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#ortega y gasset
caballero-de-libra · 10 months
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"La belleza atrae, la inteligencia encanta y la bondad retiene".
— Ortega y Gasset
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neuroconflictos · 1 month
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"Enamorarse es un talento que pocas criaturas poseen, como el don de hacer versos, como el espíritu de sacrificio, como la valentía personal. No se enamora cualquiera ni de cualquiera se enamora el capaz. Muy pocos pueden ser amantes y muy pocos, amados".
Ortega y Gasset
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siiraze · 3 months
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welele · 3 months
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Y todavía le falta José además, que eran 3.
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las-microfisuras · 10 months
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He reducido el Mundo a mi jardín y ahora veo la intensidad de todo lo que existe.
- Ortega Y Gasset
wendy marchbanks
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gregor-samsung · 1 year
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“ Ogni tanto accade di dover spiegare a qualcuno o a noi stessi che cosa sia il fascismo. E ci si accorge che è categoria molto sfuggente: non è solo violenza, perché ci sono state violenze di vari colori; non è solo uno stato corporativo, perché ci sono corporativismi non fascisti: non è solo dittatura, nazionalismo, bellicismo, vizi comuni ad altre ideologie. Talché si rischia in fin dei conti sovente di definire come "fascismo" l'ideologia degli altri. Ma c'è una componente dalla quale è riconoscibile il fascismo allo stato puro, dovunque si manifesti, sapendo con assoluta sicurezza che da quelle premesse non potrà venire che "il" fascismo: ed è il culto della morte. Nessun movimento politico e ideologico si è mai così decisamente identificato con la necrofilia eletta a rituale e a ragion di vita. Molta gente muore per le proprie idee, molta altra gente fa morire gli altri, per ideali o per interesse, ma quando la morte non viene considerata un mezzo per ottenere qualcos'altro bensì un valore in sé, allora abbiamo il germe del fascismo e dovremo chiamare fascismo ciò che si fa agente di questa promozione. Dico la morte come valore da affermare per se stesso. Non dico la morte per cui vive il filosofo, il quale sa che sullo sfondo di questa necessità, e tramite la sua accettazione, prendono senso gli altri valori; non dico la morte dell'uomo di fede, il quale non rinnega la propria mortalità e la giudica provvidenziale e benefica perché attraverso di essa arriverà a un'altra vita. Dico la morte sentita come "urgente" perché è gioia, verità, giustizia, purificazione, orgoglio, sia che venga data ad altri sia che venga realizzata su di sé. Ortega y Gasset ricordava che i Celtiberi erano l'unico popolo dell'antichità che adorasse la morte. Non dirò che i Celtiberi fossero archeologicamente fascisti, dico che fu in Spagna che apparve durante la guerra civile il grido "Viva la muerte!". Il fascismo primitivo ed eroico portò la morte sulla camicia e sul fez e nel colore stesso delle sue divise. Volle andare incontro alla morte con un fiore in bocca, parlò di sorella morte con accenti non francescani, se ne fregò della brutta morte (non credo che Matteotti, Rosselli o Salvo D'Acquisto se ne fregassero della morte bruttissima che fecero). E se mi dite che molte tradizioni religiose hanno elaborato rituali funebri in cui il senso della penitenza veniva fortemente inquinato dal gusto della necrofilia, diremo allora, in piena tranquillità, che anche là si annidavano i germi di un fascismo possibile, come nelle celebrazioni dell'olocausto e del karakiri della tradizione militaristica giapponese. Amare necrofilicamente la morte significa dire che è bello riceverla e rischiarla, e che ancor più bello e santo è distribuirla. Che solo la morte paga, meglio se quella altrui, ma al limite anche la propria, purché vissuta con sprezzo. “
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Brano tratto dall’articolo pubblicato su La Repubblica il 14 febbraio 1981 col titolo La voglia di morte, raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
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castilestateofmind · 1 year
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“We distinguish the excellent man from the common man by saying that the former is the one who makes great demands on himself, and the latter who makes no demands on himself“.
- Jose Ortega y Gasset
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teutatesmars · 1 year
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bocadosdefilosofia · 2 months
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«En un maravilloso ensayo decía mi maestro Ortega que la Filosofía había vivido de dos metáforas: la primera es justamente esta metáfora griega: el hombre es un trozo del universo, una cosa que está ahí. Y sobre ese carácter de estar ahí se funda y se apoya ese otro carácter suyo del saber. Saber es que las cosas impriman su huella en la conciencia humana; saber es impresión. Ahora bien, Descartes corta el vínculo que une el saber a lo que el hombre es y convierte el saber en el ser mismo del hombre; mens sive animus, decía. El “animus” o “spiritus” se ha convertido en “mens”, en saber.
En este momento se produce la aparición de la segunda metáfora, en la cual el hombre no es un trozo del universo, sino que es algo en cuyo saber va contenido todo cuanto el universo es.»
Xavier Zubiri: Naturaleza, historia, Dios. Editora Nacional, pag. 223. Madrid, 1959.
TGO
@bocadosdefilosofia
@dias-de-la-ira-1
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kamas-corner · 1 month
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"Enamorarse es un talento que pocas criaturas poseen, como el don de hacer versos, como el espíritu de sacrificio, como la valentía personal. No se enamora cualquiera ni de cualquiera se enamora el capaz. Muy pocos pueden ser amantes y muy pocos, amados".
Ortega y Gasset
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lepomuseno · 6 months
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"Lo que vale más en el hombre es su capacidad de insatisfacción. Si algo divino posee es, precisamente, su divino descontento, especie de amor sin amado y un como dolor que sentimos en miembros que no tenemos."
-Ortega y Gasset, La "filosofía de la historia" de Hegel y la historiología.
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ehj3 · 7 months
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MAN UNKIND
 “Man’s being is made of such strange stuff as to be partly akin to nature and partly not, at once natural and extranatural, a kind of ontological centaur, half immersed in nature, half transcending it.” — José Ortega Y Gasset The question was once, “Are we animal or angel?” (or centaur) It was then secularized to ape or automaton. Then Freud answered, “Both!” His Id and Superego being the…
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geralar · 1 year
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apesoformythoughts · 2 years
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Went down an internet rabbit hole trying to find an essay on translation by Ortega y Gasset (of which I could only find an incomplete version, ugh (btw, ironically found the whole thing in English but not the original in Spanish)), but on the bright side I found an interesting-looking paper on the hermeneutics of Josef Pieper and Ortega y Gasset.
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welele · 2 months
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Cada clip es peor que el anterior pic.twitter.com/Yn1adH6ucp
— Genaro Genárez Genarecoechea (@justubuenu) February 14, 2024
Fiu
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cainrizquez-blog · 1 year
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life makes sense when it becomes an aspiration not to give up anything
Das Leben macht Sinn, wenn es zum Streben wird, nichts aufzugeben
la vita ha senso quando diventa un'aspirazione a non rinunciare a nulla
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