reso cattivi - e se siete arrivati a leggere fin qua non solo non siete cattivi ma anzi molto pazienti - allora avrete capito che il posto giusto al momento giusto è quello in cui siete ora, nello stesso frammento di tempo in cui decidete di spostare gli occhi dal centro del vostro dolore personale alla consapevolezza di quello degli altri.
Come non mi stancherò mai di dire, una mano protesa salva tanto chi la stringe quanto chi la tende.
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ilmi0-labirint0 · 4 months
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POST IN PROGRESS .. .
AbouT @rajavomwaldesrand che oGGi si chiama @ayimalyam .
E cioè a proposito di persone che parlano, straparlano e sparlano di .ME. ..
Sono stanca... molto stanca ... Should I Stay or Should I Go . ? .Davvero ti viene voglia di andare ViA!
ll lavorìo incessante e certosino di-----------------------------------> @rajavomwaldesrand aka @ayimalyam è andato a buon fine (?) Beh..............Persone che mi defollowano....... Altre che mi bloccano...... altre ancora che scompaiono dal mio blog per APPARIRE miracolosamente sul suo.. .
Chi mi segue, mi mette like o mi reblogga, bene, con certezza AVETE VINTO O VINCERETE @rajavomvandesrland aka @ayimalyam, con la sua VAGONATA di like... COMPLIMENTONI!
Ora, passando a cose più serie, quando ho avuto qualcosa da dire io l'ho scritta forte e chiaro qui, sul mio blog, pubblicamente... e @rajavomwaldesrand lo ha anche graziosamente ripubblicato sulla sua pagina con dei .copia e incolla di poliziesca natura........ con commenti ALTISONANTI e noiosi ... con citazioni da scuola media. Una sola cosa voglio precisare: ho accusato questa persona di essere un FAKE.. .PURTROPPO non lo è. Esiste e mi tiene il fiato sul collo........... Ma prima di ANDARE ]o NON andare[ ViA vorrei raccontare una-------------------------------------------------------------------------------> storia anche se so che qua, perAriA, nessuno legge nulla per una strana forma di aLLerGia alla PAROLA e perché tutti se ne fottono di tutti, TUTTI.
PREMESSA
@ilmi0-labirint0 arriva dopo tanti altri miei blog esistiti su tumblr a singhiozzo, dal.... dal.... 2017 credo, forse anche un pò prima, e il 2023. .. . Ci sono persone qui, che mi conoscono da una vita! .
Chiedo scusa per la rottura di palle a cui vi sottopongo MA date le cose BRUTTARELLE che vengono scritte su di me, condite da minacce e bugie, voglio raccontarvi una--------------------------------------------------------------->Storia
C'era una volta, una persona che amava tanto scarabocchiare su di me, elaborando accuse di una violenza inaudita. Tal persona cominciò a seguirmi da subito, appena ricomparsi su tumblr, nel novembre 2022. Contestualmente, questa persona, mi 'disse' delle parole IPERLUSINGHIERE: si ricordava dei miei vecchi BLOG "belli e unici", e mi fece tanti tanti complimenti, sulle MIE pubblicazioni e sul mio bLU.. . Fu molto molto gentile, insomma.. .
Mi parlò di quanto si sentisse vicina a me E ispirata da me (mi parve una persona un po' esaltata) .. . e talvolta i suoi commenti erano pubblici.. Ma io vi sto raccantando soltanto una------------------------------------------------------->Storia
Premetto che, quando cominciai a seguirla anche io, potetti verificare quanto diverso dal mio fosse il suo BLOG…….. praticamente solo COLORI, talvolta molto accesi, raramente il blu, quasi nulla in biancoEnero .. . Riguardo allo stile poi…………..beh….per fare un esempio, ricordo un POST con fogliami vari in arancio con su scritto BENVENUTO AUTUNNO .. . …………… Insomma nonProprio il mio genere. ..
Poi, piano piano, il cambiamento……fino ad una sorta d'IDENTIFICAZIONE …….
Stesso stile, spesso, troppo spesso stessi post che io vado a pescare nei vari blog soprattutto nei vecchi archivi che sono difficili da reperire CASUALMENTE, per coincidenZa; e ancora stesse fonti, le mie INUSUALI e poco praticate; stessi follower RIGOROSAMENTE e APERTAMENTE presi dal mio blog. ..
Ed arriviamo alla fine della mia --------------------------------------------------------------------------->Storia
Cominciai ad INNERVOSIRMI, così le 'parlai. Le chiesi cortesemente spiegazioni. La persona in questione, farfugliò qualcosa sulla normalità della nostra somiglianza dovuta agli stessi gusti(?) e stessi followers .. . E certo! Continua a farlo anche ora, non gliene scappa uno! .
Poi mi assicurò .ADDIRITTURA. di non andare MAI a guardare il mio archivio per evitare fenomeni di TRANSFER (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) ............ ....... BENE! No, MALE! ... Tutto continuò come prima ....... Io smisi di seguirla..... poi la bloccai..... Poi mi bloccò.....Poi le comunicazioni a distanza da entrambe le parti.. . Poi si è cancellata per poi ritornare sotto altro nome..................
@rajavomvandersland aka @ayimalyam continua a fare le porcate di sempre. Pubblico quiSotto un link esemplificativo della BRUTTEZZA di questa persona .. . ) apritelo! (
TANT'E' !!!!!!!!!!!!!!
LU.. .
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Nastassja*Kinski . Paris Texas . #JeDanSe.daVVerO.E' la mia professione! . . [Gif rubato a @unaquieteapparente]
“Lasciate leggere e lasciate danzare; questi due divertimenti non potranno mai fare del male al mondo”. | Voltaire
........LA BELLEZZA.. . è per me un luoGo di ELEZIONE.. .
P.S. Mi scuso con gli eventuali lettori per qualche espressione colorita........... .. .Io amo il Turpiloquio quanto il Bell'Eloquio.. .
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ma-pi-ma · 2 months
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A volte la più bella storia d'amore
si trova in casa nostra, è quella
tra noi e il nostro animale prediletto.
Andrea Calcagnile
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