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#pietro e bruno
legolucam · 1 year
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“Ciao Pietro”
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“Ciao Bruno”
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In honour of the new trailer which you can watch here
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marcogiovenale · 1 year
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audio dell'incontro / confronto / dialogo sui video proiettati il 17 aprile 2023 allo studio campo boario
Gli audio fanno riferimento al confronto pubblico con gli spettatori dei video proiettati nel contesto della rassegna Incontri ravvicinati tra arte e cinema, allo Studio Campo Boario, il 17 aprile scorso. (La locandina è riportata più in basso). Lo specifico intervento di Antonio Francesco Perozzi, dedicato ai quattro prologues dell’ensemble INDEX 03 (Marco Ariano, Pietro D’Agostino, Marco…
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aceoflove · 3 months
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⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆Hello Darlings!!!⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆
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I'm Bee. I'm a uni student who adores fandoms from across the galaxy
Pronouns: She/Her
I adore writing.
This is my second blog, but I've barely posted my writing anywhere, so I thought why not! I also thought that I could post my art here!
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⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆Fandoms + Characters⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆
Ask about ships, I will most likely do anything from the fandoms except incest. The ask will be deleted if it breaks those rules/my personal rules
Platonic Only ✯
Set Ship (one that will be present as a background one if appropriate) ۵
𓆸 Marvel:
Tony Stark ۵
Natasha Romanoff
Bruce Banner
Thor
Steve Rogers
Clint Barton
Wanda Maximoff
Pietro Maximoff
Loki
Spider-Man
Peter Quill
Gamora
Nebula
Rocket ✯
Groot ✯
Drax
Mantis
Adam
Cosmo ✯
Kraglin
Kamala Khan
Bruno Carrelli
T'Challa
Shuri
Scott Lang
Sam Wilson
Bucky Barnes
Pepper Potts ۵
Carol Davers
Yelana Belova
Kate Bishop
Shang Chi
𓆸 Narnia:
Edmund
Lucy
Peter
Susan
Caspian
Eustace
Aslan ✯
𓆸 Harry Potter:
Harry Potter
Hermione Granger
Ron Weasley
Fred Weasley
George Weasley
Draco Malfoy
Blaise Zabini
Pansy Parkinson
Luna Lovegood
Ginny Weasley
Neville Longbottom
Oliver Wood
Cedric Diggory
Mattheo Riddle
Regulas Black
Sirius Black ۵
James Potter
Remus Lupin ۵
Lily Evans
I may be inexperienced with writing for some fandoms, but feel free to ask if I do know the fandom!
Ones that I am less confident in, but will write for include:
𓆸 Maze Runner:
Newt
Gally
Thomas
Alby
Minho
𓆸 Six Of Crows (Book version mainly):
Kaz ۵
Inej ۵
Jesper
Wylan
Nina
Matthias
𓆸 Wonka (2023):
Willy Wonka
Noodle ✯
Lottie Bell
Piper Benz
𓆸 Top Gun (both):
Maverick
Goose ۵
Carole ۵
Iceman
Rooster
Phoenix
Bob
Hangman
Fanboy
Payback
𓆸 Across/into the Spider-verse:
Miles Morales (Both)
Hobie Brown
Gwen Stacy
Peter .B
Mayday ✯
Miguel O'Hara
Pavitr Prabhakar
Spider-Noir
Spider-Ham ✯
𓆸 Anne Of Green Gables (1985):
Anne (with an E)
Gilbert Blythe
Dianna Berry
𓆸 Little Women:
Jo March
Amy March
Beth March
Meg March
Laurie
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⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆Notes⋆⁺₊⋆ ☀︎ ⋆⁺₊⋆
𓆸 I can do ships and x reader.
𓆸 I don't do smut.
𓆸 I can do requests, but they maybe a little slow
𓆸 Is this self indulgent.... yes
𓆸 I don't do some AU's, so if I don't do your AU request, I'm sorry
𓆸 I am straight cis and white so I am sorry if I do get representation wrong, I will try to do my research if it is specific and I will ask people around me to get it accurate as possible
𓆸 Please ask if you don't know!
𓆸 I may post OC's and their stories too
𓆸 I am open to talks btw!
Thank you my darlings!
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gregor-samsung · 1 year
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“ Invece di seguire il programma di austerità del suo predecessore Hoover, il presidente del New Deal, come ha notato Barbara Spinelli su «la Repubblica», «aumentò ancor più le spese federali. Investì enormemente sulla cultura, la scuola, la lotta alla povertà». Purtroppo, aggiunge la Spinelli, «non c’è leader in Europa che possegga, oggi, quella volontà di guardare nelle pieghe del proprio continente e correggersi. Non sapere che la storia è tragica, oggi, è privare di catarsi e l’Italia, e l’Europa». Già: addirittura una «catarsi». Ma è proprio quello che ci vorrebbe. Roosevelt, infatti, non mise solo i disoccupati a scavare buche e a riempirle, come tanto spesso si dice. Tre dei più importanti progetti della Works Progress Administration, i più singolari, innovativi e duraturi, furono quelli compresi nel cosiddetto Progetto Federale numero 1, altrimenti noto come Federal One, che sponsorizzò per la prima volta piani di lavoro per insegnanti, scrittori, artisti, musicisti e attori disoccupati. Il Federal Writers’ Project, il Federal Theatre Project e il Federal Art Project misero al lavoro per qualche anno più di ventimila knowledge workers (come li chiameremmo oggi), tra i quali c’erano Richard Wright, Ralph Ellison, Nelson Algren, Frank Yerby, Saul Bellow, John A. Lomax, Arthur Miller, Orson Welles, Sinclair Lewis, Clifford Odets, Lillian Hellman, Lee Strasberg (il fondatore del mitico Actors Studio) ed Elia Kazan. Non si trattò di elemosina: checché. Oltre a produrre opere d’arte (migliaia di manifesti, disegni, murales, sculture, pitture, incisioni...), gli artisti plastici e figurativi vennero impiegati nella formazione artistica e nella catalogazione dei beni culturali, e crearono e resero vivi anche un centinaio di community art centres e di gallerie in luoghi e regioni in cui l’arte era completamente sconosciuta. In tre anni, nella sola New York, più di dodici milioni (12.000.000!) di persone assistettero agli spettacoli teatrali incentivati dal Federal Theatre Project. Quanto al Writers’ Project, che costò ventisette milioni di dollari in quattro anni, produsse centinaia di libri e opuscoli, registrò storie di vita di migliaia di persone che non avevano voce e le classificò in raccolte etnografiche regionali, ma soprattutto, con le American Guide Series, contribuì a ridare forma all’identità nazionale degli Stati Uniti, che la Grande Depressione aveva profondamente minato, fondandola su ideali più inclusivi, democratici ed egualitari. E scusate se è poco. Tuttavia anche lì, e anche allora, non mancavano i sostenitori dell’idea che la cultura è un lusso e, soprattutto, un lusso di sinistra. Dal maggio del 1938, sotto la guida di due «illuminati statisti» come Martin Dies e J. Parnell Thomas, la Commissione della Camera contro le attività antiamericane non smise di accusare i tre progetti di essere al soldo di Mosca e non si arrese fino a quando non furono fermati. Poi, venne la guerra e molti sogni si infransero. Ma intanto, con quel solido lavoro culturale alle spalle, le fondamenta di una nuova consapevolezza di sé e di una nuova idea di futuro erano comunque gettate. E da lì, dall’idea di fondo della necessità dell’intervento statale per vivificare la cultura e modificare così la specializzazione produttiva di un Paese, partirà, già durante la guerra, un altro liberale illuminato, Vannevar Bush, consigliere di Roosevelt, per elaborare il famoso rapporto Science: the Endless Frontier, che rappresenta un po’ il manifesto della politica culturale e scientifica – e a ben vedere anche economica – che avrebbero seguito gli Stati Uniti nei successivi decenni fino a Barack Obama. “
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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donaruz · 1 year
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17 FEBBRAIO 1600, IL ROGO DI GIORDANO BRUNO.
QUANDO A BRUCIARE VIVI I DISSIDENTI ERA LA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA
421 anni fa oggi, cioè il 17 FEBBRAIO 1600, veniva arso vivo al Campo dei Fiori un filosofo illuminato.
Si chiamava Giordano Bruno e veniva da Nola. Mandanti ed esecutori non erano terroristi dell’Isis, ma Cristiani di sole 15 generazioni fa. L’evento fu spettacolarizzato al massimo, ma non essendoci giornali, video, internet e cineasti si scelse comunque di realizzare l’evento come richiamo spettacolare per celebrare la potenza della Chiesa in occasione del 1° giubileo. Occasione in cui chi veniva a Roma si guadagnava indulgenza plenaria, ovvero il paradiso (senza le vergini però, si noti come questa differenza sia sostanziale rispetto all’Islam). Giordano Bruno fu arso vivo davanti a una folla di circa 100.000 persone che cliccarono in diretta il loro ‘mi piace’ un po’ forzato a dire il vero, applaudendo. Giordano Bruno aveva una mordacchia alla lingua per impedirgli di urlare le ultime parole durante il percorso e l’estremo sacrificio sul rogo.
L’organizzatore dell’evento fu il cardinale Roberto Bellarmino da Montepulciano, grande inquisitore della Chiesa che partecipò a sette dei 20 interrogatori cui fu sottoposto Giordano. Bellarmino fu fatto beato, santo e Dottore della Chiesa da Pio XI , due generazioni fa, nel 1930, anno ottavo dell’era fascista e dopo un anno dai patti lateranensi con il duce.
Bellarmino partecipò anche al processo a Galileo che fu costretto a ritrattare per non fare la fine di Giordano.
A Montepuciano il cardinale Roberto Bellarmino è figura celebrata, ma molti laici hanno l’abitudine di sputare a terra in prossimità della stele che ricorda. Perché la vicenda di Giordano Bruno racconta, ancora oggi, nei tempi in cui tutti ci sentiamo minacciati dall’integralismo e dal fanatismo dei jihadisti del Califfato islamico, come anche la Chiesa cattolica apostolica romana abbia più volte mostrato un volto fanatico, integralista e oscurantista fino a bruciare viva una persona.
E non in un angolo di deserto tra Siria e e Iraq, ma nel cuore della città eterna che ha edificato la più importante basilica del mondo sulla tomba dell’apostolo Pietro… Era il 1600, c’erano già stati Leonardo e Michelangelo, Machiavelli e Raffaello… I secoli bui erano un lontano ricordo, ma mentre ci si avviava al secolo dei lumi e della ragione, la Chiesa continuava a non tollerare qualunque eresia, anzi a considerare eresia qualsiasi idea che mettesse in discussione i suoi dogmi e il suo potere. E continuò così per altri due secoli e mezzo, tagliando la testa in piazza agli eretici, ai dissidenti, ai carbonari. Gli ultimi furono i patrioti Monti e Tognetti, giustiziati, a Roma, nel 1868. Due anni prima che i bersaglieri entrassero a Porta Pia, mettendo fine al potere temporale dei papi e al regno pontificio… L’Italia era già Italia da 10 anni…
Oggi, nell’anniversario del sacrificio di Giordano Bruno, noi, che pure ci troviamo a vivere e operare nella terra di Bellarmino, celebriamo il filosofo di Nola e non certo il cardinale.
Noi stiamo dalla parte dell’utopia e dell’eresia.
Non dalla parte dell’oscurantismo e del fanatismo religioso, soprattutto quando questo diventa legge di stato.
Le chiese non tollerano eresie, se no non sarebbero chiese, questo si è capito da un pezzo.
Ritrovarci oggi, 421 anni dopo il rogo di Campo de’ Fiori, a parlare di guerre di religione fa davvero un terribile effetto.
E la cosa puzza di bruciato…
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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giallofever2 · 1 month
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Rappresaglia 1973
Also Known As (AKA)
Argentina Masacre en Roma
Brazil (DVD title) Massacre em Roma
Brazil O Carrasco de Roma
Bulgaria (Bulgarian title)
Крьвопролитие в Рим
Denmark Massakren i Rom
Finland (Swedish title) Den stora massakern
Finland (TV title) Kostotoimi
Finland (video box title) Suuri joukkoteurastus
France Représailles
Greece (transliterated) Antipoina
Greece (reissue title) Sagi sti Romi
Greece (video title) | sfagi
Hungary Megtorlás
Ireland (English title) Massacre in
Rome
Mexico (complete title) Masacre en
Roma
Norway Massakren i Rom
Poland Masakra w Rzymie
Portugal Massacre em Roma
Romania Masacru la Roma
Soviet Union (Russian title)
Репрессалии
Spain Muerte en Roma
Sweden Den stora massakern
UK Massacre in Rome
USA Massacre in Rome
West Germany Tödlicher Irrtum
West Germany Das Massaker - Der Fall
Kappler
Release Dates
Italy 4 October 1973
USA 24 October 1973
Denmark 19 August 1974
Sweden 23 March 1975
UK July 1975
Norway 14 July 1975
Finland 12 December 1975
France 22 June 1976
West Germany 10 June 1977
Sweden 30 March 2004 (DVD premiere)
Filming Dates 13 November 1972
Regista: George Pan Cosmatos
Music by Maestro Ennio Morricone
Bruno Nicolai ... conductor
Produttore: Carlo Ponti
technical specifications
Runtime 1 hr 50 min (110 min)
Interpreti e personaggi
Marcello Mastroianni: padre Antonelli
Richard Burton: Herbert Kappler
Renzo Montagnani: Questore Pietro
Caruso
John Steiner: Eugen Dollmann
Delia Boccardo: Elena
Duilio Del Prete: partigiano
Giancarlo Prete: Paolo
Peter Vaughan: Albert Kesselring
Renzo Palmer: Giorgio
Leo McKern: Kurt Mälzer
Guidarino Guidi: Guido Buffarini Guidi
Robert H. Harris: padre Pfeiffer
Douglas Hare: giovane soldato tedesco
Jacques Herli: Giovanni
Massimo Sarchielli: primo partigiano
alla finestra
Anthony Steel: maggiore Domizlaf Brook Williane: capitane Erich Priebke
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fashionbooksmilano · 1 year
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Nello studio con Munari  In the Studio with Munari
Graphic design Pietro Corraini
Edizioni Corraini, Mantova 200, 154 pagine, 19 x 13,5 cm, Brossura, italiano e inglese, ISBN 9788875701451, in allegato il dvd “Nello studio con Munari” di Andrea Piccardo, il libro è  esaurito presso l’editore
euro 40,00 
email if you want to buy [email protected]
Questo libro viene edito in occasione dell’iniziativa “Bruno Munari. Il gioco della città senza limiti” proposta dalle Biblioteche di Roma in occasione di Cinema, Festa Internazionale di Roma e del centenario della nascita di Bruno Munari
Bruno Munari, ovvero la creatività vista attraverso le sue opere più significative, raccontate dalla viva voce del Maestro.
"Nello studio con Munari" è il videoracconto di una vita di fantasia e genialità: un libro con dvd di 13’ allegato. Senza un ordine prestabilito, o meglio seguendo l’ordine con cui gli oggetti si sono sedimentati nel tempo all’interno dello studio, scorrono fra le mani di Munari tutte le sue creazioni più importanti, dai leggeri “Filipesi” all’orologio fossile “Tempo fermo”, dalla libreria “Vademecum” alla “Trottola dei colori”: oggetti nati dalla propria fantasia progettuale o semplicemente raccolti nel corso degli anni, studi rimasti senza seguito o opere del cosiddetto “design anonimo”.
Il video di Andrea Piccardo è tratto da una delle ultime interviste di Munari nel proprio studio milanese nel 1995. Il libro raccoglie le istantanee più significative del video, accompagnate da una selezione di brevi estratti dell’intervista. Introduce il volume un contributo di Alberto Munari, figlio di Bruno, che descrive il lavoro del padre nel proprio studio visto attraverso gli occhi della propria giovinezza.
12/05/23
orders to:     [email protected]
ordini a:        [email protected]
twitter:          fashionbooksmilano
instagram:   fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr:          fashionbooksmilano, designbooksmilano
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lamilanomagazine · 6 months
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Nassiriya, 20 anni fa la strage: i messaggi di Mattarella e Meloni
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Nassiriya, 20 anni fa la strage: i messaggi di Mattarella e Meloni. È il 12 novembre 2003 quando, a Nassiriya, in Iraq, un camion carico di 400 chili di tritolo e liquido infiammabile viene lanciato contro l’ingresso della base “Maestrale”, dove i Carabinieri e l’Esercito italiano hanno stabilito il proprio quartier generale. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'entrata, abbatte uno dei due terroristi, ma il mezzo prosegue la sua folle corsa. Poi l'esplosione che, con un effetto domino, fa saltare in aria il deposito munizioni. I sassi di ghiaia con cui erano stati riempiti i bastioni partono come proiettili in tutte le direzioni. Scene apocalittiche, inclusa la rottura dei vetri delle finestre delle case nel raggio di quasi un chilometro. Perdono la vita 28 persone, tra cui 19 italiani. "La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, ove, a causa di un vile attentato, morirono 19 italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite". A dichiararlo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto. "La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo, è il segno - sottolinea il Capo dello Stato - dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo”. "Venti anni ci separano dalla terribile strage di Nassiriya. Venti anni da quel vile e brutale attentato in cui morirono 19 italiani. In questa Giornata, dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l'Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo. A loro, e a quanti ogni giorno sono impegnati nelle aree più travagliate, va la nostra profonda riconoscenza". A scriverlo sui social è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Il popolo italiano - sottolinea Meloni - non dimenticherà mai ciò che vent'anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall'Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l'attentato suscitò in tutta la Nazione, che non mancò di tributare agli eroi di Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza”. A 20 anni dalla strage, i familiari delle vittime chiedono ancora la concessione delle medaglie d'oro al valor militare, per onorare la memoria e il sacrificio dei loro cari. Dei 19 italiani morti nell'attentato di Nassiriya, 5 erano militari dell'esercito e 12 carabinieri. Ecco i loro nomi, con relativi ruoli e gradi.   I carabinieri morti a Nassiriya Massimiliano Bruno - maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte Giovanni Cavallaro - sottotenente Giuseppe Coletta - brigadiere Andrea Filippa - appuntato Enzo Fregosi - maresciallo luogotenente Daniele Ghione maresciallo capo Horacio Majorana - appuntato Ivan Ghitti - brigadiere Domenico Intravaia - vice brigadiere Filippo Merlino - sottotenente Alfio Ragazzi - maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte Alfonso Trincone - maresciallo   I militari morti a Nassiriya Massimo Ficuciello - capitano Silvio Olla - maresciallo capo Alessandro Carrisi - primo caporal maggiore Emanuele Ferraro - caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci - caporal maggiore   Nell'attentato morirono anche due civili: Marco Beci, cooperatore internazionale, e il regista Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sparviero44 · 6 months
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Nassiriya 12 nov 2003. Quella mattina di 20 anni fa alle 10,40 (ora di Bagdad) le 8,40 italiane, (ricordo come se fosse oggi , perché ero lì) la sede dei carabinieri MSU (Multinational Specialized Unit) un camion cisterna forzò l'entrata del l’edificio, che una volta ospitava la camera di commercio della città, per poi saltare in aria. Sul veicolo c’era un kamikaze e bordo aveva tra i 350 ed i 500 chili di esplosivo , provocando successivamente l'esplosione del deposito munizioni della base e portanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Massimiliano Bruno, Maresciallo Aiutante
Giovanni Cavallaro, Sottotenente
Giuseppe Coletta, Brigadiere
Andrea Filippa, Appuntato
Enzo Fregosi, Maresciallo Luogotenente
Daniele Ghione, Maresciallo Capo
Horacio Majorana, Appuntato
Ivan Ghitti, Brigadiere
Domenico Intravaia, Vice Brigadiere
Filippo Merlino, Sottotenente
Alfio Ragazzi, Maresciallo Aiutante
Alfonso Trincone, Maresciallo Aiutante
Massimo Ficuciello, Capitano
Silvio Olla, Maresciallo Capo
Alessandro Carrisi, Primo Caporal Maggiore
Emanuele Ferraro, Caporal Maggiore Capo Scelto
Pietro Petrucci, Caporal Maggiore
Marco Beci, cooperatore internazionale
Stefano Rolla, regista.
A PERENNE MEMORIA E AFFINCHE’ I LORO VOLTI NON VENGANO DIMENTICATI
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cinemanlife · 1 year
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“Io se mi piace una cosa la faccio, almeno ci provo”, spiega Bruno nella sua semplicità all’amico, incitandolo così a dar spazio ai propri talenti assopiti e a riprendere contatto con i desideri del suo cuore. Difatti Pietro è stufo di passare da un lavoro all’altro, incastrato in un limbo perpetuo tra giovinezza ed età adulta. Pietro è alla ricerca di “un nuovissimo Pietro”, un sogno da seguire, un progetto di vita a cui dedicare anima e corpo. Per farlo non ha altra scelta che prendere e partire zaino in spalle alla ricerca di se stesso...
"Le otto montagne" con Borghi e Marinelli 🏔️📽️ le mie riflessioni su Cinequanon.it 👉🏻 https://www.cinequanon.it/le-otto-montagne-con-borghi-e-marinelli/
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legolucam · 1 year
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Wishing a peaceful Christmas to all who celebrate.
With love to all and with huge thanks for your friendship.
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marcogiovenale · 1 year
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oggi, 17 aprile, allo studio campo boario (roma): "una percentuale davvero irrisoria", di nicola de simone; e i quattro video "prologue" dell'ensemble index (= ariano, d'agostino, giovenale + venitucci)
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14º Salão dos Artistas Sem Galeria inaugura mostra na Galeria Zipper. 19jan-25fev2023
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[📷 Felipe Diniz Sanguin (SP). Comigo ninguém pode. 2022. Acrílica sobre tela, 100 x 80 cm. Divulgação]
O Salão dos Artistas Sem Galeria, promovido pelo portal Mapa das Artes (www.mapadasartes.com.br e @mapadasartesoficial), realiza, a partir de 19/01/2023, na Zipper Galeria, em São Paulo, a exposição com obras dos 10 artistas selecionados nesta 14ª edição do evento, que contou com 281 inscrições. A mostra fica em cartaz até 25/02/2023.
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[Bruno Pinheiro (RJ). Afeto. Sem data. Acrílica sobre tela, 50 x 30 cm. Divulgação]
Foram selecionados Bruna Gidi (BA), Bruno Pinheiro (RJ), Consuelo Vezzaro (SP), Felipe Diniz Sanguin (SP), Larissa Fonseca (MG/RJ), Mario Lins (PE/SP), Oksana Rudko (Rússia/SP), Patricia Chueke (RJ), Reitchel Komch (RJ) e Vitor Matsumoto (SP). Os artistas selecionados participam de uma mostra coletiva na Zipper Galeria (www.zippergaleria.com.br), nos Jardins, em São Paulo, de 19/1 e 25/2/2023.
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[Bruna Gidi. ESTRAMBOTE. 2021. Escultura cerâmica, 31 x 26 x 111 cm. Divulgação] O júri foi formado por Elias Muradi (artista plástico e gestor da Gare, escola e galeria de arte), Ana Carolina Ralston (jornalista e curadora independente) e Alice Granada (curadora independente).   
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[📷 Larissa Fonseca (MG/RJ). Sem título. 2021. Óleo sobre tela, 30 x 40 cm. Divulgação
Nesta edição, a organização do Salão concedeu ainda a Bolsa Viagem Fora do Eixo, destinada a um artista proveniente de fora do eixo Rio-São Paulo, concedida à artista Carchiris, do Maranhão.
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[📷 Patricia Chueke (RJ). Um. 2022. Acrílica sobre tela, 75 x 100 cm x 4 cm. Divulgação]
O Salão dos Artistas Sem Galeria tem como objetivo avaliar, exibir, documentar e divulgar a produção de artistas plásticos que não tenham contratos verbais ou formais (representação) com qualquer galeria de arte na cidade de São Paulo. O Salão tradicionalmente abre o calendário de artes em São Paulo e é uma porta de entrada para os artistas selecionados no circuito das artes.
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[📷 Mario Lins (PE/SP). Sem título (caveira). 2022. Série Ofendículos. Cera fria, pigmentos, acrílica, massa epóxi e lanças de metal sobre tela, 128 x 116 cm. Divulgação]
O Salão dos Artistas Sem Galeria tem concepção e organização de Celso Fioravante, assistência de Lucas Malkut e projeto gráfico de Cláudia Gil (Estúdio Ponto).
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[Reitchel Komch (RJ). Trilhas para o Iroko. 2021. Linho, meada, cabaça, ferro. 112 x 99 cm. Divulgação]
HISTÓRICO DO SALÃO DOS ARTISTAS
A 1ª edição do Salão dos Artistas Sem Galeria (2010) selecionou os artistas Affonso Abrahão (SP), Amanda Mei (SP), Bartolomeo Gelpi (SP), Bettina Vaz Guimarães (SP), Christina Meirelles (SP), João Maciel (MG), Luiz Martins (SP), Rodrigo Mogiz (MG), Pedro Wirz (brasileiro radicado na Suíça) e Sandra Lopes (SP). O júri de seleção foi composto pelo curador Cauê Alves e pelos galeristas Mônica Filgueiras e Daniel Roesler. As mostras aconteceram na Casa da Xiclet e na Matilha Cultural. Os premiados desta edição foram Amanda Mei, Bartolomeo Gelpi e Bettina Vaz Guimarães.
A 2ª edição do Salão (2011) selecionou os artistas Maria Luisa Editore, Anne Cartault d´Olive, Adriano Amaral, Camila Alvite e Tatewaki Nio (São Paulo/SP); Sidney Amaral (Mairiporã/SP); Roma Drumond (Rio de Janeiro/RJ); Osvaldo Carvalho (Niterói/RJ); Luiz Rodolfo Annes (Curitiba/PR); e Tatiana Cavinato (Belo Horizonte/MG). O júri de seleção foi formado por três galeristas de São Paulo: Fábio Cimino (Zipper), Juliana Freire (Emma Thomas) e Wagner Lungov (Central Galeria de Arte Contemporânea). A premiada desta edição foi Camila Alvite.
 A 3ª edição do Salão (2012) selecionou os artistas Cris Faria (baiano radicado em Zurique, Suíça), Danielle Carcav (RJ), Diego de los Campos (SC), Edney Antunes (GO), Julio Meiron (SP), Maria Isabel Palmeiro (RJ), Pedro di Pietro (SP), Roberta Segura (SP), Rodrigo Sassi (SP) e Victor Lorenzetto Monteiro (ES). Os artistas foram selecionados pelos galeristas Jaqueline Martins, Henrique Miziara (Pilar) e Marcelo Secaf (Logo). O premiado desta edição foi Rodrigo Sassi.
A 4ª edição do Salão (2013) selecionou os artistas Fábio Leão (AL/SP), Layla Motta (SP), Paula Scavazzini (SP), Viviane Teixeira (RJ), Elizabeth Dorazio (MG/SP), Roberto Muller (RJ), Betelhem Makonnen (Etiópia/RJ), Fabíola Chiminazzo (PR/SP), Michelly Sugui (ES) e AoLeo (RJ). O júri de seleção foi formado pelo galerista Ricardo Trevisan (Casa Triângulo), pelo curador e professor da FAAP Fernando Oliva e pelo curador do MAM de Goiás Gilmar Camilo (GO). Três artistas empataram e foram premiados: Fábio Leão, Fabíola Chiminazzo e Layla Motta.
A 5ª edição do Salão (2014) selecionou os artistas Clara Benfatti (França/SP), Flora Rebollo (SP), Zed Nesti (RJ/SP), Guilherme Callegari (SP), Sheila Ortega (SP), Marcos Akasaki (SP), Heleno Bernardi (MG/RJ), Daniel Duda (PR), Regina Cabral de Mello (EUA/RJ) e Tchelo (SP). O júri de seleção foi formado pelos curadores João Spinelli e Paula Braga e pelo galerista Elísio Yamada (Galeria Pilar) O premiado foi Daniel Duda.
 A 6ª edição do Salão (2015) selecionou os artistas Andrey Zignnatto (SP), Charly Techio (SC/PR), Cida Junqueira (SP), Evandro Soares (BA/GO), Fernanda Valadares (SP/RS), Lucas Dupin (MG), Marcos Fioravante (PR/RS), Myriam Zini (Marrocos/SP), Piti Tomé (RJ) e Thais Graciotti (ES/SP). O júri foi formado pelos curadores Adriano Casanova, Enock Sacramento e Mário Gioia. O premiado foi Andrey Zignnatto.
A 7ª edição do Salão (2016) selecionou os artistas Bruno Bernardi (GO/SP; natural de Goiânia, mas radicado em São Paulo), Daniel Antônio (MG/SP), Daniel Jablonski (RJ), Felipe Seixas (SP), Giulia Bianchi (SP), Marcelo Oliveira (RJ), Mariana Teixeira (SP), Renan Marcondes (SP), Renato Castanhari (SP) e Sergio Pinzón (Colômbia/SP). O júri foi formado pelos curadores Jacopo Crivelli Visconti, Marta Ramos-Yzquierdo e Douglas de Freitas. O premiado foi Daniel Jablonski.
A 8ª edição do Salão (2017) selecionou os artistas Lula Ricardi (SP), Maura Grimaldi (SP), Jefferson Lourenço (MG), Marcelo Barros (SP), Gunga Guerra (Moçambique/RJ), Marcelo Pacheco (SP), Luciana Kater (SP), Cesare Pergola (Itália/SP), Juliano Moraes (GO) e Cristiani Papini (MG). O júri foi formado por Adriana Duarte (galerista capixaba da paulistana Casa da Xiclet), Paula Alzugaray (jornalista e editora da revista “Select”) e Rodrigo Editore (galerista e sócio da também paulistana galeria Casa Triângulo). O premiado foi o mineiro Jefferson Lourenço.
A 9ª edição do Salão (2018) selecionou os artistas Angela Od (RJ), Caio Pacela (SP/RJ), Renata Pelegrini (SP), Mercedes Lachmann (RJ), João GG (RS/SP), João Galera (PR/SP), David Almeida (DF/SP), Élcio Miazaki (SP), Sonia Dias (SP) e Yoko Nishio (RJ). O júri foi formado por Fernanda Resstom (Galeria Central), Nathalia Lavigne (curadora independente) e Renata Castro e Silva (Galeria Carbono). A artista premiada foi a carioca Angela Od.
A 10ª edição do Salão (2019) selecionou os artistas Adriana Amaral (SP), Aline Moreno (SP), André Souza (BA), Carol Peso (MG), Coletivo Lâmina (Gabriela De Laurentiis e João Mascaro; SP), Edu Silva (SP), Fernanda Zgouridi (PR/SP), Iago Gouvêa (MG), Stella Margarita (Uruguai/RJ) e Xikão Xikão (MG). O júri foi formado por Andrés Inocente Martín Hernández (curador e diretor do espaço Subsolo - Laboratório de Arte, em Campinas), José Armando Pereira da Silva (jornalista, escritor, pesquisador e membro da Associação Brasileira de Críticos de Arte) e Luciana Nemes (educadora, produtora e coordenadora do Museu da Energia de São Paulo). Foram premiados os artistas Stella Margarita (1º lugar), Edu Silva e André Souza, que empataram e dividiram o 2º e o 3º prêmio. A 11ª edição do Salão (2020) selecionou os artistas Adriano Escanhuela (SP), Aline Chaves (RS); Avilmar Maia (MG); Diego Castro (SP); Fernando Soares (SP); Gustavo Lourenção (SP); Myriam Glatt (RJ); Nilda Neves (BA/SP); Rafael Pajé (SP) e Rosa Hollmann (SP/RJ). O júri foi formado por Jairo Goldenberg (galerista do J. B. Goldenberg Escritório de Arte); Marlise Corsato (diretora da Galeria Kogan Amaro) e Renato De Cara (curador independente). Foram premiados os artistas Fernando Soares (1º lugar), Rosa Hollmann (2º lugar) e Myriam Glatt (3º lugar).  A 12ª edição do Salão (2021) selecionou Ana Andreiolo (RJ), André Bergamin (RS), Evandro Angerami (SP), Laura Villarosa (Itália/RJ), Leonardo Luz (RJ), Marc do Nascimento (SP), Mateus Moreira (MG), Paloma Mecozzi (SP), Rafaela Foz (SP) e Thiago Fonseca (RJ/MA). O júri foi formado por Fernando Oliva (curador do MASP), Julie Dumont (curadora independente e criadora do projeto The Bridge Project) e Jurandy Valença (jornalista, curador independente, produtor cultural e poeta). Foram premiados os artistas Thiago Fonseca (RJ/MA; 1º lugar), Mateus Moreira (MG; 2º lugar) e Rafaela Foz (SP; 3º lugar).
A 13ª edição do Salão (2022) selecionou os artistas Bruno Gularte Barreto (RS), Cláudia Lyrio (RJ), Cynthia Loeb (SP), Diogo Santos (RJ), Igor Nunes (RJ), Kika Diniz (RJ), Liz Lopes (RJ), Luiza Kons (PR), Paulo Jorge Gonçalves (RJ) e Ronaldo Marques (SP). O júri foi formado pelos curadores independentes André Niemeyer, Julie Dumont e Paulo Gallina e pelo jornalista Washington Neves. Foram premiados os artistas Paulo Jorge Gonçalves (1º lugar), Luiza Kons (2º lugar) e Diogo Santos (3º lugar). 
MAPA DAS ARTES
Criado em 2004 pelo jornalista Celso Fioravante, o Mapa das Artes (www.mapadasartes.com.br) é o portal de artes visuais mais completo do Brasil, com programação e serviço de museus de todos os Estados do país. O site dispõe de seções diversas, como a dedicada aos salões de arte, com datas e editais; a seção Curtas, com matérias e serviço sobre acontecimentos, eventos e assuntos de interesse do público de artes visuais; além das colunas Supernova, com notas quentes; e seções dedicadas a eventos, mercado de arte, prêmios, personalidades, política cultural, arquitetura, web, patrimônio, polêmicas, críticas e notícias diversas de artes plásticas editadas nos principais veículos jornalísticos do mundo. Sua cobertura abrangente faz do Mapa das Artes uma peça fundamental para o desenvolvimento do circuito brasileiro de arte.
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SERVIÇO:
Exposição: 14º Salão dos Artistas Sem Galeria Zipper Galeria – De 19/1 a 25/2/2023 Rua Estados Unidos, 1.494, Jardins, tel. (11) 4306-4306 Segunda a sexta, 10h/19h; sábado, 11h/17h.
www.zippergaleria.com.br e @zippergaleria
Mais informações para a imprensa: 
Décio Hernandez Di Giorgi Adelante Comunicação Cultural 🔗 adelantecomunicacao.tumblr.com/ 📩 [email protected] 📱 (+ 55 11) 98255 3338
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casadiluca · 1 year
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A beautiful trailer for Le Otto Montagne
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yagobadstar · 1 year
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“Come va?”
1. Icaro: “Uno schianto”
2. Proserpina: “Mi sento giù”
3. Prometeo: “Mi rode”
4. Teseo: “Finché mi danno corda”
5. Edipo: “La mamma è contenta”
6. Damocle: “Potrebbe andar peggio”
7. Priapo: “Cazzi miei”
8. Ulisse: “Siamo a cavallo”
9. Omero: “Me la vedo nera”
10. Eraclito: “Va, va”
11. Parmenide: “Non va”
12. Talete: “Ho l’acqua alla gola”
13. Epimenide: “Mentirei se glielo dicessi”
14. Gorgia: “Mah!”
15. Demostene: “Difficile a dirsi”
16. Pitagora: “Tutto quadra”
17. Ippocrate: “Finché c’è la salute”
18. Socrate: “Non so”
19. Diogene: “Da cani”
20. Platone: “Idealmente”
21. Aristotele: “Mi sento in forma”
22. Plotino: “Da Dio”
23. Catilina: “Finché dura”
24. Epicuro: “Di traverso”
25. Muzio Scevola: “Se solo mi dessero una mano”
26. Attilio Regolo: “Sono in una botte di ferro”
27. Fabio Massimo: “Un momento”
28. Giulio Cesare: “Sa, si vive per i figli, e poi marzo è il mio mese preferito”
29. Lucifero: “Come Dio comanda”
30. Giobbe: “Non mi lamento, basta aver pazienza”
31. Geremia: “Sapesse, ora le dico”
32. Noè: “Guardi che mare”
33. Onan: “Mi accontento”
34. Mosè: “Facendo le corna”
35. Cheope: “A me basta un posticino al sole”
36. Sheherazade: “In breve, ora le dico”
37. Boezio: “Mi consolo”
38. Carlo Magno: “Francamente bene”
39. Dante: “Sono al settimo cielo”
40. Giovanna d’Arco: “Si suda”
41. San Tommaso: “Tutto sommato bene”
42. Erasmo: “Bene da matti”
43. Colombo: “Si tira avanti”
44. Lucrezia Borgia: “Prima beve qualcosa?”
45. Giordano Bruno: “Infinitamente bene”
46. Lorenzo de’ Medici: “Magnificamente”
47. Cartesio: “Bene, penso”
48. Berkeley: “Bene, mi sembra”
49. Hume: “Credo bene”
50. Pascal: “Sa, ho tanti pensieri…”
51. Enrico VIII: “Io bene, è mia moglie che”
52. Galileo: “Gira bene”
53. Torricelli: “Tra alti e bassi”
54. Pontormo: “In una bella maniera”
55. Desdemona: “Dormo tra due guanciali”
56. Newton: “Regolarmente”
57. Leibniz: “Non potrebbe andar meglio”
58. Spinoza: “In sostanza, bene”
59. Hobbes: “Tempo da lupi”
60. Vico: “Va e viene”
61. Papin: “Ho la pressione alta”
62. Montgolfier: “Ho la pressione bassa”
63. Franklin: “Mi sento elettrizzato”
64. Robespierre: “Cè da perderci la testa”
65. Marat: “Un bagno”
66. Casanova: “Vengo”
67. Goethe: “C’è poca luce”
68. Beethoven: “Non mi sento bene”
69. Shubert: “Non mi interrompa, per Dio”
70. Novalis: “Un sogno”
71. Leopardi: “Sfotte?”
72. Foscolo: “Dopo morto, meglio”
73. Manzoni: “Grazie a Dio, bene”
74. Sacher-Masoch: “Grazie a Dio, male”
75. Sade: “A me bene”
76. D’Alambert e Diderot: “Non si può dire in due parole”
77. Kant: “Situazione critica”
78. Hegel: “In sintesi, bene”
79. Schopenhauer: “La volontà non manca”
80. Cambronne: “Boccaccia mia”
81. Marx: “Andrà meglio”
82. Carlo Alberto: “A carte 48”
83. Paganini: “L’ho già detto”
84. Darwin: “Ci si adatta”
85. Livingstone: “Mi sento un po’ perso”
86. Nievo: “Le dirò, da piccolo”
87. Nietzsche: “Al di là del bene, grazie”
88. Mallarme’: “Sono andato in bianco”
89. Proust: “Diamo tempo al tempo”
90. Henry James: “Secondo i punti di vista”
91. Kafka: “Mi sento un verme”
92. Musil: “Così così”
93. Joyce: “Fine yes yes yes”
94. Nobel: “Sono in pieno boom”
95. Larousse: “In poche parole, male”
96. Curie: “Sono raggiante”
97. Dracula: “Sono in vena”
98. Croce: “Non possiamo non dirci in buone condizioni di spirito”
99. Picasso: “Va a periodi”
100. Lenin: “Cosa vuole che faccia?”
101. Hitler: “Forse ho trovato la soluzione”
102. Heisemberg: “Dipende”
103. Pirandello: “Secondo chi?”
104. Sotheby: “D’incanto”
105. Bloch: “Spero bene”
106. Freud: “Dica lei”
107. D’Annunzio: “Va che è un piacere”
108. Popper: “Provi che vado male”
109. Ungaretti: “Bene (a capo) grazie”
110. Fermi: “O la va o la spacca”
111. Camus: “Di peste”
112. Matusalemme: “Tiro a campare”
113. Lazzaro: “Mi sento rivivere”
114. Giuda: “Al bacio”
115. Ponzio Pilato: “Fate voi”
116. San Pietro: “Mi sento un cerchio alla testa”
117. Nerone: “Guardi che luce”
118. Maometto: “Male, vado in montagna”
119. Savonarola: “E’ il fumo che mi fa male”
120. Orlando “Scusi, vado di furia”
121. Cyrano: “A naso, bene”
122. Volta: “Più o meno”
123. Pietro Micca: “Non ha letto che è vietato fumare”
124. Jacquard: “Faccio la spola”
125. Malthus: “Cè una ressa”
126. Bellini: “Secondo la norma”
127. Lumiere: “Attento al treno!”
128. Gandhi: “L’appetito non manca”
129. Agatha Christie: “Indovini”
130. Einstein: “Rispetto a chi?”
131. Stakanov: “Non vedo l’ora che arrivi ferragosto”
132. Rubbia: “Come fisico, bene”
133. Sig.ra Riello: “Sono stufa!”
134. La Palisse: “Va esattamente nella maniera in cui va”
135. Shakespeare: “Ho un problema: va bene o non va bene?”
136. Alice: “Una meraviglia”
137. Dr. Zap: “Bene, la sai l’ultima?”
138. Verga: “Di malavoglia”
139: Heidegger: “Quante chiacchiere!”
140. Grimm: “Una favola!”
Umberto Eco
da “Il secondo diario minimo”
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chez-mimich · 1 year
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LE OTTO MONTAGNE
Quando si commenta un film, un libro, uno spettacolo teatrale, occorrerebbe sempre pensare alla cosiddetta “autonomia del significante”. Ogni film, libro, opera teatrale o altro dovrebbero essere giudicati al di là delle nostre convinzioni personali o delle nostre scelte esistenziali, religiose, politiche ecc. Naturalmente non sempre questo è possibile ma, data per accettata, l’autonomia del significante, prima che io commenti “Le otto Montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (dal romanzo di Paolo Cognetti), è meglio che sappiate che quando vado in montagna (raramente), dopo un paio d’ore incomincio a guardare l’orologio e mi chiedo se non sia ora di tornare a casa. Sono un “animale” urbano e quindi, come dice Woody Allen, “non vivrei mai nello Iowa, anche perché non so nemmeno dove sia”. Fatta questa premessa non doverosa, ma necessaria, credo che “Le otto montagne” sia davvero un bel film, non tanto per il messaggio che contiene e che io non condivido. La storia è ormai nota: Pietro, bambino di città (Torino), con un padre ingegnere e Bruno, figlio di un montanaro e montanaro lui stesso, stringono una profonda amicizia proprio grazie alla vacanze estive di Pietro, bambino di città, nelle montagne di Bruno, un’amicizia che durerà tutta la vita, con annessi e connessi di amori, aspirazioni, difficoltà. Ma se per Pietro la montagna è soprattutto motivo di riflessione esistenziale e in un certo senso filosofica, per Bruno la montagna è l’unico possibile orizzonte di vita, tanto da dedicare ad essa, e vivere in essa, tutta la propria esistenza. Dopo, aver incontrato la donna della sua vita e averla portata con sé in questa scelta di vita, Bruno si accorge che vivere “di” montagna è difficile, se non impossibile, ma la sua scelta non dipende da questioni materiali, poiché la montagna è immanente nell’anima di Bruno, mentre non lo è in quella dell’amico Pietro, che pur amandola non ne fa una ragione di vita. Film ben confezionato, dal buon ritmo narrativo, con un’adeguata fotografia “wildness style”, a cui si aggiungono le buone interpretazioni di Alessandro Borghi, nella parte di Bruno, e di Luca Marinelli, nella parte di Pietro. Magari, con un po’ più di attenzione da parte dei due registi si sarebbe potuto ovviare a qualche ingenua incongruenza, come la cadenza lombarda dei due protagonisti, più da Valtellina che da Alpi occidentali. Volendo cavillare, anche la scelta della colonna sonora avrebbe potuto essere un po’ meno country, che fa molto “west”, ma che sembra un po’ in contrasto con la “mission” del film che è, indubbiamente, quello di raccontare il legame quasi embrionale di un uomo con l’ambiente che lo circonda. Mito del buon selvaggio? Natura matrigna? Ecologismo? Niente di tutto ciò, solo una storia, magari non originalissima, ma che funziona sempre e sulla quale è certamente possibile girare un film con un buon risultato.
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