"No tienes amigos. No tienes enemigos. Solo tienes maestros”
Filosofía Budista
El budismo es una religión y doctrina filosófica y espiritual, nacida en India entre los siglos VI y IV a.C., que se extendió a gran parte de Asia y declinó su práctica en el país de origen durante la Edad Media.
La mayoría de las tradiciones budistas comparten el objetivo de superar el sufrimiento y el ciclo de muerte y renacimiento (samsara), ya sea por el logro del Nirvana o por el camino de la budeidad.
Existen dos ramas principales del budismo, la del Theravada (escuela de los ancianos) y la del Mahayana (el gran vehículo). El primero es una tradición dominante en el Sudeste asiático y el segundo principalmente en el este de Asia.
Una variante del Mahayana lo constituye el Vajrayana del cual el Budismo tibetano surge y se practica en los países de la región del Himalaya, Mongolia y Kalmukia.
A pesar de la enorme variedad que existe en las prácticas y manifestaciones que el budismo contempla, las escuelas budistas comparten varios principios filosóficos entre si, y una de ellas es la práctica del dharma, palabra sánscrita que se puede traducir como ‘ley religiosa’ o `conducta piadosa correcta’, de la cual podemos decir, se trata de un método o camino para alcanzar la iluminación o budeidad, cuya función es detener el ciclo de reencarnaciones para alcanzar el nirvana o estado pleno, la cual constituye una de las enseñanzas budistas fundamentales, usualmente representado por la rueda del dharma en donde cada rayo representa un elemento del sendero.
Dentro de la teoría budista, se afirma que no hay nada independiente, excepto el estado de Nirvana.
Todos los estados fisicoquímicos y mentales dependen y surgen de otros estados preexistentes. Es decir, todo surge y existe en un estado condicionado. Esta teoría constituye una formulación elaborada del proceso de la existencia, y de cómo los seres están atrapados por la ignorancia, en un ciclo de sufrimiento. En donde el término ignorancia debe entenderse como ‘falta de sabiduría’.
Mientras la ignorancia no sea erradicada, el ciclo de la existencia no cesa, y se repite en un proceso sin fin, en donde el camino budista del dharma, busca erradicar la ignorancia y romper esta cadena, llegando a alcanzar el Nirvana o el cese de esta cadena.
Buda Gautama, un asceta, meditante eremita y sabio, en cuyas enseñanzas se fundó el budismo, afirmó que era posible el cese definitivo del círculo de la originación dependiente y el renacimiento.
La meta entonces de la práctica budista, es el del despertar del samsara, para experimentar el cese de las emociones negativas, el sufrimiento y la verdadera naturaleza de la existencia.
Fuente: Wikipedia.
29 notes
·
View notes
La religión es el virus más peligroso de la Humanidad. La considero culpable de la práctica totalidad de los males del mundo, directa o indirectamente. Creo que solo avanzaremos realmente cuando nos libremos de esa lacra. Y meterla en la cabeza de un niño me parece sencillamente repugnante y manipulador en extremo. Ojalá desaparecieran todas las Iglesias de todas la religiones y la espiritualidad de cada uno quedará como una mera manifestación personal, no como algo institucionalizado.
8 notes
·
View notes
Animismo
El animismo se remonta al período paleolítico y a los homínidos que existían en ese momento, es una característica clave en muchas religiones antiguas, especialmente de las culturas indígenas.
El animismo es la idea de que todas las cosas, animadas e inanimadas, tienen un espíritu o una esencia, es decir que todos los elementos del mundo material (todas las personas, animales, objetos,…
View On WordPress
3 notes
·
View notes
Avvilito, si era rassegnato ad una condizione che non gli apparteneva;
Vagava nella terra di nessuno, e accettava ordini da due despoti che facevano del suo handicap un baluardo.
Erano stati loro due a renderlo handicappato. Così da potersene servire. Il loro obbiettivo era renderlo dipendente, perché loro due, in qualche modo, dipendevano da lui.
Gli avevano tagliato le gambe. E gliene avevano messe due false, di metallo, che non servivano a niente.
Di tanto in tanto gli toglievano queste due inutili protesi e se lo prendevano in braccio ma, poi, quando si stancavano di lui, anziché posarlo su una qualsiasi superficie lentamente, lo scaraventavano con poca grazia contro qualcosa.
Lui si era abituato ad esser trattato così, tanto che oramai non se ne rendeva neppure più conto di esser schiavo di qualcosa, di qualcuno.
Gli facevano interpretare il ruolo di bambino, per intenerire gli animi di quei malcapitati che si erano ritrovati sotto le loro grinfie, e poi quando la vittima avrebbe abbassato la guardia gli ordinavano di toglier fuori l'arma e minacciare.
Lui eseguiva gli ordini e si atteggiava a malvagio ma era palese non avesse mai fatto male a nessuno e che non avrebbe mai saputo farlo.
Era vittima, forse, della sua inettitudine o di quei due che lo tenevano soggiogato a giocare a un gioco al quale lui non aveva mai chiesto di prender parte.
Ma lui non aveva le gambe. Non poteva scegliere il suo cammino.
Se qualcuno forse lo avesse aiutato a scappare...
Quelle due protesi non gli sarebbero servite a farlo.
Sarebbe stato meglio se si fosse trascinato a peso morto sul pavimento, sino ad uscire dalla porta di quella topaia e chiedere aiuto a gran voce.
Ma chi mai lo avrebbe aiutato?
Non era neppure grazioso, il disgraziato.
E la gente ha una propensione ad accudire solo ciò che è bello.
Ed era anche noioso e stravagante.
Aveva sempre il sorriso stampato in faccia. Come una paresi chiusa tra le due labbra e un cuore aperto al mondo mal usato.
E chi lo avrebbe aiutato?
Si sarebbe dovuto aiutare.
Ma come fa ad aiutarsi chi non è cosciente del problema?
Avrebbe mai capito che era in trappola?
Lo avrebbe mai capito?
-Scappa!-
-Ah...non puoi, non hai le gambe-.
-Pensa a qualcosa, su rapido! -
Ma non puoi mica farlo quando ti hanno convinto da tutta la tua vita di essere un minus habens...
Vivi, allora vivi,
Quando l'istinto di sopravvivenza ti avrà sopraffatto, avrai trovato un modo per scappare.
L'alternativa sarà perire senza mai aver conosciuto il tuo vero volto;
senza mai aver smentito quelle voci esterne che si sono trasformate in voci interne. Impietose, stridule;
L'alternativa sarà non guardarti mai allo specchio e vedere quel buon cuore che sporchi con una cattiveria che non t'appartiene;
L'alternativa è non riscoprire la tua vera età.
Scappa, e fallo adesso.
Fallo presto, ti prego.
Non aver paura. Quando ti faranno le tue nuove gambe, quelle buone e stabili, potrai andar lontano. Valicare fiumi profondi e passare a una sponda che ti condurrà a terre inesplorate, mari cristallini e alberi millenari che ti insegneranno la saggezza di esistere.
Non aver paura.
Le nuove gambe ti aiuteranno. E anche se ti spaventa perché non ricordi più che sensazione si prova ad averle e se sei all'altezza di usarle, tu prova e vedrai...
Vedrai dove ti condurranno.
E se non hai fretta di andar troppo lontano cammina prima verso di me, dammi un abbraccio. Voglio salutare ciò che non eri prima di reincontrarti fra qualche anno e riscoprire ciò che sei sempre stato.
-Chetura.
3 notes
·
View notes
still thinking about "decolonising" missionary work.
the way you decolonise missionary work is by not doing missionary work
the way you decolonise missionaries is like this:
50K notes
·
View notes
It's that time of year when Tumblr celebrates Easter by posting pictures of crucified anime characters, and inevitably somebody in the notes will pop up to helpfully explain that crucifixion imagery has no cultural significance in Japanese media because Japan is only about 1% Christian, which bugs me because it's completely wrong.
It's true that in the majority of cases, crucifixion in Japanese cartoons isn't meant to be conveying any specific theological message, but something Western audiences are likely to miss is that a large portion of those random crucifixion scenes are referencing Ultraman.
Ultraman's creator was a devout Roman Catholic who explicitly intended the titular hero to read as a Christ figure, and consequently, various Ultramen have been crucified on multiple unconnected occasions throughout the franchise's history. Crucifixion scenes in Japanese cartoons are often directly name-checking particular crucifixion incidents from Ultraman, right down to emulating the compositions and camera angles of specific shots. It's like an especially morbid version of the Akira slide.
The upshot is that, while it's true that the inclusion of gratuitous crucifixion scenes in Japanese cartoons typically has no (intentional) theological message, stating that they have no cultural significance is incorrect. A large chunk of the Japanese viewing audience are going to see them and immediately go "hey, that's an Ultraman reference".
Anyway, as an image tax, have a shot of four crucified Ultramen miraculously resurrecting a fifth Ultraman by shooting laser beams out of their hearts:
22K notes
·
View notes
there is an insane amount of antisemitism floating around right now.
i just want to say:
this blog loves and supports jewish people.
this blog does NOT conflate the israeli government, or the atrocities it commits, with jewish people.
this blog is disgusted with those who use or express antisemitism.
this blog knows that if someone needs to invoke antisemitism, they do not actually care about helping palestine or the palestinian people.
this blog will do its best to ensure that it remains a safe space for all.
22K notes
·
View notes