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#RAI italia
jerrylewis-thekid · 1 year
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RAI images of Jerry's arrival in Bari on January 4, 1984 for the Apulian leg of his Italian tour. Ten dates throughout Italy. Jerry was expected in 1983 but the bad heart attack he had blocked him from the USA. And as you can see just a year later it was already in full swing even on another continent❤️
The RAI journalist recounts that as soon as he got off the plane Jerry was offered a dish of "orecchiette" typical Apulian pasta still handmade today (and sold) by elderly women in the historic center of the city. Who knows... maybe he ate a really nice plate of Apulian "orecchiette con le cime di rapa" at the hotel. I attach a photo of this simple but delicious recipe 😋 
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ciurmastortateatro · 2 years
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Finalmente lo posso toccare con mano...
Ricevo il premio "Globo Tricolore" per il Teatro & Intercultura dal Festival Italia in the World
Il prestigio premio internazionale viene consegnato agli italiani che si sono distinti nel mondo ed è un #enbua, una creazione originale realizzata a mano dall'artista Isabella Rességuìr de Miremont.
Ieri a condurre la premiazione in diretta su Rai Italia c'era la bravissima Dania Mondini, conduttrice del Tg1 insieme a Patrizia Angelini direttrice del festival. A un certo punto della premiazione mi è stato chiesto di presentare un pezzo del mio nuovo spettacolo: "GAIA", e...
I brividi sono scesi in sala, ancora una volta.
Una girandola, un vortice di emozioni incontrollate mi sbatte contro ora e faccio fatica a tornare sulla terra. Ma forse è proprio questo...cercare sempre di tornare alla nostra terra, alla nostra madre. Ringrazio Annika Saks per aver magistralmente montato il docufilm che ha permesso al modello teatrale di CiurmaStorta Teatro "La nuova Odissea dei rifugiati" di diventare unico non solo in Italia, ma anche nel mondo. Ringrazio Angelo Festa per aver permesso a Gaia di manifestarsi. Ringrazio tutti i volti che mi passano davanti ora e ringrazio Roberto Carlesi per avermi insegnato il Teatro totale.
'Il talento non può essere una colpa, semmai la colpa è non trasmetterlo, non metterlo al servizio degli altri."
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dollkisses05 · 1 month
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Me everyday at school
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nomeutenteerrato · 24 days
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
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Italy: Public service RAI becomes a “megaphone” of the government
Public service broadcaster RAI has decided to grant ministers and undersecretaries unrestricted airtime on its programs when referring to institutional matters. On 11 April, journalists and news hosts on the main channels of RAI interrupted news programs to read a statement from the Rai Union of Journalists (USIGRai) statement explaining RAI’s new policy, and condemning it, comparing RAI to the government’s “megaphone”. The International and European Federations of Journalists (IFJ-EFJ) together with their affiliate the Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) condemn this further attempt to politicise public information services for propaganda purposes and demand that RAI respects fundamental journalistic principles.
“The government majority has decided to transform RAI into its own megaphone,” so began the speech of USIGrai journalists in the aftermath of the policies announced by RAI’s Supervisory Commission. This approved a rule allowing government representatives to “speak in talks without time constraints and cross-examination”.
The statement continued: “This is not our idea of public service broadcasting. Journalists’ work should be central, where they ask questions, even uncomfortable ones, verify what has been said, and point out inconsistencies. For this reason, dear viewers, we inform you that we are ready to mobilise to guarantee you independent, balanced and plural information."
Another rule will allow Rai News to broadcast political rallies at any time, and in full, announced only by a short introduction and without journalistic mediation
RAI’s decision illustrates once again Italy’s government's attempts to make use of public service for personal and propagandistic purposes, and in contravention of the main pillars of journalists' work.
President of FNSI, Vittorio di Trapanisaid: “RAI News risks becoming a deluge of electoral rallies, trampling on the editorial autonomy of its journalists and its editorial team.”
The IFJ/EFJ stated: “We stand in full solidarity with RAI journalists, whose press freedom and ethical principles are being undermined by the Italian government. We remind RAI of its need to respect fundamental journalistic principles as they are stated in the IFJ Global Charter of Ethics for journalists. We ask the Supervisory Commission to review its decision and to allow transparent and pluralistic information in compliance with the principles of cross-examination and the public interest.”l
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Source: IFJ
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beforevenice · 8 months
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she was never quite ready. but she was brave. and the universe listens to brave.
// rebecca ray
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evadingreallife · 1 year
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Italian drinking game bevi uno shottino ogni volta che qualcuno saluta la mamma in tv
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emozionidinchiostro · 4 months
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Gli incubi che mi vengono se penso a Skam adattata dalla Rai
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kevindelreyy · 4 months
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STO APPRESSO A QUELLA TUMBLR GIRL😭
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mercifuil · 6 months
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Masterpost of #UnProfessore2 Promo with English subs
So, I'm an #UnProfessore fan from the Philippines and I made a thread on Twitter of the promo videos they've released in the lead up to the second season. I've taken it upon my self to translate it using DeepL Translator and a bit of grammatical adjustment from moi, so please don't expect it to be 100% perfect but it will suffice.
Anyway, while waiting for the English translations to come out through that Telegram channel - you know the one (shout out Sarah) 😉 - you can watch the promos and interviews with English subs for now.
Twitter thread of Eng Subbed promos
Instagram in case you hate 3l0n
(bit of a disclaimer for insta, you'd have to sift through other posts on there a bit. but everything is there as well!)
Enjoy! 🩷
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il multiverso esiste...
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forgotten-daydreamer · 3 months
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Italian police used batons against unarmed students who are rightfully and peacefully protesting against Italy's most famous TV station (Rai) supporting genocide 🤡 Italian is a what? A democratic republic, you said? Are you sure about that? Fucking fascists.
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A high-profile Italian author has accused Rai of censorship after his antifascist monologue was abruptly stopped from being aired, in what he called the “definitive demonstration” of alleged attempts by Giorgia Meloni’s government to wield its power over the state broadcaster.
Antonio Scurati was due to read the monologue marking the 25 April national holiday, which celebrates Italy’s liberation from fascism, on the Rai 3 talkshow Chesarà on Saturday night.
But as he prepared to travel to Rome, he received a note from Rai telling him his appearance had been cancelled “for editorial reasons”.
Scurati is well known in Italy for his books about the dictator Benito Mussolini and the fascist period. The cancellation of his monologue provoked fierce reaction from Rai journalists, fellow authors and opposition leaders.
His speech referenced Giacomo Matteotti, a political opponent of Mussolini who was murdered by fascist hitmen in 1924, and other massacres of the regime. It also contained a paragraph criticising Italy’s “post-fascist” leaders for not “repudiating their neofascist past”.
“Undoubtedly, this is what infuriated them,” Scurati told the Guardian. “And also because of what I represent and maintain in my books … [that] there is a continuity between the fascism of Mussolini and the populist nationalists in Europe.”
The Rai director Paolo Corsini denied that the monologue had been censored, telling the Italian media that an investigation “of an economic and contractual nature” was under way, while implying that the speech was cancelled because of the “higher than expected” fee sought by Scurati.
Scurati said his fee had been agreed and the contract signed before the monologue was due to be broadcast. “The fee was perfectly in line with those paid to authors … It was the same as in the past, when there were no issues.”
In solidarity, Serena Bortone, who presents Chesarà, read out the monologue on the show. It has also been published in full by several Italian newspapers and websites.
Meloni, whose Brothers of Italy party has neofascist origins, came to power in October 2022 with a coalition including the far-right League and the late Silvio Berlusconi’s Forza Italia.
During the election campaign, Meloni said the rightwing parties had “handed fascism over to history for decades now”. However, Scurati claimed in his monologue that when forced to address fascism at historical anniversaries, Meloni has “obstinately stuck to the ideological line of her neofascist culture of origin”, for example by blaming the Mussolini regime’s persecution of the Jews and other massacres on Nazi Germany alone.
Meloni responded by publishing the speech on her Facebook page, while attacking Scurati and accusing the left of “shouting at the regime”.
“Rai responded by simply refusing to pay €1,800 (the monthly salary of many employees) for a minute of monologue,” she said. “I don’t know what the truth is, but I will happily publish the text of the monologue (which I hope I don’t have to pay for) for two reasons: 1) Those who have always been ostracised and censored by the public service will never ask for anyone to be censored. Not even those who think their propaganda against the government should be paid for with citizens’ money. 2) Because Italians can freely judge its content.”
Since coming to power, the Meloni government has been accused of increasingly exerting its power over Rai while edging out managers or TV hosts with leftwing views. The European Commission was last week urged to investigate the government’s alleged attempts to turn the broadcaster into a “megaphone” for the ruling parties before the European elections.
Meloni’s administration has also been accused of trying to influence other areas of the press and targeting journalists with legal action who criticise the government. A Brothers of Italy politician recently proposed toughening penalties for defamation, including jail terms of two to three years.
Elly Schlein, the leader of the centre-left Democratic party, said: “The Scurati case is serious; Rai is the megaphone for the government.” Carlo Calenda, the leader of the centrist Azione party, said: “Silencing a writer for saying unpleasant things about the government is simply unacceptable.”
Scurati said he has received solidarity from many authors and journalists who were otherwise afraid to speak out against the government.
“This episode is the definitive demonstration, as it has finally aroused the revolt of other writers, intellectuals and journalists who until now kept quiet,” he said. “This government launches violent personal attacks against you for speaking out, in my case [that] I asked for too much money.”
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beforevenice · 2 years
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Happiness is a choice that requires effort at times.
// Aeschylus
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bruttomisandro · 3 months
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shekelesh-z · 22 days
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instagram
«Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all'ultimo, come aveva lottato per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose - primavera del '24, primavera del '44 - proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023)»
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